ilTorinese

Record per l’ottava edizione di Xmas Comics

 

Oltre 24.000 appassionati hanno celebrato la cultura nerd.

Si è chiusa oggi, domenica 4 dicembre,  l’ottava edizione di Xmas Comics& Games, la grande festa prenatalizia dell’intrattenimento dedicata a grandi e piccini, organizzata da GL events in joint venture con Just for fun.

Sono stati oltre 24.000 (contro i 20.000 dell’edizione 2021) degli appassionati che hanno affollato l’Oval Lingotto Fiere nei due giorni di evento che quest’anno aveva come tema la celebrazione della cultura nerd, diventata ormai una passione di massa che coinvolge giovani – e non solo – di tutto il pianeta. Il pubblico ha potuto ammirare e giocare nelle stanze del tempo, rivivendo l’atmosfera delle camerette dei nerd dagli anni ’70 a oggi con i loro oggetti simbolo e i videogiochi dell’epoca.

 

Gli anniversari: da Lady Oscar a Diabolik

A Xmas Comics si sono celebrati i 50 anni di vita del fumetto di Lady Oscar in Giappone e i 40 anni dell’arrivo del cartone animato in Italia: la storia dell’eroina francese è stata ripercorsa in un incontro in Agorà con Elena Romanello; le diabolike Stefania Caretta e Giulia Francesca Massaglia hanno disegnato senza sosta per due giorni nell’area dedicata a Diabolik, il Re del Terrore, creato 60 anni fa dalle sorelle Giussano. Guido De Maria e Giancarlo Governi, intervistati da Luca Raffaelli, hanno ripercorso la storia i Gulp! la trasmissione Rai che 50 anni fa, nel 1972, fece sbarcare i fumetti in tv.

I Subwoolfer regalano al pubblico un inedito in anteprima. Folla in delirio per Cristina D’avena.

Sabato 3 i Subwoolfer hanno riconquistato Torino: il duo norvegese formato da Keith e Jim ha fatto cantare e ballare in un divertentissimo set il pubblico di Xmas Comics sulle note di hit come Give that wolf a banana e Turin, canzone omaggio alla città ideata durante i giorni dell’Eurovision, in cui furono grandi protagonisti. Il legame con il capoluogo piemontese è così forte che hanno deciso di regalare al pubblico una grande sorpresa, cantando proprio a Xmas Comics un inedito in anteprima.

Il set si è concluso facendo salire sul palco i cosplayer che indossavano come loro la maschera da lupi: i fan hanno danzato e improvvisato una coreografia insieme ai due performer e al dj in tuta da astronauta.

Folla letteralmente in delirio domenica 4 per il live di Cristina D’Avena, la regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati. Un viaggio nel tempo attraverso 40 anni di carriera, con migliaia di persone che hanno cantato a squarciagola canzoni come Mila e Shiro, Lady Oscar, Pollon e Kiss me Licia.

 

Successo per la nuova Area rock

Grande successo per la novità del 2022, l’Area rock con la Battle of the bands: centinaia di visitatori si sono cimentati in una battaglia musicale a colpi di batteria, chitarra e basso con il gioco Guitar hero; i vincitori giornalieri delle sfide si sono aggiudicati biglietti per la prossima edizione di Torino Comics. L’area ha inoltre ospitato le esibizioni live in acustico dei Dionisyan, vincitori della 35° edizione di Sanremo Rock nel 2022, del cantautore e doppiatore Davide Albano, e del gruppo Citofonare Vallarello.

 

Danze e canti coreani nell’area K-pop

Affollatissima l’area dedicata al K-pop, genere musicale esportato dalla Corea del Sud. La sua popolarità nel mondo sta crescendo a dismisura, così come le band kpop, con le loro hit sempre più presenti ai primi posti delle classifiche, caratterizzate inoltre da coreografie dance curate nei minimi dettagli. Nella giornata di sabato si è svolta la K-stage Battle, una gara di danza Kpop rivolta sia a solisti sia a gruppi.  Per tutti e due i giorni centinaia di persone si sono cimentate inoltre in Kpop Random Dance, Giochi Kpop e la novità Noraebang, il karaoke coreano.

