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Rifondazione: come fermare la guerra e le spese militari

Venerdì 21 marzo alle ore 21 la Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista ha organizzato un dibattito per discutere di come fermare la guerra e le spese militari, su come costruire un’alternativa alla follia che centrodestra e centrosinistra stanno costruendo in Italia ed in Europa.

Ne discuteranno Elena BASILE, ambasciatrice, Angelo D’ORSI, storico, Paolo FERRERO, segretario provinciale di Rifondazione Comunsita e Piergiorgio ODIFREDDI, matematico.

Paolo Ferrero ha dichiarato: “Siamo molto felici che prestigiosi intellettuali abbiano accettato di dialogare su come affrontare l’attuale situazione mondiale e su come costruire l’alternativa alle folli politiche europee ed italiane che stanno portando alla guerra e stanno aumentando dismisura le spese militari. Contro questi signori che distruggono la sanità pubblica, la previdenza, il welfare per comprare bombe e carri armati occorre disertare e costruire la rivolta popolare.”

Un patto per potenziare il trasporto merci del nord-ovest

Il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, ha ricevuto  Michele Guerra, presidente del Gran Consiglio della Repubblica e Canton Ticino, accompagnato da una delegazione di rappresentanti dell’autorità legislativa svizzera con sede a Bellinzona.

Dall’incontro, a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Romani, il consigliere segretario dell’Assemblea piemontese, Mario Salvatore Castello e il sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte, Alberto Preioni, è emerso un impegno a valutare la collaborazione per rafforzare il sistema dei trasporti merci nel quadrante nord-ovest.
“Una visita che ha rafforzato i rapporti con i nostri vicini svizzeri – ha spiegato Nicco – che ci hanno chiesto di collaborare per portare all’attenzione dei due governi e dell’Unione Europea il rafforzamento dell’asse del San Gottardo, passaggio strategico per gli scambi economici. Insieme alla Giunta regionale, intendiamo valutare concretamente questa possibilità perché un sistema di trasporti efficiente in questa area sicuramente potrà avere un impatto economico importante per la nostra regione e per tutto il paese”.
Nelle settimane scorse il Consiglio del Canton Ticino e quello lombardo hanno inviato un memorandum congiunto a Roma, Berna e Bruxelles per chiedere un impegno per il completamento di AlpTransit e lo sviluppo del San Gottardo che rischia di non essere completato nei prossimi anni.
“Il 90% delle merci che dall’Italia entra in Svizzera passa da questo asse, si stima uno scambio settimanale di 1 miliardo di euro. I treni oggi viaggiano troppo lenti, con una velocità media di 64 km all’ora, per questo chiediamo collaborazione anche al Piemonte perché la regione ne beneficerebbe in ottica di quadrante nord-ovest”, ha spiegato Guerra.
“Il provvedimento è stato votato all’unanimità dalla nostra commissione dedicata ai rapporti con la Svizzera – ha dichiarato Romani – e speriamo possa favorire l’incremento degli scambi economici, favorendo lo scambio di merci che arrivano al porto di Genova. Siamo qui oggi per rafforzare e favorire gli scambi commerciali con il Piemonte e valorizzare gli assi viari verso i nostri vicini elvetici”.
“Il Piemonte è sull’asse strategico Genova – Rotterdam che già oggi è una certezza – ha sottolineato Preioni – e come regione stiamo lavorando al completamento della Tav. Oggi siamo già un crocevia nord/sud ed est/ovest e stiamo vedendo importanti investimenti sulla logistica. Non ci deve essere contrapposizione tra asse del Sempione e San Gottardo, ma collaborazione. Se non abbiamo linee competitive, il flusso merci e di persone si sposterà su altre direttrici”.

Nel pomeriggio la delegazione svizzera è stata ricevuta al grattacielo della Giunta, dove il presidente Alberto Cirio ha portato i saluti, ribadendo “l’impegno a rafforzare la collaborazione nell’interesse dei territori e delle comunità”. Per l’assessore alle infrastrutture strategiche, Enrico Bussalino, “l’incontro di oggi rappresenta un passo significativo nel rafforzamento della cooperazione transfrontaliera tra Piemonte e Canton Ticino. La collaborazione all’interno della Comunità di lavoro Regio Insubrica e nell’ambito del Programma Interreg Italia-Svizzera è un’opportunità strategica per affrontare congiuntamente sfide cruciali come la mobilità sostenibile, l’innovazione, la tutela ambientale e la crescita economica del nostro territorio. La Regione Piemonte è fortemente impegnata nel consolidare queste sinergie, lavorando per semplificare i processi amministrativi e massimizzare l’impatto delle risorse a disposizione. Il dialogo costruttivo e la condivisione di obiettivi comuni sono la chiave per rendere il nostro territorio sempre più competitivo e integrato. Continueremo a investire nella cooperazione con la Svizzera per costruire un futuro di sviluppo e benessere per le nostre comunità”.

Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale compie 20 anni

Il 21 marzo si festeggiano i 20 anni dalla fondazione del CCR – Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, uno dei principali poli del restauro in Italia e riferimento nel panorama internazionale, con la giornata conclusiva della rassegna di incontri dedicata al valore del restauro dal titolo “Conservazione, ricerca e innovazione”, che ha visto la partecipazione dei maggiori protagonisti della conservazione e del restauro a livello nazionale e internazionale.

A distanza di 20 anni dall’istituzione della Fondazione, una riflessione sul “Valore della conservazione” diventa momento per fare un bilancio rispetto al contributo che il Centro ha offerto nel proprio perimetro di azione e per individuare possibili criteri quantitativi e qualitativi che consentano di misurare l’impatto generato dalle attività di conservazione e restauro dei beni culturali: in termini di recupero e riabilitazione del patrimonio storico artistico, di attivazione educativa e formativa, di creazione di nuove competenze e professionalità, di possibile incidenza sul tessuto economico, produttivo e culturale sulle diverse scale territoriali.

Con l’occasione sarà presentata la ricerca in corso, realizzata in collaborazione con la Fondazione Santagata e sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dedicata al “Valore della conservazione”.

Saranno presenti: Federico Mollicone, Presidente Commissione Cultura della Camera dei Deputati; Luigi La Rocca, Direttore DiT – Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale del Ministero della Cultura; Michele Coppola, Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia; Michele Briamonte, Presidente Consorzio Residenze Reali Sabaude, Luigi Oliva, Direttore Istituto Centrale del Restauro (ICR) di Roma; Paola Casagrande, già Direttore Regionale Direzione Coordinamento Politiche e Fondi Europei della Regione Piemonte; Alessio Re, Segretario Generale Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura di Torino

Seguirà una tavola rotonda moderata dal giornalista e critico d’arte Nicolas Ballario con i soci Fondatori del CCRMario Turetta, Direttore DiAC – Dipartimento per le attività culturali del   Ministero della Cultura; Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte; Stefano Lo Russo, Sindaco Città di Torino e Città Metropolitana di Torino; Fabio Giulivi, Sindaco Città di Venaria; Giulia Anastasia Carluccio, Prorettrice Università di Torino, Marta Bottero, Professoressa Ordinaria, Funzioni aggregate al Prorettore del Politecnico di Torino, Matteo Bagnasco, Responsabile Obiettivo Cultura Fondazione della Compagnia di San Paolo e Annapaola Venezia, Vice Segretario Generale Fondazione CRT.

Nel pomeriggio i componenti internazionali del Comitato Scientifico del Centro incontreranno il pubblico in una sessione dal titolo “Visione e Metodo”, un panorama inedito sul mondo della conservazione, della ricerca e dell’innovazione. Il Comitato riunisce importanti professionalità provenienti dalle più rilevanti istituzioni culturali a livello internazionale.

Corrado Azzollini, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e Direttore Scientifico della Fondazione CCR; Francesca Casadio, Co-Direttore del Centro per gli studi scientifici sulle arti della Northwestern University – Art Institute of Chicago; Mireille Klein, Responsabile del Dipartimento di restauro C2RMF – Ministero della Cultura e della Comunicazione francese; Marco Leona, David H. Koch Scientist in charge of the department of scientific research Metropolitan Museum of Art, New York; Valerie Magar, Manager Unità Programmi ICCROM; Joanna Norman, Director Victoria & Albert Research Institute and National Art Library, London; Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, Ministero della Cultura, Roma.

È possibile seguire gli incontri in diretta streaming.

Invece nei giorni di sabato e domenica 22 e 23 marzo il CCR sarà aperto ai visitatori e sarà possibile esplorare i laboratori, accompagnati dagli storici dell’arte, restauratori e scienziati del Centro, andando oltre le porte del nuovo Ristoro delle Arti, il centro visitatori inaugurato lo scorso settembre 2024.

Nello stesso fine settimana, la città di Venaria si animerà grazie anche alla grande festa dedicata alla fioritura dei ciliegi nei giardini della Reggia di Venaria “All’ombra dei ciliegi in fiore”, (per info e biglietti: www.lavenaria.it).

Le celebrazioni proseguiranno in maggio con la partecipazione all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino (15-19 maggio 2025) attraverso incontri diffusi con esperti che affronteranno tematiche diverse, da progetti di conservazione urbana a percorsi di educazione e formazione sulla cultura del restauro.

