ilTorinese

La Grande importanza dell’auto e dell’indotto al Consiglio regionale aperto

Caro Direttore,

Finalmente il Consiglio regionale del Piemonte ha discusso del settore Automotive, la più importante filiera industriale italiana ed europea, e della situazione di crisi che tocca pesantemente l’Italia, la Germania e la Francia. Un Consiglio regionale molto regolamentato  per cui un ex Sottosegretario ai trasporti che ha fatto molto per questo settore non è potuto intervenire, anche perché i lavoratori del settore hanno preferito dare la preferenza a altri che magari oggi non erano presenti o non sono intervenuti nella discussione. Grave la assenza del Sindaco e modesto l’intervento della Vice Sindaco Favaro. I Sindaci DC avrebbero sicuramente partecipato a difendere un settore che ha dato tanto lavoro a questa Città.
Esageratamente pessimista l’intervento di Giorgio AIRAUDO, segretario regionale della Cgil. Due gli interventi importanti , a mio parere, quello della Vice presidente Chiorino che ha spiegato come la Regione Piemonte, prima in Italia, interverrà ad aumentare la cassa integrazione a quei cassaintegrati che parteciperanno a corsi di aggiornamento. Altro intervento importante quello del Consigliere del Ministro URSO, dott. Calabro’, che ha illustrato la linea del Governo e del Ministro per correggere la Direttiva del “Green deal” che quest’anno multerà’ le Case produttrici per la vendita delle auto tradizionali , una misura che ha portato a un forte calo delle vendite e della produzione. Il Ministro chiede alla Europa un Grande Piano europeo per l’auto. Il collaboratore del Ministro ha spiegato il Patto per l’Italia presentato da Stellantis in risposta alle richieste del Governo di rilanciare la produzione di auto nel nostro Paese , scese nel 2024 a quasi 500 mila , a 1 milione l’anno, lo stesso livello della Francia. Merito del Governo Meloni quindi se a Mirafiori arriverà la 500 ibrida che affiancherà la produzione della 500 elettrica. Stellantis attraverso il Responsabile risorse umane ha confermato la assunzione 120 Ingegneri under 35, mentre la dott.sa Antonella Bruno.


Il Vice presidente Industriali di Torino ha parlato della marginalità dell’aeroporto di Caselle e ha chiesto un sistema di trasporti efficiente. Dopo questo intervento un piccolo imprenditore mi si è avvicinato e mi ha detto, potevano votare Te in regione se vogliono davvero migliorare i trasporti.
Ho seguito tutto il Consiglio durato 7 ore, compresa mezz’ora di pausa pranzo, ma la qualità del dibattito , salvo qualche intervento , non  è sicuramente stata alla altezza del primo Consiglio regionale aperto che si tenne in un Teatro Nuovo strapieno con gli interventi di Umberto Agnelli, Carlo De Benedetti, del Ministro DonatCattin, di Guido Bodrato, Lucio Libertini, .etc.
Mi auguro che i rappresentanti dei vari gruppi sappiano porre a livello nazionale i temi della energia , della catena del valore che è l’elemento che penalizza di più le aziende del nostro Paese. Qui sarà importante il lavoro della Commissiine Attività produttive della Camera e il lavoro della MELONI e di URSO in Europa.
Pd e 5 stelle si sono lamentati del taglio al fondo GIORGETTI per il settore dimenticandosi che quel fondo era nato per mia iniziativa quando mi accorsi che nella Legge di Bilancio di Draghi non vi era una lira per il settore che ha fatto grande Torino nel secondo dopoguerra. Eppure PD e 5 stelle avevano votato a favore di quella Legge di Bilancio.
Un elemento non emerso nel dibattito , e di cui avrei parlato se mi avessero dato la parola, e’ quello del credito alle nostre aziende dell’indotto, con un intervento simile alla misura presa durante il Covid. A coloro che , sbagliando, danno per morto o indifendibile il settore auto dedico la tabella fornita dagli industriali sul peso economico della Industria dell’auto. Guardate la seconda parte quante aziende e quanto fatturato fanno le migliaia aziende del settore.
Certo che se vogliamo difendere il lavoro che abbiamo e costruire le basi per il lavoro del futuro, l’impegno  deve essere grande come quello per accelerare i lavori della TAV e del Terzo Valico, due infrastrutture che renderanno molto più competitiva la economia di Torino e del Piemonte. Perché a salvarci non sarà tanto la filosofia quanto la rinascita economica e sociale che arrivi anche nella metà della Città dimenticata dalle ultime Amministrazioni.

Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Fdi, Consiglio aperto Automotive e lo striscione

Chi chiede rispetto e si indigna per uno striscione indigesto perché contenente scomode verità è poi il primo che – durante l’intervento del vicepresidente Chiorino – lascia i banchi dell’aula vuoti e abbandona il Consiglio regionale aperto dedicato ai lavoratori automotive. Un gesto che evidenzia alla perfezione l’incoerenza e l’ipocrisia del centrosinistra”.

Lo ha dichiarato il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a seguito dell’abbandono dell’aula da parte di tutte le forze di opposizione

Quale futuro per l’auto a Torino? Dibattito a tutto campo in Consiglio regionale

Un confronto a tutto campo sulla crisi dell’automotive in Piemonte ha caratterizzato la giornata del Consiglio regionale aperto, ospitato presso la città metropolitana di Torino.

