ilTorinese

Tff: oplà, per una settimana ci ritroviamo in sala!

Ritorna la manifestazione torinese, il cinema nuovamente sugli schermi

Finalmente stasera si riparte.

Al Regio, alle 19, con una inaugurazione tutta musicale – e non cinematografica, il che la può dir lunga su quell’aria di innovazione che il direttore Steve Della Casa ha voluto imprimere al “suo” festival: ha un ruolo ben preciso e importante la musica nel calendario del festival -, sotto la conduzione chissà se dolcissima o agguerrita, visti i venti di tempi grami che tirano sugli schermi, di Pilar Fogliati (la Delia di “Cuori”, ambiente medico torinese, colei che poco più di un anno fa fece televisivamente fremere i cuori di Daniele Pecci e Matteo Martari), con un vero e proprio spettacolo di 70 minuti dal titolo “C’erano ragazzi che come noi amavano i Beatles e i Rolling Stones – La British invasion al cinema”, ospiti Francesco De Gregori, Vincenzo Mollica, Noemi e il divo Malcom McDowell di “Arancia meccanica”, di “If…” e di “Oh lucky man”, si spalancheranno le porte del 40° Torino Film Festival. In modalità “normali”, al di là del silenzio della pandemia e del surrogato in streaming della passata edizione, ovvero proiezioni, Ghigo e Domenico De Gaetano in fibrillazione, le conferenze stampa, e le feste e la attesissima festa ai Murazzi, un richiamo per il pubblico giovanile ma non soltanto, il western (“Mezzogiorno di fuoco”) e l’horror (“Crazies”) come grumi eccellenti per gli aficionados, fitte code davanti alle sale e ai botteghini (lo speriamo, lo sperano gli appassionati di cinema, tutti), 173 film con cui deliziarci, la sacralità della sala dove godere appieno delle immagini (povero concetto che tutti dovrebbero legarsi al naso!), panini buttati giù quasi di fretta, chiacchiere e discussioni su questo o quel titolo aspettando che la prossima proiezione inizi. Quarant’anni di storia, un appuntamento atteso dove trovano spazio incontri e materclass, da Toni Servillo a Paola Cortellesi, da McDowell (cui verrà pure consegnato il premio “Stella della Mole” il 30 novembre alle 17 sotto la volta dell’Antonelli) a Mario Martone ad un immancabile Paolo Sorrentino (all’Astra, il 2 dicembre alle 19, in compagnia di Andrea De Rosa, direttore del TPE, a raccontare l’importanza del monologo all’interno del suo cinema).

Ricorda Della Casa: “Sono passati 40 anni da quando Gianni Rondolino e Ansano Giannarelli riunirono attorno a sé un gruppo di giovani studiosi e organizzatori di manifestazioni culturali e diedero vita al “Festival Internazionale Cinema Giovani” poi diventato nel ’98 “Torino Film Festival”. Uno sguardo al passato e soprattutto un pensiero verso il futuro, un tener conto di canoni ormai prestabiliti ma pure una “sensibilità che si dirige verso la ricerca senza però penalizzare il pubblico: insomma, fare di questa occasione un festival curioso, elegante, compatto, una punta di eccellenza in una città e in una regione che tanto hanno investito nel cinema e che dal cinema hanno avuto molto in termini d’immagine e di ricchezza collettiva.”

Il manifesto della manifestazione è firmato da Ugo Nespolo, un’incastonatura all’interno di “quel quaranta” di immagini e di ricordi, da Uma Thurman come La Sposa a Totò, da “Sabrina” per le strade di Roma al sottomarino giallo, da Marilyn a James Bond, da “ET” ai “Blues Brothers” all’Alex del capolavoro di Stanley Kubrick. Quattro cinema ad accogliere il pubblico, il Massimo, il Greenwich Village, il Romano ad accogliere il pubblico e il Centrale per le proiezioni per la stampa, un totale di dieci sale, un’unica zona, contenuta per non correre in tempi risicati ad occupare una poltrona per il prossimo spettacolo, via Po eletto a decumano maximo: e poi, per altri eventi, la Mole, le Gallerie d’Italia, la nuova Aula Magna di via Verdi. La creazione della Casa Festival (via Verdi 5), all’interno della Cavallerizza, a far incontrare l’esercito di addetti ai lavori, di giornalisti e di attori, di pubblico che abbia desiderio di bersi un bicchiere e di scambiarsi idee, di incontrare beniamini.