 

Ottantacinque partecipanti alle sfilate Cosplay

Xmas Comics si conferma come uno degli eventi italiani con la maggiore presenza di cosplayer, sia come pubblico della fiera sia soprattutto come partecipanti alle gare. Sono stati 85 gli iscritti alla sfilata competitiva di domenica 4 dicembre, valida anche come tappa italiana di qualificazione della gara internazionale DeTo Cosplay Crown, a cui partecipano cosplayer qualificati da paesi di tutta Europa. Le finali si svolgeranno nel 2023 a Monthey in Svizzera, in occasione dell’evento Destination Tokyo.

 

Oltre alla competizione, nei due giorni si sono alternati sul palco esibizioni, interviste, karaoke, karacosplay e momenti di animazione, tutto a cura dell’associazione Cospa Family, di cui fa parte anche Massimo Barbera, campione mondiale di Cosplay nel 2013 in Giappone.

 

Il prossimo appuntamento a Lingotto Fiere è dal 14 al 16 aprile con la XXVII edizione di Torino Comics.

Festival del Classico: quattro giorni sold out di riflessione sul lavoro, tra la classicità e la vita contemporanea

Tutto esaurito al festival ideato dalla Fondazione Circolo dei lettori e presieduto da Luciano Canfora

 

Sui social media del Circolo dei lettori, i contenuti audio e video del festival, che torna a Torino dal 30 novembre al 3 dicembre 2023

 

Torino, 4 dicembre 2022. Mani che stringono penne e aprono quaderni, appunti che riempiono fogli, voci che si fanno ascoltare, occhi attenti. Il Festival del Classico, V edizione della rassegna presieduta da Luciano Canfora e curata da Ugo Cardinale, si conclude dopo quattro giorni di riflessione sul tema universale del lavoro. Quattro giorni di incontri e appuntamenti sold out, tutti esauriti, tra il Circolo dei lettori, il Polo del 900′, il MU-CH Museo della Chimica, le OGR Torino, l’Auditorium Aldo Moro dell’Università di Torino, il Liceo Classico Massimo d’Azeglio, l’Accademia delle Scienze e luoghi vari. Un pubblico più ampio che mai, con moltissimi giovani, liceali venuti da lontano come l’intera classe arrivata da Palermo, e i ragazzi impegnati nel torneo di disputa classica, accanto alle altre generazioni, quel fedele pubblico di ascoltatori e amanti del pensiero antico, insieme per una riflessione complessiva sul presente, intorno al tema del Lavoro come condanna, diritto, utopia. Il Festival del Classico, progetto della Fondazione Circolo dei lettori, torna nel 2023, da giovedì 30 novembre a domenica 3 dicembre.

 

Tante e tanti gli ospiti della V edizione del Festival del Classico: l’attrice  Anna Bonaiuto ha letto testi sull’utopia del non lavoro, Ascanio Celestini ha recitato testi classici contemporanei sul lavoro in fabbrica, mentre al nuovo museo della chimica MU-CH di Settimo Torinese, Gian Luigi Beccaria ha tenuto una lezione sui mestieri dei Primo Levi. Il sociologo del lavoroDaniel Mercure ha dialogato in collegamento dal Canada con il filosofo Giuseppe Cambiano, il direttore del quotidiano Domani Stefano Feltri e con il giornalista Ferdinando Cotugno e con la sociologa Lucilla Moliterno mentre la reporter Francesca Mannocchi ha discusso di immigrazioni e umanità errante dall’antichità a oggi insieme a Luciano Canfora e al direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco. Lo storico Aldo Schiavone ha dibattuto sul futuro del lavoro insieme all’economista Stefano Zamagni e alla giornalista del Financial Times Silvia Sciorilli Borrelli; la giurista e storica del dirittoEva Cantarella ha raccontato la rappresentazione del lavoro sullo scudo di Achille; della Magna Grecia e intorno alle città che non finiscono di rivelare frammenti della loro vita, Paestum, Ercolano, Pompei, hanno discusso Tiziana d’Angelo, Francesco Sirano e Gabriel Zuchtriegel, direttrice e direttori dei tre parchi archeologici; il filosofo Massimo Cacciari ha ragionato sul tema del lavoro a partire dal mito di Prometeo, mentre di sciopero e diritti dei lavoratori nell’Antico Egitto hanno discusso il direttore del Museo Egizio Christian Greco e Luciano Canfora, con Francesco Sirano; del mito di Eva e Pandora, la fine dell’età dell’oro e il lavoro come condanna discutono il direttore della Fondazione Circolo dei lettori Elena Loewenthal con il grecista Giorgio Ieranò e Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del ‘900.   Si è concluso parlando di lavoro dall’antichità alla Costituzione con i giuristi Gustavo Zagrebelsky, Laura Pepe, Oliviero Dilibertoe il professor Massimo Cuono.

