ilTorinese

Figura: Zich e Barucchi convocati per l’ISU Junior Grand Prix

La stagione dell’ISU Junior Grand Prix è già entrata nel vivo e, a breve, anche i colori piemontesi si ritaglieranno un posto di rilievo all’interno del prestigioso circuito. Dopo le tappe di Courchevel, Ostrava e Riga e nell’imminenza di quella di Yerevan, infatti, sono stati ufficializzati gli atleti convocati per i successivi appuntamenti.

In occasione della doppia tappa di Gdansk, allora, l’azzurro in pista per la gara maschile sarà Raffaele Zich. Il portacolori dell’Ice Club Torino, classe 2006, si esibirà sul ghiaccio polacco una prima volta nell’appuntamento in programma dal 28 settembre al 1° ottobre e una seconda dal 5 all’8 ottobre. Il suo programma prevederà “La Statua” per il corto e “Audiomachine” per il libero. Nella seconda delle due tappe, inoltre, l’Italia nella prova femminile sarà rappresentata da Giulia Barucchi, atleta del 2008, compagna di squadra di Zich.

Stalli rosa a Torino

La Città di Torino valuterà la possibilità di allestire nuove aree di sosta di cortesia denominate “parcheggi rosa” (riservati a donne in stato di gravidanza e genitori con un bambino/a di età non superiore a due anniin aree già destinate a parcheggio pubblico, da realizzare con segnaletica orizzontale e verticale, come stabilito dalle vigenti norme del Codice della Strada, in prossimità di scuole, asili nido, uffici pubblici e di ogni altro sito ritenuto idoneo.

Lo prevede la mozione approvata il 12 settembre 2022 dal Consiglio Comunale di Torino con 32 voti favorevoli e 1 consigliere astenute.

Il documento propone anche di avviare un censimento degli “stalli rosa” già presenti e di attivarsi, di concerto con l’Agenzia della Mobilità Piemontese (Amp), per la creazione di una “road-map” per il posizionamento sul territorio della Città dei nuovi posti.

Infine, si chiede di introdurre una normativa che individui le modalità e la regolamentazione per la richiesta e il rilascio dei permessi che consentano l’utilizzo delle predette aree ai soggetti aventi diritto.

Le star della danza nel Cortile di Palazzo Arsenale

Torino, 
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Le star della danza internazionale protagoniste a settembre

Svetlana Zakharova & Vadim Repin (8 e 10)
Béjart Ballet Lausanne (14, 15 e 17)

Nella foto: Svetlana Zakharova ne La morte del cigno (foto © Pierluigi Abbondanza)
Il Regio Opera Festival, in scena a Torino presso il Cortile di Palazzo Arsenale, riprende dall’8 al 17 settembre con due spettacoli dedicati alla grande danza; protagonisti: Svetlana Zakharova e Vadim Repin in Pas de deux for Toes and Fingers e il Béjart Ballet Lausanne nel trittico Alors on danse… ! – L’uccello di fuoco – Boléro.

Il Regio Opera Festival è realizzato dal Teatro Regio Torino con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino.
Media Partner è Publitalia ’80.

 

Nella foto: il Béjart Ballet Lausanne in Alors on danse… ! (foto © Gregory Batardon)
Il Béjart Ballet Lausanne sarà protagonista del secondo appuntamento di settembremercoledì 14giovedì 15 sabato 17 alle ore 20. In apertura di serata, la prima nazionale di Alors on danse… ! su musiche di György Ligeti, John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan e coreografia di Gil Roman, Direttore artistico della compagnia, che così descrive la sua ultima creazione: «In questo periodo travagliato abbiamo desiderato la leggerezza. Ho quindi composto una serie di coreografie, articolate attorno alla tecnica classica, che non hanno altro soggetto che il piacere della danza.

A seguire, due celeberrimi balletti con la coreografia di Maurice BéjartL’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e Boléro su musica di Maurice Ravel. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò, «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai».

