ilTorinese

Spacca vetrine per rubare cellulari e si ferisce: arrestato

È stato arrestato dalla polizia l’autore delle spaccate e dei furti avvenuti nei giorni scorsi  a Novara. Una volante aveva visto una persona sospetta con una ferita alla mano darsi alla fuga. Una volta raggiunto, gli agenti lo hanno trovato in possesso di tablet e cellulari. Da una verifica si è appurato che erano stati rubati dal giovane in due negozi di Novara: aveva spaccato le vetrine e si era ferito alla mano.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Quando le armi da fuoco sconfissero la cavalleria, 500 anni fa a Pavia

C’era una fitta nebbia attorno a Pavia il 24 febbraio 1525, come accade spesso nel pavese, d’inverno. Carlo V, l’imperatore, non c’era, era rimasto nella sua Madrid, a letto, colpito dalla febbre. Festeggiava, proprio quel giorno, il suo venticinquesimo compleanno ma non sapeva ancora nulla di quanto era accaduto nella pianura padana. La battaglia di Pavia attorno al parco Visconteo durò un paio d’ore. Le truppe imperiali, assediate in città da Francesco I, re di Francia, escono dalla fortezza e prendono alle spalle i nemici massacrandoli tutti. La battaglia di Pavia di cinque secoli fa è l’avvenimento principale del lungo conflitto tra Francesco I e Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, due giganti che si contendevano il dominio in Europa e in Italia dove il Ducato di Milano era nelle mani dei francesi e il regno di Napoli era sotto gli spagnoli. Lo scontro segnò la fine delle ambizioni francesi nella penisola e consolidò il dominio asburgico sulla penisola. Il re di Francia puntava al regno di Napoli mentre il suo rivale, appena eletto imperatore, regnava già su Spagna, Italia del sud, Sardegna e Sicilia ma governava anche i Paesi Bassi e sognava la Borgogna e il Ducato di Milano. La nobile e famosa cavalleria pesante del re di Francia Francesco I venne falcidiata dal fuoco dell’artiglieria imperiale. Gli archibugi usati dagli spagnoli contro le spade dei francesi decisero le sorti della battaglia che non sancì solo il passaggio della Lombardia dalla Francia ai domini spagnoli ma cambiò il modo di affrontare il nemico e combatterlo. Il sovrano francese, circondato dagli archibugieri, fu ferito, catturato e condotto in Spagna. Quel giorno le armi da fuoco fecero la differenza contro le spade dei cavalieri. I francesi lasciarono sul campo di battaglia oltre 10.000 uomini, tra i quali il generale Bonnivet e il maresciallo di Francia Jacques de La Palice (quello della verità “lapalissiana”).
Gli imperiali persero 500 soldati. Due settimane dopo la battaglia i messaggeri imperiali portarono al sovrano di Spagna la notizia della vittoria e della cattura del re di Francia, il suo grande avversario. Dopo aver ascoltato il racconto dei corrieri, Carlo V ringraziò il Signore e si ritirò a pregare in solitudine nella sua cappella ma il giorno dopo assistette con tutta la Corte a una solenne messa di ringraziamento nella cattedrale madrilena. L’esercito francese è vicino al crollo e l’epoca della cavalleria è sul punto di concludersi di fronte alla schiacciante superiorità della fanteria e delle armi da fuoco. È famoso il grande arazzo, conservato nel Museo di Capodimonte a Napoli, che racconta e celebra la storica battaglia del 1525 combattuta tra le armate francesi e svizzere guidate da re Francesco I e dall’esercito imperiale di Carlo V, composto dalla fanteria spagnola e dai lanzichenecchi tedeschi, comandato sul campo da Carlo di Borbone e dal condottiero italiano Fernando Francesco d’Avalos. Al centro dell’arazzo un cavaliere imperiale colpisce con la lancia un fante svizzero mentre i soldati vengono spinti verso il Ticino, i civili terrorizzati e in preda al panico cercano di fuggire. É l’epilogo di uno scontro epico che cambiò la geopolitica europea di quell’epoca. La Spagna iniziò a consolidare la sua supremazia nel continente e dal punto di vista militare la battaglia di Pavia rappresentò un’autentica svolta. La fanteria spagnola, con i moderni archibugi, sgominò la cavalleria francese, simbolo del potere aristocratico. Gli arazzi di fattura fiamminga, in lana, seta, filo d’oro e d’argento, opere di Bernard van Orley, Jan e William Dermoyen, realizzati a Bruxelles pochi anni dopo l’evento, tra il 1528 e il 1531, sono sette e illustrano la battaglia di Pavia. Con i suoi 40 metri quadrati, lungo quasi 8 metri per 5 di altezza, l’arazzo fiammingo di Dermoyen ferma la scena più importante dello scontro avvenuto nel parco Visconteo della città sul Ticino tra l’armata francese e quella spagnola. Si vedono a destra il ponte coperto sul Ticino e a sinistra il castello dei Visconti. È il momento decisivo, l’improvvisa sortita degli assediati spinge i soldati francesi e svizzeri nel Ticino in cui molti annegheranno. Sullo sfondo è raffigurata la città lombarda difesa dal comandante spagnolo Antonio de Leyva che per quattro mesi resistette all’assedio di Francesco I decretando il trionfo di Carlo V.           Filippo Re

