ilTorinese

Ragazza oppone resistenza alla polizia, aveva droga in casa

 

Un cittadina italiana di 23 anni di origini nigeriane è stata arrestata dagli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Milano poiché gravemente indiziata di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Nei giorni scorsi, gli agenti del commissariato fermano per un controllo una donna all’uscita di un esercizio commerciale di corso Taranto.

La giovane fin da subito mostra di non voler collaborare con i poliziotti rifiutandosi di fornire le proprie generalità per poi iniziare ad inveire contro di loro cercando di attirare l’attenzione dei passanti chiedendo aiuto.

La ventitreenne, approfittando della confusione creata con le proprie urla che attirano la curiosità dei passanti, cerca di disfarsi di un mazzo di chiavi in suo possesso passandole ad un uomo, ma gli agenti tempestivamente riescono a bloccarla.

Si rende così necessario l’accompagnamento della giovane in Commissariato per procedere ad una sua compiuta identificazione, ma la stessa oppone una strenua resistenza sputando agli operatori e sgomitando, fino a graffiare e mordere a un braccio uno dei poliziotti. Gli agenti, tuttavia, riescono nel loro intento mettendo in sicurezza la donna.

Successivamente, i poliziotti risalgono all’abitazione di cui la donna deteneva le chiavi e la perquisiscono. In un cassetto di un mobiletto del bagno gli agenti trovano due sacchetti in nylon contenenti oltre 210 grammi di cocaina, 58 dosi di crack per un peso di 23 grammi e un dischetto della stessa sostanza stupefacente del peso di 11 grammi. Gli agenti sequestrano anche tutto il materiale rinvenuto necessario per il confezionamento delle dosi.

La donna viene così arrestata per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio oltre che per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.

Panza (Lega): Nuovo passo verso l’azzeramento delle disparità tra territori

Bene il nuovo provvedimento del ministro Calderoli per la valorizzazione delle aree realmente montane

L’approvazione  della Conferenza Unificata per il nuovo piano di distribuzione del Fondo per lo sviluppo delle zone montane italiane FOSMIT, rappresenta un significativo passo avanti per ridurre i divari esistenti tra i Comuni montani e il resto del Paese, un progetto promosso dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie della Lega, Roberto Calderoli, che i territori chiedevano da tempo – dichiara l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza -.

Le risorse economiche messe a disposizione verranno di fatto raddoppiate e sono previsti fondi specifici anche per le aree disagiate, interne e a rischio spopolamento, al fine di garantire servizi adeguati a tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che vivano in montagna, in città o in altre zone del Paese. Si tratta di un provvedimento di grande importanza e atteso dalle comunità delle Terre Alte, finalizzato alla valorizzazione delle vere aree montane – conclude l’eurodeputato Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega e Consigliere per la Montagna del Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli.

Così in una nota l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza.

La Notte Bianca Giavenese

Fervono i preparativi per la Notte Bianca Giavenese: l’appuntamento è fissato per sabato 29 luglio, a partire dalle ore 18 fino a tarda serata.

L’evento, organizzato dall’Ufficio Turistico Comunale, coinvolgerà non soltanto il centro storico cittadino, ma anche le principali vie del paese (via Roma e viale Regina Elena, piazza San Lorenzo, piazza Molines e, in una veste totalmente rinnovata, piazza Maritano).


La Notte Bianca nasce nei primi anni duemila come serata dedicata allo shopping e alla musica: è diventata un tradizionale appuntamento del luglio giavenese, le strade della città si animano sin dalle prime ore pomeridiane di luci, suoni e colori.

L’edizione 2023 della manifestazione si preannuncia ricca di novità e tanto divertimento: i punti musicali saranno quest’anno sei, e l’obiettivo è quello di rendere maggiormente variegata la proposta, ampliandola e lasciando spazio anche ad aree dedicate a balli e danze.