A fine giugno avrà luogo lo “Young Professionals Forum”, appuntamento di condivisione e scambio nato per stimolare a livello internazionale sinergie tra professionisti, in particolar modo  giovani che qui hanno la possibilità di presentare le proprie ricerche e di confrontarsi con nomi già affermati nel campo. Al Forum, come case history di successo, verranno inoltre invitati i Laureati del corso di laurea che stanno svolgendo attività internazionali presso importanti realtà museali. Per il CCR, nato nel 2005 con figure under 30, i giovani di oggi devono essere i primi ambasciatori della sua attività.

Le celebrazioni si concluderanno in dicembre con l’importante Convegno dedicato a Pinin Brambilla Barcilon, in occasione del Centenario dalla sua nascita. Nota in tutto il mondo per i restauri dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e di altri capolavori dell’arte italiana, Pinin Brambilla è stata la prima direttrice dei laboratori di restauro del Centro e il suo archivio con la documentazione prodotta durante gli anni di attività, riordinato e digitalizzato, è oggi conservato al CCR e fruibile da tutti.

Fondazione nata il 21 marzo 2005, il CCR – Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale è uno dei principali poli del restauro in Italia e riferimento indiscusso nel panorama internazionale. Caratterizzato da un operato che si muove lungo le quattro macro-direttrici della conservazione e restauro, della scienza, della formazione e della documentazione, ha al suo interno nove Laboratori di Restauro, i Laboratori Scientifici e la Scuola di Alta Formazione con un Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.

 

Il CCR ha sede nelle settecentesche Scuderie della Reggia di Venaria progettate da Benedetto Alfieri e riprogettate secondo una concezione contemporanea dallo Studio Derossi (1998-2004) in un interessante dialogo tra antico e moderno. L’intero complesso monumentale è patrimonio UNESCO.    

www.centrorestaurovenaria.it

Follia in Fiore nel chiostro della Certosa Reale di Collegno

Nel chiostro della Certosa Reale di Collegno approda la XVI edizione della mostra mercato, a cura di Orticola del Piemonte, per festeggiare l’inizio della primavera con prodotti agroalimentari, artigianato e fiori. A fare da cornice all’evento saranno diverse iniziative solidali, culturali, folkloristiche e didattiche organizzate dalla Città di Collegno in collaborazione con le associazioni del territorio. Con il ritorno della primavera, torna anche “Follia in fiore” sabato 22 e domenica 23 marzo, dalle 9.30 alle 18.30 presso l’affascinate chiostro della Certosa Reale di Collegno. Promossa dalla Città di Collegno, in collaborazione con Orticola Piemonte, è rivolta a un pubblico di famiglie, appassionati e curiosi, oltre agli amanti della natura in tutte le sue forme. Una vera e propria festa della primavera cui partecipano 70 espositori, tra artigiani e produttori agricoli, a cui si aggiungono alcuni florovivaisti, che animeranno il chiostro della Certosa Reale di Collegno, dove un tempo i padri certosini coltivavano le erbe officinali, e che fu trasformata nel corso dell’Ottocento in una delle strutture psichiatriche più grandi d’Italia. Importante sarà la presenza dei produttori agricoli del territorio con le loro eccellenze agroalimentari, un’offerta ricca e variegata di sapori che andrà dalle proposte salate come taralli e formaggi, prodotti da forno, prodotti di agricoltura organica fino allo zafferano e all’aglio di Caraglio, a quelle dolci come miele e nocciole, ma anche biscotti, zenzero, frutti disidratati e delizie alle rose. Non mancheranno vini, liquori e diverse tipologie di infusi, tisane e succhi di frutta.

Piccole realtà artigiane metteranno in luce la bellezza degli appartamenti e dei giardini della Certosa Reale con ceramiche, terrarium, vasi realizzati con le pietre, quadri e borse in tessuto, ma anche bijoux, gioielli artigianali, prodotti di cosmetica naturali come olio, saponi e creme per il benessere del corpo. Non mancherà una rappresentanza di florovivaisti piemontesi che esporranno proposte floreali finalizzate a evidenziare la bellezza dei balconi e dei giardini che le ospiteranno.

Ricco, come da tradizione, il programma di “Follia all’orto”, un insieme di iniziative ludico didattiche e solidali pensate per i più piccoli, grazie alla collaborazione con l’Orto che cura, laboratorio di agricoltura sociale didattica ambientale, gestito dalla cooperativa sociale Il Margine di Collegno, e che si terranno nel piazzale della cooperativa in piazzale Avis 3.

