ilTorinese

Il pattinaggio di figura torna protagonista

I campioni, le emozioni e lo spettacolo del pattinaggio di figura tornano grandi protagonisti al PalaVela di Torino. Dall’8 all’11 dicembre 2022, sul ghiaccio del capoluogo sabaudo, è infatti in programma l’ISU Grand Prix of Figure Skating Final 2022/2023, ultima e decisiva tappa del più noto e prestigioso circuito al mondo di pattinaggio di figura. Sul sito www.gpfinal22.org e sulla piattaforma Vivaticket, fino a esaurimento si trovano i pacchetti “All Event”, il modo migliore per non perdersi nemmeno un istante dell’evento sportivo del ghiaccio più atteso dell’anno. A partire da soli 150 euro, infatti, sarà possibile acquistare il pacchetto e avere così accesso a tutte le sessioni di allenamento, ai tre giorni di competizione e anche al Galà di chiusura dell’evento. Previste scontistiche speciali sia per gli under 12 e gli over 70 che per tutti i tesserati Fisg.

«Sono molto felice per i nostri concittadini, che potranno assistere a un altro evento sportivo di livello internazionale tra i più attesi e prestigiosi dell’anno dopo le ATP Finals di tennis – il commento di Mimmo Carretta, assessore allo Sport, Turismo e Grandi Eventi della Città di Torino -. Le finali dell’ISU Gran Prix rappresentano una grande occasione per mostrare al mondo intero le bellezze della nostra città. Siamo pertanto lieti di accogliere tutti gli atleti e la grande famiglia del ghiaccio, in virtù di un legame con questa disciplina che dura dalle Olimpiadi del 2006. Siamo sicuri di rivedere al PalaVela uno spettacolo eccezionale: non una semplice esibizione, ma delle giornate di gara con i migliori atleti della scena internazionale».

A fargli eco Andrea Gios, presidente della FISG: «Dopo il grande successo del 2019 siamo felici ed orgogliosi di tornare ad ospitare le Finali dell’ISU Grand Prix a Torino, una città che vanta un’eccezionale tradizione nelle discipline del ghiaccio e che, con questo prestigioso appuntamento, ribadisce il suo ruolo di primo piano nello sport sia a livello nazionale che sulla scena internazionale. Sono certo che i nostri atleti daranno il 110% per provare a conquistare la qualificazione a questo appuntamento e poter così pattinare sul ghiaccio di casa davanti al proprio pubblico. Invito tutti gli appassionati e gli sportivi a riempire il PalaVela e a godere appieno delle splendide emozioni che questo magico sport sa regalare. Sarebbe il modo migliore per iniziare questo appassionante quadriennio che ci condurrà fino ai Giochi di Milano Cortina 2026».

 

Caffè teatrale: il carcere e la città

Il 26 ottobre 2022 Università, Istituzioni e società civile si incontrano per riflettere insieme, in un gioco di provocazioni e suggestioni poetiche, sulla sanzione penale e sulla relazione tra carcere e città. Il tutto si concluderà con il caffè.

 

Ne parleranno al Caffè Teatrale:
Claudio Sarzotti – Professore di Sociologia del diritto dell’Università di Torino
Davide Dutto – Presidente dell’associazione Sapori Reclusi
Rita Monica Russo – Provveditore regionale amministrazione penitenziaria
Alberto Anfossi – Segretario generale della fondazione Compagnia di San Paolo
Monica Cristina Gallo –  Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino
Giovanna Pentenero – Assessora della Città di Torino con delega ai rapporti con il sistema carcerario
Cecilia Blengino – Professoressa di Sociologia del diritto dell’Università di Torino
A condurre l’evento la compagnia Teatro e Società che utilizza una forma di intrattenimento chiamato “teatro conferenza” per sensibilizzare il pubblico su temi complessi. Il Caffè teatrale ispirato a questo format alternerà momenti di conferenza, pieces teatrali, musicali e di danza e, per finire, un momento di dibattito sulle sollecitazioni ascoltate nei diversi interventi.