Su Boléro tutto sembra essere già stato detto, di come Ravel lo compose nel 1928 su commissione di Ida Rubinstein, del debutto béjartiano nel 1961 a Bruxelles, delle star che hanno fortemente voluto interpretarlo e che l’hanno reso famoso arricchendolo con il proprio tocco personale: «In un lavoro coreografico il ballerino conta molto di più della coreografia. È il corpo del ballerino a essere il vero autore dell’opera. Ho detto spesso che la coreografia si fa in due, come l’amore» (Maurice Béjart, La Stampa, 1985). Forse quel che vale la pena aggiungere è l’emozione che si legge nei commenti: se si cerca questo titolo su YouTube, in tutte le lingue del mondo è espressa l’emozione per uno spettacolo unico, appassionante, commovente, da brivido… uno spettacolo che deve essere visto.

Le partiture de L’Uccello di fuoco e di Boléro verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Regio.

Per scaricare le foto degli spettacoli, clicca qui

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Prezzi dei biglietti: € 20 – 30 – 40
Per gli abbonati alla Stagione 2022 e per i gruppi di almeno 20 persone:
sconto del 10%

Prezzi delle card
6 ingressi€ 120 (per gli abbonati alla Stagione 2022: € 100)
4 ingressi€ 80
Le card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo

Under 30
Per gli under 30, prezzi mai così convenienti:
biglietti a € 15 (posto unico); card a 4 ingressi€ 40

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14

Un’ora prima degli spettacoli è aperta la Biglietteria presso il Cortile di Palazzo Arsenale

Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è consentito il pagamento con Satispay
Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 2019-20 e annullati causa Covid-19.

Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

Prévert e la pioggia senza sosta di Brest

A metà del settembre 1944 la città di Brest, uno dei più importanti porti francesi,  situata nel Finistère della Bretagna, veniva liberata dopo quattro anni di occupazione tedesca  e 43 giorni di assedio.

Il Terzo Reich, dal giugno del 1940, vi aveva installato una delle più importanti basi per i sommergibili della Kriegsmarine e per questa sua posizione strategica subì 165 bombardamenti aerei da parte degli Alleati  che provocarono quasi un migliaio di morti e centinaia di feriti gravi. La grande offensiva alleata nel settore occidentale del fronte di Normandia, denominata “operazione Cobra”, aveva come obiettivo la conquista dei porti e quello di Brest, principale base della marina francese prima della guerra, era il più a ovest e il più importante per garantire i rifornimenti alle truppe d’invasione. Una carneficina che ispirò anche una delle più importanti poesie di sempre. “Rappelle-toi Barbara. Il pleuvait sans cesse sur Brest ce jour-là. Et tu marchais souriante. Épanouie ravie ruisselante. Sous la pluie (Ricordati Barbara. Pioveva senza sosta quel giorno su Brest. E tu camminavi sorridente. Serena rapita grondante. Sotto la pioggia)”. Barbara è tra le poesie più famose di Jacques Prévert. Nel 1946, terminata la guerra, non più giovanissimo ( era nato a Neuilly-sur-Seine il 4 febbraio del 1900, all’alba del secolo breve) pubblicò la raccolta di poesie Paroles dove  troviamo anche questo poema che figura tra i più belli di Prévert. Dopo il periodo surrealista, i testi delle canzoni, l’attività teatrale con il Gruppo d’Ottobre, le collaborazioni  cinematografiche con  Jean Renoir e Marcel Carné e nuovamente l’attività  teatrale, videro la luce queste poesie ( insieme ad altre, raccolte in Histoires) che, nell’edizione curata da René Bertelé per Le Point du Jour, ebbero un enorme successo. In perfetta sintonia con il clima culturale del tempo la silloge poetica rappresentò una novità assoluta e dirompente, mostrando una potenza evocativa intrisa da quell’ansia bruciante di andare oltre le pagine dei libri per entrare prepotentemente nella vita di tutti i giorni. Già dai primi versi Prévert delineò il luogo in cui l’opera era ambientata: la città di Brest, importante porto bretone nel dipartimento del Finistère. La città  era stata quasi completamente distrutta da un devastante bombardamento nell’estate del 1944. La pioggia di bombe l’aveva rasa al suolo a tal punto che solo qualche vecchia fortificazione medievale in pietra aveva miracolosamente resistito. Il padre di Prévert era bretone e proprio in Bretagna il piccolo Jacques aveva trascorso parte della sua infanzia portando con sé per tutta la vita l’impronta di quella terra battuta dai venti e impregnata dall’odore salmastro dell’oceano. Barbara, con il suo lungo testo vide il poeta esprimersi in prima persona, filtrando il ricordo di una ragazza, osservandone gli incontri , i gesti e i movimenti mentre felice correva incontro al suo uomo e lo abbracciava. Emozioni e sorrisi che si tradussero in versi diventati immagini indimenticabili e senza tempo, vere e proprie icone per intere generazioni, veloci e brevissime incursioni su un avvenimento tanto doloroso, dove l’intimità di una storia d’amore s’incuneava nella più grande storia francese. Così la quasi anonima Barbara venne trasformata da Prèvert da vittima in un potente simbolo, donandogli l’immortalità, contestando l’orrore della guerra che, ieri come oggi, uccide anche gli amori felici come quello di Barbara e dell’uomo che la chiamava al riparo di un portico mentre “pioveva senza tregua su Brest”.

