ilTorinese

“La strategia dell’attenzione”: Marco Ponzi svela l’Europa del 2050

Informazione promozionale

L’Europa del 2050 è lo scenario (stravolto da rivoluzioni culturali e tecnologiche) in cui si sviluppa la vicenda di Liborio Epis ed Elisabetta Covi, entrambi inconsapevolmente sulle tracce dei loro genitori, e non solo. La loro storia è il paziente assemblaggio di un puzzle i cui tasselli sono i personaggi stessi e la cui immagine d’insieme si rivelerà solo alla fine della loro ricerca. La vita e l’amore richiedono attenzione”

 

L’autore

Marco Ponzi è nato a Milano nel 1976.

Ha conseguito un diploma di Perito Turistico e uno di illustratore presso la Scuola Superiore di Arti applicate all’Industria. Ha infatti la passione per l’arte che esplicita anche attraverso la pittura, la fotografia e la scultura partecipando a diverse mostre collettive.

È autore di quattro libri: “Perché diffidare degli assistenti di volo” (Greco & Greco, 2011), “L’accento sulla A” (Edizioni Il Foglio, 2019), vincitore di un premio nell’ambito della Festa del libro in Mediterraneo nel 2021, “Le aspirazioni mortali o dei crimini d’autore” (Edizioni Il Foglio, 2022) e “La strategia dell’attenzione” (Guida editori), vincitore del premio Cimitile 2023.

Numerosi racconti e poesie sono raccolti in diverse antologie.

Il suo ultimo importante riconoscimento artistico è stata la menzione d’onore per l’opera complessiva conferita dal Luxembourg Art Prize nel 2022.

 

L’intervista

Da cosa deriva l’idea di questo romanzo?

I miei romanzi nascono tutti dal titolo: prima creo il titolo e poi vi costruisco attorno un racconto. Nel caso di quest’ultimo libro, il titolo mi è venuto in sogno, come mi capita spesso. Durante la pandemia, riflettevo sul martellamento continuo di informazioni che contraddicevano se stesse e questo portava le persone a distrarsi. Da qui la necessità di creare una strategia per focalizzarsi sulle cose importanti, su quello che tendiamo a trascurare, su ciò che il mainstream ci porta a dimenticare o ignorare.

Sappiamo che “La strategia dell’attenzione” è un seguito…

Sì, è il seguito de “L’accento sulla A” ma si può leggere indipendentemente dal romanzo precedente. È autoconclusivo ma ci sono alcuni personaggi che sono presenti in entrambe le opere e che creano un collegamento. Il titolo si richiama anche al fatto che un lettore attento potrà scovare alcune cose, stupirsi per un certo sviluppo e anche notare delle piccole incoerenze del tutto volontarie, proprio perché il mio scopo, in questa epoca di esasperata tecnologicizzazione che conduce alla costante distrazione, è portare a fare caso a quel che accade, nel mondo e anche nel mio libro, senza la pretesa di voler insegnare nulla. A dire il vero, tutte le mie opere sono disseminate di tranelli, enigmi, misteri, a partire dai titoli.

La tua biografia ora si è arricchita di un importante riconoscimento letterario, il premio Cimitile. Come hai accolto questa notizia?

Io non sono abituato, non troppo, per lo meno, a ricevere premi e nemmeno è lo scopo della mia scrittura o della mia pittura. Lo scopo della mia arte è trasmettere una visione, sollecitare un dibattito, stimolare delle discussioni, anche delle critiche, volendo. Quasi preferisco essere criticato che lodato perché ciò è alla base dello scambio di idee, oltre che essere uno spunto fondamentale per migliorarmi.

Ebbene, quando mi è stato comunicato che avevo vinto il Cimitile 2023 sono rimasto incredulo, soprattutto pensando al contenuto dei miei libri che non assecondano mai il gusto di ciò che va per la maggiore. La mia è una scrittura/pittura di contestazione, sebbene non troppo esplicita, e dunque non è facile incontrare il favore del pubblico o delle giurie. Forse sono troppo modesto ma ogni qualvolta qualcuno mi comunica un apprezzamento io stento a crederci.

