ilTorinese

𝗧𝗼𝗿𝗻𝗲𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗶𝗹 𝗖.𝗥. 𝗙𝗜𝗕𝗦 𝗣𝗶𝗲𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗳𝗳 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗝𝘂𝗻𝗶𝗼𝗿 𝗟𝗲𝗮𝗴𝘂𝗲 𝗦𝗼𝗳𝘁𝗯𝗮𝗹𝗹

Continua la presentazione degli staff tecnici delle Rappresentative piemontesi, che nel 2023 scenderanno in campo in Toscana per la 20^ edizione del Torneo delle Regioni di baseball e softball.
E’ la volta della selezione Junior League Softball il cui staff è stato confermato per intero, Ernestina Bellotti, Gianni Gabri e Roberta Goi resteranno quindi ancora alla guida della selezione U15 softball piemontese.
“Ringrazio il presidente del C.R. FIBS Piemonte Sabrina Olivero per la rinnovata fiducia, nell’accompagnare giovani promesse del softball piemontese a questa manifestazione nazionale. – esordisce la manager Ernestina Bellotti (Avigliana Bees) – Lo staff è rodato ci conosciamo da tempo, condividendo obiettivi e modalità di gestione”.
Aggiunge “Ci auguriamo di organizzare una squadra pronta, che dia del filo da torcere alle Regioni più blasonate, in Piemonte il softball sta crescendo ed ampliando numeri e livello, ora bisogna solo avere la pazienza e la tenacia di accompagnare le piccole atlete nella loro crescita. Ce la metteremo tutta”.
E’ la volta dell’esperto coach Gianni Gabri (La Loggia Softball).
“Poter proseguire il lavoro con la Selezione Regionale U15 è molto soddisfacente, sia per il buon rapporto con le atlete, che per l’intesa con lo staff”.
Puntualizza “Anche se il quantitativo delle atlete di categoria JLS regionale non è numeroso, anche per il 2023 cercheremo di creare una squadra amalgamata e che sia tecnicamente preparata”.
E’ la volta del team manager Roberta Goi (La Loggia Softball) “Ringrazio il presidente Fibs regionale Sabrina Olivero per avermi nuovamente coinvolta in questa esperienza. Sono molto contenta di partecipare ed affiancare uno staff tecnico ormai affiatato e di elevata professionalità e sensibilità”.
Chiude dicendo “Il TdR rappresenta un importante momento di aggregazione ed una significativa esperienza formativa per tutti i giovani atleti, dal punto di vista agonistico e non solo. Per gli staff é l’occasione per confrontarsi e condividere emozioni e aspettative. Ho accettato volentieri e spero di dare un utile contributo”.
(nella foto di Alex Bandini Photography la JLS al TD2022)

I Natali di Mario Rigoni Stern

L’alba del 25 dicembre 1943, dopo una notte quasi insonne e molto fredda, fu molto strana perché in quell’aria lattiginosa e gelata si udì d’un tratto un chiaro suono di campane. Forse quel suono veniva dal campanile di legno? O dagli altoparlanti del lager? O dalla mia immaginazione? Insomma erano pur sempre campane che suonavano a festa”.

