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Domenica a tutto Gofri aspettando il Ferragosto a Sauze d’Oulx

SAUZE D’OULX – Inutile nascondersi: ad agosto a Sauze d’Oulx il mantra è: Tutti pazzi per i Gofri. Anche quest’anno l’antipasto è stato servito alla grandissima sabato 3 agosto per l’evento Jouvenceaux in Festa. Un ininterrotto fiume di buongustai si è deliziato con i Gofri di Jouvenceaux in versione dolce nella piazza della Cappella di Sant’Antonio. Gran lavoro per le Gofriere che non hanno smesso di sfornare cialde croccanti dall’ora della merenda sino all’ora di cena. E questo era l’antipasto, perché domenica 11 agosto torna nel centro storico di Sauze d’Oulx la tradizionale “Fete du Gofre” che dal pomeriggio alle 17 e sino a notte sfornerà cialde croccanti da condirsi in versione dolce e salata a seconda dei gusti personali di ognuno. La Festa dei Gofri taglia quest’anno il traguardo della sua 17° edizione e si snoderà da piazza Assietta sino all’area dell’ex Posta nei dehors dei locali che hanno, anche quest’anno, aderito all’iniziativa, con estensione anche a piazzale Miramonti. L’esercito di volontari pronti a sfornare i Gofri è pronto, l’impasto che segue ricette di famiglia che si perdono nella notte dei tempi è in preparazione, non resta che aspettare i buongustai.

L’Assessore al Turismo Davide Allemand da il benvenuto ai buongustai: “Per la nostra Comunità i Gofri rappresentano davvero una tradizione molto importante che viene tramandata di generazione in generazione. Sabato abbiamo fatto il tutto esaurito a Jouvenceaux e ringrazio l’Associazione “Amici di Jouvenceaux” e tutti i Volontari che si sono prestati per la buona riuscita della manifestazione, oltre ai tanti turisti che hanno voluto assaggiare una delle nostre eccellenze. Turisti che aspettiamo domenica nel nostro centro storico per assaporare i Gofri in versione dolce e salata. Essendo quest’anno l’11 agosto di domenica ci aspettiamo davvero tanta gente e ringrazio sin d’ora i Volontari che si metteranno a disposizione per questa festa che è un nostro orgoglio”.

Il fine settimana che porta a Ferragosto ha certamente come evento di punta la Festa dei Gofri, ma il corollario di iniziative spazia da cultura a sport.

Per la rassegna “Le serate del CAI”, serate informative e culturali organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx che si tengono presso il Bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti, venerdì 9 agosto alle ore 21 conferenza di Gian Paolo Rovetto: “Le montagne di Caporetto”.

Sempre venerdì 9 agosto presso la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni, il Consorzio Fortur presenta alle ore 21 l’esibizione della soprano lirica “Fè Avouglan”, soprano californiano formatasi all’Accademia Verdiana di Busseto e all’Accademia della voce del Piemonte e alla Blivet School e Conservatorie di Parigi. Il soprano Fè Avouglan presenterà brani di lirica classici e moderni.

Nuovo appuntamento sabato 10 agosto con “Le serate del Cai”, serate informative e culturali organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx che si tengono presso il Bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti. Alle ore 21 protagonista è Matteo Eydallin che presenta “Se fosse facile tutti lo farebbero”.

In ambito sportivo da sabato 10 agosto a venerdì 16 agosto 3° edizione torneo Open Padel 15°edizione del memorial “Romano Tintinelli”, Doppio maschile e doppio femminile organizzato dal Centro Sportivo Pin Court.

Proseguono poi le mostre presso l’Ufficio del Turismo di viale Genevris 7 con orario dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. Sino all’8 settembre la mostra “Diorami”: ambientazione in scala ridotta dell’habitat alpino a cura del Consorzio Forestale Alta Valle Susa e la mostra “La storia infinita”: esposizione fotografica sul tema del ciclo dell’acqua, dal congelamento dei fiumi artici al loro scioglimento, dalla costruzione dell’icehotel e conseguente ritorno al fiume.

