ilTorinese

Polliotto, Unc: come tutelarsi dagli acquisti in rete

“Consumatori più consapevoli, ecco come”

Il noto legale torinese ricorda cinque nuove opportunità con cui tutelare acquisti e finanze sul web.

Si è da poco celebrata, lo scorso 15 marzo, la Giornata mondiale del consumatore. “Ecco, pertanto, cinque importanti aggiornamenti informativi utilissimi agli utenti per tutelarsi in un mondo in continuo cambiamento, come ha ricordato l’avvocato Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori”, spiega l’avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Piemontese della medesima associazione, prima nata nel suo genere in Italia nel lontano 1955.

Con l’inizio del 2023 entrano in vigore nuove norme sulla trasparenza degli sconti applicati: per ogni articolo in promozione dovrà sempre essere indicato il prezzo originario, con la novità che questo non può essere arbitrariamente deciso dal commerciante (magari gonfiandolo per poi applicare una percentuale di sconto molto attraente). Secondo le nuove norme il “prezzo originale” dovrà essere inderogabilmente “il costo più basso a cui quel determinato prodotto è stato messo in vendita negli ultimi 30 giorni”. In questo articolo vi spiego nel dettaglio quali sono le regole nei negozi”, ricorda Patrizia Polliotto.

Sempre Massimiliano Dona ci ricorda altresì che, in tema di compravendite on line, è bene ricordare: “Pensiamo a quanto sono importanti i motori di ricerca e i comparatori per aiutarci a trovare il prodotto che cerchiamo al miglior prezzo: il problema è che i risultati delle nostre ricerche possono essere alterati da vari fattori, per questo motivo è intervenuta l’Europa, prevedendo (con la direttiva 2019/2161 recentemente recepita in Italia) che al consumatore devono essere fornite informazioni generali in relazione ai «parametri principali che determinano la classificazione dei prodotti presentati come risultato della sua ricerca»”.

Venti di cambiamento in arrivo anche sul versante delle recensioni che creano accreditamento sul web. “D’ora in poi, le piattaforme di e-commerce dovranno assicurare che gli autori della recensione abbiano effettivamente acquistato o utilizzato il prodotto in questione: e l’e-commerce dovrà pertanto adottare misure adeguate per verificare tale requisito prima di pubblicare una recensione. Ovviamente è vietata ogni pratica che punti a ottenere recensioni false”. 

Per poi proseguire: “Importante, invece soprattutto per l’ecommerce, il divieto di proporre al consumatore un bene identico ad un altro commercializzato in altri Stati membri, se questo è significativamente diverso per caratteristiche: si cerca in questo modo di frenare l’annoso fenomeno della dual quality che consiste nel commercializzare prodotti solo esteticamente paragonabili, ma diversi nella sostanza, ad esempio nella composizione (pensiamo ai prodotti tessili) o nella configurazione (pensiamo ai  prodotti tech)”.

Notizie positive anche per i fruitori di eventi a pagamento. Quante volte vi sarà capitato di mettervi davanti al computer -magari con un certo anticipo- per acquistare il biglietto per il concerto dei vostri idoli, per uno spettacolo di teatro o per la squadra del cuore ma pochi istanti dopo l’apertura delle vendite, i ticket erano già tutti esauriti? Non è sempre un problema di tempistica, ma spesso si tratta di bot, cioè sistemi automatizzati che in pochi istanti fanno piazza pulita dei posti disponibili. E infatti, subito dopo, gli stessi agognati biglietti tornano disponibili su piattaforme di secondary ticketing. Ecco: ora, secondo le nuove regole, non si potranno rivendere ticket da parte di chi li ha acquistati utilizzando strumenti automatizzati per eludere le limitazioni al numero di ticket che una persona può acquistare. 

Riteniamo che consumatori e informazione siano un binomio inscindibile da valorizzare ogni giorno, perché la legalità possa aver di diritto e di fatto il primato che le spetta nella vita di ogni giorno”, conclude Patrizia Polliotto.

 

Danni da maltempo, la Regione sblocca i fondi

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Finanziati 40 nuovi progetti in Piemonte che si aggiungono ai 145 interventi e ai 6 milioni e 700 mila euro del 2022

Consolidamento delle sponde dei torrenti, rifacimento di ponti, nuovi attraversamenti, messa in sicurezza di movimenti franosi e ripristino di danni al patrimonio comunale. La Regione Piemonte ha sbloccato per il primo semestre 2023 nuovi fondi per i Comuni della Provincia di Torino attraverso la legge 38/78 che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali.

Sono 40 i progetti per 36 Comuni in Piemonte che potranno usufruire della prima trance 2023 del contributo regionale per un totale di circa 2 milioni 796 mila euro. Lo stanziamento, approvato con la delibera di maggio, si aggiunge ai fondi già stanziati nel 2022 (circa 2,435 milioni e 61 interventi a dicembre, circa 2 milioni 190 mila euro a ottobre distribuiti su 64 interventi, 2 milioni 117 mila a maggio per 20 interventi) raggiungendo quasi 10 milioni di euro e 183 interventi.

La legge 38, spiegano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti, Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, sono fondi totalmente della Regione che l’Amministrazione regionale è riuscita a sbloccare per riprendere le graduatorie di fine 2022. I danni da maltempo hanno messo a dura prova le finanze degli enti locali e una delle priorità è supportare i sindaci nella messa in sicurezza dei territori.

All’Alessandrino sono destinati circa 528 mila euro per 13 interventi in 9 comuni. Nell’Astigiano arriveranno 47 mila euro a supporto di 2 Comuni. A Biella saranno finanziati due progetti per un importo di 36 mila euro, il numero di interventi nella provincia di Cuneo, è di 6 per 465 mila euro, 2 nella provincia di Novara con un contributo di  430 mila euro, mentre nella Provincia di  Vercelli sono previsti 3 interventi e 458 mila euro e 4 nel Verbano Cusio Ossola per 406 mila euro, mentre nella provincia di Torino sono 8 con un finanziamento totale di 426 mila euro.

Confini e sconfinamenti, il tema della 28esima edizione del Festival delle Colline Torinesi

Il festival delle Colline Torinesi, giunto alla sua ventottesima edizione , è stato presentato alla Fondazione Merz. Nuovamente organizzato da TPE Teatro Astra, manterrà la sua identità di Festival d’Autunno, sviluppandosi dal 14 ottobre al 5 novembre prossimi, con un’anteprima dal 10 al 12 ottobre prossimi.

Il tema è quello dei confini-sconfinamenti, soprattutto con l’attenzione rivolta alla vita dei migranti, del passato come la Arendt e Benjamin, ma anche alle contaminazioni linguistiche tra arte e teatro.

“Esuli, profughi, migranti, rifugiati, espatriati -hanno spiegato gli organizzatori- sono termini quasi equivalenti, spesso utilizzati per identificare persone che hanno lasciato il loro paese d’origine, varcato uno o più confini a seguito di guerre, calamità o persecuzioni. L’espatrio come necessità individuale o collettiva, è antica come il mondo, ma ha assunto caratteristiche ben precise nel XX e XXI secolo, correlate all’avvento di dittature o sommovimenti politici”.

Si tratta di un progetto condiviso con la Fondazione Merz. Il Festival ha eletto il Libano a nazione ospite, esplorando la realtà artistico-culturale, in ambito teatrale, performativo e cinematografico.

Toccherà inaugurare a Lina Majdalanie e Rabin Mrou il festival con lo spettacolo “Artaqat”, composto di tre racconti di sconfinamenti dalla Palestina verso il Libano di Izdihar; dal Libano verso altri Paesi, dalla propria obbligata identità di genere ad altra.

In fuga verso l’Europa parlerà lo spettacolo Blind Runner dell’iraniano Amir Rezz Kooestani, storia di due coniugi che vogliono fuggire in Inghilterra correndo lungo il canale della Manica.

Tante saranno le vicende umane rievocarte nel corso della rassegna, da quella del filosofo Walter Bejamin in disperata fuga dai nazisti a quelle tante persone il cui nome non sarà ricordato dalla storia, ma che hanno vissuto situazioni analogamente tragiche.

Gli spettacoli si terranno in diversi luoghi della città, anche molto differenti tra loro, il teatro Astra, la Fondazione Merz, il teatro Bellarte, le Fonderie Limone, la galleria Subalpina, mentre gli eventi collaterali si svolgeranno al Museo Nazionale del Cinema e presso il Polo del Novecento. Insieme al teatro Stabile di Torino, sarà rappresentato uno spettacolo omaggio a Romeo Castellucci, dal titolo “Il terzo Reich”.

Mara Martellotta

Apre la Biblioteca piemontese del “CICAP”

 

Sarà ospitata e visitabile a Torino nel “Mausoleo della Bela Rosin”

Da domenica 14 maggio

 

La notizia è ghiotta per tutti gli appassionati di letteratura scientifica. Da domenica 14 maggioe per il secondo fine settimana di ogni mese si potrà accedere, a ingresso gratuito alla nuova Biblioteca del Gruppo “CICAP Piemonte”, il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze”, fondato a Milano nel 1989 (oggi la sede nazionale è a Padova) per iniziativa di Piero Angela(nominato nel 2016 presidente onorario) e da un gruppo di scienziati, intellettuali ed appassionati del settore. Presieduta, attualmente, da Sergio della Sala – neuro scienziato, direttore della rivista “Cortex” – l’Associazione ha come obiettivo essenziale la promozione di un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’intento di diffondere il metodo scientifico e lo spirito critico. Ad ospitarne a Torino (con riferimento a tutto il Piemonte) la nuova Biblioteca, aperta in collaborazione con il “Sistema Bibliotecario” della Città di Torino, sarà il neoclassico “Mausoleo” (noto come il “Pantheon di Mirafiori”, copia in scala ridotta del “Pantheon” di Roma), fatto costruire nel 1888 come tomba di famiglia dai figli di Rosa Vercellana – la “Bela Rosin” –  moglie morganatica di re Vittorio Emanuele II di Savoia, sposata nel 1869 in seconde nozze, dopo la morte (1855) della regina Maria Adelaide d’Asburgo – Lorena.

Primo giorno di apertura della “Biblioteca”, come detto, domenica 14 maggio, dalle 15 alle 19, e a seguire ogni secondo fine settimana del mese, rispettando l’orario di apertura del “Mausoleo”, in strada Castello di Mirafiori 148/7, a Torino. Sarà possibile accedere al materiale (oltre 500 pubblicazioni) dedicato a svariati argomenti, soprattutto scienza, pseudoscienza e paranormale, raccolto in molti anni di attività dal gruppo locale del “CICAP”, tra i più attivi in Italia.

Di seguito il calendario completo del 2023:

Domenica 14 maggio dalle 15 alle 19; domenica 11 giugno dalle 15 alle 19; sabato 8 luglio dalle 9 alle 13; agosto chiuso; domenica 10 settembre dalle 15 alle 19; domenica 8 ottobre dalle 15 alle 19; domenica 12 novembre dalle 14 alle 17; domenica 10 dicembre dalle 14 alle 17.

 

Per maggiori informazioni, per i contatti e per restare aggiornato su eventuali modifiche degli orari di apertura:

https://gruppi.cicap.org/piemonte/biblioteca-cicap-piemonte/

 

Per seguire il “CICAP”: www.cicap.org

 

g.m.

 

Nelle foto:

–       Locandina apertura “Biblioteca”

–       Sergio della Sala

Andrea Cane (Lega ): “Dalla Regione fondi al Canavese per la messa in sicurezza”

 

Dalla Regione Piemonte arriva un nuovo stanziamento di fondi per il Canavese per  la manutenzione di ponti e messa in sicurezza di torrenti, oltre che opere di consolidamento.

“Per i Comuni canavesani – indica il responsabile Enti Locali della Lega Andrea Cane – grazie alla legge 38/78, che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali, arriverà uno stanziamento a Pont Canavese con 90mila euro per la messa in sicurezza versante meridionale del complesso monumentale Torre Tellaria; a Cuorgnè che avrà 60mila euro per i primi interventi di messa in sicurezza della parete rocciosa sovrastante via del Castello; altri 60mila euro arriveranno a San Colombano di Belmonte per opere sul rio Boasca. Vistrorio conterà su 80mila euro per opere sul torrente Chiusella e ancora Usseglio potrà movimentare il materiale d’alveo in corrispondenza del Ponte Ciamberlin con 20mila euro. Da sempre questa Amministrazione regionale a maggioranza leghista mette la sicurezza dei piemontesi davanti a tutto, il Canavese, troppe volte devastato dagli eventi atmosferici, è un territorio su cui sono stati concentrati sforzi notevoli di cui come rappresentante vado fiero”.

Agriflor Susa: fiori, sapori, bellezza

Domenica 14 maggio, dalle 9 alle 19 in Via Palazzo di Città a Susa. La terza edizione della manifestazione porta in città alcuni dei più interessanti florovivaisti piemontesi ma anche artigiani e produttori agroalimentari per far scoprire le bontà del territorio.

L’ingresso è gratuito.

Dopo il successo delle prime due edizioni, Susa accoglie per il terzo anno consecutivo il mercatino di Agriflor: un appuntamento diventato ormai irrinunciabile per vivere una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza e per assaporare alcuni dei migliori prodotti enogastronomici tipici del territorio.

Saranno una ventina gli espositori, tra vivaisti e piccoli produttori provenienti da tutto il Piemonte. che domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città, animeranno di colori, profumi e sapori il centro di Susa.

Dalle piante aromatiche a quelle perenni, dai piccoli frutti alle piante carnivore e tropicali, un tripudio della Natura tutto da scoprire e ammirare curiosando tra i banchi. Non solo bellezze floreali ma anche sapori del territorio, con alcune tipicità come le nocciole, il miele, i formaggi, le confetture, ma anche vini, grappe di montagna e genepy. Non mancheranno proposte di cosmesi naturale, tisane e prodotti di erboristeria.

Nato da un’idea dell’Associazione Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi florovivaistici in tutta Italia, e l’Amministrazione Comunale di Susa, Agriflor Susa sarà la prima delle manifestazioni floreali previste in Valle: a metà luglio, infatti, è in programma la sesta edizione di Flor Bardonecchia, diventata negli anni un evento irrinunciabile per gli abitanti del territorio, i turisti e gli amanti delle piante e del verde.

Giorgio Montabone Vice Sindaco e Assessore al Turismo della Città di Susa:

“Con il piccolo ma bellissimo evento Agriflor Susa parte la numerosissima serie di eventi della primavera/estate segusina che animerà il nostro territorio e fungerà da attrazione per i nostri turisti che dai primi dati in nostro possesso prevediamo possano essere tantissimi. Il lavoro che abbiamo intrapreso in termini di immagine e di promozione, seppur interrotto nel periodo pandemico sta cominciando infatti a dare i suoi frutti! Approfittiamo di questo evento di colori per abbellire Susa per inziare al meglio la stagione turistica”.

Corse e festa della Mamma all’Ippodromo di Vinovo

La Festa della Mamma? Meglio passarla all’Ippodromo di Vinovo, per mille motivi ma ne bastano due: da una parte domenica 14 ottobre in pista ci sarà un programma solido di corse. Dall’altra sarà attivo il punto dell’A.I.R.C. per la vendita delle Azalee della Ricerca. Come accade ormai da molti anni in questo giorno, l’A.I.R.C. con le sue volontarie raccoglierà fondi destinati alla ricerca e alla prevenzione dei tumori femminili. In aggiunta alla Azalee, che avranno un costo minimo di 18€, anche una lotteria: con un biglietto da 2 € si avrà la possibilità di vincere favolosi premi.

In pista nelle sette corse in programma la più ricca sarà il Premio L’Azalea della Ricerca-A.I.R.C. con otto cavalli di 4 anni al via sui due nastri dei 2.060 e 2.080 metri. Favori del pronostico per i soggetti della scuderia My Horse, cioé Dr Lara Font e Dayton ma a scombinare i piani proveranno Dream Axe e Desdemona Sage .

La corsa di contorno al clou sarà il Premio Strauss: anche qui otto al via, ma sulla distanza del miglio e con la partenza dietro le ali dell’autostart. Sulla carta favori per Voltaire Gifont, rientrato bene ad inizio mese a Milano, ma la forma di Zanza Franck e Becker Grif oltre ad Arnold Cup, che potrebbe scappare al via rendono il pronostico apertissimo.

La corsa gentleman vedrà la probabile lotta fra Corsaro Gams con Marco Castaldo, Clod Zl con Michele Bechis, Celentano Dei Run con il suo proprietario Stefano Manzato, e Brothers, cavallo generosissimo affidato ad Enrico Colombino.

Non potrà mancare un’offerta particolare, presso il nostro Ristorante“La Scuderia”, che saprà rendere più speciale questa giornata. Ingresso gratuito de libero per tutti, corse al via dalle 15.

“Musica da cameretta”, il nuovo spettacolo di canzoni de Lastanzadigreta

DOPO UN ANNO DI PAUSA TORNA DAL VIVO LASTANZADIGRETA

DEBUTTO NAZIONALE PER “MUSICA DA CAMERETTA

Barattoli, giocattoli, Vibraphonette, theremin. Sintetizzatori sequenzianti, banjolini danzanti, chitarre elettriche con corde mancanti. Voci del passato e del presente, dischi graffiati rotanti. È “Musica da cameretta”, il nuovo spettacolo di canzoni de Lastanzadigreta. Canzoni, sì: vecchie e nuove, adulte e bambine, lente e veloci, da ascoltare o da ballare da soli con le cuffiette nelle orecchie. Il debutto nazionale è sabato 13 maggio alle 21 allo Spazio Kairos di via Mottalciata 7 a Torino, in una serata organizzata da Onda Larsen.

Dopo una pausa di oltre un anno, Lastanzadigreta torna dal vivo, in versione rimaneggiata, con questo nuovo spettacolo in prima assoluta. È stato un anno di cambiamenti per il collettivo torinese, in attività da oltre un decennio. Il debutto di “Musica da cameretta” segna l’occasione per presentare nuovi materiali e per riascoltare in nuove versioni alcune delle vecchie canzoni del gruppo con qualche incursione a sorpresa nel passato del pop italiano.

«La pandemia è stata complessa da gestire anche per noi – racconta Lastanzadigreta – Sono successe diverse cose, ci siamo trovati a pubblicare un disco a cui lavoravamo da anni senza poterlo presentare e suonare. C’era la sensazione che fosse finito un ciclo. Ci siamo fermati e abbiamo fatto il tagliando alla nostra voglia di suonare insieme. Musica da cameretta è primo tentativo di dare un nuovo senso al nostro scrivere canzoni, al nostro voler raccontare il mondo con quella strana sintesi di parole e musica racchiusa in tre minuti o poco più. Sarà un’occasione speciale».

Lo spettacolo

Ci si ritrova intorno a un tavolo, su un palco, per fare canzoni insieme. Teatro-canzone? Non proprio, forse più un concerto teatrale, o una canzone in realtà aumentata. Non c’è una sola storia in “Musica da cameretta”, ma un filo di idee, situazioni, temi e personaggi che passano di brano in brano. Ci sono canzoni più tradizionali – con strofa, ritornello e tutto il resto – e altre più sfuggenti. Ci sono frammenti di voci del passato che riaffiorano da vecchi giradischi, e voci nuove – le voci di Lastanzadigreta, a raccontare storie d’amore, di lavoro, di mondi prossimi alla distruzione e di altri già salvati,di infanzia e di vecchiaia. Un concerto-mondo, insomma: il mondo di Lastanzadigreta.

Musica da cameretta

Uno spettacolo di canzoni di e con Lastanzadigreta

Leonardo Laviano: voce, chitarra baritona, dobro, Vibraphonette, percussioni e altri ammennicoli.

Flavio Rubatto: voce, theremin, pianoforte, Vibraphonette, drum machine, percussioni, harmonium e altri ammennicoli.

Jacopo Tomatis: voce, chitarra elettrica tenore, banjolino, machete, sintetizzatori, Vibraphonette, claviette e altri ammennicoli.

Lastanzadigreta

Lastanzadigreta è un collettivo di musicisti nato oltre un decennio fa tra Torino e San Mauro Torinese. Negli anni ha prodotto spettacoli, concerti, laboratori. Ha pubblicato due EP semiclandestini e due album ufficiali. Il primo, “Creature selvagge”, ha vinto la Targa Tenco 2017 per la migliore opera prima, il più importante riconoscimento in Italia per la canzone d’autore. Il secondo, “Macchine inutili”, è uscito in piena pandemia grazie al supporto del bando SIAE-Per Chi crea, ottenendo ottimi riscontri di critica. “Musica da cameretta” è il nuovo spettacolo del gruppo.

BIGLIETTERIA

Su www.ticket.it

Intero 13. Ridotto 10.
Info: biglietteria@ondalarsen.org.

