Una insolita veduta della Mole Antonelliana in questo scatto di Marisa Sardu
Inizieranno mercoledì 8 marzo e proseguiranno fino al 17 marzo i lavori da parte di Terna per smantellare i tralicci del vecchio elettrodotto aereo a 220 kV denominato “Rosone-Gruglisco”. Le attività di demolizione sono conseguenti all’intervento di razionalizzazione della Rete elettrica nelle aree periferiche di Torino.
L’opera si inserisce nell’ambito del Protocollo di Intesa stipulato tra Terna Rete Italia Spa, Regione Piemonte e Città di Torino, che ha consentito negli ultimi anni una significativa opera di ammodernamento delle linee elettriche nell’area metropolitana del capoluogo regionale.
L’ intervento, che prevede la demolizione di 8,8 km di linea aerea in Doppia Terna a 220 kV e di 28 sostegni, sarà suddiviso in due macrofasi: recupero dei sei conduttori di energia e una fune di guardia ed a seguire demolizione sostegni e ripristino aree occupate dagli stessi.
“Sono state molte le interlocuzioni tra Regione e Città di Rivoli – afferma il Sindaco Andrea Tragaioli – per ottenere questo risultato. Il progetto, per il quale Terna investe, che è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente, consentirà un complessivo ammodernamento della rete elettrica dell’area interessata, garantendo maggiore efficienza di esercizio e sostenibilità ambientale. Verranno smantellati sostegni elettrici vetusti, ridotto l’impatto sul territorio delle linee aeree esistenti sostituite da una nuova completamente interrata”.
“La demolizione dei tralicci e dell’elettrodotto sono simbolo di un impegno portato avanti per rendere la città sempre più bella e più sana e proseguire anche nel percorso di rigenerazione urbana. – prosegue Tragaioli-. Questo importante lavoro di riassetto della rete elettrica cittadina, oltre ad assicurare la risposta ai consumi, porta all’eliminazione di cavi e tralicci con benefici per tutto il territorio, sia per ciò che concerne l’impatto visivo che per la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico”.
L’Aula di Palazzo Lascaris condanna le violenze e le devastazioni della manifestazione di sabato scorso a Torino.
Lo ha fatto con l’approvazione, a larghissima maggioranza, di due ordini del giorno: il primo, proposto dal presidente Stefano Allasia, condanna fermamente i fatti, chiede che la Giunta si costituisca parte civile e – con una modifica sollecitata da Diego Sarno (Pd) – che eventuali risarcimenti vengano destinati agli esercizi commerciali colpiti.
Il secondo, a prima firma Paolo Bongioanni (Fdi), si unisce alla condanna degli episodi e alle richieste di risarcimento, esprime solidarietà agli agenti di polizia feriti, impegna la Giunta a concertare con Ministero dell’Interno e prefettura maggiori controlli alle frontiere e rafforzare la cooperazione con Europol e Interpol per lo scambio di informazioni sui soggetti a rischio.
“Sabato si è esagerato, non è tollerabile ciò che è successo. Si è devastata una parte di città. E questo scempio deve essere condannato da parte di tutti, senza distinzioni e divisioni. È doveroso dare la nostra più ampia solidarietà alle forze dell’ordine e agli operatori commerciali. Chiediamo l’applicazione della disciplina che impedisca preventivamente lo svolgersi di manifestazioni che minano tutti i criteri di sicurezza per la città ed i cittadini”, ha spiegato Allasia, intervenuto nel dibattito in qualità di consigliere della Lega.
Per Silvio Magliano (Moderati) “dobbiamo essere tutti compatti nel dire che la libertà di espressione è sacrosanta fino a quando non sfocia nella violenza. È stata violata anche l’integrità di un simbolo della misericordia come il Santuario della Consolata. Abbiamo chiesto di immaginare un fondo che sostenga chi ha subito danni”.
“Dobbiamo avere il coraggio di constatare che qualcosa non ha funzionato nella gestione della manifestazione – ha sottolineato Mauro Fava (Fi) – le proteste erano attese e per questo era necessario prevenire e non intervenire a cose accadute. Molti fermati sono già in libertà, mandando un messaggio negativo alle forze dell’ordine che si trovano sole. C’è bisogno di una risposta forte”.
“Condanniamo fermamente quanto successo – ha spiegato Sarno – ma se parliamo di ‘parte buona’, va ricordato che diverse forze politiche sono mancate nella piazza in risposta alle violenze al liceo di Firenze di natura squadriste e neo fasciste. Su valori fondativi della nostra Repubblica, come l’antifascismo, non possono esserci divisioni e non ci può essere vicinanza a corrente alternata”. Dal Pd arriva anche l’appello di Sergio Chiamparino: “Sarebbe importante dare un segnale unanime di voto, al di là delle diverse analisi sui fatti, non ci possono essere distinguo”.