Cercasi Pet Sitter: boom di richieste e un corso per professionisti

Torino si posiziona al primo posto tra i principali capoluoghi italiani per la presenza di animali domestici, con oltre settemila cani adottati tra il 2020 e il 2022*. Accanto alla passione per gli amici a quattro zampe cresce l’esigenza di figure professionali che supportino i proprietari nella cura dei pet. Opsi Academy organizza a Rivoli un corso online e in presenza per diventare Pet Sitter esperti e certificati.

 

Rivoli, febbraio 2025 – Con i suoi oltre ottantadue mila cani stimati nel 2022, Torino si attesta tra i principali capoluoghi italiani per gli animali in casa, un dato che riflette non solo l’affetto e la compagnia che questi animali offrono, ma anche una crescente consapevolezza riguardo al loro benessere e alla responsabilità di possedere un compagno a quattro zampe.

 

Il mercato del pet sitting nella regione sta registrando di conseguenza un notevole sviluppo, ed essere un pet sitter può essere un lavoro gratificante per chi ama gli animali e desidera un lavoro flessibile. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle responsabilità e delle sfide che questo lavoro comporta e formarsi adeguatamente senza lasciare spazio all’improvvisazione.

 

Il corso organizzato da Opsi Academy, scuola fondata nel 2008 da esperti del settore, punta a fornire le competenze e le conoscenze necessarie per offrire un servizio professionale e di alta qualità per tutte le tipologie di animali domestici.

 

Il corso, in partenza a marzo, si articolerà in 3 fasi: una teorica che si svolge comodamente a casa propria attraverso dispense fornite dalla scuola, una pratica in aula e in campo cinofilo a Rivoli e l’ultima online attraverso 3 webinar a cui partecipare dopo aver superato l’esame finale. Al termine del corso verrà rilasciato un diploma e un tesserino di riconoscimento, nonché l’iscrizione all’albo di Opsi Academy tramite pagina web dedicata.

 

Tra gli argomenti la gestione delle emergenze, fondamentale per garantire la sicurezza degli animali e la tranquillità dei loro proprietari, nozioni di veterinaria, approfondimenti sull’approccio comportamentale verso cani e gatti e pillole di marketing, utili per intercettare la clientela e diventare un pet sitter professionista a tutti gli effetti.

 

Per maggiori informazioni consultare il sito Opsiacademy

“Di noi 4”, coraggioso, irriverente e proletario. Anteprima nazionale al cinema Fratelli Marx

Loro sono Giamma, Rachel, Alda e Pier, quattro giovani esseri umani che stanno andando verso la quarantina, due coppie d’amici da sempre che pensano in grande coltivando grandi ideali ma costretti a cancellarli dentro una società da cui si sentono presi in giro e delusi, un abisso a separare le aspirazioni dalla realtà di ogni giorno. Fatta di precarietà. Un grande sogno sopra tutti, diventare genitori, scommettere e consolidarlo quel sogno ma poi quella stessa realtà è lì a dirti che la scommessa è difficile: si rifugiano nella loro amicizia, antica e forte e consolidata, ma non basta. Poi, lì a festeggiare il compleanno di Alda, la decisione “a imbarcarsi nell’impresa più incredibile, ambiziosa, rivoluzionaria e forse impossibile di tutte”.

