ilTorinese

Addominoplastica: l’intervento lo valuta la struttura chirurgica

Questa la replica dell’assessore regionale Maurizio Marrone all’interpellanza della consigliera Francesca Frediani (M4o-Up)  “Diastasi dei retti addominali: patologia, diagnosi e interventi risolutivi” , rivolta all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.

Marrone ha spiegato che “non vengono presi in considerazione criteri esclusivamente quantitativi, come l’ampiezza in valore assoluto della diastasi (2 cm) ma si richiede una valutazione clinica rapportata al singolo caso, essendo il danno proporzionato alla costituzione della paziente. Quando la patologia risulta di grado elevato – ha infine specificato –  le strutture chirurgiche della Regione Piemonte possono effettuare regolarmente, tra le varie terapie, l’intervento di addominoplastica.

Frediani ha replicato che “manca nella risposta la parte della presa in carico del paziente e delle informazioni alle donne sulle conseguenze che può avere una maternità. Queste informazioni potrebbero essere inserite nell’Agenda di gravidanza, su questo farò magari delle proposte in merito”.

Quel Carnevale indimenticabile di tanti anni fa tra via Po e piazza Vittorio

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTÀ

Febbraio, dunque carnevale. Il Carnevale è pagano per eccellenza. Addirittura affonda le radici negli antichi Egizi. Per noi era tre cose.

Il Gianduia. Lecca lecca di varie dimensioni con coriandoli annessi. Le giostre di piazza Vittorio e soprattutto i costumi. Così carnevale alle elementari e medie o all’oratorio Michele Rua. Io ero “sfortunato” perché avendo la madre sarta e  i primi costumi erano fatti in fai da te. All’età di 10 anni mi ribellai e mi venne in soccorso zia Teresina, sorella di mio padre. Ero l’unico nipote. Non aveva figli e viziarmi era quasi un atto dovuto.
Il costume fu comprato al Nido dei bimbi, via Po. Teresina aveva una predilezione per il centro. Erano originari  di Vanchiglietta e quando si era sposata era andata a vivere in via Timavo, pieno San Paolo quasi dietro a San Bernardino. In quell’occasione venne anche mio zio, Roberto Sereno era stato sommergibilista e, buon per lui fatto prigioniero nel 1941 dagli inglesi così per lui la guerra durò poco. Essere stato marinaio lo inorgogliva e al polso sinistro aveva un ” bernoccolo ” figlio di una scheggia di missile che si portò dietro tutta la vita. Diceva sempre: la marina era la sola fedele al Re ed antifascista. Tornando al Nido dei bimbi il seminterrato era carico di giochi e di costumi.
Difatto fui banale nella scelta. Costume da cowboy. Grande capello di cartone e soprattutto la pistola con relativo cinturone.
Per simulare gli spari c’erano apposite cartucce decisamente innoque.
Bene,  arrivò il giorno prestabilito per le giostre di piazza Vittorio. Incontro con gli amici al Michele Rua. 50 lire per il biglietto di andata e ritorno, il 57 passava in via Cherubini e fermava in via xx settembre quasi angolo via Garibaldi. E poi giù per via Po, che freddo faceva. Fortunatamente i miei mi avevano convinto nel mettermi sotto il costume la calzamaglia. Orecchie a sventola congelate e mani ghiacciate. Ma nulla poteva fermare un provetto pistolero come il sottoscritto.
Pochi soldi da saper centellinare per le giostre. Dunque la prima cosa da fare per scegliere erano ampi giri per farsi un’idea.
L’ultima volta fu nel 1986. Alice non aveva ancora 2 anni compiuti. Anche allora faceva freddo. Lei era tutta imbacuccata.
Ed ero felice per essere lì. Per mia figlia Alice e per il ricordo di quegli anni. Sempre freddo, tanto freddo ma non lo sentivamo manco più.
Era quel misto di di allegra felicità che ci faceva superare quel freddo. Ed adesso? Unica possibilità diventare nonno. Ma non dipende dal sottoscritto… questa è un’altra storia.