Sorvolando il programma, si colgono titoli e autori che non potranno non interessare il pubblico.

Bertrand Bonello propone “Coma”, una lettera aperta alla figlia adolescente prigioniera del lockdown e Alain Cavalier coniuga tre ritratti guidati dal piacere della condivisione, Maria Schneider affronta con “She said” l’indagine che tolse il coperchio nel cinema degli States e non soltanto alla piaga delle violenze sessuali e delle tante attrici (e di qualche attore) che denunciarono il dietro le quinte capeggiato dal produttore Harvey Weinsten; e Aleksandr Sokurov a immaginare in “Fairytale” che Stalin, Hitler, Mussolini e Churchill si ritrovino alle porte del paradiso; di Jerzy Skolimowski arriva da Cannes, dove ha vInto il Premio della Giuria, “EO”, storia di un asino che ha parecchi punti in comune con il “vecchio” Balthazar di Bresson (eravamo nel 1966), Mike Kaplan che racconta in “The sharpest girl in town” di Ann Sothern, attrice degli anni Trenta che concluse la propria carriera con “Le balene d’agosto” di Lindsay Anderson, Werner Herzog che omaggia una coppia di vulcanologi, perfetta incarnazione dell’eroe herzoghiano, in “The fire within: A requiem for Katia and Maurice Krafft”, Sam Mendes che offre al premio Oscar Olivia Colman una eccezionale performance con “Empire of light”, lettera d’amore al cinema.

Il cinema italiano può contare sui nomi del già Leone d’oro per il teatro Antonio Rezza (“Il Cristo in gola”, un film “tragico, comico, satirico, religioso”), sul debutto di Nicola Rondolino, “Tre punto sei”, “che sa trasformare Torino in un perfetto scenario neo-noir”, su Marco D’Amore con “Napoli magica” e su Marco Bocci con “La caccia”, su “The bad guy” diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi, ovvero “la mafia può distruggere completamente gli uomini che le danno la caccia?”. E ancora: di Daniele Vicari “Orlando” con Michele Placido, “La memoria del mondo” di Mirko Locatelli, un giallo attorno alla scomparsa di una donna, l’opera seconda (in concorso) di Andrea Magnani, “La lunga corsa”, surreale fiaba carceraria, “Svegliami a mezzanotte” di Francesco Patierno, tra memoria e inconscio. E molto altro ancora, per un’intera settimana di sguardi cinematografici.

 

Elio Rabbione 

 

 

Di seguito, l’immagine-guida del 40° TFF  dovuta a Ugo Nespolo; Olivia Colman in “Empire of Light” di Sam Mendes; Malcom McDowell in “Oh lucky man” di Lindsay Anderson; il regista Jerzy Skolimowski, autore di “EO”; una scena di “Napoli magica”, diretto da Marco D’Amore.

Confartigianato: donne, pregiudizi da abbattere

Il messaggio di Confartigianato Imprese Piemonte in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

 

Sara Origlia (Presidente Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte): “Agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro dove molte donne scontano ancora pregiudizi”.

 

Bisogna agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte la bilancia della parità di genere pende da una parte: su circa 10mila dirigenti solo 1.557 sono donne; su 50mila quadri il rapporto uomo-donna è di sette dirigenti ogni tre.”

 

L’appello a usare il numero di telefono 1522, porta di accesso alla rete di supporto.

 

 

 

“Ci accingiamo a celebrare la giornata contro la violenza sulle donne. Una giornata che avremmo voluto non esistesse, ma che ci ricorda che sono ancora tante, troppe, le donne offese, umiliate, violate e uccise. Ogni donna che subisce violenza fisica o psicologica rappresenta un passo indietro per tutta l’umanità. È la rappresentazione del baratro del nulla nel quale viviamo”.