 Marco Travaglini

 

Impegno Civico, campagna a sostegno del decreto ‘Taglia Bollette’

 Riceviamo e pubblichiamo
Insieme a tanti cittadini abbiamo lanciato la campagna a sostegno del decreto ‘Taglia Bollette’ promossa da Impegno Civico. Con il sito web dedicato https://www.tagliabollette.eu/ ci si può collegare per calcolare il risparmio che imprese e famiglie otterrebbero in bolletta con la nostra proposta. 
Ogni cittadino può calcolare con un semplice click come cambierà il costo dell’energia quando il decreto ‘Taglia Bollette’ diventerà realtà: lo Stato paga l’80% delle bollette delle famiglie del ceto medio e in povertà e di tutte le imprese, dalla piccola attività alla grande azienda, almeno fino alla fine dell’anno.
Basta collegarsi al sito, inserire la cifra da pagare in bolletta e cliccare sul pulsante di calcolo, che istantaneamente darà il risultato con i costi in capo al privato e allo Stato.
L’invito di Impegno Civico ai cittadini è di diffondere e condividere sui social l’iniziativa, per dare sostegno al decreto e ottenere risposta immediata all’emergenza bollette subito dopo le elezioni del 25 settembre.
Azzeramento dell’Iva, tetto massimo al tetto del gas, decreto Taglia Bollette: portate insieme a noi queste battaglie nel nuovo Parlamento. Facciamo sentire la nostra voce e diamo forza al nostro impegno per fronteggiare il caro bollette.
Luigi Di Maio
Ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico

“Mille piani” per la terza edizione di “Exhibi.To

Tre giorni di aperture coordinate (dalle 15 alle 23) di gallerie d’arte e spazi indipendenti di Torino