Critica su alcuni aspetti la consigliera Francesca Frediani (M40 – Up): “Vediamo la tendenza a criminalizzare ogni movimento di protesta anche pacifica. I fatti di sabato devono essere condannati, esprimiamo solidarietà a commercianti e cittadini, ma in questi atti ci sono richieste che non sono competenza della Regione, sono strumentali e non condivisibili nella loro finalità”.
“Mi unisco alla ferma condanna – ha dichiarato Giorgio Bertola (Europa Verde) – sono contrario a qualsiasi forma di violenza, anche politica, gli episodi di Torino e di Firenze sono ugualmente gravi. Ho dubbi sulle richieste di questi due atti, su quanto viene richiesto alla Giunta e sulla competenza in materia di cooperazione con le forze dell’ordine”.
Il capogruppo della Lega, Alberto Preioni ha sottolineato “il nostro voto compatto, a Torino sono successi atti criminali e i criminali devono andare in galera, non sono rivoluzionari ma delinquenti. Abbiamo visto la partecipazione dei soliti noti dei centri sociali. Confermiamo la nostra vicinanza ai cittadini onesti e chiediamo lo sgombero dei centri di illegalità”.
“Colgo l’occasione per condannare i gravi episodi e manifestare solidarietà alle forze dell’ordine e a chi ha subito danni – ha spiegato Silvana Accossato (Luv) – ma lo spirito di questo dibattito e l’epilogo della discussione dimostrano il retroterra culturale degli estensori e mi spingono a non condividere questi odg”.
In conclusione l’assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, ha confermato la solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine e ai commercianti che hanno subito danni ingenti e ha annunciato la richiesta al ministro di vietare questo tipo di manifestazioni, che si trasformano in guerriglie urbane.
L’aula ha inoltre approvato gli odg
– n. 937 “Eliminazione del Cancro alla Cervice – HPV” presentato da Alessandro Stecco (Lega)
– n. 924 “Proposta direttiva Unione Europea obbligo per tutti gli immobili residenziali del raggiungimento classe energetica E entro il 2030” presentato da Allasia
– n. 939 “L’importanza della nomina dei componenti della Commissione Piano Regionale AIDS (PRAIDS)” presentato da Magliano
– n. 752 “Promozione di attività ed iniziative di comunicazione per una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità” presentato da Andrea Cane (Lega)
fmalagnino
Inaugurazione venerdì 10 marzo prossimo
In programma allo spazio espositivo della galleria d’arte Elena Salamon in via Torquato Tasso 11
Inaugura venerdì 10 marzo prossimo una mostra dal titolo Il Carnet de la Californie di Pablo Picasso, presso la Galleria d’Arte Elena Salamon, in via Torquato Tasso 11, presso la piazzetta IV Marzo.
Le litografie del raro “Carnet de la Californie” di Pablo Picasso (25 ottobre 1881-8 aprile 1973) saranno esposte fino al 29 aprile prossimo, in concomitanza con la celebrazione del cinquantenario della morte di Pablo Picasso, spirito ribelle e geniale, icona della cultura mondiale.
“Ho ritenuto doveroso omaggiare una delle menti più brillanti del XX secolo – spiega la gallerista Elena Salomon – proponendo alcune variazioni sul tema eseguite dal maestro in sole dieci settimane.
Fu profondo il legame di Pablo Picasso con la Costa Azzurra, tanto che egli acquistò una maestosa villa in stile Art Nouveau sulle alture di Cannes, nel quartiere La Californie.
Qui abitò con la sua nuova compagna Jacqueline Roque.
Nell’immenso e luminoso salone, le cui grandi finestre si aprivano su di un giardino particolarmente lussureggiante, il maestro creò il suo atelier.
Le opere in mostra fanno parte del “Carnet de la Californie”, un taccuino di disegni eseguiti in sole dieci settimane tra il novembre 1955 e il 14 gennaio 1956. Furono trasposti in litografia da Mourlot.
Furono settantacinque giorni in cui Picasso creò delle variazioni dei paesaggi d’interni, quindici disegni che ritraevano l’interno del suo studio, sette ritratti di Jacqueline Roque, in veste da odalisca, e tre citazioni di antichi maestri.
Mara Martellotta
Approvata la proposta della Regione Piemonte di un ulteriore piano di interventi connessi al superamento dell’emergenza per gli eventi meteorologici del 2019. Il Dipartimento della Protezione Civile ha così autorizzato l’uso delle risorse necessarie per circa 15 milioni di euro.
