ilTorinese

Giardino Maria Magnani Noya, prima donna sindaco

ALL’ANAGRAFE CENTRALE

NEL 1987-90 FU LA PRIMA DONNA ELETTA SINDACO DI TORINO

Il giardino di fronte all’ingresso dell’Anagrafe Centrale di via della Consolata è stato  intitolato alla memoria di Maria Magnani Noya, avvocata, deputata, parlamentare europea e prima donna sindaca di Torino tra il 1987 e il 1990.

Lo scoprimento della targa è stato preceduto da una cerimonia alla quale hanno preso parte autorità civili e militari, l’ex sindaco Valentino Castellani, Raffaele Gallo in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Domenico Garcea, il presidente dell’Associazione consiglieri comunali emeriti della Sala Rossa Giancarlo Quagliotti. Presenti in sala anche tante persone che di Maria Magnani Noya condivisero le battaglie politiche nelle file del Partito socialista Italiano, dagli anni Sessanta in avanti, oltre a un gruppo di bambini e bambine dell’Istituto Sant’Anna accompagnati dalle loro insegnanti

Al tavolo degli oratori sedevano l’assessore Jacopo Rosatelli, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio, Marziano Marzano dell’Associazione consiglieri emeriti e Daniele Cantore, già consigliere comunale in Sala Rossa.

Rosatelli ha ricordato quanto sia stata simbolica la scelta di intitolare a Magnani Noya, prima donna sindaca di Torino, con una grande sensibilità sociale e per i diritti, un luogo come il giardino prospiciente all’ex manicomio femminile, chiuso cinquant’anni fa. Cristina Savio si è detta orgogliosa che sia la Circoscrizione 1 a ospitare il ricordo dell’ex sindaca. Più improntati a ricordi personali i contributi di Marziano Marzano e Daniele Cantore, che vissero in prima persona la fase politica che portò Magnani Noya ad assumere la guida della città – designata dal Consiglio comunale, come avveniva allora-  in quello che era un delicato periodo di transizione sociale, economica e urbanistica. Marzano ha anche ripercorso l’itinerario della scomparsa sindaca, dalla prima esperienza Partito radicale all’ingresso, nel 1960, nel Partito socialista torinese del quale divenne una dei principali esponenti, deputata e poi sottosegretaria dal 1972 agli anni Ottanta, sempre impegnata per i diritti civili, soprattutto delle donne e dei lavoratori.

A chiudere la cerimonia, prima del breve corteo fino alla targa da inaugurare, è stato l’intervento della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, la quale presiede anche la commissione Toponomastica.

La presidente ha definito Magnani Noya come “una donna che poteva permettersi di parlare a ragion veduta, avendo alle spalle una storia straordinaria, nella professione e nell’impegno pubblico, fino a ricoprire quella carica di sindaca che lei stessa definì quale il lavoro più bello, Una carica che ricoprì con rigore e senza fronzoli, lontana da qualunque atteggiamento autoreferenziale. Si occupò costantemente e con passione delle cause legate all’emancipazione femminile e al superamento del pregiudizio nell’attribuzione dei ruoli di vertice, anche nel suo stesso partito.

Fino all’ultimo dei suoi giorni, ha aggiunto Grippo, “Magnani Noya snocciolava ogni volta che ne aveva la possibilità, i pregi e le potenzialità di Torino, che lei fu il primo sindaco a definire bella, non più solo centro industriale, convinta com’era che il fermento culturale e le bellezze architettoniche avrebbero regalato alla città una vita nuova dopo la ristrutturazione industriale. Oggi più che mai possiamo vedere – ha proseguito la presidente della Sala Rossa – quanto sia diventate trasversale quella sua idea di una città bella e civile. Dobbiamo sentire sulla nostra pelle come una responsabilità permanente quella definizione di città civile data da Maria Magnani Noya alla nostra Torino, da lei tanto amata: dobbiamo meritarla, soprattutto in un periodo difficile come questo.

