ilTorinese, Autore presso Il Torinese - Pagina 2126 di 4808

ilTorinese

Radicali: L’Italia e l’Europa alla canna del gas

Riceviamo e pubblichiamo 

Venerdì 20 gennaio alle ore 18 alla Sala delle Colonne di Palazzo Civico, Piazza Palazzo di Città 1, si terrà la presentazione del libro di Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani, dal titolo: ’Italia e l’Europa alla canna del gas. Energia, armi e propaganda. Il ricatto di Putin e le risposte dei Radicali’.

Introduce l’evento Silvio Viale, Consigliere comunale radicale della Lista Civica per Torino. Parlano con l’autore Giulio Manfredi e Silvja Manzi, dirigenti di Radicali Italiani.

Il 24 febbraio 2022 il mondo ha scoperto chi è Vladimir Putin. C’è chi dal 1999 lo aveva capito e ha fatto di tutto per fare aprire gli occhi all’Italia e all’Europa: i Radicali. Nel libro di Igor Boni, che ha la prefazione di Anna Zafesova si ripercorrono proposte e iniziative per contrastare il ricatto imperialista russo fatto di energia, armi e propaganda.

È aperto sino all’8 febbraio il concorso del 27^ Valsusa Filmfest

Avrà come titolo “EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA”

www.valsusafilmfest.it | Deadline: 8 febbraio 2023

Concorso cinematografico del Valsusa Filmfest, festival cinematografico e culturale di comunità sui temi della memoria storica, della montagna e dell’ambiente, che da 27 anni anima la Valle di Susa.

Il concorso si articola in 4 sezioni: Cortometraggi, Produzioni Libere, Fare Memoria e Le Alpi.

L’iscrizione e l’invio delle opere deve essere effettuato entro l’8 febbraio 2023.

La XXVII edizione del festival si svolgerà nei mesi di marzo e aprile, avrà come tema e sottotitolo “Eppure il vento soffia ancora”, ispirato alla canzone “Eppure soffia” di Pierangelo Bertoli, con eventi di cinema, letteratura, arte, musica e teatro in diversi comuni della Valle di Susa.

È online il concorso cinematografico del XXVII Valsusa Filmfest, festival cinematografico e culturale di comunità sui temi della memoria storica, della montagna e dell’ambiente che da 27 anni anima la Valle di Susa, territorio aperto all’incontro e al confronto culturale, attraverso concorsi cinematografici e numerosi eventi a cavallo tra cinema, letteratura, musica, teatro, arte e impegno civile.

Le iscrizioni devono pervenire entro le ore 24:00 dell’8 febbraio 2023.

Le regole di partecipazione, i premi e tutte le informazioni sono contenute nel bando pubblicato sul sito www.valsusafilmfest.it

Il concorso si articola in quattro sezioni: Cortometraggi, Produzioni Libere, Fare Memoria e Le Alpi.

La sezione “Cortometraggi” è a tema libero e riservata a film e video di finzione della durata massima di 10 minuti, senza preclusione di stili, generi e tecniche di realizzazione. Oltre a due premi in denaro è previsto anche l’attestato “Premio Ugo Berga Partigiano” all’opera che meglio rappresenta, con ironia e disincanto, una tematica rilevante e di riflessione sul quotidiano nella nostra società.

La sezione “Produzioni libere” è rivolta a cortometraggi amatoriali e/o sperimentali della durata massimo di 10 minuti prodotti con piccoli budget, ma con volontà di affrontare un tema particolare. La sezione è aperta anche agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

La sezione “Fare Memoria”, proposta in collaborazione con l’ANPI Valle Susa, è riservata a opere che intendono fare memoria di una testimonianza del passato ispirata al tema o ai valori della Resistenza, o a un avvenimento di attualità che quei valori interpreta.

La sezione “Le Alpi” è riservata a filmati sul tema della montagna: esplorazione, alpinismo e altri sport verticali, tutela dell’ambiente e delle specie animali, cultura e tradizioni, vita e abitudini di piccole e grandi comunità.

Per partecipare, gli autori devono inviare le opere registrandosi e creando un proprio account nel form raggiungibile cliccando sul tasto “Iscriviti” presente nella home page del sito www.valsusafilmfest.it

Il XXVI Valsusa Filmfest si svolgerà nei mesi di marzo e aprile 2022 in diversi paesi della Valle di Susa.