“Torino torni a essere testa e braccia di Stellantis – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Davide Nicco – riportando una maggiore produzione con le nuove autovetture. È una questione di cruciale importanza, Torino è stata per oltre un secolo il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana, un centro di eccellenza che ha saputo coniugare innovazione, competenza e passione, un patrimonio che non può essere disperso”.

La vicepresidente della Regione e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, ha annunciato una nuova misura di welfare: “Con il Fondo Formazione Occupazione, il nostro obiettivo non è la semplice assistenza, ma garantire formazione, dignità e futuro a chi oggi si trova in difficoltà in tutti i settori, non solo nell’automotive. Abbiamo stanziato 20 milioni di euro attraverso il Programma GOL per finanziare il Fondo, una misura innovativa e unica in Italia che prevede un’integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione o in contratto di solidarietà e la possibilità di accedere a percorsi di riqualificazione con un’indennità di partecipazione fino a 600 ore nel primo ciclo. L’erogazione dell’indennità avverrà direttamente tramite INPS, semplificando l’accesso alle risorse e garantendo rapidità nell’attuazione della misura”.

“Noi dobbiamo andare avanti al netto di Stellantis – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano – abbiamo fiducia di ciò che succederà dal 2025 e dal 2026 in poi, ma Torino è la storia dell’auto e gli imprenditori e le imprese meritano un futuro con Stellantis ma anche senza. Sono tanti i produttori che che possono prendere spunto dalle nostre imprese, dobbiamo ridare brio e vivacità al comparto e mettere in condizione le nostre aziende di lavorare a livello globale. Per questo abbiamo fondato Vehicle Valley, che può mettere in connessione tutte le competenze del settore, dare visibilità e fare la differenza”.

Per Gabriele Fava, presidente di Inps “Il progetto di integrazione salariale per i lavoratori in cassa integrazione attraverso un’indennità di partecipazione ai corsi di formazione che sarà erogata dall’Inps, segna un passo avanti significativo nelle politiche attive del lavoro”.

Il capo di gabinetto del ministro del Lavoro, Mauro Nori, ha spiegato che “attualmente Stellantis sta rispettando gli impegni assunti con il Governo, che a sua volta sta mettendo in sicurezza le aziende del territorio. Positivo l’intervento annunciato da Chiorino”.

Marco Calabrò, capo della segreteria tecnica del ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato come “la crisi dell’automotive sia una crisi di respiro europeo ritiene che quella dell’automotive è una crisi di respiro europeo. Nel 2025 saranno avviati bandi per le filiere della componentistica”.

In apertura dello blocco degli interventi di deputati e senatori, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd) ha chiesto “politiche industriali adeguate al contesto per ridurre divario tecnologico con Cina e Usa, politiche di protezione senza compromettere la competitività e interventi sul caro energia”.

Per Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della commissione Attività produttive alla Camera, “la transizione ecologica deve essere sostenibile economicamente e anche socialmente. Le multe che rischiano le imprese costruttrici hanno creato un’ulteriore crisi del settore. Bene che il govenro si sia attivato presso la Commissione Europea per un approccio meno ideologico”.

“Stellantis dismette in Italia e investe in Usa – ha dichiarato Chiara Appendino (M5s) – l’Italia sta affrontando una dismissione che va avanti a botte di trasferimenti all’estero, uscite anticipate, licenziamenti, tavoli di crisi e ammortizzatori sociali. Quando Elkann verrà in Parlamento a marzo ci aspettiamo parole chiare per rispondere alle domande di un paese intero che ha dato tantissimo all’azienda”.

Per Marco Grimaldi (Avs) “siamo di fronte a un settore che salva solo gli utili degli azionisti, a Mirafiori stanno lavorando solo 2800 persone sulla produzione di 500 e Maserati. Il mondo che il centrodestra vuole difendere è quello che ci ha portato in cassa integrazione, non c’entra nulla l’elettrico”.

“La crisi arriva da lontano, non c’entra il green deal – ha sottolineato Silvia Fregolent (Iv) – nella discussione di oggi avremmo voluto sapere se Stellantis intende rimanere in italia e non con modelli marginali. Non abbiamo risposte dall’azienda e neanche da questa giornata”.

Per l’eurodeputata dei Verdi, Benedetta Scuderi, “Stellantis non ha reinvestito su innovazione e transizione, ma ha diminuito la produzione e l’ha delocalizzata. Parlando di energia, siano ancora legati a quella fossile”.

Per il collega di Fdi, Giovanni Crosetto, “la crisi è europea per una ragione politica a causa delle decisioni che sono state prese per il settore auto. Non accettiamo di ascoltare soluzioni dalle forze politiche che con il green deal hanno causato la crisi attuale, gli obiettivi di neutralità climatica sono irraggiungibili, lo sappiamo tutti”.

Pietro Fiocchi (Fdi) si dice “scettico e critico sulle regole imposte, parla del concetto di “neutralità ideologica”. Ancora: “Bisogna riportare a casa tutta la filiera, soprattutto le tecnologie, per evitare che l’Europa diventi solo un mercato”.

Pierfrancesco Maran (Pd) ha spiegato che “esiste una competizione tra i continenti, ma esiste anche il problema  che la produzione si sta spostando dall’Italia verso altri Paesi europei, è compito di Stellantis non abbandonare i territori”.