Trentaquattro nuove autopompe dalla Regione per i vigili del fuoco volontari

Sette milioni di euro a disposizione dei comuni per migliorare l’efficienza dei distaccamenti piemontesi

L’assessorato alla Protezione Civile della Regione Piemonte ha approvato la graduatoria per l’assegnazione di fondi destinati ai comuni sede di distaccamento volontari dei vigili del fuoco, per l’acquisto di nuove autopompe serbatoio (Aps). Questo piano straordinario prevede un investimento complessivo di 6,8 milioni di euro suddivisi in due annualità, e rappresenta un’iniziativa senza precedenti per il territorio piemontese.

«Abbiamo raccolto le istanze di tanti gruppi di volontari che ogni giorno garantiscono il massimo impegno nell’attività di emergenza, –  ricordano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi – da molti anni mancavano investimenti nelle strumentazioni e per questo abbiamo deciso di cofinanziare l’acquisto di nuovi mezzi con un investimento complessivo di 6,8 milioni, che quest’anno consente di assegnare un contributo di 200 mila euro per ogni nuova autopompa che le amministrazioni locali hanno proposto di acquistare».

Il bando della Regione è stato suddiviso tra provincia di Torino e le altre sette province piemontesi. Quest’anno verranno erogati 3,2 milioni di euro che andranno a finanziare l’acquisto di nuove autopompe serbatoio per i distaccamenti volontari di sedici comuni quali Bra, Romagnano Sesia,  Valdilana, Fossano, Oleggio, Villanova d’Asti, Trino , Cocconato, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Volpiano, Luserna San Giovanni, Montanaro, Rivarolo Canavese, e Bosconero.

Nel 2025, verranno assegnati ulteriori 3,6 milioni di euro per finanziare altre otto domande pervenute dai comuni di Barge, Busca, Alagna Valsesia, Nizza Monferrato, Dronero, Canelli, Racconigi, e Ceva, e dieci domande nella provincia di Torino, che copriranno i comuni di Nole, San Maurizio Canavese, Carmagnola, Avigliana, Giaveno, Oulx, Castellamonte, Alpignano, Carignano, e Rivalta di Torino. «Questi nuovi 34 mezzi garantiranno a tutti i piemontesi più sicurezza e più tempestività negli interventi di emergenza», concludono il presidente e l’assessore Gabusi.

L’assessorato sta inoltre lavorando fianco a fianco con la Direzione regionale dei vigili del fuoco per un nuovo accordo quadro che migliorerà ulteriormente il sistema di prevenzione ed emergenza, e che vedrà la luce nell’autunno del prossimo anno.

Rapinano telefonino alla festa di laurea

Gli agenti dell’UPGeSP e del Commissariato di P.S. Centro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due giovani originari del Marocco e del Ghana, di trentatré e ventotto anni, gravemente indiziati di tentata rapina impropria in concorso.

È notte quando le Volanti ricevono la segnalazione di una tentata rapina all’interno del Parco del Valentino.

Giunti sul posto, gli agenti prendono contatti con il gruppo di ragazzi che aveva richiesto l’intervento, i quali forniscono le descrizioni di due giovani che, poco prima, intrufolandosi all’interno del gruppo, che stava festeggiando una laurea, si erano impossessati del telefonino di proprietà di una ragazza, sotto la minaccia di un coltello. A seguito di ciò, era scaturita una colluttazione con un amico della vittima, intervenuto in suo soccorso, il quale riusciva a recuperare il maltolto.

I poliziotti, attivatisi immediatamente, notano poco lontano due giovani corrispondenti nel vestiario e nell’aspetto alle descrizioni fornite dalle vittime e li fermano, accertandosi trattarsi dei due presunti autori del fatto.

Per i due è scattato l’arresto per tentata rapina impropria in concorso e la successiva traduzione in carcere.

A settembre World Plogging Championship 

Correre raccogliendo i rifiuti abbandonati che si incontrano lungo il percorso, facendo incetta di residui del cosiddetto fenomeno del “littering”, ovvero la dispersione nell’ambiente di piccoli (e a volte grandi) rifiuti. Si tratta del plogging, una disciplina che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati di running e trail running e che l’istituzione del World Plogging Championship ha trasformato in una vera e propria competizione internazionale, con atleti provenienti da ogni parte del mondo.

