
La preside ricostruisce le origini e l’ affermazione del fascismo in Italia in modo semplicistico e non storico, una sorta di vulgata ideologizzata di parte che non è compatibile con il suo ruolo di preside. Le cose che scrive sono quelle di una militante che dimentica cosa sia la cultura storica. Bisogna ricordare alla preside che tra le ragioni che favorirono il fascismo fu l’idea peregrina di tentare di fare una rivoluzione in Italia come era stata fatta in Russia nel 1917. Un’utopia assurda fuori dalla storia anche perché l’Italia aveva vinto la guerra e non era per nulla paragonabile alla Russia zarista. Le violenze e le mattanze furono di parte fascista, ma anche social-comunista. I rivoluzionari all’ Italiana tra cui Antonio Gramsci sbagliarono completamente strategia e finirono di favorire una reazione fascista che comincio’ a trovare consensi. Gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche si rivelarono un disegno di cortissimo respiro. Se il discorso non viene inquadrato in ambito storico si rischia di sviare i giovani da una ricerca storica che li aiuti davvero a capire cosa accadde. Che poi ci siano dei presidi che solidarizzano con la collega fiorentina, al di là’ del corporativismo, non depone a favore di una scuola i cui vertici sono ancora faziosamente schierati. Una preside a cui proposi di parlare di Mazzini in un liceo che dovrebbe gloriarsi di avermi avuto per due anni docente, non rispose neppure alla mia mail, dimenticando le regole minime della buona educazione e il fatto che io le conferii anni fa un premio di una qualche importanza. Questa preside appare su Facebook solidale con la collega di Firenze ed oggi ho capito il perché del suo oggi ben comprensibile silenzio alla mia mail. Ripeterò fino alla noia ciò che diceva Flaiano : in Italia i fascisti sono di due tipi: i fascisti veri e propri e certi antifascisti. Aggiungo che certo antifascismo ha inconsapevolmente favorito la Meloni che non è certo Mussolini.
Un ultimo aspetto: la preside fiorentina si scaglia anche contro chi onora il sangue dei propri avi. Io che non sono mai stato fascista o nostalgico e potrei anzi vantare una famiglia antifascista che ha dato un contributo alla Resistenza, sono orgoglioso di onorare il sangue versato per la Patria, a partire dal Risorgimento. Forse la preside fiorentina dovrebbe rileggere il Foscolo e passare per “ Santa Croce”, il tempio dove vivono le “itale glorie “che la preside sembra disprezzare. In quel tempio e’ sepolto anche Giovanni Gentile assassinato a Firenze nel 1944. Io aggiungerei in quel tempio anche la salma di un partigiano caduto per libertà che appartiene a pieno titolo alle “itale glorie”. Lanciare slogans contro i muri su carta intestata di un liceo statale non mi pare opportuno, anche perché i muri esecrati dalla preside, mi pare di capire, non contemplano il Muro di Berlino e neppure la muraglia cinese maoista.