Short track, Cassinelli a Seoul per i Mondiali

Tutto pronto a Seoul, in Corea del Sud, per l’ultimo grande appuntamento stagionale dello short track, ovvero i Campionati Mondiali che si svolgeranno da venerdì 10 a domenica 12 marzo. Tra i dieci convocati della Nazionale Italiana ci sarà anche il torinese Andrea Cassinelli, bronzo olimpico a Pechino 2022. Insieme all’atleta delle Fiamme Gialle scenderanno sul ghiaccio anche Pietro Sighel, Tommaso Dotti, Thomas Nadalini e Luca Spechenhauser tra i maschi e Chiara Betti, Elisa Confortola, Gloria Ioriatti, Arianna Sighel e Arianna Valcepina nel contingente in rosa.

Il Direttore Tecnico azzurro Kenan Gouadec ha fatto il punto della situazione al sito nazionale FISG: “Siamo arrivati all’appuntamento più importante della stagione e sono soddisfatto di come la squadra si è preparata a Bormio dal termine delle ultime tappe di Coppa del Mondo. Ci siamo allenati bene avendo anche l’opportunità di condividere il ghiaccio con la squadra francese nell’ultima settimana. I ragazzi sono pronti e cercheremo di finalizzare tutto quanto abbiamo già saputo esprimere in questi mesi nelle tappe di Coppa del Mondo. Abbiamo dimostrato a più riprese di essere estremamente competitivi e c’è fiducia per poter confermare in Corea gli ottimi risultati ottenuti durante la stagione sia a livello individuale che con le tre staffette”.

Per la prima volta approda a Torino l’opera di Thomas Ades: “Powder her face”

Un nuovo allestimento che rende omaggio ai ritratti erotici di Carlo Mollino, al Piccolo Regio Puccini dal 10 al 18 marzo prossimi

 

Venerdì 10 marzo  alle ore 20, per la prima volta a Torino, approderà al Piccolo Regio Puccini l’opera intitolata “Powder her face”, “Incipriale il viso” del compositore inglese Thomas Ades.

Rappresentata in prima assoluta nel 1995 al Cheltnham Music Festival, si tratta di una delle opere contemporanee più eseguite a teatro, oltre ad aver avuto anche una versione cinematografica.

Il libretto, ironico e spiritoso, di Philip Henscer, è basato sulla vita di Ethler Margaret Whigham e sul burrascoso divorzio dal suo secondo marito, Ian Douglas Campbell, undicesimo duca di Argyll, che destò clamore scandalo nel 1963. Il processo terminò con la condanna della duchessa per adulterio e atti osceni e scatenò i pruriti dei tabloid britannici, a partire dalle prove che Campbell portò al giudice, una lista di ottantotto nomi, presunti amanti della moglie, e delle piccanti Polaroid.

Abbandonata da tutti, visse tra il 1978 e il 1990 in un appartamento al Grosvenor House Hotel, da cui fu sfrattata per debiti.

Trascorse gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura, dove morì nel luglio 1993.

L’opera da camera è suddivisa in otto scene separate da intermezzi musicali. La prima e ultima scena sono ambientate negli anni Novanta, mentre le altre spaziano dagli anni Trenta agli anni Settanta.

I ricordi si rincorrono e si intrecciano in un gioco di travestimenti e doppi sensi in puro stile british grazie a un musica molto avvincente.

“Powder her face” è la prima opera scritta da Thomas Ades, compositore e pianista, oltre che direttore d’orchestra. Dopo gli studi al King’s College di Cambridge, ha rivestito la carica di Direttore artistico di Birmingham Contemporary Music Group ed è diventato professore di composizione alla Royal Academy.

Tra le sue composizioni operistiche figurano “Powder Her face” e The tempesta, andata in scena al teatro alla Scala di Milano e The Exterinating Angel del 2016, adattamento dell’omonimo film surrealista di Luis Buñuel.

Il nuovo allestimento al teatro Regio in scena per cinque recite dal 10 al 18 marzo prossimi è firmato dal regista Paolo Vettori. Dirige l’orchestra del Teatro Regio di Torino il ventitreenne Riccardo Bisatti.