Con: Elisabetta Baro, Franco Carapelle, Diego Coscia, Luca Scaglia, Margherita Data-Blin, Cristiano Lo Mele, Lorenzo Giorda; e con la partecipazione delle studentesse e degli studenti del laboratorio Teatrale “ForJus Forum

 

ORARIO: dalle ore 17:00 alle ore 19:00

DOVE: Aula Magna del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena, 100A – Torino)

Per partecipare è necessario iscriversi al link:
https://forjusforum.it/evento/caffe-teatrale-il-carcere-e-la-citta/

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Bonnie Garmus “Lezioni di chimica” -Rizzoli- euro 19,00
Bonnie Garmus è una splendida ed elegante signora 65enne originaria di Seattle, vissuta in Svizzera, Colombia e Londra. Ha lavorato come direttrice creativa e copywriter, è un’esperta di tecnologia e medicina, e questo suo libro di esordio è stato conteso dagli editori di mezzo mondo. Un successo planetario che diventerà anche una serie televisiva interpretata da Brie Larson nei panni della protagonista Elizabeth Zott.
Eroina a cui ci si affezione in un istante: bella, tosta, intelligente, resistente e magnetica oltre ogni dire, invischiata nei limiti stingenti della società fortemente maschilista degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Troppo intraprendente, forte e moderna, per l’epoca in cui vive; ma il suo non cedere mai ai compromessi risulterà vincente ed è un modello a cui ispirarsi. Sfondo del romanzo è la California, dove si muove Elizabeth donna multiforme: scienziata, chimica anticonformista, compagna di vita pressoché perfetta, madre single, cuoca, star televisiva.
Ha 30 anni, una forza d’animo inarrestabile, una figlia precoce e adorabile, un cane geniale che comprende il linguaggio degli umani. Soprattutto ha intelligenza e tenacia da vendere.
Elizabeth sa veleggiare tra i marosi della vita, dribblare gli sgambetti degli invidiosi e ha la sorprendente capacità di cambiare vita. Lo fa conquistando un successo oltre le più rosee previsioni. La conosciamo quando nel 1952 è una giovane chimica promettente, la cui strada per il dottorato è stata intralciata dalle molestie subite dal suo relatore, e ogni denuncia è stata vana.
Cacciata ingiustamente dall’Università in cui imperava la baronia del suo violentatore, Elizabeth trova lavoro come tecnico di laboratorio all’Hastings Research Insitute californiano, dove vige un maschilismo soffocante. Il suo talento viene sabotato e non riconosciuto dai colleghi. L’unico che capisce il suo valore è Calvin Evans: scienziato, genio della chimica in odore di Nobel e fiore all’occhiello dell’Istituto. Tra i due nasce un amore puro e disinteressato, condividono la stessa passione per il lavoro e il canottaggio. Peccato che il destino non abbia in scaletta l’happy end per loro due.
Elizabeth si ritrova incinta e senza lavoro. Situazione a dir poco disperata, ma non per lei che è di acciaio.
Bella da togliere il fiato, quasi per caso, la sua strada incrocia quella di Walter Pine, produttore televisivo che le affida un programma che è una scommessa per risollevare le sorti della rete. E’ così che Elizabeth si ritrova a creare e condurre la trasmissione “Cena alle sei” e lo fa a modo suo. Mica si limita alle ricette; lei ha una formula unica e vincente perché trasforma ogni puntata anche in una sorta di lezione di chimica.
Applica la scienza alimentare alla gastronomia e rivoluziona le disastrose abitudini alimentari degli americani. Lo fa con rigore e innata maestria; dispensa anche pillole di educazione invitando ad ogni fine puntata i bambini ad aiutare le madri ed apparecchiare la tavola.

La sua formula dapprima spariglia le carte, poi diventa super vincente. Anche perché lei non tratta le casalinghe come dimesse donnine relegate a grembiule, mestolo e cucina; parla loro in modo divulgativo spiegando caratteristiche, pregi ed effetti di ogni ingrediente.
Di più, anche davanti alle telecamere e al paese dice sempre e solo quello che pensa, incoraggia le donne a stimarsi maggiormente e a farsi valere. Insomma insieme a ricette salutari finisce anche per spingere l’universo femminile a una maggiore consapevolezza di diritti e libertà. E il programma si trasforma in un successo che travalica i confini della California.
Ma il grande sogno che Elizabeth aveva dovuto chiudere nel cassetto -perché glielo avevano rubato e infranto- rimane lo spigolo duro che le impedisce di essere davvero appagata e felice…..