Dunque vedere selezionato il mio lavoro inedito da una giuria super competente, abituata da ventotto anni a giudicare opere letterarie di ogni tipo (tra i premiati quest’anno c’erano Ezio Mauro, Mario Tozzi, Simona Sparaco e Sigfrido Ranucci) e sostenere con grande impegno e partecipazione la mia opera mi ha fatto indubbiamente molto piacere e, per una volta, mettendo la modestia da parte, fatto sentire orgoglioso di questo importante risultato.

Hai altri progetti in cantiere?

Purtroppo o per fortuna, continuo a sognare e creo titoli a tambur battente. Ho già pronto un romanzo spiritoso in cerca di editore e sto scrivendo un racconto lungo e un romanzo ambientato nel futuro, un futuro diverso da quello immaginato ne “La strategia dell’attenzione”, il 2050. Un futuro opposto e, come quello descritto nel mio ultimo romanzo, non saprei se definire auspicabile o temibile.

 

Contatti

www.marcoponziartista.com

FB Marco Ponzi Scrittore

IG marco_ponzi_artista

 

La Dc non c’è più ma ritorna il Pci

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

La Dc è consegnata alla storia e qualunque tentativo che viene messo in campo per farla rinascere è destinato a sbattere contro gli scogli. Come l’esperienza concreta ha puntualmente confermato in questi ultimi trent’anni. Ma, al contempo, stanno ritornando i vari tasselli che hanno segnato ed accompagnato la storia del Pci. Certo, si tratta di un confronto che deve necessariamente tenere conto del mutamento radicale della politica e delle stesse fasi storiche nel nostro paese. I grandi partiti popolari e di massa del passato non esistono più. Sono stati sostituiti da cartelli elettorali, partiti personali, partiti proprietari e partiti del capo. Ma è indubbio che persistono i vizi e le virtù, come si suol dire, dei vecchi partiti anche nella politica contemporanea seppur con nuovi soggetti e altri protagonisti. E, nello specifico, stanno ritornando uno ad uno, pur tenendo conto delle profonde differenze storiche, politiche, culturali, di costume ed ambientali, alcuni elementi che hanno contraddistinto le esperienze del passato. Tanto sul fronte moderato quanto su quello progressista. Ma è proprio su quest’ultimo versante che si registra una straordinaria somiglianza del cosiddetto ‘nuovo corso’ del Pd della Schlein con il vecchio Pci. Pur non essendoci più, come ovvio, una Democrazia Cristiana a cui ci si deve contrapporre e che dispiega una politica e una prassi democratica, riformista e con una spiccata cultura di governo. Perchè su questo versante, la segreteria della Schlein è alquanto chiara e netta.

E i tasselli di questa somiglianza sono abbastanza semplici da snocciolare: opposizione frontale alla maggioranza di governo; una presunta, e neanche tanto nascosta, ostentazione della ‘superiorità morale’ nei confronti degli avversari politici; il ricorso sistematico alla ‘piazza’ come elemento salvifico e miracolistico per affrontare e risolvere i principali nodi politici; il ritorno al collateralismo’ con il mondo sindacale di riferimento, cioè la Cgil, l’ormai celebre e famosa ‘cinghia di trasmissione’; il sostanziale rifiuto del dialogo e del confronto – anche su temi importanti e dedicati come la riforma costituzionale ed istituzionale – perchè con il ‘nemico’ politico irriducibile non si tratta; e, in ultimo, la puntuale conferma che quando la sinistra non è al governo persiste il rischio concreto o della “torsione autoritaria” o della “svolta a destra” o del “ritorno del regime” o del “golpe strisciante” o del sostanziale “rinnegamento e tradimento dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana”. Insomma, la solita e ormai persin macchiettistica “minaccia fascista”. Un campionario che per quasi cinquant’anni si è scagliato contro la Democrazia Cristiana e larga parte della sua classe dirigente e che poi si è trasferita meccanicamente a Berlusconi e poi a Renzi a conclusione della sua segreteria nazionale del Pd, e quindi a Salvini e adesso, e a maggior ragione, contro il centro destra a guida Giorgia Meloni. Cambia, cioè, l’interlocutore politico ma l’accusa politica specifica resta sempre la stessa. Ossia, detta in termini ancora più semplici, senza la sinistra al potere la democrazia è sempre a rischio. E, con la democrazia, la tenuta dello Stato di diritto e addirittura la permanenza delle libertà democratiche e sociali.