PATRIZIO TOSETTO

Sanità, Azienda Zero. Pd: “Aumenta il caos”

 SI AGGIUNGONO NUOVE FUNZIONI MENTRE LA SANITA’ VA A PICCO NELLA GIUNTA CIRIO REGNA LA CONFUSIONE PIU’ TOTALE”

6 febbraio 2023 – “Abbiamo ribadito più volte che la nuova Azienda sanitaria, fortemente voluta dalla Giunta Cirio, avrebbe creato inefficienza e confusione, generando nuovi costi. La sanità piemontese avrebbe dovuto essere riformata profondamente e la stessa legge di istituzione di Azienda Zero prevedeva, al comma 13, che, entro un anno dalla sua istituzione, venisse approvato il nuovo Piano sociosanitario regionale. Ma di questo nessuna traccia, anzi si è presentato un provvedimento per aggiungere nuove funzioni a Azienda Zero, aumentando, così, il caos” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Con una DCR, inserita all’ultimo momento all’ordine del giorno della Commissione Sanità, che revoca la proposta di legge targata Lega – prosegue l’esponente dem – vengono aggiunte altre funzioni a Azienda Zero, gonfiandola di ulteriori competenze, senza che ci sia un quadro d’insieme complessivo. Si accentrano più funzioni, ma non ci si preoccupa di dare risposte concrete ai tanti problemi che affliggono la nostra sanità: affollamento dei pronto soccorso, liste d’attesa infinite, personale medico e infermieristico insufficiente e gravato da turni insostenibili, incertezze e dubbi sulla realizzazione delle nuove strutture ospedaliere delle quali la nostra regione ha un grande bisogno. Mentre la sanità va a picco in Giunta regna la confusione più totale!”.

“Oggi Azienda Zero é ancora in fase di start up e di formazione della pianta organica e non ha alcun senso incrementarne le funzioni senza un disegno complessivo. Avrebbe, invece, molto più senso un Piano sociosanitario per sapere dove andare e come salvare la sanità pubblica, ma ormai siamo alla fine della legislatura e, purtroppo non si riuscirà a fare. Alla Giunta Cirio non rimane che annunciare l’ennesimo tavolo con le parti coinvolte” conclude Gallo.

Un bacio, un mito. Dall’amor cortese a Doisneau. Gymnasium di Camera

I baci più famosi nella Storia dell’Arte

9 febbraio| ore 18.30 | Gymnasium di CAMERA

 

Giovedì 9 febbraio alle 18.30 è in programma a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografial’ultimo incontro del ciclo de “I giovedì in CAMERA”, appuntamenti aperti al pubblico dedicati alla mostra di grande successo che racconta lo sguardo e la sensibilità di Robert Doisneau, uno dei padri della fotografia del Novecento.

Nell’incontro si parlerà dei più conosciuti e interessanti baci della Storia dell’Arte, dall’amor cortese a Doisneau, attraverso le riflessioni del direttore di Palazzo Madama di Torino, Giovanni Carlo Federico Villa.

Si inizierà l’excursus proprio dal 9 marzo 1950, data in cui è stata scattata l’iconica fotografia di Doisneau Le baiser de l’Hotel de Ville: una costruzione quasi teatrale creata su misura per un reportage sugli innamorati parigini commissionato da “Life”. Si passerà poi attraverso un altro scatto di Doisneau di vent’anni dopo, 25 ottobre 1967, dove la Rivoluzione russa viene vista da Akademgorodok e non si capisce letteralmente cosa sia – il perfetto equilibrio tra uomo, natura e scienza nella città giardino – a illustrare un numero speciale de “La Vie Ouvrière”.

Robert Doisneau si rivela autore capace di cogliere la spontaneità dell’utopia in simbiosi con la natura e di costruire un’immagine rispettando le regole auree del perfetto equilibrio compositivo, rivelandosi, così, l’erede della grande tradizione iconografica europea, capace di saldare in uno scatto le suggestioni del Gotico internazionale con il Bacio di Hayez.

Protagonista dell’incontro è Giovanni Carlo Federico Villa, Direttore di Palazzo Madama, Torino e Professore associato di Storia dell’Arte Moderna Università degli Studi di Bergamo e Udine, in dialogo con Walter Guadagnini, direttore di CAMERA.

Intervengono:
Giovanni Carlo Federico Villa, Direttore di Palazzo Madama e Professore associato dell’Università degli Studi di Bergamo e Udine
Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA

Ingresso a 3 Euro.

Per prenotazioni, www.camera.to.

Il bullismo non è un gioco da ragazzi. L’impegno della Regione

“Il bullismo non è un gioco da ragazzi, troppo spesso si è sottovalutata la gravità del bullismo, o perché affiora in luoghi a torto ritenuti al riparo da certi comportamenti, oppure perché si è tentati di confondere tali atteggiamenti con la casistica di scherzi e derisioni che fanno parte della memoria scolastica di ciascuno”.