Mario Rigoni Stern racconta che “quel mattino divenne più silenzioso degli altri.. Mi alzai, accesi la stufa, scaldai l’acqua, con pazienza e con la lametta che non tagliava e con poca saponata mi tagliai la barba, e dopo, per quel giorno, mi passai sulle guance alcune gocce di acqua di colonia: pensando a quello che avrebbe dovuto essere il mio Natale, una settimana prima avevo scambiato con un marinaio di passaggio due lamette da barba nuove con un quarto di bottiglietta di acqua di colonia Prima di mezzogiorno la guardia venne a chiamarci per la zuppa; e fu allora che vidi scritto sulla neve lungo i reticolati, pestata con i piedi, questa frase.. Fröhliche Weihnachten (Buon Natale,ndr)”. E’ il secondo degli otto testi raccolti nel volumetto Quel Natale nella steppa, edito da Interlinea nella collana Nativitas. Scritti da Rigoni Stern tra il 1978 e il 2000, divisi in due parti ( Natali di guerra e Natali vecchi e nuovi) rappresentano una sintesi dei valori più autentici e genuini che il grande vecchio dell’altipiano di Asiago, il più grande scrittore di montagna del nostro secondo ‘900, attribuiva alla più importante delle festività di fine anno. Una sessantina di pagine dove la scrittura sobria, precisa e rigorosa di Rigoni Stern conduce il lettore alla scoperta o a un nuovo incontro con i valori di un mondo che sta irrimediabilmente scomparendo. L’intensità morale della sua narrazione trasforma la lucida testimonianza delle ultime disastrose guerre ( la ritirata di Russia, la prigionia nei lager) in una indimenticabile lezione civile, ricostruendo le ragioni profonde dell’essere uomini e dello stare insieme. Il Natale emerge come rappresentazione del mondo più autentico che l’autore porta con sé, custode di quei valori, delle tradizioni cerca di conservare e tramandare, e che rappresentano una formidabile e attualissima  chiave di lettura con cui leggere e interpretare la realtà di ogni giorno. La stessa breve autobiografia che chiude il libro riassume la sua straordinarietà e l’attualità di uno dei protagonisti del nostro migliore panorama culturale. Ha ragione da vendere lo storico Gianni Cerutti quando commenta che “resta la forza straordinaria, per chi li ha vissuti, di quei Natali bambini, trascorsi intorno a un focolare sempre acceso di legna secca, quando due mandarini, quattro datteri e un pezzo di cioccolata regalavano emozioni in grado di sorreggere una vita intera. La forza che questi racconti ci restituiscono, per accompagnarci nel nostro cammino”.

Marco Travaglini

Oro, incenso e mirra, presepi nel Monferrato

A Natale in ognuno di noi scatta qualcosa di magico, qualcosa di bello e di buono.

Lo sentiamo arrivare con il suo tradizionale fascino e la sua magia, con gli alberi decorati e i presepi con le lucine accese. Nei “paesi dei presepi” ha preso il via la settima edizione di “Oro, incenso e mirra, presepi nel Monferrato”, l’annuale rassegna che coinvolge gli abitanti di Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Frinco, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti, Passerano Marmorito e San Damiano. Fino al 6 gennaio. Quest’anno con una vigilia da incorniciare.
Un presepio tutto speciale, un “cavagnin” con grappoli di malvasia passita e spighe di grano, concepito a Schierano d’Asti, frazione di Passerano Marmorito, è stato donato a Papa Francesco in occasione della sua visita ad Asti il 19 e 20 novembre. Proprio a Schierano nel 1816 nacque il suo trisnonno, Giuseppe Bergoglio. I presepi che anche quest’anno colorano e scaldano le vie di borghi e paesi sono moltissimi e sono vere e proprie opere d’arte. Presepi grandi e piccoli, curiosi, antichi, moderni, esotici, fatti con materiali poveri e di recupero, ce ne sono per tutti i gusti, realizzati da artigiani, artisti e soprattutto da gente comune, semplici appassionati. Nelle vie dei paesi sono esposti centinaia di presepi come messaggio francescano di pace e fede, davanti alle chiese, alle porte delle case, su balconi e finestre, nelle viuzze interne, tutti illuminati di notte. Ad Aramengo in piazza del Municipio un presepe ospita i personaggi della Sacra Famiglia intagliati su legno e dipinti dal maestro Gian Luigi Nicola. A Castagnole Lanze i presepi si trovano per le vie del borgo storico e nel parco della Rimembranza. A Castagnole Monferrato nelle cantine della settecentesca tenuta La Mercantile sono allestiti diversi presepi come quello del vino. Cocconato accogli i turisti con un centinaio di presepi esposti in ogni angolo del centro, a Frinco d’Asti presepi nella Confraternita di San Bernardino e davanti alla chiesa di San Defendente. A Grana il grande presepe è esposto nei locali sottostanti la chiesa in piazzetta Maria Ausiliatrice, a Monale il percorso parte dal presepe di Remo Marangon le cui statue raffigurano alcuni cittadini monalesi e prosegue fino al castello. A Montegrosso d’Asti, mostra di presepi, tra i quali quelli realizzati dalle scuole locali e dai paesani, nella cantina con volta a botte e mattoni a vista. A Passerano Marmorito e nelle frazioni di Schierano e Primeglio centinaia di presepi creati dagli abitanti si fanno ammirare nei vicoli e nelle strade principali che attraversano i borghi. Infine a San Damiano, nel cuore del borgo dei Sutè, tra vicoli e antichi cortili, viene rappresentato il racconto della Natività.                          Filippo Re

