ilTorinese

Tecnologia o rispetto dei clienti?

Ho sempre sostenuto che la tecnologia possa, anzi debba, facilitare la nostra quotidianità, semplificare alcuni processi, ridurre i tempi e, ove possibile, i costi per migliorare complessivamente la qualità della vita.

Molte app installate sui nostri smartphone ci consentono, con un semplice comando vocale, di sapere che tempo farà, di accendere la stufa o la lavatrice a chilometri di distanza, segnalarci se un intruso sia entrato in casa nostra e molto altro.

Ma che dire dei call center totalmente automatizzati?

Ho spesso necessità di raggiungere il centralino di enti sia pubblici che privati, commerciali e no, ma non di rado ho dovuto aggiustarmi diversamente, magari recandomi in un negozio di quel brand per avere un contatto de visu che mi risolvesse, o almeno ci provasse, il problema.

Quante volte, appena raggiungiamo quel numero, sentiamo “Digitare 1 per X, 2 per Y, 3 per Z”, ma il “digitare X per parlare con un operatore” spesso manca.

Come spiego spesso nelle mie conferenze e come ho avuto modo di scrivere su queste colonne, moltissimi responsabili di azienda badano unicamente al ritorno economico (e spesso non ne sono capaci) anziché alla soddisfazione del cliente, che è la vera mission di un’impresa, assumendosi il rischio di impresa.

Chi ha impostato questi call center ha probabilmente considerato, tra le problematiche più frequenti, quelle sei, sette degne di essere risolte meccanicamente (guasto sulla linea telefonica, blackout, fuga di sostanze) non considerando che è quasi impossibile considerare ogni possibile disservizio all’utenza, che richiederebbe perciò una risposta (ed una soluzione) personalizzata.

Se io, utente, non ottengo una soluzione al mio problema posso essere tentato di cambiare gestore o fornitore o azienda che si occupa della manutenzione o, comunque, operatore economico; al di là del fattore rischio, però, c’è soprattutto la mancanza di rispetto verso i clienti, che sono quelli che permettono all’imprenditore, o agli azionisti, o ai soci, di dividersi gli utili a fine esercizio. Se vengo trattato bene è più probabile che accetti ulteriori servizi proposti da quell’operatore e possa anche accettare piccoli rincari nel costo dei servizi.

E che dire degli elimina coda nei quali puoi scegliere tra alcune voci, una delle quali è “Altro”? Inevitabile che quell’uno o quei due sportelli dedicati all’altro avranno una coda modello processionaria, mentre negli altri sportelli vi saranno una o due persone in coda.

Se, invece, la tecnologia ci viene erogata da un ente pubblico le cose si complicano, perché lo Stato (e gli enti locali) non devono perseguire finalità di lucro ma devono contenere i costi; non si capisce perciò perché investire migliaia (se non milioni di euro) in informatizzazione, con un servizio non soddisfacente, mentre alcune persone passano il tempo guardando il soffitto.

Il top lo raggiungono quei soggetti, pubblici o privati, ai quali invii una mail che, se verrà letta, non sarà mai oggetto di risposta generando nel mittente il dubbio “sarà arrivata a destinazione?”, “sarà stata letta?”, “staranno valutando cosa rispondere?”

Alla base di tutto ciò ci sono sostanzialmente due fattori: in primis la mancanza di rispetto verso gli utenti, chiunque essi siano, che meritano comunque attenzioni e la soluzione dei loro problemi. In secondo luogo, l’adibizione a compiti organizzativi anche complessi di persone inesperte o svogliate: per clientelismo, per motivi politici, per restituire un favore, alcune persone vengono adibite a ruoli per i quali non sono portate, affidando loro responsabilità che se non vengono onorate creano maggiori disagi di quelli che avrebbero dovuto risolvere.

