ilTorinese

Anche Torino ha celebrato l’Earth Day 2023

20 mila passaggi nella giornata,  4 mila la capienza nei giardini reali

Il 22 aprile in tutto il mondo si celebra giorno della terra. Torino l’ha celebrato con una giornata ricca di appuntamenti alla Cavallerizza e ai giardini reali.
Tra panel, dibattiti e una lunga maratona di musica, 20 mila persone hanno presenziato all’evento organizzato da Club Silencio.
Sul palco principale, tra gli altri, Elisa, i cuneesi Marlene Kunz ed Ensi che gioca in casa, arrivando da Alpignano.
L’obiettivo è stato quello di trascorrere una giornata insieme e riflettere su come ridurre le emissioni, smaltire i rifiuti, consumare meno e meglio, proteggere il nostro pianeta.

Lori Barozzino

Le identità rivelate di Troubetzkoy

L’associazione Lamberti ha presentato alla biblioteca civica di Omegna il libro Identità Rivelate, con la presenza dell’autrice Elisabetta Giordani.

Il volume è il frutto di una ricerca lunga tredici anni iniziata quando il fotografo Gianbattista Bertolazzi realizzò le immagini del catalogo delle 341 sculture in gesso, cera e bronzo di Paolo Troubetzkoy, conservate nella Gipsoteca del Museo del Paesaggio di Verbania. Fu allora che Elisabetta Giordani, con il supporto di Roberto Troubetzkoy – che da tempo stava raccogliendo e archiviando tutta la documentazione possibile sulla sua antichissima e nobile famiglia russa – e di Gianni Pizzigoni, profondo conoscitore dell’arte e per anni competente direttore del Museo del Paesaggio, accettò l’incarico di ricercare le identità di personaggi ancora sconosciuti. Un lavoro certosino che ha reso possibile ricostruire biografie e storie, offrendo un nuovo contributo alla conoscenza dell’ artista e dei suoi rapporti con i personaggi da lui ritratti dei quali sino a oggi studiosi e pubblico non si erano mai occupati in modo particolare. Il principe Paolo Troubetskoy, nato a Verbania-Intra il 15 febbraio del 1866 da padre russo – il diplomatico Pierre –  e madre statunitense, la pianista Ada Winans, lavorò e risiedette in Russia (insegnò all’ Accademia Imperiale di Belle Arti di Mosca per nove anni, dal 1897 al 1906), Francia (a Parigi, dove studiò a fondo l’opera di Rodin, e dove nel 1900 vinse il Grand Prix), Inghilterra, Usa (prima a New York nel 1911 e poi, dal 1914, a Hollywood , oltre che in Italia, a Pallanza – sul lago Maggiore –  dove tornò a vivere nel 1932 e morì sei anni dopo. Troubetzkoy aveva committenze anche in Europa, America e Russia e, come soggetti, i membri di quell’alta società internazionale appartenente alla gilded age ( l’età dorata), il periodo che si identifica con il rapido sviluppo industriale in America e la Belle Époque in Europa, in grado di assecondare ogni passione, dal mecenatismo al collezionismo d’arte, dalle corse automobilistiche, all’allevamento di purosangue e quant’altro. Lo scultore, aristocratico e semplice nello stesso tempo, ritraeva i personaggi di questo ambiente senza lasciarsi condizionare e il più delle volte non metteva né titoli né nomi alle sculture perché come lui stesso diceva: “ Io lavoro non solo per esprimere una forma, ma soprattutto per trasmettere il senso della vita, perciò la forma ha maggiore significato se vi è vitalità; per questa ragione un titolo (e quindi anche un nome) potrebbe limitare tutto ciò che la mia opera significa realmente”. L’opera di identificazione di Elisabetta Giordani è stata difficile e complicata ma molto interessante, consentendole di raccogliere cenni biografici e testimonianze fotografiche di molti di quei personaggi appartenenti a quella società internazionale con la quale lo scultore cosmopolita era entrato in contatto durante i suoi soggiorni. Oggi che l’opera e lo stile personalissimo di Troubetzkoy sono apprezzati e conosciuti è stata di grande utilità la ricerca che ha permesso di addentrarsi nelle personalità di coloro che hanno voluto farsi ritrarre da lui e quindi hanno potuto trattenere per sempre la vitalità di cui tanto parlava. Per redigere la pubblicazione, edita dal Magazzeno Storico Verbanese, Elisabetta Giordani ha visionato centinaia di immagini, foto e opere storiche alla ricerca dei personaggi incontrati e ritratti dall’artista di cui il Museo del Paesaggio possiede la più grande e completa collezione di gessi. Il libro, che presenta le biografie di 25 identità rivelate, è accompagnato dalle immagini scattate da Bertolazzi, rielaborate e completate da Francesco Lillo per il Museo del Paesaggio, e da una dedica a Gianni Pizzigoni che affidò per primo questa importante ricerca all’autrice. Vanno ricordati, come ha fatto Roberto Ripamonti dell’associazione I Lamberti nella presentazione del libro, anche alcune opere pubbliche come i monumenti ai caduti che Troubetzkoy realizzò e che non incontrarono  il gusto del tempo e dei critici come quello di Pallanza dove l’artista rappresentò una giovane vedova che con la mano lascia cadere alcuni petali di fiore sulla lapide dei caduti, tenendo in braccio un bimbo troppo piccolo per rendersi conto degli orrori della guerra o il monumento a Garibaldi creato per un concorso e rifiutato perché rappresenta un uomo esausto dalle fatiche e non scopre il poncho per far intravedere la spada. Lo stesso discorso vale per il monumento ad Alessando III realizzato dallo scultore a San Pietroburgo che rappresentava una critica all’impero dove è raffigurato un cavaliere obeso che opprime con il suo peso un cavallo recalcitrante: un contesto dove il cavaliere rappresenta l’aristocrazia e il cavallo il popolo.