Dopo Natale si torna nei musei

MERCOLEDI 28 DICEMBRE

 

Mercoledì 28 dicembre ore 15

A SPASSO CON MARGHERITA

Palazzo Madama – attività per le famiglie sulla mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia

(riservata possessori Abbonamento Junior Bella Stagione)

È stata Regina d’Italia e il suo nome è ricordato da strade, scuole ospedali, biscotti e dalla pizza. Ma cosa faceva Margherita quando non era impegnata a fare la Regina? Era un’esperta alpinista e si lanciava in camminate all’aria aperta percorrendo lunghi sentieri a piedi o a dorso di mulo per raggiungere alte vette e ghiacciai.

La veduta di Gressoney-La-Trinité dipinta da Cosola ed esposta nella mostra Margherita di Savoia. Regina d’Italia, ci guiderà nella composizione di un paesaggio montano con effetto 3D da realizzare con cartoncini, colla e fantasia.

Costo: € 7 a bambino per attività; adulti accompagnatori ingresso ridotto in mostra (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 29 DICEMBRE

 

Giovedì 29 dicembre ore 16

ORIGAMI PER LE FESTE

MAO – attività per famiglie riservata possessori Abbonamento Junior

Attività gentilmente offerta da Abbonamento Musei.

L’attività prevede la visita della galleria giapponese con particolare attenzione alle opere in carta e con un accenno alle ricorrenze, feste e usanze che caratterizzano il mese di dicembre in Giappone. In laboratorio si realizzeranno origami con soggetti legati al tema della festa e degli auguri.

Da 6 anni in su.

Costo: attività gratuita per bambini possessori di Abbonamento Junior; adulti accompagnatori ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria t. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

La magìa del Natale alla 23ª Mostra di Presepi della Basilica Maria Ausiliatrice

La  23ª edizione della Mostra di Presepi della Basilica di Maria Ausiliatrice è visitabile dal 4 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 presso la Cripta della Basilica e online sul sito presepi.basilicamariaausiliatrice.it, per offrire a chiunque lo desideri la possibilità di condividere il piacere del presepe, in maniera libera e gratuita.

>>> Scopri la Mostra di Presepi sul sito ufficiale

Quest’anno la mostra si compone di 90 opere, di cui 54 postazioni rinnovate tra nuove presenze e vecchi presepi ampliati. L’ingresso è libero, facilitato ai disabili.

Orari: 

Sabato | Domenica | Festivi: ore 9.00 – 13.00; 15.00 – 19.00

Giorni feriali (chiuso il mercoledì): ore 15.00 – 18.30

Per informazioni:

Tel. 011 52241 | Cell. 347 5144183

Prenotazioni: segreteria@basilicamariaausiliatrice.it anche in orari diversi da quelli del volantino.

La visita online presenta un ampio reportage fotografico e descrittivo di ciascuna postazione, così da poter rivivere la gioia del Natale che ogni presepe trasmette in un mix di stili e materiali differenti.

>>Vai alla pagina dei Presepi

Pagamenti a rate in sicurezza. Ecco come fare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

I pagamenti a rate non sono certo una novità: la possibilità di poter effettuare un acquisto e di pagare in comode rate mensili è attiva in tanti settori da diverso tempo. Si pensi, per esempio, al mondo della telefonia e alla presenza di offerte con smartphone incluso e pagamento rateizzabile.