Sergio Motta

A dimora 90 mila pianticelle nelle aree incendiate

LE ZONE BOSCHIVE DEVASTATE DAGLI INCENDI DEL 2017 A MOMPANTERO E DEL 2021 A CASELETTE

È entrata nel vivo la realizzazione del programma di interventi di rimboschimento nelle aree dei Comuni di Mompantero e Caselette percorse dal fuoco nel corso dei devastanti incendi dell’ottobre 2017 (Mompantero) e del marzo 2021 (Caselette). Lo stato di avanzamento degli interventi, finanziati sulla Missione 2 del PNRR, è stato illustrato venerdì 17 marzo nel corso di una conferenza stampa nella Sala Giunta dell’Unione Montana Valle SusaErano presenti il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il responsabile della Direzione Sistemi naturali della Città metropolitana di Torino, il Presidente dell’Unione Montana e Sindaco di CaselettePacifico Banchieri, il Sindaco di MompanteroDavide Gastaldo.

L’obiettivo principale del progetto è di recuperare le aree danneggiate dagli incendi negli ultimi 5 anni, in parte già interessate da lavori selvicolturali di messa in sicurezza e asportazione delle piante morte, con interventi di ricostituzione attiva, che consistono nella messa a dimora di circa 90.000 pianticelle di specie arboree e arbustive adatte ai luoghi o nella eventuale semina, in modo da recuperare la naturalità, la biodiversità e i processi ecologici legati agli ecosistemi forestali danneggiati in modo irreversibile dall’incendio. Il progetto è inoltre finalizzato alla riduzione dei rischi idrogeologici. Il passaggio del fuoco ha interrotto in vaste aree la continuità della copertura arborea, per cui occorre ricostituire le connessioni perdute, ricreando condizioni ecologiche funzionali e strutturali complesse, aumentando la biodiversità e dando ospitalità al maggior numero possibile di esseri viventi.

LE AREE INTERESSATE

Mompantero l’area boscata percorsa dal fuoco nel 2017 si trova al confine con i territori dei Comuni di Venaus e Novalesa ad un’altitudine che varia dai 1200 metri ai 1750 di Punta Bosconero ed è percorsa dalla strada militare che conduce al Forte Pampalù. A Caselette la zona di intervento sul monte Musinè ha un clima xerotermico, ovvero con temperature più elevate rispetto alle aree circostanti, con una vegetazione costituita da boschi e praterie aride. Si tratta della più importante oasi xerotermica del Piemonte, con ricchissima fauna di invertebrati. L’area, ad un’altitudine tra i 420 e i 600 metri, è stata percorsa da un grande incendio nel marzo 2021.

LE ATTIVITÀ PREVISTE

Il progetto di rimboschimento ha previsto un’attività di preparazione dei terreni, con il decespugliamento della vegetazione erbacea, l’asportazione di porzioni di piante morte ancora presenti in loco, una lavorazione andante del terreno con attrezzi manuali su una superficie di circa 1metro quadrato per ogni piantina da mettere a dimora, con dissodamento del terreno per una profondità di almeno 20-30 centimetri. Al termine dei lavori preparatori le aree di messa a dimora si presentano come piazzole, ripulite dalla vegetazione spontanea e da residui di legno a terra, con il terreno spietrato e lavorato. Le pietre rimosse vengono risistemate intorno ad ogni singola piazzola, a formare una specie di cordolo, a partire dal lato di valle, in modo da creare piccole barriere allo scorrimento dell’acqua.

La messa a dimora delle piante viene effettuata durante il periodo di riposo vegetativo invernale, in modo da massimizzare le possibilità di attecchimento. Le buchette in cui vengono sistemate le piante devono avere profondità e larghezza adeguate ad ospitare comodamente l’intera zolla radicale o pane di terra. Una volta scavata la buca si lavora il terreno sul fondo, in modo da agevolare l’approfondimento delle radici nel terreno. Sul fondo della buchetta viene posizionato un idroritentore, ovvero una sostanza chimico-minerale a base di poliacrilamide, in grado di migliorare le caratteristiche del terreno, riducendo gli stress idrici delle piante e migliorandone l’attecchimento. Nelle zone difficilmente accessibili si valuta la semina di specie pioniere.

