ilTorinese

Formidabili quegli Anni ‘70 in Barriera tra felicità e angoscia

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTÀ

Era proprio brutta la moda negli anni 70.

Camicie con il collo a punte lunghe e poi quegli orribili pantaloni a zampa d’elefante. Anni ruggenti della prima crisi energetica. Delle domeniche a piedi. Dove si riscoprivano  le biciclette. Sia ben chiaro, non c’era nessuno che sgarrava. E poi girare in pullman o tram non era una novità. Si andava a piedi, quando si giocava in casa o in tram fuori casa. C’era sempre quell’odore acre di benzina bruciata e in inverno passavi le dita per togliere la fuliggine dai muri. In Barriera c’era anche chi viveva in negozi adibiti ad alloggi. Di giorno la saracinesca  alzata per ottenere un po’ di luce. Sentivi odori di cucina da improvvisati e pericolosissimi fornelli.
Giusto per una questione anagrafica siamo figli degli anni 70. Dove siamo passati dalla adolescenza alla maturità. Dalla  fine delle medie all’università. Anni in cui abbiamo perso la verginità in tutti i sensi. Anni di primi amori o di amori che sono durati anche trent’anni. E poi sport a gogò. Mi “diagnosticarono” instabilità psico-motoria. Insomma non ero capace a stare fermo. Così ginnastica artistica, atletica leggera , un po’ di calcio e pallavolo e poi, giusto per non farmi mancare nulla, ciclista per la squadra di Pezzani che aveva il laboratorio in via Feletto, quasi angolo corso Vercelli. E  la grande vittoria del liceo scientifico Albert Einstein in Barriera.
Anche i figli del proletariato volevano  laurearsi.
In Barriera arrivava tutta la zona nord. San Mauro o Settimo fino ad un bel pezzo del Canavese. Dopo il primo anno ci siamo inventati le ore di lezione di 50 minuti.
All’una del pomeriggio era tutto finito. Laboratori? Sulla carta c’erano. In pratica poca cosa. Alcuni “ritocchi” di fisica e qualcuno come Nando Cabrini che si sforzata di insegnarci la teoria della relatività.
Per allora , forse, la scuola più moderna. Ampi spazi, addirittura 2 palestre con canestri annessi. E due primi posti ai giochi studenteschi. Mica sono noccioline.
Il territorio era nostro e crescevamo. Furono dieci anni di felicità ed angoscia. Uno strano misto tra totale libertà e paura di quello che avveniva. Gli anni 60 furono appannaggio del terrorismo stragista nero. E proprio agli inizi anni 70 la fondazione delle  Br e il terrorismo rosso non si fermò più. Da un lato il 1975, quando tutte le grandi città d’Italia erano governate dalla sinistra. Dall’altra il 1976 con il recupero della Dc che sembrava immortale. Da un lato il colpo di stato fascista in Cile e dall’altro la libera generazione  del Vietnam del sud: il primo maggio a Saigon stanno sfilando i vietcong.
Pure l’Africa era in subbuglio. Mpla in Angola vincerà. Ed anche il Portogallo, Spagna e Grecia diventavano democratici  e Berlinguer si inventava l’euro comunismo. Speranze e delusioni si alternavano velocemente.
Bocciato a scuola e mio padre morto troppo presto. Sposo solo a 21 anni Antonella. Vero che non durerà tutta la vita ma che meravigliosa figlia come Alice oggi Avvocato che, fortunatamente, ha preso dalla madre.
E non siamo solo al ricordo. Quando si gira la boa,  navigando verso i 70 anni, c’è anche voglia di valutazioni esistenziali e morali.
Del resto l’etica è parte di noi. Gli anni 70 furono anche, se non soprattutto, questo:  anni formativi. Furono anche anni violenti, troppo violenti , ma pure anni di speranza. Indubbiamente contradditori.
Un po’ come  è stata la nostra vita.
Anni in cui è valsa la pena averla vissuta.

