ilTorinese

La Sirena di Giorgia Sanlorenzo al Sagittario di Ponzano

In occasione di una visita ad Ettore Cascioli, geniale interprete della tecnica di fotopittura che si avvale di una sapiente elaborazione dei colori, del tratto cromatico e della modifica di luci e prospettive, ho ammirato, nel giardino della settecentesca dimora “Al Sagittario” di Ponzano, l’interessante installazione contemporanea di Giorgia Sanlorenzo.

“La Sirena” è una bella scultura dalla linea essenziale ed avvolgente, in ferro secondo la tradizione dell’arte povera, che porta avanti in senso innovativo un soggetto trattato da poeti, pittori, scultori, con significati polivalenti a seconda delle epoche.

Protagonista di ancestrali miti, allegoria medioevale di profane tentazioni, espressione della femme fatale che porta l’uomo alla perdizione come per Aristide Sartorio ed i simbolisti, leggiadra apparizione che introduce il turista a Copenhaghen.

Con la Sanlorenzo la sirena diventa, come tutti gli altri soggetti esclusivamente marini, l’occasione di riallacciare il presente al passato guardando, attraverso il suo progetto artistico TerrEmerse, alla promozione turistica del Monferrato, che nella memoria dei tempi era sommerso dalle onde del mare.

Cascioli ha voluto così commentare l’opera che ha recentemente acquistato.

D.​​Qual è la sua valutazione complessiva dell’opera che ha voluto installare nel suo giardino?

R.​​L’opera, nel suo complesso, mi è molto piaciuta, sia per lo stile originale dell’artista, che per la tipologia del materiale impiegato (il ferro) e per la caratteristica delle forme realizzate.

​​L’unico aspetto che mi ha lasciato non dico deluso, ma quantomeno perplesso, è l’uso dei colori. Non per i colori prescelti, condivisi fin dall’inizio con l’artista, quanto piuttosto dai problemi di colorimetria, completamente sottovalutati dall’artista.

​​Per capirci meglio esemplifichiamo il problema. Secondo la scelta iniziale dei colori, il risultato della scultura avrebbe dovuto apparire  più o meno così:

​​Quello che vede invece l’osservatore nella collocazione definitiva dell’opera è più o meno questo:

​​Qual è la causa di una così vistosa differenza? Un problema di colorimetria, cioè il fatto che l’artista non abbia tenuto conto della temperatura luce del contesto in cui l’opera veniva collocata (decisamente e costantemente in ombra).

​​La prima immagine è stata ottenuta dalla seconda semplicemente aumentando la luminosità in Photoshop, così da simulare come sarebbe apparsa l’opera se collocata in pieno sole.

​​In effetti generalmente le opere di Giorgia Sanlorenzo sono collocate ad esempio in mezzo alle vigne, quindi in pieno sole.

​​(Si veda al riguardo il progetto Terre Emerse,link: Terremerse (terremersemonferrato.it, con la mappa delle principali collocazioni delle opere dell’artista in questione).

Per la Sirena destinata Al Sagittario non si è dato alcun peso alla diversa natura della luce dominante nel luogo di collocazione, per cui al sole compare nei suoi colori corretti previsti a progetto, ma nell’ombra della sua definitiva dimora  appare quasi monocromatica.

D.​​Quale suggerimento potrebbe dare all’artista per evitare in futuro simili “incidenti di percorso”? Lei ha una certa esperienza di fotopittura, quindi ha una certa conoscenza sul trattamento dei colori.

R.​​Non suggerirei di certo un percorso “scientifico”, basato sull’uso di colorimetri e quant’altro, quanto piuttosto un semplice metodo empirico, di sicura efficacia.

​​Una volta stabiliti i colori definitivi che dovranno caratterizzare un’opera, la nostra artista si dovrebbe munire di pennelli ed accessori connessi, di campioni dei colori prescelti più una disponibilità di bianco e di nero? (non sono un esperto di pittura) per eventualmente schiarire o scurire i colori prescelti, una lastra del ferro del tipo che utilizza per realizzare le sue sculture ed un seggiolino pieghevole. Dopo di che raggiunge la location per cui sta lavorando, scegliendo un giorno di luce favorevole (pieno sole?) e lì sul posto prova i colori che ha a corredo, fino ad ottenere sulla lastra campione i colori che vorrebbe risultassero ad opera finita.