Ora, se con il Pci c’era una classe dirigente di straordinario livello e di rara qualità, è di tutta evidenza che invece con il nuovo corso del Pd della Schlein e il ritorno di una sinistra radicale, massimalista ed estremista, si ripropone il tema di come far ripartire quella “cultura della mediazione” e quella “politica del confronto” che erano, e restano, i tasselli cardinali della tradizione e del pensiero autenticamente democratico. Per larga parte frutto e conseguenza anche dell’influenza del pensiero cattolico democratico e popolare. Per questi motivi è fondamentale in questa fase politica – anche in vista del dibattito sulla riforma istituzionale e costituzionale che è decollato dopo la presentazione da parte del Governo del relativo progetto – far sì che le forze riformiste e tutti coloro che hanno una concezione autenticamente democratica e costituzionale della politica, non facciano la politica dello struzzo ma si assumano la responsabilità e il compito – politico, culturale e di metodo – di partecipare attivamente al confronto politico battendo alla radice quel tentativo di radicalizzare il conflitto e di delegittimare moralmente e politicamente l’avversario/nemico. Perchè in gioco, ancora una volta, ci sono la qualità della nostra democrazia e la stessa credibilità delle nostre istituzioni.

Asti, la città dalla storia millenaria

A cura di piemonteitalia.eu

Adagiata sulla riva del Tanaro e sulle colline del Monferrato, Asti è una cittadina piemontese che, oltre ai suoi eccellenti vini e prodotti enogastronimici, offre ai visitatori tante sorprese, che andrebbero gustate con calma.

La città vanta una storia millenaria, fondata inizialmente dai romani, nel IV secolo divenne ducato longobardo, almeno fino al 1159, quando si trasformò in un Comune libero, diventando, da questo momento in poi, la città più potente del Piemonte…

Continua a leggere:

https://www.piemonteitalia.eu/it/esperienze/asti-la-citta-dalla-storia-millenaria

San Secondo, tre esercizi commerciali sanzionati per 10 mila euro

Ieri ha avuto luogo un controllo straordinario del territorio ad alto impatto coordinato dal Commissariato di P.S. San Secondo, con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” e di personale della Polfer, e svolto in collaborazione con personale della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale.

L’attività si è concentrata nell’area circostante la zona della stazione Porta Nuova e nelle vie limitrofe ed ha consentito, complessivamente:

ü l’identificazione di 148 persone;

ü la denuncia in stato di liberà di 2 persone;

ü il sequestro amministrativo di 17498 accessori/articoli;

ü  il controllo di 3 esercizi pubblici.

Nel corso dell’attività, i titolari di tre minimarket sono stati sanzionati complessivamente per 10000 euro, in quanto personale della GdF riscontrava la detenzione per la vendita di articoli/accessori per il consumo di tabacco, senza il previsto patentino e al di fuori dai canali ufficialmente autorizzati, sequestrando oltre 17000 articoli.

Un dipendente di uno dei minimarket, di nazionalità bengalese, è stato denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione, essendo risultato inottemperante a un decreto di espulsione dal territorio nazionale; all’interno di un altro dei minimarket, invece, un altro cittadino bengalese è stato denunciato poiché il locale era totalmente sprovvisto di dispositivi antincendio e poiché l’uscita di sicurezza del locale risultava ostruita e pertanto inaccessibile in caso di necessità.

Il capogruppo della Lega Molinari assolto dall’accusa di falso elettorale

Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, già assessore regionale del Piemonte, è stato assolto dall’accusa di falso elettorale. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Paolo Gallo, del tribunale di Torino:  “il fatto non sussiste”, valida anche per altri due imputati. La procura della repubblica aveva chiesto otto mesi di reclusione.