Il programma è in via di definizione e avrà come tema e sottotitolo “Eppure il vento soffia ancora”, ispirato a “Eppure soffia” di Pierangelo Bertoli, canzone del 1976 con un testo ancora più che mai attuale. Un vento che nel testo di Bertoli è nello stesso tempo quello dell’ambientalismo, quello che “fischiava” durante la lotta partigiana e quello del pacifismo, di ieri e di oggi: insomma tutti i temi e valori portanti affrontati dal Valsusa Filmfest sin dalla sua prima edizione.

Da dieci anni è attiva una collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino che ospita la proiezione del filmato vincitore del concorso “Fare Memoria” tra gli eventi organizzati per celebrare l’anniversario della Liberazione.

IL VALSUSA FILMFEST – 27 anni di storia dedicati al confronto culturale e alle nuove generazioni

Il Valsusa Filmfest è un festival che dal 1997 anima la Valle di Susa su tre temi principali: il cinema, la memoria storica e l’ambiente. Un festival itinerante che in numerosi comuni della Valle ha proposto in ogni edizione concorsi cinematografici, proiezioni fuori concorso e numerosi eventi a cavallo tra cinema, letteratura, musica, teatro, arte e impegno civile, coinvolgendo scuole, associazioni e tante singole persone grazie al suo profondo radicamento nel territorio.

L’obiettivo principale del festival è sempre stato quello di promuovere cultura dando ampio spazio alle nuove generazioni e a eventi in grado di far riflettere e cogliere i cambiamenti sociali, culturali e politici della contemporaneità.

C’era una volta l’Adriatico

L’Adriatico, un mare oggi più che mai crocevia dei destini del mondo, al centro di interessi strategici ed economici che coinvolgono le grandi potenze, la Cina in particolare, che con la “Nuova Via della Seta” mira a potenziare i suoi collegamenti commerciali con gran parte del pianeta e soprattutto con l’area mediterranea.

Robert Kaplan, analista politico e consigliere di vari presidenti americani, sia democratici che repubblicani, viaggia lungo le coste dell’Adriatico, da una parte e dall’altra, da Rimini a Trieste, da Rijeka a Corfù, in un originale itinerario che unisce la ricostruzione storica e il racconto giornalistico, memorie letterarie e analisi geopolitica per raccontare il Mare Adriatico e le sue frontiere che oggi tornano al centro della scena mondiale. Mescolando storia e letteratura, geografia e religione Kaplan spiega la genesi di “Adriatico, un incontro di civiltà”, il libro edito da Marsilio, e guarda con preoccupazione alla potenza russa che invia la sua flotta nel Mediterraneo e alla Cina il cui vasto impero marittimo minaccia di travolgere il mondo europeo. “Perché l’Adriatico sta per essere collegato al Mar Cinese meridionale e all’Oceano Indiano, sottolinea l’autore, elementi centrali di un commercio globale che si sta rapidamente sviluppando da Hong Kong a Trieste attraverso i porti dell’Oceano Indiano”. Il disordine internazionale cresce, le minacce diventano più pericolose e la posta in gioco è sempre più alta: dalla recenti scoperte del gas nel Mediterraneo orientale alla battaglia per il petrolio in una Libia divisa in due dove russi e turchi dettano legge. Più di sei Paesi affacciati sull’Adriatico attendono di sapere chi sfrutterà le ricchezze del sottosuolo e quale consorzio controllerà i gasdotti previsti, alcuni dei quali potranno entrare in Europa proprio attraverso l’Adriatico che sta diventando il mare in cui convoglieranno interessi geopolitici e commercio internazionale. Visitando varie città Kaplan traccia una serie di connessioni originali e audaci che dalla contemplazione di una chiesa a Rimini lo condurrà a Corfù, perfetta “sintesi di Italia e Grecia e quindi dell’Adriatico”. Dialogando con autorevoli scrittori e membri dei governi locali come l’ex presidente albanese Sali Berisha, rivivono fatti e vicende più vicine a noi o del tutto dimenticate. L’autore tocca anche Ravenna, Venezia, Trieste, Lubiana, Zagabria, Dubrovnik, Tirana e Durazzo partendo dalla convinzione che l’Adriatico è il luogo dove “la dicotomia tra Occidente e Oriente è oggi ancor meno evidente. Più che uno scontro questo è un concerto di identità e culture diverse, “cattolici e ortodossi, musulmani ed ebrei, Impero romano d’Occidente e d’Oriente, Mediterraneo e Balcani raggiungono nell’Adriatico una fusione stimolante”. Per comprendere la grande sfida in atto tra le potenze del terzo millennio bisogna iniziare, secondo l’autore, dalla conoscenza dei dettagli. A questo punto Kaplan visita le rovine di Mistrà, una città medioevale greca perché in questo luogo “nacque l’ispirazione di Bisanzio”. Mistrà era una città della Morea, nel Peloponneso meridionale, fu la capitale del Despotato bizantino e divenne la seconda città più importante dell’Impero dopo Costantinopoli. Dalle rovine di Mistrà alle strade di Rimini affollate di migranti provenienti da ogni continente Kaplan vede un’Europa in continua trasformazione a causa delle migrazioni e con un confine meridionale segnato non nel Mediterraneo ma, come scriveva lo storico Fernand Braudel, nel deserto del Sahara, il luogo dove oggi si ammassano le carovane dei migranti che tentano disperatamente di raggiungere le coste europee. “Un fenomeno migratorio che, secondo Kaplan, continuerà a definire l’Europa nel XXI secolo e l’afflusso di africani e arabi a cui abbiamo finora assistito è solo l’inizio.”
                                                                                          Filippo Re