​​A questo punto, tornata in laboratorio, potrà applicare all’opera in esecuzione i colori così come li “vede” sulla lasta campione. Potranno apparire diversi da come li aveva formulati sulla lastra campione, probabilmente più scuri, ma quelli saranno i colori da applicare all’opera. Quando poi, alla fine, la collocherà nel luogo di destinazione finale, i colori torneranno ad esplodere nelle gradazioni che si era immaginata fin dall’inizio.

GIULIANA ROMANO BUSSOLA

LINK:

 

Incontro con Caravaggio in mostra ad Alba

Un viaggio per conoscere il geniale artista partendo dalla fine della tormentata vita del maestro lombardo.

La mostra ruota intorno all’esposizione del “San Giovannino Giacente” ed è ideata e organizzata da Piemonte Musei in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri delle Langhe e l’Associazione Insieme di Cuneo e curata da Roberta Lapucci, storica dell’arte e restauratrice fiorentina. L’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno dell’Associazione Be Local.

L’idea della mostra è quella di raccontare la vita di Caravaggio attraverso una delle opere meno conosciute dell’artista ma dal profondo valore simbolico. Intorno ad essa è stato creato un progetto multimediale e interattivo volto ad offrire una visita multisensoriale in cui i visitatori possano sentirsi parte dello vita e delle opere del maestro. L’esposizione prevede un tour composto da proiezioni, tavoli interattivi, video informativi e ricostruzioni tridimensionali ed olografiche.


Informazioni utili ℹ

ORARI: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Sabato e Domenica e Festivi dalle 10.00 alle 18.00.
Chiuso il Lunedì
Aperture straordinarie: 8, 26 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00); 31 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00) 6 gennaio 2023 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00).
Chiusure programmate: 5 dicembre 2022 – 1 gennaio 2023

COSTO DEL BIGLIETTO: OPEN 12 euro, INTERO 10 euro, RIDOTTO 8 euro, SCUOLE 5 euro (Gratuito per gli insegnanti che accompagnano le classi); GRUPPI 6 euro (da 10 a 25 persone) – GRATUITA’ Bambini fino a 6 anni non compiuti e cittadini diversamente abili

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 350 5550166

E-MAIL INFO: info@piemontemesuei.it

SITO UFFICIALE: http://www.piemontemusei.it

Gallo (Pd) e gli orari dell’Asl a Piossasco

 “PER ORA RESTANO IN VIGORE GLI ORARI RIDOTTI. MA C’E’ UN’APERTURA A RIVEDERLI IN BASE ALL’INCREMENTO DI DOMANDA”

29 novembre 2022 – “Il 20 settembre scorso, dopo anni di attesa, è stata aperta, dopo una lunga attesa, la nuova sede dell’Asl TO3 di Piossasco presso l’ex Casa San Giacomo di via Trento, 1, in locali completamente ristrutturati. Si tratta di un servizio con ottime potenzialità. Tuttavia, all’interno dell’Azienda Sanitaria esiste un disequilibrio nella distribuzione dei servizi di base. Per esempio, mentre a Orbassano il Poliambulatorio per i prelievi di sangue con accesso diretto è aperto dalle 8.00 alle 8.45 dal lunedì al venerdì, lo stesso servizio è offerto a Piossasco solo il martedì con lo stesso orario e l’apertura del CUP è limitata a due giorni alla settimana, con il conseguente impoverimento dell’offerta che costringe i cittadini a rivolgersi altrove. Ho chiesto, quindi, all’Assessore regionale alla Sanità quando siano previsti gli ampliamenti dell’offerta annunciati in occasione dell’apertura dall’Asl TO3” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ritengo che sia urgente riequilibrare, all’interno del Distretto Area Metropolitana Sud dell’Asl TO3 i servizi di base, rispondendo concretamente alle richieste degli utenti che sottolineano la necessità di un incremento dei giorni e di un ampliamenti dell’orario di apertura per CUP e Centro Prelievi” spiega Gallo.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha affermato che il direttore dell’Asl TO3 avrebbe sottolineato come questa organizzazione consenta che in ogni Comune del distretto ci siano un CUP e un Centro Prelievi, precisando che, per ora, non è previsto alcun ampliamento dell’offerta, dal momento che gli utenti del centro prelievi sarebbero circa 40 alla settimana e quelli del CUP circa 100 per ciascuno dei giorni di apertura. E’ stata, tuttavia, manifestata la disponibilità, in caso di un incremento della domanda, a rivedere orari e aperture. Chiaramente apprezzo la disponibilità al dialogo e mi confronterò con il territorio per capire quali siano le effettive esigenze” conclude l’esponente dem.