 

Le scuole sono al centro del progetto: coinvolti istituti superiori torinesi e di altre città italiane quali Roma, Salerno e Palermo, degli istituti italiani all’estero di Zurigo, Mosca, Losanna, Tunisi, Barcellona, Madrid, Cairo, Belgrado, Buenos Aires, contattati attraverso il Ministero degli Affari Esteri, all’intervento di divulgazione e alla partecipazione dei dipartimenti dell’ateneo partner del festival, Università degli Studi di Torino. Il Torneo di disputa classica, sfida dialettica tra studenti e studentesse dei licei del Piemonte, ha visto quattro squadre impegnate in una competizione oratoria a partire da temi assegnati e con l’obiettivo di convincere i giudici della validità delle proprie ragioni su temi antichi ancora attuali. Hanno vinto i Dissoi Logoi, squadra del Liceo Vittorio Alfieri di Torino, dopo una finale in cui il tema di contesa con i Fenicidel Liceo Massimo D’Azeglio Cavour di Torino è stato “lavoro tradizionale” contro “lavoro innovativo”. Prima edizione del contest Leggilo e raccontalo, ideato sul modello dei Ted Talke realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, il Polo del ‘900, il Liceo Classico D’Azeglio e la Scuola Holden. Gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori del Piemonte e della Valle d’Aosta sono stati invitati a leggere e poi presentare un testo di narrativa dedicato al mondo del lavoro, tema conduttore del festival. In finale i ragazzi e le ragazze hanno raccontato Spatriati di Mario Desiati, Amianto- una storia operaia di Alberto Prunetti, Il mondo deve sapere di Michela Murgia, Mi chiamo Roberta di Aldo Nove e 108 metri di Alberto Prunetti. Ha vinto la squadra del Liceo Carlo Botta di Ivrea, secondo e terzo posto per due classi del Liceo Cavour di Torino.

 

I contenuti del Festival del Classico sono disponibili sui social media della Fondazione Circolo dei lettori: i podcast  su Soundcloud, alcuni incontri in audio-video su You Tube, oltre i reel video con alcuni dei protagonisti del festival su Instagram e il live twitting su Twitter.

 

Al via a Torino il tour del Coca-Cola Christmas Village “The Magic of Giving”

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Il Coca-Cola truck tour 100% elettrico in piazza Solferino, unFood Truck e una Area Fun solidali per sostenere Banco Alimentare

Torino, 4 dicembre  – Ha preso avvio a Torino il tour delCoca-Cola Christmas Village “The Magic of Giving”, che portala gioia del Natale lungo la Penisola, con un messaggio che punta a evidenziare la magia che nasce dalla condivisione e dal dono. Nella giornata di oggi Piazza Solferino ospita il Coca-Cola Truck 100% elettrico, grazie alla collaborazione con Volvo Trucks, e fino alle ore 22.30 si trasforma in un accogliente villaggio di Natale, in cui tutti possono respirare la magica atmosfera natalizia, oltre a donare a favore delle attività di Banco Alimentare.  Nel Villaggio è allestita un’Area Fun che proponegiochi dedicati ai visitatori, mentre un Food Truck offre la possibilità di gustare dell’ottima pizza accompagnata da una Coca-Cola. In queste aree sono presenti i volontari di Banco Alimentare del Piemonte per raccogliere fondi per la propria mission.