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

La quarta edizione del World Plogging Championship si terrà dal 27 al 29 settembre 2024 nei boschi della Val Gandino, nella media Val Seriana in provincia di Bergamo. La tradizionale cerimonia di inaugurazione, in programma venerdì 27 settembre, sarà seguita dal briefing pre-gara in cui si sveleranno gli ultimi dettagli sul territorio destinato alla sfida. Il giorno successivo, sabato 28, gli atleti che avranno superato le prove di qualifica nel corso dell’anno 2024 si confronteranno in una competizione di trail plogging della durata massima di sei ore sui sentieri della Val Gandino.

 

È l’algoritmo che decide il mondiale

Una notte per fare il conteggio di quanti e quali rifiuti gli atleti avranno raccolto, a cui sommare la distanza e il dislivello di percorrenza: tutti i dati verranno elaborati da un collaudato algoritmo che decreterà il campione e la campionessa mondiali di plogging 2024. A mettere in palio il titolo iridato saranno l’italiana Elena Canuto e lo spagnolo Manuel Jesús Ortega García, che vinsero il mondiale lo scorso anno a Genova, edizione (con oltre 80 atleti in rappresentanza di 16 nazioni) passata alla storia perché i plogger in gara hanno recuperato un totale di 3.000 kg di rifiuti abbandonati, di cui il 71% è stato differenziato e avviato al riciclo. La domenica 29 settembre non si terranno solo le premiazioni, ma in programma c’è anche la prima edizione della gara di Urban Plogging che si svolgerà a Bergamo.

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

 

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

«Sempre più praticanti in giro per il mondo animano il popolo del plogging! Non più solo attivisti attenti alle tematiche ambientali, ma anche veri e propri atleti pronti a sfidarsi a colpi di chilometri e affondi sulle gambe! È per questo che, oltre alle gare qualificanti, vogliamo promuovere sempre più la possibilità di qualificarsi attraverso una virtual challenge, così che atleti e appassionati  plogger da tutto il mondo possano confrontarsi e aspirare a staccare  il biglietto per le finali dei campionati mondiali. Una cosa è certa: più concorrenti si sfidano con le qualificazioni più il mondo sarà pulito!»,  Roberto Cavallo, ideatore e direttore di gara del World Plogging Championship.

 

Per informazioni aggiuntive e per scoprire tutti gli aggiornamenti, si può consultare il sito ufficiale www.worldploggingchampionship.com e i profili social Facebook e Instagram.

Il Campionato Mondiale di Plogging è organizzato dal Comitato Internazionale di Plogging, composto da AICA – Associazione Internazionale per le Comunicazione AmbientaleERICA soc. coop.ACEA Pinerolese IndustrialeErik Ahlström – PloggaCarlo Degiovanni – Podistica Valle Infernotto e Sandro Fioravanti – RAI Sport.

Commerciante vessato dagli usurai li fa arrestare

Nel mese di luglio u.s., la Polizia di Stato ha eseguito l’Ordinanza dispositiva di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di tre cittadini italiani destinatari rispettivamente della misura della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari con l’applicazione del c.d. “braccialetto elettronico” e dell’obbligo di presentazione alla P.G., gravemente indiziati dei reati di usura e tentata estorsione.

L’articolata indagine prendeva avvio, a partire dal mese di aprile 2023, a seguito delle dichiarazioni rese da un commerciante che aveva denunciato di essere vittima dei predetti delitti da parte dei tre indagati, due dei quali già gravati da plurime condanne per reati contro il patrimonio.

Nello specifico, la parte lesa, esasperata dalla situazione ormai insostenibile dal punto di vista finanziario, si convinceva a presentare denuncia dichiarando agli investigatori di aver chiesto in prestito, diversi anni prima, 6.000 euro ad uno degli indagati, accordandosi con costui di corrispondergli una rata mensile di interessi pari al 10% del capitale, sino alla restituzione dell’intera somma. Rispettando gli accordi, il commerciante, dal mese successivo alla concessione del prestito, corrispondeva all’indagato, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, ed al fratello, colpito dalla misura degli arresti domiciliari, la rata mensile di interessi che veniva pressoché sempre ritirata presso il negozio ove la parte lesa lavorava.