Marco Travaglini

Rifondazione “per un 25 aprile antifascista, contro la guerra e contro la Nato”

 Il governo delle destre si sta caratterizzando da un lato, con la perfetta continuità verso  il neoliberismo in economia e atlantismo più estremo in politica estera. Dall’altro, mantenendo  legami mai recisi con le origini neofascista della Meloni e dello schieramento che la sostiene, di cui le esternazioni di denigrazione della lotta partigiana, di richiamo alla “sostituzione etnica”, di negazione del carattere antifascista della Costituzione sono solo la punta dell’iceberg. Le politiche razziste sono invece il risvolto concreto delle male parole dette.
Ribadiamo l’assoluta necessità di riaffermare le radici antifasciste della democrazia e di schierarsi, coerentemente con l’art. 11 della nostra Costituzione, contro la guerra, contro l’invio di armi, contro il bellicismo falsamente patriottico dichiara Fausto Cristofari segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista Torino che aggiunge : anche quest’anno c’è chi rilancia la provocazione, annunciando di voler partecipare alla tradizionale fiaccolata cittadina sotto le bandiere della NATO. Sin dall’inizio abbiamo condannato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, ma altrettanto chiare ci sono apparse le responsabilità della NATO, che proprio a Torino farà sorgere il suo polo tecnologico.
Anche in questo 25 aprile conclude Cristofari, diremo NO a qualsiasi giustificazionismo verso il fascismo, forti delle  migliaia di firme raccolte per chiedere le dimissioni del presidente del Senato Ignazio Benito La Russa, e SI ad una politica di pace, contro il bellicismo di Putin e della NATO, la cui eventuale presenza nel corteo non ha alcun senso.
Rifondazione Comunista

25 aprile, le iniziative a Torino. Ecco il programma

25 aprile 1945-2023. La Liberazione è la festa di tutte e tutti gli italiani.