Per il sesto anno consecutivo Coca-Cola è infatti al fianco di Banco Alimentare per aiutare chi è in difficoltà, attraverso un’iniziativa che permetterà di sostenere la distribuzione di prodotti alimentari per 2 milioni di pasti[1]. Una partnership che nel corso degli ultimi 6 anni si è tradotta nella distribuzione di alimenti pari a 12 milioni di pasti [1].

Inoltre, il Christmas Village conferma l’impegno di Coca-Cola nel percorso di evoluzione sostenibile delle proprie confezioni, in Italia già tutte 100% riciclabili, e nella sensibilizzazione dei consumatori sul tema del riciclo, con l’installazione di una Recycling Machine per smaltire correttamente le bottiglie consumate durante l’evento. Nel villaggio sonodisponibili bottiglie Coca-Cola Zero Zuccheri in 100% plastica riciclata e Coca-Cola invita tutti i partecipanti ad approfondire il processo di riciclo e l’importanza di dare una seconda vita alle bottiglie in PET, facendo sì che una bottiglia torni a essere bottiglia. Sarà Coripet, il consorzio volontario senza scopo di lucro riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che si occuperà della raccolta ed avviamento al riciclo delle bottiglie.

RDS 100% Grandi Successi è la radio ufficiale del Coca-Cola Christmas Village. La principale radio di flusso italiana promuove il tour sui propri canali ed è inoltre presente all’interno del villaggio durante tutte le tappe, con attività speciali di intrattenimento e racconto dell’evento, attraverso la voce dei suoi principali conduttori e la musica 100% Grandi Successi.

1 pasto equivalente corrisponde a 500g di alimenti in base ai LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana

Banco Alimentare

Banco Alimentare dal 1989 recupera in Italia alimenti ancora integri e non scaduti che sarebbero però destinati alla distruzione, perché non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano risorsa per aiutare chi si trova in difficoltà. Banco Alimentare opera ogni giorno in tutt’Italia attraverso 21 Organizzazioni Banco Alimentare dislocate sul territorio nazionale, secondo le linee guida della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Grazie all’attività quotidiana della Rete, nel 2021 sono state distribuite oltre 120.000 tonnellate di alimenti a circa 7.600 strutture caritative convenzionate con le Organizzazioni Banco Alimentare territoriali consentendo loro di fornire aiuto alimentare a circa 1.700.000 persone bisognose in Italia. L’ultimo sabato di novembre Banco Alimentare organizza la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare® giunta nel 2022 alla sua 26° edizione. L’attività è possibile anche grazie al lavoro quotidiano di più di 1.800 volontari.

Bimbo di un anno e mezzo muore dopo incidente stradale

Tragico incidente a Nizza Monferrato dove un bambino di un anno e mezzo è morto dopo che ieri sera era rimasto gravemente ferito ed era  stato portato in codice rosso all’ospedale di Alessandria. Feriti i genitori,  la madre in codice rosso e il padre in codice giallo, e un altro passeggero sulla seconda auto  coinvolta nell’incidente. Causa  dello schianto frontale tra le due vetture, probabilmente la scarsa visibilità e l’asfalto reso viscido dalla pioggia.

Cerca di sfuggire ai controlli di polizia: arrestato insegnante con patente di guida sospesa

DAL COMMISSARIATO DI P.S. BARRIERA DI MILANO

Negli scorsi giorni, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino italiano di quarantuno anni per i reati di resistenza e lesioni a P.U. e danneggiamento.

L’intervento nasce durante un servizio di controllo straordinario del territorio, quando personale in borghese del Commissariato di P.S. Barriera di Milano ha notato due soggetti in Corso Palermo a bordo di autovettura accostata al marciapiede parlottare con uno straniero verosimilmente al fine di contrattare l’acquisto di sostanza stupefacente.

