ilTorinese

Stagione preolimpica, atleti Ice Club Torino nelle tappe di Grand Prix Junior

Il 28 agosto prenderà il via l’ISU Junior Grand Prix di Pattinaggio artistico.

L’Ice Club Torino sarà presente con molti suoi pattinatori a diverse tappe del più importante circuito internazionale di questo sport.

La campionessa Italiana assoluta Sarina Joos, allenata da Linda van Troyen e coreografata da Edoardo De Bernardis che ha realizzato per lei un programma corto sul “Magnificat” di Mina e un libero su musiche di “The Crown”, la serie incentrata sulla figura della Regina Elisabetta, scenderà sul ghiaccio nella prima tappa di Riga, in Lettonia (28-31 agosto) e sarà impegnata, successivamente, nella seconda tappa del circuito di Ostrava, in Repubblica Ceca (4-7 settembre). A Ostrava pattineranno anche Raffaele Zich, Ambassador delle Universiadi di Torino 2025, che alcuni mesi fa ha conquistato un ottimo 6° posto ai Winter Youth Olympic Games ai quali ha preso parte nella squadra del Coni, atleta torinese allenato da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni, che presenterà un nuovo short program nel quale interpreterà brani dei Rolling Stones, e la madrilena Carlota Garcia Barranco, 15 anni, allenata da Edoardo De Bernardis e Miriam Brunero.

A Zich è stata assegnata anche la tappa in Turchia, a Ankara (18-21 settembre), alla quale prenderà parte, per il settore femminile, Amanda Ghezzo, classe 2010, due volte campionessa italiana junior, coreografata da Edoardo De Bernardis che si esibirà sulle note del musical “Chicago”. La Ghezzo è allenata da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni.

In Thailandia, a Bangkok (11-14 settembre) gareggerà la campionessa italiana junior Noemi Joos che presenterà i programmi coreografati da Edoardo De Bernardis: il singolo “Bridges” della cantante estone Alika Milova per il corto e le musiche di “Nuovo Cinema Paradiso” di Ennio Morricone per il lungo.

Giulia Barucchi, ad oggi, è opzionata per l’ultima competizione che si svolgerà a Wuxi in Cina (9-12 ottobre), ed è stata designata, altresì, riserva in tutte le tappe.

La finale di Grand Prix Junior vedrà sfidarsi i sei pattinatori che, in base al piazzamento nelle gare precedenti di ciascuna categoria, hanno ottenuto il punteggio più alto in terra francese, a Grenoble dal 5 all’8 dicembre.

“La stagione che sta per iniziare sarà molto impegnativa, ma anche molto stimolante – interviene Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo della squadra dell’Ice Club Torino AsdInfatti sarà l’anno che precede le Olimpiadi di Milano e Cortina 2026. Alcuni dei nostri atleti sono probabili Olimpici e sono opzionati per competizioni di grande importanza come i prossimi Campionati Europei, le Universiadi di Torino, i Campionati mondiali junior e senior. Stanno lavorando con grande impegno e dedizione, supportati da un team di allenatori e insegnanti molto motivati e di alto livello. Abbiamo appena terminato gli stage estivi di preparazione per le prime gare della stagione”.

Cadavere trovato nell’aiuola di corso Stati Uniti / Castelfidardo

Il corpo senza vita di uomo è stato trovato dalla  Croce verde nell’aiuola collocata tra corso Stati Uniti e corso Castelfidardo a Torino. Il cadavere era di fronte al vagone del Frecciarossa e alla Locomotiva a Vapore posizionati nell’area verde che ospita anche il monumento a Vincenzo Vela. La  polizia di Stato è intervenuta per gli accertamenti. È stato verificato in seguito che la vittima è un senza fissa dimora che trovava rifugio sulla locomotiva dalla quale è caduto.

Žute dunje, la gialla cotogna di Istanbul

Ma voi che ne sapete dell’amore? […] della passione che il mondo consuma?” Con questo incipit il lettore è invitato al racconto di un amore struggente e tumultuoso, nato dall’altra parte dell’Adriatico, in Bosnia, “la terra dei lunghi amori e dei lunghi rancori”; una storia di amore e di morte affidata alla potenza della narrazione orale sino a raggiungere Paolo Rumiz che decise di scriverla, scegliendo la forma dell’endecasillabo.