Contro lo stato presente delle cose

Contro lo stato presente delle cose è il titolo dell’ultimo libro dello storico Filippo Colombara. Il volume, pubblicato dalle Edizioni ETS nella collana Verba manent con la prefazione di Carlo Greppi, uno dei più interessanti giovani storici emersi in questi anni, narra tre storie di gente non comune nell’arco temporale tra l’avvento del fascismo e la lotta partigiana. Un sovversivo piemontese, lo sterratore novarese Antonio Paglino; un rivoluzionario marchigiano d’origine trasferitosi sul lago d’Otya, l’operaio Nunzio Guerrini, e un giovane partigiano ligure, lo studente Aulo Formigoni, sono le figure qui presenti, assieme alle quali si attraversa il ventennio di Mussolini dal punto di vista della gente comune. Tre uomini comuni le cui vicende umane si intrecciano, attraversandoli, con i grandi eventi della storia. Ricostruendo le loro esperienze Colombara ricuce “dal basso” i fili della complessa trama con cui fronteggiarono il regime di Mussolini: dagli scontri di piazza del primo dopoguerra all’attività politica clandestina, dalla difesa in armi della repubblica e del legittimo governo in Spagna nella seconda metà degli anni trenta, alla generazione di nuovi antifascisti che si fecero partigiani. Tre personalità, la cui ricostruzione è avvenuta smontando e rimontando carte del potere, interviste orali, lettere e memorie scritte. Tre storie che consentono di capire le condizioni della lotta e, allo stesso tempo, di entrare nell’intimità degli individui per dare voce alle loro vicende umane. Scrive Carlo Greppi nella prefazione: “Ogni essere umano, che lo voglia o no, lascia tracce; sta a noi storici scovarle e raccontarle. Per questo Verba manent è una collana preziosa, come lo sono le storie qui racchiuse dal lavoro di Filippo Colombara che, attraverso gli accidentati e tenaci percorsi biografici di tre esistenze non comuni, ci mostra i risvolti più terribili e le energie più meravigliose della prima metà del XX secolo, e in particolare l’opposizione intransigente ai fascismi”. Tra i tanti meriti che vanno riconosciuti a Filippo Colombara, studioso di storia e cultura dei ceti popolari che ha indagato con le sue numerose pubblicazioni le vicende del movimento operaio e della Resistenza (tra le sue ultime pubblicazioni vanno segnale Vesti la giubba di battaglia. Miti, riti e simboli della guerra partigiana -DeriveApprodi; Raccontare l’impero. Una storia orale della conquista d’Etiopia.1935-1941 – Mimesis), va sottolineata la tenace ricerca della ricostruzione delle scelte di persone quasi sconosciute o dimenticate che hanno contribuito al pari dei protagonisti più noti agli eventi che hanno segnato intere comunità, popoli e nazioni. Attraverso le testimonianze scritte e orali della gente comune è possibile penetrare gli eventi storici in cui donne e uomini si trovano coinvolti partendo da un punto di osservazione privilegiato: dall’interno e dal basso. Utilizzando soprattutto la trasmissione orale, Filippo Colombara si è sempre mosso come valido interprete di una prospettiva storiografica basata su frammenti deboli e fragili fonti esposte ad un forte rischio di dispersione, tuttavia in grado di fornire risposte non trascurabili. Così è stato anche nel caso della stesura di Contro lo stato presente delle cose. E’ la storia di uomini che si opposero senza abbassare la testa, pagando un prezzo altissimo, in alcuni casi definitivo, per essere coerenti con le loro scelte e contribuire, per la loro parte, al desiderio di riscatto di un popolo intero che non ne poteva più delle angherie del regime fascista ma che non aveva ancora trovato il coraggio per fare un passo decisivo. Uomini che vissero in prima persona le discriminazioni, la violenza, patendo la fame e la perdita del lavoro, il carcere e persino l’ingiustizia di un giudizio pesante come quello dell’espulsione dal Partito. Per farsi un’idea del clima di diffidenze, insinuazioni e delazioni di quel periodo basta riguardarsi Il Sospetto, uno dei film più belli di Citto Maselli, con uno straordinario Gian Maria Volontè nei panni del militante comunista Enrico nella Torino del 1934. Questo libro ricostruisce il clima del ventennio fascista attraverso le storie di queste tre persone dalle biografie comuni a tante altre che ne furono coinvolte e travolte. Per far riemergere la trama vissuta e sofferta dell’opposizione al regime e alle trame dell’Ovra, della guerra di Spagna e della lotta di Liberazione si affida alle testimonianze, a documenti  e memorie per troppo tempo dimenticate nel fiume carsico delle scritture inedite, fragili e spesso incerte, prodotte dagli stessi protagonisti come il diario di Aulo, interpretate attraverso i verbali di polizia o le cronache dei giornali d’epoca. E’ una modalità interessante per far conoscere, dare un volto, un nome e un cognome, al contributo di lotte, dolori e speranze di questi uomini dentro il vortice di un periodo complicato e terribile della nostra storia. Quello degli storici e, nel caso specifico, di Filippo Colombara, è un compito estremamente importante in un’epoca dove la maggior parte dei giovani vive nel presente perpetuo dove manca ogni rapporto con il passato storico del tempo in cui ci è dato vivere. Un compito e un lavoro, in questo contesto, molto difficile: non si tratta solo di essere cronisti e compilatori di memorie ma riuscire a far comprendere che cercare nel passato la spiegazione e le radici, le cause remote o vicine dell’evoluzione e degli eventi di oggi, è l’unico strumento che abbiamo, per tentare di orientarci e di comprendere quello che ci circonda. E questo libro aiuta a guardare la storia con gli occhi e il cuore dei tre protagonisti che, come ricorda Greppi nella sua introduzione, “erano accomunati da una qualità rara, nell’essere umano, e cioè non voler tollerare i soprusi, e anzi decidere di combattere per porvi fine.. due comunisti e un ragazzo cattolico, le cui vicende potrebbero essere sepolte da una coltre d’oblio. E invece eccole qui nel loro splendore ribelle”.

Marco Travaglini