ilTorinese

Una proposta di delibera di iniziativa popolare per salvare il Parco della Pellerina

6 marzo 2023:  presentata al Comune di Torino una proposta di delibera di iniziativa popolare per salvare il Parco della Pellerina
per bonificare l’area ThyssenKrupp dove costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria
e non un pericoloso impianto di idrogeno liquido

L’area della Pellerina era ritenuta finora dall’Amministrazione Comunale di Torino un habitat da proteggere e preservare, un ecosistema di fondamentale importanza per l’ambiente, il clima e la qualità della nostra vita grazie al suo ricchissimo patrimonio arboreo, a una flora estremamente specializzata e sensibile ai cambiamenti ambientali e alla presenza di molte specie di mammiferi, uccelli e anfibi.
Ora invece il Comune di Torino rinnega impegni e promesse di non consumare più il suolo urbano: d’accordo con la Regione progetta di cementificare oltre 50.000 metri quadrati dell’area giostre della Pellerina per costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria le cui dimensioni richiedono però altro spazio, recuperato distruggendo una parte del Parco.
Come se non bastasse, Regione e Comune intendono destinare l’area Thyssen lì di fronte a un impianto di produzione di idrogeno liquido. Come è noto l’idrogeno è altamente infiammabile e le perdite generano un grave rischio di incendio e di esplosione. Produrlo vicino a un ospedale e in mezzo alle case è irresponsabile!
E che dire del consumo idrico? per produrre 1 kg di idrogeno da elettrolisi occorrono circa 9 litri di acqua, quindi per ottenere una tonnellata di H2 si devono consumare ben 9.000 litri. Il governo italiano prevede di produrre 700mila tonnellate di idrogeno/anno entro il 2030, per le quali servono circa 6,3 milioni di metri cubi di acqua… siccità permettendo.
I promotori della delibera di iniziativa popolare ritengono che i loro rappresentanti in Consiglio comunale stiano per compiere gravi errori dannosi per il futuro della nostra Città, e chiederanno ad almeno 1500 cittadini/e torinesi di sottoscriverla per obbligare i consiglieri/e comunali ad esprimersi non a parole ma con un voto limpido e vincolante sulla proposta di modifica del vigente Piano Regolatore della Città che stabilisca:
* l’inedificabilità assoluta del Parco della Pellerina
* la bonifica dell’area Thyssen, da restituire alla città in risarcimento anche morale della
tragedia del 6 dicembre 2007, sulla quale insediare il nuovo Ospedale Maria Vittoria. Bonifica che la legge europea e nazionale pone a carico della proprietà “chi inquina paga” ma che il Comune di Torino – a 16 anni dal disastro del 2007 – non ha fatto ancora rispettare. Anzi, proprio il 13 gennaio di quest’anno ha concesso una nuova proroga di sei mesi per la messa in sicurezza di emergenza (MISE) della contaminazione in falda idrica da Cromo VI.
No al cemento sull’area giostre della Pellerina:
è uno spazio sterrato = terreno non rivestito da pavimentazione = suolo naturale.

COMITATO SALVIAMO LA PELLERINA

Profumo d’Europa: Torino-Bologna 1-0

25esima giornata di serie A

Karamoh

La venticinquesima giornata di Serie A si chiude con il successo per 1-0 del Torino sul Bologna.I granata di Juric tornano a sentire il profumo dell’Europa con questi 3 punti importanti conquistati contro il Bologna,diretto concorrente per la qualificazione in Conference League.L’ottima gara del Toro viene decisa dal bel gol, al 22′ di Yann Karamoh, che riceve in area da Sanabria e, dopo una splendida serpentina che apre in due la difesa rossoblù, batte Skorupski sul primo palo con un tocco preciso e delicato.Una vittoria che permette ai granata di Juric di salire al nono posto a quota 34 punti, uno in meno dei rossoblù e dei bianconeri appaiati assieme al settimo posto, l’ultimo utile per andare in Europa, precisamente nella Conference League.

Enzo Grassano

In Comune dibattito sugli atti vandalici di sabato a Torino

In apertura di seduta del Consiglio comunale, il Sindaco Stefano Lo Russo è intervenuto in Sala Rossa per informare l’Aula sui fatti accaduti nel fine settimana in città. 