Giovani sono il regista Emanuele Gaetano Forte che ha diretto “Di noi 4”, giovani sono gli attori che lo hanno interpretato, Giovanni Anzaldo, Roberta Lanave, Giulia Rupi e Elio D’Alessandro, tutti usciti dalla Scuola per Attori dello Stabile torinese, poi Anzaldo premiato per il testo teatrale “Roman e il suo cucciolo” (Premio Ubu come miglior attore under 30) e per il film che ne è seguito, “Razzabastarda”, entrambi sotto la guida di Alessandro Gassmann, come è da citare per un eccellente Pilade nell’”Oreste” messo in scena da Binasco tre anni fa, in questi ultimi anni autore di due romanzi; Lanave già Ofelia con Valter Malosti e in “Morte di un commesso viaggiatore” con De Capitani, Rupi nel 2011 vincitrice della menzione come Migliore attrice emergente del Premio dedicato alle Sorelle Gramatica, D’Alessandro tra gli attori di “Festen” per la regia di Marco Lorenzi. Arte come vita, riprese cinematografiche come realtà. “Per realizzare questo film – confessa Forte – dovevamo inventarci qualcosa di nuovo, trovare strade nuove come fanno i nostri personaggi, in altre parole scrivendo la sceneggiatura ci siamo scontrati con la difficoltà di trovare finanziamenti e ci siamo resi conto di essere noi stessi i nostri protagonisti. Il figlio era il film”. Regista e attori dovevano dar vita ad un film, primo mettendo nel piccolo (o grandissimo?) progetto soldi di tasca propria, riducendo al minimo le spese, trovando un alloggio in Vanchiglia come unica location, concentrando le persone del set, solo un fonico, un direttore della fotografia che ha fatto anche da operatore, un focus puller e un aiuto regista tuttofare. Si è inoltre girato in maniera cronologica, quasi tutto con luce naturale, lasciando gli attori liberi di muoversi più o meno come volevano per il set avendo eliminato cavi e supporti stativi.

Mentre gli attori si erano già rivelati soggettisti e sceneggiatori, mentre essi stessi hanno pensato alle scenografie (Rupi) insieme a trucco e costumi (Rupi/Lanave), mentre il regista ha seguito il montaggio e ha esteso alla famiglia il compito delle musiche. 78’ già presentati al Rome Indipendent Film Festival RIFF lo scorso anno: “Avremmo potuto ambientare il film a Catanzaro, Roma, Parigi, Berlino; e invece no, noi volevamo Torino, una città perfetta per girare, a misura d’uomo, tranquilla, agile. Una New York sabauda dove ogni cosa diventa possibile. Gaetano Renda, scomparso nei giorni scorsi, che tanto ha fatto per il cinema indipendente, e con lui la figlia Cristina, ha fortemente creduto in questo progetto e noi gliene siamo tutti grati. Il nostro film ha molte caratteristiche che mi sento di attribuire alla città nella quale sono nato e cresciuto: è coraggioso, irriverente e proletario. Anche, a suo modo, elegante. È un film che se tu lo vedi non puoi non sentire l’eco dei Murazzi, l’ombra della Mole, o quel dito spezzato nella statua della Gran Madre”. Presentato da Lo scrittoio – Cinema d’autore, il film avrà la sua anteprima nazionale a Torino al cinema Fratelli Marx. Le date (da segnare) sono lunedì 24 alle ore 20,45, martedì 25 e mercoledì 26 febbraio alle ore 19.

Elio Rabbione

A Pila il Vertical Winter Tour

Fa tappa a Pila il Vertical Winter Tour, l’evento itinerante – giunto alla sedicesima edizione – che toccherà 9 località sciistiche italiane dislocate su tutto l’arco alpino per un totale di 19 giorni di puro divertimento sulla neve.