Dal 15 al 17 settembre

A Torino, torna a rivivere l’arte in autunno. Anche quest’anno, il dopo-estate ci riserva un lungo e nutrito percorso ( all’insegna in particolare del contemporaneo) che culminerà il 4 e il 6 novembre con “Artissima”, la principale Fiera d’arte contemporanea in Italia ospitata all’ “Oval – Lingotto Fiere”. Ad aprire le danze, nei prossimi giorni, sotto la Mole sarà come sempre “Exhibi.To”, giunta alla sua terza edizione e, oggi più che mai, attesa manifestazione di partenza dell’arte contemporanea torinese. Sul piatto, un programma di aperture coordinate (ingresso libero, fino alle 23, a partire dalle 15), inaugurazioni e proposte che coinvolgeranno più di trenta realtà – fra gallerie, spazi emergenti e associazioni culturali – dislocate in tutto il territorio ( dal centro alle periferie; elenco completo su www.exhibito.it ) di Torino e dintorni: un grande evento collettivo e diffuso che quest’anno si allarga coinvolgendo anche l’area della provincia di Biella. A sottolineare il principio di “coesione sociale” che sottende l’iniziativa è, da subito, il titolo dato dal team organizzativo (Marta SaccaniBarbara Ruperti Federica Maria Giallombardo) all’edizione di questo settembre 2022: “Mille piani”. Un omaggio all’omonimo saggio scritto a quattro mani nell’ ’80 dal filosofo francese Gille Deleuze e dallo psicoanalista e psichiatra Félix Guattari. Al centro, il concetto di “rizoma”“un fenomeno botanico – sottolineano gli organizzatori – che vede le piante svilupparsi in condizioni sfavorevoli, proliferando e dando vita a nuovi nodi in maniera autonoma dal nucleo centrale. Il funzionamento del rizoma è il punto di partenza per una riflessione che investe l’arte e le modalità di creazione e divulgazione culturale: solo accogliendo mille diverse prospettive è possibile produrre relazioni, stimolare il pensiero e creare senso di identità”. L’“Ouverture” di giovedì 15 settembre (dalle 15 alle 23) vedrà anche la tradizionale apertura collettiva delle 18 Gallerie di “TAG– Torino Art Galleries” (www.torinoartgalleries.it ) , Associazione fondata nel 2000 e presieduta oggi dal noto gallerista di via della Rocca a Torino, Alberto Peola“In occasione della terza edizione di ‘Exhibi.To’, le gallerie d’arte e gli spazi emergenti di Torino – ribadiscono Barbara Ruperti e Federica Maria Giallombardo – si intrecciano in un itinerario capillare che attraversa tutta la città, ramificandosi tra i quartieri; percorsi che come ‘rizomi’ attecchiscono lungo la distesa urbana e confluiscono l’uno nell’altro, tracciando migliaia di piani d’esistenza”Exhibi.to è un progetto a cui ho aderito fin da subito con entusiasmo, perché ben si sposa –sottolinea, a conferma, Marco Sassonegalleria ‘metroquadro’ fra le 18 di “TAG” coinvolte – con la visione in cui ho da sempre creduto: collaborazione, piuttosto che competizione, tanto più in periodi di crisi come l’attuale. Nelle edizioni precedenti, grazie al lavoro volontario svolto dai curatori ho potuto constatare un crescente aumento del flusso di pubblico in galleria, che ha espresso l’interesse e lodato l’iniziativa. Questo si è poi tradotto anche in vendite, capitolo essenziale per un’attività. Con questo si cerca di dar voce ad un comparto, quello delle gallerie d’arte contemporanea torinesi, che propone cultura, oltre che cercare di mandare avanti le proprie attività commerciali. Fino ad oggi si è stati autosufficienti, dividendo le spese tra le realtà partecipanti e grazie alla volontà di professionisti che hanno offerto il proprio lavoro. In questi giorni si è data ad ‘Exhibi.To’ la veste ufficiale di ‘Associazione’, che ha già ottenuto il patrocinio della Città di Torino. Spero che la visione delle amministrazioni riesca a valorizzare e comprenda anche questo comparto nei suoi capitoli di investimento di supporto alla cultura”.  Anche quest’anno, la manifestazione offre un programma di “tour gratuiti” adatti agli appassionati ma anche a chi vuole scoprire la bellezza e il valore dell’arte contemporanea. I tour saranno guidati dagli studenti dell’“Accademia Albertina” che per l’occasione vestiranno i panni di mediatori culturali. Ogni itinerario include gallerie e spazi indipendenti dal centro alla periferia; punto di ritrovo in piazza Vittorio Veneto 5 a Torino, davanti al “Cinema Classico”. “Exhibi.To” chiuderà sabato 17 settembre con uno spettacolo artistico e musicale a “Villa Rey” (Strada Val San Martino Superiore, 27), organizzato dall’“Associazione Bastione”. Maggiori informazioni sugli itinerari: www.exhibito.it . Per prenotare uno o più itinerari: exhibitotorino@gmail.com o mandare un WhatsApp a : 331/3232957.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Logo “Exhibi.To. Mille piani”

–       Marco Sassone, galleria “metroquadro”

–       Gianluca Capozzi: “Il giardino reciso” in mostra alla galleria “metroquardo”

“Danser avec moi”

L’arte scultorea e la danza unite da un fil rouge, evidente nell’evento “Danser avec moi”, che ha visto protagoniste sabato 10 e domenica 11 settembre scorso le Ninfe Leggiadre danzanti di Osvaldo Moi

L’arte e la danza sono legate da un sottile fil rouge che può essere rappresentato dall’amore per la bellezza, come ha dimostrato l’esperimento artistico di “Danser avec moi”, realizzato dallo scultore Osvaldo Moi. La rassegna è stata curata da Monica N. Mantelli in occasione della Festa dei Vicini, promossa e patrocinata dalla Città di Torino, sabato 10 e domenica 11 settembre, dalle 16 alle 19.

L’artista Osvaldo Moi, già autore, tra gli altri, del monumento dei caduti di Nassirya, collocato in piazza D’Armi, a Torino, è stato protagonista di una due giorni di una esposizione-evento, comprendente anche una mostra interna e esterna, un talk, una passeggiata con l’artista, dal titolo “Danser avec moi” curata da  Monica Mantelli.