Il commerciante, in difficoltà finanziarie anche per l’accensione del debito usuraio, anziché rivolgersi immediatamente alle FF.OO., nei mesi successivi contraeva un ulteriore debito di 4.000 euro con il terzo indagato, destinatario della misura dell’obbligo di presentazione alla P.G., corrispondendo anche a lui interessi mensili pari al 10% del capitale, sino alla restituzione del credito. Tuttavia, non essendo più in grado di pagare le rate degli interessi, la vittima veniva ripetutamente minacciata dall’ultimo creditore di danni fisici qualora non avesse pagato.

Durante le fasi investigative successive alla denuncia, al 112 NUE perveniva una chiamata da un utente, rimasto in quel momento ignoto, che riferiva genericamente di essere anch’egli vittima di usura da parte di un soggetto, abituale avventore di un bar sito in questo capoluogo. La persona offesa veniva individuata dagli investigatori della Squadra Mobile in un uomo italiano, originario di Torino; lo stesso si determinava, quindi, a denunciare il suo usuraio, risultato poi essere uno degli indagati già coinvolti negli episodi di estorsione e usura in danno della prima vittima.

Segnatamente, l’artigiano dichiarava di aver acceso nel tempo, a partire dal 2019, tre prestiti, per l’importo complessivo di 32.000 euro, accordandosi con il creditore di corrispondere interessi mensili pari al 20% del capitale, sino alla data di restituzione dell’intera somma. L’uomo si convinceva a contattare le FF.OO. poiché, non potendo più sostenere il pagamento degli interessi, era stato anch’esso aggredito e minacciato dal suo creditore.

La complessa attività investigativa consentiva di acquisire importanti elementi di riscontro alle dichiarazioni delle due parti lese, nonché di rilevare l’esistenza di ulteriori e simili condotte poste in essere da due degli indagati nei confronti di altri numerosi debitori torinesi e, dopo più di un anno di indagine, la ricostruzione del grave quadro indiziario emerso permetteva l’emissione, da parte del Tribunale di Torino, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, dei citati provvedimenti restrittivi.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, il Giudice per le Indagini Preliminari, in seno all’Ordinanza applicativa delle misure cautelari emesse a loro carico, ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti i destinatari dei provvedimenti restrittivi.

Si segnala che l’arresto in parola conferma il costante impegno della Polizia di Stato nella peculiare attività di prevenzione e contrasto di reati quali quelli oggetto di contestazione.

A carico di uno dei tre indagati, stanti i già accertati pregressi precedenti specifici, su proposta del Questore di Torino, lo scorso 17 aprile era stata emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di questo capoluogo, la Sentenza di confisca di numerosi cespiti patrimoniali; gli stessi erano già stati sottoposti dalla Divisione Anticrimine della Questura, nel mese di settembre u.s., a sequestro anticipato. Nello specifico, i beni sequestrati si individuano in tre appartamenti e altrettanti box auto situati a Venaria e Torino, tre autovetture, un motociclo, quattordici conti correnti e nel contenuto di alcune cassette di sicurezza, il tutto per un valore complessivo di circa un milione di euro.

“Musica e parole” con Paola Turci e Pierfrancesco Pacoda

Chiude il festival “Scenario montagna” l’appuntamento con

 

 

A Palazzo delle Feste di Bardonecchia il 12 agosto prossimo, alle 21, ultimo appuntamento di “Scenario montagna” con Paola Turci e Pierfrancesco Pacoda, che presentano “Musica e parole”, tre decenni di carriera raccontate attraverso la voce e le note della cantautrice romana e del celebre giornalista musicale.

Paola Turci è cantante, musicista, un’anima in cui si fondono eleganza, rock, sensibilità e coraggio, capace di mettere a nudo la sua vita, la sua carriera e le sue canzoni. Sarà accompagnata da Pierfrancesco Pacoda, uno dei più popolari e influenti giornalisti italiani musicali.

“Musica e parole” è a metà strada tra il concerto e l’intervista e chiude la ventesima edizione di ‘Scenario Montagna’, il festival delle valli montane piemontesi, ripercorrendo tre decenni di carriera musicale dell’artista.

Si terrà al Palazzo delle Feste in piazza Valle Stretta 1 a Bardonecchia il 12 agosto alle 21.

