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CioccolaTò, “il cioccolato delle meraviglie” torna a Torino in autunno

Dal 27 ottobre al 5 novembre Torino si trasforma in una grande cioccolateria a cielo aperto: torna CioccolaTò, la kermesse dedicata al cibo degli dei, ormai un must del calendario degli eventi della città, un viaggio lungo dieci giorni fatto di gusto, spettacoli e visite guidate che coinvolge tutti i sensi e regala emozioni a ogni assaggio.

1 milione di visitatori, oltre 72 mila kg di cioccolato venduti, 150 eventi tra Piazza San Carlo e le location diffuse in città, 8000 presenze alle degustazioni e agli showcooking e oltre 400 mila partecipanti solo nel primo weekend: sono questi i numeri dell’ultima edizione di CioccolaTò, un grande successo per la città di Torino, che ha avuto risvolti positivi anche sul turismo e sull’economia locale.

“Quando si parla di cioccolato, si pensa a Torino – ha commentato l’assessore ai Grandi eventi della Città di Torino Mimmo Carretta – e CioccolaTò è una delle più importanti manifestazioni dedicate a questa eccellenza gastronomica che ha radici lontane nella storia della nostra città. La kermesse è uno dei grandi eventi che animerà l’autunno torinese, con le vie e le piazze del centro che per dieci giorni si trasformeranno in un grande palcoscenico dedicato al cioccolato; una manifestazione di successo, da sempre tra le più gradite e partecipate da  torinesi e turisti, con un ricco programma di eventi e di iniziative che coinvolgerà l’intera città”.

Torino è, senza dubbio, la capitale italiana del cioccolato, vera tappa fissa in Europa insieme a Bruxelles, Vienna e Parigi per i turisti che ogni anno restano affascinati dalle vie del cioccolato, percorsi di viaggio dove il cacao è un bene da tutelare e tramandare.

Torino è la prima città italiana in cui è arrivato il cioccolato, merito del duca Emanuele Filiberto che nel ‘500 portò a corte le preziose fave di cacao e nel 1560, per festeggiare il trasferimento della capitale da Chambery, servì ai torinesi una tazza fumante di cioccolata calda. Fu amore a prima vista, anzi a primo sorso!

Sempre a Torino nacque anche il gianduiotto, ormai vero e proprio simbolo della città, geniale escamotage dei maestri cioccolatieri che utilizzarono le nocciole per sopperire alla carenza di cacao dovuta al blocco continentale imposto da Napoleone. Risultato: una tradizione unica che ha fatto di Torino una indiscussa capitale del cioccolato.

Dal 27 ottobre al 5 novembre CioccolaTò, come tradizione, sarà un evento diffuso per tutta la città.

Il tema scelto per l’edizione 2023 è “Il cioccolato delle Meraviglie” ed è ispirato all’articolo dedicato da Forbes alla città di Torino, definita la città delle 7 meraviglie; mai come quest’anno CioccolaTò promette di essere un meraviglioso itinerario tra praline, tazze di cioccolata fumanti e bonbon, alla scoperta di laboratori e bar storici che rimandano all’uso antico del cacao degli Aztechi e dei Maya ma, attraverso il costante amore degli artigiani, ci proiettano verso un uso più moderno e creativo di questo prodotto.

CioccolaTò è un evento per tutti, capace di andare dritto al cuore e alla gola dei consumatori con tanti eventi diffusi in città, tra cultura, arte, divertimento, giochi, laboratori, masterclass, showcooking

Cuore dell’evento le centralissime Piazza San Carlo e Via Roma che ospiteranno eccellenze nazionali e internazionali ed accoglieranno migliaia di visitatori italiani e stranieri per questo incredibile viaggio nel cioccolato.

Una grande giostra è l’immagine guida della comunicazione 2023.

“La giostra – sostiene Marco Fedele, Direttore Creativo e Comunicazione di CioccolaTò nell’immaginario di tutti ci riporta all’infanzia, a ricordi indelebili di una felice giornata trascorsa con familiari o amici. Nella comunicazione è molto importante scegliere immagini reali che riescano ad umanizzare l’esperienza, immagini empatiche che veicolino sentimenti reali. La tradizione vuole che alle giostre non fosse il pubblico a recarsi ad assistere allo spettacolo, ma era lo spettacolo a raggiungere il suo pubblico nelle piazze, nelle strade, facendolo diventare protagonista…come a CioccolaTò, uno spettacolo di gusto e felicità, un’esperienza meravigliosa!”.

Da non perdere Casa CioccolaTò che in Piazza San Carlo vedrà sfilare tanti ospiti tra talk, showcooking, masterclass e incontri con il pubblico: Maestri del Gusto del Cioccolato Torino come Davide Appendino, La Perla Torino accanto a maestri cioccolatieri come Guido Gobino, Guido Castagna e Silvio Bessone ma anche chef stellati, Marcello Trentini, Andrea Larossa, Claudio Vicina, Alessandro Mecca e Pastry Chef come Chiara Patracchini, Filippo Novelli e Silvia Federica Boldetti.

Per l’edizione 2023 è confermata la collaborazione con Conpait Confederazione Pasticceri italiani che porterà a Torino numerosi Campioni della pasticceria, gelateria, cioccolateria nazionali e internazionali tra cui Angelo Musolino, presidente Conpait. Riccardo Magni e Andrea Restuccia, campione del mondo di pasticceria.

Per gli appassionati di Willy Wonka da segnalare la Fabbrica di Cioccolato di Silvio Bessone, una vera e propria fabbrica riallestita in Piazza San Carlo che mostrerà al pubblico tutte le fasi di lavorazione del cioccolato.