PATRIZIO TOSETTO

Giorgio Lupano maturo protagonista della “favola” di Scott Fitzgerald

Sino a oggi le repliche all’Erba di “La vita al contrario – Il curioso caso di Benjamin Button”

La prima traccia, certo la più celebre dopo che ebbe glorie cinematografiche con il film di David Fincher (2008), interpreti Brad Pitt e Cate Blanchett, tre meritatissimi premi Oscar, è quella seguita da Francis Scott Fitzgerald con il racconto “The Curious Case of Benjamin Button”, edito nel 1922 nella rivista “Collier’s” e poi inserito nei “Racconti dell’età del jazz”. Ma non la sola. Non soltanto gli appunti dell’inglese Samuel Butler, ma soprattutto i legami con il torinese Giulio Gianelli, poeta crepuscolare, che undici anni prima del “curious case” scrisse ”Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino”: il tutto sotto l’intelligente arguzia di Mark Twain, se Fitzgerald ebbe un giorno a confermare: “Questo racconto fu ispirato da un’osservazione di Mark Twain: cioè, che era un peccato che la parte migliore della nostra vita venisse all’inizio e la peggiore alla fine. Io ho tentato di dimostrare la sua tesi, facendo un esperimento con un uomo inserito in un ambiente perfettamente normale.”

Nulla vieta che una storia dai contorni così dilatabili prenda la strada di casa nostra, intravedendo vicende ed epoca a noi più vicine. Della stessa storia, con un tour de force affatto trascurabile, si deve essere innamorato Giorgio Lupano, classe 1969, borgo natìo quel di Trofarello alle porte del capoluogo piemontese, alle spalle la scuola dello Stabile torinese diretta da Ronconi e un passato teatral/cinematografico e soprattutto televisivo capace di renderlo uno degli attori più apprezzati. Nell’elaborazione teatrale dovuta allo spirito dinamicissimo di Pino Tierno, capace di costruire i circa 90’ dell’ampio monologo (visto l’altra sera sul palcoscenico dell’Erba, ultima replica domenica 29 alle ore 16) come una sorta di fuochi d’artificio che invadono l’intera vicenda (dall’Unità sino alla metà dello scorso secolo), in un discontinuo imperativo spazio/temporale e in un continuo susseguirsi di piccoli drammi e di leggero divertimento, ogni cosa immersa in un liquido grottesco estremamente ristoratore, Lupano rende totalmente suo il personaggio. Nulla importa che in luogo di Button ci ritroviamo le peripezie di Nino Cotone, sin dalla culla virgulto italianissimo e umanamente tragicomico.

Sotto il continuo ticchettìo del tempo, nello sgranarsi di canzonette d’epoca e numeri di danza (eseguiti con grazia da Greta Arditi), a fianco la vecchia valigia da cui estrarre il bastone d’appoggio e i diversi abiti e infantili campanellini come le pagine del diario che va scrivendo, pagine che a poco a poco invadono la scena in una cascata di ricordi, Nino inizia con il guardare la propria culla, la pelle grinzosa della vecchiaia, affronta sin dai primi attimi e snocciola il significato della vita: “Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell’altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse”. Un lungo percorso ad attraversare una vita intera, Nino che affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino, “la vita al contrario” con i genitori sbigottiti a nascondere al mondo la creatura, la giovinezza e le amicizie, la diversità durante il servizio militare sotto l’occhio dei superiori, il matrimonio con Elisabetta e la nascita del figlio, il rapporto con quest’ultimo che è un diverso gioco delle parti.

Con la attenta regia di Ferdinando Ceriani, in una interpretazione dove esprimere tutta la propria bravura e una invidiabile quanto autentica maturità, Lupano si divide, oltre che nella lucidità del suo protagonista, nel fregolismo dei tanti personaggi, maschili e femminili, di più o meno lunga come di fulminea ampiezza, ben articolati nelle differenti movenze e nel gioco delle voci, acute e profonde, dialettali, rotonde e difettose, sussurrate e imponenti, in un eccellente panorama di caratterizzazioni. Una serata di vero successo, colma la sala dell’Erba di un pubblico che certo non ha lesinato gli applausi. Una trasposizione che poteva portarsi appresso ogni rischio ma che al contrario dimostra tutta la sua riuscita.

Elio Rabbione

Pregiudicati nel bar, licenza sospesa

Il Questore di Torino ha sospeso la licenza  di un bar sito in via Candiolo.

Il locale, oggetto di diversi controlli effettuati nelle scorse settimane dai poliziotti del Comm.to di P.S. Mirafiori, delle Volanti dell’UPGSP e del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, è risultato essere frequentato prevalentemente da pregiudicati soprattutto per reati inerenti al patrimonio, alla persona e/o riconducibili allo smercio di sostanze stupefacenti.

In considerazione della presenza di  tali soggetti, ritenuto che l’esercizio in questione costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico,  il Questore ha  disposto,  ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del bar, che rimarrà chiuso per giorni 7 a decorrere dal 25 Gennaio 2023.