Protagonisti della scena sono Irina Bogdanova nel ruolo della duchessa, Amelie Hois, interprete di sei personaggi e Thojas Cilluffo, impegnato in cinque ruoli.

Le scene sono di Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e le luci di Gianni Bertoli.

“È un’opera di una straordinaria modernità – afferma il regista Paolo Vettori. Lo spettatore non tarda a rendersi conto che, in fondo, sta assistendo alla rappresentazione della nostra società, dell’irresistibile voglia di spiare dal buco della serratura per giudicare l’altro, della macchina di fango pronta a azionare alla prima occasione. Erotismo e ricordo si mischiano lasciando sempre, al centro della scena, una donna straordinaria, una libertina punita dalla società, con una determinazione e ferocia ben diverse da quella affidata a don Giovanni, contraltare maschile del libertinismo.

“La scena si svolge in una stanza dalle pareti consunte, quasi manicomiale, in contrasto con ricordi e oggetti di una vita vissuta nel lusso.

Le celebri polaroid scandalose che la fecero condannare diventano un omaggio alle erotiche Polaroid scattate da Carlo Mollino.

Grazie alla collaborazione di Casa Mollino è stato possibile riprodurre in grandi dimensioni sul fondo dell’impianto scenico, in modo da evocare il mondo in cui “tutto è permesso”, catturato dal geniale occhio dell’architetto torinese.

Mara Martellotta

 

Biglietteria e informazioni

Biglietteria Teatro Regio, piazza Castello 215

Torino, tel 011/8815242

Da lunedì al sabato dalle 11 alle 19, domenica ore 14-18.

www.teatroregio.torino.it

 

 

Denim mania al Torino outlet village

Torino Outlet Village, una delle principali “shopping tourism destination” del nord Italia, è anche il punto di riferimento per scoprire le principali tendenze di stagione, con una proposta ampia ed in continua evoluzione accompagnata da eventi social ed instagrammabili. Prossime, in ordine di tempo, le settimane dedicate al denim.

 

Il blu più famoso al mondo sarà protagonista al Village, dal 13 marzo al 2 aprile, sia con il coinvolgimento dei brand presenti al Village, tra cui Antony Morato, Calvin Klein, Caractere, Desigual, Diesel, Flavio Castellani, G-Blue, Guess, Harmont&Blaine, Ixos, Kocca, Liu-Jo Uomo, Patrizia Pepe, Pepe Jeans, Rebel Queen By Liu Jo, Refrigiwear, Tommy Hilfiger e Trussardi, sia con l’Oasi Denim, una speciale installazione immersiva a tema

 

L’Oasi Denim accoglierà tutti i clienti con le sue 984 liane, realizzate con scarti di jeans. L’allestimento, composto da una cupola geodetica, accoglierà i visitatori che potranno attraversare una pavimentazione specchiata camminando su un sentiero sospeso, mentre tutto intorno delle liane di denim scenderanno dal soffitto e si rispecchieranno per terra, dando vita ad un gioco di luci e colori che creerà un’atmosfera fresca e naturale. Una volta arrivati sul lato opposto, una grafica racconterà la storia del denim, dalla sua produzione al suo riciclo.

 

I quasi 40 chili di denim riciclati ricevono così una seconda vita trasformando uno scarto in un’opera immersiva e significativa, da vivere, ma anche condividere sui social, sottolineando l’attenzione del Village al tema del rispetto dell’ambiente.

 

Nell’ultimo weekend dedicato al jeans seguiranno poi due giornate dedicate alla customization del denim. Si potranno così personalizzaregratuitamentetutti i propri acquisti in denim fatti a Torino Outlet VillageBallo Da Sola, che accoglierà i visitatori nel weekend del 1 e 2 Aprile, si caratterizza per l’inconfondibile artigianalità Made in Italy e abbinamenti inaspettati ed audaci di borchie, strass, micro-charms e disegni esclusivi, che renderanno ogni capo acquistato unico e irripetibile.