LE SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE MESSE A DIMORA

(cifre riferite al progetto iniziale presentato sulla Missione 2 del PNRR, poi incrementate)

Mompantero

Specie arboree                   Specie arbustive

Pinus sylvestris (12872 piantine)          Ligustrum vulgaris (3218 piantine)

Abies alba (6436)                   Crataegus monogyna (3218)

Acer pseudoplatanus/opalus 6436          Viburnum lantana 3218

Populus tremula 6436                Amelanchier ovalis 3218

Fraxinus excelsior 9654             Prunus mahaleb 3218

Betula alba 3218

Sorbus aria 3218

totale 48270 piantine              totale 16090 piantine

Caselette

Specie arboree                Specie arbustive

Quercus petraea (1710 piantine)           Ligustrum vulgaris (286 piantine)

Acer campestre (570)               Crataegus monogyna (286)

Betula alba (857)                 Viburnum lantana (286)

Sorbus aria (857)                Corylus avellana (286)

Prunus avium (286)              Prunus mahaleb (286)

Campagna BiciScuola con la scorta della Polizia Stradale

E’ arrivata mercoledì  a Orbassano (TO) verso le 16,00, partita da Rho (Mi) alle ore 11,45, la 104° Milano-Torino, gara ciclistica internazionale per professionisti, dopo aver percorso 192 km ed aver attraversato le provincie piemontesi di Novara, Vercelli e Torino.

Il servizio di scorta è stato curato dalla Polizia Stradale con personale del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia di Milano e del Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Torino.

La Gara Ciclistica nel corso degli anni è diventata anche un importante momento divulgativo per una cultura della sicurezza stradale tra i più giovani partendo dalla sostenibilità energetica e rispetto per l’ambiente.

La manifestazione sportiva, infatti, come le altre classiche del ciclismo italiano, si inserisce in un progetto educativo denominato BiciScuola, sostenuto da RCS e dal Ministero dell’Istruzione, che vede impegnati tutto l’anno scolastico donne e uomini della Polizia Stradale, specificatamente formati nel settore della comunicazione ai più piccoli, in interventi didattici a cui i bimbi risultano particolarmente interessati.

Proprio nell’ambito del progetto viene richiesto ai ragazzi delle scuole di realizzare, al termine del percorso istruttivo, degli elaborati creativi sui diversi promossi dall’iniziativa con premiazione finale per quelli migliori.

L’arrivo della tappa di Orbassano è stata l’occasione per una simpatica cerimonia di premiazione che ha visto salire sul palco i ragazzi della quarta elementare della scuola Vittorino da Feltre di Rivoli (TO) che sono stati premiati con cappellini, magliette, un diploma per tutta la classe e con il peluche mascotte del giro d’Italia LUPO WOLFIE.

Per rafforzare la compagna educativa all’arrivo della gara è stato allestito anche uno stand di BiciScuola che i piccoli hanno potuto visitare e nel quale hanno incontrato nuovamente i poliziotti.

Passeggiata nel parco del Castello di Miradolo per la Festa del Papà

Il Collegio Einaudi a Biennale Democrazia

GLI STUDENTI SI INTERROGANO SU “LIBERTA’ E COMUNITA'”

 

Cosa significa essere liberi all’interno di una Comunità? Quando finisce la libertà individuale e comincia quella collettiva?

Temi su cui l’uomo si interroga da sempre e che torneranno al centro della discussione pubblica in occasione di “Libertà e Comunità”, l’incontro organizzato dalla Fondazione Collegio Universitario Einaudi di Torino all’interno della manifestazione Biennale Democrazia.

L’appuntamento è per giovedì 23 marzo a partire dalle ore 19 presso la Biblioteca Centrale del Collegio Einaudi (Via Maria Vittoria 39). L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti in sala.

Pensato come un dibattito aperto, “Libertà e Comunità” vedrà “affrontarsi” sul palco studenti universitari divisi in squadre e provenienti dalla comunità del Collegio Einaudi e dagli altri atenei cittadini.

Una sfida oratoria che non vuole decretare un vincitore ma dare impulso a una riflessione collettiva sui reali significati di libertà e comunità, termini troppo spesso sviliti e privati del loro reale significato nel corso della Storia e che anche oggi sembrano soffocati e incapaci di emergere.

Le menti giovani e fresche degli studenti universitari coinvolti proveranno a dare un loro contributo, quale momento conclusivo di un percorso di formazione organizzato nei mesi scorsi dal Collegio Einaudi e dedicato ad un particolare strumento di comunicazione: il dibattito pubblico.