 

Lorenza Pieri “Erosione” -edizioni e/o- euro 16,00
Immaginate di aver venduto l’amata casa delle vostre vacanze e di dover riempire uno scatolone con quello a cui più tenete di quel luogo; un’operazione nostalgica e a tratti dolente che scatena sicuramente ricordi ed emozioni di un certo peso.
E’ questo il climax dell’ultimo romanzo di Lorenza Pieri; giornalista, scrittrice, traduttrice, con esperienza quindicinale nell’editoria. E’ nata a Ravenna nel 1973, ma ha vissuto in più luoghi: da Parigi a Roma a Washington ed è naturalizzata americana.
E’ proprio negli States che ambienta questa storia. A Chesapeake Bay, in Virginia, sulla costa atlantica, nella casa sul promontorio, la villa di Cape Charles, luogo di vacanze della famiglia dei tre fratelli Anna, Geoff e Bruno, che sono stati costretti a venderla per salvarla dall’erosione del mare e dall’abbandono.
L’erosione non è solo quella del tempo che passa e della natura che incalza, ma anche quella altrettanto subdola e devastante della memoria; la loro madre vedova è ormai preda dell’Alzheimer, relegata su una sedia a rotelle e sta per essere ricoverata in una struttura adeguata.
I figli hanno venduto la casa ed ora si ritrovano a dirle addio. Su idea di Anna si sono dati appuntamento nella magione dove ognuno ha a disposizione una scatola in cui riporre qualche oggetto ricordo, legame con gli anni passati; stesso rito che aveva segnato le loro vacanze di ragazzini quando la madre chiedeva di raccogliere quello che sarebbe loro servito.
Ed ecco la suddivisione del romanzo in 3 capitoli, uno per ogni figlio, con quello che sceglie e i ricordi che ne scaturiscono.
E’ anche l’occasione di una saga familiare ricostruita attraverso le memorie dei protagonisti.
Anna, la figlia di mezzo, è quella più legata alla villa, la più emotiva e ancora culla il ricordo del nonno Joe.
Ricostruiamo così la storia di tre generazioni di immigrati siciliani, il cui capostipite è stato l’anaffettivo Giovanni Amenta, (detto Joe) arrivato a Baltimora. Ripercorriamo la storia della nuora Margaret rimasta presto vedova e con 3 bimbi da crescere.

Bruno, il maggiore che ha sempre sentito la responsabilità della primogenitura, diventato avvocato di successo; Geoff il piccolo di casa, viziato dalla madre, ma non per questo il più felice.
Ognuno di loro, a modo suo, sceglie ricordi e ai ricordi torna; soprattutto all’educazione materna, tendenzialmente fredda e punitiva, che aveva inciso sulle loro vite.
Bruno ricorda le punizioni subite, Anna che si era sempre sentita poco accettata, e Geoff è l’unico consapevole di essere stato amato da Margaret.

Un affascinante viaggio interiore nei pensieri, nei ricordi e nelle emozioni dei protagonisti che non lascia indifferenti.

 

Margaret Kennedy “La ninfa costante” -Fazi Editore- euro 18,50

Margaret Kennedy è una delle scrittrici inglesi più importanti del Novecento, nata a Londra nel 1896 e morta nel 1967; esordì come storica di spessore e si dedicò anche alla narrativa. Questo romanzo è considerato il suo capolavoro. Fu pubblicato la prima volta nel 1924 e riscosse un enorme successo, tanto che fu trasposto anche in film per cinema e televisione, e testo teatrale. Poi cadde nel dimenticatoio, ma scoprirete che, pur essendo un classico della letteratura inglese, si legge piacevolmente anche oggi.
“La ninfa costante” racconta della famiglia fuori dagli schemi e bohemienne dei Sanger, detta anche “il circo Sanger”; a partire dal capofamiglia Albert, compositore famoso in Europa ed apprezzato in patria solo dopo la sua morte. Una famiglia in cui la musica aveva un posto d’onore.
Il circo era abitato da 7 figli. I primi, Carol e Kate, nati dalla prima moglie di Albert, Vera Brady, stroncata dalla malattia.
Poi ha sposato una sua giovane allieva, la gentildonna Evely Churchill, con 20 anni meno di lui, gli ha dato 4 figli -Antonia, Teresa, Pauline e Sebastian- prima di abbandonare anche lei questo mondo.
Il suo posto viene preso dalla terza consorte, Linda Cowland, che metterà al mondo Suzanne.