I poliziotti, insospettiti dall’atteggiamento dei due, si affiancavano all’autovettura per procedere al controllo degli stessi, qualificandosi quali operatori della Polizia di Stato. A questo punto l’automobilista, insegnante italiano sulla quarantina, si è dato alla fuga facendo inversione di marcia e ha dato luogo a un inseguimento mantenendo una condotta che ha messo in pericolo l’incolumità di se stesso e degli utenti della strada.

Nonostante l’uomo abbia speronato più volte il veicolo di servizio, causando agli operatori lievi lesioni, questi ultimi non lo hanno mai perso di vista riuscendo a bloccarlo in piazza Conti di Rebaudengo. Da accertamenti svolti nell’immediatezza l’uomo è risultato avere la patente di guida sospesa da circa tre anni.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei reati di resistenza e lesioni a P.U. e danneggiamento, il quarantunenne è stato tratto in arresto.

Al tempo di fare legna nel bosco

Con la legna ci si scaldava cinque volte. La prima tagliando l’albero prescelto tra i tanti del  bosco; una seconda dopo l’abbattimento e la pulizia del tronco quando, sezionato a pezzi, lo si portava a casa; la terza e la quarta con la riduzione a sezioni più piccole utilizzando la sega circolare e il successivo colpo di scure sui ciocchi, spezzandoli in due parti.