Il primo dei due giorni, sabato 10 settembre, dalle 16 alle 18.30,l’Atelier Chez Moi ha aperto le sue porte ai visitatori per la mostra intitolata “Danser avec moi”, comprendente una trentina di opere di maestro, comprendenti anche lavori in materiali piuttosto originali come il bronzo, la resina, il legno, oltre a disegni e bozzetti scultorei raffiguranti animali, persone e simboli collettivi. Alcune di queste  opere sono state fruibili anche all’aperto, nell’area antistante alla sede di via Pollenzo 47 e presso l’edificio di via Cumiana 15, di pertinenza della Città di Torino e Beni Comuni. Sempre sabato 10 settembre, alle 16.30, vi è anche statal’occasione di un incontro con l’artista, dedicato ai Creativi e agli appassionati di arte plastica e figurativa.

Il confronto è  stato incentrato sulle ultime opere realizzate da Osvaldo Moi con materiali di riciclo, quali stoffa, alluminio e polistirolo, come nel caso del complesso scultoreo denominato“Le Ninfe Leggiadre” che, domenica 11 settembre, hanno avuto modo di danzare in alcuni flashmob insieme ai ballerini e Maestri  di tango Anna Boglione e Alessandro Guerri, Concetta Violante, Riccardo Giustetto ed Eugenia Ricci e i tangueros di Etnotango Friends.

Piuttosto originale è poi stata la “Passeggiata con l’artista”, avvenuta alle 17.30, per raggiungere lo spazio ex Lancia, oggi più noto come “Cumiana 15”, situato in prossimità dell’atelier, in cui e stato possibile visionare, insieme all’autore, le svettanti sculture allestite per l’occasione sulle pareti dell’edificio.

Il tour si è poi concluso presso la Fondazione Merz, in via Limone 24, dove è stato possibile visitare la mostra in corso. Osvaldo Moi ha animato l’happening con una sorta di excursus provocatorio sulle modalità  in cui si possa fare ancora buona arte, nella contemporaneità, partendo da materiali semplici.

Il secondo giorno di “Danser avec moi” ha avuto luogo domenica 11 settembre, dalle 16 alle 18.30, con un incontro all’aria aperta davanti allo studio, in via Pollenzo 47, per uno “Storytelling chez Moi” sulla sua esperienza di elicotterista, intrecciata alla sua vita d’artista.  Ad intervistarlo è  stata la curatrice della mostra, Monica N. Mantelli; l’artista ha sottolineato come episodi chiave avvenuti nel mondo del lavoro in volo abbiano contribuito alla realizzazione delle sue opere. Un particolare omaggio è  stato reso alle sue Ninfe Leggiadre, che hanno avuto la possibilità di essere esse stesse protagoniste delle danze, in alcuni flashmob intorno alle sculture, in collaborazioni con ospiti quali i maestri di tango Anna Boglione e Alessandro Guerri, Concetta Violante e i tangueros appartenenti a “Etnotango Friends”.

Le Ninfe Leggiadre di Osvaldo Moi sono state anche protagonistelo scorso agosto del 42esimo concerto di Ferragosto nell’incantevole paesaggio alpino di Limone Piemonte, nel Cuneese, avamposto della via del Sale e delle vie Marenche, un luogo di villeggiatura molto apprezzato per chi ami le medie quote (1000 metri). L’Orchestra Bruni, quest’anno diretta dal maestro Nicolò Jacopo Suppa, ha ricevuto l’abbellimento scenografico delle Ninfe Leggiadre, un connubio tra forma, luoghi e suoni.

MARA MARTELLOTTA

M5S e la rivoluzione tecnologica

Stiamo vivendo anni di cambiamento, di rivoluzione. Una rivoluzione tecnologica che corre più veloce che mai ed è inevitabile.