Con queste parole, il presidente Stefano Allasia ha aperto la seduta pomeridiana di ieri del Consiglio regionale. A prevedere un momento dedicato in aula al tema del bullismo la stessa legge regionale del 2018 “”Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”. “Il bullismo è violenza cerebrale, è libertà senza obblighi e doveri, è isolamento. In quest’ottica – ha concluso Allasia –  la scuola e in generale il mondo degli adulti, deve svolgere un ruolo di cerniera.  La qualità della vita di una città, di un paese, si misura in grande parte sulla normalità della vita quotidiana dei cittadini, quindi su quei piccoli gesti e conflitti che, apparentemente insignificanti, possono in realtà essere fattori determinanti per la crescita di una persona”.

Secondo i dati citati in aula dal presidente Allasia, elaborati dall”Osservatorio (in)difesa” del ministero dell’istruzione,  su 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni,  emerso che il 68% di loro ha  assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. La violenza psicologica è quella più diffusa da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze ha segnalato il forte disagio procurato dal ricevere online commenti non graditi di carattere sessuale”.

Alle parole del presidente del Consiglio sono seguite quelle dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – “”Bullismo e cyberbullismo sono violenze che vanno contrastate con fermezza per ripristinare la cultura del rispetto in classe: senza di esso non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome. Il dilagare di entrambe i fenomeni rappresenta la fotografia di una deriva della desertificazione valoriale che non distingue più la differenza tra forza e violenza. Bisogna restituire forza ai nostri valori cercando di abbandonare il concetto di una società che avanza diritti e rimanda agli altri i doveri. Dal 2020 a oggi oltre 350 mila euro sono stati investiti in centinaia di progetti rivolti sia agli studenti che ai docenti delle scuole piemontesi. Tra le varie sfide legate al mondo della scuola – ha concluso Chiorino – vi è anche quella di restituire autorevolezza ai docenti”.

Al dibattito hanno preso parte anche il consigliere Domenico Rossi (Pd) che ha ribadito come non sia solo una questione di educazione etica, ma di un cambiamento che riguarda la relazione tra pari e tra generazioni diverse. Francesca Frediani (M40.UP) ha suggerito di tornare ad aprire le porte di Palazzo Lascaris ai giovani per entrare nel loro mondo e farli sentire ascoltati, capiti e restituire loro una prospettiva. Per Andrea Cane (Lega) “siamo tenuti a rispondere ai segnali d’allarme, come adulti e come eletti,  e atrattare il bullismo con un problema di salute pubblica. Secondo Mario Giaccone (lista Monviso) il 7 febbraio non è semplice ricorrenza ma giornata di impegno educativo, una presa di coscienza di tutti gli attori in campo. Riccardo Lanzo (Lega) rivolge un appello alle piattaforme social che devono fare la loro parte in termini di tutela e segnalazioni. Per Ivano Martinetti (M5S) “non è accettabile che ragazzi arrivino a perdere la vita, come adulti e rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di proteggerli e metterli in guardia”.  Giorgio Bertola (M4o.UP) ricorda Carolina Picchio che nel 2013 ha scelto di togliersi la vota per sottrarsi ai continui episodi di bullismo e invita a non adagiarsi sul fatto che esista una legge nazionale e regionale. Per Paolo Bongioanni (FDI) “la pandemia ha azzerato socialità accrescendo il ricorso ai social, serve che nella scuola i ragazzi possano trovare personale a cui segnalare  eventuali episodi di violenza”.

“Siccità, i bacini idroelettrici devono soccorrere l’agricoltura”

 E devono partire subito i piccoli invasi sul territorio

Il cambiamento climatico si affronta con misure strutturali e con l’uso plurimo della acque. Oggi l’acqua invasata per l’uso idroelettrico in pochissimi casi viene utilizzata anche per scopi idropotabili e irrigui. «Se cambia il clima occorre cambiare anche l’approccio all’utilizzo della risorsa idrica – osserva Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – L’acqua invasata per concessioni idroelettriche deve poter essere utilizzata anche per venire in soccorso alle coltivazioni nei periodi di grave siccità. Proprio come è accaduto l’estate scorsa con l’accordo tra Coldiretti Torino e IREN grazie al quale la società ha rilasciato dalla sua diga di Ceresole una quantità di acqua sufficiente a superare il momento critico delle coltivazioni. Ora apprendiamo, con interesse, che, anche quest’anno, IREN avrebbe intenzione di venire in soccorso alle coltivazioni nel caso non bastasse l’acqua normalmente captata dai consorzi irrigui dell’Orco. Pensiamo che questo atteggiamento di attenzione per il mondo agricolo sia un esempio da seguire in tutto il territorio torinese visto che tutti i segnali ambientali ci dicono che la prossima estate potrebbe essere nuovamente calda e secca».