 

I vigili scoprono falso contrassegno per posteggio disabili

Sabato mattina, durante un servizio ordinario di controllo del territorio all’interno del mercato tematico “Balon”, gli agenti del Comando Porta Palazzo della Polizia Locale hanno rimosso un’auto in sosta su un posteggio riservato a disabili che esponeva un contrassegno contraffatto.

Ad insospettire gli agenti è stata la tipologia del tagliando colore arancione ormai in disuso da diversi anni e ben diverso dai contrassegni in formato europeo attualmente utilizzati di colore azzurro.

Dopo aver effettuato gli accertamenti presso il Comune di Canosa di Puglia gli agenti hanno avuto la conferma che si trattava di un tagliando non valido, nonostante la data di scadenza indicata fosse ancora in corso di validità e pertanto per il veicolo è scattata la rimozione forzata per sosta all’interno di stallo riservato a disabili senza averne titolo.

Il proprietario del veicolo è stato sanzionato, mentre il permesso disabili contraffatto, sul quale la Polizia Locale ha avviato un’attività di indagine finalizzata a identificare l’autore del reato di falsità materiale in autorizzazione amministrativa, è stato posto sotto sequestro giudiziario.

Vittorio Beltrami, il mite e inflessibile custode dei valori antifascisti

A dieci anni dalla scomparsa

Il 29 novembre di dieci anni fa si spegneva Vittorio Beltrami, partigiano ed ex presidente della Regione Piemonte, fondatore della Casa della Resistenza di Fondotoce a Verbania. Era un mite e inflessibile custode dei valori antifascisti, una persona con un garbo d’altri tempi, corretta e tenace, orientata al bene comune, capace di ascoltare, rigorosa nelle proprie iniziative che sempre corrispondevano a una precisa ispirazione ideale. Vittorio Beltrami aveva 86 anni e venne eletto consigliere regionale sin dalla prima legislatura del ’70 tra le file della Democrazia Cristiana e per un mandato, dal 1985 al 1990, ricoprì l’incarico di presidente della Giunta regionale. Nato a Omegna il 6 giugno del 1926,visse la sua infanzia nella casa di ringhiera a ridosso della Porta Antica con il padre, operaio alla Cobianchi, e la madre operaia tessile alla De Angeli Frua. Frequentò l’oratorio dei Padri Missionari che ne influenzarono la formazione religiosa e civile. Ancora adolescente divenne presidente dalla Gioventù dell’ Azione Cattolica, dando subito prova delle sue capacità di organizzatore e dirigente, doti che mise a frutto durante la vita. Lavorò prestissimo alla Cobianchi e a diciotto anni scelse si salire in montagna intraprendendo la lotta partigiana nelle file della divisione Valtoce con i fratelli Di Dio. Nei lunghi mesi di lotta della Resistenza conobbe la ragazza che poi sarebbe diventata sua moglie, Carla Chiavenuto. Dalla loro unione – si sposarono nel 1953 – nacquero i due figli, Claudia e Gianluca. Dopo la guerra lavorò prima come impiegato e poi come geometra. Militò sempre nella Dc e negli anni cinquanta fu eletto nel Consiglio comunale della sua città. Il suo impegno proseguì per un decennio ,dal  1964 al 1974, in Consiglio provinciale a Novara e, come già ricordato, in Regione fino al 1995. Durante gli anni ’80 fu protagonista di una battaglia politica, coronata dal successo, per mantenere a Torino l’Alenia Spaziale. Nel 2003  gli astrofisici italiani Umberto Munari e Maura Tombelli, riconoscendone l’impegno, gli dedicarono un asteroide che avevano scoperto, con tanto di certificazione dell’agenzia aerospaziale degli Stati Uniti d’America. Oggi sul sito della NASA  è possibile vedere l’asteroide “Vittorio Beltrami”, seguirne l’orbita e conoscere tutte le caratteristiche di questo corpo celeste  che ha una grandezza di circa 15 chilometri di diametro. Dopo i lunghi anni d’impegno politico e istituzionale scelse di ritirarsi a vita privata dedicandosi al ricordo della lotta di Liberazione e alla sua “creatura”: la Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce, la più grande d’Europa. Un “contenitore della memoria” che aveva fortemente voluto con la legge regionale istitutiva che lo vide primo proponente. Resta di Beltrami, presidente della Casa della Resistenza,  il profilo nitido di un una persona perbene, mite ma determinata, cortese e inflessibile nell’indicare il radicamento necessario in valori di libertà e di democrazia. Un articolo a sua firma, pubblicato  su Nuova Resistenza Unita nell’estate del 2009, riassume con efficacia il senso del suo impegno. Scriveva Vittorio Beltrami: “Siamo ad oltre 60 anni dalla fine della guerra e il tempo continua nella sua azione di spegnimento dei fuochi del risentimento e promuove la rimonta di quei valori che hanno sorretto la guerra di Liberazione.. Sono i valori della libertà, della democrazia, della fraternità. Non può essere scordato che la Resistenza è stata l’espressione concreta, unitaria e univoca della ribellione della coscienza umana contro la barbarie neopagana per la riconquista dei diritti umani primordiali. Sono valori che non mutano col scendere della sera e col cambiare delle stagioni tanto politiche, quanto atmosferiche. Si conservano, crescono e maturano contro ogni dissennata forma di populismo”.