“Adotta uno scrittore”, l’appuntamento con il progetto off del “Salone del Libro”

Dal 31 gennaio (XXI edizione)

Ritorna per oltre trenta scuole di tutt’Italia di Torino

L’elenco è considerevole. Non solo scrittrici e scrittori, ma anche fumettisti, illustratrici ed illustratori, giornaliste e giornalisti, saggisti, librai, rapper, divulgatori scientifici e magistrati: con 40 autrici e autori che incontreranno 976 fra studentesse e studenti di 38 scuole (comprese un’ospedaliera, l’Ateneo torinese e 11 scuole carcerarie) di 9 regioni italiane, dal nord al sud della penisola (new entry, la Liguria), riparte martedì 31 gennaio prossimo Adotta uno scrittore”, l’apprezzato progetto didattico e culturale (giunto alla sua XXI edizione) rivolto alle scuole piemontesi e italiane, dalle elementari all’università, ideato e organizzato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e sostenuto dalla “Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria”, in collaborazione con la “Fondazione con il Sud”.

“In vent’anni di attività – dicono gli organizzatori – Adotta uno scrittore’ ha saputo creare non solo significativi momenti di approfondimento sulla lettura e formative occasioni di confronto sulla scrittura, ma anche felici opportunità di discussione e dialogo sui tanti temi e spunti che le pagine dei libri (dati in dono agli studenti coinvolti) sanno da sempre offrire, accompagnando bambine, bambini, ragazze e ragazzi sulla strada della formazione di uno spirito critico e di una buona capacità di riflessione, per aiutarli ad appropriarsi di un loro personale sguardo sul mondo”. Obiettivo: l’incontro diretto in classe fra libro e scuola, fra gli studenti e i protagonisti, i più vari, del mondo della scrittura e della cultura in generale. Quaranta, si diceva. Dal “Premio Strega” (ma non solo) Melania Mazzucco, con il suo ultimo libro “Self Portrait. Il museo del mondo delle donne” (Einaudi) dedicato ai capolavori di artiste note e meno note, alle torinesi Stefania Bertola e Giulia Muscatelli, fino alla giornalista Rai Tiziana Ferrario con “La bambina di Odessa” (Chiarelettere), ai fumettisti Leo Ortolani, autore del recente “Musa” (Feltrinelli Comics) e Daniel Cuello con il nuovo “Le buone maniere” (Bao Publishing) e alla magistrata Marzia Sabella, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, autrice de “Lo sputo” (Sellerio), in cui parla del coraggio della prima testimone contro la mafia. Alcuni nomi fra i tanti. L’elenco completo e gli abbinamenti alle scuole con le relative date su: www.salonelibro.it  Anche per il 2023, ognuna delle adozioni prevede tre appuntamenti in presenza per ciascun autore e il quarto conclusivo lunedì 22 maggio alla XXXV edizione del “Salone Internazionale del Libro” di Torino.  Complessivamente, grazie  al progetto, nel corso degli anni, sono state portate a termine 471 adozioni per un totale di 13.618 studenti, dalla scuola primaria alle università fino agli istituti carcerari, coinvolgendo 300 tra gli autori e le autrici più importanti della letteratura italiana degli ultimi quarant’anni. Anche quest’anno, inoltre, “Adotta uno scrittore” avrà uno spazio sul “Bookblog”, la piattaforma digitale curata dagli studenti per raccontare attraverso articoli, interviste, reportage le iniziative del “Salone del Libro” nel corso di tutto l’anno. Autori, studenti e docenti costruiranno insieme un racconto partecipato del progetto, rendendo i contenuti fruibili liberamente su bookblog.salonelibro.it.

Dichiara Nicola Lagioia, direttore dal 2017 del “Salone Internazionale del Libro” di Torino: “Adotta uno scrittore è uno dei progetti di cui il ‘Salone’ va più orgoglioso. Nel corso dell’anno, per tutto l’anno, alcune delle personalità più importanti, originali e stimolanti della nostra scena culturale si recano nelle scuole – dalle scuole primarie fino alle università, ma anche nelle classi presso gli istituti penali minorili, le case circondariali e le case di reclusione – per dare origine a un percorso di grande valore didattico. In una dimensione laboratoriale (prendendosi dunque il tempo necessario) studenti e autori hanno modo di confrontarsi, di discutere, di fare insieme un tratto di strada che risulta per tutti un’esperienza importante se non indimenticabile. ‘Adotta uno scrittore’ risponde in modo esemplare a una delle nostre più alte vocazioni: la cura e la formazione delle nuove generazioni”.

g.m.