 

Sono previsti, per tutta la stagione primavera-estate 2023, i weekend dedicati alla personalizzazione. Dopo il weekend denim, sarà quello dal 22 al 23 aprile a celebrare le collezioni Cerimonia con ricami ed applicazioni delle Double Trouble di Bologna. L’idea, nata nel 2014 dalla creatività di due gemelle appassionate di moda, artigianalità e accessori, mira a sostenere la cultura della moda circolare e sostenibile, basata sul riutilizzo dei materiali. Tutti i loro accessori sono realizzati rigorosamente a mano e creati con pellami di scarto.

 

Torino Outlet Village, da sempre impegnato nella creazione di sinergie a sostegno del territorio che lo ospita, continua a confermarti un player capace di interpretare le tendenze del momento, rispondendo ai bisogni in continua evoluzione di una moda consapevole e attenta al dettaglio.

Giachino, una commissione per accelerare le infrastrutture

Per accelerare la costruzione delle Infrastrutture il Ministro SALVINI costituisca una Commissione tra MIT e Mondo dei trasporti e della logistica i più interessati alla conclusione dei lavori.

A margine dei dibattiti in corso a Verona a LET EXPO, l’ex sottosegretario ai trasporti Bartolomeo GIACHINO attualmente presidente di SAIMARE spa, a proposito dell’impegno del Ministro SALVINI a sbloccare infrastrutture ferme o lente ha suggerito al Governo di dar via ad una Commissione mista tra Ministero Infrastrutture e Trasporti e rappresentanti delle aziende di trasporto e di logistica che sono i più interessati a far viaggiare merci e produzioni il più celermente possibile.
Commenta Giachino: “Ora che con le grandi Manifestazioni SITAV è stata sconfitta la stagione dei NO a Tutto occorre procedere celermente.
La carenza nelle Infrastrutture ci è costata negli ultimi vent’anni almeno 10 punti di PIL e la perdita di tanti posti di lavoro.
Se la TAV fosse già completata Torino, il Piemonte e il Paese sarebbero cresciuti di più e si sarebbero create almeno diecimila posti di lavoro stabili e non a tempo parziale in più.
Una Task force di questo tipo a livello regionale , senza oneri per lo Stato, sveltirebbe i lavori e riaprirebbe   i cassetti dove rimangono ferme , per tempi inaccettabili , le pratiche alcune ventennali a partire dalla TAV alla Asti Cuneo, dalla Gronda di Genova alla Jonica sino alle autostrade siciliane.
Questa Task force sarebbe la garanzia affinché  le opere del PNRR procedano nei tempi previsti”.

De Mita e Merlo: Popolari, plurali ma distinti dalla sinistra di Schlein e dalla destra

“Tra i meriti delle vicende politiche degli ultimi mesi c’è quello della fine del tempo degli equivoci.

All’orizzonte si stagliano due novità: un processo di costruzione di una destra conservatrice, con
tutti i suoi tratti ideologici e, specularmente, un progetto di realizzazione di una sinistra radicale,
libertaria e massimalista, che tenta così di recuperare almeno elettoralmente il grillismo.

Si tratta di due prospettive pure tiepidamente disponibili a raccogliere la partecipazione di
espressioni del centro o del mondo popolare, non più però attorno ad una base di composizione
delle diversità, come è stato al tempo delle coalizioni della seconda repubblica, ma come
adesione ad una prospettiva che per la sua novità, come nel caso della Schlein, implica la rinuncia
alla propria provenienza.

Il popolarismo non ha proprietari. È sempre stato un mondo culturale articolato e plurale. Ma non
ha nemmeno il tratto dell’ubiquità e dell’ambiguità.

E questo per la semplice ragione che una cultura politica che sia tale esige di una autonomia di
iniziativa e di organizzazione, altrimenti diventa un’altra cosa; diventa, cioè, un pretesto.