«Gli importi degli interventi coincidono sostanzialmente con quanto preventivato dagli uffici regionali con la ricognizione dei fabbisogni nei territori colpiti dalle alluvioni – chiarisce l’assessore alla Protezione civile e tutela del suolo Marco Gabusi – E’ un ulteriore tassello che siamo riusciti ad ottenere per ripristinare i danni che molte zone della nostra regione hanno subito».
I fondi, suddivisi per 147 interventi in tutto il Piemonte, contribuiranno in buona parte al ripristino dell’esistente, ma anche per nuovi interventi come la realizzazione di versanti e sponde e opere di contenimento. Questo è il decimo stralcio del piano interventi previsto per le calamità di ottobre novembre 2019 per un importo totale di oltre 134 milioni di euro.
Per i Comuni della Provincia di Torino, gli interventi in totale sono 11 e sono previsti 870 mila euro, mentre alla Città Metropolitana arriverà circa un milione di euro.
«Le risorse sono state individuate per le alluvioni avvenute a fine novembre 2019 nella provincia di Torino – precisano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Gabusi– Siamo riusciti ad ottenere risorse importanti sia da fondi nazionali che europei, e il merito va a tutti i soggetti coinvolti, in particolare ai professionisti e tecnici pubblici e privati, e agli enti che stanno assiduamente lavorando con noi per un obiettivo comune: la messa in sicurezza dei territori e lo sviluppo della nostra regione».
Emergenza cinghiali: “Intervenga l’esercito”
IL PRESIDENTE DI CIA PIEMONTE GABRIELE CARENINI: «CHIEDIAMO AL NUOVO COMMISSARIO VINCENZO CAPUTO L’IMMEDIATO IMPIEGO DELL’ESERCITO»
«Chiediamo che i problemi straordinari, come il proliferare della fauna selvatica ormai palesemente fuori controllo, siano affrontati con strumenti straordinari, perché fino ad ora quelli ordinari non sono bastati. Chiediamo al nuovo commissario nazionale per l’emergenza della peste suina di disporre l’uso dell’esercito per il contenimento dei cinghiali in Piemonte e Liguria».
Cosi il presidente regionale di Cia Agricoltori del Piemonte, Gabriele Carenini, anticipa la principale delle richieste che avanzerà al nuovo commissario nazionale per l’emergenza della peste suina, Vincenzo Caputo, in attesa del loro primo incontro ufficiale.
«Il dilagare incontrastato dei cinghiali in campagna – continua Carenini – sta causando danni ingenti all’agricoltura. Con l’inizio della stagione delle semine del mais, interi raccolti rischiano di andare compromessi, se non completamente distrutti, così come lo scongiurato allargarsi del contagio della peste suina metterebbe in ginocchio uno dei comparti agroalimentari più consistenti del nostro Paese. Il grido di allarme degli agricoltori non può più cadere inascoltato, bisogna che le autorità competenti intervengano al più presto, senza più tentennamenti, abbattendo il maggior numero di cinghiali possibile. A questo punto, crediamo che l’unica soluzione possibile sia l’impiego dell’esercito».
Nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore che subirebbe una contrazione del 14% degli addetti.
Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro”.
Ecco le proposte dell’Associazione Artigiana al Governo
Sui crediti incagliati del superbonus il Piemonte si gioca almeno 12.620 posti di lavoro diretti nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore che subirebbe una contrazione del 14% degli addetti. Ma il conteggio totale delle posizioni che rischiano di dover fare i conti nei prossimi giorni con la cassa integrazione e la perdita del lavoro, potrebbe aumentare vertiginosamente tra diretti e imprese collegate.
Situazione pesante che potrebbe riverberarsi anche sui territori: in provincia di Torino, solo nelle MPI edili, si stimano 5.870 i posti a rischio, a Cuneo 2.240, ad Alessandria 1.210, a Novara 1010, ad Asti 750, nel Verbano 520 e a Vercelli e Biella 510.
Sono queste le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato contenute nel dossier: “Occupati a rischio nelle MPI delle Costruzioni per inesigibilità dei crediti incagliati per i bonus edilizi”.
“Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro se non cambierà il decreto del Governo che ha gettato nell’incertezza migliaia di imprese – afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – per questo bisogna trovare soluzioni urgenti alla situazione delle aziende con i crediti che, giorno dopo giorno, da incagliati stanno diventando senza valore e quindi inesigibili”.