“Dobbiamo far comprendere agli imprenditori che questo è un ecosistema che mette a disposizione know how, imprese, formazione, una rete che ha saputo attraversare momenti difficili – ha dichiarato il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo – c’è anche un tema che riguarda sburocratizzazione, programmazione urbanistica e infrastrutturale che rendono difficile l’insediamento di imprese”.

Per la vicesindaca di Torino, Michela Favaro “lo Stato deve diminuire il costo dell’energia e ridurre il gap tecnologico per rendere l’Italia più competitiva e rafforzare la collaborazione fra ricerca e piccole e medie imprese. Servono incentivi sui siti industriali dismessi”.

“È positivo il raddoppio dello stanziamento da 10 a 20 milioni di euro e l’estensione della misura di integrazione salariale a tutti lavoratori delle aziende in crisi, sia dell’automotive sia di altri settori industriali in crisi, da coinvolgere in percorsi formativi. Da Stellantis ci aspettiamo una maggiore attenzione al nostro territorio e impegni precisi su Mirafiori”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti.

“Non siamo più la città dell’auto, abbiamo bisogno di ricostruire una presenza industriale, Stellantis è un interlocutore, ma dobbiamo vedere se ce ne sono altri. Serve un nuovo ammortizzatore sociale per l’auto finanziato dall’Europa per gestire la transizione”, ha sottolineato Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.

Per Giovanni Cortese, segretario regionale Uil, “si impone un piano di rilancio e conversione di automotive. La componentistica riguarda 700 aziende, senza soluzioni ne chiuderanno la metà. Chiediamo che si crei un fondo sovrano europeo per innovazione e tutela occupazione”.

Per Sara Rinaudo, vicesegretario Fismic Consal “la misura della Regione annunciata da Chiorino dà respiro ai lavoratori. Finalmente stiamo uscendo da un approccio ideologico per approdare a uno più pragmatico”.

Ciro Marino, segretario provinciale Ugl metalmeccanici Torino, ha evidenziato che “la crisi automotive mette in crisi altre filiere. La soluzione decisiva non sono gli incentivi ma è necessario intervenire sui costi dell’ energia”.

Per Fabrizio Amante, segretario territoriale AQCF-R “bene l’intervento su ammortizzatori sociali, ma dobbiamo porci il problema di come facciamo a prevenire queste crisi e garantire tranquillità ai lavoratori”.

Il vicerettore dell’Università di Torino, Guido Boella, ha evidenziato che “per recuperare il gap sull’elettrico abbiamo l’eccellenza dei nostri atenei, dove la ricerca incontra le imprese. Bisogna fare crescere la filiera di formazione e competenze”.

Per la vicedirettrice per l’innovazione scientifica e tecnologica del Politecnico di Torino Giuliana Mattiazzo “nella ricerca e didattica l’automotive non è in crisi. Gli Atenei continuano a investire, cambiano le regole e per questo  risulta sempre più essenziale innovare”.

Il vicepresidente Unione Industriali di Torino,Antonio Casu, chiede “alla Regione di tenere alta l’attenzione su questi temi nei confronti del Governo e della Commissione Europea, senza abbassare la pressione. La Commissione ha recentemente aperto alla possibilità di una maggiore gradualità nell’applicazione delle sanzioni ambientali. Altro aspetto fondamentale è il costo dell’energia, una delle leve principali della competitività”.

Partrizia Paglia, delegata Confindustria Piemonte per il tema automotive ha illustrato alcuni dati: “Sono 1,28 milioni gli addetti automotive in Italia, la componentistica in Piemonte occupa oltre 56 mila dipendenti.  Registriamo cali pesanti del fatturato, di 32% fino al 50%, così è impossibile resistere”.

Alberto Russo vicepresidente associazione piccole e medie imprese ha chiesto “una moratoria sugli interessi per investimenti già effettuati. Bisogna rivedere il meccanismo di cassa integrazione per sostenere l’occupazione e le misure a sostegno della riconversione industriale in ottica green”.

Per Giovanni Genovesio, presidente regionale Cna Piemonte “serve supportare le imprese nella riconversione e questo richiede investimenti importanti. È necessario che il pubblico e gli istituti di credito supportino le Poi”.

Il presidente Cna Torino, Nicola Scarlatelli, ha sottolineato che il mondo delle Pmi ha saputo diversificare, il comparto manifatturiero non è scomparso. Mettiamo le nostre qualità a fattore comune, i nostri diritti non hanno un prezzo”.

Antonella Bruno, responsabile mercato Italia di Stellantis ha ringraziato la Giunta per le misure a favore della filiera e ha affermato che il piano della sua azienda “prevede nuovi modelli negli stabilimenti italiani. Tutti i nostri siti rimarranno in attività e salvaguarderemo l’occupazione. Abbiamo ribadito la centralità dell’Italia per Stellantis. Il 2025 sarà ancora di transizione, ma ci sarà una risalita nel 2026, con 10 aggiornamenti di prodotti realizzati in Italia”. Quanto a Torino, Bruno ha affermato che “Mirafiori è un polo vivo, con attività strategiche per il gruppo, a partire dall’economia circolare, poi il battery technology center, che ha competenze straordinarie e grandi potenzialità di crescita, poi il Plant che produce i cambi per i motori ibridi. Qui la 500 ibrida arriverà a 130-140mila unità l’anno. Confermiamo anche la nuova generazione della 500 elettrica nel 2032”.