Quello che è cambiato, negli ultimi tempi, è l’aumento del numero di risorse con le quali è possibile effettuare un pagamento a rate, che sono arrivate a coprire settori fino ad oggi inesplorati. 

Il pagamento a rate diventa così fattibile in modi differenti: alle carte di credito a rate, si aggiungono infatti dei servizi con i quali si possono richiedere dei mini finanziamenti per pagare in diverse tranche senza interessi. 

Detto ciò, al crescere degli strumenti, fanno capolini anche nuovi rischi, non sempre considerati. Vediamo allora di mettere insieme 3 consigli fondamentali da seguire per effettuare pagamenti a rate con maggiore consapevolezza e sicurezza. 

Nel corso degli ultimi anni, si è diffusa sempre di più la presenza di realtà con le quali è possibile rateizzare un pagamento, nella fase finale di acquisto, ovvero direttamente dal proprio carrello, nel corso di un acquisto online. 

Sono servizi davvero molto interessanti per diversi motivi, tra i quali ricordiamo: la facilità di utilizzo e iscrizione al servizio;assenza di interessi, che sono invece generalmente presenti quando si parla di pagamenti a rate; pagamenti in 3 singole rate, per importi piccoli e abbordabili; rispetto di alcune semplici regole, ovvero che, qualora non si dovessero rispettare le tempistiche di versamento, sarebbero applicate delle commissioni aggiuntive, crescenti all’aumentare dei giorni di ritardo. 

Se da un lato questi servizi sembrano essere una vera e propria manna dal cielo, in quanto permettono di rateizzare acquisti di oggetti di uso quotidiano (e non solo grandi importi), dall’altro potrebbero diventare in un certo senso pericolosi. 

Comprare a rate per importi di poco conto, senza pagare interessi sulle stesse, potrebbe innescare un vortice compulsivo di acquisti nel quale, alla fine, non ci si rende neanche conto di quello che si spende. 

Le carte revolving – alias, le carte di credito a rate – sono l’opposto delle carte di credito a saldo: questo significa che si potranno pagare anche importi molto consistenti rateizzandoli in base alle proprie esigenze. 

In questo caso, sarà previsto un tasso di interesse, fisso, nel senso che non varia in relazione all’andamento del mercato o al costo della vita, ma viene indicato sul contratto della carta al momento della sua sottoscrizione. 

Cosa bisogna sapere in questo caso? Che le carte di credito non sono tutte uguali quindi, nel caso delle carte revolving, gli interessi applicati potrebbero variare, contribuendo così a pagare un importo finale più o meno elevato. 

Questo è il primo fattore da considerare nella scelta della carta, ma non è il solo. Il vero vantaggio può essere ottenuto, infatti, optando per una soluzione di pagamento che permette di pagare sia a saldo, sia a rate, a seconda dell’esigenza reale. 

Quindi di una carta – individuabile attraverso un confronto comparativo – che di base funziona come una carta di credito a saldo, ma che, nel caso di acquisti improvvisi e inaspettati, può diventare una carta di credito a rate. 

Un altro consiglio da tenere a mente nel momento in cui si vuole richiedere una carta di credito per poter fare pagamenti a rate consiste nella valutazione dei costi effettivi della carta. 

Oltre agli interessi dovuti sulle rate, infatti, ci saranno altri costi da considerare, quali: il canone mensile o annuale della carta di credito, che generalmente aumenta quando il plafond della stessa è molto alto, le commissioni sui prelievi, che in genere sono elevate, infatti non si consiglia di usare una carta di credito per il prelievo di contanti; eventuali percentuali per i pagamenti in valuta estera, o per i prelievi fuori dall’Italia, che potrebbero essere ancora più costosi. 

In questo senso, risulta fondamentale scegliere con cognizione di causa, puntando gli occhi e il portafoglio verso le carte di credito online, che sono spesso associate alla sottoscrizione di un conto corrente online. 