Si conferma Nissan come Title Partner per il quarto anno consecutivo. Per l’edizione 2025 tutti i crossover elettrificati Nissan sono official electrified cars della manifestazione e gli appassionati della montagna potranno conoscere e provare Nissan Juke, Qashqai, X-Trail e Ariya.

Potranno così apprezzare la varietà di dimensioni e di spazio a bordo – dal compatto Juke ai 7 posti di X-Trail – i brillanti propulsori ibrido, l’esclusivo e-POWER e il 100% elettrico, le tante innovative tecnologie di sicurezza e di assistenza alla guida e la trazione integrale Nissan e-4ORCE, unica nel mercato.

Nella passata edizione, circa 400 persone hanno guidato le vetture Nissan presenti in tutte le tappe del tour e quest’anno Nissan punta a replicare il successo di pubblico. A questo contribuirà anche una simpatica novità: un bar d’alta montagna (Nissan Cafè) dove i visitatori potranno godersi una pausa colazione offerta da Nissan (in collaborazione con Nescafè), per poi andare sulle piste o salire a bordo di un crossover Nissan per un test drive.

La partenza è stata, come di consueto, da Cervinia (28-29-30 dicembre), per poi toccare San Martino di Castrozza, Andalo, Zoncolan, Alleghe, Pila, Prato Nevoso, Canazei e Bormio con un format di successo che ha raggiunto quota 29 edizioni (16 invernali, 12 estive e una “Urban” in primavera!) e che fa divertire e rilassare decine di migliaia di persone sulle piste da sci di tutta Italia.

Pila è un attico sulla città di Aosta, posta all’interno di una conca che gode di una vista a 360° sulle vette alpine ed è ricca di vegetazione: dai boschi di larici a quelli di abete. Un panorama che vi permetterà di ammirare il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa fino al Grand Combin. Località adatta alle famiglie ma anche agli amanti degli sport estremi, offre più di 70 km di piste da sci.

Format che vince non si cambia: Sport, Music and Fun è anche nel 2024-2025 il filo conduttore dell’evento, in grado di intrattenere un pubblico molto vasto, dai ragazzi agli adulti, con un bellissimo (e nuovissimo) villaggio sulla neve di 900 mq ad ingresso totalmente libero e gratuito (orario 9-16:30) e tantissime attività da svolgere dalla mattina al pomeriggio inoltrato. Come nella scorsa edizione estiva, rinnovamento e freschezza al centro dell’attenzione degli organizzatori.

Il media partner sarà ancora una volta Radio Deejay, che in ogni tappa porterà i propri Talent sul palco del Villaggio e che a Pila vedrà la presenza dei Vitiello’s a partire dalle 15 di domenica 23 febbraio dove incontreranno e animeranno i tantissimi ascoltatori della Radio: i Vitiello’s sono un duo estremamente creativo, spaziando dal giornalismo allo speakeraggio, hanno recitato, prestato la voce a spot e canzoni, sono autori e dj. Pur avendo lo stesso cognome, non sono fratelli. Gianluca Vitiello è nato il 10 luglio del 1976 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, sotto il segno zodiacale del Cancro. Appassionato di musica fin da bambino, all’età di 29 anni si è trasferito a Roma e ha iniziato a lavorare come copywriter. L’anno successivo si è spostato a Milano e nel 2007 è entrato nella grande famiglia di Radio Deejay. Classe 1969, Nicola Vitiello è nato l’11 aprile a Milano, sotto il segno zodiacale dell’Ariete. Amante della musica fin dalla tenera età, ha iniziato a lavorare come giornalista a Radio Capital nel 1992. Qui, oltre a leggere i notiziari e a scrivere news, collaborava ai programmi di Amadeus, Luca Laurenti, Fiorello, Beppe Fiorello, Giorgio Mastrota e Gabriella Golia. Attualmente i Vitiello sono on air su Radio Deejay dalle 22.30 alle 00.00 con Dee Notte.