Coldiretti Torino chiede l’apertura di un confronto con i gestori delle 23 Grandi Derivazioni esistenti in provincia di Torino compresi gli invasi alpini, dalla valle Orco alla val Chisone, passando per la valle di Viù e la valle di Susa, proprio per sancire l’uso plurimo delle acque anche in considerazione dei rinnovi delle concessioni.

Ma attuare il principio dell’uso plurimo delle acque non basta. «Serve partire al più presto con la progettazione di grandi opere idriche come l’invaso di Combanera in val di Viù e di piccoli invasi sparsi sul territorio. I piccoli invasi sono opere che possono essere realizzate in tempi relativamente brevi, per questo sono le opere che possono rappresentare una svolta nella difesa dagli attuali cambiamenti climatici. Inoltre, dobbiamo rendere più facile la trivellazione di pozzi e pianificare tutte le opere che possono servire al riutilizzo agricolo delle acque. Se non ci sbrighiamo rischiamo di trovarci impreparati se dovesse ripetersi quanto già visto nell’estate 2022 con la siccità che potrebbe nuovamente minacciare seriamente le produzioni di cibo».

Andrea Cane (Lega): “Bullismo e Cyberbullismo, un problema di salute pubblica”

Ieri in occasione della Giornata Mondiale contro il Bullismo e Cyberbullismo, il Consiglio regionale del Piemonte ha aperto i lavori pomeridiani con spunti e riflessioni sul fenomeno.
“I dati del 2022 sui fenomeni di bullismo e al cyberbullismo – ha indicato rivolgendosi all’aula il vicepresidente canavesano della commissione Sanità Andrea Cane della Lega – hanno tinte davvero fosche che ci richiamano all’urgenza di azioni correttive. In questa assemblea siamo tenuti a rispondere due volte a questi segnali di allarme: come adulti e come eletti. E su tre dimensioni: le misure per la prevenzione, quelle per la rilevazione e quelle della gestione delle problematiche relative al bullismo e al cyberbullismo”.
“Dobbiamo uscire da quest’aula con un messaggio chiaro – ha esortato il leghista Andrea Cane -, che alzi l’asticella del nostro operare. Questi fenomeni sono dopo la pandemia un problema di salute pubblica cui deve dare risposta corale il sistema economico, sociale, educativo e giudiziario piemontese”.

Riscoprire Filippo Burzio protagonista del ‘900

Filippo Burzio è stato uno dei più affascinanti e più complessi intellettuali italiani del ‘900: scienziato del Politecnico di Torino, maestro di balistica alla Scuola di Applicazione e apprezzato nel mondo, narratore, filosofo, giornalista famoso. Direttore della “Stampa” alla caduta di Mussolini, condannato a morte dalla Repubblica di Salò e costretto alla clandestinità, tornò a dirigere il grande giornale di Torino fino alla morte. Prestigioso commentatore politico, europeista, è noto per aver rilanciato in chiave moderna la platonica teoria del Demiurgo.

Giovedì 9 febbraio, ore 18 al Polo del ‘900 il suo maggiore studioso Paolo Bagnoli e Corinna Desole presenteranno il nuovo libro da loro curato Il seminatore solitario. Introduzione al Demiurgo, edito dal Centro Studi Piemontesi per la Fondazione Burzio. Con loro saranno Fulvio Cammarano, storico dell’Università di Bologna, e Piero Polito, direttore del Centro Studi Piero Gobetti.

 

In onore del grande intellettuale e della fondazione che porta il suo nome, Poste italiane presenterà in quell’occasione al Polo del ‘900 un annullo postale speciale.

“Il tour che gira dappertutto”, il nuovo giro musicale d’Italia di Darman

L’artista calabrese, ormai una certezza nel panorama rock e cantautorale italiano, porterà in giro per l’Italia il suo ultimo album “Rifugio”, uscito lo scorso 18 novembre, partito da Firenze il 13 gennaio 2023.

Il tour che gira dappertutto”, il nuovo giro musicale d’Italia di Darman, ha un sapore del tutto particolare. Il cantautore calabrese, infatti, porterà la sua musica nei Club di Progetto Itaca, Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie. Darman suonerà per loro, in concerti intimi che sfoceranno in veri e propri laboratori musicali, dove la musica sarà il veicolo mediante il quale scoprire il bello che c’è in tutti noi e attorno a noi.