Dichiararsi antifascisti non implica necessariamente aderire a una specifica
famiglia politica, se non per estensione a tutte le famiglie politiche che hanno
fondato la nostra Repubblica e a tutte quelle che oggi vi si riconoscono e sono
parte della nostra democrazia rappresentativa.
È con questo spirito che si festeggia il 78esimo anniversario della Liberazione,
con eventi e iniziative, fino al 15 maggio, a cura di Città di Torino, Polo del
‘900 e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio
Regionale.
Il 25 aprile per la Città di Torino, insignita della medaglia d'oro della Resistenza,
rappresenta una ricorrenza dal valore imprescindibile. È l'anniversario della
fondazione della democrazia del nostro Paese che racchiude le radici della nostra
libertà e dei nostri diritti e, insieme, un importante monito a non dimenticare il
coraggio di quanti hanno lottato per lasciarci in eredità un paese libero –
sottolinea l’Assessora Rosanna Purchia – Con questo calendario di iniziative ci
impegniamo a celebrare una data importante per tutti i torinesi e a trasmettere,
soprattutto ai più giovani, il valore del ricordo e l’esempio delle donne e degli
uomini della Resistenza, affinché il loro sacrificio non sia stato vano e non venga
cancellato dal passare del tempo. Il nostro impegno costante sarà dunque di
trasmettere questa memoria, declinandola nel linguaggio delle nuove
generazioni.
Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale: Il 25 aprile non è una
festa “di parte”. Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani. Non dobbiamo mai
stancarci di ripeterlo ai più giovani: se oggi avete la fortuna di vivere in un’Italia
libera è grazie ai vostri coetanei che allora, alla Benedicta come al Colle del Lys,
a Boves come al Pian del Lot, si sacrificarono per restituire all’Italia la dignità
perduta a causa dell’alleanza con il nazismo. Con questo spirito anche
quest’anno il Comitato sostiene il fitto programma di iniziative organizzate dal
Polo del ‘900: la mostra di Istoreto con le prime fotografie della Resistenza,
incursioni teatrali, passeggiate letterarie, presentazioni di libri, incontri, concerti
e attività didattiche. Iniziative che si aggiungono e arricchiscono i momenti
commemorativi ufficiali, perché la Resistenza non può essere solo
“commemorata” ma va resa viva, attuale e feconda.
Il 25 Aprile, festa della ritrovata libertà, di un progetto civile e democratico al
quale lavoriamo ancora, trova il suo cuore pulsante nel Polo del ‘900 – afferma il
presidente Alberto Sinigaglia – e negli istituti che lo compongono. Il 78°
anniversario assume un significato più forte perché nel 2023 cadono gli 80 anni
dell’inizio della lotta di liberazione; i 20 anni del Museo della Resistenza; i 20
anni della morte di Alessandro Galante Garrone che ne fu protagonista; i 100
anni di Piero Gobetti editore, che morì di botte squadriste per le sue riviste e per
quanto vi pubblicava; i 60 anni della “Tregua” di Primo Levi, il romanzo che
collocò il grande testimone di “Se questo è un uomo” tra i grandi scrittori del più
tragico Novecento, simbolo nel mondo di Torino e della sua cultura.