È l’incipit della riflessione di Sara Origlia, Presidente Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Questa ennesima giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ci coglie, ancora una volta, attonite, spaventate e addolorate e a tratti impotenti, di fronte all’escalation di violenze di genere che caratterizza ancora la nostra società. Perché la violenza sulle donne, fisica e psicologica, purtroppo, continua ogni giorno: un vero e proprio bollettino di guerra. Un dramma che va sottolineato e raccontato non solo nella giornata dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne, per cercare di arginare questo dramma e contribuire ad alimentare la cultura del rispetto e dei diritti. C’è bisogno di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che, prima di diventare materia di cronaca nera, affonda le sue radici in una cultura maschilista e patriarcale che si traduce in rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi. Ciò che emerge dalla quotidianità, è solo la punta dell’iceberg costituita da fatti di cronaca e denunce ma questo avvilente fenomeno è spesso anche psicologico ed economico. Bisogna agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte la bilancia della parità di genere pende da una parte: su circa 10mila dirigenti solo 1.557 sono donne; su 50mila quadri il rapporto uomo-donna è di sette dirigenti ogni tre.

Spesso la difficoltà nell’entrare nel mondo del lavoro e di conciliare i tempi professionali con quelli relativi all’impegno familiare sfocia nella rinuncia alla propria occupazione. Non possiamo dire che l’azienda italiana sia maschilista come lo era una volta, ma lo è ancora un sistema di welfare che penalizza le donne. E la mancanza di un lavoro e di una propria autonomia economica spesso non permette alla vittima di allontanarsi dal proprio aguzzino”.

L’appello di Confartigianato Imprese Piemonte: “Usate il numero di telefono 1522, è una porta di accesso alla rete di supporto. Questo è infatti il servizio del Ministero dell’Interno a sostegno delle donne vittime di violenza che offre un servizio di call center. Gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato”.

Nuovo punto vendita Aldi in via Vigliani a Torino

ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata, ha inaugurato ieri giovedì 24 novembre 2022 il nuovo punto vendita a Torino, in Via Onorato Vigliani 157. La crescente attenzione da parte dei consumatori verso l’offerta conveniente e di qualità di ALDI rafforza il successo dell’azienda in Piemonte, dove ora sono 18 i negozi totali.

 

Il punto vendita, certificato con classe energetica A e sviluppato su una superficie di 1.032m2, è dotato di impianti fotovoltaici di ultima generazione con portata da 42 kWp. Aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle 21:00 e la domenica dalle ore 8:30 alle 20:30, il punto vendita offre ai propri clienti anche un parcheggio interrato con 62 posti auto gratuiti e una colonnina di ricarica elettrica da 22 kW.

 

Il nuovo negozio offre un assortimento compatto e completo ed è organizzato in modo efficace e intuitivo per offrire un’esperienza di acquisto sempre più “smart” che possa rispondere alle esigenze dei consumatori e permettere ai clienti di fare la spesa rapidamente, con semplicità e al giusto prezzo.

Manovra, Grimaldi (Verdi Sinistra) a Crosetto: Abbiamo solo tweet e bozze di contrabbando

“Il Ministro Crosetto forse ha scordato l’indirizzo mail della Commissione Bilancio (com_bilancio@camera.it). Gliela reinoltro gentilmente insieme alla mia personale, così potrà inviarci il testo corretto della finanziaria, perché far studiare i parlamentari su bozze di contrabbando e tweet non è esattamente serio” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, commentando le parole di Guido Crosetto.

Visite guidate gratuite al Museo Ettore Fico

25 novembre

2 dicembre

Eclettica!

Una collettiva sui generis, oltre 140 opere miscellanee che si attraggono come magneti per similitudine, assonanza, opposizione.

ANDREA BUSTO, DIRETTORE MEF

h.17.00

Patrizia Mussa. Photopastel

Prove di maestria e perfezione pittorica si incontrano in una selezione di immagini di architetture e teatri storici

PATRIZIA MUSSA, FOTOGRAFA

h.18.00

MEF – Museo Ettore Fico 

via Francesco Cigna 114, Torino

www.museofico.it

Il Museo Ettore Fico organizza tre visite guidate gratuite, il  25 novembre e il 2 dicembre. 