Iren, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati al 30 settembre 2023

EBITDA in forte crescita +13%, trainata dal recupero della marginalità della BU Mercato, dalla crescita organica dei business regolati e dalla piena integrazione delle società acquisite. Utile netto in crescita (+26%). Oltre 780 milioni di euro di investimenti (+4%) nel periodo destinati all’efficientamento delle reti di distribuzione, allo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti e ai progetti di efficientamento energetico.

 

 

Principali indicatori:

• Margine Operativo Lordo (EBITDA) pari a 857 milioni di euro (+13% rispetto a 759 milioni di euro al 30/09/2022). L’incremento dell’EBITDA è principalmente determinato dal recupero della marginalità della BU Mercato, dalla crescita organica dei business regolati (+20 milioni di euro) e dall’integrazione delle società acquisite (+20 milioni di euro) in un contesto caratterizzato da maggiori costi per effetto dell’inflazione, minor contributo dal teleriscaldamento e dalla vendita di energia sul mercato dei servizi di dispacciamento (MSD)

• Risultato operativo (EBIT) pari a 325 milioni di euro (+1% rispetto ai 321 milioni di euro al 30/09/2022), in quanto risente dei maggiori accantonamenti al fondo rischi per 41 milioni di euro relativi al Decreto Legge Sostegni ter riguardante il “price cap” sui prezzi dell’energia elettrica generata da fonti rinnovabili, di cui 14 milioni di euro riferiti al 2022 e 27 milioni di euro riguardanti il 2023

• Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 177 milioni di euro (+26% rispetto a 141 milioni di euro al 30/09/2022)

• Investimenti tecnici e lavori di efficienza energetica pari a 781 milioni di euro in crescita del 4% rispetto al 2022, volti principalmente allo sviluppo delle infrastrutture territoriali, a migliorare la qualità del servizio, in particolare nel settore idrico, e a sostenere la transizione energetica

• Indebitamento finanziario netto pari a 3.930 milioni di euro (+17% rispetto a 3.347 milioni di euro al 31/12/2022) sostanzialmente in linea (+10 milioni di euro) con il valore al 30 giugno 2023. Rispetto al 31 dicembre 2022 si tratta di un incremento riconducibile prevalentemente agli investimenti realizzati nel periodo e all’incremento temporaneo del capitale circolante

• Ottimi risultati degli indicatori di performance ESG in linea rispetto alle previsioni di Piano e in miglioramento rispetto al 2022: +30% di materia recuperata negli impianti del Gruppo, +72% di produzione di biometano, raccolta differenziata pari al 71% e calo del -5% dei prelievi idrici per abitante al giorno

• Organico complessivo pari a 10.979 dipendenti, in incremento di circa 400 persone rispetto al 31/12/2022

Più verde e funzionale, inaugurato il nuovo corso Marconi

Taglio del nastro ufficiale ieri pomeriggio per il rinnovato corso Marconi. Con la conclusione dei lavori nel tratto tra corso Massimo d’Azeglio e via Madama Cristina torna così nelle piena disponibilità dei cittadini l’intero asse viario.

 

Ad inaugurarlo ufficialmente sono stati il Sindaco Stefano Lo Russo, l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta e il presidente della Circoscrizione Otto Massimiliano Miano.

“Restituiamo ai cittadini – ha detto il Sindaco – un luogo più verde, accogliente e vivibile, che favorirà la socialità e l’incontro grazie alla nuova grande area pedonale con alberi e panchine. Sono numerose le progettualità come questa che come amministrazione metteremo in campo in tutti i quartieri cittadini nei prossimi mesi, anche grazie alle risorse europee”.