EVENTI IN PROGRAMMA 2023
Diffuse nei luoghi di memoria sono le commemorazioni pubbliche presso l’ex
stabilimento Fiat in corso Ferrucci 22 (19 aprile, ore 10), alla caserma
Lamarmora di Via Asti (20 aprile, ore 10.30) e al Cimitero Monumentale (25
aprile, ore 10 e 5 maggio, 9.30 ore). Da piazza Arbarello si muove la tradizionale
fiaccolata del 24 aprile, alle ore 20, che si conclude in Piazza Castello con
l’orazione ufficiale.
Presidio della memoria anche il Polo del ‘900, con al centro delle sue attività, e il
Museo Diffuso della Resistenza che in occasione dei suoi 20 anni di vita si
presenta con il suo allestimento restaurato e aggiornato, presentato alla
cittadinanza proprio il 25 aprile con un programma di visite speciali (dalle ore
10 alle 20). Si aggiungono poi proiezioni in omaggio alle donne partigiane con
l’Archivio Cinematografico della Resistenza e, a cura di Istoreto, in mostra Vita
partigiana. Prime fotografie della Resistenza (dal 18 aprile al 6 maggio).
Segue, alle 17.30 l’incontro con Barbara Berruti, Emiliano Paoletti e il Direttore
di Domani per presentare il numero speciale di Dopo Domani curato dal Polo
del ‘900, coordinamento Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi
interamente dedicato alla Resistenza. Alle ore 18.30, il concerto Ezio Bosso:
The Four Letters, una produzione originale ispirata alle lettere di quattro
partigiani condannati a morte tra il 1943 e il 1944, a cura dell’Istituto
piemontese A. Gramsci e eseguito dagli allievi del Conservatorio statale
Giuseppe Verdi. Ad aprire lo spettacolo la lettura delle lettere con gli allievi
dell’Accademia teatrale Mario Brusa a cui si aggiunge la lettera inedita di un
giovane condannato, custodita nell’archivio di Istoreto e resa pubblica per
l’occasione. La serata continua all’Auditorium ‘Giovanni Agnelli’ del Lingotto
con il concerto omaggio alle staffette partigiane di Vinicio Capossela (25 aprile,
ore 20.30).
Al Teatro Carignano, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, si torna a
interrogare la personalità immensa di Primo Levi, testimone sempre attuale,
attraverso una lettura multilingua delLa Tregua rivolta alle scuole e al pubblico,
in occasione dei sessant'anni dall’uscita del romanzo. Lo spettacolo,
accompagnato da un quartetto d’archi, e anticipato da una prova generale
aperta al pubblico al Polo del ‘900, il 26 aprile, alle ore 18.
Le iniziative cittadine per il 78° anniversario della Liberazione proseguono fino al
15 maggio.
Per il programma completo, info e prenotazioni:
Città Torino www.comune.torino.it/25aprile
Polo del ‘900 www.polodel900.it
Consigli Regionale del Piemonte http://www.cr.piemonte.it/

Merlo. Regionali Piemonte, il Centro dev’essere unito

Decisivo il ruolo dei Popolari.

“Le prossime elezioni regionali piemontesi sono anche un test politico importante per misurare il
peso dei vari partiti e i relativi progetti politici. Al riguardo, il tanto decantato Centro non può non
presentarsi unito e compatto alle elezioni. Ma lo può fare, appunto, solo unitariamente. E cioè, al
di là e al di fuori delle beghe che hanno investito i vertici nazionali dell’ormai ex ‘terzo polo’.
È del tutto naturale, del resto – e in vista di costruire alleanze in chiave rigorosamente anti
populista – che tutte le forze e i movimenti con un profilo centrista e democratico debbono
presentarsi sotto uno stesso tetto politico con un progetto di governo sul futuro e la prospettiva
del territorio piemontese.
Solo attraverso questo percorso politico sarà possibile ridare linfa e fiato al Centro e ad una vera e
propria ‘politica di Centro’ anche in Piemonte. E dove il ruolo e la presenza politica dei cattolici
democratici e popolari sia visibile e determinante”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.

Ippodromo al trotto con sette corse

La stagione dei Gran Premi per il momento va in archivio, con un bilancio comunque eccellente per l’ippodromo di Vinovo, ma domenica 23 aprile le porte dell’impianto saranno di nuovo aperte per il trotto, con sette corse in programma, e per il pubblico. In più, facendo riposare i pony che ci hanno fatto compagnia nelle ultime settimane, toccherà a tre deliziosi asinelli essere le stare nel parterre. Sono Jole, Stella e Shalon, in compagnia dello staff che li cura tutti i giorni a “L’Asino Maestro”, Associazione di promozione sociale a tutela e valorizzazione di questo animale che ha sede ad Aramengo, nell’astigiano. E così per tutti i bambini sarà possibile conoscerli meglio, ma anche fare il battesimo della sella con loro.