Alle 17.00 il Direttore del MEF Andrea Busto racconterà “Eclettica!”, mostra collettiva sui generis, che coinvolge le diverse collezioni conservate nei suoi depositi: il lascito Luigi Serralunga, il fondo di opere di Ettore e Ines Fico, la Donazione Renato Alpegiani, le collezioni dei Premi del MEF – destinati ai giovani artisti – e, infine, a una parte della collezione del Museo costruita negli anni della sua esistenza.

Il percorso espositivo, che si snoda nelle sale al piano terra e al primo piano del museo, comprende oltre 140 opere di altrettanti artisti, suddivise in stanze e 7 sezioni, e avvicina lo spettatore a tematiche e a ricerche molto diverse.

Nella visita si potranno vedere le opere dei vincitori dei tredici anni del premio tra cui “Un bout de toi, Salomon n. 4” dell’artista Mimosa Echard, neo vincitrice del premio “Marcel Duchamp 2022”.

Mimosa Echard è stata vincitrice del premio “Ettore e Ines Fico 2021” ed è attualmente esposta oltre al MEF al Centre Pompidou di Parigi con l’opera Escape more (2022).

Al primo piano è visibile l’opera “Agli amanti…e anche a quelli d’Italia” di Ruben Montini, che ha portato – nelle giornate di Artissima – la sua performance “Il vuoto addosso” al Museo Fico.

Alle 18.00 la fotografa Patrizia Mussa accompagnerà i visitatori, nella project room, a scoprire i suoi “Photopastel”. In mostra una serie di immagini di architetture auliche (Reggia di Caserta, Museo di Palazzo Grimani) e teatri storici (La Scala, la Fenice, il Teatro Farnese). Ogni fotografia viene prima stampata, quindi colorata a mano in modo pressoché impercettibile, ma significativo, con pastelli e acquerelli. L’artista costruisce così una visione che esalta la plasticità del luogo ritratto conservandone le caratteristiche architettoniche primarie.

Lettere, manoscritti e documenti di Leone Ginzburg tornano a Torino, affidati al Polo del ‘900

Lettere, manoscritti e documenti appartenuti a Leone Ginzburg, fino a oggi custoditi dalla famiglia, tornano a Torino, affidati alla Fondazione Polo del ‘900, casa di istituti storici e archivi di protagonisti del Novecento come Primo Levi, Piero Gobetti, Gaetano Salvemini, Franco Antonicelli e Giorgio Agosti.

 

“Fin dalla prima conversazione con Alberto Sinigaglia e Emiliano Paoletti io e mia sorella Alessandra non abbiamo avuto dubbi sulla decisione da prendere: le carte di nostro padre dovevano essere conservate a Torino, e il Polo del ‘900 era l’istituzione ideale per farlo. I profondi legami di Leone Ginzburg con questa città sono noti: il soprannome che gli avevano dato i suoi amici – ‘il russo di Torino’ – è eloquente”: spiega il professor Carlo Ginzburg. 

 

Nato ad Odessa in una famiglia cosmopolita, Leone si ferma a Torino nel 1924. Al liceo Massimo D’Azeglio i suoi compagni di classe sono Sion Segre Amar, Giorgio Agosti e Norberto Bobbio; tra gli insegnanti Ugo Cosmo, Zino Zini, Franco Antonicelli e Augusto Monti con cui s’incontra consolidando rapporti culturali destinati a tradursi in azioni politiche. Fondamentali sono gli amici dell’università tra cui Cesare Pavese, Massimo Mila, Vittorio Foa con i quali aderisce al movimento antifascista clandestino “Giustizia e Libertà”. C’è anche Giulio Einaudi tra i suoi amici con cui avvia la storica casa editrice torinese della quale di fatto è il primo direttore editoriale. Nella stessa città a casa di Carlo Levi incontra la futura moglie Natalia Levi. Torino è anche la città da cui più volte Leone è costretto ad allontanarsi. Arrestato la prima volta nel 1934, esce nel 1936 come vigilato speciale e in seguito è inviato al confino a Pizzoli in Abruzzo. Liberato nel 1943 alla caduta del fascismo, a Roma è uno degli animatori della Resistenza. Nuovamente catturato e incarcerato a Regina Coeli, è torturato dai tedeschi fino alla morte a soli 35 anni dopo una vita breve e straordinaria, devoluta alla difesa della libertà di associazione, di stampa e di pensiero contro il regime.