La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna” è un libro importante e bello dove il racconto si snoda come un lungo, magico e dolente poema di paesaggi, donne, passioni, città e morte. Protagonisti di questo romanzo in versi sono Max, un ingegnere austriaco, e Maša Dizdarević, donna bosniaca  austera e bellissima, con un passato intriso dalla storia del suo paese. In una fredda notte d’inverno a Sarajevo con la neve che turbina nel vento, Maša “viso da tartara, femori lunghi e occhi come grani di uva nera” canta a Max  una sevdalinka, antica canzone d’amore di quelle terre:“Žute dunje”, la gialla cotogna di Istanbul. Sulle note di questa malinconica melodia che narra di due giovani amanti e di un destino a loro avverso, scaturisce un legame profondo e indissolubile. Scrive il giornalista-narratore triestino: “Cantò nella sua lingua la struggente / tristezza dei distacchi che i balcanici / adorano ogni tanto condividere / con chi accetta di bere assieme a loro. / C’era un lamento, spesso ripetuto, / nella canzone, ed era lo stesso / che lui aveva sentito anni prima / sotto le muraglie di Diyarbakir…”. Paolo Rumiz non solo incanta ma riesce a far innamorare il lettore di tutti quei luoghi che fanno da sfondo alla narrazione: i Balcani, terra devastata dagli orrori della guerra; l’austera e asburgica Vienna, il Danubio che scorre entro i confini di dieci paesi e infine Sarajevo , la città che contiene tutte le altre da Trieste a Istanbul. Il suo linguaggio ricercato ed elegante descrive non solo i luoghi ma anche tradizioni,riti, odori e profumi di quell’angolo d’Europa nato dall’incontro tra l’oriente e l’occidente. Nella bella Dizdarević si racchiude il mistero di quei luoghi (“Disse Maša: ‘Ancora qui si celebra / la vittoria del luogo sulle stirpi”); con lei arriva il racconto della forza di un amore inamovibile, ampio, tremendamente calato nella cruda realtà ma allo stesso tempo puro e ancestrale. Tra i luoghi emerge potente l’immagine di Sarajevo, serraglio per carovane, “femmina inerme in mezzo a maschi assetati di stupro”. Lì si trova l’orizzonte dove si incontrano Masa e Max alla fine del confitto. Basterà una cena, un timballo di carne e l’aroma del caffè per stregare il viennese in quell’ impasto balcanico “fatto di sangue e miele” che accendere la fantasia e le passioni. Il resto lo faranno una bottiglia di vodka gelata e  Maša che canta con cuore ardente per lui la canzone della cotogna d’Istanbul, dei due amanti in lotta col destino e contro la malattia della donna, la cui cura viene affidata proprio a quel miracoloso frutto giallo (“nasconde in sé anche il fiore”) che però arriverà tardi, troppo tardi. La scrittura di Rumiz ha una potenza evocativa incredibile, quasi sprigionasse un’energia e una profondità sconosciute: non è solo scrittura o lettera ma soprattutto voce, parola, narrazione e ascolto. Ed è una fortuna perché altrimenti saremmo costretti ad associarci al rimpianto di Max: “..che povero mondo è questo che ha perso il gusto delle storie da ascoltare”.

Marco Travaglini

 

Masserizie, veicoli abbandonati e buche in Borgo Filadelfia

“Borgo Filadelfia , case popolari comprese tra via Reduzzi, via Tunisi , via Montevideo , via Taggia. Cortili  ridotti a depositi di masserizie varie , vi giacciono motoscooter cannibalizzati , macchine lasciate lì da tempo immemore con le ruote sgonfie, afflosciate che testimoniano la lunga permanenza.  Stradine  piene di buche e sembrano un percorso di guerra ,dopo aver subito un bombardamento. Gli abitanti del luogo numerose volte hanno segnalato la pesante situazione all’ATC affinchè si provvedesse a risistemare il manto calpestabile , hanno paura a camminarci sopra col timore di farsi male.

L’ATC ha “provveduto” disseminando  l’area con cartelli  che segnalano la presenza di buche . Ma non avrebbero fatto prima a far aggiustare le buche e risolvere il problema anzichè piazzare cartelli? Ciliegina sulla torta una roulotte che giace lì da oltre un anno e che nessuno reclama né rimuove.

Si sa che ci  viveva  un ex inquilino del luogo , poi sfrattato e infine deceduto. Ma non mancano le lamentele per taluni alloggi occupati da famiglie rom che hanno piazzato all’interno dei cortili i loro camper, le loro auto e i loro automezzi di lavoro (camioncini e furgoni con i quali raccattano il ferro), togliendo parcheggi ai residenti.

Gli  assegnatari degli alloggi hanno ricevuto l’interessamento da parte dell’ATC ma senza tanta fiducia infatti non hanno ricevuto nè una data né le tempistiche . Si suppone che la situazione descritta rimarrà ancora così per molto tempo” ci scrive il lettore  Luigi Gagliano che ci ha inviato le foto.