Lo Russo hiniziato il suo intervento leggendo le note fatte pervenire dal Questore e dal comandante della Polizia municipale, che hanno permesso di riepilogare la cronologia dei fatti succedutisi sabato pomeriggio in cittàLo Russo ha così potuto precisare che gli organizzatori hanno cercato di fare confluire quanti più manifestanti possibile con l’obiettivo di devastare il territorio ha elencato i provvedimenti messi in atto dal Tavolo per la Sicurezza prima della manifestazione a scopo preventivo e durante la manifestazione per garantire il contenimento dei danni.

Isindaco ha poi fornito la sua personale analisi politica dei fatti, partendo dalla considerazione che si sia trattato di un episodio gravissimo. Perché i danneggiamenti, fortunatamente solo a cose e non a persone a parte i due agenti feriti durante gli scontri, sono un buon risultato. Ma certo i danni provocati alle vetrine, alle auto e alla perturbazione dell’ordine pubblico, sono del tutto evidenti così come risulta evidente che si sia trattato di azioni premeditate ed indiscriminate, solo per cercare la devastazione. Per questo, senza entrare nel merito delle motivazioni degli organizzatori della manifestazione, si augura che tutte le forze politiche siano d’accordo nel ritenere questi atti una violenza senza giustificazione che non deve avere alcuna indulgenza. E tutti devono essere concordi nel ritenere che i responsabili debbano essere assicurati agli organi di giustizia. Per Lo Russo, se è consentito manifestare il proprio pensiero anche in modo vivace, altro è arrivare a Torino da tutta Italia e dall’Europa con mazze, bastoni, caschi, per assaltare le vetrine del nostro territorio. Sono manifestazioni eversive e la politica deve prendere posizione chiare, di condanna, senza ambiguità.

Dopo la relazione del sindaco, in Sala Rossa si è aperto il dibattito fra i consiglieri. Ecco una sintesi degli interventi.

Il consigliere Giuseppe Catizone (Lega) ha espresso massima solidarietà a cittadini e commercianti danneggiati e un plauso a uomini e donne delle Forze dell’Ordine per aver contenuto i danni. Si manifesta per ideali, non contro qualcuno e qualcosa, ha concluso, condannando la manifestazione e chiedendo azioni concrete, ad esempio chiudendo la sede di Radio Blackout ospitata in locali comunali in via Cecchi.

Il Comune deve costituirsi parte civile nel processo in corso nei confronti dei rappresentanti di Askatasuna e in quello che ci sarà nei confronti di chi sabato ha danneggiato il patrimonio pubblico, ha chiesto Domenico Garcea (Forza Italia).

Le Forze dell’Ordine hanno fortemente limitato i danni, che avrebbero potuto essere ben maggiori, secondo Silvio Viale (Lista Civica per Torino), che ha espresso solidarietà totale nei confronti delle persone danneggiate e ha però invitato tutti a riflettere sull’articolo 41 bis.

Pierlucio Firrao solidarizza verso cittadini e commercianti colpiti da questi vandalici da condannare assolutamente. Per il consigliere di Torino Bellissima, serve cambiare passo e smetterla di strizzare l’occhio ai centri sociali. Perché quello di sabato è dissenso criminale.

Per Andrea Russi, quella di sabato non è manifestazione del libero pensiero, è solo guerriglia urbana. Il capogruppo di M5S non riesce a concepire come sia possibile che ci abbiano rimesso i commercianti e i cittadini. Per questo chiede alla politica e alle istituzioni di verificare cosa ha funzionato e cosa no. Perché le parole dei manifestanti sono preoccupanti e fanno presagire nuove manifestazioni. Servirà attrezzarsi per contenere i danni.

Inaccettabile che una città sia vandalizzata da gruppi di facinorosi, afferma Paola Ambrogio (FdI). Minacce, saccheggio, vandalismi. Servono azioni preventive da parte delle istituzioni, anche proibire certe manifestazioni se necessario.

Nadia Conticelli (PD) ha espresso a nome del Partito Democratico solidarietà incondizionata a commercianti, cittadini Forze dell’Ordine e ha condannato senza se e senza ma la manifestazione degli anarchici, con attivisti arrivati da tutta Europa per distruggere e devastare la città: c’è stato, ha affermato, un atto ostile premeditato contro Istituzioni e cittadini e il sindaco deve valutare di costituirsi parte civile nel futuro processo.