La manager ha poi ricordato che la sede di coordinamento europeo da cui parte il coordinamento di attività vendita e marketing è stata insediata a Torino, a confermare la centralità della città.

Per Stellantis è quindi intervenuto Giuseppe Manca, responsabile risorse umane, che ha affermato: “Non abbiamo mai licenziato nessuno, ma abbiamo fatto procedure di incentivazione all’esodo ed è probabile che ne faremo ancora. Intanto però stiamo stabilizzando oltre 100 ingegneri under 35, perché la nostra intenzione è garantire il futuro: si occuperanno di progetti strategici, digitalizzazione, intelligenza artificiale, elettrico”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio, nel suo intervento, ha detto che il settore automotive “rappresenta una criticità per il Piemonte, per il Paese e per l’Europa. Esistono difficoltà, ma il Piemonte è diversificato nelle sue capacità produttive e il contesto favorevole che sta vivendo la nostra economia, con il più alto livello di occupazione degli ultimi 20 anni e il record dell’export, è un dato di forza. Oggi eguagliamo la media di crescita del Paese, mentre per anni siamo stati al di sotto, e siamo i primi in  Italia per investimenti delle multinazionali”.
“Ma – ha proseguito Cirio – l’auto resta centrale, perché paga gli stipendi di un terzo dei piemontesi. Il green deal ha fatto male alla nostra Europa, ha favorito i paesi che fanno commercio a discapito di quelli che producono, come l’Italia”.
“In ogni caso, per noi l’obiettivo minimo per Mirafiori è quello delle 200mila auto. Oggi se ne producono 30-32mila. Stellantis ci conferma, con la 500 ibrida, di poter arrivare a 100-140mila auto. Questo ci dà la prospettiva per fare un percorso insieme che però impone un intervento ponte ed è quello che la Regione Piemonte, prima in Italia, mette in campo con 20 milioni di euro per integrare il reddito dei lavoratori in cassa integrazione per farli ritornare ai livelli di capacità di spesa dello stipendio intero, offrendo ore di formazione per la propria riqualificazione professionale”

Gianna Pentenero (Pd) ha parlato di un settore “che va sostenuto, perché riguarda la ricerca, l’innovazione, la possibilità di avviare una transizione che ci apra al futuro. Spiace che oggi non si sia colta l’occasione di avere sindacati e imprenditori per un discorso serio, ma sia prevalsa la strumentalizzazione”.

Daniela Cameroni (Fdi) ha detto che “la Regione non è rimasta a guardare, ma ha giocato un ruolo da protagonista nel difendere l’occupazione. Vigileremo con attenzione per il rispetto degli impegni presi, sia da Stellantis, sia dall’Europa, la transizione ecologica non può essere fatta a discapito dei lavoratori”.

Sarah Disabato (M5s) ha ricordato che “il sostegno al reddito in Piemonte è legge, quindi utilizzare il Pnrr come sta facendo la giunta Cirio è soltanto un sollievo temporaneo, ma bisogna trovare nel Bilancio i fondi per queste misure. Mi è spiaciuto sentire oggi da Stellantis che ci saranno altri incentivi all’esodo. Io ho dato fiducia a Stellantis, ho comprato un’auto del marchio, peccato però che sia prodotta in Polonia”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha considerato che “quando il pubblico entra nelle dinamiche del mercato è perché purtroppo ci sono dei problemi. Bene gli investimenti che Stellantis promette in Piemonte, ma dobbiamo lavorare anche con altri possibili produttori, perché abbiamo già tante aziende che possono svilupparsi ulteriormente e possiamo attrarne di nuove”.

Alice Ravinale (Avs) “Non avevamo dubbi che la giornata di oggi fosse utilizzata per presentare una misura che era nell’aria da tempo, prendiamo atto che viene fatta con fondi europei del Pnrr. Bene per il 2025, non sottovaluto il lavoro anche tecnico che è stato fatto, però abbiamo dimenticato il drammatico significato di una cassa integrazione che dura da 18 anni. Dove sono le altre imprese che secondo il ministero volevano investire in Italia? Quanto a Stellantis, ha cercato di spegnere in silenzio Torino con gli esodi e senza le assunzioni, per fortuna la politica se ne è accorta”.

Paolo Ruzzola (Fdi): “Crediamo nell’Europa, ma vogliamo anche un’Europa che non faccia dumping fiscale. Cominciamo a dire che la tassazione delle aziende deve essere uguale in tutta Europa, poi registriamo con soddisfazione il cambio di passo di Stellantis, che oggi è stato confermato in questo Consiglio aperto”.

Vittoria Nallo (Sue) ha parlato di “un settore che da molti anni era già in crisi e che riverbera i suoi problemi sulla vasta filiera che storicamente opera a Torino e in Piemonte. Dobbiamo procedere al ritorno della produzione in Piemonte e questo può essere conveniente per Stellantis se diminuiranno i costi energetici e ci saranno seri incentivi”.

Domenico Rossi (Pd) ha contestato una “assenza totale nella discussione della questione energetica. Si tratta di uno dei motivi principali perché scelgono di non produrre in Italia e nessuno ha detto nulla. Quanto al green deal, lo avete contestato con il vostro striscione ma in Europa l’hanno votato anche le vostre forze politiche”.