Infine, ed era la quinta, quando veniva bruciata nella stufa che in tanti avevano in cucina, il vecchio putagé che serviva a riscaldare e a cuocere gli alimenti sulla piastra di ghisa arroventata o nel forno. Quello del “far legna” è stato un rito che veniva immancabilmente celebrato a scadenze fisse. Personalmente l’ho praticato dai sette fino ai venticinque anni, sulle pendici boscose del Mottarone tra Baveno e Oltrefiume. Mio padre sceglieva l’albero, assicurava una corda al tronco arrampicandosi in alto con l’agilità di un gatto allo scopo di così indirizzarne la direzione di caduta tendendo la fune, e poi s’iniziava il taglio al piede, con la sega e l’ascia. La motosega arrivò più tardi, sostituendo quella a mano che, in due veniva tirata con ritmo da una parte all’altra. Eseguito un taglio  abbastanza profondo da consentire l’oscillazione del tronco, si  accompagnava la caduta secondo l’orientamento stabilito. Una cosa facile a dirsi ma molto meno nella pratica poiché bastava un nonnulla per sbagliare, con il rischio di far danni e persino di farsi del male. Una volta a terra l’albero veniva privato dai rami a colpi di falcetto o, nei casi più ostici, di ascia. Le sezioni del tronco non superavano mai il metro e ottanta, secondo il diametro e il peso, per portarle a spalla fuori dal fitto della macchia. Un impegno tutt’altro che agevole, spesso molto faticoso quando capitava si dovere risalire una china. Raggiunto il sentiero ai margini della boscaglia, con un cuneo di ferro ben piantato  nel legno al quale era fissato un anello con una corda, i tronchi – uno alla volta – venivano trascinati  per quasi un chilometro fino all’altezza della strada. Se si potevano accatastare, una volta esauriti i viaggi, si trasportava il legname con un motocarro fino all’abitazione. Altrimenti, come accadeva più spesso, ci si caricava il tronco in spalla, bilanciandone bene il peso, e lo si portava così fino a casa per un altro buon chilometro.  Ogni giorno un paio di viaggi o anche tre. Poi, terminata questa fase che durava settimane e a volte qualche mese, in base al quantitativo e al tempo a disposizione, si passava ai successivi tagli e all’accatastamento prima dell’utilizzo finale del legno, accatastato e stagionato nella legnaia, come combustile. Non era propriamente una passeggiata di salute. Ricordo bene che un giorno rischiai il congelamento dei piedi. Era nevicato e la legna tagliata  andava portata fuori dal bosco prima che gelasse. Già così, bagnata, era pesantissima da sollevare;figurarsi se il freddo l’avesse chiusa in una morsa ghiacciata, saldando un tronco all’altro . Per non bagnarmi, stupidamente, avevo calzato  degli stivali di  gomma dal numero giusto, indossando delle calze per niente spesse. Faceva un freddo boia e non passò molto che iniziai a sentire un formicolio alle gambe e dolore ai piedi. Mio padre, impegnato con un tronco piuttosto grande, si accorse che qualcosa non andava guardandomi in volto. Ero pallido come un cencio e rimanevo fermo, immobile. Non avevo nemmeno la forza di lamentarmi. Non esitò un attimo e, sollevatomi di peso, mi portò ai margini del bosco nella vicina abitazione del vecchio Salvatore dove la moglie, una arzilla donnetta calabrese, mi fece accomodare in cucina davanti al camino. Mi tolse delicatamente gli stivali e le calze, frizionandomi entrambi i piedi a lungo con della sugna, il grasso del maiale non lavorato, con il quale un tempo s’ingrassavano gli scarponi. A poco a poco il sangue tornò a circolare regolarmente e io recuperai la sensibilità. Da quel giorno, facendo tesoro dell’esperienza, evitai di infilarmi stivali da pioggia per stare a lungo nella neve. Sul taglio della legna influivano anche le fasi della luna che suggerivano regole e buone pratiche. La legna da ardere andava tagliata d’inverno, da novembre in poi, solo in luna calante. Desiderando un bosco sano e forte, era ancor meglio anticipare il taglio a ottobre, in luna crescente. Disboscando in quel periodo la macchia si rigenera rapidamente ma la legna pesa di meno e chi faceva il mestiere del boscaiolo storceva il naso, sostenendo che con meno peso c’era meno guadagno. Per il legname da opera, evitando che marcisse sotto le intemperie, il taglio era consigliato, indipendentemente dalla luna, negli ultimi giorni di marzo. Una scelta che l’avrebbe reso quasi impermeabile. Il legno necessario per una baita non poteva essere scelto a caso: tagliato d’inverno, in luna calante, per durare a lungo. La stessa linea di crescita di un albero è sempre stata importante e ci sono differenze anche se tutti gli alberi crescono in verticale. L’andatura di crescita può salire diritta ma anche girare a destra o a sinistra. Se si vuol lavorare il legno per delle scandole o una grondaia, occorre lasciar perdere quello dalla corteccia che si avvita: prima o poi si torcerà. Gli stessi fulmini scelgono gli alberi dove cadere. Mai su quelli ad andatura dritta, sempre su quelli che “girano” tant’è che la lésna, come chiamiamo noi la saetta, provoca uno squarciamento che scende giù a spirale, dalla cima al piede. Se un albero soffre e stende a fogliare, bisogna mozzargli subito la cima in luna piena. Se si è attenti, svelti e non è troppo compromesso, si riprenderà mentre con certe lune anche il solo taglio di un ramo potrebbe essere esiziale e condurre la pianta a morte certa. Tutto ciò a conferma di quanto insegnava Mario Rigoni Stern quando sosteneva che il bosco ideale non è quello lasciato alla crescita spontanea e disordinata, quanto piuttosto quello coltivato dalla mano dell’uomo. Scriveva nel suo Arboreto salvatico (Einaudi,Torino,1991): “Si sa che la migliore foresta, la più utile all’uomo sotto ogni aspetto, non è la foresta vergine o quella abbandonata a se stessa, ma quella mista, disetanea e coltivata. Lo dicono da tempo l’esperienza e gli studiosi che tutta la vita hanno dedicato al bosco; e per coltivarlo, per avere i benefici, bisogna appunto tagliare o agevolare lo sviluppo. La foresta ci deve dare legname da opera e da carta, legna per riscaldarci. E anche alberi di natale per ricordare il ritorno del Sole e la nascita di Cristo”. Arboreto salvatico è un catalogo di venti piante in cui mito, credenze religiose e popolari, conoscenze scientifiche, testimonianze storiche, descrizioni paesaggistiche si stratificano e si intrecciano ai ricordi personali del grande vecchio dell’altipiano di Asiago. Leggendolo si comprende quanto l’uomo si sia servito degli alberi, portandone grande rispetto, ammirandone la bellezza e sfruttandone con criterio i tanti utilizzi. Chi ha frequentato i boschi e “fatto legna” può ben comprendere la lezione di Rigoni Stern e impegnarsi a fare farne un arboreto “salvatico”, scegliendo – con un utilizzo ragionevole –  di salvare insieme agli alberi anche se stesso.