 

Mara Martellotta

Nagasaki, 9 agosto 1945

Nagasaki si estende al centro di una lunga baia, che rappresenta il miglior porto naturale dell’isola di Kyūshū, nel sud del Giappone. Il suo nome, letteralmente, significa “lunga penisola”. Il 9 agosto del 1945 diventò la seconda città su cui venne sganciata una bomba atomica. Il bombardiere B-29 Superfortress dell’aviazione americana (esemplare numero 44-27297, ribattezzato “Bockscar”) portava in pancia “Fat Man” (in italiano “ciccione“). Quel nomignolo era stato assegnato alla Model 1561 (Mk.2), la terza bomba atomica approntata nell’ambito del Progetto Manhattan, il secondo e ultimo ordigno nucleare mai adoperato in combattimento. In origine non era previsto che la città di Nagasaki finisse nel mirino dell’aereo pilotato dal maggiore Charles W. Sweeney. Era, come si usa dire in gergo militare, “una seconda scelta”. L’obiettivo primario era la città di Kokura, non distante da Fukuoka, nella parte settentrionale dell’isola di Kyūshū, sede di un grande deposito di munizioni dell’esercito giapponese. Ma il cielo era coperto di nubi e la visuale pessima. Così si optò per l’alternativa e questa portava il nome di Nagasaki. Così la bomba finì sulle acciaierie Mitsubishi situate poco fuori quella città. “Fat Man” esplose a un’altezza di mezzo chilometro sull’abitato e sviluppò una potenza di 25 chilotoni, quasi il doppio di “Little Boy”, l’ordigno sganciato dal bombardiere “Enola Gay” che esplose tre giorni prima su Hiroshima. Nagasaki era costruita su un terreno collinoso e il numero di morti fu inferiore a quelli causati dal primo ordigno. A Hiroshima morirono istantaneamente per l’esplosione nucleare tra le sessantaseimila e le settantottomila persone e altrettanti furono i feriti. Per due volte in tre giorni, il sole cadde sulla terra. Un numero elevato di persone persero la vita nei mesi e negli anni successivi a causa delle radiazioni e molte donne incinte persero i loro figli o diedero alla luce bambini deformi. Il numero totale degli abitanti uccisi a Nagasaki venne valutato attorno alle ottantamila persone, incluse quelle esposte alle radiazioni nei mesi seguenti. La sorte volle che tra le persone presenti a Nagasaki quel 9 agosto vi fossero anche un ristretto numero di sopravvissuti di Hiroshima. Entrambe città vennero rase al suolo. Un disastro che costrinse, meno di una settimana dopo, il 15 agosto 1945, l’imperatore del Giappone Hirohito a presentare agli alleati la resa incondizionata. Con la firma dell’armistizio, il 2 settembre di quell’anno, si concluse di fatto il secondo conflitto mondiale. Quasi ottant’anni dopo i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, due ospedali della Croce Rossa giapponese stanno curando migliaia di persone che continuano a patire le conseguenze di questi attacchi. Si calcola inoltre che diverse migliaia di queste persone continueranno ad avere necessità di cure nei prossimi anni per le problematiche legate alle radiazioni. In totale, tra i due centri sanitari sono stati ospedalizzati oltre due milioni e mezzo di persone per le conseguenze legate alle radiazioni. Il 63 % dei decessi registrati nell’ospedale di Hiroshima, in funzione dal 1956, sono stati causati da diversi tipi di cancro. Tra questi, un 20 % per cancro al polmone, il 18 % per cancro allo stomaco, il 14 % per neoplasie al fegato, il 7 % per cancro all’intestino e un altro 6 % dai linfomi maligni. Nell’ospedale di Nagasaki, che cominciò a funzionare nel 1969, i morti per cancro rappresentavano, fino a qualche anno fa, il 56% del totale. Secondo i dati forniti dalla Croce Rossa, l’incidenza di leucemia tra i sopravvissuti dei bombardamenti fu di quattro o cinque volte superiore rispetto alle persone non esposte alle radiazioni durante la prima decade, e diminuì successivamente. Una contabilità tremenda, eredità diretta di quello che fu l’inizio dell’era del terrore nucleare. Dopo tanti decenni, in tempi in cui la guerra scoppiata con l’invasione dell’Ucraina si è combattuta pericolosamente nei pressi delle centrali nucleari, la memoria di ciò che è stato deve indurre a far sì che nessuno debba più scrivere, di fronte alle atrocità del conflitto, quello che il copilota, capitano Robert A. Lewis , annotò sul diario di bordo del bombardiere “Enola Gay” dopo aver verificato con un binocolo gli effetti della bomba sganciata su Hiroshima: “My God what have we done?”, ““Dio mio, cosa abbiamo fatto?”.