Davide Zappalà (Fdi): “Noi non abbiamo mai detto che i problemi ce li dobbiamo risolvere soli come italiani, anzi Meloni ha sempre affermato il contrario sui problemi più importanti come le strategie industriali. Purtroppo sinora le strategie industriali dell’Europa non hanno avuto buoni risultati”.

Monica Canalis (Pd) ha definito il presidente Cirio “bifronte, ora nazionalista e ora europeista. Fa parte della famiglia dei popolari europei, quindi europeista. Cirio nazionalista pensando che siamo smemorati vuole ingraziarsi una vicinanza al Governo Meloni”.

Roberto Ravello (Fdi) ha ribattuto che “il bifrontismo era la capacità di una divinità di saper guardare contemporaneamente al passato ed al futuro per far bene il presente. Quanto alle capacità tecnologiche, non penso che in Europa siamo così indietro come alcuni hanno detto, altrimenti perché BYD verrebbe in Italia? Il divario forse è un altro, se i produttori cinesi non rispettano le politiche di tutela dell’ambiente e dei lavoratori”.

In chiusura la replica dell’assessore Chiorino, che ha ringraziato per gli spunti emersi e ha ribadito che “Quando si supporta l’impresa si supportano anche i lavoratori ed il dato occupazionale. Siamo a fianco di chi vuole produrre e di chi vuole portare lavoro”.

fmalagnino gmonaco – Ufficio stampa CrP

Record di incassi nel 2024 per le multe: 63 milioni di euro

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Lo scorso anno il Comune di Torino  ha registrato il record di incassi provenienti dalle contravvenzioni. La Città ha incassato 63milioni di euro  grazie alle 960.971 multe emesse. Nel 2023 le multe emesse furono 1.023.199, gli incassi furono però “solo”  56milioni di euro, 7 milioni di euro in meno. “L’incasso del 2024 rispetto a quello del 2023 è stato maggiore del 12,38%”, ha detto  in aula l’assessore comunale alla sicurezza Marco Porcedda, “ grazie all’efficientamento della riscossione delle multe”.

Volontariato in senologia: i numeri del Piemonte

Si è tenuto al Grattacielo della Regione l’incontro tra Europa Donna, il movimento impegnato a fianco delle donne con tumore del seno, e le istituzioni regionali: un’occasione per presentare il valore e l’impatto sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore del seno in Piemonte, ma anche per rinnovare il dialogo tra istituzioni e associazioni su una tematica di priorità sanitaria come il tumore del seno, ancora la malattia più frequente nelle donne, sia in termini di incidenza che di mortalità.

«Ringrazio Europa Donna per l’illustrazione dei numeri del volontariato in senologia e per la presentazione dell’analisi del valore sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore al seno- dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità del Piemonte- Sono numeri che testimoniano un impegno quotidiano, costante nel tempo, che è davvero un prezioso contributo per il nostro sistema sanitario. Sono certo che la collaborazione proseguirà anche nei prossimi anni e rinnovo la disponibilità della Regione ad affrontare questi temi che riguardano la vita e la salute delle donne e delle loro famiglie».

«Il lavoro svolto sul territorio dalle associazioni di pazienti con tumore del seno è intenso e in crescita – conferma Valeria Martano, referente della Delegazione piemontese di Europa Donna Italia – sia in termini di raccolta fondi, attività che ha registrato un aumento del 73% rispetto all’anno precedente, sia in termini di numero di volontari, cresciuti del 15% in un solo anno, a testimonianza di un coinvolgimento sempre più ampio nella comunità».

L’ultima edizione del rapporto Europa Donna/PwC “Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore del seno”, evidenzia che sono oltre 450 volontari attivi nelle 14 associazioni piemontesi, prevalentemente donne, con un’età media di 57 anni e svolgono un’attività capillare non solo nella diffusione della cultura della prevenzione per la diagnosi precoce, ma anche nel supporto alle pazienti con tumore al seno in cura nelle Breast Unit, i centri multidisciplinari di senologia all’interno degli ospedali. Dal report emerge come le associazioni piemontesi della rete di Europa Donna Italia abbiano inciso concretamente sulla vita delle pazienti e dei loro familiari: nel corso dell’anno sono stati raccolti quasi 2 milioni di euro di fondi, che hanno permesso la realizzazione di visite, incontri e attività sul territorio (oltre 6.500), ma anche l’acquisto di strumentazioni diagnostiche, come ecografi, sonde, mammografi, e strumentazioni di cura, come parrucche, protesi, caschetti refrigeranti per evitare la perdita di capelli dovuta alla chemioterapia.

«Questi dati sono anche il risultato di un volontariato in senologia sempre più organizzato e qualificato: ogni giorno vediamo come le volontarie siano competenti nel rispondere ai bisogni di pazienti e caregiver, nell’organizzare attività in loro sostegno, nel fornire assistenza, qualificandosi come risorsa indispensabile per completare il welfare del nostro servizio sanitario regionale» – commenta Valeria Martano a margine dell’incontro, che si è svolto in presenza anche del Consigliere regionale Silvio Magliano.

«Europa Donna è presente in 47 paesi dell’Europa allargata e in Italia rappresenta una rete di oltre 190 associazioni di pazienti con tumore al seno attive in tutta Italia – conclude Loredana Pau, vicepresidente di Europa Donna Italia e referente della rete associativa nazionale. Il report presentato in Regione fornisce una fotografia concreta del loro operato, a livello nazionale e regionale, ma l’incontro è stata anche un’occasione per dare spazio alle richieste delle pazienti alle istituzioni regionali ed esporre alcuni punti meritevoli di miglioramento, proseguendo un dialogo prezioso tra la rete di Europa Donna Piemonte e le istituzioni regionali che, sono certa, porterà nel tempo risultati concreti a beneficio delle pazienti».