Per 10 giorni tutta la città sarà in festa grazie a tantissimi eventi off, con l’ormai tradizionale rassegna Fuori di Cioccolato. Per i turisti più golosi da non perdere il CioccoCabrio Bus e Luci d’Artista, un viaggio per conoscere luoghi e storie della città legate al Cioccolato sorseggiando una cioccolata calda in collaborazione con  Somewhere Tour & Events, la Merenda Reale® nei caffè storici o nelle caffetterie delle  Residenze Reali aderenti all’iniziativa, dove scegliere tra una fumante cioccolata calda o un Bicerin, il “Tour Torino Golosa” a cura di www.turismotorino.org e i tour nei caffè storici e nelle cioccolaterie a cura di www.viaggiacorte.it

C’è spazio anche per l’arte a CioccolaTò: torna con la seconda edizione Cioccolatissima, in collaborazione con “Art a Porter”, una mostra diffusa in città, anche in concomitanza con Artissima 2023, con opere a tema “Il Cioccolato delle Meraviglie”.

Tra i Partner di CioccolaTò 2023, “The Chocolate Way” con il suo presidente Nino Scivoletto, la prima rete internazionale che celebra la cultura, la tradizione e la storia del cioccolato in Europa con l’obiettivo di promuovere e mettere in collegamento i distretti storici europei del cioccolato di alta qualità, riscoprire e promuovere la tradizione, la cultura, il valore del cioccolato, supportare le pratiche etiche nella filiera del cioccolato di alta qualitàIl Consorzio del Cioccolato di Modica, il Consorzio riunisce le imprese artigiane produttrici di Cioccolato di Modica che ha perseguito lo scopo di dotare il prodotto della I.G.P. Selmi Group, azienda leader nel settore dei macchinari per la lavorazione del cioccolato.

www.cioccolato-to.events

Dall’estate fino a dicembre nelle circoscrizioni torinesi: la cultura dietro l’angolo

LA CULTURA DIETRO L’ANGOLO 2023

 

www.laculturadietrolangolo.it

 

Le novità di questa edizione, il programma, le feste di inaugurazione e i partner.

 

‘La cultura dietro l’angolo’, da un’idea di Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino, giunge alla sua seconda edizione: un programma di oltre 120 attività culturali diffuse nelle circoscrizioni della città che, da maggio a dicembre 2023, porterà la cultura a poca distanza da casa, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione.

 

 

Il bilancio degli effetti della pandemia sulla partecipazione culturale è stato, come dimostrano i dati, molto pesante. Osservando i dati del Piemonte saltano agli occhi alcune evidenze: nel 2021 il 2% dei residenti ha assistito a concerti di musica classica e opera, il 3,1% ha fruito degli spettacoli teatrali e l’11% ha visitato musei e mostre[1]. Ma non solo: questi due anni hanno determinato anche un forte cambiamento nelle abitudini di vita quotidiane delle persone. Le disuguaglianze si sono aggravate, la frammentazione sociale si è ampliata e le relazioni umane si sono indebolite. Tra le strategie adottate dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per mitigare il dilagare di questi processi vi sono, da un lato, la riscoperta degli spazi pubblici di aggregazione della nostra città e, dall’altro, la costruzione di un sistema di alleanze con alcuni dei più importanti attori culturali torinesi.

Il programma di attività La cultura dietro l’angolo nasce, quindi, proprio per rispondere a questa sfida: favorire e facilitare la costruzione di relazioni interpersonali (di vicinato, amicali, di mutuo aiuto…) attraverso buone pratiche di cultura di prossimità.

I risultati positivi della sperimentazione del 2022 – che ha registrato 2300 presenze in occasione delle 80 attività culturali – hanno confermato che la traiettoria individuata è quella giusta. Alla luce di tali risultati e al riscontro positivo da parte del pubblico, Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso non solo di reiterare l’esperienza, ma di lavorare con la speranza di allargare sempre di più il bacino dei partecipanti, ampliare la compagine dei partner e rafforzare la collaborazione con e tra le realtà culturali e sociali del territorio.

Nella sua seconda edizione, La cultura dietro l’angolo rafforza la sinergia e la collaborazione con le istituzioni pubbliche. Fondazione Compagnia di San Paolo e Città di Torino, con questo programma, guardano insieme nella stessa direzione: favorire la parità di accesso ai diritti culturali, moltiplicando le occasioni e rendendo sempre più capillare sul territorio un’offerta culturale di qualità.

Ed è proprio sulla base di questa visione comune, che il programma de La cultura dietro l’angolo si arricchirà in estate della collaborazione con alcune progettualità del “Programma culturale estate 2022-2023” e in autunno con le iniziative di “Circoscrizioni, che spettacolo… dal vivo!”. Altra importante novità della seconda edizione, sempre in ottica di valorizzazione degli spazi pubblici, è il coinvolgimento delle Biblioteche Civiche Torinesi e del Centro Interculturale della Città di Torino. Punti di riferimento sul territorio, la Biblioteca civica Italo Calvino, la Biblioteca civica Don Lorenzo Milani e il Centro Interculturale vanno ad ampliare la rete dei presidi civici territoriali che collaborano attivamente al progetto e che saranno sede delle attività. Tra i nuovi partner territoriali anche il community hub Beeozanam.

Non solo più attività in più luoghi, ma anche più linguaggi artistici ed espressivi, aprendosi anche alla fotografia e all’arte moderna e contemporanea. L’edizione 2023 si arricchisce, infatti, anche in termini di proposta grazie al coinvolgimento di importanti realtà del comparto museale e teatrale, come TPE – Teatro Piemonte Europa, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

 

IL PROGRAMMA 2023

 

Da maggio 2023

La cultura dietro l’angolo riparte dalla partecipazione culturale come leva principale per favorire la costruzione di relazioni interpersonali. Grazie alla collaborazione inedita tra alcuni dei più importanti enti culturali della città e dieci presidi civici, La cultura dietro l’angolo propone un ricco calendario di appuntamenti gratuiti nelle circoscrizioni per ridurre le distanze attraverso arte, storia, musica, teatro, scienza e fotografia.