 

Continua il professor Ginzburg: “Su tutto ciò le carte che verranno depositate nell’archivio del Polo del ‘900 daranno un contributo documentario non irrilevante. Molto consistente, e insostituibile, è il carteggio tra Leone Ginzburg e Natalia Levi, prima e dopo il matrimonio, inviate tra il 1934 e il 1940. Altre lettere sono rivolte ai suoi amici a personaggi noti come Benedetto Croce. Tra i documenti anche un quaderno di appunti del 1921 e una novella inedita del 1925 che permetteranno di gettare qualche luce sulla sorprendente precocità intellettuale di Leone Ginzburg”.

 

L’archivio di Leone Ginzburg, attualmente in fase di riordino, trova casa al Polo del ‘900 in Palazzo San Celso nella sede dell’Istoreto. Da questo punto di arrivo prenderanno avvio iniziative e progetti legati alla memoria di un uomo tra i principali animatori della cultura italiana degli anni Trenta.

All’incontro con Carlo Ginzburg erano presenti i rappresentanti degli istituti del Polo del’ 900 e personalità della cultura. Tra loro gli scrittori Margherita Oggero, Ernesto Ferrero e Dario Voltolini,  il presidente della Einaudi Walter Barberis, l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia, il vicepresidente del Consiglio regionale Valle,  il sovrintendente agli Archivi Benedetto, il segretario generale della Compagnia di San Paolo Anfossi, il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni,  Bruno Segre, Patrizia Antonicelli, Anna Mila, Andrea Bobbio, Andrea Casalegno.

“Accogliamo l’Archivio di Leone Ginzburg con affetto e gratitudine: è un segnale di fiducia da parte di Carlo Ginzburg e della sua famiglia per il Polo del ‘900 e le 25  istituzioni che ne fanno parte. Ed è un grande dono per Torino, città di cultura e di pensiero critico” conclude il presidente del Polo Alberto Sinigaglia.

Atp, Edisu e gli Atenei: il racconto del mondo universitario

Tra inclusione e benessere 

 

Edisu Piemonte insieme a Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e al Politecnico di Torino ha partecipato agli eventi di Casa Tennis, a Palazzo Madama in occasione delle NITTO ATP FINALS.

Due Talk di riflessione e confronto su temi che toccano da vicino il mondo delle Università e quello del Diritto allo Studio e dei Servizi Universitari.

Con il contributo di docenti dei quattro Atenei piemontesi e le testimonianze di Edisu Piemonte, delle sue studentesse e dei suoi studenti è stato affrontato nel primo incontro il tema dell’inclusività del sistema universitario e delle opportunità offerte per consentire ai giovani provenienti da Paesi terzi di realizzare la propria formazione universitaria.

Il secondo Talk invece ha riguardato il tema dello sport, sottolineando l’importanza dell’attività sportiva per la salute fisica e il benessere della popolazione. È stata l’occasione anche per presentare progetti di inclusione sportiva legati al tennis in carrozzina e per ascoltare direttamente gli studenti e studentesse atlete di Edisu Piemonte che hanno testimoniato come si coniuga lo sport con lo studio.

“Con piacere anche quest’anno abbiamo rinnovato l’impegno preso dal Protocollo d’Intesa siglato tra Edisu Piemonte e gli Atenei per promuovere il sistema universitario piemontese durante le edizioni torinesi delle Nitto Atp Finals. I due Talk hanno rappresentato un’occasione per mettere in luce l’ampiezza delle azioni messe in campo dal mondo universitario e dei servizi allo studio che rende attrattiva la nostra regione proprio perché offre a studentesse e studenti un ambiente inclusivo e in cui accanto allo studio possano portare avanti anche le loro passioni e attitudini, nell’attenzione al benessere e alle pari opportunità”, ha dichiarato Alessandro Ciro Sciretti presidente di Edisu Piemonte.