Prorogato al 27 febbraio il bando per il servizio civile

Proroga scadenza bando servizio civile al 27 febbraio

ANPAS: 344 POSTI NEGLI AMBITI SOCIOSANITARIO, SOCCORSO DI EMERGENZA ED EDUCAZIONE

 

Prorogata alle ore 14 del 27 febbraio 2025 la scadenza per la presentazione delle domande di servizio civile universale. Anpas (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze), in Piemonte, mette a disposizione 344 posti per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28 anni per svolgere servizio civile nei settori del trasporto sociosanitario, del soccorso in emergenza 118 e dell’educazione.

Il servizio civile nelle associazioni Anpas offre ai giovani l’opportunità di contribuire al benessere della comunità, acquisire competenze e arricchire il proprio bagaglio di esperienze. Questo percorso di un anno favorisce la crescita personale e professionale, preparando i partecipanti al mondo del lavoro con maggiore consapevolezza e permettendo loro di confrontarsi con nuove realtà.

Un’occasione anche per i giovani a bassa scolarizzazione per i progetti del settore assistenza, per i quali Anpas riserva 160 posti del totale e per coloro che si trovano in condizioni di difficoltà economica, per i progetti del settore educazione, per i quali sono riservati complessivamente 8 posti.

Oltre al valore formativo e personale, il servizio civile ha un alto valore sociale: attraverso il loro impegno, i giovani partecipanti diventano protagonisti di progetti che promuovono inclusione e sviluppo locale.

I progetti di Anpas nell’ambito del trasporto infermi per i servizi di tipo sociosanitario prevedono lo svolgimento di servizi a favore di quei cittadini che devono effettuare visite o terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti destinatari dei progetti possono essere persone in situazione di disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I volontari e le volontarie in servizio civile seguiranno un corso su tecniche di trasporto socioassistenziale e relazione d’aiuto, ottenendo un’abilitazione riconosciuta dalla Regione Piemonte, utile per future esperienze in ambito sanitario.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego nell’ambito dell’emergenza urgenza 118.

I volontari e le volontarie in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritori in ambulanza e in tutte le mansioni riguardanti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio degli operatori volontari in servizio civile a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

Anpas avvierà i propri progetti di servizio civile anche nel settore educazione e promozione culturale. Questi ultimi prevedono incontri informativi rivolti a studenti delle scuole superiori, cittadinanza, ed enti, con l’obiettivo principale di promuovere stili di vita più sani e salutari, e la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso.

Per orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato: http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 507,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle candidature va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 27 febbraio 2025.

L’accesso alla piattaforma Domanda On Line per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero deve avvenire esclusivamente con Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Elenco Associazioni Anpas delle province di Asti e Alessandria (totale 81 posti disponibili)

Croce Verde Asti (11 posti); Croce Verde Castagnole delle Lanze (1 posto); Croce Verde Mombercelli (2 posti); Croce Verde Montemagno (2 posti); Croce Verde Nizza Monferrato (10 posti); Croce Bianca Acqui Terme (2 posti); Croce Verde Alessandria (14 posti); Croce Verde Arquatese (6 posti); Croce Verde Casale (2 posti); Croce Verde Felizzano (12 posti); Croce Verde Ovadese (14 posti); Avis Primo Soccorso Valenza (4 posti); Croce Verde Villalvernia (1 posto).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Cuneo (totale 17 posti disponibili)

Croce Verde Bagnolo Piemonte (4 posti); Croce Bianca Ceva (4 posti); Associazione Volontari del Soccorso Dogliani (2 posti); Croce Bianca Fossano (1 posto); Croce Verde Saluzzo (5 posti); Associazione Volontari Ambulanza Vallebelbo di Santo Stefano Belbo (1 posto).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Novara (totale 29 posti disponibili)

Sre Servizio Radio Emergenza Grignasco (4 posti); Gruppo Volontari Ambulanza del Vergante di Nebbiuno (6 posti); Pubblica Assistenza Novara Soccorso (6 posti); Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest di San Maurizio d’Opaglio (9 posti); Gres Gruppo Radio Emergenza Sizzano (4 posti).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 171 posti disponibili)