Dall’esposizione dei manufatti realizzati nei centri diurni della cooperativa, allo scambio di giochi per bambini in modalità swap party, fino ai numerosi laboratori artistici ed esperienziali dedicati ai più piccoli e finalizzati a far conoscere meglio il mondo della natura e a interagire con lei.

Esporranno le loro opere, realizzate nei laboratori di creatività, all’interno del chiostro, durante entrambe le giornate, la cooperativa Chronos di Rivoli e la Raf di Collegno, due associazioni del territorio che si occupano di servizi assistenziali finalizzati a persone con disabilità psicofisica. Nella giornata di domenica spazio al laboratorio musicale inclusivo “D’altrocanto”, all’esibizione di sbandieratori e musici dell’associazione Cigno Nero e al laboratorio di serigrafia.

L’ingresso è di 2 euro, entrata libera per minori di anni 14 e accompagnatori di disabili. L’accesso alla manifestazione è da via Martiri XXX Aprile 30. Maggiori informazioni sul sito www.orticolapiemonte.it o sui canali social di “Follia in fiore”.

Mara Martellotta

Economia: tartufo, settore in crescita

Quello del tartufo in Piemonte è un settore virtuoso e in continua crescita, trainato da un numero sempre maggiore di cercatori, investimenti della Regione e un calendario fieristico sempre più ricco.

Dalla riunione della Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno, presieduta dall’assessore alla Tartuficoltura Marco Gallo, è emerso che tra il 2022 e il 2024 la Regione ha rilasciato 471 nuovi tesserini di idoneità, tra cui 92 richiesti da donne, portando così a oltre 5.000 il numero di trifolau abilitati. Gli introiti derivanti dal rinnovo annuale dei tesserini di abilitazione ammontano a 450.000 euro, che la Regione vuole reinvestire in azioni di manutenzione e cura del patrimonio arboreo delle tartufaie e nel finanziamento delle manifestazioni di promozione e valorizzazione.

“Il tartufo è una delle eccellenze del nostro territorio e come Regione vogliamo garantire che continui a essere un motore di sviluppo per l’economia locale – puntualizza l’assessore Gallo – Per questo stiamo investendo in misure concrete per la tutela e la valorizzazione del patrimonio tartufigeno, ottimizzando le risorse disponibili con interventi mirati e realmente efficaci per gli operatori del settore”.

Il piano della Regione

Considerato che i cambiamenti climatici in futuro potrebbero mettere a rischio la produzione alterando gli equilibri naturali delle tartufaie, la Regione ha deciso di intervenire con un piano di tutela mirato che punta sulla cura delle querce e di altre specie fondamentali per la crescita del tartufo. Questi alberi, oltre a essere essenziali per il ciclo biologico del micete, hanno un’elevata longevità e contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi tartufigeni.

Nel concreto, saranno indennizzate 2.400 piante idonee alla produzione tartufigena, distribuite in 41 Comuni piemontesi, con l’obiettivo di preservare e potenziare le tartufaie esistenti. Si tratta di una risposta diretta all’allarme lanciato dalle associazioni tartufaie, che hanno registrato un dato preoccupante nel 2024: una drastica riduzione del raccolto, nonostante condizioni meteorologiche apparentemente favorevoli. Un fenomeno che dimostra come il cambiamento climatico stia alterando in modo imprevedibile il delicato equilibrio delle tartufaie.

I controlli

Importante la collaborazione della Regione e delle associazioni dei trifolai con i Carabinieri Forestali, i cui nuclei specializzati nel 2024 hanno effettuato 182 controlli (103 in provincia di Cuneo, 73 nelle province di Alessandria e Asti, 3 nella provincia di Torino). Questa attività ha portato all’emissione di tre illeciti amministrativi e un sequestro di tartufi per un importo totale di 4.500 euro di sanzioni.

56 controlli per prevenire ed evitare la raccolta di tutte le specie nei periodi vietati (maggio e settembre) hanno portato all’identificazione di 4 persone.

Le novità del calendario regionale

Per la prima volta entra un evento interamente dedicato al tartufo nero, eccellenza ancora poco conosciuta ma di grande pregio gastronomico: è la Fiera Trifola Noir, che si terrà a Murisengo nei primi due fine settimana di giugno, segnando l’inizio della stagione della “cerca” estiva.

E sempre a Murisengo per la prima volta la Trifola d’Or diventerà evento internazionale.

Auto senza freno a mano travolge donna

Ad Almese, una donna è stata travolta da un’auto che, probabilmente a causa del freno a mano non inserito, si è messa in movimento da sola. L’incidente è avvenuto in via Avigliana, una strada in leggera salita, dove una Fiat Panda ha iniziato a scendere acquistando velocità e investendo la passante.