In piazza Ruffinatti il protagonista sarà infatti il country, in piazza Mautino invece il liscio con Giovanni Coppola.

Grande rilievo verrà dato anche alla musica strumentale e alle sonorità più moderne: saranno infatti presenti il blues dei “Marconi Blues Band” in piazza Sant’Antero e il concerto pop dei “NoStars” nei pressi della fontana di via XX Settembre.

I vari artisti coinvolgeranno i presenti in un vortice di melodie, che accontenterà gli amanti di ciascun genere musicale.

Raddoppiano inoltre quest’anno le aree dedicate al food e ai brani commerciali.

Alla ormai consolidata piazza Molines, location per eccellenza sul cui palco si esibirà quest’anno il Team Party Time con un DJ Set, insieme con i Latin Boys ed il campione di Freestyle Rap El Poeta, è l’inedita piazza Maritano ad affiancarsi con una proposta dedicata ai ragazzi, che vedrà in concerto i giovanissimi rapper di Back on Track.

Band dal vivo e dj saranno poi impegnati in piccoli live presso i bar e le attività commerciali presenti sul territorio, che offriranno cibo e bevande fino a tarda notte, dando la possibilità di assaporare un buon pasto o semplicemente sorseggiare una bibita.

Salario minimo, Grimaldi (Verdi Sinistra): Sfruttamento e salari da fame

E i profitti crescono.  Il governo Meloni non accampi scuse: la legge va approvata subito
Come può accadere che facchini, montatori, autisti, rider, vigilanti, braccianti, addetti alle pulizie, lavoratori dei beni culturali lavorino per meno di 7 euro l’ora, spesso 12 ore al giorno o di più, magari accumulando straordinari per raggiungere un salario dignitoso? Come è potuto accadere che l’Italia arrivasse ai primi posti in Europa per i livelli di lavoro povero, con l’11,8% di occupati a rischio povertà? Accade perché il conflitto tra capitale e lavoro non è finito, ma il capitale ha vinto e stravinto. L’Italia è l’unico Paese europeo in cui dal 1990 il salario medio annuale è diminuito, ma non è stato certo lo stesso per i profitti. Nel 2022 le aziende italiane hanno chiuso i bilanci con profitti in crescita del 53,25 per cento rispetto a 2021, il salario dei loro dipendenti è crollato del 7,6 per cento.
Lo afferma nell’Aula di Montecitorio Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra intervenendo nella discussione sulla proposta di legge sul salario minimo.
In Italia salgono i mutui, le bollette, il costo della vita, i biglietti dei tram. L’unica cosa che non viene mai indicizzata – prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – sono i compensi di chi lavora. Il salario minimo legale è una misura vera di redistribuzione del reddito, perché l’aumento dei salari deve essere estratto dal capitale, non dalla fiscalità generale.
 Il governo Meloni temporeggia dicendo di temere che questa misura danneggi la contrattazione sindacale, ma perché invece non dà il buon esempio stanziando tutte le risorse necessarie per alzare i salari dei medici, degli insegnati, dei dipendenti pubblici? Ho visto in questi anni che a volte la lotta sul lavoro paga, ma costa anche molto: miseria, ritorsioni, licenziamenti ingiusti, isolamento. Noi, che rappresentiamo lo Stato, dovremmo essere dalla parte di chi – conclude Grimaldi – rischia tutto per ottenere condizioni dignitose per sé e per gli altri. È il momento di dimostrarlo. Salario Minimo Subito.

