Ieri sera a Torino nella piazza Enrico Toti un uomo di 39 anni è caduto da un condominio situato al numero civico 15. La polizia e i soccorsi intervenuti hanno potuto soltanto constatare il decesso.
5 luglio 1984, inizia l’amore tra Maradona e Napoli
Accadde oggi
5 luglio 1984, una data storica, l’inizio di un grandissimo amore,non solo calcistico,che dura tutt’ora: eterno. Maradona e il popolo di Napoli.Il fuoriclasse argentino arrivò in una calda giornata d’estate, con uno stadio San Paolo gremito,in tutti gli ordini dei posti, tutti lì ad accogliere quello che avrebbe trasformato da lì a poco i loro sogni in realtà.
Scudetti,coppe Italia,coppa UEFA.Bastarono pochi palleggi per mandare in visibilio i 70mila tifosi del San Paolo,ora Maradona,di Napoli.
“ diventarò l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires“, si presentò così il mitico Diego Armando Maradona ai napoletani.
Nacque così la leggenda.
Un’operazione geniale condotta dal presidente Ferlaino che arrivò dopo più di 50 giorni di trattative con il Barcellona fino all’annuncio del 30 giugno 1984.
Enzo Grassano
Privacy è libertà

Scontro tra auto e camion, muore un 18enne
In uno scontro tra un’auto e un camion è deceduto poco dopo essere stato portato all’ospedale di Novara il 18enne rimasto coinvolto. L’incidente si è verificato ieri sulla superstrada dell’Ossola, tra lo svincolo di Villadossola e Domodossola.
Il complesso ospedaliero “ex Astanteria Municipale Martini” di via Cigna 74, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, sarà interessato da un progetto di recupero per la realizzazione di un nuovo volume destinato a ospitare una Centrale Operativa Territoriale (COT) che avrà il compito di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e socioassistenziali.
L’intervento nasce per soddisfare esigenze funzionali dettate dalla necessità di spazio per ospitare tre Centri Operativi Territoriali, rispettando gli standard previsti sia dal regolamento igienico edilizio della città di Torino che dalle direttive dell’ASLTO e garantendo la qualità ed il contenimento dei costi d’intervento.
Il progetto, scelto tra le diverse possibili opzioni valutate, prevede la costruzione di un piano al di sopra della ex centrale termica seminterrata, adiacente al prospetto interno dell’Astanteria. L’intervento di sopraelevazione ricalca il perimetro del corpo di fabbrica seminterrato con alcuni mirati ampliamenti al fine di ottenere una superficie di pavimento regolare a perimetro rettangolare.
Il nuovo piano, completamente fuori terra, ospiterà le tre COT ed è concepito come un blocco autonomo in quanto l’edificio principale dell’Astanteria Martina è al momento in disuso. Pertanto dovrà essere isolato dal resto dei fabbricati esistenti, compreso il sottostante piano ex Centrale Termica, sia per il contenimento energetico sia per la sicurezza antincendio. Il piano di sopraelevazione si imposterà sulle strutture esistenti in cemento armato formata da pareti e solette piene, con un aumento della superficie lorda di pavimento pari a 322 mq.
Il nuovo corpo di fabbrica assumerà la forma di parallelepipedo a base regolare con tetto piano utilizzabile in futura anche come terrazzo.
Per accedere al piano in sopraelevazione sarà realizzata una rampa adatta anche a persone con difficoltà motorie. Il nuovo piano riservato alle attività delle COT, divise in 3 unità, dovrà essere completamente isolato dall’esistente fabbricato principale fino a quando non saranno completate la ristrutturazione ed il recupero funzionale dell’ex Astanteria Martini.
L’immobile ricade, secondo il P.R.G. vigente, come “edificio di valore storico – ambientale”, trattandosi quindi di intervento di adeguamento di un complesso con funzioni di pubblica utilità, richiede di avvalersi della facoltà ammessa dall’art. 26 comma 22 delle N.U.E.A. del P.R.G., di realizzare interventi edilizi in aggiunta a quelli indicati nella tabella dei tipi d’intervento di cui all’art. 26 e allegato A delle N.U.E.A. del P.R.G., previa approvazione da parte del Consiglio Comunale.