La donna è stata subito soccorsa dal parroco e da alcuni cittadini accorsi sul posto. Poco dopo, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale, dove le sue condizioni sono state giudicate piuttosto serie.

La candidatura di Agliè a Il Borgo dei Borghi 2025

Il comune nel Canavese è tra i 20 borghi più belli d’Italia, scelti dal famoso concorso del programma RAI Kilimangiaro,

che si contenderanno l’ambito riconoscimento per il 2025 – Dal 23 marzo al 6 aprile è possibile votare per Agliè sul sito di RaiPlay al link www.raiplay.it/borgodeiborghi (il link sarà attivo dalle ore 19:00 di domenica 23 marzo)

 

La candidatura di Agliè al Il Borgo dei Borghi 2025 è supportata da: Comune di Agliè, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino

In collaborazione con Visit Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Film Commission Torino Piemonte, Canavesar e Canavese Village

Castello di Agliè – Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – Ph. Dario Fusaro

Una terra incontaminata immersa nel verde, tra dimore storiche, poesia e profumi dei suoi vigneti.

Il comune di Agliè (TO), nelle terre del Canavese, è stato scelto dal famoso concorso “Il Borgo dei Borghi” del programma RAI Kilimangiaro come uno dei 20 borghi più belli d’Italia che si contenderanno l’ambito titolo per il 2025.

Un importante riconoscimento per il comune piemontese, unico selezionato della regione, che si è distinto per la presenza di un patrimonio storico, artistico e culturale che, ogni anno, attira turisti nei suoi suggestivi vicoli e sentieri naturalistici.

Per sostenere Agliè come vincitore, sarà possibile votare sul sito di RaiPlay al link www.raiplay.it/borgodeiborghiIl link sarà attivo dalle ore 19:00 del 23 marzo fino alle ore 23:59 del 6 aprile.      


Maggiori info su https://www.rai.it/borgodeiborghi/ e  https://aglieborgodeiborghi.it/.

La bellezza di Agliè è racchiusa nei suoi piccoli ma preziosi dettagli che lo rendono uno dei centri più affascinanti del Canavese e del Piemonte.

Ci sono le dimore storiche, una su tutte il Castello Ducale di Agliè, una delle Residenze Reali Sabaude, protagonista delle Camminate Reali proposte dall’evento #MiMuovo che attira l’attenzione di cittadini e turisti offrendo anche l’occasione di ammirare il centro storico del borgo che, grazie alle costanti opere di restauro, ha conservato la sua bellezza. Circondato da giardini all’inglese e da un grande parco dove ammirare fiori rari e alberi secolari, il Castello è stato scelto come set della nota serie tv Elisa di Rivombrosa su Canale 5, e della più recente La legge di Lidia Poët 2 con Matilda De Angelis su Netflix.

Non meno importante è lo stretto legame con un autore di rilievo come Guido Gozzano, che qui ha trascorso gran parte della sua vita dedicando anche delle poesie ad Agliè. La sua residenza estiva, Villa Il Meleto, è tutt’ora visitabile.

“Questa candidatura è un’occasione unica per valorizzare non solo il nostro borgo, ma un intero territorio. Essere l’unico rappresentante della Regione ci carica di responsabilità, ma anche di grande euforia: un’opportunità concreta per far conoscere la nostra storia e le nostre peculiarità a livello nazionale, rafforzando così il turismo e l’economia locale. Con il supporto di tutta la popolazione locale e non solo, possiamo portare Agliè e con esso il Canavese e il Piemonte alla vittoria”, afferma Marco Succio, Sindaco di Agliè.

Le profonde radici storiche del borgo hanno permesso anche lo sbocciare di un turismo enogastronomico legato in particolare alla Sagra del Torcetto e a Calici, evento di punta del Comune di Agliè. Nel mese di luglio, la manifestazione – da tre anni entrata, insieme a #MiMuovo, nel cartellone del Festival della Reciprocità delle Tre Terre Canavesane – accompagna i visitatori nel cuore delle eccellenze enogastronomiche del territorio: dai caldi sapori dei vini autoctoni alla maestria culinaria degli chef locali.

“È con entusiasmo che sosteniamo la candidatura di Agliè al prestigioso titolo di ‘Borgo dei Borghi 2025‘ – dichiara Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte -. Questo bellissimo borgo del Canavese, con la sua storia millenaria, la sua bellezza naturale e il suo ricchissimo patrimonio culturale, rappresenta al meglio l’anima autentica del nostro Piemonte. È un’opportunità straordinaria per far conoscere il nostro territorio ricco di tradizioni, arte e sapori unici. Sostenere Agliè significa sostenere la nostra cultura e il nostro turismo: le risorse più preziose della nostra terra. Invito quindi tutti i cittadini a partecipare con il loro voto per contribuire a far conoscere ancora di più la bellezza dei nostri luoghi. Insieme possiamo rendere Agliè il ‘Borgo dei Borghi 2025‘”.