L’indagine sullo smog prosegue

Accolta l’opposizione degli avvocati di Torino Respira alla richiesta di archiviazione

Riceviamo e pubblichiamo

Continua l’impegno di Torino Respira nell’utilizzare la legge per tutelare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita. È inoltre di pochi giorni fa infatti l’avvio anche di un’azione legale civile contro la Regione Piemonte

Il Tribunale di Torino, Sezione per le indagini preliminari, ha disposto la prosecuzione delle indagini nel procedimento penale scaturito da un esposto presentato nel 2017 dal presidente del Comitato Torino Respira, Roberto Mezzalama, finalizzato ad accertare se la situazione di grave inquinamento atmosferico che affligge da anni la nostra città possa integrare il reato di inquinamento ambientale (art. 452 bis codice penale) introdotto dal legislatore nel 2015.

Il Tribunale ha accolto l’opposizione degli avvocati di Torino Respira, Marino Careglio e Giuseppe Civale, alla richiesta di archiviazione presentata dai Pubblici Ministeri, ma in realtà era la stessa Procura della Repubblica a voler proseguire le indagini: la richiesta di archiviazione era stata presentata non perché le indagini avessero fatto emergere l’assenza di responsabilità in capo agli amministratori pubblici coinvolti, bensì per ottenere dal Giudice, attraverso uno stratagemma tecnico, l’autorizzazione al deposito di ben tre consulenze già disposte ad altrettanti professionisti, in quanto nel frattempo erano scaduti i termini di indagine previsti dal codice di procedura penale.

Il Giudice per le indagini preliminari ha assegnato un termine massimo di sei mesi ai Pubblici Ministeri per completare le indagini e speriamo che in tale modo si giunga rapidamente alla definizione di ogni approfondimento necessario.

Gli avvocati hanno già provveduto in questi anni a depositare in questo procedimento numerose memorie con le quali hanno approfondito gli aspetti giuridico-ambientali della vicenda, in quanto ritengono che la grave situazione di inquinamento atmosferico che affligge Torino abbia rilevanza anche di carattere penale.

Torino Respira usa il diritto per tutelare l’ambiente, in particolare per salvaguardare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita, e continuerà a lavorare in questa direzione: è di pochi giorni fa infatti l’avvio di un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana, promossa da Chiara, insieme al compagno, nell’interesse del loro figlio di sei anni.

“Gli enti territoriali, titolari di una posizione di garanzia in materia di tutela di qualità dell’aria,  hanno adottato negli anni misure inadeguate a raggiungere il rispetto dei valori limite di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla legge, peraltro molto meno rigorosi di quelli suggeriti sin dal 2005 dall’OMS. Tale condotta, che ha concorso a cagionare la grave situazione di inquinamento che affligge l’aria di Torino, con i conseguenti danni alla salute affermati ormai da anni dalla letteratura scientifica in materia, può integrare il reato di inquinamento ambientale colposo, se non quello di disastro ambientale colposo”, afferma l’avvocato Marino Careglio, che con il collega Giuseppe Civale assiste il Comitato Torino Respira in questa azione legale.

Torino Respira

Per informazioni

www.torinorespira.it/

Finché morte non ci separi

Venerdì 25 novembre

Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

 

 

Silvana Arena, Maria Masi, Marina Corradino: sono i nomi delle tre vittime di femminicidio di Venaria Reale, dal 2011 ad oggi, a cui il Teatro Concordia dedica un gradino del teatro.

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Concordia propone una riflessione sul tema che diventa un atto di memoria per ricordare, un nome per ogni gradino, le tre vittime di un femminicidio avvenuto sotto casa e un atto di denuncia, attraverso la messa in scena di uno spettacolo scritto da un uomo che si è messo nei panni delle vittime.