Marco Travaglini

Ottavi di finale Mondiale calcio Qatar 2022

Olanda-Stati Uniti 3-1
Argentina Australia 2-1

Terminata la fase a gironi,che ha registrato non poche sorprese,il mondiale si tuffa immediatamente negli ottavi di finale con partite avvincenti sin da subito.Vincono Olanda ed Argentina che si sfideranno ai quarti di finale:sono,infatti,le prime 2 squadre ad approdarvi.
L’Olanda è la prima squadra a qualificarsi ai quarti di finale del Mondiale di Qatar 2022. La formazione di Van Gaal vince grazie alle reti di Depay, Blind e Dumfries alla fine di una gara equilibrata contro la forte compagine statunitense.
L’Argentina batte l’Australia 2-1
grazie ai gol di Lionel Messi, che diventa il miglior marcatore della storia dell’Albiceste ai Mondiali con 9 gol e la rete della rivelazione Julian Alvarez, al suo secondo centro di fila nel torneo. Nulla da fare per gli australiani, ai quali non basta nel finale lo sfortunato autogol di Enzo Fernandez.Da segnalare che l’Australia nel finale ha mancato sottoporta l’occasione del pareggio.
Venerdì 9 dicembre
Ore 20
Quarti di finale
Olanda-Argentina

Enzo Grassano

Trolley Festival, in piazza a Torino le vetture storiche del trasporto tranviario

Il Trolley Festival, evento torinese che si colloca tra le maggiori manifestazioni tranviarie a livello mondiale, con protagoniste alcune tra le più belle vetture storiche di tram, torna in Città per la sua 16° edizione. L’appuntamento è fissato per domenica 4 dicembre, a partire dalle 9 e fino alle ore 18, in piazza Castello.

 

Organizzato da ATTS, con la collaborazione di GTT e il patrocinio di Città di Torino, l’evento chiude le celebrazioni del 150° anniversario dall’introduzione del tram a Torino, e ha come scopo principale la valorizzazione del mezzo tranviario come patrimonio storico e culturale a disposizione di tutti i cittadini.
A tal scopo, nella giornata di sabato 3 dicembre presso l’Hotel NH Collection, si è tenuto il convegno internazionale “Il tram, patrimonio culturale delle città” con lo scopo di mettere a confronto le diverse esperienze e testimonianze nel campo del trasporto tranviario storico, con esperti del settore provenienti da 14 paesi (e 4 continenti).

Il 1° gennaio 1872 la Città inaugurò – prima in Italia – un servizio pubblico di carrozze su rotaia trainate da cavalli, anticipando così Napoli, Trieste, Roma e Milano. Il viaggio di prova, effettuato tra piazza Castello e piazza Carducci, era avvenuto tre giorni prima, il 29 dicembre del 1871.
Le splendide motrici d’epoca, che domenica animeranno con una grande parata di vetture piazza Castello e alcune vie circostanti, per poi successivamente offrire la possibilità di fare un giro gratuitamente, sono il frutto del magnifico lavoro di restauro effettuato nel tempo dai volontari dell’associazione ATTS, in stretta collaborazione con GTT: passato, presente e futuro del trasporto su rotaia saranno quindi i protagonisti, con esemplari targati 1911, passando poi agli anni ’30, ’60 e ’70, per giungere ai modelli più recenti degli anni ’90 e 2000.