Campionati mondiali tiro alla fune indoor, brilla Figest

In rappresentanza dell’Italia, i 16 tesserati della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali hanno ottenuto un quarto posto nella categoria 580 kg mista senior e un sesto nella categoria 600 kg. Un nostro connazionale conquista il bronzo nell’under 23

Si è conclusa tra gli applausi l’esperienza ai recenti Campionati mondiali indoor di tiro alla fune svoltisi a Belfast, in Irlanda del Nord, per i portacolori della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali. Gli atleti azzurri hanno infatti collezionato buonissimi risultati ottenendo un quarto posto assoluto nella categoria dei club 580 kg misti senior e un sesto posto nel girone assegnato al team di casa nostra per la categoria 600 kg. L’atleta tricolore Michele Paradiso, marchigiano in prestito al club basco Sokatira, è arrivato addirittura terzo, conquistando dunque il bronzo, nell’under 23 categoria 560 kg.

Molto intense le giornate irlandesi per gli atleti Figest che, in apertura dei Campionati, hanno gareggiato nella sezione Club e hanno cercato di rispondere nel migliore dei modi ad un sorteggio sfortunatissimo nel girone di ferro dove due delle squadre in gara sono poi risultate finaliste. Il Club Figest ha partecipato nella categoria 600 kg incassando una sola vittoria contro i baschi e classificandosi, dunque, penultimo.

Con i colori del club basco Sokatira un nostro connazionale, il marchigiano Michele Paradiso ha però contribuito a conquistare il bronzo nell’under 23 categoria 560 kg. Medaglia sfiorata, dai colleghi che vestivano la nuova divisa della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, presentata per l’occasione dei Mondiali, nella categoria 580 km misti senior. Al termine delle gare il team Figest è risultato quarto su 13 club partecipanti dopo aver perso la finalina con la Cina.

Nelle ultime due giornate di presenza a Belfast i ragazzi hanno indossano la maglia tricolore rappresentando la Nazionale italiana. Da azzurri hanno disputato la sfida nella categoria 600 kg maschile arrivando però penultimi nel girone dopo aver comunque resistito alle formazioni che si sono poi rivelate vincitrici. Nella gara 580 kg della giornata conclusiva la classifica finale ha visto gli Azzurri piazzarsi quinti davanti a Cina e Usa. Rispetto all’ultimo Mondiale in questa classifica gli atleti di casa nostra hanno conquistato una posizione in classifica.

Sotto le insegne della Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, in questa edizione dei Mondiali sono state ben sei le rappresentative italiane partite alla volta di Belfast. “Mi sento in dovere di ringraziare le associazioni sportive dilettantistiche Alionti di Torino, Cerberus di Camaiore, Black Bull di Camaiore, Valtellina di Morbegno, Bellatores di Fermo e Cavalcata, sempre di Fermo, che hanno permesso di mettere insieme una bella squadra con i colori della nostra Federazione” – sottolinea Enzo Casadidio, presidente Figest.

La delegazione azzurra è stata guidata dal coach Matteo Spaziale di Morbegno, in provincia di Sondrio, e dal presidente della specialità, Fabio Marongiu. Insieme a loro il responsabile della Nazionale indoor, Alfredo Dalle Luche, il responsabile del team del tiro alla fune indoor, Matteo Capeccia, il collaboratore tecnico, Devis Pennesi, e la segretaria di specialità, Stefania Pessotto.

Questi i nomi degli atleti di casa nostra che hanno preso parte ai Mondiali di Belfast: i lombardi Carlo Bertarini, Davide Bottani, Rudy Quaini e Matteo Ronconi di Sondrio, i marchigiani Rossano Biondi, Michele Paradiso, Devis Pennesi, Alex Petrini ed Alessandro Quinzi di Fermo, i toscani Angela D’Angelo, Sophia Gabsi, Chiara Moriconi, William Palmierini e Luna Bonuccelli di Lucca, i piemontesi Federico Marongiu e Claudia Perino di Torino.

Sono stati ragazzi straodinari che hanno difeso i colori dell’Italia e della Figest in modo unico – commenta ancora Casadidio, che aggiunge – Adesso l’impegno da parte di tutti prosegue nella convinzione di poter fare sempre meglio e di poter raggiungere i traguardi sperati. Quella del tiro alla fune è una delle discipline della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali che merita di crescere. E’ anche per questo che, forti dei risultati ai campionati del mondo, abbiamo deciso di portarla anche nelle scuole perchè è tra i giovani che vogliamo andare a cercare nuove leve per una disciplina unica che unisce forza, tenacia, spirito di sacrificio e il saper fare squadra”.