Le stesse, che presentando spesso un plafond di base di 1.500 euro o addirittura 3.000 euro, hanno costi limitati e presentano solitamente una o più opzione per azzerare totalmente il costo del canone mensile di gestione, per esempio spendendo una determinata cifra ogni mese. 

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Raccolta rifiuti durante le festività Ecco il calendario

In concomitanza delle festività natalizie, Amiat Gruppo Iren effettuerà i servizi di raccolta rifiuti con il seguente calendario:

  • Domenica 25 dicembre: la raccolta non viene effettuata;
  • Lunedì 26 dicembre: passaggio regolare per tutte le frazioni;
  • Domenica 1° gennaio: la raccolta non viene effettuata;
  • Venerdì 6 gennaio: passaggio regolare per tutte le frazioni tranne per la carta (si posticipa a sabato 7 gennaio)

Tutti i giorni verrà comunque garantito un presidio, in particolare in corrispondenza delle utenze più critiche, così come per il servizio di nettezza urbana.

I Centri di Raccolta saranno regolarmente aperti, secondo quanto indicato dai calendari pubblicati sul sito di Amiat, ad eccezione di domenica 25 dicembre e domenica 1° gennaio, quando tutti gli ecocentri saranno chiusi. Il Servizio di Customer Care Ambientale sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00, ad eccezione dei giorni festivi.

Per le utenze commerciali, infine, fino al 5 gennaio 2023 è attivo il servizio “Cartacinesca” per la raccolta di imballaggi di carta e cartone, che interesserà le principali vie ad elevata concentrazione di utenze non domestiche.

Maggiori informazioni e dettagli sui servizi di raccolta rifiuti sono disponibili sul sito di Amiat: www.amiat.it

Corpo senza vita di un uomo all’interno di un’auto ribaltata

All’interno di un’auto nel territorio di Bistagno (Al) è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo. In base ai primi accertamenti dei carabinieri si tratta di un 76enne, Pietro Monticelli, residente a Ponti, di cui non si avevano notizie dal 15 dicembre. La vettura sarebbe uscita di strada autonomamente in una zona impervia. La scomparsa dell’anziano,  che aveva lasciato casa alla guida dell’ auto, era stata denunciata dal fratello. Le ricerche dei soccorritori erano state sospese per presunto allontanamento volontario.

Ricercato preso dai carabinieri durante un funerale

La pena che doveva scontare era di quattro anni e due mesi di carcere per associazione a delinquere e furti in abitazione. I carabinieri di Mondovì  lo hanno arrestato mentre partecipava  a un funerale. Si trovava in zona dal 6 dicembre, data dell’ordine di carcerazione. Sul territorio  poteva fare affidamento su alcuni  parenti ed è stato così possibile rintracciarlo. È stato condannato per furti che risalgono al 2009 e al 2015, quando faceva parte di una banda che agiva nel Monregalese.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Tove Ditlevsen   “Gioventù”    –Fazi editore-   euro 15,00