Le culture politiche che restano aggrappate a piccole patrie sbiadiscono nell’irrilevanza e invece,
e al contario, noi vorremmo che il popolarismo, per la sua forza di impatto sulla realtà, riemerga
con la forza di cambiamento che gli appartiene, ben superiore alla capacità di rappresentazione
degli interpreti di questi ultimi tempi.

Tutti i tentativi sono legittimi nella misura in cui concorrono a perseguire l’interesse generale in
nome di categorie di valori; ma non tutti i tentativi possono avere lo stesso nome e la medesima
cifra culturale.

Semmai, ed è questo l’aspetto positivo ed incoraggiante, è in corso a livello nazionale un
processo di ‘ricomposizione’ politica ed organizzativa di quest’area che era, e resta, importante e
decisiva per la stessa prospettiva democratica e riformista del nostro paese. Una ‘ricomposizione’
che coltiva l’obiettivo di ricostruire un centro dinamico e riformista attraverso la riscoperta di
quella ‘politica di centro’ che ha caratterizzato le migliori stagioni del cattolicesimo popolare italiano”.

Giuseppe De Mita e Giorgio Merlo, dirigenti nazionali Pop- Popolari in rete.

Vilnius in visita alle comunità energetiche condominiali di Acea Pinerolese Energia

Una delegazione della istituzione pubblica “Renovate the City” della Città di Vilnius, Capitale della Lituania, è stata  in visita a Pinerolo per conoscere il modello virtuoso in fatto di transizione energetica del condomini autoconsumatori collettivi, le comunità energetiche condominiali, di Acea Pinerolese Energia con il progetto Energheia.

Il programma Renovate the City di Vilnius si pone l’obiettivo di rinnovare i quartieri di Vilnius e gli oltre 5000 condomini e particolare attenzione ha destato in ambito dell’Unione Europea, la Case History di Acea Pinerolese in fatto di notevole riduzione dei costi energetici per i cittadini e di transizione concreta e possibile alle fonti rinnovabili.

Un modello Pinerolo replicabile a Vilnius, Città con la quale l’azienda pubblica Acea Pinerolese Energia è in contatto e ha così attivato uno scambio per dare consulenza all’azienda pubblica della Capitale Lituana in questa opera significativa verso l’efficientamento energetico come previsto dalle direttive Europee.

Il modello Pinerolese delle Comunità energetiche condominiali era stato infatti al centro dell’attenzione dei Paesi Europei in occasione di un incontro tenutosi nello scorso dicembre al Comitato delle Regioni dell’Unione Europea a Bruxelles, come soluzione alla riduzione dei costi dell’energia e apertura concreta a un modello che favorisca in Europa il passaggio progressivo alle fonti rinnovabili e all’indipendenza energetica.

E l’incontro odierno si inserisce nella scia di trasferimento di conoscenze innestate da questa presentazione pubblica in occasione del Renovation Summit europeo di Bruxelles organizzato da Housing Europe sul tema “Fast Tracking innovation to mitigate the energy crisis”.

All’incontro con i vertici dell’azienda rappresentati dall’Ing.Francesco Carcioffo AU di Acea Pinerolese Energia ed Ezio Chiaramello Direttore Operativo di Acea Pinerolese Energia e Lorenzo Civalleri rappresentante di Tecnozenith, Azienda che opera in Joint Venture nell’ambito del Progetto Energheia, ha portato il suo saluto il Sindaco di Pinerolo Luca Salvai che ha elogiato il ruolo di Acea quale azienda che rappresenta per tutti un bene pubblico di proprietà dei Comuni Pinerolesi che va valorizzato per il ruolo che ha, e che avrà in futuro, in tematiche come la transizione energetica nelle quali rappresenta lo stato dell’arte più avanzato in questa materia con un marcato vantaggio competitivo.

In allegato Foto della Delegazione Lituana davanti al 1° Condominio  Autoconsumatore d’Italia a Pinerolo insieme ai rappresentanti Acea Pinerolese e Tecnozenith

 

Anteprima regionale sabato 11 e domenica 12 marzo al Maffei per “Al suo posto”

Un modo nuovo di raccontare la violenza sulle donne: invece di parlare di vittime e mettere in scena donne straziate, abusate, uccise, far parlare gli uomini. Non uomini che parlano di donne o che fanno le donne, ma uomini che si calano, letteralmente, nei loro panni.