Croce Verde Bricherasio (10 posti); Croce Verde Cavour (6 posti); Croce Verde Cumiana (8 posti); Croce Verde None (18 posti); Croce Verde Perosa Argentina (6 posti); Croce Verde Pinerolo (16 posti); Croce Verde Porte (6 posti); Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti); Vssc Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (3 posti); Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (2 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte (6 posti); Ivrea Soccorso (2 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (1 posto); Croce Verde Bessolese di Scarmagno (3 posti); Croce Verde Torino (34 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Bianca del Canavese (1 posto); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi             (8 posti); Croce Bianca Volpiano (3 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Verbania (totale 28 posti disponibili)

Croce Verde Gravellona Toce (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Città di Omegna e Cusio (4 posti); Corpo Volontari Soccorso Ornavasso (4 posti); Squadra Nautica Salvamento Verbania (6 posti); Croce Verde Verbania (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Villadossola (6 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Vercelli (totale 18 posti disponibili)

Vapc Volontari Assistenza Pubblica Cigliano (2 posti); Pal Pubblica Assistenza Livornese di Livorno Ferraris (6 posti); Gvss Gruppo Volontari Soccorso Santhià (4 posti); Pat Pubblica Assistenza Trinese (6 posti).

 

Edoardo Prati: lo spettacolo al Teatro Colosseo

Lunedì 24 febbraio, Edoardo Prati porta al Teatro Colosseo di Torino il suo primo spettacolo teatrale, “Cantami d’amore”

Classe 2004 e seguitissimo sui social con 4,8 milioni di like su TikTok, Prati ha conquistato il pubblico grazie alle sue profonde riflessioni sulla vita, sulle relazioni e sull’amore, filtrate attraverso le parole dei più grandi letterati della cultura classica. La sua capacità straordinaria è quella di appassionare l’ascoltatore e avvicinare il pubblico a testi e poeti spesso considerati complessi e ostici, con uno stile raffinato e intelligente.

Grazie a una comunicazione fresca e mai banale, Prati si è dedicato alla recitazione in metrica e alla divulgazione dei classici della letteratura italiana e latina, rendendo accessibili opere di grande valore spesso riservate a pochi.

Al centro dello spettacolo di lunedì ci sarà proprio l’amore: un mix di letteratura, musica e riflessione sulle infinite sfumature di questo sentimento universale.

Scritto dallo stesso Prati insieme a Manuela Mazzocchi ed Enrico Zaccheo – quest’ultimo anche regista dello spettacolo – “Cantami d’amore” intreccia con eleganza poesia, musica e riflessioni personali, toccando corde profonde e senza tempo. Un’occasione unica per lasciarsi trasportare dalla magia delle parole e riscoprire che, al di là delle epoche, l’amore resta il vero motore della nostra esistenza.

Riguardo allo spettacolo, Prati afferma “aiamo parte di un mosaico esteso e secolare, non siamo i primi e non saremo gli ultimi in balia dell’ingovernabilità e delle contraddizioni dei sentimenti. Dopotutto, l’amore è la cosa meno fascista che esista. L’amore è la cosa più politica.”

Valeria Rombolà

 

📅 Appuntamento lunedì 24 febbraio alle ore 20:30 presso il Teatro Colosseo di Torino (Via Madama Cristina, 71 – Torino).

ANAP Piemonte: “tutelare le pensioni”

“È dal 2011 che le pensioni subiscono una svalutazione a causa delle leggi che hanno deciso il loro mancato o parziale adeguamento all’aumento del costo della vita”

 

 

Continua il pressing di ANAP, l’Associazione dei Pensionati di Confartigianato Imprese Piemonte, per tutelare il potere d’acquisto delle pensioni e garantire equità nel meccanismo di rivalutazione.

ANAP Piemonte, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato Imprese Piemonte, in Piemonte rappresenta circa 22mila persone.

Dopo la recente pronuncia della Consulta, che ha riconosciuto la possibilità di considerare in futuro le perdite subite dai pensionati, ma senza fornire garanzie concrete, l’Associazione ribadisce la necessità di rivedere l’attuale sistema di adeguamento degli assegni pensionistici.