L’intervento ha visto la sostituzione della pavimentazione della carreggiata centrale, pedonalizzata, dove il manto in calcestruzzo ha preso il posto dell’asfalto, rimosso, con l’obiettivo di ridurre l’effetto isola di calore e migliorarne il confort ambientale. Contestualmente, al centro del viale, è stato realizzato un percorso in pietra per consentire alle persone con disabilità visiva di muoversi con maggiore sicurezza. Il viale è stato arredato con panchine per piccoli gruppi, mentre il sistema di illuminazione è stato implementato con apparecchi su palo ad hoc, posti in prossimità delle sedute, per creare un ambiente raccolto e confortevole, più adatto ai salotti urbani. I lavori hanno riguardato anche le banchine alberate e la sosta, rimodellata, con le auto parcheggiate in linea e più distanti dai delicati apparati radicali delle piante. Si è inoltre trovata una nuova collocazione per il ‘turet’ di fronte alla Scuola ed è stato risistemato il bagno pubblico presente all’interno dell’area pedonale. Riorganizzati anche i controviali.

“La risistemazione del corso va a valorizzare un asse storico di pregio e permette agli studenti e alla cittadinanza di fruire di uno spazio più vivibile. Gli interventi sono stati pensati per una permanenza ancora più piacevole e sicura. Un risultato frutto di una condivisione del progetto con la Circoscrizione Otto, con le realtà associative del quartiere, con l’Istituto comprensivo Manzoni, con la Consulta Mobilità Ciclistica e Moderazione del Traffico e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio”, ha sottolineato l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta.

“Ciò che solo qualche anno fa non pensavamo si potesse realizzare, oggi è realtà – commenta il presidente della Circoscrizione Otto, Massimiliano Miano -. La progettualità del viale pedonale di corso Marconi ha radici lontane e nasce dalle esigenze di un territorio attento alle tematiche ambientali e di aggregazione sociale collettiva. La restituzione del viale riqualificato è il primo di una lunga serie di interventi che da qui al 2026 cambieranno il volto di San Salvario è della nostra Città.”

La spesa complessiva per l’intervento è stata di 1 milione e 200 mila euro finanziata con fondi Pon Metro.

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 7.3%, quella dei posti letto in terapia intensiva è all‘1.6%, mentre la positività dei tamponi è al 15.5%.

Questa settimana sregistra un andamento in crescita rispetto al periodo precedente ma la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.922.533 dosi, di cui 3.346.916 come seconde, 2.965.630 come terze, 820.720 come quarte, 181.905 come quinte, 9.995 come seste.

Tra giovedì novembre e giovedì 9 novembre sono state vaccinate 14.443 persone: 72 hanno ricevuto la prima dose, 12 la seconda, 110 la terza, 1.558 la quarta, 8.310 la quinta, 4.381 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 2 novembre a mercoledì 8 novembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 499.

Suddivisi per province: Alessandria 45, Asti 23, Biella 22, Cuneo 51, Novara 33, Vercelli 15, VCO 23, Torino città 112, Torino area metropolitana 157.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 3.493 (+783). Questa la suddivisione per province: Alessandria 318 (+101), Asti 164 (+41), Biella 157 (+56), Cuneo 356 (+61), Novara 233 (+42), Vercelli 107 (+24), VCO 164 (+11), Torino città 783 (+171), Torino area metropolitana 1.099 (+244).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 2-8 novembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 82.1 in aumento (+28.9%) rispetto a 65.0 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 28.1 (+42.6%). Nella fascia 25-44 anni è 54.7 (+51.5%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 71.5 (+20.8%). Nella fascia 60-69 anni è 95.1 (+19.0%). Tra i 70-79 anni è 153.5 (+36%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 223.9 (+25.4%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 2-novembrel’incidenza nella fascia 0-2 anni è 46.1 (invariata), nella fascia 3-5 anni 6.4 (+483%), nella fascia 6-10 anni 4.0 (11.9%), nella fascia 11-13 anni 7.8 (+50.0%)mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 15 (+61.3%).

Le vaccinazioni del gatto

IL TORINESE… CON LA CODA

Dopo aver parlato delle vaccinazioni del cane, oggi affrontiamo quelle del gatto.

Come già detto per il cane, anche per il nostro felino non esiste un obbligo vaccinale, ma per la sua salute è caldamente consigliato seguire una corretta profilassi vaccinale.

Anche per il gatto, esistono i cosiddetti vaccini core, che proteggono per malattie molto contagiose e spesso mortali, e i vaccini non core, ovvero quelli destinati ai singoli individui a seconda della localizzazione geografica, ambientale  e/o dello stile di vita.

I vaccini core sono quelli per il calicivirus, l’herpesvirus (responsabili della rinotracheite infettiva) e il parvovirus ( responsabile della panleucopenia felina). 

I vaccini non core esistenti sono quelli per la clamidiosi, consigliata solo a gatti che vivono in gruppo ad alto rischio di infezione o in ambienti con infezione endemica documentata, e quella per la dermatofitosi, che ha effetto preventivo e anche terapeutico.

Esiste poi una vaccinazione classificata come circumstanziale ma che sta assumendo sempre più importanza, vista l’aumento della presenza della malattia sul territorio, ovvero quella per la FeLV, o leucemia felina.

Quando vaccinare?

Le linee guida internazionali delle vaccinazioni nei gattini prevedono la somministrazione della prima vaccinazione a 8-10 settimane, che si ripeterà dopo 3-4 settimane e poi dopo le 16 settimane.

Queste tempistiche sono legate al fatto che, nel gattino, gli anticorpi di origine materna possono andare a interferire con la vaccinazione, ma non sapendo esattamente il momento in cui questi non sono più presenti a livello ematico, si è studiato un protocollo che prevede vaccinazioni multiple.

Il richiamo vaccinale avverrà dopo un anno e poi a seconda dello stile di vita del vostro gatto, il vostro veterinario vi saprà consigliare come procedere.

Se si vaccina un gatto adulto per la prima volta, dopo la prima iniezione si farà un richiamo dopo 3-4 settimane.

E’ importante vaccinare il gatto, ogni 3 anni, anche se vive solo in casa, perché se un domani dovesse stare male e venisse portato in una struttura veterinaria, potrebbe contrarre una di queste malattie, in un momento in cui le sue difese immunitarie sono più basse.

Se il gatto ha accesso all’esterno, si consiglia caldamente la vaccinazione per la FeLV, o leucemia felina, che si contrae da contatto diretto con un animale malato. Allo stesso modo, se si porta a casa un gattino nuovo, prima di metterlo a contatto con il vostro felino domestico, è bene eseguire un test per la FeLV, dopo 4 settimane dal momento in cui il gatto non è più a contatto con l’ambiente a rischio.

In qualsiasi caso, chiedete al vostro veterinario, che saprà consigliarvi al meglio per la salute del vostro micio.

 

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Lovisolo, “Michele lascia il segno”

Ritornano alla “TeArt” di Torino i sogni e le fantasie, cariche di colore, di Michele Lovisolo

Fino al 22 novembre

Milani! Il piacere strabordante dell’incontro. E a seguire l’immancabile (guai non ci fosse!) abbraccio. Quello suo. L’abbraccio di Michele. L’abbraccio di Michi. Timido e potente, a un tempo. Carico di tutto il bene e l’affetto di questo mondo. Sono passati alcuni anni dal nostro ultimo incontro. In mezzo vicende anche poco piacevoli, che Michi pare aver metabolizzato. Lo incontro, insieme al suo “grande” papà Davide, all’ingresso dell’Associazione Artistico-Culturale “TeArt”di via Giotto, a Torino. Qui Michele Lovisoloespone per la terza volta, dopo “Scintille di emozioni” (2012) e “Narrare con i colori”(2019). L’attuale rassegna ha per titolo “Michele lascia il segno”. Titolo quanto mai azzeccato, perché Michi “lascia sempre il segno”. E non solo attraverso i suoi dipinti, ma nella quotidianità di una vita che è puro inno al candore dei sentimenti e forte argine di difesa contro le brutalità del mondo.

 

Oggi Michele ha 41 anni. Trent’anni fa (quanto sono vecchio!) è stato mio allievo alla mitica media “Pascoli” di piazza Bernini, ex “Educatorio Duchessa Isabella” e, dal 2015, sede dell’“Ufficio Pio Compagnia di San Paolo”. Presenza indimenticabile – e indimenticata – la sua. Già allora amava disegnare. Creare forme fantastiche, “pasticciare” in piena libertà con i colori. Credo, senza peccare di immodestia, che quei tre anni trascorsi alla scuola di piazza Bernini (leggendaria preside, la Mariolina Bertinetti e il Pippo Leocata, oggi artista di meritata notorietà, capace di instillare a fondo i germi buoni della “creatività” nei nostri ragazzi) abbiano dato tanto a Michi. Ma Michi, soprattutto, ha dato tanto a tutti noi che gli stavamo intorno. Ai suoi prof., alle sue compagne e ai suoi compagni di classe. E alla scuola tutta. Perché Michele era allora presenza importante in ogni attività (non solo di classe) per tutti i “pascoliani”. “Lasciava il segno”, e ben profondo, per riprendere il titolo della sua attuale mostra alla “TeArt”. Qui, in via Giotto, presenta fino a mercoledì 22 novembre, una ventina di opere, alcune realizzate negli ultimi anni e altre di recente composizione.  Varie le tecniche: oli, tempere, acquerelli e interessantissimi collages. Dietro tutte, gli insegnamenti ormai ventennali impartitigli dalla brava Anna Maria Borgna (suo autentico “Angelo custode” artistico) nell’atelier di via Belfiore, condiviso dalla pittrice con il compagno (di vita e d’arte) Mario Bianco. “La mia presenza amichevole – sottolinea Anna Maria Borgna – è quella di stimolare la curiosità di Michi verso nuove possibilità tecniche, materiali e strumenti a disposizione, di aiutarlo nelle scelte, facendo sempre un passo indietro per permettergli di esprimersi con la maggiore libertà possibile. Ad ogni incontro nell’atelier uno accanto all’altra, siamo alleati, complici e giocosi nella ricerca di una nuova scoperta. Perché a Michele piace molto scherzare, ma al momento buono si abbandona al piacere della pennellata che stende, che sovrappone, che lavora con vari e imprevedibili interventi fino a quando non è soddisfatto”.

Paesaggi, nature morte, ritratti femminili: la base su cui Michi si cimenta è sicuramente figurativa e, giustamente, scolastica, anche se in parete non mancano composizioni astratte, libere nell’ideazione dell’impianto segnico e nella stratificazione, spesso vorticosa (senza vincolo alcuno) del colore. Sono i “fuori gioco” di un piccolo grande artista che non riesce, nei momenti di migliore creatività, a trattenere la fantasia o il gusto esuberante del colore, di una matericità cromatica, in alcune pagine paesistiche soprattutto, tipicamente e piacevolmente espressionista. E qui Michele è il Michele che “parla ad alta voce”. Sicuro e contento di sé. Che si rivolge a noi a cuore aperto. Divertito. Appagato. Permettendosi anche dotte “citazioni”. Omaggi a Picasso, a Manzù, a Goya ma soprattutto al trasognato Mirò. Al surreale, eclettico, immaginario artistico del Maestro spagnolo, affascinato da quel suo prepotente “automatismo psichico” che a Mirò faceva trascrivere in pittura i propri pensieri, i propri voli onirici, “senza il filtro della ragione”. E Michele senta sua questa strada, praticandola con risultati pittorici di indubbia piacevolezza.

Dice ancora, in proposito, Anna Maria Borgna: “Michele negli anni è divenuto più audace e disposto alle novità, più autonomo nelle scelte, e questa è una meta importante, quanto il suo benessere e piacere nell’atto di dipingere. E potersi poi specchiare nella sua opera finita. Sono tante e svariate le sue opere finora … e quante nuove ci aspettano!”. Un augurio che facciamo nostro. Al prossimo abbraccio, caro Michele. Al prossimo “tuo” abbraccio. Timido e potente. Carico di tutto il bene e l’affetto di questo mondo.

Gianni Milani

“Michele lascia il segno”

Associazione Artistico-Culturale “TeArt”, via Giotto 14, Torino; tel. 011/6966422 o www.teart.associazione@gmail.com

Fino al 22 novembre

Orari: dal mart. al sab. 17/19

Nelle foto: “Omaggio a Mirò”, “Collages”, “Da Manzù, omaggio a Picasso”, “Paesaggio”