Nella foto:

–       Tiziana Ferrario

Askatasuna, Rifondazione: “repressione e accanimento”

“Ormai, nel campo della repressione, l’importante è esagerare!

Il blitz in grande stile contro il Centro Sociale Askatasuna, culminato nel sequestro… dell’impianto audio usato per un concerto non autorizzato per il quale sono state già comminate 25 multe!”
Fausto Cristofari, segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino: “Qual è il senso di una simile operazione? Qual è la pericolosità sociale di un impianto audio? Non vengono in mente parole che non siano “Repressione” e “Accanimento”, contro i quali occorre che si esprima chiunque abbia a cuore l’agibilità democratica nella nostra città, puntando a costruire la più vasta mobilitazione unitaria contro questa repressione che ci colpisce tutte e tutti!”

Medicina di prossimità: convegno a Ivrea

La cornice del centro convegni di Confindustria Canavese ad Ivrea è stata sede dell’evento “La medicina di territorio nel sistema sanitario piemontese. Il ruolo della diagnostica a sostegno del concetto di prossimità” promosso per tracciare il futuro e definire le best practices del settore.

L’appuntamento condotto dal medico e giornalista Federico Mereta e organizzato da Elaasta, acceleratore digitale eporediese per le aziende, ha visto i saluti istituzionali del vicesindaco di Ivrea Elisabetta Piccoli e dell’assessore Giorgia Povolo che ha delega per le Politiche giovanili e sociali, sistemi innovativi. A fare gli onori di casa Andrea Cane, vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale del Piemonte, che ha colto l’occasione del confronto con i molti professionisti della salute per riflettere sull’amministrazione pubblica come servizio alla medicina.

“Occorre spostare il fulcro dell’assistenza dall’ospedale al territorio – si è detto durante l’intervento del consigliere regionale Andrea Cane  –  definendo un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio, per garantire a cittadini e operatori del Servizio Sanitario Nazionale il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione, favorire la continuità delle cure per coloro che sono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che comportano il rischio di non autosufficienza anche attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario”.

A seguire gli interventi del Direttore Generale dell’Asl TO4,  Stefano Scarpetta, di Antonio Alfano Direttore della Struttura Complessa Laboratorio Analisi della stessa Asl, di Rossana Cavallo, Professoressa di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università di Torino, di Valeria Ghisetti Direttore Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Amedeo di Savoia, di Pierangelo Clerici del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Biotecnologie Diagnostiche, di Franco Ripa, Responsabile Programmazione Sanitaria e Socio-sanitaria, Vicario Direzione Sanità e Welfare Regione Piemonte, hanno delineato le esigenze e le prospettive della diagnostica ripensata in un modello reticolare.

All’evento eporediese sono intervenuti in remoto il dr. Trenti Presidente di Sibioc e il dr. Antonio Antico Direttore Laboratorio Analisi Aulss Marca Trevigiana, che hanno portato le testimonianze della logica ‘point of care’ nelle esperienze dell’Emilia Romagna e del Veneto dove operano.

Gli auspici con cui i relatori hanno salutato i partecipanti rimandano al 2025, dove nuovamente ad Ivrea i massimi esponenti della diagnostica medica nazionale si incontreranno, e sono quelli di poter lavorare con obiettivo focalizzato sul cittadino, su dati diagnostici rapidi, precisi e decentrabili, sulla valutazione del costo diagnostico in funzione dell’appropriatezza terapeutica e sulla telemedicina come strumento, non come fine.

A Chieri bando per i progetti territoriali

ASSEGNA CONTRIBUTI PER PROGETTI CULTURALI, EDUCATIVI, TURISTICI, DI PROMOZIONE DEL TERRITORIO, DI AGGREGAZIONE GIOVANILE, CITTADINANZA ATTIVA E GEMELLAGGI. C’È TEMPO FINO AL 21 FEBBRAIO PER PRESENTARE LE DOMANDE

Il Comune di Chieri ha emanato un bando pubblico per l’erogazione, per l’anno 2023, di contributi e altre utilità economiche a favore di progetti, eventi ed iniziative di natura artistico-culturale, educativa, turistica, di promozione del territorio e di aggregazione giovanile nonché per attività nell’ambito della cittadinanza attiva e dei gemellaggi.