“Capiamo l’importanza di tutelare i pensionati con assegni più bassi, ma questo non può avvenire penalizzando chi ha lavorato per una vita versando contributi significativi, dichiara Giuseppe Falcocchio, Presidente di ANAP Piemonte. Il sistema attuale erode progressivamente il potere d’acquisto di centinaia di migliaia di pensionati, senza certezze di recupero futuro. Non si può continuare a far cassa sulle pensioni con misure emergenziali che diventano strutturali”.

ANAP sottolinea come il mancato adeguamento pieno colpisca soprattutto i pensionati con assegni medio-alti, che per anni hanno contribuito in modo rilevante al sistema previdenziale e fiscale del Paese.

“Chiediamo, quantomeno, che la percentuale di rivalutazione sia calcolata per fasce di importo e non sull’intero trattamento pensionistico. Solo così possiamo ristabilire un criterio di equità e giustizia sociale – continua Falcocchio – e stiamo valutando, se opportune, nuove possibilità di contenzioso volte a ottenere una rivalutazione più equa e coerente con i principi di proporzionalità e progressività e con quanto rilevato dalla Consulta”.

“E’ dal 2011 – conclude Falcocchio – che le pensioni subiscono una svalutazione a causa delle leggi che hanno deciso il loro mancato o parziale adeguamento all’aumento del costo della vita, coloro che hanno contribuito per decenni alla costruzione delle nostre comunità, dovrebbero poter godere di una vecchiaia dignitosa e sicura.”

ANAP ribadisce al Governo la necessità di aprire un confronto serio e costruttivo sulla materia, per garantire ai pensionati la giusta tutela del loro reddito e il riconoscimento del contributo che hanno dato per lo sviluppo del Paese.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Il Circolo dei Lettori – Via Roma pedonale, un errore – Lettere

Il Circolo dei Lettori
Gabriele Ferraris, già direttore di Torinosette e già  caporedattore della Cronaca della “Stampa”  è il maggiore conoscitore della vita culturale torinese anche in rapporto ad una vita culturale nazionale e internazionale da cui Torino si discosta sempre di più.  In un articolo della sua rubrica sul “Corriere” ha analizzato la situazione del Circolo dei lettori che è alla ricerca di un direttore a cui spetterebbero 82mila euro annui di stipendio. Ne stanno capitando di cotte e di crude che evidenziano il provincialismo di un circolo che è riuscito ad arrivare solo fino a Novara dove gode di una piccola e brutta  sede.
I suoi dirigenti sono all’altezza? Una gestisce un ristorante e rilascia interviste esilaranti. Secondo Ferraris, il modo di scegliere il direttore è sbagliato, avvolto com’è nella segretezza. Un concorso  pubblico deve essere trasparente, non viziato da una segretezza del tutto immotivata. La segretezza è incompatibile con la democrazia.  Ci dovrebbero anzi anche essere  delle audizioni pubbliche dei candidati. In ogni caso si domanda Ferraris: chi ha scelto  la commissione giudicatrice, da chi è composta, quali sono le competenze dei commissari? Scegliere, dopo le polemiche aspre e dozzinali di questi giorni, diventa difficile. In primis certi politici dovrebbero stare zitti. La cultura non è cosa loro. Lo si capisce, appena aprono bocca. E forse tutti dovrebbero meditare  sul fatto che, dopo  appena 18 anni di vita, il Circolo è già in crisi perché manca il direttore. Il Circolo degli artisti di cui ha preso il posto in via Bogino,  vive da 150 anni. Ma era  stato Cavour a fondarlo.
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Via Roma pedonale, un errore
Mi dispiace deludere il sindaco Lo Russo che stimo , ma via Roma tutta pedonalizzata è priva di senso. Una via con ampi portici è già ampiamente pedonale come la storia stessa della città dimostra.  La pedonalizzazione impedirà di fatto agli anziani di andare in via Roma che verrà ovviamente  vietata anche ai taxi. Non sarà certo via Roma  pedonale un’attrattiva artistica e  turistica, a meno di rivalutare Piacentini e l’architettura fascista. Potrà essere utile per qualche artista di strada per le sue esibizioni per lo più pacchiane e rumorose. Qualche musicante senza uditori potrà sfogarsi e illudersi di avere degli ascolti. Ma si tratta di cose che già avvengono nei pezzi di via pedonalizzata da tempo.
Il commercio della via verrà invece  danneggiato da flussi di gente non interessata ad acquisti, anche se il decadimento del centro ha già  ridotto i negozi importanti ad una decina e la via pedonale certo non li incrementerà. Anche  i bar (Augustus, Cotto, Motta) hanno chiuso da anni. Persino i grandi magazzini hanno chiuso. Rendere pedonale la via  farà peggiorare la situazione, generando caos e inquinamento nelle vie circostanti. Cosa saranno piazza Castello e piazza Carlo Felice, via Gramsci e via Bertola? O vorranno anche in queste aree eliminare le auto, riservando alle biciclette e ai monopattini la circolazione? Dodici milioni di euro per un lavoro che si rivelerà inutile o dannoso, si dovevano spendere diversamente: ad esempio, eliminare le buche delle strade e dei marciapiedi. Quella sarebbe stata una vera  “rivoluzione” che avrebbe reso Torino migliore di Roma e di Milano. E avrebbe ridotto la possibilità di incidenti che oggi intasano il CTO. Lasciare le buche in centro e in periferia renderà la città  meno sicura e meno  appetibile ai turisti e ai residenti. Una città che oggi è prevalentemente di anziani non abbisogna di lunghe vie pedonali impercorribili da chi ha difficoltà a camminare. Forse arriveranno i nuovi italiani dalle periferie come succede a Milano? Non mi pare un’ipotesi che Torino debba augurarsi. Chi ha amministrato bene come il Sindaco  Valentino Castellani, ha guardato alla città nel suo insieme ed è ricordato, rimpianto ed amato per il lavoro sistematico che ha saputo impostare e realizzare.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Mattarella a Marsiglia
Mi permetto una modesta considerazione sull’esplosione di solidarietà (in buona parte ipocrita)  al Presidente Mattarella – Marsiglia – ed alla reazione della Zakharova molto puntuta e brusca….ma ahimè…! Che ne pensa il prof. Quaglieni? Grazie per l’attenzione e cordialità Luciano Cantaluppi