Una famiglia di artisti girovaghi, che non hanno frequentato alcuna scuola e sono cresciuti alla stato brado, senza regole, ma dotati di genialità in abbondanza e cresciuti con una solida educazione musicale impartita dal padre e respirata fin da piccolissimi, cresciuti nei teatri delle maggiori città europee e in mezzo agli artisti. I ragazzi erano stati sempre spronati da Albert a dare ampio e libero sfogo alla loro creatività, spinti a sperimentare varie forme di arte.

Vivono in uno spartano cottage sulle Alpi austriache che è una sorta di porto di mare sempre aperto agli ospiti, artisti e musicisti di ogni dove. A casa Sanger trovano libero sfogo alle loro passioni. Tra loro c’è anche l’amico di Albert, Lewis Dodd di cui si innamora la giovane Tessa appena quattordicenne, romantica e piena di aspettative.
Le cose però precipitano quando Albert muore improvvisamente lasciando solo una montagna di debiti e una prole allo sbando.
In loro soccorso arriva la cugina Florence Churchill, ben contenta di evadere dalla vita claustrofobica e super controllata che conduce. Si innamora subito del luogo e prende a cuore i 7 orfani; soprattutto inizia a respirare ventate di libertà e spensieratezza insperate. Troverà anche l’amore e finirà per sposare proprio Lewis Dodd, e poi altro aspetta i lettori…..

 

Elena Medel “Le meraviglie” -Einaudi- euro 18,50

Nelle nostre vite quanto contano famiglia e denaro? Cosa accade quando una madre rinuncia a crescere una figlia? E quando una figlia rifiuta di prendersi cura della madre? Questo romanzo della spagnola Elena Medel mette a fuoco queste tematiche e si interroga su come saremmo diversi se fossimo nati in altri tempi e luoghi, in altri corpi e famiglie. Argomenti belli tosti che lei sviluppa intorno a due donne – Maria e Alicia- legate dalla genetica senza saperlo, sullo sfondo di Madrid dove entrambe cercano un nuovo futuro. Maria alla fine degli anni Sessanta è una ragazza madre, sedotta e sfruttata, che non riconosce la figlia e la lascia alla sua famiglia nella città del sud in cui vive. Si trasferisce a Madrid in cerca di lavoro e si arrabatta tra lavori umili, al servizio dei ricchi, senza mai possibilità di riscatto. E’ una donna semplice, gentile, dotata di grande pazienza e poco esigente. Più di trent’anni dopo Alicia viene al mondo in una famiglia ricca, figlia di un imprenditore di successo, e questa agiata partenza sembra promettere un luminoso futuro. Non sarà così, perché il suo mondo crolla alla morte del padre che si è impiccato per sfuggire all’onta del fallimento. Una ferita profondissima che si insinua in modo indelebile nell’anima della ragazza.. Maria e Alicia sono nonna e nipote anche se non si conoscono, le loro strade si incroceranno solo per poco; mentre le loro vite si riecheggiano a vicenda nei tratti che le uniscono; come la rinuncia all’ambizione, lo sfinimento per i lavori umili con cui si sostentano ed altro che scoprirete leggendo

Topi d’appartamento: rubati 30 mila euro in gioielli senza rompere la serratura

Alla fine la polizia ha rintracciato e arrestato  i due cittadini georgiani,  clandestini e senza fissa dimora in Italia, che nel mese di maggio entrarono in una casa a Novara , mentre la proprietaria era assente, e rubarono denaro e gioielli per circa 30mila euro. La porta d’ingresso dell’appartamento non presentava segni di forzatura. I ladri usarono la tecnica di “lock picking”, che consiste nell’effettuare delle manipolazioni della serratura, aprendo la porta senza romperla. Laboriose indagini hanno portato  alla loro cattura.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Uncem: “la rigenerazione urbana esclude il Piemonte”