 

Saranno sostenuti progetti relativi a:

1)      promozione e diffusione della cultura e dell’arte nella forma delle arti visive (pittura, scultura, video, fotografia, multimedia, design, cinema), delle arti sceniche (teatro, danza, ballo, reading e performance varie), della musica e della cultura musicale (spettacoli, concerti, lezioni o scuole di musica e performance varie);

2)      divulgazione in ambito scientifico, umanistico, letterario con cicli di conferenze, convegni, seminari, laboratori, concorsi letterari;

3)      iniziative volte alla promozione di comportamenti positivi e costruttivi di espressione della personalità dei giovani (eventi, manifestazioni, mostre, laboratori, concerti ecc.) destinati a beneficiari in età compresa tra i 14 e i 30 anni;

4)      iniziative educative e di animazione volte alla promozione del benessere, dell’inclusione e del protagonismo giovanile rivolte ai ragazzi in età scolastica (fascia 6 – 13 anni) da realizzare anche nel periodo estivo;

5)      promozione e valorizzazione della città e del territorio con riferimento al Cammino Don Bosco per la porzione dei Comuni ricadenti sul progetto Strade di Colori e Sapori (es. realizzazione di materiali promozionali, turistici e mappe, eventi di valorizzazione dei percorsi outdoor quali calendari di escursioni a piedi e in bicicletta, aggiornamenti e traduzione dei siti internet e inserimento di tracce GPS);

6)      promozione turistica della città mediante attività/iniziative atte ad arricchire e innovare la programmazione delle manifestazioni cittadine (Di Freisa in Freisa, Fiera di San Martino, San Giuliano e Basilissa);

7)      iniziative, attività ed eventi per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio produttivo locale e per la promozione e tutela delle produzioni locali, del commercio e del territorio;

8)      promozione della cultura dell’amministrazione condivisa e costruzione di processi di cittadinanza attiva che mirino alla costituzione di nuovi patti di collaborazione per la cura dei beni comuni (materiali, immateriali, digitali);

9)      cooperazione e collaborazione tra Chieri e le città gemellate tramite iniziative volte al rafforzamento delle reciproche relazioni nei settori politici, culturali, sociali, economici ed educativi (eventi, incontri, scambi culturali, conferenze, presentazioni, spettacoli…).

 

 

Gli eventi e le iniziative devono avere natura aggregativa, essere connotati da rilevanti aspetti culturali, artistici, ricreativi, educativi, di pubblico spettacolo/intrattenimento, ed essere sostenibili dal punto di vista ambientale.

 

I benefici concedibili sono: patrocinio; contributi finanziari; altre utilità economiche (concessione gratuita di sale e spazi comunali o di attrezzature comunali per la realizzazione dell’evento; riduzione o esenzione di tributi e canoni locali ad es. canone unico patrimoniale per occupazione suolo pubblico e mezzi pubblicitari; pulizia delle aree pubbliche e raccolta rifiuti; apertura dei bagni pubblici; pubblicità sui canali digitali del Comune di Chieri).

I progetti saranno valutati da apposite commissioni tecniche, e il contributo assegnato da parte della Giunta non potrà superare il limite massimo di 5mila (ambiti 1, 2, 3, 8 e 9) o 7.500 euro (ambiti 4, 5, 6 e 7) per ciascun progetto, tranne casi eccezionali di progetti di particolare pregio o rilevanza.

«Con questo bando vogliamo permettere alle realtà del territorio chierese, ma non solo, di presentare i loro progetti all’amministrazione cittadina e di costruire una programmazione di eventi ed iniziative che sia attrattiva e di qualità – commenta il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO – Vogliamo favorire la collaborazione tra le associazioni e gli operatori di Chieri nei vari ambiti, dalla cultura al turismo, dalla promozione del territorio ai giovani. Il nostro auspicio è che vengano presentati progetti di livello che sappiano avere un target esteso, coinvolgendo non solo i chieresi. Siamo fiduciosi che questo bando metta associazioni ed operatori nelle condizioni di lavorare nel modo migliore possibile al fine di predisporre un calendario importante per quantità e qualità».

I soggetti interessati a partecipare al bando dovranno far pervenire la domanda di partecipazione alla PEC del Comune (protocollo.chieri@pcert.it) o mediante consegna a mano al Protocollo del Comune di Chieri, in via Palazzo di Città 10, entro le ore 12 del 21 febbraio 2023.

 

I progetti saranno valutati da apposite commissioni tecniche.