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Le 14 associazioni di pazienti della rete di Europa Donna Italia attive in Piemonte sono: A.D.O.D. Associazione Donna Oggi e Domani (Ivrea); aBRCAdabra Piemonte; A.N.D.O.S. Alba; Casa Breast (Torino); Donna TEA – Donna Terra e Acqua (Moncalieri); Dragonesse Avigliana; Dragonette Torino; Fondazione Edo ed Elvo Tempia (Biella); Fondo di Solidarietà Edo Tempia Valenta (Biella); G.A.D.O.S. Gruppo Assistenza Donne Operate al Seno (Torino); LILT Biella; LILT Novara; Ra.Vi. – Ricominciare a Vivere (Torino); V.I.T.A. Vivere il Tumore Attivamente (Chieri).

L’analisi del valore sociale generato dalle associazioni di volontariato è stata realizzata con il supporto metodologico di PwC Italia, ed è stata resa possibile grazie al supporto non condizionante di Daiichi- Sankyo e Astrazeneca. I dati dell’ultimo Report, pubblicato nel mese di dicembre 2024, sono disponibili sul sito di Europa Donna Italia, a questa pagina: https://www.europadonna.it/chi-siamo-new/i-nostri-report/

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Europa Donna Italia, il movimento che tutela i diritti delle donne per la prevenzione e la cura del tumore al seno, è un’associazione di promozione sociale nata nel 1994 a Milano da un’idea di Umberto Veronesi e per iniziativa della European School of Oncology. Fin dalla fondazione, il suo obiettivo è rispondere efficacemente alle esigenze delle donne con tumore al seno, proponendosi come il principale movimento di opinione sul tema. Attualmente, coordina una rete di circa 190 associazioni su tutto il territorio nazionale.

 foto dell’incontro: da sx, consigliere Magliano, Loredana Pau, Valeria Martano, assessore Riboldi.

NFT: chi era costui?

Nel suo capolavoro letterario, Alessandro Manzoni mette in bocca a don Abbondio la famosa frase: “Carneade, chi era costui?”. Siamo nell‘ottavo capitolo dei Promessi Sposi, Don Abbondio si fa la domanda su un filosofo greco noto nel secondo secolo avanti Cristo ma ormai caduto nel dimenticatoio.

Oggi potremmo ripeterci la domanda adattandola ad un fenomeno che, comparso come una stella cometa nel cielo della finanza, è tramontato cadendo nell’oblio: “NFT chi era costui?”

In realtà non parliamo di un personaggio ma di un rivoluzionario sistema di acquistare opere d’arte “uniche” che ha avuto un boom incredibile grazie ad una sapiente orchestrazione di marketing da parte dei suoi ideatori.

Gli Nft (Non fungible token, cioè “gettone non fungibile”), insieme alle criptovalute e alla tecnologia blockchain, hanno attirato investitori ma soprattutto speculatori animando un mercato di parecchi miliardi di dollari.

Si tratta di un sistema che fa parte del mondo cripto, perché un NFT può essere definito come un particolare tipo di token, scritto su blockchain, che ha la funzione di rappresentare un oggetto digitale e certificarne proprietà ed autenticità.

L’applicazione più nota degli Nft è quella legata al mondo dell’arte, dei videogiochi e delle opere digitali collezionabili.

I l fenomeno è nato nel 2021, con la vendita milionaria dell’artista statunitense Beeple, che con la sua opera digitale “Everydays: the first 5000 days” (un file contenente un collage di 5.000 immagini digitalizzate) incassò 69 milioni di dollari, cui seguì “The Merge” per 91,8 milioni di dollari; opera che detiene tuttora il record di vendita.

Dopo il boom di tre anni fa, il mercato ha rallentato la sua corsa, anche a seguito e ciò ha portato molti investitori ad indirizzare i propri risparmi verso asset differenti.

Tuttavia, il ribasso dei mercati degli ultimi due anni è stato dominato dalla speculazione dei piccoli investitori.

Il calo di domanda ha interessato anche gli Nft, sebbene siano più giovani e vedano meno investitori del colosso Bitcoin. Si pensi al fatto che gli NFT rappresentavano, nel 2024, il 5 % del mercato dell’arte globale

Alcuni dati evidenziano con chiarezza la grave crisi della “novità”: nell’ultimo biennio le transazioni in ambito criptoarte sono scese del 97%, l’80% delle nuove opere messe sul mercato non trova acquirenti e solo il 5% delle collezioni offerte in vendita ha un valore di mercato.

Quel che si prospetta al momento non è la fine definitiva del fenomeno, ma probabilmente una variazione nel pubblico degli appassionati: spariti gli speculatori-investitori resteranno solo gli amanti veri dell’arte; pochi certo, ma almeno si ridurranno le follie dei prezzi esorbitanti del boom incontrollato che ha generato ingenti danni a chi ha creduto di aver trovato l’albero degli zecchini d’oro attraverso l’arte e la tecnologia.