La corsa più ricca della giornata è invece il Premio Rivoli, un doppio km per anziani disposti su due nastri. Davanti scatteranno Victor Trio con Cosimo Cangelosi e Visa Di Casei, insieme da Elvis Vessichelli. Di rincorsa invece Chanel Dei Veltri che torna in Italia dopo la parentesi francese con Santino Mollo (fresco vincitore del GP Città di Torino maschi) e l’allieva di Andrea Guzzinati, Crystal Ross. L’altra corsa di spicco sarà dedicata ai 3 anni impegnati sul miglio nel Premio Caselle. Pronostico per Encantador Laksmy con Pietro Gubellini braccato da Evergreen Bar a Elisabeth Bar a Esteban Bar mentre Eagle Prav potrebbe essere la sorpresa. Tornano come sempre i gentlemen nel Premio Pianezza sul doppio km. Anche qui pronostico incerto ma dal mazzo peschiamo Celentano Dei Rum con il suo proprietario Stefano Manzato, Bonheur Joyeuse con Vittorio Bosia e Ines Du Beryl insieme a Michele Bechi

Come sempre ingresso gratuito e inizio corse attorno alle 15. Chi volesse, potrà pranzare presso il Ristorante “La Scuderia” con affaccio sulla pista, prenotando al numero 345 7787032.

Borello Supermercati apre in Langa

NUOVA APERTURA – LA MORRA – CUNEO

La nota catena torinese di supermercati ha aperto un nuovo punto vendita, il primo nelle Langhe.

“E’ il nostro prima supermercato in Langa. Quando ne parlai alla mia famiglia della possibilità di aprire qualcosa in Langa, mi risposero: ”Era ora che producessimo anche noi qualcosa di alcolico!”

In prima battuta rimasi serio, poi sorrisi e quando gli risposi: “Il vino lasciamolo fare a chi è capace. Noi proviamo a fare un supermercato: abbiamo ancora tanto da imparare.” E aggiunsi: ”Certamente, lì troveremo i migliori vini del mondo!”. Ridemmo tutti. Quello fu il segnale che la mia famiglia condivideva questo mio ambizioso progetto.

Oggi siamo qui per dire grazie a La Morra che ci accoglie a braccia aperte e per questo ringrazio il Sindaco e tutte le autorità con cui saremo felici di collaborare per future iniziative.

Faremo tutto il nostro meglio per portare sulle vostre tavole la passione e l’entusiasmo che accompagna il nostro lavoro.

Un grazie speciale a tutta la mia squadra che ha reso possibile questa nuova sfida!”

Questo il commento del responsabile di Borello Supermercati, Fiorenzo Borello.

 

Gli affitti brevi fanno crescere i piccoli borghi

Secondo uno studio del Politecnico di Torino gli affitti brevi promuovono l’imprenditorialità e contrastano lo spopolamento dei piccoli comuni. Hospitality Revolution: «Servono Property Manager formati per gestirle»
Gli Affitti brevi contribuiscono alla crescita economica dei piccoli borghi e al contrasto del fenomeno del loro spopolamento. È quanto emerge da un nuovo studio condotto dal Politecnico di Torino che ha dimostrato come la presenza di annunci Airbnb nei piccoli centri può portare benefici alle microimprese, con un aumento del reddito del 23% dopo quattro anni.

Secondo l’indagine dell’importante università italiana, l’economia delle Case vacanza nei borghi italiani promuove l’imprenditorialità, frena la tendenza ad abbandonare questi territori, contribuisce a una distribuzione più equa della ricchezza e ha effetti positivi sulla filiera locale dell’economia.

Se i borghi d’Italia certificati dalla Soprintendenza delle Belle Arti come patrimonio architettonico e naturale sono poco più di 300, con una popolazione complessiva di 6.000 abitanti, i piccoli Comuni del nostro Paese rappresentano tuttavia il 54% del suolo nazionale e in alcune regioni riescono a coprire anche fino al  70% del loro territorio.

In molti casi in queste aree vi è una grave carenza di strutture alberghiere classiche che costituisce un freno alla loro crescita turistico-economica. Per questo Hospitality Revolution, piattaforma di e-learning rivolta a Property Manager di Case vacanze punta a formare professionisti dell’ospitalità extra alberghiera in grado di gestire immobili privati offrendo ai turisti un servizio professionale e di qualità, soprattutto nei piccoli centri urbani e rurali della Penisola.