De Gasperi era anticomunista

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Pier Franco Quaglieni

C’è chi ha fatto notare che la segretaria del Pd avrebbe potuto anche riservare una qualche attenzione ai 70 anni dalla morte di Alcide De Gasperi oltre che dedicare la tessera 2024 ad Enrico Berlinguer  a  40 anni dalla morte. Se il Pd venne fondato nel 2007 come sintesi delle due culture politiche cristiano-democratica e  post comunista rimeditate attraverso i decenni della storia italiana, non dovrebbe sembrare così assurda un’attenzione anche a De Gasperi che “Avvenire” e “Famiglia Cristiana” hanno liberato  in questi giorni dal suo anticomunismo che lo portò già nel 1947 a scaricare dal Governo i comunisti, poi battuti il 18 aprile 1948 , data che i due giornali cattolici ignorano, parlando di De Gasperi, che viene esaltato solo per il suo antifascismo: una operazione storicamente ignobile come fu fatto anche per Giacomo Matteotti, considerato solo come martire antifascista e non anche come fermo oppositore del comunismo italiano e russo.

Quello di celebrare De Gasperi come antifascista e non come l’uomo che salvò l’Italia dal comunismo, difendendone la libertà appena riconquistata, è un’operazione strumentale che rivela anche come i cattolici nel Pd attuale siano considerati dei semplici portatori d’acqua. Infatti,  ciò’ apparirebbe oggi del tutto fuori luogo perché anche solo l’accostamento di De Gasperi a Berlinguer apparirebbe assurdo. Il giovane  Berlinguer ebbe con De Gasperi nel 1950 una dura polemica quando disse che i giovani italiani si sarebbero rifiutati di combattere contro l’Urss. Il presidente del Consiglio rispose  con durezza al pupillo di Togliatti, il quale accusò De Gasperi di “aver tradito lui la patria   consegnandola agli Americani”. Come si vede una polemica piuttosto arroventata. Deanticomunistizzare  De Gasperi appare un’operazione ardita  che forse solo il cardinale Zuppi puo’ pensare di poter fare. La battaglia anticomunista fu la punta di diamante dell’impegno politico e civile di De Gasperi, che solo certi cattolici diventati umili servitori del Pd possono pensare di poter sbianchettare.
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Quello di De Gasperi fu un impegno dedicato alla difesa della libertà e dell’Occidente ,senza cedimenti di sorta. Con Dossetti e i professorini non ebbe nulla da spartire: essi erano già allora considerati dei comunistelli di sagrestia. Anche sulla questione di Trieste, che Tito voleva annettersi, seppe avere la necessaria fermezza. Egli fu un grande italiano e uno dei pochissimi statisti dopo Cavour e Giolitti. È comprensibile che egli venga ignorato, ma non è accettabile che venga falsato nei suoi  aspetti più salienti di politico e di statista che suscitò l’ammirazione di Benedetto Croce. Riscrivere la storia nell’interesse del presente e’ un atto spesso inutile e in questo caso persino ridicolo. Cambiare il passato rivela solo la cattiva coscienza di chi vuol barare anche con la storia perché le argomentazioni politiche sono latitanti.

Cultura, ‘Giubileo Incontri’ fa il punto dopo l’inaugurazione

Informazione promozionale

Il nuovo Polo Culturale accolto con vivo entusiasmo da autorità e torinesi.

A un mese esatto da quale 2 luglio 2024 che ha visto un grande Giancarlo Giannini in splendida forma tagliare il nastro inaugurale di ‘Giubileo Incontri’, nuovo spazio culturale dedicato alla celebrazione della Vita e delle Arti in ogni loro forma fortemente voluto dalle storiche onoranze funebri ‘Giubileo’ di Corso Bramante, fervono le iniziative degne di nota in vista di un autunno che si prospetta ancor più caldo dell’estate in corso.

A cominciare dalla prossima pubblicazione di tutta una serie di materiali video esclusivi, riguardanti la mostra in corso “Torino 2006: il ritorno”, oggetto di divulgazione a mezzo social sui canali ufficiali di ‘Giubileo Incontri’. Brevi contenuti volti ad approfondire le storie nascoste dietro alcuni degli oggetti più emblematici presenti in mostra, raccontando un periodo irripetibile del capoluogo piemontese ai piedi della Mole.

Un evento, quello di lancio della struttura polivalente e multifunzionale, che ha visto sfilare al tavolo dei relatori personalità e figure di spicco legate allo sport e alla sana aggregazione che esso è in grado di produrre quali Stefano Fabio Mossino, presidente del CONI – CR Piemonte, che ha riferito dei grandi risultati degli atleti azzurri ai Giochi di Torino 2006.

Con lui Valentino Castellani, ex Sindaco di Torino e Presidente del TOROC, autore di una coinvolgente riflessione sul magico periodo della Candidatura di Torino come sede dei XX Giochi olimpici invernali.

Seguito a ruota da Tiziana Nasi, Vicepresidente del CIP, che ha acceso invece i riflettori sulle altrettanto importantissimeParalimpiadi.