Il Piemonte si confronta con la Commissaria europea su transizione energetica e industriale

 Elisa Ferreira incontra il presidente Alberto Cirio. 

Si è svolto ieri al Grattacielo Piemonte l’incontro bilaterale tra il presidente della Regione Alberto Cirio e la commissaria europea alle Riforme e Coesione Elisa Ferreira.
«Ringrazio la commissaria per il prezioso confronto. Il Piemonte è stata la prima Regione d’Italia ad avere ottenuto l’approvazione del Fesr e del Fse, ed è un grande motivo di orgoglio perché dimostra il nostro impegno nella programmazione dei fondi europei» dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio.

Durante l’incontro sono stati affrontati numerosi dossier a partire dall’energia, con i passi avanti che il Piemonte sta facendo ad esempio sull’idrogeno per cui ha vinto un progetto bandiera sul Pnrr grazie alle competenze nella ricerca, garantite da Università e Politecnico, e alle aziende chiamate ad affrontare la sfida dell’energia pulita. Si è poi discusso dell’esigenza di affrontare il problema della carenza di acqua: per il Piemonte questo rappresenta una criticità sia per quanto riguarda il comparto agricolo, sia per la produzione di energia con l’idroelettrico. «Con la commissaria – prosegue Cirio – abbiamo affrontato il tema della transizione ecologica, che il Piemonte sostiene con convinzione, senza però poter perdere di vista i rischi di disoccupazione per una classe di lavoratori che, per età, è formata per la produzione del motore termico e che dovrà essere riqualificata verso le nuove tecnologie». Tra gli argomenti trattati, anche il piano di avanzamento della banda ultra-larga che il Piemonte considera strategico per superare il digital divide, provocato anche dalla conformazione orografica del territorio.

La commissaria Ferreira ha ricordato la buona cooperazione tra Piemonte e istituzioni europee. «L’Italia ha attualmente due strumenti molto importanti per il suo sviluppo: uno è il Recovery fund e l’altro sono i fondi strutturali. Sono due binari di sviluppo che hanno logiche diverse e tempistiche diverse. I fondi strutturali hanno un periodo di sviluppo più lungo rispetto al Recovery fund, che è stato previsto per contrastare e riprendere l’economia europea e italiana in particolare, subito dopo la pandemia da Covid. Sono strumenti diversi che però devono lavorare insieme. E devono farlo su direttrici comuni come la transizione energetica, la transizione industriale, tenendo conto del fatto che il cambiamento climatico è un’emergenza. Sono temi centrali per il Piemonte che ha una tradizione industriale forte, può contare, grazie alle università, su solide competenze tecniche e vanta una posizione geografica favorevole perché è al centro dell’Europa».

A Torino si gioca (gratis) con la scienza

WINS SCIENCE&TECH DAY

Tanti laboratori gratuiti per bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni

Sabato 18 marzo dalle 15 alle 19|Via Traves 28, Torino

Prenotazione al seguente link: https://blog.worldinternationalschool.com/sciencetechday-1

Pilotare un aereo con un vero simulatore di volo, esplorare il corpo umano, scoprire la matematica, la fisica e la logica con i robottini E.DO, imparare giocando con i mattoncini DUPLO®, cimentarsi nella costruzione di una pala eolica funzionante e provare la realtà aumentata. Diventare fotografi per un giorno e scoprire tutte le forme di energia per vivere in un mondo sempre più green.

Sono solo alcuni dei laboratori gratuiti che WINS – World International School of Torino propone sabato 18 marzo in occasione di Wins Science&Tech Day. Un pomeriggio dicato a tutti i bambini e i ragazzi dai 4 ai 14 anni che vogliono divertirsi con la scienza, la matematica, la robotica, la tecnologia e la creatività digitale… Dalle 15 alle 19 il Campus della scuola internazionale di Via Traves 28 si trasformerà in un enorme playground della scienza e della tecnologia all’interno del quale i giovani partecipanti potranno spostarsi liberamente diventando piccoli scienziati per un giorno.

Tante le attività e gli esperimenti condotti dai numerosi partner esperti nel settore e dai docenti WINS che terranno i laboratori in inglese, per unire lingua e scienza in un pomeriggio di divertimento e apprendimento.

Alcuni dei laboratori di WINS SCIENCE & TECH DAY:

BRICKS 4 KIDZ® – ”Mi piace mangiare…bene”
Impara l’importanza di mangiare sano e divertiti con i mattoncini DUPLO®.

AERO CLUB TORINO – “Preparati al decollo!”

Allaccia le cinture e mettiti al comando di un jet con il simulatore di volo che ti farà diventare pilota per un giorno sotto la guida di piloti professionisti.

E.Do – Dimentica i libri per un istante e impara a programmare con i robot e.DO!” con i docenti WINS

Usa i robot e.DO per scoprire i segreti della programmazione e sviluppare la logica induttiva.

YGA ITALY – “La scienza per tutti”
Costruisci una pala eolica, realizza un’auto con sensori di movimento e rendi la tua casa più smart per un futuro più sostenibile.

VENCO Services Srl – “Esplora il mondo della cybersecurity”

Partecipa al laboratorio e scopri di più sulla sicurezza informatica!

LABORATORIO DI FOTOGRAFIA – “Ti svelo qualche trucco per le tue fotografie!”

Impara a padroneggiare al meglio la macchina fotografica grazie ai consigli del fotografo professionista Vincenzo Solano.

EICOM – “Prepara bombe di semi, sale aromatizzato e impara come risparmiare energia con la mascotte Poddy”

Sperimenta, crea e divertiti scoprendo la natura e tutte le forme di energia per un mondo più green.

REKORDATA – “Giochiamo con la realtà aumentata!”

Gioca con un personaggio 3D da te creato e proietta oggetti 3D muovendoti nello spazio circostante.

GRUPPO LARC – “Esplora il corpo umano!” 

Costruisci uno scheletro con tutte le sue ossa e impara a riconoscere gli organi.

WINS SCIENCE LABS: Tantissimi laboratori tenuti dagli insegnanti internazionali di WINS: scopriamo come la temperatura influenza il movimento, come il ghiaccio interagisce con altre sostanze, come scandagliare gli oceani con un sonar, addentriamoci nella fisica, nella chimica e nella biologia…e molto altro!

Wins Science & Tech Day è realizzato in collaborazione con: Aeroclub Torino, BRICKS 4 KIDZ®, E.DoEICOM, Gruppo Larc, Rekordata, Venco Services Srl, Vincenzo Solano Fotografo, YGA ITALY.

L’ingresso è gratuito previa prenotazione al seguente link: https://blog.worldinternationalschool.com/sciencetechday-1

WINS – World International School of Torino

Via Traves 28, Torino

Tel. 011 197 2111

www.worldinternationalschool.com

#TO25 Snow Volley Festival di Bardonecchia

Appuntamento per sabato 18 e domenica 19 marzo

Nella località che dal 13 al 23 gennaio 2025 sarà fra le sedi di gara dei Giochi Mondiali Universitari invernali, il weekend è realizzato dal Comitato organizzatore di Torino 2025 con il supporto tecnico di Snow Volley Italia

L’evento anticipa il “Grand Finale”

del Campionato italiano assoluto di Snow Volley 2023

a Prato Nevoso dal 31 marzo al 2 aprile

Il Comitato organizzatore di Torino 2025, con il supporto tecnico di Snow Volley Italia, porta lo snow volley a Bardonecchia.

L’appuntamento è con il #TO25 Snow Volley Festival di Bardonecchiasabato 18 e domenica 19 marzo saranno in programma due giornate di sport e festa sulla neve della località valsusina che, dal 13 al 23 gennaio 2025, sarà una delle sedi di gara dei Giochi Mondiali Universitari invernali, assegnati dalla FISU alla FederCUSI e pronti a tornare sotto la Mole a distanza di 18 anni dall’edizione del 2007. Il Piemonte si conferma così sempre di più Land of Sport, come da claim ufficiale dei FISU Games.