 

Sabato 11 e domenica 12 marzo alle 21 al Teatro Maffei, via Principe Tommaso 5, arriva a Torino

“Al suo posto”, messo in scena dalla Compagnia TeatRing di Milano. Una doppia data per l’anteprima regionale del testo scritto e diretto da Marianna Esposito, che vede salire sul palco Alberto Corba, Alessandro Cassutti, Diego Paul Galtieri, Giulio Federico Janni.

Come vivrebbero gli uomini, se il mondo fosse sempre stato matriarcale?

Lo spettacolo ha scelto di non far parlare le donne, ma gli uomini che narrano di tutti i piccoli e grandi abusi che vivono nel corso della loro vita, delle continue attenzioni per salvaguardarsi.

Ecco scene che le donne conoscono bene come il cambiare marciapiede se, in una via deserta, si scorge un gruppetto di uomini, come il tenere le chiavi di casa già in mano quando si scende dalla macchina di notte, come il non andare a passeggio in città da sole di notte, come l’essere state, tutte, senza esclusione apostrofate, chiamate con fischi o epiteti volgari; toccate, strusciate, sbavate, abusate nel corpo e nell’anima in modi piccoli e grandi, sottili o evidenti.

Qui la prospettiva è ribaltata.
Un mondo non patriarcale, ma matriarcale.

Il testo

In questo mondo all’inverso, protagonisti sono quattro amici al bar. Ognuno di loro è alle prese con i problemi di tutti i maschi del mondo: mantenersi giovani e belli, conciliare carriera e paternità, contrastare le discriminazioni di un mondo al femminile, vivere in un mondo dove un uomo deve fare il doppio della fatica per potersi realizzare ed essere preso sul serio…

In un’atmosfera da commedia americana si comincia ridendo molto, per poi scivolare nel buio di vicende mai raccontate, che appartengono a “tutti gli uomini” di questo mondo. “Al suo posto”, che è stato semifinalista al Premio Teatrale Dante Cappelletti,  pone lo spettatore di fronte a uno specchio magico per lasciar scorgere, attraverso un mondo appositamente distorto, quanti “no” gli uomini devono ancora imparare ad accettare e le donne a dire.

L’unicità di questo spettacolo

In tema di ingiustizie, disparità sociali, violenza, siamo abituati alla narrazione delle vittime. La produzione culturale è piena di spettacoli che narrano la storia di donne vittime di violenze, stupri, abusi.  Queste narrazioni, sebbene sicuramente utili per restare all’erta, non sollevano alcun contraddittorio, poiché davanti alle vittime non esiste nessuno che non denunci.

«Quello che ci interessa con questo spettacolo è mostrare la radice della violenza, non i suoi frutti. Perché solo osservando la radice si può estirpare una cultura impari» dice Marianna Esposito, autrice e regista dello spettacolo.

«Al suo posto», nel suo «plot» drammaturgico, inverte l’ordine dei fattori: cambia il mondo attorno e, rendendolo da sempre matriarcale, mostra uomini che hanno gli stessi problemi delle donne del nostro mondo. «Il focus dello spettacolo è affermare che la violenza parte da lontano, spesso da piccoli gesti, abitudini, o linguaggio, che instillano nelle menti la disparità – continua Esposito –  Anziché santificare le vittime e crocifiggere i carnefici, che è operazione alquanto semplicistica, si può lavorare tutti perché cambi l’humus nel quale la violenza nasce, si nutre e cresce».

La Compagnia TeatRing è già nota al pubblico italiano per progetti che coniugano teatro e attualità sociale, come “Dr Jeckyll e Mr. Aspie” – primo spettacolo sulla Sindrome di Asperger in età adulta – o “Come se non fosse un fulmine“, presentato nella stagione 19-20 del Teatro Elfo Puccini e dedicato ai grandi Giusti della Storia.