“Nessun progetto per la ‘rigenerazione urbana’ verrà finanziato in Piemonte e nel nord Italia. Per effetto di criteri di scelta dei progetti che si basano sull’Indice di vulnerabilità sociale e materiale, assurdo e iniquo, siamo alle solite. Tutti tagliati fuori. Quell’indice Uncem dice da un po’ che è malfatto e divide al posto di unire. Non sana differenze e sperequazioni. Le aumenta. Ma quello che preoccupa è che i progetti di questo bando, la cui graduatoria è stata pubblicata ieri sera dal Ministero dell’Interno, vengano scelti senza valutazioni nel merito. Tutto il Piemonte e tutto il nord è escluso. Tagliato fuori. È la seconda volta che succede. Questa per il bando per i Comuni con meno di 15mila abitanti, e prima per le Città più grandi. In quel caso, erano stati trovati altri 900milioni per finanziare gli esclusi delle regioni del centro-nord. Ora non basta trovare qualche soldino in più. Il Ministero dell’Interno deve annullare le graduatorie. Intervenga il Parlamento per mettere un argine a questa deriva per la quale i progetti vengono scelti con criteri assurdi e dannosi”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

Turi, Associazione Aglietta: lettera aperta all’Arcivescovo

 I TORINESI SON TUTTI ATEI MATERIALISTI?

C’è uno spettro che si aggira per Torino e per il Piemonte ed è il materialismo economico. Con queste parole inizio a scriverle una lettera aperta, S.E.R. Mons. Roberto Repole. Mi presento: sono Andrea Turi, Coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e cittadino piemontese non di origine ma di recente adozione. Questa città mi ha accolto quando cercavo lavoro e mi ha permesso di occuparmi della cosa pubblica nel modo in cui credo sia utile, ossia al servizio delle battaglie di libertà.

Con questo spirito e nella migliore tradizione Radicale le scrivo per tentare di aprire un dialogo con Lei su una situazione che trovo allarmante: la politica del Palazzo prova a risolvere problemi dei suoi cittadini solo come una mancanza di denaro, riducendoli a problemi meramente economici. È il caso del fondo vita nascente, un provvedimento voluto dall’amministrazione regionale che stanzia più di 400.000 euro per convincere tramite un’elargizione economica le donne che vorrebbero abortire a non farlo. E ancora: il disegno di legge cosidetto Allontanamento Zero che vuole eliminare l’intermediziazione sociale ai minori che vivono in contesti familiari problematici dando alla famiglia che ha creato questa situazione un’elargizione monetaria ed evitando che il minore venga allontanato da essa. Si pensa quindi di risolvere la situazione drammatica in questo modo, riducendolo ad un problema meramente economico.

Due esempi di come la teoria dell’homo oeconomicus sia permeata a tutti i livelli della decisione politica, anche locale. Il virus della politica dei bonus è uscito dall’alveo dei problemi economici ed è approdata a quelli sociali.

Ora lei si starà chiedendo perché scrivo a lei e non alla politica laica. Credo fermamente nella distinzione fra Civitas Terrena e Civitas Dei, fra Cesare e Dio, ma da agnostico quale mi ritengo essere non posso né ammettere ma tantomeno escludere l’esistenza dell’anima, oggetto della sua influenza e di quella del Magistero della Chiesa Cattolica. Io parlo ai cittadini, lei alle anime dei fedeli.

Non voglio nascondermi dietro un dito. Nei due esempi che le ho fatto ed in un almeno uno di essi, quello dell’aborto, abbiamo posizioni etiche differenti. Non me ne voglia se le dico che non ritengo che ciò sia di ostacolo per il mio ragionamento, anzi probabilmente lo avvalora.

Il nostro dialogo potrebbe riconoscere come terreno comune le parole di Aristotele che pensava l’uomo come “animale politico”. I miei studi di filosofia si fermano alla laurea magistrale presa nel 2017 ma non faccio torto allo Stagirita se provo a interpretare quell’animale politico come una una forma più evoluta, paradossalmente, della più recente teoria dell’homo oeconomicus. Quest’ultima visione del mondo vede l’uomo solo come razionalità intesa come calcolo e come cura degli interessi individuali. All’uomo animale politico di Aristoele aggiungerei anche le parole di Gesù quando disse: “Non di solo pane vive l’uomo” pronunciate in risposta all’invito del diavolo di trasformare in pane le pietre del deserto, per saziare la fame sopravvenutagli dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno. Questi due ultimi approcci sono secondo me quelli ideali dove ricondurre i problemi dei cittadini, le cui soluzioni devono contemplare sia l’aspetto economico che quello psicologico e umano in senso ampio.