“Fraternità in economia: una via per la pace” Decennale Aipec al Sermig

EVENTO PER IL DECENNALE AIPEC

TORINO 28 GENNAIO 2023

Si terrà presso l’Arsenale della Pace del Sermig un importante evento organizzato dall’Associazione Imprenditori per un’Economia di Comunione, con la partecipazione degli economisti Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Leonardo Becchetti e con il fondatore di Slow Food Carlo Petrini

Per celebrare il proprio decennale di vita, AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione, organizza un importante evento per la giornata di sabato 28 gennaio a Torino presso il SERMIG, dal titolo “Fraternità in economia: una via per la pace”.

«Questo evento cade in un periodo storico delicato e particolare – sottolinea il presidente AIPEC Livio Bertola –. La pandemia, per quanto in una fase più gestibile, non è ancora risolta e ci lascia una sofferenza economica e sociale importante; la crisi energetica che pesa su lavoro e impresa; il conflitto bellico che, avviato con l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, non ci fa purtroppo ancora intravedere la prospettiva imminente di un cessate il fuoco e, tanto meno, l’apertura di trattative per la pace, tanto invocate da Papa Francesco e da noi tutti. Come AIPEC, sentiamo una doppia responsabilità: da una parte sostenere chi fa più fatica e, dall’altra, offrire speranza di futuro attraverso semi di Economia Civile e di Comunione.  Stiamo preparando al meglio l’evento confrontandoci anche con personalità e realtà che con noi agiscono e lavorano. Vorremmo che il convegno fosse una giornata di festa, ma anche un’occasione per fare il punto sulla nostra esperienza e rilanciare la nostra azione».

L’evento ha l’obiettivo di essere dinamico e coinvolgente, con interviste ad imprenditori e changemakers organizzate in panel talks tematici. Parteciperanno in presenza i soci onorari di AIPEC Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali; Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, Ordinario di Economia Politica alla Lumsa; Leonardo Becchetti, professore Ordinario di Economia Politica Università Tor Vergata di Roma; Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. A moderare la giornata sarà Eugenia Scotti, giornalista, conduttrice ed autrice di TV2000.

La scelta del Sermig Arsenale della Pace di Torino, quale location dell’evento, rafforza l’idea che un’economia di pace è possibile, a partire da oggi. Una nuova economia improntata allo sviluppo della sostenibilità sociale e ambientale ancora più nel profondo, che mette al centro la persona attraverso l’Economia Civile e di Comunione.

La partecipazione all’evento è libera e gratuita, previa iscrizione tramite il sito aipec.it. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo segreteria@aipec.it 

Allarme peste suina, l’epidemia dilaga: gli agricoltori: “Piemonte e Liguria devono coordinarsi”

La proposta di Confagricoltura Piemonte e Liguria 

 

In seguito agli ultimi 11 casi di positività riscontrati in Liguria, i presidenti delle Federazioni regionali chiedono un’azione sinergica da parte delle due Regioni confinanti

  

La notizia diffusa  dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta circa il ritrovamento di 11 carcasse di cinghiali infetti al confine tra le due Regioni fa crescere ulteriormente la preoccupazione degli allevatori di suini delle aree già colpite dalla PSA.