Marco Travaglini

 

Ferrero nuovo presidente della Juventus

Novità in casa Juventus dopo il terremoto societario. Gianluca Ferrero è il nuovo presidente della gloriosa società bianconera.Classe 1963,è un commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società della galassia Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus e tutte le altre attività del grande gruppo.John Elkann lo indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero ha una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una passione e grande tifo per il club bianconero.Queste motivazioni lo rendono la persona più adeguata a ricoprire il prestigioso e delicato incarico.

Enzo Grassano

Azione: ok alle Province, ma ridefinire il ruolo delle Regioni

Raccolgo e condivido l’appello, se così può essere definito, del ministro Calderoli a ricreare le province come istituzione elettiva. 

È allora necessario fare un po’ di chiarezza sui tanti (troppi?) livelli di governo sul territorio. Tornare alle Province come istituzione elettiva non può significare soltanto creare occasioni di “lavoro” per il ceto politico dopo aver ridotto il numero dei parlamentari. Calderoli sa che le Regioni, nate nel 1970, erano state pensate come “ente di programmazione” mentre le funzioni effettive di governo rimanevano in capo a Province e Comuni, con la più che valida ragione che erano le istituzioni più vicine ai cittadini e al territorio.

     Quello che è successo negli ultimi trent’anni e sotto i nostri occhi. Abbiamo tutti assistito alla nascita di uno “statalismo regionalizzato” con la produzione debordante di apparati burocratici, sovrapposizioni di funzioni e di ruoli tra Regioni, Province e Comuni. L’autonomia differenziata promette ora, senza rimedi incisivi alle proposte presentate, di costruire 20 piccoli Stati. È il caso, chiedo al ministro Calderoli, di fermarsi tutti e ragionare come meglio organizzare lo Stato?Alla luce di un dato inquietante più di ogni altro: dacché ha preso il via la sussidiarietà istituzionale si sono allargare le distanze fra i diversi territori, fra il Nord e il Sud, e all’interno di una stessa Regione.

On. Daniela Ruffino (Azione)

 

“La verità non conta”, romanzo d’esordio di Alessandro Quadri di Cardano

Informazione promozionale 

Un giallo costruito con un sistema di “scatole cinesi in cui, attraverso lo sguardo e i racconti di una moltitudine di personaggi, l’autore riesce a tessere una storia avvincente e innovativa

E se una pratica BDSM fosse usata come alibi per un omicidio? Questo il quesito intorno a cui ruota La verità non conta, il sofisticato romanzo d’esordio di Alessandro Quadri di Cardano. Un giallo costruito con un sistema di “scatole cinesi in cui, attraverso lo sguardo e i racconti di una moltitudine di personaggi, l’autore riesce a tessere una storia avvincente e innovativa.

La verità non conta ruota intorno alle motivazioni che hanno portato Emilio Altieri, noto uomo d’affari milanese, a uccidere Abdel Ab, che si rivelerà essere l’amante di Stefania Martini, socia e moglie dell’imprenditore. Scoperti in  flagrante adulterio, Emilio uccide il giovane senegalese pensando che stesse aggredendo sessualmente sua moglie Stefania. Ma questa, convinta che il marito sapesse della sua relazione con Abdel, lo accuserà di omicidio premeditato.

A cercare di fare chiarezza su quanto realmente accaduto sarà Luca, il figlio di Emilio e Stefania. Messo finalmente al corrente del delitto in cui i suoi genitori furono coinvolti 12 anni prima, Luca si troverà a intervistare diversi testimoni chiave della vicenda, ricevendo da ciascuno una testimonianza che, unita alle altre, permetteranno al giovane di ricomporre la complessa catena di eventi che portarono suo padre a commettere l’omicidio. Ma la verità si rivelerà sfuggente e soggettiva in questo romanzo in cui nulla è come appare a prima vista.

Link:

https://www.amazon.it/verit%C3%A0-conta-Alessandro-Quadri-Cardano/dp/8855002414

https://www.ibs.it/verita-non-conta-libro-alessandro-quadri-di-cardano/e/9788855002417

https://www.mondadoristore.it/La-verita-non-conta-Alessandro-Quadri-di-Cardano/eai978885500241/

https://www.nepedizioni.com/product/la-verita-non-conta/

L’AUTORE

Alessandro Quadri di Cardano è nato nel 1980 a Bologna da padre italiano e madre belga.

Circondato fin dall’infanzia da un vivace ambiente multiculturale, consegue la laurea in “Scienze internazionali e diplomatiche” presso l’Università di Bologna nel 2005. Ottenuta una borsa di studio da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano, frequenta il Collegio d’Europa di Bruges (Belgio) dove ottiene il Master in “Studi Europei” nel 2007.

Per circa dieci anni vive a Bruxelles lavorando presso diverse istituzioni europee. Nel 2017 si trasferisce in Spagna, ad Alicante, dove attualmente si occupa di questioni finanziarie presso l’Ufficio Europeo di Proprietà Intellettuale (EUIPO).

Ha coltivato sin da ragazzo l’amore e la passione per la cultura e in particolare per la scrittura e la lettura, prediligendo opere di letteratura italiana e straniera, che legge spesso in versione originale, parlando quattro lingue. La verità non conta è il suo romanzo di esordio.

Oltre le nuvole

IL PUNTASPILLI    di Luca Martina 

 

Può sembrare strano il momento che stiamo vivendo e la stridente dicotomia tra quanto avviene nel mondo reale e quello che osserviamo nei mercati finanziari.

Le nuvole continuano ad addensarsi sulle economie mondiali avviate verso una ormai inevitabile recessione o, ed è il caso della Cina, un rallentamento che potrebbe mettere a rischio la pace sociale (con l’aumento della povertà e della disoccupazione). 

I mercati finanziari, dal loro canto, sembrano da qualche settimana festeggiare (forse con troppo anticipo) le conseguenze virtuose di uno scenario economico molto fosco: l’inflazione sta probabilmente iniziando la sua discesa (grazie alla riduzione della domanda di beni e servizi frutto dell’incertezza) e questo condurrà (forse) presto le banche centrali a essere meno severe (mettendo fine al ciclo di rialzo dei tassi d’interesse). 

Lo scenario rimane ancora difficile da decifrare ma se l’inflazione attuale ci riporta alla mente i nefasti anni ’70 (sino alla prima metà degli ’80), quando venne imposta una severissima stretta creditizia da parte del governatore della Fed Paul Volcker e si precipitò in una violenta recessione, è pur vero che le prospettive sembrano essere oggi meno drammatiche.

Non ci sono, infatti, a differenza di mezzo secolo fa, tracce evidenti di un’estrapolazione dell’aumento dei prezzi per gli anni a venire: i rinnovi salariali hanno finora risposto con moderazione (non innescando la classica, in passato, spirale prezzi-salari) e la discesa dei prezzi delle materie prime dovrebbe scoraggiare ulteriori revisioni al rialzo dei listini delle aziende. 

Potremmo dunque trovarci ben presto (alla fine del primo trimestre del 2023) in recessione ma con le banche centrali (con quella americana, la Federal Reserve, in prima fila) pronte a invertire la rotta, tagliando i tassi d’interesse ufficiali e aiutando l’economia ad uscire dalle secche nelle quali si trova ora incagliata. 

Su questo scenario le borse stanno iniziando a sperare, seppure con periodiche correzioni dovute alla revisione degli utili delle aziende (le stime attuali sono certamente ancora troppo ottimistiche) e alla volontà dei signori della moneta di non consentire che il ritorno troppo prematuro dell’ottimismo conduca a rialzi delle quotazioni ingiustificate e rallenti il percorso, in discesa, dell’inflazione. 

Qualche preoccupazione desta però quanto sta accadendo in Cina.  

Il gigante asiatico è stato sicuramente il maggior beneficiario della crisi russo-ucraina (dalla quale ha colto i frutti di forniture energetiche rafforzate e a prezzi di favore) e con l’ultimo congresso del partito comunista ha consolidato la leadership del presidente Xi Jinping. 

Non tutto ciò che luccica sul tetto delle pagode cinesi è però oro puro… 

Il rallentamento della crescita cinese è stato peggiorato dalla “tolleranza zero” nei confronti dell’epidemia di COVID (con chiusure di vaste aree del paese) ed il Pil del terzo trimestre è cresciuto solo del 3%, lontano dall’obiettivo del 5,5%. 

Le riaperture delle principali città facevano già pensare ad un graduale ritorno alla normalità ma l’esplosione del numero di nuovi casi, più di 40.000 lo scorso fine settimana, ha provocato un nuovo inasprimento delle misure imposte dal governo. 

Nell’ultimo mese le proteste degli operai (costretti a saltare i turni di lavoro rinunciando al loro salario e ai bonus previsti) sono cresciute e hanno fatto notizia, in particolare, gli scontri presso gli stabilimenti del più grande produttore di “iPhone”, la Foxconn, a Zhengzhou.

In tutto questo si è innestato il grave incidente che a Urumqi (città di 2,1 milioni di abitanti, capitale della Regione autonoma dello Xinjiang, nel nord-ovest del Paese) ha provocato una decina di vittime. 

L’incendio nel grattacielo è stato domato solamente dopo più di tre ore e il ritardo nei soccorsi è stato dovuto proprio alle restrizioni (porte bloccate da catene e sbarre) imposte per mantenere la città in lockdown allo scopo di contenere i contagi. 

Nella regione abitano più di dieci milioni di uiguri, la minoranza mussulmana che si dichiara da molti anni vittima di discriminazione, già in agitazione contro le misure di reclusione nelle proprie case alle quali è sottoposta da più di tre mesi. 

Per Xi si tratta di una situazione non certo semplice da maneggiare: l’allentamento delle misure (la “tolleranza zero”) farebbe molto bene alla crescita economica ma il prezzo da pagare in termini di vite umane (solo una piccola parte della popolazione ha ricevuto un vaccino efficace, dopo il fallimento di quello prodotto inizialmente in casa) e di una pressione insostenibile sul sistema sanitario sarebbe troppo elevato (e porterebbe a sua volta a delle proteste di piazza). 

L’inverno si profila molto freddo e a scaldare i cuori degli investitori potrebbero non bastare le notizie sul raffreddamento (appunto…) dell’inflazione. 

La prossima primavera dovrebbe essere il momento giusto per tornare a vedere spiragli di sole penetrare l’attuale spessa coltre di nubi. 

Forse, davvero, dobbiamo imparare ad amare le nuvole perché ci ricordano come sia bello il sole.