Come sempre avviene davanti ai grandi cambiamenti – che legittimamente possono anche fare paura – abbiamo due possibilità: subire giocando in difesa un qualcosa che comunque avverrà o governare il fenomeno, massimizzando i benefici e minimizzando i costi.
Il MoVimento 5 Stelle dal primo giorno, con coraggio, ha deciso di governare questa battaglia e trasformarla in un diritto per tutte e tutti.
Ma oggi non voglio parlarvi del 25 settembre 2022. Voglio parlarvi del 2030.
Immaginiamo insieme di essere per qualche istante di essere nel 2030, magari dopo 5 anni di governo del Presidente Giuseppe Conte.
Siamo nel 2030: ogni studente ha un computer garantito dallo Stato e impara fin dai primi anni di scuola a conoscere l’importanza delle materie stem, materie scientifiche che servono per il lavoro del futuro e per il futuro del lavoro.
Siamo nel 2030: la Pubblica Amministrazione viaggia in cloud e i nostri documenti sono digitali. Non facciamo più code agli sportelli e tante tessere di plastica sono sparite dai nostri portafogli.
Siamo nel 2030: la tecnologia è entrata nella sanità portando cure più personalizzate. Il medico è in grado di fare una prima diagnosi, precisa e attendibile, a distanza con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Siamo nel 2030: l’accesso alla rete veloce è un diritto costituzionale e ognuno è proprietario dei propri dati personali. Tutta l’Italia è connessa davvero – non solo le grandi città – e grazie alla digitalizzazione vengono garantiti servizi e opportunità riducendo le disuguaglianze.
Siamo nel 2030: le diagnosi strutturali degli edifici le facciamo solo con i droni.
Siamo nel 2030: nelle strade delle nostre città tecnologicamente attrezzate girano auto a guida autonoma condivise su cui sali dove vuoi e da cui scendi dove ti serve, invece di tantissime auto private parcheggiate per il 90% della loro vita.
Potrei fare molti altri esempi di come vediamo il 2030, ma per rendere questo sogno una realtà c’è bisogno di lavorare oggi, nel 2022. Noi ci abbiamo già lavorato, siamo la forza politica che ha fatto di più per lo sviluppo tecnologico.
Ma questo processo sarà un vero sviluppo se e soltanto se ciascuno di noi si sentirà protagonista di questo cambiamento, se a ciascuno saranno dati gli strumenti materiali e immateriali per usare il digitale per abbattere barriere e costruire nuove opportunità.
Perché anche sulla tecnologia nessuno deve rimanere indietro.
Chiara Appendino

Riapre l’anagrafe della Falchera

Dopo due anni e mezzo di chiusura, ha riaperto al pubblico l’anagrafe di Falchera.

Da oggi gli abitanti del quartiere potranno rinnovare la propria carta di identità elettronica, effettuare il cambio di residenza o richiedere un nuovo certificato elettorale presso gli sportelli di piazza Astengo 7, che saranno aperti tutti i lunedì e i martedì della settimana, con orari ore 9/15.

Novità in vista anche per l’anagrafe di via Leoncavallo, sempre nella circoscrizione 6, che riaprirà questa settimana e sarà aperta tutti i mercoledi e i giovedi dalle 9 alle 15.

I residenti della circoscrizione 6, a cui è dedicato in via prioritaria l’accesso alle due sedi, potranno prenotare il proprio appuntamento esclusivamente tramite il mezzo dell’Anagrafe Itinerante, che è presente tutti i mercoledì in piazza Astengo e i venerdì in via Leoncavallo, con orario 9/12.

Il Sindaco e l’assessore ai Servizi Civici, presenti all’inaugurazione, hanno sottolineato come l’apertura di oggi sia un segnale dato al quartiere Falchera, un primo tassello di una strategia di riqualificazione che vedrà con i fondi del Pnrr la rinascita della qualità del vivere anche nelle periferie, e di come quest’ultima passi anche dalla prossimità dei servizi essenziali, come l’anagrafe.

Per informazioni: www.comune.torino.it/anagrafe-c6

Fdi: in piazza per lo sgombero del centro sociale

Riceviamo e pubblichiamo

Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. Siamo scesi in piazza per chiedere la discussione della mozione di Fratelli d’Italia che chiede lo sgombero del centro sociale Askatasuna.

È venuto il tempo di abbandonare ogni tipo di ambiguità e dichiararsi dalla parte della legalità. Il Comune di Torino non può e non deve più tollerare episodi come le occupazioni abusive. 

Il Pd scelga se schierarsi dalla parte di occupanti pregiudicati o dalla parte della cittadinanza che rispetta la legge. 

Paola Ambrogio Fdi