Lo snow volley, che negli ultimi anni è diventato sempre più popolare grazie alla spinta di Snow Volley Italia (che lo ha lanciato in Italia e non solo nel 2015 e che oggi ha all’attivo quasi 30 eventi organizzati), della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo che l’ha riconosciuto nel 2018 e fatto un primo evento nel 2022 con Snow Volley Italia), a quella europea della CEV e a quella internazionale della FIVB, sogna di ritagliarsi uno spazio come disciplina opzionale dei FISU Games in programma dal 13 al 23 gennaio 2025 e il #TO25 Snow Volley Festival di questo weekend è il primo passo per valutarne le potenzialità.

“Dopo #TO25, il prossimo grande impegno di Snow Volley Italia è dal 31 marzo al 2 aprile prossimi, con l’organizzazione a Prato Nevoso (Frabosa Sottana, Cuneo) dello Snow Volley Festival, “Grand Finale” del Campionato italiano assoluto di Snow Volley 2023. L’iscrizione al Campionato è riservata ai tesserati Fipav mentre, per le altre categorie, è aperta anche ai non professionisti. Per il Campionato Italiano (3×3 M&F). Sei le categorie: 2×2 Maschile e Femminile, 3×3 Maschile e Femminile, 4×4 Misto (minimo 2 donne in campo), 2×2 Misto – ha commentato Matteo Carlon, Presidente di Snow Volley Italia – Durante la tappa di Prato Nevoso (CN) verrà anche assegnato il primo Scudetto Italiano FIPAV. Anche a Prato Nevoso, lo snow volley porterà sulla neve lo spirito goliardico, i valori del fair play e le regole di gioco del beach volley. Divertimento è la parola d’ordine: sia in campo sia fuori, tra festeggiamenti, sci, tour in motoslitta, apres-ski, festival musicali e disco dance. Tre giorni di neve, pallavolo e festa non stop, in perfetto stile Snow Volley Italia”.

SNOW VOLLEY: PILLOLE DI STORIA

Lanciato in Austria nel 2008, lo snow volley è stato riconosciuto ufficialmente tre anni più tardi. Nel 2013 la prima tappa italiana del tour austriaco, partito l’anno prima. Nel 2015Snow Volley Italia ha organizzato a Prato Nevoso il secondo torneo italiano, con 150 iscritti, anche amatori: un vero e proprio weekend di festa sulla neve, per gli amanti della pallavolo. Nell’ottobre successivo, anche la Confederazione europea di volley ha riconosciuto ufficialmente lo snow volley. Nel 2022, a Prato NevosoSnow Volley Italia ha assegnato i primi titoli italiani, in un fine settimana che ha visto in gara oltre cento squadre e atleti provenienti da tutto lo Stivale, oltre che da quattro continenti.

I BIG AFFASCINATI DALLO SNOW VOLLEY

Fra i grandi nomi che hanno dato spettacolo sulla neve ci sono quelli del campione di tutto Gilberto “Giba” Amauri Godoy Filho, del russo Konstantin Semenov, di Riley e Maddison McKibbin, oltre agli italiani Eugenio Amore e Sara Breidenbach, già tricolore nel 2022.

Anche a Bardonecchia ci saranno big della disciplina. Come i polacchi Michal Matyja, king of the snow per diversi anni, e Piotr Groszek, suo “erede” e già vincitore a Prato Nevoso nel 2018. Ci saranno poi, i francesi capitanati da Iskander El Ghouti (king of the snow lo scorso anno) e con Paul NicoleCyril Larrieu e Julien Bourdon.

Fra le donne confermate Sara Breidenbach, già campionessa italiana di beach volley e snow volley e vincitrice di alcune tappe World Tour, assieme ad Anna Dalmazzo e Sofia Arcaini, queen indiscussa di tutte le ultime edizioni di Prato Nevoso. E poi Cristiana Parenzan, in campo sia al primo Europeo di volley sulla sabbia, sia a quello sulle nevi, e Michela Lantignotti.

SNOW VOLLEY: LE REGOLE

Il regolamento del torneo di sabato prevede sfide 3 contro 3, con due semifinali maschilialtrettante femminili e le finali 3°/4° posto al sabato. Il giorno dopo, le finalissime. Tutte le partite si giocheranno al meglio dei due set a 15 punti. Sempre domenica, spazio anche al torneo Queen & King of the Court, nuovo e divertente format a tempo nel “chi vince regna”, con gironi da 15 minuti a eliminazione.