I presidenti di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia e di Confagricoltura Liguria Luca De Michelis, rappresentanti degli imprenditori agricoli dei territori coinvolti dall’epidemia di Peste Suina Africana, fanno fronte comune e chiedono alle Istituzioni di agire sinergicamente per contenere il dilagare del problema.

Alla luce dei nuovi casi che fanno salire a 171 per il Piemonte e a 112 per la Liguria il numero degli animali affetti dalla patologia, chiediamo che venga costituito e convocato al più presto un Tavolo permanente interregionale di confronto sull’argomento, che possa ricercare e concordare le iniziative di contrasto all’emergenza” affermano Allasia e De Michelis.

Confagricoltura Piemonte e Liguria ribadiscono che la biosicurezza rappresenta un elemento fondamentale per il contenimento dell’epidemia, soprattutto al fine di prevenire l’ingresso delle infezioni negli allevamenti, ma che senza un intento e uno sforzo comune e coordinato di entrambe le Regioni non si possa arginare la diffusione del virus.

Non possiamo permettere che il comparto venga penalizzato dalla chiusura di quelle aziende che rientrano nelle zone infette I e II in continuo ampliamento” continuano i presidenti “Siamo certi che la nostra richiesta verrà accolta nell’interesse di tutti gli attori coinvolti”.

 

Nel contempo, i presidenti sottolineano di aver chiesto alle rispettive Regioni un consiglio apertoper portare a conoscenza del mondo politico la gravità della situazione e la necessità di urgenti risposte per il comparto suinicolo.

Sfrattato muore di freddo nell’auto

Un uomo di 64 anni è stato trovato morto nella sua auto a causa del freddo. La vittima, piemontese, di Borgolavezzaro nel novarese è stata trovata a Mortara da un passante. Dopo  la morte della compagna nei mesi scorsi  era stato sfrattato e da allora dormiva nella sua Opel Corsa o  a casa di conoscenti che lo ospitavano.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Don Barra ‘Venerabile’ della Chiesa Cattolica. Una bella notizia per Pragelato

“Don Giovanni Barra, sacerdote pinerolese, è stato riconosciuto come ‘venerabile’ della Chiesa Cattolica.

La decisione è stata illustrata ieri da Papa Francesco, nel corso di un’udienza, dove ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti il riconoscimento delle ‘virtù eroiche di sei servi di Dio’ che così diventano Venerabili. Tra questi, appunto, c’è Giovanni Barra che, oltre ad essere stato un prete giornalista, uno scrittore raffinato ed apprezzato in tutta Italia e un fondatore di alcune riviste, viene ricordato anche e soprattutto come il sacerdote che aprì “Casa Alpina” a Pragelato negli anni ‘50. Un luogo di preghiera, di permanente formazione culturale e spirituale e di incontro per giovani e famiglie durante tutto l’anno. Ma, soprattutto, Casa Alpina di Pragelato divenne in breve tempo – negli anni ‘50 e ‘60 – anche un luogo di confronto e di discussione tra gli esponenti più rappresentativi del mondo cattolico italiano. E anche tra i cattolici che si impegnavano nella politica, nel sindacato e nel dibattito culturale e religioso a livello nazionale. Da Carlo Donat-Cattin a Guido Bodrato, solo per fare due riferimenti.
Credo di interpretare la gioia di tutta la comunità di Pragelato, credenti e non credenti, per l’importante riconoscimento ad un sacerdote che si è contraddistinto in tutta la sua vita per la dedizione agli altri. E anche per aver anticipato, con i suoi numerosissimi scritti e le sue preziose ed ascoltate conferenze, i comportamenti ecclesiali e le scelte concrete che sarebbero poi maturati con il Concilio Vaticano ll”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato

 

A Chieri “Voci dalla Memoria”

Attraverso parole e suoni, alla Biblioteca Civica prendono il via le iniziative dedicate al “Giorno della Memoria”

Venerdì 20 gennaio, ore 17,30

Chieri (Torino)

Si parte in anticipo di una settimana, a Chieri, per celebrare come ogni anno il prossimo 27 gennaio, il “Giorno della Memoria”.

Il programma, organizzato dal Comune di Chieri presso la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” (via Vittorio Emanuele II, 1) è ricco e indubbiamente interessante. In agenda un reading musicale con letture da “Se questo è un uomo” di Primo Levi (Torino, 1919 – 1987) e dal “Diario” della scrittrice olandese vittima dell’Olocausto Etty Hillesum (Middelburg, 1914 – Oswiecim Polonia, 1943), a seguire incontri dedicati ad approfondimenti storici, in particolare sulle deportazioni in Italia e la presentazione di un libro illustrato per raccontare ai più piccoli la tragedia della “Shoa”. Tutte le iniziative sono ad ingresso libero.