“Finché morte non ci separi”, della compagnia Liberipensatori Paul Valéry, è la storia di due donne che vengono ammazzate dai rispettivi compagni. Due donne all’apparenza molte diverse, una che rispecchia tutti i luoghi comuni della donna maltrattata e spesso uccisa, l’altra che elude ogni luogo comune e che nonostante viva una vita agiata e in apparenza piena di affetto ha il medesimo destino della prima. Con ironia e allo stesso tempo con toni tragici entrambe narrano da morte la loro condizione fino al momento dell’uccisione.

“Finché morte non ci separi” è un invito alla riflessione, dunque, che nel lungo elenco di nomi delle vittime di femminicidio degli anni 2020-2021-2022, parte integrante dell’allestimento, mostra il dramma che sempre più spesso affligge la nostra società.  

 

Venerdì 25 novembre, ore 21

Finché morte non ci separi

Compagnia Liberipensatori Paul Valéry

Di Francesco Olivieri

Regia di Francesca Vettori

Con Stefania Rosso, Daniela Vassallo e Manuela Grippi

Biglietti: intero 13 euro + d.p. – ridotto 11 euro + d.p. – in abbonamento

 

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124info@teatrodellaconcordia.it

25 Novembre: le letture delle donne di Palazzo Madama

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2022

 

venerdì 25 novembre ore 11 -17

 

Palazzo Madama – Camera delle Guardie (primo piano)

Piazza Castello, Torino

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2022, le donne che lavorano a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propongono ai visitatori del museo, venerdì 25 novembre dalle ore 11 alle 17, la lettura di brani a tema.

Un’iniziativa per contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema della violenza sulle donne, per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze di genere.

Oltre alle letture, un video della Polizia di Stato dal titolo Questo non è amore, che ha l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche, sarà proiettatoper l’intera giornata sullo schermo nell’atrio del museo. Il video fa parte di una campagna permanente volta a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne, sottolineando alcuni dei concetti chiave che in questi ultimi anni hanno portato ad affrontare il tema con maggiore sensibilità e consapevolezza, al fine di non colpevolizzare la vittima e di sostenerla anche nel suo legittimo desiderio di tornare a gestire in serenità la propria esistenza.

Il cortometraggio Linda (3’7”) di Dinamovie Picture, vincitore del Festival Piemonte Movie 2010 e adottato come campagna antiviolenza dalla TV Svizzera italiana, sarà presentato in Camera delle Guardie a partire dalle ore 15.

Linda si rifà a un ipotetico Carosello di fine anni ’50 con la sua narrativa e le sue esplicite citazioni visive e iconografiche in un rigoroso formato 4 terzi. Racconta di una donna che non viene più accettata delle amiche e che non si sente più ricambiata nel suo affetto da figlia e marito; il motivo le sfugge, ma una pubblicità del cofanetto Linda, vista per caso su un giornale, la illumina: si tratta di un kit composto da ciprie, detergenti e un foulard alla moda, atti a nascondere gli evidenti segni delle violenze domestiche che subisce da parte di un marito apparentemente ineccepibile. Linda sperimenta i vari prodotti con soddisfazione crescente e scopre che l’accettazione sociale è di nuovo alla sua portata. L’amore non è un trucco, recita lo slogan che esplicita la connotazione ferocemente ironica dello spot.

Il programma

ore 11: Rebecca Abate legge Simone de Beauvoir, La femminilità, una trappola

ore 12: a cura della Polizia di Stato una storia tratta da Questo non è amore e proiezione video della campagna informativa del 2022 per le azioni di contrasto per la lotta alla violenza sulle donne

ore 13: Simonetta Castronovo legge Virginia Woolf, Le tre ghinee

ore 14: Cristina Maritano legge Giovanni della Casa, Se s’abbia a prender moglie

dalle ore 15: proiezione in Camera delle Guardie del cortometraggio Linda di Dinamovie Picture (3’07”)

ore 15: Daniela Falai legge Mary Wollstonecraft, Sui diritti delle donne

ore 16: Paola Ruffino legge Annie Ernaux, L’evento

ore 17: Tiziana Caserta legge Molière, L’école des Femmes