E’ il secondo capitolo della trilogia autobiografica della poetessa e romanziera  più famosa della Danimarca, nata a Copenaghen nel 1917 e morta suicida nel 1976. Una bellissima riscoperta letteraria femminile quella della penna di Tove Ditlevsen, autrice della Trilogia di Copenaghen che è il resoconto della sua struggente esistenza, articolata in “Infanzia”, “Gioventù” e “Dipendenza” (di prossima pubblicazione, per la prima volta, in Italia)Il suo sguardo sulla vita è amaro e disincantato fin dall’inizio, come scriverà nel primo volume: «L’infanzia è lunga e stretta come una bara, e non si può uscirne da soli….».  Racconta così i suoi stati d’animo, con frasi brevi, incisive, scolpite nel profondo del suo essere. Ha la capacità di trascinarci nel suo mondo, nel suo sentire e nella sua sofferenza con parole che ci afferrano e non ci lasciano più. Abilissima nel mettere nero su bianco la fragilità della condizione umana.Tove è nata in un quartiere operaio di Copenaghen, figlia di un uomo che ha perso il lavoro ed è scivolato nell’inferno della disoccupazione, una madre ottusa e grezza, incapace di comprendere e supportare la genialità della figlia. Tove avrà unavita difficile, breve e travagliata, con i sassi dell’esistenza che la ferivano continuamente.
Costante sarà il desiderio di scrivere poesie; le custodisce e nasconde in un album in cui riversa i suoi pensieri, la sua sensibilità, la difficoltà di crescere, il suo sguardo – lucido e spietato-sugli adulti.La prigione dell’infanzia lascerà il posto a quella dell’età adulta.Lei, che era uno spirito creativo e libero, non riuscirà mai a venire a patti con la vita; si sentirà sempre fuori posto ed affogherà il suo male di vivere in alcol e droghe. Fino al tragico epilogo: la morte per un’overdose di sonniferi che fermerà la sua vita a soli 58 anni.In “Giovinezza” la ritroviamo 14enne che ha appena finito le scuole medie, vive con i genitori che le impongono di andare a lavorare  per contribuire al bilancio familiare. Non importa se deve accettare mansioni squallide e umilianti, se viene pagata una miseria, se è infelice; basta che porti i soldi a casa. Eppure l’orizzonte che ha in mente sarebbe ben più ampio, e vorrebbe volare alto.

E’ questa la tristissima realtà in cui si consuma la sua giovinezza. L’unica cosa che per lei ha senso è la poesia; scrive versi di nascosto, la sera, dopo giornate grigie, faticose e deprimenti. In “Giovinezza” racconta anche degli incontri con persone che forse potrebbero aiutarla a pubblicare le sue rime, ma il destino avverso sembra tagliarle sempre la strada.

Fondamentalmente si sente trasparente, agli occhi dei ragazzi e della sua famiglia, dei conoscenti. Questo è il baratro su cui si affaccia quotidianamente, con qualche ventata che a volte le fa ben sperare in un futuro ritagliato in base alla sua sensibilità e ai suoi sogni.

Jackie Polzin   “Quattro galline”    -Einaudi-     euro   17,00

E’ il romanzo di esordio della scrittrice americana Jackie Polzin, che vive in Minnesota, ed ha avuto l’originalissima idea di imbastire la storia in un pollaio.Voce narrante senza nome è quella di una donna che dopo un aborto spontaneo al quarto mese di gravidanza inizia a prendersi cura di quattro galline, centrali nel racconto. Quello che accade nel pollaio ha la stessa dignità di quanto accade in casa dei personaggi

A fronte di un evento traumatico come una gravidanza tanto desiderata ma finita male, la donna riesce ad affrontarlo grazie anche alla cura che riversa sui suoi pennuti. Li ama, nutre,protegge, e conosce a fondo, diventano compagni di vita, ed è così che in qualche modo riesce a metabolizzare il dolore della sua perdita.

Le galline qui sono “persone”, hanno tutte un nome, storie personali, abitudini diverse e caratteristiche che le contraddistinguono, desideri, paure, modi vari di affrontare i pericoli a cui possono essere esposte (come il gelo e le intemperie).

C’è la gallina alfa, Miss Hennepin County, la più lesta a mangiare.

Gloria, invece, ha l’abitudine di covare anche le uova deposte dalle compagne con lo stesso impegno che riserva alle sue.

Testanera, la più casinista e la più abile a cacciare; non è la più intelligente né la più furba, ma semplicemente quella che riesce a vedere più lontano.Gam Gnam invece è sempre l’ultima ad arrivare alla greppia, pilucca appena ed è  la meno corazzata per affrontare la vita.

I vicini osservano con stupore la dedizione che la protagonista riversa sulle 4 creature. A loro si dedica anima e corpo, dopo aver lasciato l’umile lavoro come donna delle pulizie (anche perché convinta di aver perso il bambino a causa dei detergenti usati e della fatica).