Le prime date confermate:

9/2 Torino

13/2 Bologna

14/2 Parma

15/2 Milano

24/2 Lecce

27/2 Rimini

9/3 Genova

14/3 Napoli

28/3 Palermo

Commenta l’artista il nuovo tour: “Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia che mi ha regalato un’esperienza unica: quella di condividere la mia esistenza con due persone per me speciali, Zia Nice e Zio Gregorio. Grazie a loro, alla loro gioia di vivere e grazie all’amore che i miei familiari hanno sempre trasmesso loro, ho potuto constatare in prima persona quanto ogni singola esistenza sia importante e quanto ogni storia umana vada vissuta fino in fondo. Il rispetto e l’importanza della vita vanno ben aldilà della semplice e, spesso, superficiale percezione personale. La realtà è soggettiva, e ciascun essere vivente la vive appieno per come percepisce e si muove in quello spazio e in quel tempo. Questa mia esperienza mi ha insegnato quanto sia importante il rispetto e l’amore per la vita, quanto sia bello donare gioia a persone speciali. Spesso ho suonato per i miei zii e da sempre avevo in mente di realizzare un progetto di questo tipo e regalare momenti di gioia e bellezza a più persone possibili. Tutto questo ha preso forma grazie all’energia vitale con cui Leonardo Artini ha risposto alla mia proposta di realizzare il tour al Club Itaca di Firenze. Il nostro entusiasmo è stato talmente contagioso che l’idea si è allargata a tutti gli altri Club della Fondazione, diventando un vero e proprio tour italiano. Sarò onorato di realizzare questi laboratori musicali coi Soci dei Club e vivere momenti di piacere e scambio culturale ed emozionale.”

Spiega Leonardo Artini, responsabile comunicazione di Progetto Itaca Firenze: “Ogni mattina a Club Itaca (nostro progetto di riabilitazione per lo sviluppo dell’autonomia socio-lavorativa) leggiamo tutti insieme le mail e lo scorso maggio siamo stati meravigliosamente colpiti da questa proposta di Darman. Ci ha subito unito la passione per la musica, elemento che ci accompagna in molte fasi della giornata, il suo modo di scrivere e le parole utilizzate ci hanno fatto capire che ci fosse qualcosa di speciale in lui. Proprio come in ognuno di noi. Colpito da questo forte entusiasmo ho coinvolto subito Lorenzo (responsabile comunicazione di Fondazione Progetto Itaca) ed in seguito ad una call con il cantautore calabrese, ci siamo subito attivati per coinvolgere le altre sedi di Progetto Itaca. Le adesioni non hanno tardato ad arrivare. Adesso tutti i Soci (ragazzi con disagio psichico che aderiscono gratuitamente al Club) stanno aspettando il momento di conoscere Darman, le sue canzoni e di condividere piacevoli momenti insieme, ognuno con la sua storia. Tutto questo mi riempie di orgoglio e sono certo che la voce di Darman (con le sue note), da Milano a Palermo, possa amplificare il nostro messaggio a sostegno della salute mentale. Grazie ancora e stay tuned!”

Progetto Itaca nasce nell’ottobre del 1999 con l’obiettivo di promuovere programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie. Ciò che ha spinto alla fondazione di Progetto Itaca è stato sperimentare personalmente il dolore che colpisce un’intera famiglia quando una persona, quasi sempre molto giovane, si ammala di un disturbo mentale. Spesso il grave ritardo della diagnosi e della cura porta un danno grandissimo alla sua vita. Per il recupero del benessere, però, accanto alle terapie farmacologiche, altrettanto importanti sono un ambiente favorevole e una società più accogliente, sensibile e informata che possano attivare una forte rete di supporto. È trasversale, inoltre, per tutte le iniziative di Progetto Itaca la sensibilizzazione della comunità per superare stigma e pregiudizio, diffondendo una corretta informazione per favorire la prevenzione e l’orientamento alla cura. Nel corso degli anni, la piccola squadra iniziale di Progetto Itaca adesso conta più di 600 volontari attivi in ben 17 sedi in tutta Italia, e solo nell’ultimo anno ha sostenuto più di 12.300 persone, formandone più di 800 e sensibilizzandone più di un milione.

Rifugio” è il “quarto album di inediti di Darman composto da 9 brani scritti e arrangiati dal cantautore calabrese (ad accezione del testo di “Come la mente sempre più assisa”, di Umberto Alcaro). Darman sorprende ancora una volta con un disco acustico, che si discosta dalle tre precedenti produzioni alternative rock. Con Rifugio siamo in una dimensione più minimale negli arrangiamenti, in cui è preservata l’idea l’anima intima dei brani, impreziosita da scelte stilistiche di finezza e dolcezza.

Il filo conduttore che lega trasversalmente tutti i brani dell’album è la ricerca di un percorso di interiorità che possa condurre agli altri, al mondo. Il vero “Rifugio” è inteso come un senso di apertura e non di chiusura. Nella copertina, infatti, trova spazio un “ossimoro visivo”, è come se il titolo fosse apparentemente contrapposto alla figura iconica del guscio d’uovo. Infatti, molto spesso, il rifugio è interpretato come un luogo nel quale chiudersi ed estraniarsi da ciò che ci circonda; nel significato di Darman, invece, il concetto è stravolto: qui si è davanti a un’apertura totale verso la scoperta del mondo, della vita vissuta a 360°, della conoscenza di sé stessi e, di riflesso, degli altri.

Biografia

Darman, volto nuovo dell’alternative rock italiano prossimo a lanciare il suo quarto album in studio “Rifugio“, è attualmente impegnato con l’Eunomos tour 2022, col quale sta portando in giro per l’Italia la sua musica intima e luminescente.

Il cantautore calabrese di base a Torino ha già all’attivo tre lavori discografici, tutti pubblicati per l’etichetta Ayawasca Sciamani Musicali: “Four-Leaved Shamrock” 10 novembre 2015, “Segale Cornuta”; 20 aprile 2017 e “Necessità Interiore”, 3 aprile 2020.

“Necessità Interiore”, registrato ed editato da Christian Lisi al Not Brushing Dolls di Castel San Pietro Terme (Premio Tenco con “Il Grande Freddo” di Claudio Lolli), mixato da Dirk Feistel allo Studio X Berlin e masterizzato da Kai Blankenberg allo Skiline Tonfabrik di Dusseldorf, (entrambi freschi collaboratori per il live a Berlino dei Black Rebel Motorcycle Club) fa sbarcare Darman nei negozi di dischi grazie alla collaborazione con AudioGlobe.

Sono molti i singoli che Darman ha lanciato in questi primi cinque anni di carriera da solista. Come non citare “Strana Creatura”, attualmente il suo brano di maggior successo, primo singolo estratto da Segale Cornuta e pubblicato in anteprima su Fanpage il 30 marzo 2017 (il videoclip su YouTube ha ricevuto oltre 210.000 views). O “Pubblicità Riflesso”, primo singolo estratto da Necessità Interiore e pubblicato in anteprima italiana su Rockerilla e mondiale su Vents Magazine.

Il nome e il seguito che è riuscito a creare attorno a sé ha portato Darman a realizzare quattro tour italiani e uno europeo (il secondo sarebbe dovuto partire nella primavera del 2020, poi annullato per via della pandemia da Covid-19), oltre che a presenziare su palcoscenici importanti; ne sono un esempio il Concerto del Primo Maggio 2012 in Piazza Maggiore a Bologna, le due anteprime in Expo Milano 2015 e la partecipazione da headliner al festival italiano Musaic-On 2017 e al The Sound Festival 2018 in Olanda.

Anticipato dai brani “Agay” ed “Elle”, venerdì 18 novembre esce il nuovo album “Rifugio” disponibile in tutti i negozi di dischi in versione cd e vinile e su tutte le piattaforme di streaming digitale distribuito da Audioglobe, prodotto dallo stesso Darman per Ayawasca Sciamani Musicali (Edizioni di Riccardo Rinaldi).

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Ufficio stampa Progetto Itaca: BOVINDO – Maria Cira Vitiello (mc.vitiello@bovindo.it)

Hans e Axel Thorkild, la saga in tre tempi di Roberta Strano

Informazione promozionale 

L’AUTRICE  Roberta Strano nasce a Palermo e ivi risiede. Laureata in Scienze Politiche, nella vita si dedica all’insegnamento e al giornalismo.