Il via, venerdì 20 gennaio, alle ore 17,30, proprio con la presentazione  del libro “Le matite sbriciolate di nonno Antonio”, a firma di Antonella Bartolo, con illustrazioni di Sara Mancuso (Edizioni “Didattica Attiva, Voglino”-Torino). Dedicato ai bambini dai 7 ai 10 anni, il testo racconta la storia del capitano Antonio Colaleo e dei 650mila militari che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutarono di collaborare con la Germania e vennero deportati nei campi del “Terzo Reich”. Due fratellini, Agata e Nicola, scoprono i disegni realizzati dal nonno durante la prigionia nei lager tedeschi. Insieme li guardano con curiosità, osservano le baracche e i campi circondati dal filo spinato, cercano di comprendere la difficile condizione dei soldati italiani internati: la fame, il freddo, la lontananza da casa. Ma nei campi era proibito disegnare. Nonno Antonio trova, però, un modo: spezza le matite, sfila le mine colorate, le sbriciola nelle tasche e le nasconde fino alla fine della prigionia. Introducono l’incontro Pina Pertusio e l’editore Cristina Voglino. Interviene Antonella Bartolo.

Venerdì 27 gennaio, alle ore 10,30, commemorazione ufficiale presso la “Stele”, realizzata dall’artista chierese Sivio Vigliaturo, a ricordo del secondo cimitero ebraico di Chieri (in funzione dal 1830 al 1878 ca.), in via Nostra Signora della Scala al civico 43. 

Sempre venerdì 27 gennaio, alle ore 21, la sala conferenze della “Biblioteca” ospiterà il reading musicale “Voci dalla Memoria”, con lettura di pagine tratte da Primo Levi e da Etty Hillesum. Voce narrante, l’attrice Elena Zegna, mentre la pianista Eliana Grasso e il flautista Ubaldo Rosso eseguiranno brani di Joseph SulzerFriedrich Gernsheim, Sergej Rachmaninoff, Fernand Halphen, Alexandre Guilmant, Albert Kellermann, Maurice Ravel e Max Bruch.

In chiusura, mercoledì 1 febbraio, alle ore 21, Bruno Maida, docente dell’Ateneo torinese, terrà la relazione “1943. L’avvio delle deportazioni dall’Italia”. L’incontro, introdotto da Enrico Manera, fa parte del ciclo di appuntamenti dedicato al “Calendario civile” promosso dal Comune di Chieri in collaborazione con “Istoreto-Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea”.

Come ogni anno, inoltre, l’associazione “Carreum Potentia” organizza nella giornata di domenica 29 gennaio una visita guidata alla “Chieri ebraica”, con partenza alle 15,30 da piazza Umberto (Info: 388/3562572, info@carreumpotentia.it )

Il 27 gennaio, il ‘Giorno della Memoria’ – sottolinea Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri – è una delle date fondamentali del nostro calendario civile. È il Giorno in cui ricordiamo la Shoah, la vergogna delle leggi razziali, le colpe e le complicità del nostro Paese che si alleò con i nazisti. È il Giorno in cui commemoriamo e onoriamo le vittime dei lager, scomparse a milioni nel buco nero più profondo della Storia. Come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ‘Giorno della Memoria’ ci invita ‘a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale’”.

Per info: tel. 011/9428400 o biblioteca@comune.chieri.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Biblioteca Civica

–       Cover “Le matite sbriciolate di nonno Antonio”

–       Alessandro Sicchiero

Economia per i risparmiatori retail, incontro del CDVM

Economia Reale rivolta non soltanto ai grandi investitori, ma anche ai risparmiatori retail, in un meeting presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale, il 26 gennaio prossimo

 

Riprendono gli eventi del CDVM, Club Dirigenti Vendite e Marketing con un meeting presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale il 26 gennaio prossimo alle 18 sul tema dell’Economia Reale, oggi anche per i risparmiatori Retail e non solo per i grandi investitori.

Alle 20 seguirà un networking buffet al Centro Congressi.

La serata è organizzata dal CDVM e Resforma srl, per conto di Federico Giordano, Area Manager Azimut Global Advisory e socio di CDVM.