Leitmotiv di queste pagine è il dolore di quella perdita, scandito però con ironia e alleggerito dalle vicende del pollaio, con tutto l’amore e  il senso di protezione verso quegli esserini che depositano uova, scorrazzano e a volte beccano chi non dovrebbero. Quando poi scoppia un’epidemia di influenza aviaria, la donna vive momenti di ansia come se fossero le sue bambine e tutto questo grande amore per le simpatiche pennute finisce per diventare catartico.  Una storia dolce e lieve che si porta dentro un profondo dolore.

Michael Cunninngham   “Carne e sangue”     -La nave di Teseo-     euro 20,00

Cunningham è il famoso scrittore e sceneggiatore americano 69enne, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 1999 con “Le ore” (dal quale è stato tratto il film “The Hours” del 2002 interpretato da Meryl Streep, Julianne Moore e Nicole Kidman).

In “Carne e sangue” narra la storia complessa della famiglia Stassos nell’arco di un secolo e si addentra in temi portanti come l’inseguimento del sogno americano, l’omosessualità, l’Aids, il melting pot newyorkese.

Tutto ha inizio nel 1935 con il piccolo Constantine Stassosemigrato con la famiglia di umili origini  dalla Grecia. A  8 anni, lavora nell’orto di casa, ma trafuga i semi, nasconde in bocca la terra che mischia alla saliva, e coltiva  in segreto un suo misero orticello in cima a un pendio roccioso.

Fin da piccolo accarezza il desiderio di indipendenza, che è metafora e anticipazione di tutta la sua vita. Ha sempre sognato in grande e, partito come semplice manovale, con il duro lavoro e un incontro fortunato, scala il successo e il benessere economico diventando imprenditore edile.  Ha sposato la giovane Mary, ragazza bella e solare di origini italoamericane; insieme mettono al mondo tre figli. Ma la moglie si trasforma via via nella classica casalinga frustrata degli anni Cinquanta, con un vizietto che esplode in crisi coniugale senza rimedio.

Al successo economico non corrisponde una vita familiare altrettanto serena, perché Costantine ha difficoltà nel rapportarsi con la prole.

Cunningham segue anche le vite dei figli; molto diversi tra loro, ognuno alla ricerca della propria strada e legato ai genitori darapporti complicati.

Susan è l’unica ad avere una vita normale, esteriormente irreprensibile; un marito di successo, una magnifica casa nel Connecticut, il figlio Ben che sembra quasi perfetto.

Bill, l’unico maschio della nidiata, è idolatrato dalla madre, incompreso dal padre che ha spesso atteggiamenti violenti nei suoi confronti; è soprattutto alla ricerca di un’identità sessuale e fatica ad accettare la sua omosessualità

Infine Zoe, l’ultimogenita sensibile e intelligente, ma ribelle e piena di contrasti interiori. La sua vita è scandita da cadute e scelte di rottura; dapprima come hippy, poi scivola nel girone infernale delle droghe, e nella girandola di rapporti promiscui. Dalla relazione con un uomo di colore che l’abbandona le rimane un figlio mulatto, Jamal. E altre disavventure seguiranno.

Cunningham scava a fondo nelle vite di ogni personaggio, portando alla superficie fragilità, irrequietezze, desideri e disfatte, tratteggiando a tinte forti una saga epica americana che non vi lascerà certo indifferenti.

Matteo Melchiorre   “Il duca”       -Einaudi-   euro  21,00

Matteo Melchiorre è un 41enne  di Feltre, direttore della biblioteca  del Museo e dell’Archivio storico di Castelfranco Veneto. Si occupa di storia socio-economica  del medioevo e della prima età moderna e di montagna, autore di vari saggi, “Il Duca” è il suo primo romanzo.

Mette in scena lo scontro tra due uomini sullo sfondo di una valle a ridosso delle Dolomiti; nell’immaginario paese di Vallorgana, al limite della Val Fonda, in un tempo indefinito che dà alla narrazione un sapore fortemente epico, in un non ben precisato punto temporale.