Marco Travaglini

Clienti del minimarket si prendono a bottigliate

Dopo ripetute liti verificatesi  in un minimarket in via Leonardo Da Vinci a Novara è scattato da parte del questore il provvedimento di chiusura per una settimana. Nei giorni scorsi infatti c’è stata una nuova rissa tra più persone, sotto l’effetto di alcol, dove sono state usate bottiglie di vetro rotte come armi.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Il turismo del sonno. Dove il riposo è la meta più importante

La vita odierna e’ pura frenesia. Il lavoro e’ fonte di soddisfazioni, ma anche di stress e stanchezza, cosi’ come la quotidianita’ familiare divisa tra doveri e abitudini logoranti. L’utilizzo eccessivo dei dispositivi elettronici, inoltre, ha creato tutta una serie di conseguenze che si vanno a sommare alla nostra impegnativa routine creando quella condizione oramai dilagante che e’ l’insonnia.

Non dormire abbastanza e’ snervante e porta con se’ conseguenze negative anche nella vita diurna come stanchezza cronica, irritabilita’ e difficolta’ a gestire la vita sociale e lavorativa.

Il sonno sta diventando un lusso, una dimensione determinante che garantisce una buona salute, sia fisica che mentale; ed e’ proprio per questo suo valore imprescindibile che ora anche le vacanze possono essere dedicate alla sua “pratica”. Il turismo del sonno e’ ora una tendenza, ma forse molto di piu’: una aspirazione; prenotare hotel che offrono condizioni perfette per il riposo, a cominciare da materassi di ottima qualita’, ambienti silenziosi, camere e vasche di deprivazione sensoriale, ipnoterapeuti e’ una realta’ che sta avendo molto consenso e questo perche’ il bisogno di dormire e’ cresciuto, il nostro corpo lo reclama.

Gli alberghi specializzati in questo settore del turismo hanno camere dai colori delicati, cuscini personalizzati, generatori di suoni ambientali, come i rumori bianchi, mascherine per dormire, massaggiatori specializzati, saune, aromaterapia, tisane rilassanti, illuminazione calibrata e docce all’eucalipto.

Sempre piu’ alberghi si stanno attrezzando per diventare rifugi del riposo perche’ questa necessita’ e’ destinata a crescere, dormire e’ diventata, infatti, una meta molto desiderata.

Possiamo immaginare queste strutture immerse nel verde, con piscine private, camere insonorizzate, biancheria in fibre naturali, in zone dal clima mite e indulgente.

I luoghi ideali per questa non-attivita’ possono essere casali immersi nella natura, alberghi lontani dalle mete turistiche affollate e troppo attive, posti dove, nei momenti liberi dal sonno, si possono visitare piccoli centri, gustare l’enogastronomia del luogo, fare passeggiate rilassanti in luoghi ovattati.

Dimentichiamo quindi file in macchina, spiagge gremite e afose, persone che urlano e si divertono rumorosamente, lo sleep turism ha bisogno di un suo galateo della tranquillita’, di un proprio cerimoniale della pigrizia.

All’estero questa vacanza all’insegna del relax e’ oramai una consuetudine che ha creato una vera e propria specializzazione turistica, nel nostro paese, siamo ancora agli albori, ma ci sono diverse proposte in zone come l’Umbria o la Toscana, basta fare una ricerca scrivendo “turismo del sonno in Italia”. Il Piemonte e’ una meta ideale per favorire il riposo, persi nei filari delle Langhe, nel silenzio delle montagne o nelle vicinanze dei bellissimi laghi. E’ una tendenza che ha un futuro concreto, abbiamo bisogno tutti di fare pause dall’inquietudine dei ritmi imposti dal trantran quotidiano che ci ha avvolge, abbiamo bisogno di dormire.

MARIA LA BARBERA