IL PROGRAMMA DEL WEEKEND DI BARDONECCHIA

Sabato 18 marzo partirà il torneo #TO25 Snow Volley Festival alle ore 11.00 nell’area di Campo Smith a Bardonecchia fino alle 16.30, quando scatterà l’Après-ski party all’Haralds, che proseguirà fino a tarda serata. Il giorno successivo, domenica 19 marzo, è in programma dalle 10.00 il torneo King of the Court, mentre alle 14.00 ci saranno le finali del #TO25 Snow Volley Festival, a cui faranno seguito le premiazioni e la grande festa finale.

 

I traumi dell’esordio

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60 🇺🇸 

Nella storia del garage rock americano degli anni ‘60 abbiamo incontrato innumerevoli bands di giovani liceali che si trovavano perfettamente a proprio agio dal vivo durante i concerti e parallelamente riuscivano a gestire le pulsioni creative anche in studio di registrazione, dosando sapientemente suoni ed impasti.

In altri casi il tutto si ribaltava, specialmente quando il gruppo si dimostrava discretamente coeso in sala di registrazione ma perdeva amalgama nella dimensione “live”, magari distratto dal pubblico o dal contesto del caos di un “teenage club” o peggio di un “frat party” universitario, allorquando il “rumore disordinato e caotico” non di rado copriva la stessa amplificazione. Vi era inoltre un terzo caso, vale a dire la magia e l’empatia nelle “performances” dal vivo cui si contrapponeva il vero e proprio “trauma da blocco psicologico” in studio. I motivi potevano essere i più variegati ed il “trauma” trovava le sue cause in molteplici fattori: ambientali (luoghi inappropriati e quasi improvvisati), umani (attriti con il personale di registrazione, disagio all’interno della band per la presa di coscienza della differenza tra suono da studio e suono “live”), economici (insoddisfazione per il “budget” ristretto, ansia da “time is money”, equivoci sugli accordi presi “a monte”), creativi (aspettative frustrate dalla volontà dei discografici, soluzioni musicali imposte dall’alto e non condivise dal gruppo) etc. Si può affermare che il trauma “di natura ambientale” investì in pieno la band “The Individuals”, formatasi nel suo nucleo-base a fine 1964 nell’area tra Danville e South Boston, al confine tra Virginia e North Carolina. I membri erano Glenn Meadows (V), Ronnie Vaughan (V, chit), Ben Vaughan (chit), Tommy Redd (b, V), Sammy Moser (org), Ronnie Couch (batt); con management autogestito sfruttavano un volenteroso e generoso vicino di casa come “autista” per trasferirsi per esibizioni e “gigs” nelle zone vicine. Il suono della band si rifaceva ai Rolling Stones, ma in seguito fu forte anche la suggestione dai Blues Magoos; nonostante la gestione “home made”, la band suonò a più riprese per le feste di teenagers all’American Legion e in svariate “venues” quali Hupps Mill Bowling Alley, Moorefields, Oak Level Club, T-Bird Country, The Skylark Club, The Danville City Armory e all’Halifax County Fair. Nel 1967 vissero l’esperienza della sala di registrazione, da cui scaturì il primo (e unico) 45 giri: “I Want Love” [T. Redd] (Hos-45-2018; side B: “I Really Do”), con etichetta Raven Records, inciso a Danville (Virginia) presso The House Of Sound. Fu un esordio traumatico per la band a livello ambientale, data l’angustia del luogo, la limitatezza del budget e del tempo a disposizione e con dotazione strumentale e tecnologica di scarso livello. Il disagio che probabilmente avvolse la compagine… in un certo senso traspare anche dall’esito qualitativamente non eccezionale del disco. In seguito “The Individuals” continuarono con buoni risultati nei “gigs”, grazie anche alla programmazione del 45 giri sulla radio locale WHLF e ad Al Mapes nel suo show “1400 Club”. Tuttavia gradualmente la spinta propulsiva venne meno; entro la primavera del 1968 la band si sciolse, anche per sopravvenute gravidanze di fidanzate, chiamate in esercito e necessità economiche stringenti ed insostenibili.

Gian Marchisio