 

Per le modalità di presentazione, la modulistica, i requisiti, i criteri e le modalità di concessione dei contributi e ogni altra informazione: 

https://www.comune.chieri.to.it/cultura-eventi/bando-pubblico-cultura-2023

Ecomafie. Ruffino (Azione): Rendere operativa Commissione d’inchiesta

“Garantire una più efficace azione dello Stato nella prevenzione e nel contrasto dei reati e degli illeciti ambientali deve essere una priorità assoluta, per questo è necessario rendere operativa quanto prima la Commissione ecomafie, che ha l’importante compito di indagare sul ciclo dei rifiuti in Italia e sui reati che da questo possono scaturire”. Lo ha detto Daniela Ruffino, capogruppo di Azione-Italia Viva in commissione Ambiente alla Camera, intervenendo in Aula in discussione generale sulla proposta di legge per l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. “E’ necessario – ha aggiunto – che nell’espletamento dei suoi compiti la Commissione possa avvalersi della collaborazione di consulenti esperti, di qualificata e riconosciuta competenza. In questa maniera la Commissione non sarà solo un guardiano dell’osservanza delle norme, non sarà solo un autorevole investigatore, ma anche e soprattutto un organo di indirizzo e di guida in un percorso che ci deve portare al conseguimento degli obiettivi sul tema, obiettivi – ha concluso Ruffino – indicati anche dall’Unione Europea”.

Prorogato il bando Premio InediTO – Colline di Torino

 2023 – 22° edizione

E’ arrivata la notizia dal direttore artistico Valerio Vigliaturo del prolungamento della scadenza del bando della 22° edizione del PREMIO INEDITO – COLLINE DI TORINO, si tratta di pochi giorni, giusto per dare ancora una possibilità ad eventuali ritardatari di far pervenire i loro elaborati. Si avrà tempo fino a sabato 4 febbraio. E’ l’Associazione Il Camaleonte, presieduta dallo scrittore Valerio Vigliaturo, a condurre da tantissimi anni tutta l’organizzazione del Premio. E desideriamo ricordare che da diverso tempo PREMIO INEDITO – COLLINE DI TORINO “respira” aria internazionale, con le varie partecipazioni da tutta la Comunità Europea, Australia e Asia. Nel Comitato d’onore si sono accomodati personaggi del calibro di Morgan, Umberto Piersanti, Paola Mastrocola e Cristiano Godano, solo per menzionare alcuni nomi, che sicuramente non necessitano di tante presentazioni.

Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura, ha ottenuto in passato il contributo e l’alto patrocinato del MIBACT, e nella scorsa edizione il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Chieri e Città di Moncalieri, il patrocinio e contributo in servizi della Città di Torino, il patrocinio di Città Metropolitana di Torino e Città di Chivasso, il sostegno di Fondazione CRTCamera di commercio di TorinoAmiat Gruppo Iren e la sponsorizzazione di  Aurora Penne. I partner sono Film Commission Torino Piemonte, Premio Lunezia, Festival Internazionale di Poesia “Parole Spalancate” di Genova, Biblioteche Civiche Torinesi, SBAM (Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino), Officina della Scrittura, Indyca Film, l’agenzia L’Altoparlante, e da questa edizione il Glocal Film Festival di Torino e la compagnia teatrale l’Accademia dei Folli. 

Per il bando completo consultare il sito: WWW.PREMIOINEDITO.IT

Per info: info@premioinedito.it, cell. 3336063633

Cia Agricoltori Piemonte in Consiglio regionale

Il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, e il vicepresidente, Stefano Rossotto, hanno incontrato  venerdì il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, per un confronto istituzionale sui temi di maggiore attualità agricola.

All’ordine del giorno, l’annosa questione dei danni provocati dalla fauna selvatica, la carenza di acqua, la necessità di invasi e gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni e l’ambiente.

«E’ stato un confronto franco e costruttivo – commentano Carenini Rossotto -, da troppo tempo gli agricoltori si trovano a subire le conseguenze di problematiche che li vedono disarmati e sulle quali la politica non può voltare la faccia dall’altra parte. Prendiamo atto delle azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti, anche a livello nazionale, per venire incontro alle esigenze del comparto primario e ribadiamo la disponibilità a fare la nostra parte nel presidio e nella manutenzione del territorio. L’ambiente è un bene comune e gli agricoltori devono essere messi nelle condizioni di non doverlo abbandonare, nell’interesse di tutti. Chiediamo ai decisori politici di non abbassare la guardia, le sfide che abbiamo di fronte non permettono più di perdere altro tempo. Bisogna fare squadra per intervenire al più presto e bene, con soluzioni di lunga portata, cogliendo le opportunità offerte dalla transizione ecologica finanziata dall’Unione europea».