«L’Italia è nota a livello internazionale non soltanto per le grandi città d’arte e per le località di mare, ma anche per i suoi borghi storici, molti dei quali si trovano in aree rurali e costituiscono un’attrazione turistica importante per il paese – dichiara Angelo Spinalbelli, Direttore di Hospitality Revolution – Un patrimonio che deve essere valorizzato offrendo a turisti e visitatori un ampio ventaglio di opportunità di alloggio, anche lì dove c’è carenza di strutture alberghiere classiche».

I dati resi noti da Airbnb qualche giorno fa mostrano un aumento del 20% delle prenotazioni rispetto ai livelli pre-pandemia e un rinnovato interesse per le destinazioni rurali.

Il ponte del 25 aprile alla Fondazione Torino Musei

FESTA DELLA LIBERAZIONE ALLA FONDAZIONE TORINO MUSEI

Apertura straordinaria lunedì 24 aprile per GAM e MAO

Martedì 25 aprile ingresso a tariffa speciale a € 1

 

In occasione del lungo ponte della Festa della Liberazione la GAM, il MAO e Palazzo Madama propongono nella giornata di lunedì 24 aprile l’apertura straordinaria di GAM e MAO.

Martedì 25 aprile i musei saranno visitabili con ingresso a tariffa speciale di 1€ per le collezioni permanenti e le mostre collegate. Aggiungendo € 1 si potranno visitare anche le due mostre temporanee Buddha10 al MAO e Viaggio al termine della statuaria alla GAM

ORARI E MOSTRE

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Viaggio al termine della statuaria

La biglietteria chiude un’ora prima

 

Mostre in corso
VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle Collezioni GAM

OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento

ALBERTO MORAVIA. Non so perché non ho fatto il pittore

MAO Museo d’Arte Orientale

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Buddha10

La biglietteria chiude un’ora prima

Mostre in corso

BUDDHA10

LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA

MONOGATARI (t-space X MAO)

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate

La biglietteria chiude un’ora prima

Mostre in corso

I COLORI DELLA LIBERTÀ

A Torino inaugurata via Virginia Angela Borrino, donna medico

Con l’intitolazione di un interno di via Pasteur la Città di Torino ricorda Virginia Angela Borrino, medico e pediatra nata a Cossato (Biella) nel 1880 e scomparsa a Torino nel 1965. 

Una storia straordinaria di umanità, caparbietà e dedizione raccolta nell’autobiografia ‘La mia vita. Memorie di una donna medico’ (edizioni Hoepli) curata dal pronipote Enrico Nicolini che nel corso della cerimonia ha ricordato la storia della donna-medico che svolse la professione con coraggio e abnegazione nel primo ’900 dopo la laurea conseguita all’Università di Torino nel 1905. La professoressa Borrino ha lasciato un grande ricordo di sé nelle sedi universitarie in cui ha lavorato: Torino, Siena, Sassari e Perugia ed è stata insignita dell’onorificenza di professore emerito e Commendatore della Repubblica Italiana. Una vicenda ricordata dalla presidente del Consiglio comunale di Torino Maria Grazia Grippo che ha evidenziato la nomina storica di Borrino nel 1931 quando andò a dirigere la clinica universitaria di pediatria di Perugia, prima donna docente di pediatria e prima donna direttrice di clinica universitaria in Italia. 

Le sue origini piemontesi sono state ricordate dal sindaco della natia Cossato – Enrico Moggio – giunto a Torino per la cerimonia accompagnato dal gonfalone dove ha evidenziato il debito di riconoscenza che la famiglia Moggio conserva per gli insegnamenti tramandati dalla professoressa Borrino ai familiari del sindaco, medico anch’esso come alcuni componenti del proprio nucleo. 

Soddisfazione è stata espressa dalla Circoscrizione 4 dove sorge via Borrino nelle parole della vicepresidente Sara Cariola. All’inaugurazione è intervenuto Fabiano Zanchi che ha portato il saluto dell’Asl ‘Città di Torino’.