“Rafforzare il trasporto pubblico locale e modi sostenibili di spostarsi è uno degli obiettivi della transizione ecologica della Città per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita delle persone – commenta l’Assessora alla Mobilità della Città di Torino Chiara Foglietta -. Il tram è un mezzo sostenibile ed efficiente su cui bisogna investire. Manifestazioni come il Trolley Festival sono utili per rilanciare l’importanza di questo mezzo di trasporto e per ricordare e valorizzare la sua storia”

“Con il Trolley Festival celebriamo insieme alla Città di Torino e ad ATTS i 150 anni del tram a Torino, il suo valore storico e culturale per le diverse generazioni. In GTT lo facciamo con la piena consapevolezza che questo mezzo di trasporto rappresenta il futuro della nostra azienda e della mobilità sostenibile – commenta Serena Lancione, Amministratore delegato di GTT -. Al centro del nostro lavoro nei prossimi mesi la graduale immissione in servizio dei 70 nuovi tram Hitachi Rail e sfidanti progetti di sviluppo della rete tranviaria.”

“E’ con immenso piacere che proponiamo ai cittadini torinesi e ai turisti la 16° edizione del Trolley Festival che sarà accompagnata da un convegno internazionale sul valore culturale del tram” – dichiara Roberto Cambursano, Presidente ATTS -. Quest’anno, per festeggiare i 150 anni del primo tram a Torino, la manifestazione sarà particolarmente ricca con una grandiosa parata di veicoli storici insieme ai tram moderni”.

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 4 DICEMBRE

Dalle 10.30 alle 12.00 è programmata una “Sarabanda Tranviaria” con l’impiego di 12 tram storici in circolazione continua con ingresso e uscita da piazza Castello su tre diverse direzioni: Giardini Reali, Via Po e Via Pietro Micca.

Dalle 12.00 alle 13.00 è prevista una Grande Parata con la partecipazione di tutti i veicoli disponibili della flotta storica, integrati da esemplari di tram moderni, speciali e di servizio, per un totale di 20 veicoli. La parata sarà aperta dal nuovo tram GTT Serie 8000 di imminente entrata in servizio a Torino. Il percorso si snoderà da piazza Castello (a partire dall’incrocio con via Roma) per via Po fino a piazza Vittorio Veneto.

Al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18.30, alcuni tram storici saranno a disposizione gratuita del pubblico su percorsi speciali, con salita e discesa esclusivamente in piazza Castello. Mentre il binario ovest di fronte al Teatro Regio sarà confermato nel pomeriggio come capolinea della linea tranviaria storica 7, quello sul lato est verrà riservato alla salita e alla discesa dai tram gestiti dall’ATTS.
Oltre ai tram, è previsto l’impiego dell’autobus storico a due piani CV61 del 1961 che sarà a disposizione per giri gratuiti nel centro città, con capolinea in piazza Castello sulla carreggiata stradale in corrispondenza del gazebo ATTS.
Sono in programma giri speciali gratuiti su quattro tram storici che ripercorrono la storia del trasporto pubblico di tutta Italia. In piazza Castello saranno esposti tre tram e il bus a due piani di Italia ’61. Il tram teatro ospiterà un’esposizione di modellini Lego®️, mentre a bordo degli altri due tram ci saranno mostre di modellismo e rievocazioni storiche.

La linea storica 7 in occasione del Trolley Festival sarà in servizio esclusivamente nel pomeriggio (prima corsa alle 14.30, partenze ogni ora fino alle 19.30): con i normali biglietti e abbonamenti si potranno godere i suoi tram storici.

Per informazioni, assistenza, vendita libri e gadgets, in Piazza Castello lato est (a fianco del monumento al Duca d’Aosta) sarà presente il Gazebo di ATTS dalle ore 8.00 alle ore 19,00.

Maggiori informazioni su: https://www.atts.to.it/

Anziana insegue ladra per le scale. Il marito lotta con la malvivente e la fa arrestare

Due donne hanno citofonato a una coppia di anziani a Novara. Il marito è sceso pensando fosse il postino. È stato distratto da una delle due mentre l’altra entrava in casa dalla porta che lui aveva lasciato socchiusa. Pochi istanti dopo l’uomo  ha visto la moglie inseguire per le scale la  ladra entrata in casa a rovistare nei cassetti. L’anziano marito è riuscito a bloccarla dopo una colluttazione. La donna è poi stata fermata e arrestata dai carabinieri e l’altra, fuggita ma già conosciuta dalle forze dell’ordine,  è stata denunciata.

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