Si tratta di una proposta distribuita capillarmente su tutto il territorio cittadino per un tempo prolungato.

L’Unione Musicale propone attività laboratoriali coinvolgenti, in un clima informale e rilassato: Tutti in coro! offre la possibilità di provare l’esperienza del cantare insieme, mentre con Ascolta che musica si scopriranno segreti e curiosità della musica classica e degli strumenti musicali ascoltando dal vivo alcuni brani famosi.

Con il laboratorio di narrazione Racconti di quartiere del Teatro Stabile di Torino i cittadini potranno, invece, condividere memorie, personaggi e luoghi che hanno caratterizzato e che ancora oggi rappresentano un simbolo del loro territorio.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione TRG e l’Ospedale Koelliker si potrà scoprire cosa succede quando la comicità incontra la prevenzione: Bugiardini sarà un racconto comico per parlare di temi importanti, per sorridere alle abitudini sbagliate e cercare di capire quali sono quelle che possono aiutare a stare meglio, attraverso il linguaggio teatrale.

Quali emozioni possono trasmettere le fotografie? Come si realizza un ritratto? A queste domande cercheranno di rispondere i laboratori Incontri di emozioni e Ritrattiamoci, progettati da Gallerie d’Italia – Torino e realizzati da Civita Mostre e Musei. Tramite la tecnica del collage, immagini delle opere della collezione e scatti fotografici si potranno, infatti, realizzare opere personali cariche di emozioni e originali autoritratti.

La scoperta della molecola del DNA e del cuore saranno, invece, i temi delle attività dell’Associazione CentroScienza Onlus: con Innocente fino a test genetico contrario si imparerà a conoscere la struttura del DNA e il suo utilizzo anche nelle indagini della polizia scientifica; con Cuore, macchina fondamentale si andrà alla scoperta dell’anatomia di questo organo fondamentale e di tutto l’apparato circolatorio.

Le memorie individuali e collettive saranno al centro delle attività del Museo Egizio: Ricordati di te è un laboratorio pensato per avvicinare i partecipanti alle storie custodite dai musei, con uno sguardo personale ed emozionale. Sarà seguito da una visita guidata gratuita all’interno del Museo Egizio per i partecipanti.

TPE – Teatro Piemonte Europa propone Imparare a guardare senza occhi, un laboratorio teatrale aperto a tutti, finalizzato a scoprire e ad amplificare tutte quelle capacità di percezione sensoriale non legate direttamente all’organo della vista.

Infine, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con Theatrum Sabaudiae propone Posa la tua ombra, un laboratorio che permetterà di sperimentare la forza della gestualità a partire dalle opere d’arte e dal dialogo con la creazione di sagome-ombra.

 

La card

Ad arricchire ulteriormente le opportunità per i cittadini vi è la tessera gratuita La cultura dietro l’angolo, che offre numerose proposte e occasioni culturali. La tessera consente di entrare gratuitamente al Museo Egizio, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo fino alla fine dell’anno e di poter assistere con riduzioni a concerti, spettacoli e incontri previsti dalle stagioni autunnali di Unione Musicale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Fondazione TRG, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Associazione CentroScienza Onlus.

È possibile scoprire tutte le agevolazioni sul sito www.laculturadietrolangolo.it e richiederla presso i presidi territoriali che partecipano al programma.

 

I partner

L’impegno collettivo, le sinergie, l’ascolto reciproco e lo scambio di competenze tra tutti i partner coinvolti sono ciò che rendono possibile la realizzazione del programma.

La cultura dietro l’angolo è un progetto di Fondazione Compagnia di San Paolo, con la collaborazione della Città di Torino. L’iniziativa è sviluppata con la Fondazione Ufficio Pio, Arci Torino, la Rete Case del Quartiere, la Rete di Torino Solidale. È resa possibile grazie all’impegno di enti quali Associazione CentroScienza Onlus, Museo Egizio, Unione Musicale, Fondazione TRG, TPE – Teatro Piemonte Europa, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, coordinati dall’Associazione Abbonamento Musei.

Il programma è realizzato grazie all’importante collaborazione di dieci presidi civici territoriali: Casa nel Parco nella Circoscrizione 2; Fabbrica delle E/Binaria nella Circoscrizione 3; Più SpazioQuattro nella Circoscrizione 4; Casa Vallette e Beeozanam nella Circoscrizione 5; Bagni Pubblici di via Agliè, Biblioteca civica “Don Lorenzo Milani” e Centro Interculturale della Città di Torino nella Circoscrizione 6; Biblioteca civica “Italo Calvino” nella Circoscrizione 7; Casa del Quartiere di San Salvario nella Circoscrizione 8.

Il programma si avvale, inoltre, del prezioso contributo di altri presidi della Rete Torino Solidale, come Cascina Roccafranca, Gruppo Abele e della Consulta per le Persone in Difficoltà.

Il welfare aziendale parte dalla sanità: servizi di prima infanzia nelle Asl

Via al bando da 3 milioni e mezzo di euro per l’attivazione di servizi per la prima infanzia nelle Aziende Sanitarie Locali, nelle Aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, in forma singola o associata. L’assessore Caucino: «Progetto “rivoluzionario”. Puntando sul welfare aziendale il Piemonte si conferma una regione che sostiene la famiglia e la natalità, favorendo l’inclusione».

 

Progetti, idee, soluzioni innovative che diventano fatti concreti. La proposta, lanciata mesi fa proprio dalla sua Biella, in un incontro con i vertici dell’Asl locale, dall’assessore regionale alla Famiglia, Chiara Caucino, è diventata realtà: la Regione Piemonte ha pubblicato infatti un bando per l’attivazione di servizi per la prima infanzia nel Sistema Sanitario Piemontese.

L’iniziativa, rivolta alle Aziende Sanitarie Locali, Aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, in forma singola o associata mira a sostenere l’attivazione di servizi dedicati a quella fascia d’età, offrendo un prezioso supporto ai lavoratori delle aziende coinvolte: sintetizzato con una parola – anzi, con due – welfare aziendale. 

Si tratta infatti di servizi che costituiscono un importante strumento per agevolare i genitori lavoratori nelle aziende sanitarie pubbliche piemontesi, consentendo loro di conciliare le esigenze professionali con quelle familiari e possono essere anche eventualmente aperti agli utenti delle aziende sanitarie, fornendo loro un’opportunità preziosa durante le visite mediche o gli esami.

Ma di cosa si tratta, in concreto? Lintervento finanzia lapertura e il mantenimento di uno o più servizi educativi per linfanzia tra nidi dinfanzia, Micro nidi e Centri di custodia oraria (baby parking) e Spazi gioco, senza dimenticare le ludoteche.  I servizi dovranno essere erogati presso locali allinterno delle strutture o comunque in spazi di appartenenza ai soggetti beneficiari. Per servizi per la prima infanzia di carattere «aziendale», si intendono, quindi, le strutture attivate presso i luoghi di lavoro o nelle loro vicinanze che destinino ai figli dei dipendenti o collaboratori (a vario titolo) delle aziende coinvolte nella realizzazione, una quota di posti superiore al 50%.

Le risorse messe a disposizione per questo bando ammontano, complessivamente, a 3,5 milioni di euro. Ciascuna domanda può ottenere un finanziamento che varia da 200.000 euro a 250.000 euro, consentendo alle aziende di sviluppare progetti adeguati alle proprie esigenze e alla dimensione dell’utenza.

Le Aziende interessate a partecipare al Bando – che sono già state tempestivamente avvisate dalla stessa Caucino via email – dovranno presentare la propria domanda attraverso l’invio di una PEC entro e non oltre il 9 ottobre 2023.

«Con questo provvedimento – spiega Caucino – che reputo a suo modo “rivoluzionario”, oltre a mantenere, ancora una volta, la parola data, il Piemonte conferma il proprio impegno nel promuovere servizi e iniziative che favoriscano la conciliazione tra vita professionale e familiare, contribuendo al benessere delle famiglie e alla crescita del tessuto sociale ed economico del territorio». «D’altronde – prosegue Caucino – con questa scelta, che parte dal Sistema Sanitario Piemontese ma che in futuro potrà essere estesa ad altri comparti – andiamo a investire proprio sulla famiglia, sulla sostenibilità del lavoro e, di conseguenza, sosteniamo la natalità che è il vero problema non solo del Piemonte, ma di tutta l’Italia». «Troppo spesso – conclude Caucino – e mi riferisco in particolare alle mamme, ma non solo, dedicarsi e concentrarsi sul proprio lavoro e gestire i figli, specie i più piccoli, diventa una “missione” davvero ardua o, in alternativa, costosa. Puntare sul welfare aziendale, quindi, non significa soltanto quanto detto più sopra, ma anche rendere il Piemonte sempre più inclusivo e attento alle più concrete esigenze di chi, ogni giorno, è costretto, giocoforza, a convivere con miriadi di difficoltà».

I dettagli completi del Bando, nonché il modulo di domanda e tutte le informazioni necessarie, sono disponibili all’indirizzo web https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/attivazione- servizi-prima-infanzia-nel-sistema-sanitario-piemontese.

 

Per eventuali dubbi o richieste di chiarimenti, è possibile contattare l’indirizzo email pariopportunita-fse@regione.piemonte.it

Al Pala Gianni Asti le stelle della pallavolo

Gli Europei fanno tappa a Torino

 

 

Per tre giorni Torino sarà la capitale del volley.  Sarà l’occasione per vedere all’opera e da vicino le azzurre: la torinese Lubian e poi Egonu, Antropova e tutte le grandi protagoniste della pallavolo italiana .

Fino mercoledì al Pala Gianni Asti saranno di scena con la Nazionale italiana le rappresentative di Bosnia ed Erzegovina , Bulgaria, Croazia, Romania e Svizzera.

Ieri la conferenza stampa con gli allenatori e delle capitane delle sei squadre; ieri sera  il via alle gare con la partita tra Bosnia ed Erzegovina e Romania, alle 18, seguita alle 21.15 dal match tra Croazia e Svizzera.

L’attesa è però tutta per oggi e mercoledì quando protagoniste al pala Gianni Asti saranno Sylla e compagne . Entrambe le gare delle azzurre sono in programma alle 21.15.

Per acquistare gli ultimi tagliandi disponibili per assistere alle gare: https://www.ticketone.it/artist/cev-eurovolley-women/

In punta di piedi. Sabato 26 agosto a Gavi il libro di Clara Cipollina

Sabato 26 agosto, alle 18,15 presso l’Oratorio dei Bianchi di Gavi, Franco Verdona presenterà il libro di Clara Cipollina “In punta di piedi e socchiudendo gli occhi” (Impremix Edizioni,Torino). Un racconto che si presenta come un atto liberatorio, una testimonianza ad alta voce di una storia che si incrocia con altre. La scrittura di Clara Cipollina è chiara,mai banale,spesso essenziale,talvolta drammatica. Storie che s’inframmezzano tra un capitolo e l’altro, diventano un tutt’uno con il dialetto di Gavi e la terra dove l’autrice è nata e cresciuta, con le atmosfere di casa e dell’aia della cascina che rimandando alle origini, alla terra, al tema già sviluppato attorno alla figura del padre – il contadino Mario, mezzadro classe 1911 – protagonista del suo precedente libro, Le mani e la terra. E’ un viaggio a ritroso, con passo lento e garbato, quello che Clara compie in “punta di piedi”, partendo dalla cascina del Merlo, sotto la Madonna della Guardia, dove lo sguardo si perde tra colline e vigneti fino a Gavi. Nei traslochi con il mobilio caricato sul carro trainato dal bue si rivivono le immagini dell’epopea contadina che il cinema di Ermanno Olmi ci regalò con L’albero degli zoccoli . L’incedere della narrazione porta il segno di una umanissima filosofia che ruota attorno al senso della vita dell’autrice, insegnante in pensione che ha scritto anche un importante volume accademico su Matteo Vinzoni, il celebre cartografo della Serenissima Repubblica di Genova. Un grumo di emozioni e di tremendi punti interrogativi imposti dalla scoperta e dallo sviluppo della sclerosi multipla con la quale è costretta a convivere da molto tempo. Le radici sono importanti, e Clara Cipollina con il piglio della bambina “_cianfurosa” _di un tempo lo ricorda al lettore facendolo partecipe, conducendolo senza obbligo sulle tracce di se, gratificandolo con il susseguirsi delle scoperte. La scuola con i vecchi banchi e “_l’odore d’inchiostro nei calamai profondi_”, il lavoro a giornata nei campi, i genitori e i fratelli, le fughe e la grande fame d’affetto e considerazione. Gran parte dei ricordi ruota attorno a quell’universo contadino che si raffigura nell’albero in fondo all’aia. E’ lì che troviamo il suo imprinting, la linea retta, quasi un solco tracciato dal vomere di un aratro nelle terre attorno al Lemme che ne segna carattere e personalità. Il ritmo del racconto è segnato da frequenti flashback, da rimandi e ritorni che seguono una logica precisa, quasi che Clara – da ottima insegnante di lettere qual è stata – avesse steso tra le parole un invisibile filo da seguire. Scrive:”.._la nostra prima casa a Gavi era nel Filatoio, anticamente una filanda, tanti piani, tanti appartamenti che mi sembravano incastrati insieme, scale e corridoi si erano mangiati l’aia della mia cascina_”. Ebbe in seguito un’altra opportunità quando “_dal filatoio traslocammo nella casa della Mentina, spostandoci semplicemente sull’altro lato della strada, in quel lembo di terra incastonato tra le case, ritrovai un pezzetto dell’ aia antistante la cascina. In alto riebbi una pagina di cielo a scandire il giorno dall’alba alla notte_”. I ricordi del microcosmo racchiuso nel cortile, i giochi con gli amici, le memorie gastriche dell’olio di fegato di merluzzo, il DDT che a quel tempo si spruzzava generosamente per contrastare mosche e insetti, si intervallano con le angosce di una donna che deve fare i conti con gli impedimenti, le limitazioni imposte dalla malattia invalidante, la sensazione di essere privata della propria femminilità. Il racconto scorre lungo le oltre trecento pagine proponendo immagini che, come in un caleidoscopio, mescolano memoria e quotidianità. Le magistrali a Novi, dalle Pietrine; la vecchia Genova con i suoi caruggi e le _crêuze (“.__.amavo vedermela addosso, imponente, arrampicata sulla montagna alla mia sinistra, lambita dal mare alla mia destra..__”) ai tempi dell’Università e degli studi sull’amato Vinzoni che rivoluzionò la cartografia; gli anni omegnesi, nella città natale di Gianni Rodari sulle rive del lago d’Orta, dove insegnò per diversi anni (.. “__la scuola media Filippo Maria Beltrami, dove mi aspettava la 1°E, la mia prima scolaresca, indimenticabile, come il primo amore__”) il matrimonio e i figli, il presente spesso difficile, reso complicato dalla malattia. In questa originalissima autobiografia un posto speciale è occupato da ricordi come quelli delle notti stellate sul Lemme._ _”__Alle cascine da bambina vivevo la notte nelle serate di veglia nelle stalle, ma a Gavi, quando la luce della luna invadeva la stanza dove dormivo, sostavo a lungo dietro il vetro della finestra ad osservare l’incanto delle scie luminose che si formavano sull’acqua del Lemme e sulle fronde dei salici piangenti. I terrazzini delle case dove ho abitato a Gavi, soprattutto quello della casa della Mentina e quello odierno della casa che appartenne allo zio Baci e alla zia Pina, costituirono delle meravigliose balconate sulla ruralità della mia infanzia__”._ _La donna matura, riflessiva e disincantata, si mescola con l’animo d’eterna bambina. _Lungo il suo cammino in punta di piedi Clara Cipollina fa come l’acqua della Nigoglia che, ostinata, esce dal lago d’Orta, attraversa Omegna e “_scorre in direzione contraria_”. Tornano entrambe alle sorgenti, verso casa. Al tempo della sua permanenza Omegna, città delle caffettiere, vantava un tessuto sociale vivace, un microcosmo a dimensione umana con tanti punti di aggregazione che ne accompagnarono la crescita e la sensibilità, saldando amicizie e rapporti. Oltre a Gavi e al lago d’Orta c’è poi Novara, città dove vive tutt’ora. Come scrisse Nadia Gallarotti, forse e senza voler far torto a nessuno l’amica più cara di Clara nella prefazione del suo primo libro, era “_la città necessaria, vicino al posto di lavoro di Bruno_”, in grado di garantire a Clara “_un ritmo di vita più accettabile e l’accesso più facile alle cure di cui ha avuto bisogno_”. Novara con le fredde nebbie d’inverno “_che avvolgono i suoi viali, mettendo i brividi nelle ossa, ma anche la sorpresa- in primavera di scoprire un paesaggio, tutt’attorno alla città, che si trasforma in un lucido specchio, dove l’azzurro del cielo si riflette nell’acqua delle risaie_”. La narrazione si chiude con un capitolo dolente, difficile. La scomparsa prematura di Nadia nel febbraio del 2018, i ricordi resi pubblici nell’ultimo saluto che proprio lei rivolse all’amica. Si avverte il senso del vuoto, dell’assenza che può essere mitigata solo parzialmente dalle memorie condivise. E la consapevolezza che la vita continua a girarci intorno e dobbiamo strapparne a brandelli , di volta in volta, qualche morso, come fa Clara Cipollina raccontandosi nel libro, con determinazione e coraggio.

Marco Travaglini

Per 8 giorni la Birra Artigianale Italiana si dà appuntamento a Biella

BOLLE DI MALTO 2023 SI AVVICINA!

Dal 28 agosto al 4 settembre 2023 a BIELLA

“Che rumore ha la felicità?”

Per 8 giorni la Birra Artigianale Italiana si dà appuntamento a Biella in collaborazione con SLOW FOOD ITALIA e con grandi ospiti musicali come TROPEA e ALEX BRITTI

 

Si scaldano i motori per la partenza della VII Edizione di Bolle di Malto 2023 a Biella, la più grande rassegna nazionale dedicata alla birra artigianale e alla promozione della cultura brassicola in ogni suo aspetto che dal 28 al 30 agosto prenderà il via con BOLLE OFF, proponendo degustazioni e approfondimenti culturali dalle ore 16 alle 20, diffusi nella città di Biella, per poi entrare nel vivo con BOLLE ON, dal 31 agosto al 4 settembre con gli Stati Generali della Birra e gli eventi musicali dal vivo fino a tarda notte.

Sono state più di 100 mila le presenze registrate nella precedente edizione e anche quest’anno si attendono altrettanti visitatori, da tutta Italia e dall’estero, con l’obiettivo di superare di gran lunga le stime dell’anno scorso. I numeri del 2022 parlano chiaro: 45.000 litri di birra erogati, 80.000 bicchieri spillati, 30 relatori per gli Stati Generali della Birra, 40 ore di musica dal vivo e 5 lingue straniere parlate (inglese, tedesco, spagnolo, francese e olandese).

Quest’anno ci saranno centinaia di birre artigianali provenienti da tutto il territorio nazionale, street food di qualità, musica dal vivo con artisti locali, esordienti, nazionali e incontri con esperti e laboratori del gusto dove sperimentare la gastronomia locale e nazionale.

La cucina di strada offrirà le migliori specialità regionali e gourmet, i concerti e l’intrattenimento dal vivo si presteranno tutte le sere a essere la base fondamentale per degustare al meglio le birre in piazza mentre i corsi e le degustazioni rappresenteranno il punto d’incontro ideale tra esperti ed appassionati oltre agli eventi di promozione culturale e territoriale, durante i quali saranno promosse le mete di interesse artistico-culturale che più valorizzano il contesto locale e regionale in cui si inserisce la manifestazione.

Per otto giorni la il capoluogo biellese diventerà la Capitale italiana della Birra Artigianale con 8000 mq di esposizione, birrifici artigianali da 20 regioni italiane, oltre 300 stili di birra, più di 100 varietà di cucine di strada e 2400 minuti di musica live.

In piazza Martiri della Libertà sarà rappresentato il meglio del panorama brassicolo italiano con nomi come: Almond ’22AltaviaBaseiBeer InBirra PerugiaBirrificio CourmayeurBirrificio degli OstuniBirrificio del VultureCanediguerraCroce di MaltoElvo MaltsHilltopIl MastioJebKaussLa VillanaOkoreiOtusPiccolo Birrificio ClandestinoRabelRetortoUn Terzo ed un muro di spine realizzato per accogliere le altre regioni ospiti.

A rendere ancora più speciale l’evento, il lancio della seconda edizione degli Stati Generali della Birra Artigianale Italiana, realizzati in collaborazione con Slow Food Italia, durante i quali si terranno una serie di convegni, dibattiti e speech ospitati nell’Arena Bolle. Inoltre, sarà allestita un’area dedicata in cui sarà ospitata una rappresentanza del Mercato della Terra di Slow Food dove acquistare prodotti di alta qualità e trovare spazi per fare comunità, creando scambi culturali e facendo educazione alimentare e dove i piccoli produttori e gli artigiani del cibo saranno i veri protagonisti.

Grazie a questa rinnovata partnership con Slow Food Italia, Bolle di Malto sarà presente a Cheese 2023 a settembre, parteciperà a ottobre al primo evento di Slow Food Italia a Taranto e ricoprirà un ruolo di rilievo a Terra Madre Salone del Gusto 2024.

 

Il cuore di Bolle di Malto sarà la piazza ovvero il centro della città di Biella con l’area di piazza Martiri della libertà che saranno attive ogni giorno della manifestazione con ingresso gratuito e al suo interno troveranno sede gli spazi di maggiore attrazione come Arena Bolle, l’area dedicata alle degustazioni e agli approfondimenti culturali, Casa Bolle, la casa ufficiale di Bolle di Malto dedicata alle aziende del territorio nazionale e gli incontri degli Stati Generali della Birra.

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Tutte le sere, dal 31 agosto al 4 settembre, sul palco centrale prenderà il via una ricca programmazione di musica dal vivo ad ingresso gratuito con artisti di grande richiamo che si esibiranno per il piacere del pubblico fino a notte inoltrata. Si parte ufficialmente il 31 agosto con l’esibizione della Bandberry Smoke e dei Sempre Noi (tribute band degli 883), ma ogni volta la serata sarà aperta dalla resident band dei Torpedo Blu e poi puntualmente chiusa dal dj set finale.

Il 1 settembre suoneranno i Dark Side e a seguire la Rocketti band, tribute band di Vasco Rossi mentre il 2 settembre sarà protagonista Daniele Groff, il cantautore originario di Trento e ispirato al brit pop inglese degli Oasis, venuto alla ribalta con la vittoria a Sanremo Famosi nel ’98 grazie al brano “Daisy” e ritornato di recente sul palco, lanciando un crowdfunding per registrare il nuovo album. Nel 1999 ha firmato il leit motiv della colonna sonora de “Il pesce innamorato” di Leonardo Pieraccioni con la canzone “Everyday” e di recente ha pubblicato l’ultimo singolo “Sempre nella mia testa”; chiuderanno la serata Schegge Sparse, tribute band a Ligabue e il consueto dj set.