È possibile per lei invertire la rotta e se sì come? Vogliamo fare un tratto di strada insieme pur nelle nostre rispettive diversità che sono ricchezza?

Grazie per quello che potrà e vorrà rispondermi

Andrea Turi
Animale Politico Radicale

Litigano per non essere accusati: nascondevano droga

Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato ha arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso un cittadino marocchino trentaseienne e un cittadino romeno di trentanove anni.

L’intervento è nato a seguito della segnalazione alla Centrale Operativa di un uomo che dichiarava al 112 N.U.E. di essere stato minacciato con un coltello nella sua abitazione da un conoscente che ospitava in Via Damiano Chiesa.

Gli agenti della Squadra Volante si sono portati sul posto ma l’autore delle minacce si era già allontanato. Era, però, presente un altro soggetto che il richiedente avrebbe voluto comunque far allontanare dall’abitazione. In questo frangente una busta posta sul tavolo ha innervosito uno dei due presenti i quali si sono incolpati a vicenda su chi fosse il proprietario. Insospettiti dalla situazione, gli agenti hanno controllato la busta di carta in questione, trovando al suo interno un panetto di hashish del peso di oltre 460 grammi.

Nell’appartamento trovato vario materiale utilizzato verosimilmente per il taglio e il confezionamento del materiale stupefacente ed un rivelatori di cimici.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Scontro fra quattro veicoli in autostrada, dieci feriti

Quattro le vetture che si sono scontrate sull’autostrada Asti-Cuneo al km 57. Sono rimaste coinvolte 10 persone: tra queste un ferito grave in codice rosso e un codice giallo, con altre quattro persone in codice verde, trasportate all’ospedale di Verduno. Altri quattro codici verdi sono stati portati all’ospedale di Asti per accertamenti.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Gli 80 anni del Cardinale Ravasi

Il cardinale Gianfranco Ravasi , biblista di fama internazionale, ha compiuto ottant’anni. Non ho visto particolari articoli su di lui in occasione dell’importante compleanno perché il Cardinale è intramontabile e non dimostra affatto gli anni.

Con i suoi studi e con la sua divulgazione anche televisiva ha contribuito a formare una coscienza religiosa nuova ed antica nello stesso tempo. Con il Cortile dei Gentili ha avviato un dialogo fecondo con i non credenti senza voler convertire nessuno , ma aprendosi al dialogo con tutti. Il cardinale e’ il punto più alto a cui è giunto il post- concilio voluto da Papa Giovanni e concluso da Paolo VI. La sua e’ una cultura che sa parlare a tutti ,riuscendo ad avvicinare alla Sacra scrittura anche i lontani. Ho avuto occasione di conoscere il Cardinale e di collaborare con lui. E’ stata un’esperienza importante della mia vita. A lui devo anche il mio ritorno alla pratica religiosa come una mia liberissima scelta. Buon compleanno, Cardinale, con l’augurio di rivederci presto.

Pier Franco Quaglieni

Il Toro è tornato! Udinese -Torino 1-2

Undicesima giornata di campionato serie A

Aina(T)
Pellegri(T)
Deulofeu(U)

Il Torino espugna la Dacia Arena battendo 2-1 l’Udinese,che finora non ha mai perso in casa,nella gara delle ore 12.30.I ritmi sono subito alti e le  squadre non s risparmiano effettuando,in maniera speculare,un grande pressing a tutto campo.I granata passano in vantaggio dopo un quarto d’ora con Ola Aina, servito alla perfezione da Miranchuk: freddo il nigeriano, che  piazza la palla alle spalle di Silvestri con un sinistro molto preciso. Al 27′ il pareggio dei friulani, che sfruttano al meglio un clamoroso errore del difensore granata Zima: passaggio verticale di Milinkovic-Savic per il centrale, che lancia la sfera sulla sua destra non accorgendosi però della presenza di Udogie, svelto a rubare il pallone alla difesa granata ed a servire al centro Deulofeu che non fa altro che depositare il pallone alle spalle di Milinkovic. Al 69′ il Torino ha trovato il gol vittoria con il ritrovato bomber Pellegri: Radonjic appoggia sull’attaccante che vince il duello fisico con Bijol e calcia il pallone di potenza sul primo palo.Un gran gol
da vero attaccante di razza.

Enzo Grassano