“Osservatorio Futura”, le “libere” opere di artiste e artisti dell’ultimissima generazione, di origine pugliese

“Non rimane che volare/generazione a confronto 1988-1999”

Fino al 28 luglio

Via Giacinto Carena 20, a Torino, zona San Donato. Quando si entra nel piccolo (ma grande di idee e di provocatoria ingegnosità) spazio espositivo di “Osservatorio Futura” aperto – per passione e per sfida, nel 2020 – da Francesca Disconzi e Federico Palumbo, si sa già fin da subito che le “sorprese” e le “bizzarrie d’arte” non potranno mancare. Del resto “Osservatorio” nasce proprio con ben dentro e addosso questo DNA: dare voce e spazio a forme d’arte sperimentali e di ricerca, che altrove non troverebbero forse granché di spazio, ma in grado di comunicare, a chi osserva, voli sogni e fantasie arrivate non sai come e che senti esser capaci di aprirti mondi di grande suggestione e originalità. Così anche questa volta eccoci catapultati in “storie”, anche di post-avanguardia “al cubo”, per le quali non puoi non sgranare gli occhi e provar spaesamenti tali che ‘ntender no (li) può chi no (li) prova, mi perdoni il Sommo Poeta. Ad esempio?


Ad esempio, alla tua sinistra appena entri, ecco un comunissimo “mocio” con tanto di bastone a parete che, lì per lì, pensi abbia dimenticato la signora delle pulizie, e che poi invece t’accorgi aver dei puntuti “artigli” aquileschi fissati a terra, capaci di graffiare via lo sporco, ma anche le paure e le inaccettabili condizioni di una vita o di un mestiere che ti vanno stretti. Alzi lo sguardo e appoggi gli occhi su tavole in legno rivestite di cera ad osservare i poveri resti di una recente depilazione (wow!) su cui, fissato in laser cut, leggi “Combatti l’espressione estetica”. Sotto a terra, un mediterraneo arbusto contorto coperto e custodito, come memoria preziosa di una natura troppo spesso vilipesa, con una dorata “coperta isotermica”; accanto sedici bottiglie “molotov” (sic!), per fortuna innocue e senza benzina, disposte a forme di cuore. Se esploderanno sarà “esplosione d’amore”. Più in là ecco invece il richiamo alla guerra, sempre vicina alla “Fortezza Europa”: un “servomuto” con appesa una divisa militare anni ’70, con tanto di berretto in alto e anfibi in basso. L’avvertimento è palese. Il titolo dice che “La divisa militare di mio padre è ancora buona”, l’installazione è del barese Nicola Guastamacchia. Le opere succitate: “DconlaH” (il “mocio”) del leccese di Gagliano del Capo Marco Musarò, “Manifesto contro l’espressione estetica” della barese Ivana Pia Lorusso, “Etereo 2” della barese di Putignano Lorena Ortells“Love” (le 16 bottiglie simil-molotov) del brindisino Gianni D’Urso. Curata dal leccese (residente a Torino) storico dell’arte e curatore indipendente, Giuseppe Amedeo Arnesano, la mostra prende a prestito il titolo (“Non rimane che volare”) da una famosa frase del geniale, pugliese doc (di Campi Salentina) Carmelo Pompilio Realino Antonio Bene, in arte e per noi tutti Carmelo Bene, geniale istrione, padre della “neoavanguardia” teatrale italiana, che in un’intervista ebbe a parlare, a proposito dell’emigrazione “costretta” di molti giovani meridionali, di “Sud in perdita”, di “Sud azzoppato”, cui “non resta che volare”. Volare, scappare, dar di redini verso l’“altrove”. Torino, Milano, Firenze: le città dove, per la maggiore, vivono oggi gli artisti presenti in mostra, nati e formatisi in Puglia e che, per ragioni anagrafiche hanno vissuto un decennio, l’ ’88 – ’99, fatto di grandi cambiamenti storici, politici e culturali. “Si tratta di un’esperienza collettiva– sottolinea Francesca Disconziche può essere considerata parte di un progetto di mappatura più ampio e che, in questo caso specifico, abbiamo potuto realizzare grazie al contributo del curatore Giuseppe Amedeo Arnesano, pugliese di origine, che attualmente vive a Torino”.

Filo comune, l’approccio militante alla continua ricerca di nuove cifre stilistiche, l’impegno politico e “curatoriale” (la cura in senso lato della propria Terra) per chi resta o l’immergersi, per gli “esuli”, in nuove realtà – geografiche e umane – in gran parte accettate e perfino condivise. O desiderate. Fino al momento del “risveglio” offuscante e offuscato. Del “Rèveil” di cui ci parlano, in un acrilico su tela, perfetto nel rigore del segno, la leccese Rebecca Schiavone e il barese, oggi residente a Milano, Domenico Ruccia nel suo ironico e parodistico olio su lino “Cynthia Love”, immagine decadente dell’iconica “Milano da bere” anni ’70 – ’80.  A seguire le beneaguranti “corna in ceramica” della “Stellosa” di Grazia Amelia Bellitta, la surreale “mela con sigaretta in bocca” di Matteo Coluccia, le 12 “Surprise” acrilici su pvc di Gabriele Mauro fino all’amaro “La tua assenza mi manca” su un blocco frammentato di lapidi che diventa per Lorenzo Montinaropretesto di pura poesia o all’“Animalia ch. Three” di Gabriele Provenzano, inquietante amplesso finito male fra due serpi neri, emblematica rappresentazione di “una regione sempre più arida” e dei suoi giovani “in fuga da essa” o, per ultimo, al provocatorio graffito “Scroll Piece” del brindisino Marco Vitale.

Gianni Milani

“Non rimane che volare/generazione a confronto 1988-1999

“Osservatorio Futura”, via Giacinto Carena 20, Torino; tel. 340/5032494 o  www.osservatoriofutura.it

Fino al 28 luglio, solo su appuntamento

Nelle foto (di Davide D’Ambra): Ivana Pia Lorusso “Manifesto contro l’oppressione estetica” e Rebecca Schiavone “Le Rèveil”; Nicola Guastamacchia “La divisa militare di mio padre è ancora buona”; Domenico Ruccia“Cynthia love”.

Pausa di Ferragosto per i mercati di Campagna Amica

I mercati di Campagna Amica del Torinese chiudono per la pausa estiva.

I banchi sono assenti da sabato 12 a domenica 20 agosto ma per i mercati domenicali di Torino la pausa inizia domenica 30 luglio con l’assenza del mercato in Piazza Vittorio Veneto.

Sempre a Torino non si svolgono i mercati di domenica 13 agosto in piazza e giardini Cavour, il mercato di martedì 15 agosto in via Mittone, quello di giovedì 17 agosto in via Mittone, il mercato biologico di venerdì 18 agosto ai giardini Lamarmora e il mercato domenicale del 20 agosto in piazza Vittorio Veneto.

Fuori Torino non si svolgono i mercati di sabato 12 agosto a Rivoli, Rosta, Rivalta, Nichelino e San Giorio di Susa. Lunedì 14 non si tiene il mercato di Cuorgnè; a ferragosto non si svolgono i mercati di Leinì, Avigliana e Castiglione Torinese; mercoledì 16 non ci sono i mercati a Chieri, Ciriè e Grugliasco; giovedì 17 non si svolge il mercato a Settimo; venerdì 18 non si tengono i mercati di Rivarolo e Villarbasse; sabato nuova chiusura per i mercati di Rivoli, Rosta, Rivalta, Nichelino e San Giorio di Susa.

Tutti i mercati tornano regolari da lunedì 21 agosto. Per i mercati domenicali di Torino alla riapertura di domenica 27 agosto in piazza Bodoni resterà in vigore l’orario estivo con chiusura alle 14 per garantire la freschezza dei prodotti.

PoliLine, The Garden: ora il verde si fa esclusivo

Gli arredi da giardino ecosostenibili, figli del gran design italiano che conquista l’estero

L’esclusività ha preso piede anche in giardino. Che la ricerca e la cura di verde domestico sia uno dei trend immobiliari in maggior crescita del momento, è un dato di fatto.

Un’esigenza che, per restare in metafora, merita di essere coltivata a dovere con una visione specifica in grado di coniugare funzionalità, estetica e pregio.

Nasce così PoliLine – The Garden, prima linea al mondo di arredi da giardino di ogni forma e dimensione interamente a incastro e zero viti. Ecologici, sono interamente realizzati in HPL, materiale rispettoso dell’ambiente che trova per la prima volta al mondo applicazione in questo settore.

E, soprattutto, racchiudono in sé numerosissimi vantaggi: pratici, comodi, solidi, resistenti, inintaccabili da raggi UV, invecchiamento ed effetto degli agenti atmosferici, conservano e difendono al meglio la propria forma migliore.

Appagando l’occhio, catturando lo sguardo. Contestualizzandosi al meglio in qualsivoglia tipologia di cornice che richieda un tocco di classe ben integrato con il resto. E, in più, offrono il pretesto per distinguersi anche in situazioni in cui occorre fare la differenza: dimore di lusso, residenze di pregio, strutture ricettive, resort e qualsivoglia luogo in cui occorra segnare il livello.

PoliLine – The Garden è una linea integrata di sedie, sdraio, lettini prendisole, cassapanche, sedie e tavoli a gamba alta e bassa di svariate misure e dimensioni capace di soddisfare il semplice uso domestico su balconi e terrazzi per i propri momenti di relax fra pillole di natura, e spazi ben più ampi in cui ricreare momenti di aggregazione, svago e riposo immersi nel verde.

Una serie di manufatti figli del miglior design italiano a firma ‘IT Design Srl’, marchio di punta specializzato in prodotti per esterni da destinare al provato e alla zootecnia di qualità. Una risposta efficace al crescente desiderio di bellezza anche a bordo piscina.

Punto di forza dell’intera gamma di prodotti, disponibili tutti sul sito www.polilinegarden.it, è la piacevolezza delle forme e della geometria degli incastri, frutto di un’attenta selezione di suggestioni in grado di fondere con gusto ed evidente equilibrio cerchi e linee, in un’ottica razionale e accattivante al tempo stesso.

PoliLine – The Garden è una coccola al proprio giardino. Un regalo al proprio verde. Un punto fermo nella propria vita quotidiana per quanti sono convinti che la cultura delle radici fa sempre la differenza. Nella vita come anche sul prato o sul terrazzo di casa.

Conti in ordine per la Regione: disavanzo e debito ridotti di oltre due miliardi

La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2022 senza eccezioni

La Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per il Piemonte ha parificato, oggi il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2022. Il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 342 milioni, 238 milioni in miglioramento rispetto al 2021. La Regione Piemonte, pertanto, nel 2021 ha recuperato tutte le quote dei disavanzi pluriennali.

Il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano hanno sottolineato che in quattro anni di governo è stata ridotta la zavorra che grava sul Piemonte di oltre 2 miliardi di euro, su disavanzo e debito ereditati dal passato che pesano come un gigantesco macigno sulle spalle della regione.

“Più investimenti, come quelli di edilizia sanitaria che passano da 11 a 524 milioni, senza nuove tasse e con un lavoro costante di riduzione del debito. Sono questi gli elementi principali del giudizio della Corte dei Conti che oggi ha promosso a pieni voti il bilancio della Regione Piemonte – afferma il Presidente della Regione Alberto Cirio. La Corte ha preso atto positivamente della chiusura finalmente, dopo oltre 10 anni, del cantiere del Grattacielo e del trasferimento dei 2 mila dipendenti regionali e questo è per noi motivo di grande soddisfazione, perché i ritardi sono stati sempre oggetto di rilievi da parte della Corte e invece oggi l’obiettivo è stato raggiunto, avviando finalmente un’operazione di razionalizzazione e risparmio che vale 18 milioni di euro all’anno di risorse dei cittadini e che la Regione attendeva da anni. Siamo anche molto soddisfatti del lavoro di risanamento dei conti: da quando ci siamo insediati abbiamo ridotto disavanzo e debito di oltre 2 miliardi di euro e proseguiamo con determinazione nell’impegno di non lasciare debiti per le generazioni future. Anche sulle liste d’attesa la Corte ha riconosciuto il grande lavoro fatto: sappiamo bene che il problema non è ancora risolto anche perché si trascina da un decennio e il Covid ha ulteriormente aggravato la situazione, ma la strada è quella giusta. Siamo quindi molto soddisfatti – continua il Presidente Alberto Cirio – del giudizio della Corte e di aver ricevuto la conferma che i conti della Regione Piemonte del 2022 sono in ordine e le nostre decisioni di spesa sono legittime”.

“Il nostro orgoglio più grande è di aver tenuto e tenere i conti in ordine – commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano.  Terza parifica di fila per il bilancio di questa legislatura un risultato importante e che qualifica la bontà del lavoro svolto da questa amministrazione e da parte degli uffici. Ringrazio il personale per il lavoro certosino che viene svolto e che consente di avere i conti in ordine; che la struttura sia operativa e funzionale lo testimoniano i rilievi svolti ad esempio sulla gestione dei fondi comunitari, nella valorizzazione del patrimonio con i primi segnali di risparmio anche a seguito del trasferimento del personale nella nuova sede del grattacielo, nel rapporto con le partecipate”.

A proposito di patrimonio come testimoniato dalla relazione cominciano a manifestarsi i risparmi sulle locazioni passive che sono ancora presenti per 6 milioni di euro nel 2022, cifra destinata a scendere sotto il milione di euro nel 2024, dopo il trasloco. Per quanto riguarda la gestione dei Fondi comunitari il dato che emerge (ad esempio sul Por Fesr 2014/2020) è che la Regione Piemonte ha un’elevata, rispetto alla media regionale, capacità di impegno pari al 111,28% con una capacità di spesa del 102,91% molto al di sopra delle regioni più sviluppate con buone prospettive che possono andare anche sulle future rendicontazioni. Particolare soddisfazione per la conferma del raggiungimento di un risultato di competenza positivo (€149 mln) e per il miglioramento rispetto al 2021 degli altri due saldi, quello dell’equilibrio di bilancio che tiene conto delle risorse vincolate (positivo per € 80mln) e quello dell’equilibrio complessivo che tiene conto di tutte le quote accantonate e vincolate (positivo per € 53,8mln).  Tale risultato è altresì frutto del miglioramento della gestione finanziaria complessiva a partire dalla programmazione e della successiva gestione rispettosa altresì dei tempi di pagamento dei debiti commerciali.

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha espresso soddisfazione per l’approvazione del rendiconto finanziario 2022 da parte della Corte dei Conti, evidenziando che “il fondo sanitario indistinto ammonta a 8 miliardi e 680 milioni di euro e ringraziando la struttura dirigenziale e contabile dell’Assessorato per l’attenzione e la professionalità con cui ha svolto il proprio lavoro”.

«I conti sono stati mantenuti in equilibrio – osserva l’assessore Icardi – e tutte le Aziende sanitarie regionali stanno rispettando i tempi di pagamento, in linea con la Direttiva europea».

Nello specifico della rendicontazione, l’assessore regionale alla Sanità ha richiamato il dato di 3 miliardi 952 milioni di interventi di edilizia sanitaria in corso di realizzazione, relazionando sullo stato di attuazione dei principali progetti regionali, tra i quali anche gli interventi del Pnrr (Strutture di prossimità, ammodernamento del parco tecnologico…) per i quali nel 2022 risultano investiti oltre 346 milioni 623 mila euro. Una parte importante della relazione dell’assessore è stata  dedicata all’attività dell’Azienda Zero, che nel 2022 ha iniziato a operare a pieno regime su diversi fronti, tra i quali l’Emergenza Urgenza extraospedaliera, la gestione e lo sviluppo del sistema informativo di Telemedicina e Information and Communication Technologies (ICT), il monitoraggio e lo studio tendenziale dell’andamento degli aggregati di costo e ricavo delle Aziende sanitarie regionali, il supporto tecnico per la valutazione delle tecnologie sanitarie e il monitoraggio e controllo della rete logistica distributiva.

I CONTI NEGLI ANNI

Per quanto riguarda il DISAVANZO (cioè il saldo negativo tra le uscite e le entrate della Regione) è passato da 6,6 miliardi di euro nel 2018 è di 5,34 miliardi nel 2022. In quattro anni è stato ridotto di oltre un miliardo di euro (1,26milioni).

2018

Disavanzo complessivo oltre 6,6 miliardi (6.605.000.000)

2019

Riduzione di oltre 325 milioni portando il disavanzo complessivo a 6,2 miliardi (6.229.000.000)

2020

Riduzione di oltre 376 milioni portando il disavanzo complessivo a 5,9 miliardi (5.903.000.000)

2021

Riduzione di oltre 322 milioni portando il disavanzo complessivo a meno di 5,6 miliardi (5.581.000.000)

2022

Riduzione di altri 238 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,34miliardi (5.342.969.584)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 232 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,110 miliardi.

Per quanto riguarda il DEBITO in quattro anni è stato ridotto di quasi 1,10 miliardi di euro (per la precisione 1,092 miliardi). È sceso dai 9,6 miliardi di euro del 2018 agli 8,5 miliardi del 2022.

Nel dettaglio:

2018

Debito complessivo di oltre 9,6 miliardi

2019

Riduzione di 249 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,3 miliardi (quasi 9.355.000.000)

2020

Riduzione di oltre 213 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,1 miliardi (9.141.000.000)

2021

Riduzione di oltre 315 milioni portando il debito complessivo a 8,8 miliardi (8.825.000.000)

2022

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,5 miliardi (8.510.000.000)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,195 miliardi.

Uomo in gravi condizioni: accoltellato in casa dalla compagna

Un uomo di 56 anni è stato accoltellato  in casa dalla propria compagna al culmine di una lite. È riuscito a trascinarsi dai vicini che hanno chiamato i soccorsi.  I fatti sono avvenuti nei pressi di Biella, a ronco Biellese. Portato in ospedale, è in gravi condizioni. Sul posto, gli uomini del 118 e  le forze dell’ordine per le indagini.

Dalla Regione un aiuto alle sale cinematografiche

Realizzazione di nuove sale cinematografiche, riattivazione di quelle chiuse o dismesse da almeno 24 mesi per aumentare il numero degli schermi. E poi adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche.

Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha messo in campo 8.000.000 di euro con un bando gestito da Finpiemonte (attivo dalle ore 9 del 4 settembre 2023 fino ad esaurimento delle risorse) dal presentato oggi agli operatori del Settore, dagli assessori alla cultura Vittoria Poggio e alle attività produttive Andrea Tronzano.

«Per sostenere la ripresa – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggiogli operatori hanno bisogno di ingenti cifre, prima di tutto per l’adeguamento tecnologico e poi per riconvertire le sale che dopo lo tsunami del COVID e il sorpasso del digitale hanno vissuto un periodo di forte crisi, invece potranno diventare poli di aggregazione per attività collaterali. Abbiamo fatto un vero e proprio investimento con risorse importanti del PR-FESR, ascoltando le richieste degli operatori stessi con i quali abbiamo condiviso ogni passaggio e che oggi vedono una possibilità concreta di rilancio delle loro attività».

«La magia del cinema è unica, assistere alla proiezione di un lungometraggio in una sala con le nuove tecniche di ripresa trasmette emozioni che consentono a volte di fare parte attiva di una storia – commenta l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano. Sostenere gli esercenti nella riqualificazione delle sale cinematografiche, oppure attivarne nuove, significa non solo valorizzare il comparto ma anche il lavoro che viene svolto dalle molteplici produzioni, anche piemontesi, che in questi mesi e anni hanno operato sul territorio. L’industria del cinema piemontese è un comparto in crescita e sostenere la filiera anche supportando le sale cinematografiche consentirà un’ulteriore valorizzazione della settima arte, nata in Italia proprio a Torino».

In Piemonte ci sono 117 sale cinematografiche e 259 schermi in funzione, che dall’inizio dell’anno hanno attirato 2.629.359 spettatori in un comparto che complessivamente occupa un migliaio di addetti tra esercenti e dipendenti e imprese che gravitano intorno al loro funzionamento (food, trasporti, manutenzioni, imprese pulizia, fornitori arredi e tecnologia, ecc..).

Gli interventi finanziati dal Bando devono contribuire ad almeno uno dei seguenti obiettivi specifici: ridurre le marginalità territoriali, migliorare l’accessibilità ai servizi e la qualità urbana; valorizzare il potenziale territoriale. La programmazione 2021/2027 dedica attenzione al tema della sostenibilità ambientale, introducendo vincoli all’ammissibilità dei progetti.

Viene introdotto il principio DNSH (non arrecare un danno significativo all’ambiente): in base al quale sarà richiesto il possesso delle certificazioni del sistema di gestione ambientale EMAS, ISO 14001, ISO 14064, OEF da parte dell’impresa richiedente e per le opere edili la verifica di applicabilità del Protocollo ITACA, che valuta il livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici.

 

Il bando nel dettaglio

Il Bando prevede quattro linee di intervento. La linea A per la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, intendendosi come chiuse o dismesse sale inattive da almeno 24 mesi prima della data di presentazione della domanda e quindi senza che siano state effettuate proiezioni cinematografiche in tale arco di tempo. Inattività certificata da SIAE; la linea B, per la realizzazione di nuove sale per l’esercizio cinematografico; la linea C, la trasformazione delle sale o multisala esistenti finalizzata all’aumento del numero degli schermi; la linea D, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche. Per ogni struttura può essere indicata una sola linea di intervento, ad eccezione degli interventi relativi alle linee a) e c) che possono essere presentati contestualmente per singola sede o unità locale.

Ogni progetto, nel complesso, deve avere un importo minimo di spese ammissibili: 50.000 euro per le linee di intervento A), B), C) e 10.000, per la linea di intervento D

L’agevolazione può coprire fino all’80% dei costi, con importo e intensità variabili in funzione delle linee di intervento: linea a) fino al 40% delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di € 200.000,00 per struttura riattivata, fatta salva la cumulabilità con il massimale previsto per la linea c) se la riattivazione comporta un aumento del numero di schermi; linea b) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 400.000 euro per nuove strutture fino a 4 schermi, di 800.000 euro per nuove strutture da 5 a 7 schermi e di 1.600.000 euro per nuove strutture con più di 7 schermi; linea c) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili, con un massimale di 200.000euro per nuovo schermo realizzato e comunque non oltre 800.000 euro per singola struttura; linea d) fino all’80 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 60.000 euro per strutture con un singolo schermo; fino al 60 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 120.000 euro per strutture da 2 a 4 schermi, di 300.000 europer strutture da 5 a 7 schermi; 400.000 europer strutture con più di 7 schermi. Limitatamente agli interventi per la linea d) ogni impresa beneficiaria non può superare un massimale di 600.000 euro complessivi di agevolazione percepita a valere sulla presente Misura. Concorrono alla determinazione del numero di schermi le sale dotate di un minimo di 25 posti, ridotto a 20 posti nei casi in cui l’intervento preveda la realizzazione di ambienti premium (dotati esclusivamente di poltrone reclining motorizzate).