Con Giordano, negli anni pre pandemia sono stati sviluppati diversi eventi che hanno riscontrato un ottimo successo, anche nell’epoca in cui era Area Manager della Banca Euromobiliare. L’obiettivo dell’incontro è quello di sensibilizzare i partecipanti sulle opportunità e i vantaggi fiscali che si possono ottenere con investimenti alternativi. Alla luce dell’andamento dei risparmi nel 2022, l’argomento risulta di particolare interesse, in quanto permette di comprendere come poter stabilizzare il proprio portafoglio e renderlo immune da speculazioni borsistiche, tweet, rumors e sentiment di mercato. In ottica di pianificazione finanziaria, si approfondirà anche il modo in cui i nuovi strumenti, uniti ad altri più tradizionali, possano condurre all’obiettivo desiderato con minori oscillazioni del proprio patrimonio mobiliare in momenti di particolare tensione economica.

I partecipanti, al termine del meeting, saranno in grado di comprendere come evitare investimenti finanziari poco performanti, se non inefficienti.

MARA MARTELLOTTA

Sauze d’Oulx, la cena del produttore sulla neve

Sauze d’Oulx, in provincia di Torino, autostrada Torino – Bardonecchia. I Torinesi che frequentano la località sciistica, da sempre , sono soliti chiamarla con la dicitura italianizzata di Salice d’Ulzio, dove Ulzio – Oulx appunto – è il paese che si deve attraversare prima di arrivare nella parte ” alta” di Salice.

Nel tempo, nonostante gli evidenti cambiamenti climatici che  hanno diminuito notevolmente la presenza della neve, é riuscita a mantenere la veste di una stazione turistica vigorosa, frequentata sia in inverno che in estate, anche ma soprattutto da turisti inglesi e francesi  e che trovano nella zona molte attività diverse nel loro genere; una fra tutte la cena in quota, sabato 21 gennaio, che vede la presentazione della storica azienda vinicola altoatesina Kettmeir presso Capanna Mollino. Lo chalet, raggiungibile partendo da valle con il gatto delle nevi, é stato progettato e realizzato in località Lago Nero dal celebre architetto Carlo Mollino tra il 1946 e il 1947, a 2.286 metri di quota . Questo famoso chalet, nato come rifugio per i sciatori e al suo apparire oggetto di attenzioni di autorevoli riviste di architettura, sino alla metà degli anni ’60 del Novecento, portò  milioni di appassionati dello sci sotto il monte Triplex a quota 2.300. Per i suoi caratteri innovativi, strutturali e dinamici, questa originale struttura è considerata una delle più importanti opere d’architettura moderna presenti nel nostro paese. L’edificio, lasciato per molto tempo in stato di grave abbandono, oggi finalmente è tornato a rivivere grazie all’impegno del Comune di Sauze d’Oulx.
Nel suggestivo contesto delle Alpi Occidentali e immersi nel silenzio delle piste da sci della Vialattea, la serata Kettmeir si propone come un momento eno gastronomico e culturale molto interessante: i 4 vini di punta dell’azienda – Athesis Metodo classico Brut 2018 Doc, Alto Adige Pinot bianco 2021 Doc, Alto Adige Pinot nero 2021Doc, Athesis Metodo classico Rosè Brut 2018 Doc – verranno proposti in abbinamento a piatti di pesce – uno fra tutti un sontuoso tris di salmone crudo, sotto sale e abbinato a un miele di origine sarda – ma in generale a ricette regionali da nord a sud. Un menù degustazione, dunque, studiato appositamente dallo chef di Capanna Mollino completato dagli abbinamenti dei vini di questa famosa azienda altotesina fondata nel 1919 da un enologo lungimirante, il Signor Kettmeir per l’appunto,  che nei primi anni ’60 riconosce il potenziale delle “bollicine” e per primo cominció a “spumanteggiare” le famose uve del Pinot Bianco.
Nel 1986 la Kettmeir entra a far parte dell’azienda Santa Margherita ed in pochi anni il “metodo classico” diventa il loro punto di forza. Ambiziosi e coraggiosi, nel 2000 decidono di “buttare” sul mercato il primo rosè metodo classico, che riscontra subito un grande successo, visibile tuttora.
A questa serata, se ne aggiungeranno altre, allo scopo di dare vita a un trait d’union eno gastronomico tra le montagne piemontesi e le culture vinicole regionali.
CHIARA VANNINI
Per info sulla serata e prenotazioni :
Tel. 0122 858585