Lì si consuma l’aspra contesa tra l’erede di una dinastia in via diestinzione, il Duca, (l’ultimo dei nobili Cimamonte) e il vecchioMario Fastreda, possidente che si è fatto tutto da solo. La controversia  verte sul confine di terra tra i due possidenti, e pochi ettari di bosco diventano puntiglio della bega.

A scontrarsi sono soprattutto due modi opposti di considerare l’abuso. Il Duca vede in Fastreda  un potere esercitato con la prepotenza. Dall’altra invece Fastreda non perdona all’antagonista la  posizione e il vantaggio derivanti da un privilegio ormai obsoleto.

Il Duca  si è trasferito da 10 anni nella monumentale villa dove si aggira nelle stanze e  tra le  preziose boiserie, ossessionato dalla storia della sua famiglia;  casato blasonato ma con qualche segreto  ben  celato.  Una tenuta immensa composta anche da rustici che andrebbero restaurati, una cappella e tante altre meraviglie.

Fastreda è invece un coriaceo ottantenne solo all’apparenza mite, in realtà sa perfettamente quando è il caso di parlare e quando invece conviene stare zitto, è un personaggio influente nella comunità alpina e ama il conflitto, scovare ed attaccare nemici da battere.

Non resta che gustarvi i passi della contesa fino all’epilogo…

Alessia Gazzola  “La costanza è un’eccezione”   -Longanesi-   euro  19,00

E’ il terzo appuntamento con la nuova eroina di Alessia Gazzola, Costanza Macallè, giovane anatomopatologa imprestata alla paleopatologia, precaria e dalla vita piuttosto incasinata.

La talentuosa scrittrice siciliana al momento ha accantonato le avventure di Alice Allevi, la sua protagonista di maggior successo; giovane anatomopatologa pasticciona, con talento investigativo, e diventata anche una seguitissima serie tv interpretata da Alessandra Mastronardi.

Costanza nel primo romanzo della saga ha 29 anni, una laurea in medicina che vorrebbe mettere a frutto, magari all’estero, e la sua esistenza è stata diretta più che altro dal caso. Accidentalmente è finita a lavorare all’Istituto di Paleopatologia di Verona (lontana dalla sua natia e calda Sicilia), casualmente è rimasta incinta ed ora è madre multitasking della piccola Flora, fulcro del suo mondo.

Ad aiutarla nella gestione della piccola è la sorella Antonietta che a Verona ci vive. Costanza è riuscita a parlare con il padre della piccola, l’affascinante Marco, e a farlo entrare nella vita della bambina. Il ragazzo era fidanzato con un’altra ragazza –praticamente perfetta-  che però lascia quasi all’altare; solo che non l’ha fatto per stare con Costanza, ed il loro rapporto resta come sospeso, mentre prioritaria è la serenità di Flora.

Sul versante professionale la nostra protagonista si scopre brava nella paleopatologia che non è la sua scelta primaria e, proprio quando pensa di poter svoltare pagina, i colleghi le propongono un nuovo interessante progetto.

L’erede di un’altolocata famiglia veneziana, gli Almazan di origine spagnola e con un’oscura fama tramandata nei secoli, vuole che siano riesumati i resti dei suoi antenati.

Si vociferava che gli Almazan fossero addirittura dei vampiri, forse perché malvisti in quanto stranieri mercanti diventati “nobili per soldo”.

L’incarico è affascinante: entrare nelle tombe di famiglia, e analizzare i resti chiusi nelle bare per scoprire se dietro le morti misteriose di alcuni di lorocompresi due bimbi deceduti entrambi a tre anni– ci siano malattie genetiche o altro.

Inizia così la nuova avventura; responsabile del cantiere dei lavori di ristrutturazione della cripta in cui sono sepolti gli Almazan sarà proprio Marco. Un viaggio –tra giallo-rosa e romanzo storico- che vi condurrà nella Repubblica Serenissima di Venezia  nel lontano 1679 e dintorni; tra veleni, tare ereditarie, spie, raggiri il giallo sulla morte di una fanciulla della casata, Lucrezia, figlia di Giacomo Almazan.