Il 3 settembre invece toccherà alla talentuosa band biellese dei Cento’s aprire la serata che vedrà sul palco prima la giovane band indie dei Piazza Bologna, che dopo i primi due singoli sono entrati nella 50 Viral di Spotify e poi i Serendipity, il gruppo musicale bergamasco, inserito nella scaletta dello scorso concerto del 1 maggio a Roma, che con quasi un milione e mezzo di ascolti è considerato uno dei più promettenti della scena indipendente nazionale. Dopo di loro arriveranno i Tropea alias Pietro, Mimmo, Piso e il Claudio, la giovane band milanese che è stata una delle rivelazioni di X Factor 2022, dove con la squadra di Ambra sono stati tra i finalisti più applauditi in assoluto: ora girano in lungo e in largo i club italiani con il loro “Spring Inferno Tour”.

Gran finale il 4 settembre con Mille, la cantautrice vincitrice assoluta di “1MNEXT” il contest del concerto del 1 maggio a Roma dove ha cantato il suo singolo “Sì, Signorina” e Alex Britti, il chitarrista e cantautore capitolino, appartenente agli esponenti di spicco della Scuola Romana. Considerato uno dei maggiori chitarristi italiani ha pubblicato nel 2020 il singolo “Una parola differente” che ha segnato il suo ritorno dopo la collaborazione con Salmo a tre anni di distanza da “In nome dell’amore – Volume 2”, facendo poi seguire nel 2022 “Mojo”, l’ultimo album, completamente strumentale. Per festeggiare al meglio i venticinque anni dalla prima esibizione ad aprile 2023 ha inaugurato la sua nuova fase artistica con la pubblicazione sulla sua etichetta It.Pop distribuito Believe di due singoli “Tutti come te” e “Nuda”. Entrambi brani dal sound inconfondibile con cui il chitarrista romano ha voluto rivelare al proprio pubblico le sue due anime pop e cantautorali.

I pilastri su cui si fonda Bolle di Malto anche per questa edizione 2023 sono Cultura, Territorio e Inclusione uniti al modo in cui attraverso la valorizzazione del patrimonio brassicolo artigianale questi si riflettano sul benessere della persona e sulla diffusione di buone pratiche legate al bere bene e responsabile oltre che ai temi centrali della salute alimentare.  Da qui nasce il claim scelto per la VII edizione della rassegna “Che rumore ha la felicità?” con l’intento di affermare che anche attraverso iniziative come queste la felicità delle persone deve essere messa al centro e soprattutto può essere misurabile: per provarlo ci sarà un evento a sorpresa che coinvolgerà tutto il pubblico presente a Bolle di Malto.

Al culmine degli incontri in programma si terrà domenica invece una giornata dedicata ai premi con la seconda edizione dei premi “Bolle di Malto” dove saranno consegnati nell’ordine i riconoscimenti per: “Birra creativa”, “Birrificio sostenibile” e “Mastri Birrai in collaborazione”.

L’anno scorso per ciascuna di queste sezioni sono stati premiati rispettivamente: il Piccolo Birrificio ClandestinoBirrificio Kauss Cane di Guerra.

Bolle di Malto è un’idea di Raffaele Abbattista e Marta Florio,  è organizzata dall’Associazione Cortocircuito con la media partnership de Il Biellese, Fermento Birra Magazine e Radio Juke Box, con il patrocinio e il contributo della Regione Piemonte,  Consiglio Regionale, Provincia di Biella, Comune di Biella, Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Fondazione Biellezza, ATL Terre dell’alto e Co.S.R.A.B. e con il patrocinio di VisitPiemonte, Ascom Biella, Confartigianato Biella, Slow Food Italia, Union Birrai, GAL – Montagne Biellesi, in attesa Ministero del Turismo, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Mughini, il “rompicazzi” come categoria dello spirito

È il polemista italiano più attenzionato dai retequattristi in fascia preserale. Siamo tutti o quasi sintonizzati lì, a sentire i dati sull’audience.
Situazionismo, smorfie narcise e torture alla sedia. E’ Giampiero Mughini, opinionista di vecchia scuola. Analogico per anagrafe. Dotato di profonda cultura e vasta bibliofilia. Un passato in gioventù, nel radicalismo politico marxista di Lotta Continua, subito lasciato alle spalle, per manifesto odore di bruciato. Il suo ultimo libro:”I rompicazzi del Novecento, piccola guida eterodossa al pensiero pericoloso” ( Marsilio, collana gli specchi, 2022, 248 pagg., €. 19) è la rivelazione letteraria di un “altro” Mughini. Scrittore di vaglia.
Inizia la narrazione, trattando estesamente della Romania sotto il feroce regime fascista e antisemita di Corneliu Codreanu. Nei primi decenni del secolo scorso. Attraverso le storie di vita, di tre intellettuali di punta di quel periodo, Emil Cioran, Mircea Eliade e Eugène Jonesco, spiega la natura dell’oppositore, nelle pieghe più sottili del suo comportamento e della sua psicologia. Esistenze vagliate e analizzate ai raggi x. Prosegue su questa falsariga, a raccontare dell’Italia in guerra di Giovanni Ansaldo, Giaime Pintor e Giuseppe Prezzolini. Degli “estremisti moderati” li avrebbe definiti Mario Pannunzio. Vissuti tra la pratica prudente del dissenso e l’anelito insopprimibile alla libertà. Sempre, purtroppo, sotto lo sguardo vigile della dittatura mussoliniana. E non si poteva nascere altrove.
Il “rompicazzi” come categoria dello spirito, rifiuta il tutto che lo ingloba. Il tutto conforme. Una spallata a destra e una a sinistra. Rischiando il carcere e a volte perdendo la vita. La dove la linea di demarcazione tra l’ ‘onore’ e la ‘vergogna’ diviene sempre più sottile e indecifrabile. Il nostro poi, uscendo dalla storia politica, ci porta dentro l’anticonformismo rompicazzista ravvisato nel costume del dopoguerra. Attraverso le vite dello scrittore Giovanni Celati, della band inglese dei Rolling Stones e della regina degli scandali mondani capitolini Marina Ripa di Meana. E poi la sua vita da “rompicazzi orgoglioso di esserlo”, come si autodefinisce al calar del sipario testuale, Mughini Giampiero. Tra licenziamenti e congedi dai giornali di ogni colore, sempre in direzione ostinata e contraria. Sia che fossero “lib” oppure “lab”. Senza compromessi volti a sacrificare il suo libero pensiero critico. Pagando sempre di persona. Mai utilizzando il “come dire” tanto in voga oggi, nel parlato intercalare del linguaggio radio-televisivo. “Come dire” virgola e poi niente. Un unicum di cui hanno buttato via lo stampo. Irreplicabile, se non da se. Chi vuole se lo perda. In video, su carta. Lui non fa una grinza.

ALDO COLONNA

Sempre più turisti in Piemonte. Record di americani

Continua la crescita dei turisti che scelgono il #Piemonte: la tendenza è consolidata dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Turistico della Regione ed è dovuta soprattutto al mercato estero, aumentato del 22 per cento nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022 e un con un livello di soddisfazione di 87,3/100, superiore agli 86,7/100 della media italiana.

Più in generale è tutto il settore rilevato da VisitPiemonte – DMO ad essere in crescita: per esempio, rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso gli arrivi sono aumentati del 14,3 per cento e le presenze del 10,1 per cento, con un record di crescita del 50 per cento di pernottamenti di turisti provenienti dagli Stati Uniti, seguiti da Francia, Svizzera e Germania. Bene anche il mercato interno, con una crescita degli arrivi che oscilla dal 20 al 25 per cento prevalentemente da Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna e con laghi e colline che registrano l’incremento più consistente, tra il 10 e il 20 per cento, se pur le presenze si concentrino principalmente sui territori di Torino e prima cintura dove si supera oltre il 35 per cento dei pernottamenti piemontesi. Un andamento confermato anche dai numeri dell’aeroporto di Torino, che dall’inizio dell’anno ha contato 2.268.490 passeggeri, in aumento del 18,7 per cento rispetto al 2022.

«Abbiamo scelto di investire risorse importanti sul turismo e di continuare a farlo anche negli anni della pandemia, per essere pronti ad accogliere l’interesse crescente verso il nostro territorio non appena le condizioni hanno reso possibile il ritorno ai viaggi – commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e Vittoria Poggio – Assessore Regionale – Ora raccogliamo i frutti di questo lavoro, con l’aumento degli arrivi dall’estero a conferma che il nostro territorio è un’eccellenza turistica a tutto campo. Questi risultati di oggi sono per noi un incoraggiamento a proseguire su questa strada anche per gli anni a venire».

Montaldo Torinese “Città per la pace e i diritti umani”

Il diritto umano alla pace, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti, la centralità dei diritti umani, la riduzione delle disuguaglianze, la necessità di operare concretamente per la difesa e l’attuazione di ogni diritto inerente la persona, il contrasto agli egoismi e all’esclusione sociale, la costruzione della vicinanza, dell’ascolto, dell’accompagnamento, della partecipazione, della solidarietà, della legalità e della trasparenza, nonché la convinzione della necessità di investire sui giovani e sulla loro educazione alla giustizia e alla legalità, alla pace e ai diritti umani, alla democrazia e alla cittadinanza, determinano la consapevolezza di agire anche nel nostro Comune di Montaldo Torinese e di riconoscere il nostro Comune come “Città per la pace e i diritti umani”.

Da oggi il Comune di Montaldo Torinese aderisce al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani con sede a Perugia, condividendo le finalità e il programma del Coordinamento che, dal 1986, promuove e coordina le attività di centinaia di comuni, province e regioni per la pace e i diritti umani.

Sarà costituito un “Ufficio per la pace e i diritti umani” con il compito di promuovere una politica di pace e la diffusione della cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali, di ricerca, di educazione, di informazione, di solidarietà e cooperazione che tendano a fare del territorio comunale una terra di pace, impegnata per la pace.

Questa, come altre iniziative intraprese da questa Amministrazione, andrà ad arricchire la proposta culturale per la crescita umana e personale di tutti i nostri cittadini, con particolare attenzione verso il mondo giovanile.

L’Assessore alla Cultura

Emanuela Cardis

Il Sindaco

Sergio Gaiotti

Inizio stentato per i Granata: Toro – Cagliari 0-0

Prima giornata di serie A

Caldo afoso,35 gradi,buona affluenza di 23 mila spettatori e zero gol con 1 punto a testa,tra il Toro ed il neopromosso Cagliari, nell’esordio del campionato 2023/24 per i granata di Juric.
In avvio Sanabria vicino al gol, lo sfiora anche Nandez: è strepitosa la parata di Milinkovic-Savic. Schuurs poi spreca di testa. Ritmi più bassi e poche chance nella ripresa: ci provano nel secondo tempo Vojvoda per il Torino e Pavoletti per i rossoblù del Cagliari,poi ancora Radonjic,per i granata ,nel recupero, ma il risultato non cambia.Il caldo la fa da padrone,con le squadre stanche e le gambe molli,ancora imballate per i notevoli carichi di lavoro estivi.Un punto per i granata che non è da buttare.
Porta inviolata e pensare positivo per il futuro che potrà esser roseo europeo, specialmente,se arriverà l’ottimo attaccante/trequartista Correa dall’Inter.

Enzo Grassano