 

GIANLUIGI DE MARCHI

Credito: “Sulle imprese del Piemonte oltre tre miliardi di extracosti bancari”

Per le piccole attività l’impatto del caro-tassi in Piemonte è dell’8,96%, prestiti all’artigianato in Piemonte: -12,7%

 

 

A livello nazionale il credito alle imprese, tra giugno e settembre scorsi), ha subito una contrazione complessiva del 2,8%, mentre per le piccole imprese la flessione è stata più che doppia, evidenziando una contrazione a -6,8%. In Piemonte la contrazione complessiva è pari all’ -1,5%, mentre per le piccole imprese ha toccato un -6,6%.

 

Il quadro si appesantisce se guardiamo ai prestiti all’artigianato che evidenziano una contrazione ancora più marcata: in Piemonte -12,7%; (-12,5% a livello nazionale).

E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che ha analizzando i dati della Banca d’Italia tra giugno 2022 e settembre 2024.

 

Il calo del credito non risparmia nessun settore economico.

Tra i vari settori, nelle costruzioni il TAE applicato alle imprese del Piemonte è dell’8,10% (media nazionale del 7,42%); nei servizi per le attività del Piemonte il tasso è dell’6,52% (media nazionale del 6.58%); nel manifatturiero esteso il Piemonte con un TAE al 6,38% (media nazionale al 6,05%).

“Il lento, anzi lentissimo, riassorbirsi della bolla causata dall’extra-costo bancario mette ancora in difficoltà le attività produttive del Piemonte –commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– nonostante la Banca Centrale Europea abbia cominciato a ridurre i tassi, gli effetti tangibili sono ancora poco quantificabili e le imprese non hanno la forza economica per sostenerne gli oneri. In un momento così complicato di crisi nell’export, aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, diminuzione di commesse, non si possono chiedere ulteriori sacrifici al mondo imprenditoriale senza un supporto concreto fatto di incentivi e sgravi. Soprattutto se a governare gli investimenti sono le banche”.

“Gli oltre tre miliardi di euro di extra-costo per il credito alle realtà del Piemonte, è una cifra colossale che pesa maggiormente laddove le aziende sono più impegnate negli investimenti per crescere –prosegue Felici– Questo è un tema su cui non si presta sufficiente attenzione da parte delle istituzioni, ma che concretamente rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese”.

“Il credito –conclude Felici– è un nodo troppo strategico perché sia lasciato ai privati. Le banche aumentano sempre gli utili nei periodi di difficoltà dell’economia reale, alimentando il drenaggio di risorse dal lavoro alla finanza. Se si vuole che le nostre imprese continuino ad innovare e ad investire (come già stanno facendo con risorse proprie) o semplicemente si adattino alle strane direttive UE, è necessario che possano accedere facilmente ai finanziamenti. Lo Stato deve tornare a presidiare il credito, erogandolo con i parametri dello sviluppo e dell’etica più che con quelli di Basilea, utili solo ad agevolare chi i soldi già li ha”.

Per Confartigianato Imprese Piemonte, purtroppo, il finanziamento alle piccole aziende resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi, così, cresce costo del denaro invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora più su grandi importi.

La Scolca a Highgrove House con Re Carlo e la Regina Camilla

Parata di ospiti speciali presso la tenuta di Highgrove House, residenza privata di Sua Maestà Carlo d’Inghilterra e della Regina Camilla, per celebrare il rapporto tra Italia e Regno Unito.

Scopo della serata è stato quello di promuovere lo Slow Fashion e ancor di più ribadire la forte liaison che lega i due popoli uniti dalla grande attenzione per la cultura, compresa quella per la buona tavola. Straordinario il parterre con personalità di fama come Helen Mirren, David e Victoria Beckham, Rod Stewart, Siena Miller, l’ambasciatore italiano in Gran Bretagna, Inigo Lambertini e l’ambasciatore britannico a Roma, Lord Edward Liewell.

Grande protagonista della serata l’attore Stanley Tucci, americano di origini italiane, interprete di film come “Il diavolo veste Prada” e grande esperto dell’universo gastronomico tricolore, come ha ampiamente dimostrato in “Searching for Italy”, serie che ha riscosso un enorme successo sia negli States sia in Gran Bretagna.

Ed è stato Tucci a voler collaborare con lo chef Francesco Mazzei, da anni raffinato ambasciatore della cucina italiana nel mondo, nella creazione del menu della serata.

“Per meglio enfatizzare la speciale amicizia tra i due Paesi – ha commentato Mazzei – con Stanley abbiamo pensato ad un menu italiano realizzato quasi esclusivamente con prodotti provenienti dal Regno Unito. Devo dire che ho trovato delle eccellenze che non hanno nulla da invidiare a quelle del Belpaese. Gli unici prodotti che ho fatto arrivare direttamente dall’Italia sono i vini e l’olio extravergine”.

E proprio sul versante vini un ruolo di primo piano lo ha giocato la cantina piemontese La Scolca, il cui Gavi dei Gavi Black Label 2023 ha accompagnato ben due piatti proposti durante la cena di gala.

“È stato un onore rappresentare l’Italia, la mia regione, il mio territorio in un’occasione così importante – ha dichiarato il cavaliere del Lavoro Chiara Soldati, CEO de La Scolca – nel corso della quale si è celebrata l’eccellenza del lifestyle italiano. Chef Mazzei è stato bravissimo nel creare un ponte enogastronomico tra i due Paesi, in un’unione non solo metaforica tra due culture e due tradizioni di grande importanza. Occasioni come questa costituiscono un’importante opportunità per evidenziare la ricchezza del nostro patrimonio enogastronomico e del nostro saper fare, che rendono il Made in Italy un modello riconosciuto e apprezzato a livello internazionale”.