Confartigianato ricorda anche come nelle piccole e medie imprese nelle costruzioni, settore che ha registrato un aumento della produttività del 5,8%, ritmo doppio del 2,6% del totale economia, sia impiegato l’87,2% degli addetti, Inoltre, quello delle costruzioni è il comparto che nel 2022 ha assorbito l’85,5% delle posizioni lavorative create.
“Non è ammissibile penalizzare le imprese che hanno la sola colpa di aver utilizzato la Legge, realizzato gli interventi minuziosamente previsti dalla normativa, applicato i prezzari regionali, sopportato gli enormi oneri burocratici – commenta Enzo Tanino, Presidente Confartigianato imprese edilizia – senza contare l’aver affrontato le 224 modifiche, una ogni 16 giorni”.
“I dati dimostrano come l’economia regionale faticherà non poco a reggere tale improvviso stop – conclude Felici – auspichiamo, quindi, che le Forze Sociali e gli Enti Locali affianchino le Associazioni di Categoria nelle azioni di pressione nei confronti del Governo affinché si superi il blocco e siano individuate soluzioni compatibili con la realtà economica delle imprese e con le difficoltà che stanno vivendo le famiglie. Vogliamo porre al centro della nostra azione la salvaguardia delle migliaia di imprese che rischiano la chiusura mettendo a repentaglio innumerevoli posti di lavoro”.
“E gli “incagliati” che non rientrano nelle casse, -conclude Tanino– cominciano a creare seri problemi di liquidità alle imprese che per far fronte anche alle comuni attività quotidiane, devono rivolgersi alle Banche per avere i necessari finanziamenti.”
LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO AL GOVERNO SUI CREDITI
I numeri generati dal superbonus sono stati presentati da Confartigianato nei vari confronti con il Governo quale contributo alla risoluzione del problema dei crediti incagliati per la quale.
Secondo la Confederazione è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’individuazione di un acquirente pubblico di ultima istanza particolarmente necessario per i crediti di minore importo. Va anche ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante. Gli Artigiani sollecitano anche il rinvio della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da CILA, Confartigianatochiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori. Secondo la Confederazione, l’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa e la ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025.
Il consigliere regionale: “Ci auguriamo venga rispettato il crono-programma.”
«Ieri a Palazzo Lascaris il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, rispondendo ad un mio Question time relativo al progetto del parco nell’area dei 5 laghi eporediesi, ha fornito rassicurazioni al riguardo: il disegno di legge che istituirà il parco entro qualche settimana sarà portato al voto del Consiglio regionale e i problemi sollevati dalla Coldiretti sarebbero stati superati. Si tratta di un’ottima notizia. Dopo l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta nell’estate del 2022 non erano stati fatti altri passi in avanti. Questa inerzia ha suscitato preoccupazioni tra gli amministratori locali e anche da parte della Città Metropolitana di Torino, in vista del bilancio preventivo 2023. Ora ci auguriamo davvero che venga rispettato il crono-programma illustrato dall’assessore Carosso e si possa finalmente assistere al “parto” dei 5 laghi. La gestazione è stata assai lunga ed è giunta l’ora di far vedere la luce ad un progetto atteso da tempo e che potrà avere significative ricadute turistiche. Continueremo a monitorare con attenzione l’evoluzione del tutto».
MENO BUROCRAZIA PER I COMUNI
“Così si potranno risparmiare fino a 20 milioni di euro all’anno in tutto Piemonte”
Approvata la proposta di legge numero 141 in materia di espropriazioni per pubblica utilità presentata dal presidente della commissione regionale Urbanistica, il leghista Valter Marin.
“Questa legge – ricorda Marin – prende spunto dalla mia esperienza di sindaco, quando ho toccato con mano con stupore i costi e le lungaggini burocratiche connesse alle procedure di asservimenti di opere pubbliche o di espropriazioni per pubblica utilità. Con il voto di oggi si ridurranno i tempi delle procedure, sempre nel rispetto delle norme nazionali, anche inserendo la possibile notifica del procedimento tramite Pec in sostituzione della classica notifica da ufficiale giudiziario. Questo comporta circa due terzi di costi in meno per i Comuni piemontesi rispetto a quanto previsto dalle precedenti normative”.
“Se tutte le amministrazioni della nostra regione avessero anche un solo procedimento all’anno per un esproprio o un asservimento – aggiunge il capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – questa legge produrrebbe un risparmio medio di 20mila euro per ogni Comune, pari a oltre 20 milioni di euro per tutto il Piemonte. Un provvedimento, quello del collega Marin, nel perfetto spirito della Lega: meno burocrazia uguale meno spesa, ovvero più risorse recuperate e reinvestite per il benessere delle nostre comunità”.