“Siamo contenti e orgogliosi – commenta Sonia Cambursano, Consigliera Città Metropolitana di Torino, delegata al Turismo – di questa candidatura. Questo Comune, famoso per l’imponente Castello, per quello che rappresenta e per il territorio che racconta, ha le caratteristiche giuste per essere apprezzato e quindi votato, grazie alla sua storia, sapori autentici e natura incontaminata”.

Per promuovere la candidatura del borgo alla vittoria del concorso, il Comune di Agliè presenterà due eventi: sabato 22 marzo è in programma una cena di beneficenza e a seguire serata danzante a favore del restauro della Cappella Sant’Anna mentre domenica 6 aprile ci sarà l’evento Arte nelle mani – una giornata dedicata all’arte e alla cultura – con una coloratissima Infiorata per le strade del borgo.

Per votare Agliè è necessario possedere un account RaiPlay o scaricare l’app da Play store (sistema Android) e Apple store (sistema iOS). Nel periodo di durata del concorso, compreso tra il 23 marzo e il 6 aprile 2025, si può vorare una sola volta al giorno e comunque per non più di 5 volte complessive, esprimendo una sola preferenza sulle 20 opzioni di voto corrispondenti a ciascun Borgo in gara. Tutte le informazioni sul sito: https://www.rai.it/borgodeiborghi/Regolamento-Il-Borgo-dei-Borghi-2024—Votazione-Web-d3ee85ae-c5b5-4e33-b932-6848c761555e.html

La candidatura di Agliè al Il Borgo dei Borghi 2025 è supportata da Comune di Agliè, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino. In collaborazione con Visit Piemonte, Turismo Torino, Film Commission Torino Piemonte, Canavesar e Canavese Village.

https://aglieborgodeiborghi.it/

 

Dalla terza guerra mondiale a Barriera di Milano il problema sono i politici

Durissima fidarsi di Putin. Ora poi che è stato sdoganato da Trump risulta quasi impossibile. Ma la notizia del giorno è la manifestazione promossa dal giornalista Michele Serra. Ha preso con una fava ben tre piccioni. Riunire la sinistra, stigmatizzare che senza l’unità politica dell’Europa non si può fare e sostenere che con il riarmo non si va da nessuna parte.
Veramente è un  “lavoro” che avrebbero dovuto fare i partiti di sinistra, ma si sa che la perfezione non è di questo mondo. Conte e cinquestelle vogliono essere pacifisti e Trumpiani. Beati loro che non credono alla coerenza. Anonima e spaesata la Meloni. Non so se avete notato: gli esponenti di Fratelli d’Italia, nei loro interventi la citano almeno 10 volte. Per i leghisti c’è solo Salvini e quelli di Forza Italia hanno fatto loro lo slogan: io speriamo che me la cavo. Oltre ciò Rizzo e Vannacci sono diventati una coppia d’oro. Misteri della fede.
Per ora l’accoppiata Trump e Musk ha fatto solo disastri comportandosi come due bulli di provincia. Persino molti statunitensi si stanno chiedendo: mamma mia che cosa abbiamo combinato. E l’incredibile è oramai davanti a noi.  La Gran Bretagna è leader di parte dei paesi europei che per Trump dovrebbero essere cancellati dalla Storia e probabilmente dalla geografia.
Proprio così, gli inglesi che non volevano più sentire parlare di Europa sono diventati i più acerrimi sostenitori di una Europa armata fino ai denti. Del resto non è una novità che tra russi ed inglesi non è mai corso buon sangue. E noi poveri cittadini come ci sentiamo? Presi in mezzo, ed abbiamo paura della guerra. Di una terza guerra mondiale.
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Del resto non siamo messi bene con i governanti che abbiamo. Ed alla fine l’accordo tra Putin e Trump c’è stato? Lecito chiederselo. Hanno parlato per più di tre ore e poi Trump ha detto che sulle armi non hanno fatto alcunché . Vedo la tregua traballante.  Una tragica ripetizione di quel che sta succedendo a Gaza con Netanyahu letteralmente fuori controllo. Che poi la Meloni fosse contro il Manifesto di Ventotene non mi pare una novità. Lo scrisse Altiero Spinelli  al confino perché antifascista. Nel 1941 quando la paura di una vittoria nazifascista in Europa era un pericolo concreto. Tutta l’Europa democratica da 80 anni ci invidia Altiero Spinelli.  Tutti tranne la nostra Presidente del Consiglio con i suoi sodali, ovviamente.
Questa volta ha perso un’occasione assomigliando al Gambero.
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Ultima considerazione sulla nostra Torino. Ultimamente si vive meglio nella nostra città? A mio modestissimo parere, dipende  dai quartieri. È una questione di classe? Anche. Triste ammetterlo ma è proprio così. Il solito esempio è Barriera di Milano dove la situazione è totalmente incontrollabile. Viceversa a Cit Turin o Crocetta mi sembra una situazione accettabile.  Dunque? Sbaglierò ma dalle grandi questioni alle piccole questioni un filo comune: una classe politica assolutamente ininfluente nell’affrontare e risolvere le questioni “sul tappeto”. Mala tempora currunt.
PATRIZIO TOSETTO