Al di là della stima personale per il presidente Mattarella e una sostanziale condivisione per i suoi interventi specie per quelli degli ultimi anni, io credo che un capo dello Stato possa essere criticato per i discorsi che tiene  all’ estero senza problemi particolari. Il reato di vilipendio non esiste all’estero e non dovrebbe più esistere neppure in Italia. Il presidente della Repubblica non è un re e come tale va trattato. Possono dispiacere gli attacchi, ma le difese di La Russa, ad esempio, non migliorano la situazione.

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Vicolo Cotta, Moncalieri Vicolo Cotta è uno degli accessi all’aulica piazza Vittorio Emanuele di Moncalieri pedonalizzata di recente  dal sindaco rag. Montagna.
Ecco come viene accolto chi vuole salire nella piazza principale della città tra l’altro in salita. Quando ci saranno le elezioni?  E. Zugnelli
Certo la pulizia e la manutenzione non pare essere nelle corde del sindaco Montagna che andrà a casa tra pochi mesi dopo dieci anni non brillanti e molto discutibili. Speriamo che non si ricandidi per fare il vicesindaco come accade in altri comuni dove l’attaccamento al potere fa miracoli.  Montagna lasci un buon ricordo facendo mettere a posto vicolo Cotta. Ma in degrado c’è molto di più.
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I pensionati
Dopo due anni di governo Meloni io pensionata non ho ricevuto un benché minimo utile. Vivevo male e vivo peggio con prezzi alle stelle. Così non va, cara Giorgia.  Gianna Biella
La situazione economica è difficile e neppure Draghi ha fatto miracoli.  Ma concordo con Lei: Meloni ha illuso gli elettori che oggi non vedono risultati concreti. E ‘ vero: chi ha redditi fissi non sta meglio. La categoria degli anziani è la più penalizzata. Capitava già prima.  Solo Berlusconi  aumentò le pensioni minime,  ma il caro prezzi vanificò molto presto l’effetto.