 

 

Il biglietto costa 10 euro.

Biglietti per l’11 marzo: https://www.cinemaffei.it/eventi/al-suo-posto/

Biglietti per il 12 marzo: https://www.cinemaffei.it/eventi/al-suo-posto-2/

Informazioni: info@cinemaffei.it

LO SPETTACOLO IN BREVE

“Al suo posto”
Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Caritro e della Provincia Autonoma di Trento

Testo e regia: Marianna Esposito.

Con: Alberto Corba, Alessandro Cassutti, Diego Paul Galtieri, Giulio Federico Janni.

Assistente alla regia: Francesca Ricci.

Scenografie: Stefano Zullo.

 

BIOGRAFIE

Compagnia TeatRing Fondata nel 2004 da Marianna Esposito, è composta da un gruppo eterogeneo di attori, danzatori, musicisti. Le attività della compagnia sono la produzione, l’organizzazione di eventi culturali e la formazione e la sua ricerca si focalizza sul teatro poetico di metafora e d’immagine, alla ricerca di una fusione organica e indissolubile tra tutti gli elementi scenici.

Tra gli spettacoli sino ad ora realizzati ricordiamo SottoSopra – perché ho più diritto di te a suicidarmi, Vincitore dei concorsi “OFFerta Creativa – Teatrinrete” e “La Fabbrika Teatro”, Finalista al Festival Inventaria; Tu, mio tratto dal romanzo di Erri De Luca, vincitore di “Premio AEnaria 2015 – miglior spettacolo” e finalista ai festival “VDA – Voci Dell’Anima 2016” e “Ad Arte, Calcata cineteatro festival”; MattaTtori, la vita di Magnani e Gassman, omaggio ai due grandi artisti italiani; Creaturamia… presentato al Fringe Festival di Edinburgo, finalista a UNO Concorso Nazionale di Monologhi Teatrali, Festival Status Quo, Rassegna EmargiNati, Festa del Teatro di Milano; Baccanti, la paura delle donne, finalista al concorso internazionale di regia Fantasio Piccoli. www.teatring.it

Marianna Esposito Regista, dramaturg e attrice. Inizia la formazione teatrale giovanissima, studiando a Milano presso CTA, Quelli di Grock, Studio laboratorio dell’attore di Raul Manso. Si diploma al Corso di Formazione Superiore per Attori di Emilia Romagna Teatro. Studia inoltre con Cesar Brie, Michele Abbondanza, Paolo Nani, Cristina Pezzoli, Living Theatre, Marco Baliani, Maria Grazia Mandruzzato.

Inizia a lavorare come attrice a 18 anni, alternando lavori su scrittura a collaborazioni con collettivi teatrali. Nel 2004 fonda la Compagnia TeatRing.

Da oltre vent’anni lavora anche come insegnante di recitazione in accademie, scuole di teatro e in progetti legati alla disabilità. Studia e approfondisce la sindrome di Asperger e collabora con strutture sociali che si occupano di autismo ad alto funzionamento e di Asperger, per le quali ha messo a punto una pedagogia teatrale volta all’apprendimento e affinamento delle abilità sociali quali empatia, linguaggio del corpo, comunicazione.

Riconoscimenti: Finalista al Concorso Internazionale di Regia Fantasio Piccoli, Finalista Premio per attrici Bianca Maria Pirazzoli, Premio della stampa a VDA Voci dell’anima 2019.

Folgorato dall’alta tensione, 15enne perde le mani

Ha 15 anni il ragazzino  folgorato dai cavi dell’alta tensione che vive nel campo nomadi di Asti.  È ricoverato con prognosi riservata al Cto di Torino dove gli sono state amputate  le mani fino agli avambracci. Si trova in rianimazione, intubato.  Dopo l’incidente, che non si sa se sia avvenuto nei pressi del campo,  non sono stati  chiamati  i soccorsi. Alcuni adulti lo hanno successivamente potato al Cto senza spiegare cosa era accaduto.