Anche Simone Fissolo (Moderati) ha condannato i fatti di sabato e ha ringraziato gli agenti della Polizia Municipale per il loro operato, esprimendo vicinanza a commercianti e cittadini del centro e di Aurora, che sabato hanno visto limitata la propria libertà e hanno subito atti di vandalismo. La manifestazione ha fatto un pessimo servizio a Cospito e di fatto ha chiuso le porte a ogni riflessione, ha affermato Ivana Garione (Moderati), esprimendo la propria preoccupazione per ulteriori cortei.

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) trova insultante che si possa dubitare della presa di distanza del suo gruppo da quanto successo sabato. Una violenza ingiustificabile. E si dice d’accordo nel costituirsi parte civile come Città. Esprime solidarietà a chi ha subito danni ma ricorda che questa manifestazione inutile per tema di Cospito che sta morendo in carcere. Il dibattito sul 41 bis esteso, sull’ergastolo ostativo, sulla situazione delle nostre carceri, non trovano alcun vantaggio da questo genere di manifestazioni.

Enzo Liardo (FdI) ha apprezzato un sindaco diverso da quello che qualche tempo fa aveva chiesto una città dove non si brandiscono i manganelli. Una città purtroppo sempre troppo poco ostile nei confronti di organizzazioni come Askatasuna, che restano un problema.

Si dice convinta che un dibattito sensato e coeso dovrebbe essere la regola di fronte ad accadimenti gravi per la città e per i cittadini, Elena Apollonio (Misto di maggioranza). Una città sotto assedio e un clima di guerriglia devono spingere verso una riflessione per la moderazione dei toni e la concordia istituzionale.

Anche Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha fermamente condannato le violenze e ogni forma di sopraffazione, esprimendo preoccupazione per episodi violenti troppo frequenti, che mettono a rischio il vivere civile.

Ha concluso il dibattito in Aula la replica del sindaco Stefano Lo Russo che ha ringraziato tutti i gruppi consiliari per la condanna unanime della manifestazione di sabato e ha dichiarato che valuterà la costituzione di parte civile, al termine delle indagini. Nel garantire che la Città è già al lavoro per ripristinare tutti i luoghi pubblici in qualche modo danneggiati dagli incidenti di sabato, ha concluso auspicandosi che non si possano più verificare simili episodi violenti e che non possano trovare cittadinanza sul nostro territorio persone che strumentalmente utilizzano cause di altra natura per delinquere e danneggiare la nostra città.

Torino, 6 marzo 2023

“Emilio Comici. L’Angelo delle Dolomiti” Al “Museo della Montagna” di Torino

David Smart presenta il suo libro dedicato al grande alpinista triestino

Martedì 7 marzo, ore 18,30

Fra i più grandi alpinisti del Novecento, non solo d’Italia ma dell’intero panorama internazionale, cui si deve l’apertura di circa 200 nuove “vie” fra Dolomiti e Alpi Giulie, Leonardo Emilio Comici (Trieste, 1901 – Selva di Val Gardena, 1940), sarà ricordato martedì 7 marzo (ore 18,30) al “Museo Nazionale della Montagna” di Piazzale Monte dei Cappuccini 7, a Torino, attraverso la presentazione del libro “Emilio Comici. L’Angelo delle Dolomiti” (Solferino) a lui dedicato dall’alpinista statunitense David Smart, intervistato, per l’occasione, dallo scrittore giornalista e alpinista torinese Enrico Camanni, all’interno della rassegna “Leggere le montagne”. Vincitore del “Banff Mountain Book Competition 2020” (per la categoria “Climbing Literature”), il libro di Smart é libro di narrazione, ma anche di sottile introspezione, teso ad indagare l’indubbia e particolare “complessità” di Comici, non solo fermandosi all’innegabile talento e alle molte “prime volte” che gli si possono attribuire, ma anche frugando in “quella sua personalità sfaccettata – si è scritto – interprete delle tensioni di un’epoca in cui spinte conservatrici e culto della modernità s’intrecciavano strettamente, anche quando si trattava di scalare”. A renderlo unico, per molti il miglior scalatore in assoluto negli anni compresi fra le due guerre mondiali, erano la “purezza di stile” e la quasi “mistica” ricerca della “linea esteticamente più pulita” da seguire per l’ascesa in vetta. “Folle ed eroico”: così il giornalista e scrittore Giorgio Ballario ebbe a definire nel suo libro “Fuori dal coro. Eretici, irregolari, scorretti” (Eclettica Edizioni), il gesto di scalare – com’era solito fare Comici – una parete con la tecnica della “goccia d’acqua”, cioè scegliendo sempre la via più dritta, a prescindere dalle difficoltà tecniche. E, del resto, scriveva lo stesso Comici nel suo “Alpinismo eroico”– pubblicato postumo da “Hoepli” nel ’42 – ricordando la conquista nel ’37 (da solo e senza corde) della “Cima Grande di Lavaredo”: “Da che cosa ero pervaso io? Da una forma di pazzia o di sadismo alpinistico, forse? Non so, ero ebbro, sì, ma cosciente: perché mi sentivo la forza fisica di superare lo strapiombo e la sicurezza morale di dominare il vuoto. Riconosco a priori che l’arrampicamento solitario su pareti difficili è la cosa più pericolosa che si possa fare … Ma ciò che si prova in quel momento è talmente sublime che vale il rischio”. Imprese rese possibili da un coraggio e da capacità fuori dal comune, che più volte avrebbero potuto mettere (e forse misero) a serio rischio la vita di Comici, il quale (tragica fatalità!) morì invece, il 19 ottobre del 1940, per un banale incidente – la rottura di un cordino di cui stava provando la tenuta – sporgendosi da una cengia nella palestra di roccia di Vallunga, a Selva di Val Gardena. Tradito, per sua leggerezza, da quella montagna che fu per lui “vita” a tutto tondo. E di cui si parlerà con ampiezza di racconti nella presentazione del libro di David Smart, dove pur anche emergono, però, i capitoli fondamentali della sua breve esistenza terrena: l’estrazione proletaria, la devozione per la famiglia, fino alle sue turbolente (pare) relazioni con l’universo femminile.