L’ATTESTATO CONSEGNATO A BRUXELLES DAL NETWORK RECEVIN
Poggio: «Sigillo internazionale sulla capacità di promuovere il territorio»
Protopapa: «Un punto di partenza per diventare più attrattivi»
Marnati: «Occasione storica per il Piemonte»
Radica (Presidente Città del vino): «Regione che merita la ribalta europea»
L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato hanno ricevuto a Bruxelles dal network RECEVIN (Rete Europea delle Città del Vino), il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024, il titolo che a rotazione premia le migliori aziende produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vignaiole di Portogallo e Spagna. La corona di alloro è stata assegnata per tutto il prossimo anno a venti città piemontesi unite sotto un’unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli nei Comuni di Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco.
La consegna del testimone, che dalla regione vinicola del Portogallo del Duoro passa ora al Piemonte, è avvenuta dopo l’esame di tre candidature pervenute all’Associazione Nazionale Città del Vino: Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e appunto la cordata delle città piemontesi. Che alla fine, hanno vinto non soltanto il titolo, ma anche il palcoscenico internazionale 2024 dedicato all’enologia. Per la Regione hanno raccolto l’attestato gli assessori Marco Protopapa (Agricoltura e Cibo) Vittoria Poggio (Cultura, Turismo e Commercio) e l’assessore novarese Matteo Marnati.
«Non uno, ma venti comuni entrano da oggi nella Hall of fame dei luoghi più rinomati al mondo da cui diffondere la cultura del vino – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – un riconoscimento che attesta ancora una volta il primato piemontese in questo settore che attira migliaia di turisti e investitori nella nostra regione. E ne attirerà ancora di più grazie alla programmazione nelle nostre venti città che dal prossimo anno formeranno idealmente una macroregione del vino. Un plauso, dunque – ha aggiunto l’assessore – agli amministratori locali e al Comitato promotore che hanno fatto squadra con un programma giudicato credibile dalla commissione di Recevin che mette un ulteriore sigillo sulla qualità del prodotto Piemontese e sulla capacità di promuoverlo».
«Abbiamo ottenuto dall’Europa questo importante riconoscimento per l’Alto Piemonte e Gran Monferrato vitivinicolo – ha rimarcato l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – che si traduce in una grande occasione di offerta promozionale a livello europeo per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati che vanno dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, Ghemme e Gattinara, i bianchi dell’Ovadese e Gavi, ai rossi dell’Acquese e Casalese, Grignolino e Dolcetto insieme agli Aromatici. Questo è un punto di partenza per lavorare negli anni successivi ed essere più attrattivi per i visitatori europei».
«Questo riconoscimento – ha spiegato l’assessore novarese Matteo Marnati – permetterà a questi 20 comuni di salire, con merito, su uno straordinario palcoscenico europeo di promozione dei due territori. É la dimostrazione che il buon lavoro di squadra paga e si possono raggiungere obiettivi molto prestigiosi. Sarà una storica occasione per far conoscere vini, produttori, paesaggi, ambientazioni con il fine di affermarsi definitivamente sul panorama enologico europeo, puntando sullo sviluppo del marketing territoriale, sull’attenzione alla sostenibilità e soprattutto alla qualità dei prodotti».
«L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato – afferma Angelo Radica, presidente di Città del Vino – ha meritato questo riconoscimento per l’ampia offerta di eventi e iniziative programmate, soprattutto dal punto di vista degli approfondimenti tecnici e vitivinicoli, oltre che culturali e storici. Sono convinto che questo titolo potrà ulteriormente favorire la promozione di importanti territori vitivinicoli del Piemonte, e soprattutto dare un impulso a quel turismo del vino che sempre più caratterizza la voglia d viaggiare e di fare esperienze in territori ricchi di storia e tradizione, cultura e qualità della vita».
Il vicepresidente nazionale di Città del Vino, Stefano Vercelloni, assessore del Comune di Sizzano (NO) e coordinatore regionale delle Città del Vino piemontesi aggiunge: «Un riconoscimento importante che si sviluppa nell’ambito dell’Associazione nazionale Città del Vino, una realtà straordinaria che unisce tantissimi Comuni italiani. La candidatura dell’Alto Piemonte Gran Monferrato racchiude un territorio ampio e variegato, davvero importante nel panorama enologico piemontese. Una zona ricca di vitigni autoctoni e di coltivazioni che meritano una ribalta europea che questo riconoscimento è in grado di dare».
Il dossier Alto Piemonte Gran Monferrato si è affermato sulla concorrenza per il coinvolgimento di ampi territori e di molti Comuni Città del vino dove alla programmazione ordinaria già pianificata durante l’anno si aggiungerà quella straordinaria legata all’evento. E proprio quest’ultima ha fatto la differenza. Il piatto forte saranno le tavole rotonde, le degustazioni, i convegni e le tematiche di carattere generale riguardanti le politiche comunitarie sulla vitivinicoltura, il mercato, il rapporto tra vino e salute, l’educazione al consumo consapevole e l’identità dei territori. Appuntamenti tutti collegati con un continuo passaggio di testimone da una città all’altra spalmati durante un anno intero che promettono di attirare turisti, curiosi e addetti ai lavori.
Sulla scena internazionale per tutto il 2023 resterà ancora la regione vinicola portoghese del Douro vincitrice l’anno scorso del titolo. Dal 2024 toccherà ai Piemontesi.
“Tecnosofia” il farmaco più potente
Maurizio Ferraris e Guido Saracco
presentano “Tecnosofia”
il farmaco più potente
Mercoledì 5 luglio, ore 17.30
Polo del ‘900, Piazzetta Antonicelli, Palazzo San Daniele
Tre grandi personaggi al Polo del ‘900 per esplorare l’alleanza tra tecnologia e scienze umane: sono Maurizio Ferraris, professore di filosofia teoretica e Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino con il loro nuovo libro Tecnosofia: tecnologia e umanesimo per una scienza nuova (Laterza, 2023, 185 pagine, 20 euro) in collaborazione con Laterza. In dialogo con gli autori Piero Bianucci, scrittore e divulgatore scientifico. Ingresso libero, mercoledì 5 luglio, ore 17.30 Piazzetta Antonicelli (ingresso Via del Carmine,14).
VIDEO PRESENTAZIONE FERRARIS-SARACCO AL LINK https://drive.google.com/file/d/1oEE51L-GUlWli1jIlczxU1u4N90BWIhW/view?usp=sharing
SCHEDA DEL LIBRO
Il farmaco più potente a disposizione della scimmia nuda è la tecnica, e la tecnica più potente è il capitale. L’alleanza tra tecnologia e umanesimo può potenziare questo capitale a beneficio di tutti, trasformandolo in un patrimonio dell’umanità. Quanto più la tecnologia e l’umanesimo sapranno interagire, tanto più l’umanità solcherà positivamente la strada del progresso. È questa l’idea che ispira questo libro, frutto della collaborazione tra un filosofo e un tecnologo. Entrambi, infatti, promuovono un giudizio positivo sulla tecnologia perché se è vero – seguendo l’etimo greco – che è insieme un veleno e un rimedio, è innegabile che la capacità tecnologica appartiene all’umanità sin dalle sue origini. E risiede in essa la capacità di conservare e moltiplicare il valore dei suoi beni materiali e culturali a beneficio delle generazioni future.
Nasce il primo TECH EMBA d’Italia
INSEDIATO L’ADVISORY BOARD DEL PRIMO EXECUTIVE MASTER IN BUSINESS & TECHNOLOGY: UNA TASK FORCE DI 30 IMPRESE COME MODELLO DI COESIONE E SCAMBIO PROFICUO PER LA FORMAZIONE DEI MANAGER.
Innovazione tecnologica al servizio delle imprese. E la preparazione manageriale necessaria a sfruttarne il potenziale. Nasce il primo TECH EMBA d’Italia, dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino e la CUOA Business School. Due territori, due culture industriali, una visione comune: creare nuove competenze manageriali per guidare la trasformazione e crescere sul mercato internazionale.
Competitività, crescita, innovazione, sostenibilità, internazionalizzazione. Oggi più che mai sono questi i fattori che permettono alle aziende di restare sul mercato. E le strategie aziendali puntano su nuovi modi di sviluppare le competenze e attrarre e trattenere talenti. Al primo posto la formazione a manager e imprenditori per comprendere le grandi transizioni tecnologiche in atto e coglierne le opportunità. Nuovi modi di organizzare le filiere e nuove strategie competitive, in un mercato globale che risente anche dei cambiamenti geopolitici in atto. Da qui – in un Paese dove l’offerta di alta formazione manageriale è ancora presente a macchia di leopardo – l’esigenza di una proposta formativa che coinvolga tutti i territori, le tipologie di impresa e i bisogni tecnologici, per favorire lo sviluppo delle imprese ed aiutarle a gestire le crescenti complessità strategiche ed operative.
Nasce quindi dai bisogni dell’impresa l’Executive Master in Business & Technology del Politecnico di Torino e CUOA Business School. Nuove competenze per un nuovo modo di fare impresa e management. “Siamo molto orgogliosi di aver portato a compimento un progetto davvero ambizioso, coniugando la dimensione tecnologica, core business del nostro Ateneo, con quella manageriale – dichiara Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – Grazie alla collaborazione con CUOA Business School, infatti, per la prima volta la Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico firma un Executive Master in Business and Technology di altissimo livello, per rispondere alle esigenze di alta formazione delle aziende del territorio. Le tecnologie oggi non solo cambiano rapidamente il mondo del lavoro e la vita delle persone, ma possono e devono costituire un riferimento per le scelte che saranno chiamati a compiere i manager del futuro.”
Primo step, l’incontro tra i manager delle imprese che hanno aderito all’Advisory Board, il comitato che supporta la direzione scientifica dell’Executive Master per uno scambio reale tra formazione e impresa, territorio e crescita economica. Una task force di 30 aziende di diversi settori, diverse dimensioni e diverse culture imprenditoriali a rappresentanza di un sistema di imprese che, dalla piccola azienda del capitalismo imprenditoriale famigliare alla multinazionale tascabile, agli attori globali, risente non solo di una carenza di personale ma necessita più che mai, nel tessuto imprenditoriale in rapida evoluzione, di una preparazione scientifica che consenta al manager o imprenditore di comprendere e governare i nuovi trend tecnologici e i loro effetti sulle diverse aree d’impresa, sui processi e i prodotti del futuro, sulla competizione globale. Ecco quindi che l’Executive Master in Business & Technology del Politecnico e del CUOA propone un’esperienza formativa che legge la tecnologia come un fattore al servizio dello sviluppo d’impresa inteso in modo generale e trasversale. Anche per anticipare le competenze future.
“La collaborazione tra CUOA e Politecnico di Torino nella progettazione e realizzazione del primo Tech-EMBA è decisamente innovativa nel settore dell’alta formazione. Oltre a essere un esempio virtuoso di collaborazione tra Università e Business School, è un progetto che crea sistema anche con le imprese, grazie alla costituzione di un advisory board cui partecipano i rappresentanti di una ventina di aziende – afferma Federico Visentin, Presidente del CUOA Business School e Presidente di Federmeccanica – Il Board si incontrerà in maniera periodica e costante, insieme alla direzione scientifica, per discutere su contenuti ed eventuali aggiornamenti da apportare al nostro Executive Master. Questo sta consentendo e consentirà di avere un approccio ancora più concreto e utile per i partecipanti al Master, mettendo maggiormente in comunicazione il mondo della formazione con quello delle imprese, nell’ambito di una filosofia che CUOA sta portando avanti da 66 anni. Questo accordo tra noi e il Politecnico di Torino si inserisce all’interno del progetto CUOA University Network Business School, nato nel 2019 con l’obiettivo di aggregare le eccellenze della formazione italiana attorno alla nostra scuola. Sono 17 gli Atenei aderenti. Con il Politecnico di Torino, in particolare, stiamo dimostrando come l’attenzione da parte del settore dell’alta formazione verso il mondo delle imprese sia alta e come sia comune l’impegno a fornire strumenti e competenze necessarie a fronteggiare le difficoltà che si incontrano in un contesto competitivo sempre più complesso e sfidante”.
l percorso formativo offerto dal master dura 20 mesi, si svolge nei weekend (brevi e lunghi) e prevede 500 ore di formazione ed esperienza, 10 moduli didattici. Sede principale la Scuola Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino, seconda sede il Campus CUOA di Altavilla Vicentina per alcuni moduli e diverse attività extra formative. Le materie curriculari caratteristiche della business administration (finanza aziendale, controllo di gestione, gestione organizzativa, project management, risorse umane e competenze comportamentali) si intrecciano con i temi di orientamento tecnologico per l’impresa, quali i processi decisionali dei manager guidati dall’uso di dati e analytics nel più ampio ambito della Trasformazione Digitale, l’uso dell’Intelligenza Artificiale in diversi ambiti di lavoro, i paradigmi di sostenibilità e circolarità nelle filiere produttive e nell’uso dell’energia, la robotica e la virtualizzazione in fabbrica, la space economy, l’innovazione nei modelli di business. La metodologia didattica porta in aula, grazie a simulazioni e casi di studio, progetti e problemi reali. Al programma ordinario, si aggiunge uno modulo trasversale che approfondisce l’analisi delle competenze comportamentali per i manager e i diversi modelli di applicazione, ed è accompagnato da un percorso di coaching personalizzato.
“La Notte dei Bikini” all’ippodromo di Vinovo
Ci sono appuntamenti che hanno segnato in positivo la storia recente dell’Ippodromo di Vinovo e quando tornano è sempre una festa. Succederà mercoledì 5 luglio con “La Notte dei Bikini”: sul palco 15 bellissime modelle indosseranno abiti e accessori di Particolari di Martina Silvestri, Rinascimento La Camiceria, Ivanna Shumska e l’intimo di Nicoletta Intimo. A condurre la serata con la consueta competenza e grazia sarà Elia Tarantino, accompagnata dalla musica di Franco Frassi. E chi vuole potrà assistere allo spettacolo comodamente seduto nella terrazza del nostro Ristorante Pizzeria “La Scuderia”, prenotando un tavolo al numero 345.7787032.
Ma ci sarà molta qualità anche nelle otto corse in programma, a partire dalla Selezione Regionale del “Trofeo delle Regioni”, manifestazione sempre molto sentita dalla categoria e riservata ai Gentleman iscritti al Club Piemonte Liguria. Una corsa con i nastri sulla distanza del doppio km, con un solo penalizzato Beatles Boy Treb il quale avrà alle guide non il suo proprietario Marco Scarton, ma Stefano Manzato. Fra i favoriti, Singapore, Uragano Op e Bananarama Jet, senza dimenticare proprio Beatles.
Molta attesa anche per il premio Nuove Leve che vedrà dietro le ali dell’autostart sette debuttanti assoluti di 2 anni che hanno superato la prova di qualifica al via per la prima volta. Una prova sempre seguita con molta trepidazione dagli addetti ai lavori, per capire quanto comincia a valere il loro lavoro sui puledri. In pista genealogie importanti come quelle di Felipe Roc, fratello di Chuky Roc e First Love Bar, primo prodotto di Terra Del Rio.
Appuntamento dalle ore 19,30, come sempre con ingresso gratuito per tutti.
Per la relatrice di maggioranza Sara Zambaia (Lega) “L’ambizione è quella di creare un polo di formazione post universitario, valorizzando master e dottorati di ricerca e promuovendo la connessione con le professioni legate alle arti, musicali, teatrali e cinematografiche di Torino”.
“Il disegno di legge – ha dichiarato Silvio Magliano dei Moderati – mette al centro le grandi competenze dell’Accademia e del Conservatorio, promuove la cultura, l’arte del bello, la musica e l’ingegno umano. Abbiamo bisogno di luoghi come questi che siano attrattivi per il Piemonte. L’auspicio è che arrivino altre risorse con il Pnrr”.
Sostegno anche da parte del Pd al Ddl: “Una proposta già condivisa in commissione cultura – ha specificato l’altro rlatore di minoranza Daniele Valle – Una bella opportunità per attivare investimenti significativi da parte del Ministero, un tassello nel più ampio progetto di riqualificazione della Cavallerizza reale, nuovo polo culturale della regione”.
Nell’ambito della discussione generale sono intervenuti esprimendo parere favorevole anche Francesca Frediani (M40-UP) e Sarah Disabato (M5S)