Le maschere del riso alla San Giuseppe

Le Maschere del Riso alla San Giuseppe. Sabato 22 marzo, nell’ambito della 76esima edizione della Mostra Nazionale di San Giuseppe al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato si terrà, dalle ore 16, un incontro di maschere storiche interregionale che costituirà una vera e propria novità. Oltre alla Corte di Madame Di Castelbelforte (Mantova) già presente dalla mattina interverranno il Bicciolano e la Bella Majin storici (Vercelli), il Conte di Casalino (Novara), il Papà del Gnocco (Verona) e i casalesi Gipin e Catlinin.

Poiché tutte le maschere saranno provenienti da territori risicoli l’evento si chiamerà ‘Maschere del Riso’ che è una coltura presente in tutti i territori. L’evento si svolge con la collaborazione del Centro Nazionale di Coordinamento delle Maschere Italiane nato a Parma con sede operativa a Verona. Verrà previsto un incontro con gli organi di informazione. Per info tel. 370 3017529

Tornano le Giornate del FAI di Primavera a Torino e dintorni

Si ripropongono quest’anno, a cura della delegazione FAI di Torino

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale a contributo libero di 105 luoghi di 51 città di Piemonte Valle d’Aosta. Sabato 22 e domenica 23 marzo prossimi tornano per la XXIII Edizione le Giornate FAI di Primavera, organizzato dal FAI – Fomdo per l’Ambiente Italiano ETS in 400 città, grazie all’impegno di tutti i volontari. La partecipazione popolare ha portato a più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni, segno del riconoscimento della missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Sarà possibile, grazie alla delegazione FAI di Torino, visitare dalle ore 10 alle 18, con ultima visita alle 17, il secondo piano di Palazzo Reale, l’appartamento del Principe. Mentre il primo piano aveva funzione di rappresentanza dinastica e di residenza del sovrano, il secondo era destinato ai principi ereditari e alle loro consorti. Particolarmente sontuoso fu k’allestimento predisposto per le nozze di Carlo Emanuele, futuro Carlo Emanuele III, con Anna Cristina di Baviera Sultzbach, celebrato nel 1722, da Filippo Juvarra, che per l’evento realizzò la Scala delle Forbici, capolavoro assoluto della Reggia Torinese. L’appartamento fu poi rallentato da Benedetto Alfieri a metà del Settecento per Vittorio Amedeo III e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, di cui si possono ammirare i ritratti nel corso della loro vita. Nella prima metà dell’Ottocento Pelagio Pelagi ridisegnò in termini neoclassici l’immagine interna per Vittorio Emanuele, il futuro primo Re dell’Italia Unita, e Maria Adelaide d’Asburgo. In questo sovrapporsi di stili si inserisce, nel 1925, il Principe ereditario Umberto, trasferitosi a Torino per seguire le manovre del suo reggimento, decidendo di riallestire le 30 sale eliminando quasi del tutto l’allestimento palagiano. Disallestito nel 1960, e dimenticato per mezzo secolo, l’appartamento è stato recentemente restaurato. Il pubblico potrà apprezzare così la straordinaria continuità artistica offerta dalle sale rese visitabili, la preziosità di arazzi, arredi, dipinti e suppellettili della dimora dell’ultimo Re d’Italia.

Sempre a cura della delegazione FAI Torino sarà possibile per il pubblico visitare il Palazzo della Prefettura, già Segreteria di Stato, in piazza Castello 201. Dopo lo splendore delle decorazioni dei sontuosi arredi, emozionerà visitare il piccolo studio di Camillo Benso Conte di Cavour, dominato dal sorprendente ritratto non dello statista ma del sovrano di cui fu magistrale Ministro, Vittorio Emanuele II, realizzato da Angelo Capisani. L’apertura al pubblico della Prefettura ha un carattere di eccezionalità, permettendo di conoscere le sale dove sono stati decisi i destini del Regno di Sardegna, e poi dell’Italia Unita, e dove oggi si svolgono gli incontri più importanti. In Prefettura viene ospitato il Presidente della Repubblica nei suoi soggiorni torinesi.