 

Mara Martellotta

Mondi… dell’altro mondo in mostra a “Palazzo Mazzetti” di Asti

Le opere del grande olandese Maurits Cornelis Escher, l’artista delle geometrie e dei mondi impossibili

Fino all’11 maggio 2025

Asti

Mondi e figure impossibili. A osservarle è, subito, “shock visivo”, da cui uscire indenni solo superando il concetto puramente artistico di immagini uniche, frutto di aliene visionarietà, per imbrigliare e tenere ben strette le corde di quell’“impossibile” su cui trovano modo di esistere “invenzioni fantasiose e paradossi magici, dal forte rigore scientifico”, architetture e cruciverba filosofico-matematici su cui sarà bene, ma non facile, riflettere “coniugando l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione”. Artista indubbiamente geniale, incisore e grafico fra i più interessanti e singolari del Novecento, all’olandese Maurits Cornelis (Mauk) Escher (Leeuwarden, 1898 – Laren, 1972), il settecentesco “Palazzo Mazzetti” (sede del “Museo Civico” dal 1940) di Asti, dedica una corposa retrospettiva in cui ben si riflettono i caratteri di un “fare arte”  (incisioni su legno, soprattutto, litografie e “mezzetinte”) che hanno reso Escher artista iconico per gli amanti dell’arte, ma anche per scienziati, matematici e fisici, fortemente attratti da quelle sue “tassellature” del piano e dello spazio e da quelle “distorsioni geometriche” e “poliedriche” appartenenti, in egual misura, a un ragionare scientifico e, insieme, artistico.

 “Mi sento spesso più vicino ai matematici che ai miei colleghi artisti”, affermava del resto lo stesso Escher, aggiungendo ironicamente: “Non una volta mi diedero a scuola una sufficienza in matematica … La cosa buffa è che, a quanto pare, io utilizzo teorie matematiche senza saperlo”. Sarà! Ma nella magia di “Relatività”, litografia del ’53, tutto sarebbe buio assoluto in quell’incessante saliscendi di figure umane – imprigionate in un interno fantascientifico – e molto simili a dannati e affaticati peccatori inseriti in un dantesco (non ben precisato) girone infernale, se l’occhio non riuscisse a fondere l’“unitarietà” del mondo architettonico ed umano rappresentato, con la percezione di più mondi distinti, rappresentati dall’artista a sfida della “concettualità” da secoli “sedimentata nella psiche umana”.

Ad Asti, attraverso l’esposizione di oltre 100 opere, approfondimenti didattici, video e “sale immersive”, la mostra, realizzata dalla “Fondazione Asti Musei” e curata da Federico Giudiceandrea, racconta l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi – sotto la guida magistrale del grafico Samuel Jessurum de Mesquita – ai viaggi in Italia (tantissimi e fondamentali, a cavallo delle due guerre, così come lo studio dell’“Alhambra” a Granada e di quelle sue “piastrellature moresche”, fascinose e capaci di composizioni moltiplicabili all’infinito), fino alle varie tecniche artistiche che lo videro impegnato per tutta la vita e che lo hanno reso un artista dalla cifra stilistica davvero unica e inconfondibile.

Tra tassellature, metamorfosi, strutture spaziali e geometriche fino alle opere che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità tanto da poter parlare oggi di una vera e propria “Eschermania” (con rimbalzi ispirativi che saltellano dal cinema alla fumettistica, dalla letteratura alla musica, con cover che vanno da “Le Cosmicomiche” di Calvino alla celebre “On the Run” dei Pink Floyd) in mostra vengono presentati i lavori più noti dell’artista olandese come “Mano con sfera riflettente” (1935, dove l’artista ricorre all’aiuto di specchi convessi per raddoppiare la “realtà ambigua e illusoria” del dipinto con “autoritratto”), “Vincolo d’unione” (1956, con volti nascosti o pronti ad unirsi fra ingombranti e bizzarre “bucce” serpentine), “Metamorfosi II” (1939, in cui la parola “metamorphose” si trasfigura in figure geometriche, api, insetti e perfino in una scacchiera, per poi ritornare al punto di partenza) e quel mirabile “Giorno e Notte” (1938, dove una “tassellazione bidimensionale” raffigurante anatre bianche e nere in volo“degenera in una fantastica visione dall’alto dei campi coltivati olandesi”). Paradossi visionari, irripetibili e straordinari “di un artista – commenta Antonio Lepore, presidente della ‘Fondazione Asti Musei’ – che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all‘intelligenza artificiale, icone ammalianti delle infinite possibilità di interazione tra arte e scienza”.

Gianni Milani

“ESCHER”

Palazzo Mazzetti, corso Vittorio Alfieri 357, Asti; tel. 0141/530403 o www.museidiasti.com

Fino all’11 maggio 2025

Orari: lun. – dom. 10/19

Nelle foto: Mauritis Cornelis Escher “Relatività”, litografia, 1953; “Mano con sfera riflettente”, litografia, 1935; “Vincolo d’unione”, litografia, 1956; “Giorno e notte”, xilografia, 1938