Durante l’adolescenza scopre la sua passione per la poesia e la scrittura. Nel 1998 la sua vena poetica viene conosciuta dal pubblico attraverso la rivista Il Club degli Autori di Melegnano (MI), nella quale pubblica alcune sue poesie. Nel 2004 partecipa alla 15^ edizione del Concorso Nazionale di Poesia Rosario Piccolo del Comune di Patti, nella sezione Nostalgie poetiche e vince il Primo premio con la lirica “Tristezza”, che è stata inserita nell’antologia Poesia in Piazza, e poi durante l’estate dello stesso anno arriva terza al Concorso Amici di Patti con la medesima poesia. Una sua approfondita biografia è inserita nel “Dizionario enciclopedico degli artisti italiani 2004”, edito da Magi Editore, città di Patti. Nel 2014 la sua poesia “Un giorno di marzo” dedicata al mare della sua città natia Palermo, viene inclusa nell’antologia Poetando Tra di Noi, pubblicata dall’Associazione Cult Pensiero di Palermo. Nel 2015 la sua biografia e la poesia “Venice”, dedicata alla città di Venezia, viene inserita nel nuovissimo “Dizionario di autori scelti 2015”, pubblicato dalla rivista Cronache italiane di Salerno. Nel 2016 vince il Quarto premio nella “Sezione naturalista” con la raccolta di poesie e racconti “I riflessi dell’anima”, pubblicata nel 2011, al Concorso Leandro Polverini della città di Anzio. Nel 2018 vince il Secondo premio nella sezione “poesia allegorica” con la raccolta di poesie e racconti al Concorso Leandro Polverini della città di Anzio.

LE PUBBLICAZIONI  Nel 2011 pubblica la sua prima raccolta di poesie e racconti “I riflessi dell’anima”, e tra il 2012 e il 2015 i primi due volumi di una saga in tre tempi, “Hans Thorkild – Hastings anno 1066” e “Hans Thorkild – Ritorno in Norvegia” di ambientazione storica. Nel marzo del 2022 pubblica il terzo e ultimo volume della trilogia “Hans Thorkild”, “Axel Thorkild – Il signore dell’isola di Man” con Antipodes Edizioni.  “I riflessi dell’anima” è una raccolta di poesie e alcuni racconti con testo inglese a fronte.  La raccolta rispecchia un mondo di sogni, di affetti, di speranze a volte anche deluse, di paure tipicamente adolescenziali, dove l’autrice è alla ricerca di sé stessa. Ad attraversare la raccolta è un forte bisogno di libertà, soprattutto interiore e il desiderio di raggiungere e realizzare ad ogni costo i propri sogni, anche se a volte è presente l’ombra di un profondo senso di impotenza che accompagna i versi.

Saga

Hans e Axel Thorkild, è una saga in tre tempi, a carattere storico-sentimentale. Il primo volume Hans Thorkild, Hasting anno 1066, è ambientato tra Norvegia, Normandia e Inghilterra, in epoca medievale, precisamente nella seconda metà dell’XI secolo, nel quale si muovono personaggi storici realmente esistiti ed altri di pura fantasia. Racconta dei fasti, ma anche del tramonto dell’epoca d’oro dei Vichinghi. Tratta in particolare degli anni precedenti e durante la battaglia di Hastings, che portò Guglielmo, duca di Normandia, alla conquista dell’Inghilterra. Ma il romanzo è senza dubbio anche un viaggio intorno all’amore nelle più varie accezioni, come ammette la stessa autrice: “l’amore sia quello spirituale, a volte platonico, ma anche quello passionale, l’amore filiale tra Aroldo Godwinson e la figlia Angel, fatto di devozione e rispetto.”  Il protagonista è il conte norvegese Hans Thorkild, un giovane ventiduenne, bello e affascinante. Vichingo atipico, egli ama il suo popolo, la sua incantevole terra, dalla natura selvaggia e incontaminata, la sua donna, la nobile decaduta Isolde Olsen, e non la guerra, l’odio e lo spargimento di sangue.

Il secondo volume, Hans Thorkild, Ritorno in Norvegia, è ambientato invece negli anni 1067-1071, durante il regno di Guglielmo in Inghilterra e di Sweyn II in Danimarca, e va ad analizzare le conseguenze storiche della conquista.  L’aspetto più intrigante della seconda parte, è senza dubbio l’esplorazione dei confini dell’ignoto, fino a includere ciò che sfugge al razionalismo moderno-contemporaneo, ma che era peculiare della cultura e della civiltà del Medioevo europeo, dove il sovrannaturale veniva vissuto come dimensione assolutamente realistica e “presente” nella sfera del quotidiano.  Tutta la narrazione è scandita da sogni premonitori, elementi esoterici e magici, che rinviano ai riti e ai miti ancestrali della Vecchia religione sciamanica, l’antenata della stregoneria medioevale, riti e miti facilmente rintracciabili anche nel paganesimo nordico e nella complessa spiritualità scandinava. Il cognome di Hans, Thorkild, allude chiaramente alla nota divinità nordica del tuono, Thor, personificazione della forza.

Il terzo e ultimo volume, Axel Thorkild, Il signore dell’isola di Man, più lungo e articolato rispetto ai primi due romanzi, narra invece della difficile vita di Axel, il figlio di Hans Thorkild e Isolde Olsen, definito “il figlio del peccato”, perché nato da una relazione clandestina tra il bel conte e l’altrettanto ammaliante Isolde, amata immortale del protagonista.

Axel, a causa delle sue origini, trascorrerà l’infanzia e l’adolescenza perseguitato dal passato, dagli errori commessi dai genitori, per i quali nutre sentimenti contrastanti. Presenti, costantemente nel romanzo, le continue riflessioni, i tormenti, le lotte interiori tra il bene e il male del protagonista. Il senso di incompletezza che prova e che non sa spiegarsi e il continuo domandarsi del perché della sua condizione esistenziale. Egli sembra incapace di amare perché non amato. Verrà vessato da una società bigotta e crudele. Tema dominante nella prima parte del romanzo, è la omosessualità all’interno della Chiesa già nel Medioevo. Il protagonista vivrà vicissitudini, le amarezze di una vita grama, nonostante il rango a cui appartiene. Eppure, quando tutto sembrerà perduto, la sua vita avrà una svolta. Tutta la narrazione è attraversata dal senso dell’ineluttabile, da sogni premonitori, da eventi paranormali, a significare che l’amore vince anche la morte. Axel Thorkild è stato forgiato sulla figura storica di re Magnus III di Norvegia, con il quale ha in comune alcuni episodi della sua vita e del suo regno. Altri personaggi di spicco sono l’amata Freya, il cui nome è un chiaro richiamo alla dea nordica dell’amore, la regina Ingerid (personaggio realmente esistito) e la principessa Maria, fanciulla dal cuore puro e dai sentimenti profondi, che diventerà nel tempo, per il protagonista, un valido appoggio e un porto sicuro. Altro personaggio da porre in risalto è il prete Andrew, vecchio amico di Hans, che aiuterà in ogni modo Axel e che diventerà un punto fermo nella sua vita. Personaggio chiave, presente in tutti e tre i volumi. Un altro personaggio significativo è la contessa Thorkild, che espia le sue tante colpe, riconoscendo e accogliendo il nipote nella propria dimora e che avrà una fine tragica. Dal punto di vista storico, la terza parte è ambientata tra la fine dell’undicesimo e l’inizio del dodicesimo secolo tra la Norvegia, l’Irlanda e la Sicilia normanna. Vengono messi in evidenza i cambiamenti nel passaggio tra i due secoli, ad esempio nel vestiario, nella costruzione dei castelli e nella società in generale. Significativo è l’incontro del protagonista con il conte normanno Ruggero I e la sua spedizione alla conquista di Siracusa e della Sicilia e nella conseguente cacciata degli Arabi dall’isola. Una vita dunque inaspettatamente intensa quella di Axel, vissuta tra successi e delusioni, intrighi, avventure, congiure di palazzo e amori impossibili. Anche in questo volume, personaggi realmente esistiti si alternano ad altri di pura fantasia. Lo stile è contrassegnato in tutti e tre i volumi da un acceso lirismo; protagonista incontrastata è anche la natura che accompagna le sofferenze o le gioie dei protagonisti.

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Recensioni:

https://oubliettemagazine.com/2011/12/13/i-riflessi-dellanima-di-roberta-strano-recensione-di-domenico-turco/

https://scrivoleggo.blogspot.com/2013/10/hans-thorkild-hastings-anno-1066-di.html

http://scritturaedintorni.it/ritorno-in-norvegia/

http://septemliterary.altervista.org/axel-thorkild-il-signore-dellisola-di-man-di-roberta-strano/?fbclid=IwAR0sm0Kl4N6LvTOds0FTQ2FdwmWsDlXxunqTRGHvN4eLSd0EyDaHieKXw4Q

https://www.scritturaviva.it/453368645?fbclid=IwAR0zGobTFO2dOgcdQO3rmVIxJbZQPLCRIMstBb3UpbvJ9KtNomuWGUDG4zA

https://scrivoleggo.blogspot.com/2022/04/axel-thorkild-il-signore-dellisola-di.html?fbclid=IwAR3DSrds3ueFFq2VUE2OE_iYpe3PlxLsFuHarNV0GXCsCCiqgwdBw9tro1Y