L’incontro al “Museo Nazionale della Montagna” è organizzato dalla casa editrice “Solferino” in collaborazione con il Museo di piazzale Monte dei Cappuccini, la Biblioteca Nazionale del “Club Alpino Italiano”, il “Salone Internazionale del libro” di Torino, “MontagnaLibri | Trento Film Festival” e “Premio ITAS del Libro di montagna”.

Bookshop a cura di “Libreria della montagna”.

Info: tel. 011/6604104 o posta@museomontagna.org

g. m.

Nelle foto:

–       Cover “Emilio Comici. L’Angelo delle Dolomiti”

–       David Smart

Anche per il 2023 il Financial Times premia uBroker

Per il quotidiano economico internazionale l’azienda italiana leader nel risparmio in bolletta
cresce con una percentuale del +67%.
‘uBroker’ fa il bis. Anche per il 2023 nella lista delle
1000 aziende europee a maggior tasso
di crescita stilata annualmente dal ‘Financial Times’ compare il nome del prestigioso brand italiano
che ogni giorno contribuisce ad azzerare le bollette di luce e gas di privati e aziende.
L’Italia è il Paese più rappresentato con ben 260 imprese in graduatoria, seguito da Germania (217) e Regno Unito (155). La classifica del Financial Times, fra i maggiori indicatori economici europei, tiene conto di imprese operanti in differenti settori che nell’ultimo triennio hanno saputo moltiplicare risultati, performances e investimenti, raggiungendo un livello di patrimonializzazione e solidità  decisamente superiore alla media.
Per accedere al ranking, infatti, oltre al fatturato, occorre dimostrare di possedere una
tipologia di business scalabile e adatto all’internazionalizzazione, capacità di rispondere in misura innovativa alle esigenze tradizionali ed emergenti delle comunità, resilienza e modelli snelli di strutturazione interna.
Il rinomato organo d’informazione quotidiana internazionale esamina, infatti, oltre
20.000.000 di aziende dell’area UE per selezionarne solo lo 0,005%: il vero fiore
all’occhiello dell’economia europea. ‘uBroker Spa’ , ideatore del progetto ZERO , è il solo
player piemontese a far parte di questo
prestigioso elenco. Distintosi proprio per il suo modello di business unico, si attesta alla posizione
n° 487 con un poderoso balzo in avanti rispetto all’
elenco 2022 grazie a un tasso di crescita pari a
ben il 67% in più.
In un contesto storico di transizione contrassegnato da ripetute crisi energetiche e aumenti
dei prezzi sempre più evidenti , la propensione al risparmio in controtendenza rispetto ai gestori
energetici tradizionali ha, infatti, portato la
multiutility company torinese ad impiegare ogni giorno, in soli 7 anni, oltre 50 dipendenti diretti, più di 1.000 fra consulenti e rete vendita e a generare un volume d’affari di oltre 100 milioni di euro di fatturato aggregato distribuito su più di 160mila
clienti sparsi in tutta Italia.
“Crescere consapevolmente e in modo sostenibile è da sempre principio-cardine alla base dell’evoluzione costante di ‘uBroker Spa’. L’ennesima, gradita menzione da parte di realtà
autorevoli e di primo piano come il ‘Financial Times’ è la riprova della correttezza di un percorso
intrapreso su basi solide e rigorose che ci gratifica moltissimo, offrendoci nuovo slancio per
migliorare ulteriormente” , dichiara Cristiano Bilucaglia , Ceo e Presidente dell’impresa fondata con l’emiliano Fabio Spallanzani.
“La crescente attenzione degli enti accreditati e della stampa specializzata è il coronamento
di una politica aziendale che punta tutto sugli utenti finali. A loro va il nostro grazie più grande per
averci scelto, sperimentato e consigliato a una platea sempre crescente. Parliamo di clienti
soddisfatti che, in un momento di dichiarata difficoltà diffusa, vedono in noi la soluzione concreta per tutelare al meglio risparmio e budget senza rinunciare in alcun modo alle comodità quotidiane che derivano dall’impiego costante delle utilities”, afferma entusiasta il Presidente di ‘uBroker Spa’.

Il paracadute non si apre. Muore avvocato – scrittore

Tragedia a Cumiana dove in un incidente con il paracadute è morto Giampiero Pani, di 63 anni, avvocato di Torino patrocinante in Cassazione e scrittore.

Sabato durante un lancio nella scuola di paracadutismo di Cumiana, dove si trovava con gli amici, il paracadute non si è aperto.

Le indagini sono affidate ai carabinieri.

Il fumo tra piacere e salute. I divieti in arrivo

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni
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In una intervista sul “Corriere della Sera “Patty Pravo racconta che a dieci anni fumo’ la prima sigaretta e che non ha mai smesso. Aggiunge testualmente: “Mi davano 50 lire per la gondola, io andavo a scuola a piedi e le spendevo per le Nazionali Super, poi sono passata alle Marlboro rosse. A quattordici anni anziché  a scuola sono stata a far l’amore ( …), mi è piaciuto tanto“ . Il pomeriggio torno’ a farlo. Oggi Patty ha 75 anni e fuma ancora e dichiara di aver provato anche tutte le doghe  leggere e pesanti, salvo la cocaina.
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Pravo che deriva  il nome dalle dantesche “anime prave” dell’Inferno fu il mito della trasgressivita’ già a metà  degli Anni 60. Ricordo il Piper di via XX Settembre a Torino. Anche lì si fumava in modo quasi sfrenato. Ricordo Maria Grazia, una mia compagna di liceo, che già a diciassette anni arrivava al pacchetto giornaliero, per  non dire della mia amica Luisa che una volta mi disse con una certa  spavalderia  è quasi con orgoglio che mai avrebbe rinunciato alle Marlboro rosse . “A  casa mia -aggiunse  – potrebbe non esserci il pane, ma mai almeno una stecca di sigarette”. Fumava  quasi disperatamente anche negli ultimi anni,  malgrado una delicata operazione che avrebbe imposto l’assoluta astinenza dal fumo.
“Le Marlboro rosse – mi diceva Luisa – sono una passione a cui non posso resistere da quando provai ad aspirare avidamente il fumo all’età di 14, un piacere a cui non potrò mai rinunciare“.
Ho voluto citare qualche esempio di  alcune tabagiste perché le donne sono fumatrici molto più accanite.  Ci sono persino donne che hanno bisogno della sigaretta quando fanno l’amore,  per  poter aggiungere ad un piacere un altro piacere.
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La sigaretta ha rappresentato un simbolo  trasgressivo per molte generazioni e molte donne fumavano in passato per manifestare anche  una parità con gli uomini. Oggi si fuma per piacere o perché non più in grado di liberarsi dal vizio contratto in età sempre più giovane. Si ha un bel dire che il fumo fa male, ma aspirare una sigaretta per molti diventa qualcosa di irrinunciabile.Basta vedere la frenesia con cui i viaggiatori in stazione escono dai vagoni già con la sigaretta in bocca per poter fumare anche solo mezzo minuto, aspirando  con tiri lunghissimi in modo da consumare quasi tutta la sigaretta in pochissimo tempo .
Io ricordo le difficoltà con cui venne accolta la normativa che vietava di fumare nei locali cinematografici e nelle scuole.  Ricordo che tante professoresse non riuscivano ad adattarsi e ricorrevano a sotterfugi,  pur di fumare. La legge Sirchia ha dato più sistematicità ai divieti anche nei ristoranti e in altri luoghi . Sirchia è stato davvero un ministro della Sanità che non è arretrato di fronte alle proteste.Oggi si vuole estendere il divieto di fumare  ai tavoli esterni dei ristoranti, alle fermate  all’aperto di bus, metro, treni e traghetti e persino, sembra, nei parchi.
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Il fumo a me oggi da’  fastidio, dopo aver fumato con piacere decine d’anni . Quando accesi la prima sigaretta, riuscendo finalmente ad aspirare il fumo nei polmoni,  fu una gioia immensa. Prima compravo qualche volta le sigarette, ma non le apprezzavo.  Dopo la prima volta presi subito  il vizio a cui dovetti rinunciare per ragioni di salute lo scorso decennio . Altrimenti, avrei sicuramente  continuato  perché il fumo era qualcosa di speciale, come diceva  Mario Soldati che ha continuato a fumare anche in tardissima età. Montanelli continuo ‘ a fumare due sigarette al giorno dopo i pasti quando aveva più di ottant’anni .
Oggi mi da’ fastidio il fumo, ma non ho  dimenticato  il piacere del fumo e quindi capisco e in qualche modo invidio chi fuma.  Se qualcuno mi tentasse, magari farei volentieri un tiro. La via dei divieti può essere un modo per ridurre il fumo? Certo è modo per tutelare i non fumatori dal fumo passivo che non so, in verità,  se faccia così male,  abituati come siamo all’aria inquinata delle grandi città. Certamente  bisogna trovare il modo di dissuadere ad iniziare a fumare,  ma ho i miei dubbi circa i risultati. Nelle scuole e nelle università ragazzi e soprattutto ragazze fumano in gran numero.
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Ricordo di una mia allieva che usciva  da lezione per andare a fumare.  Quando, chiacchierando con alcuni  studenti,   stavo fumando in loro compagnia e   dissi che io mi limitavo alle sigarette, notai un certo stupore   in quei giovani che forse erano abituati anche alle canne. Questo è un tema che ci porterebbe distanti perché oggi le canne sono quasi una consuetudine  non solo giovanile e presto si arriverà alla loro legalizzazione in totale  controtendenza con il proibizionismo nei confronti del tabacco. Le campagne contro il fumo forse non bastano, forse  occorrono i divieti e le sanzioni per indurre almeno a ridurre il fumo.
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O forse i divieti potrebbero rendere persino più attrattivo il fumo. Il proibizionismo negli Stati Uniti non ridusse gli alcoolisti. Questa è storia.
Lo Stato ha il dovere di tutelare la salute pubblica e i non fumatori, ma è giusto proibire a chi vuole fumare di poter di fatto fumare, se non a casa o sul balcone , ammesso che non ci siano vicini che protestano? E’ una vecchia questione  quella secondo cui lo Stato non dovrebbe proibire le scelte sbagliate dei cittadini. Ma quando queste scelte danneggiano altri lo Stato deve provvedere a tutelare gli  altri.  Anche le sigarette elettroniche sono comprese nei divieti e nessuno finora sta stabilito in modo chiaro e definitivo se siano così dannose come le sigarette vere. Conosco fumatori che non hanno mai abbandonato le sigarette per quelle elettroniche che non li soddisfano affatto. Su Facebook c’è un club delle fumatrici che è fermo a qualche anno fa e che esalta il fumo addirittura per le donne in gravidanza: una vera farneticazione.
Personalmente  ritengo che i divieti non basteranno a frenare il vizio del fumo che dura da secoli.  Neppure l’alto prezzo dei pacchetti riesce a frenare la corsa dal tabaccaio.
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Forse l’unico modo per rallentarla sarebbe quello di costringere i fumatori a pagare dei ticket  aggiuntivi sui servizi sanitari a cui ricorrono. Non so come si possa procedere  su questo terreno e forse è una idea non percorribile  perché la salute e ‘ un diritto costituzionale. In ogni caso il fumo resta un tema divisivo, malgrado la scienza medica abbia dimostrato i gravi danni che provoca.

Cade la Juve! Roma-Juventus 1-0

25esima giornata serie A

Mancini

Cade la Juve dopo un filotto di quattro vittorie consecutive in campionato, la squadra di Allegri perde 1-0 all’Olimpico e scivola a -12 dal 4° posto,ultimo utile per qualificarsi in Champions League, occupato proprio dalla Roma e dal Milan. Primo tempo bloccato: palo di Rabiot dopo la deviazione di Rui Patricio.Sblocca la gara il giallorosso Mancini con un gran destro dalla distanza, Cuadrado poi con un bel tiro scheggia il palo. Pericolosi Smalling e Di Maria, terzo pslo della Juve con Mancini che sfiora l’autogol.Alla fine una follia dell’attaccante bianconero Kean che viene espulso con un cartellino rosso diretto a per una spropositata reazione sul giallorosso Mancini.

Enzo Grassano

Sanitari e volontari piemontesi in Turchia, un aiuto concreto ai terremotati

 IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO E L’ASSESSORE ALLA SANITA’ ICARDI: «GIA’ ASSISTITE OLTRE TREMILA PERSONE, LA NOTTE SCORSA IL VENTITREESIMO PARTO»

 

«Il Piemonte non può che essere orgoglioso dello straordinario lavoro dei suoi sanitari e volontari della Protezione civile impegnati nell’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) della Regione Piemonte ad Antiochia. Nella cerimonia di consegna dell’ospedale alla Turchia, l’ambasciatore e i rappresentanti del governo turchi, così come il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio hanno avuto espressioni di estrema gratitudine e stima per il team piemontese coordinato da Mario Raviolo. Molti cittadini sono venuti personalmente ad abbracciare i sanitari che li hanno curati. Sono stati momenti di grande commozione. In queste prime settimane, l’ospedale da campo ha prestato assistenza a più di tremila persone, con una media di 200 accessi giornalieri al Pronto soccorso, alla pari di un DEA di secondo livello, come Cuneo o Alessandria. Un risultato straordinario, ottenuto in condizioni di massima emergenza. Adesso, il nostro personale è impegnato nell’attività di integrazione dei sanitari turchi che prenderanno in carico l’ospedale. Contiamo di rimanere in Turchia ancora un paio di settimane, ma se sarà necessario non avremmo difficoltà a reintegrare nuovamente l’organico».

 

Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, al rientro dalla missione ad Antiochia, dove sabato sera il presidente della Regione Alberto Cirio ha siglato con le autorità turche l’intesa per la cessione dell’ospedale da campo Emt2 della Regione Piemonte che l’Italia ha donato alla Turchia.

«La scorsa notte, poco dopo la nostra partenza, al nostro ospedale da campo è nato il ventitreesimo bambino: un segnale di luce e speranza in una terra duramente colpita dal terremoto. Insieme a quello degli americani il nostro è l’unico ospedale attivo nella zona di Antiochia. I volontari della protezione civile, i medici e gli infermieri del Piemonte sono stati i primi ad arrivare in Turchia e questo deve inorgoglire tutti i piemontesi», spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che durante la visita all’ospedale ha incontrato, oltre al personale sanitario e i volontari della protezione civile, anche i pazienti in cura e i rappresentanti delle istituzioni locali, portando la vicinanza di tutta la Giunta regionale e dell’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi.

 

«Il Piemonte – prosegue Cirio – ha buona memoria: quando ha avuto bisogno, e penso all’alluvione del 1994, e ai mesi più duri della pandemia Covid, siamo stati aiutati e quindi facciamo la nostra parte, aiutando la popolazione turca, ma l’avremmo fatto e lo faremo in qualsiasi posto del mondo perché la forza di una comunità sta nella sua capacità di essere solidale».

La delegazione istituzionale della Regione era accompagnata dal coordinatore della missione Mario Raviolo e da Giuseppe Guerra, direttore generale dell’Asl Cn1 presso la quale è formalmente “incardinato” l’Emt2. Con loro hanno viaggiato 60 sanitari e 9 addetti alla logistica che sono andati a dare il cambio ai loro colleghi operativi nell’ospedale da campo, a loro volta rientrati in Piemonte domenica mattina.