Grazie all’impegno dei volontari della delegazione FAI Torino sarà possibile visitare dalle 10 alle 18, con ultima visita alle 17, il Castello di Lucento, in via Pianezza 123. I castelli della Città di Torino sono quattro: Palazzo Reale, Palazzo Madama, Castello del Valentino e il Castello di Lucento, meno noto ma attestato su una fertile ansa della Dora con funzione difensiva e di avvistamento fin dal 1335, quando il Duca Emanuele Filiberto di Savoia rilevò alcuni terreni circostanti ampliandone la proprietà e facendola divenire la tenuta di caccia e la residenza prediletta fuori dalle mura.

In occasione delle Giornate FAI sarà possibile visitare il Castello ed eccezionalmente ammirare tutti gli ambienti che ancora presentano un forte valore storico e architettonico, a partire dagli esterni immersi nel verde, con il fossato e il ponte, il loggiato rinascimentale che emerge dalla facciata, il magnifico sottotetto con le orditure all’antica e il meccanismo dell’orologio, le merlate inglobate nelle pareti, ma parzialmente scoperte dal restauro, e gli ambienti del primo piano dedicate al “laboratorio dei sensi” con un bellissimo progetto di valore sociale per l’infanzia che affascinerà piccoli e grandi in egual misura.

Apertura dedicata agli iscritti FAI sarà quella di Palazzo Cavour, in via Cavour 8, posto all’angolo tra la via omonima e via Lagrange, l’antica contrada seicentesca dei conciatori, in pieno centro storico. Il progetto dell’edificio si deve all’architetto Gian Giacomo Plantery, che nel 1729 ampliò e rinnovò l’edificio preesistente su committenza di Miche Antonio Benso, trisavolo di Camillo Benso. In questa veste, l’appartamento che fu dello statista viene eccezionalmente mostrato al pubblico delle Giornate FAI, che potrà ammirare il maestoso scalone, il salone d’ingresso con il ritratto dello statista, i soffitti affrescati raffiguranti episodi della mitologia greco romana, specchiere e camini.

A cura del Gruppo FAI Giovani Torino sarà possibile ammirare il Palazzo Ferrero d’Ormea, sede della Banca d’Italia, realizzato nella parte meridionale delle antiche mura della città di Torino, oggetto del grande ampliamento edilizio voluto da Carlo Emanuele I nel primo trentennio del 1600, situato presso la scenografica Piazza San Carlo. La visita consente di apprezzare le sale di rappresentanza del piano nobile attribuito all’architetto di Corte Amedeo di Castellamonte, impreziosite da arredi che spaziano dal XVI al XIX secolo di provenienza italiana e inglese. Eccezionalmente sarà possibile visitare la parte più segreta della banca, il caveau sotterraneo, dove si conservano le quasi 5 mila cassette di sicurezza nell’allestimento originale degli anni Trenta.

Sarà possibile scoprire gli scorci e gli edifici più significativi della città su un tram storico degli anni Trenta, giunto ormai alla sua XVIII edizione. Questo è il senso della collaborazione tra la delegazione FAI Torino e la ATTS Associazione Torinese Tram Storici. Domenica 23 marzo vi saranno partenze ogni 30 minuti circa, dalle 15 alle 18, con capolinea di fronte al Teatro Regio. La vettura storica, perfettamente restaurata, porterà i torinesi a scoprire i luoghi che la delegazione FAI aprirà durante le sue Giornate.

A cura del Gruppo FAI della Valsangone, i visitatori avranno l’opportunità unica di esplorare il Castello di Rivalta, in un percorso che include la visita anche alla biblioteca comunale, che custodisce una vasta collezione, documenti e libri secolari e gli ambienti del Castello, dove si potranno ammirare affreschi dell’antico torrione.

Il Gruppo FAI delle Colline dal Po al Monferrato guiderà la visita di Villa Bria, che sorge in una posizione strategica dove i Ducati di Savoia e del Monferrato confinavano, a circa 18 km dal centro di Torino. È immersa nella natura e gode di un’ampia vista panoramica.

Curata dal Gruppo FAI Pinerolo è la visita, dalle 10 alle 17.30, al Castello di Macello, in via Castello 9 a Macello (TO), che sorge nella pianura pinerolese, nato come costruzione fortificata a carattere militare nel 200, a fianco del Recetto, primitivo nucleo dell’attuale paese. Si tratta di una dimora privata importante che non ha modificato l’impianto originale e il fascino dell’antico maniero medievale.

Mara Martellotta