Dulcis in fundo, Andrea Chiarvesio, ex Sales Manager di Trofé (licenziatario ufficiale dei Giochi), con una gustosa e accattivante panoramica episodica sui retroscena della produzione dei gadget dei Giochi, con particolare attenzione alla realizzazione delle preziose spille olimpiche, il cui collezionismo è stato giustamente definito “lo sport degli spettatori olimpici”.

In attesa del calendario dei nuovi eventi, la mostra in oggetto sarà aperta fino al 29 settembre con le seguenti modalità: accesso libero: i giovedì e i venerdì dalle 11 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13; accesso su prenotazione: in qualsiasi altra data e orario, scrivendo all’indirizzo giubileoincontri@giubileo.com e concordando la visita.

Siamo fieri del battesimo di ‘Giubileo Incontri’. Un’occasione di incontro e matching con la Città di Torino per dare spazio al bello, al buono e a tutto ciò che concorre alla formazione di nuovi giardini culturali in cui dare sfogo alla creatività che unisce e fa la differenza. Proseguiamo felici e convinti nel percorso intrapreso, certi di un accreditamento e una fiducia sempre maggiori e crescenti da parte dei principali attori del territorio e della comunità”.

Maggiori informazioni sul sito www.giubileo.com.

Visite al Castello di Marchieru’

Domenica 25 agosto riprendono gli appuntamenti previsti dal Calendario 2024 con l’apertura di cancelli     e portoni di castelli, palazzi ed antiche ville private normalmente non aperti al pubblico,                      aderenti all ’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, officiato dall’ ADSI                                                             ( Associazione Dimore Storiche Italiane) ed  inserito nel circuito “Castelli e Dimore Storiche ” di TurismoTorino e Provincia

CASTELLO DI MARCHIERU( Villafranca Piemonte * via S.Giovanni 77)

Visite guidate al parco, alla cappella gentilizia, alle scuderie settecentesche ed alle sale ammobiliate del Gli stessi proprietari, discendenti dai primi feudatari del 1220,accompagneranno gli ospiti facendo rivivere con oggetti, reperti e documenti storici originali, la vita, gli usi ed i costumi di una Dimora nobiliare dell’epoca.  

( visite ore 10/11*15/16/17 )

adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni*      

Prenotazione obbligatoria al 3394105153 /3480468636 * segreteria@castellodimarchieru.it  

I nuovi campi di pickleball al Fortino

 

I nuovi campi di pickleball della Bocciofila Il Fortino, sport che rappresenta una sorta di tennis in miniatura sviluppatosi negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ’60, sono nati grazie ad un progetto voluto dalla Città di Torino di oltre 100mila euro per la riconversione dei terreni su cui si giocava alla petanque. Quelli inaugurati nei giorni scorsi sono tra i primi in Piemonte e all’esterno sono stati costruiti un campo regolamentare di 13,41 x 6,10 e tre campi più piccoli di allenamento. La pavimentazione esterna è stata realizzata in calcestruzzo armato a cui è stata anche fatta una lisciatura professionale, una levigatura con mole diamantate e un trattamento con silicati di litio che ha irrobustito la superficie e la resa semimpermeabile all’acqua. Sono stati fatti ex novo gli impianti luce e audio, gli arredi e le docce.

Al taglio del nastro era presente l’assessore allo Sport Domenico Carretta che ha potuto testare i nuovi campi. “Con questa inaugurazione – ha sottolineato l’assessore – oltre alla riqualificazione delle bocciofile, abbiamo voluto dare uno spazio agli abitanti del quartiere Aurora per poter fare sport e per provare una disciplina che si sta sviluppando sempre di più in Italia. Ringrazio il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri e tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Vi aspettiamo tutti a provare i nuovi campi di pickleball”.

Marco Aceto -TORINO CLICK

Ruffino (Az) “Con 1º nucleo elicotteri Carabinieri a Volpiano, maggiore sicurezza”

“Ho avuto modo di apprendere dalla Segreteria Regionale dell’USIC del Piemonte e Valle d’Aosta che il 1° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano è tornato operativo a tutti gli effetti. Il 13 agosto 2024 è giunto a Volpiano un elicottero AB412, pronto per garantire il supporto aereo di cui le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno bisogno, al servizio dei cittadini e dell’Arma territoriale. Un presidio logistico necessario, al quale avevo dedicato, proprio a motivo della sua importanza, una interrogazione al ministro della Difesa.
Ringrazio il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che con la decisione di inviare un nuovo elicottero al N.E.C. di Volpiano ha reso il Piemonte e la Valle d’Aosta molto più sicure nell’interesse della collettività e dei militari dell’Arma a cui va il mio ringraziamento per l’eccellente lavoro che compiono ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini piemontesi”.
Lo dichiara in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino.