ilTorinese

Merlo: Fusione Comuni, adesso serve una intesa politica bipartisan e non la sola propaganda

“Il capitolo della fusione dei Comuni non può essere affrontato attraverso il metodo della ‘convenienza’ campanilistica pro tempore o, peggio ancora, con la sola logica, seppur importante, dell’accorpamento quantitativo dei servizi essenziali presenti nelle varie comunità locali. Serve, semmai, una grande intesa politica – e ovviamente bipartisan – a livello locale che sia in grado di creare una credibile, e realisticamente percorribile, cornice istituzionale territoriale finalizzata a soddisfare gli interessi dei cittadini, riducendo i costi e migliorando al contempo lo stesso funzionamento degli enti locali.
Ma per centrare questo obiettivo è indispensabile una regia politica e non è pensabile che il tutto possa e debba ricadere sulle spalle del Sindaco di Torino e metropolitano Stefano Lorusso. È indispensabile, al riguardo, che Anci e Uncem elaborino una proposta da sottoporre agli amministratori locali e poi si sigla un accordo politico complessivo. È inutile limitarsi alle evocazioni, peraltro astratte e prive di ricadute politiche concrete, attorno ad una sempre più indispensabile riorganizzazione complessiva delle autonomie locali. Occorre mettere in campo una proposta politica da sottoporre alla rete, appunto, di tutti gli amministratori locali. A livello torinese e, forse, anche a livello piemontese. Sarebbe, questa, una operazione politica che potrebbe segnare anche il recupero di una dimensione progettuale della stessa politica oltre ad un soprassalto di responsabilità della classe dirigente presente oggi nei vari livelli istituzionali. Nei piccoli come nei medi e grandi Comuni”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci

Il bioparco Zoom è aperto fino all’8 gennaio

Il Natale è passato ma il Bioparco ZOOM Torino non chiude ancora.

c’è tempo fino all’8 gennaio per visitarlo e partecipare alle numerose attività.

in occasione della befana (venerdì 6 gennaio) e per la chiusura invernale del parco (Domenica 8 gennaio)  i visitatori potranno ancora assistere allo speciale show Aspettando Papà Noël.

Appena varcato l’ingresso ci si imbatterà in 10 giganti sculture luminose, che riproducono, a grandezza naturale, alcuni degli animali più amati come l’elefante, il rinoceronte, la giraffa e la zebra, incanteranno gli ospiti durante il percorso e renderanno ancora più magica l’atmosfera.

Nel Villaggio degli Elfi si potranno ancora incontrare i simpatici aiutanti di Babbo Natale che intratterranno i più piccoli, durante tutta la giornata, con animazionelaboratori, giochi e divertenti sessioni di baby dance.

nel Regno delle Renne, invece, si potranno incontrare i 4 esemplari adottati l’anno scorso (provenienti da altre strutture zoologiche europee) e capitanati da Rudolph, la fedele renna dal naso rosso e i suoi amici Cometa, Saetta e Freccia. Tutti i giorni in programma speciali talk ed extra experience durante i quali imparare tutto sul magico mondo delle renne, tra informazioni scientifiche e racconti leggendari su questa specie simbolo del periodo natalizio, e partecipare al loro feeding per vederle mangiare il loro spuntino preferito: i licheni!

E per un’experience ancora più completa, non mancheranno le proposte gastronomiche: a pranzo l’Ombiasy Restaurant proporrà speciali Menu a tema natalizio, mentre a merenda si potrà gustare frutta da immergere in una cascata di cioccolato o marshmallow arrostiti – per i più grandi accompagnati da del caldo vin brulè.

Giorni e orari di apertura del parco: dall’2 all’8 – dalle 10.30 alle 17,30

Il Carnevale di Ivrea “fra Mito e realtà”

Presentazione del 7° volume sul Carnevale Storico di Ivrea

Collana “Una volta anticamente”

Edizioni Pedrini

 

“fra Mito e realtà”

Ivrea Sala Santa Marta sabato 4 febbraio 2023 – h-17

fogliazione 148 pagine a colori

 

Sabato 4 febbraio alle ore 17 presso la sala Santa Marta di Ivrea, avrà luogo la presentazione del nuovo volume della collana editoriale “Una volta anticamente” dal titolo “Fra Mito e realtà” autrice Marianna Giglio Tos. La collana giunta al suo settimo appuntamento consecutivo con il Carnevale di Ivrea, non è mai stata interrotta, neppure durante la pandemia. Il libro che verrà illustrato dall’autrice, è in parte la riedizione del volume del 2017, ormai diventata introvabile e oggetto di attenzione da parte dei collezionisti, con l’integrazione degli ultimi anni legati alla sospensione del Carnevale e alla pubblicazione di una serie di fotografie inedite che fissano lo Storico indelebilmente. Su segnalazione delle librerie di Ivrea, che richiedevano una breve guida sul Carnevale sulla sua storia e le sue cerimonie, da destinare ai turisti stranieri in visita nella città eporediese, la Edizioni Pedrini ha strutturato il libro con una appendice che propone il Carnevale in sintesi in 6 lingue. I turisti potranno leggere del Carnevale nelle seguenti lingue: francese, inglese, tedesco, spagnolo, russo e cinese, e nel merito delle traduzioni il direttore editoriale Ennio Pedrini intende ringraziare pubblicamente “per il fattivo coinvolgimento la Preside del Liceo Classico-Linguistico C. Botta di Ivrea, la prof.ssa Lucia Mongiano, i professori e le professoresse con gli studenti che si sono cimentati in traduzioni complesse, ed in lingue di non comune utilizzo come per esempio il cinese, per il quale è stata anche richiesta una collaborazione di rilettura testuale all’Ass. Cinese Angi di Torino”. Continua Pedrini: “è stato un compito che ha impegnato gli insegnanti e gli studenti del Liceo Linguistico Botta per diversi mesi, a loro va il merito di questo lavoro, che conferma il sentimento e l’attenzione che l’intera Comunità eporediese compresa quella scolastica, dedica all’evento più importante e tradizionale di Ivrea, che raccoglie decine di migliaia di visitatori ogni anno”. Anche per questa edizione il libro viene accompagnato da una litografia d’autore, che è anche la contro-copertina del libro, realizzata dal noto autore canavesano Daniele Gismondi dal titolo: “fra Mito e realtà” e a tale riguardo il direttore editoriale Pedrini ci ha dichiarato: “Un’opera che appena vista mi ha tolto il fiato per la sua bellezza, che ha saputo coniugare il mistero con la leggenda delle origini alla storia vera del nostro Carnevale, con una tecnica ad acquerello, matita, china e carboncino di grande fascino”. La presentazione del libro prevede i saluti istituzionali del Sindaco Stefano Sertoli, gli interventi del Presidente della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea Piero Gillardi, della Preside del Liceo Classico-Linguistico prof.sa Lucia Mongiano, dell’autrice Marianna Giglio Tos e del direttore editoriale Ennio Pedrini. Alle 18,15 verrà inoltre presentato il manifesto ufficiale proposto per il 2023 degli J’Amis ad Piassa d’la Granaja “La preda in Dora”, realizzato dall’artista Tiziana Cascio, che già aveva nel 2018 realizzato la litografia artistica del libro “I piatti del Popolo”.

La scenografia della presentazione, vedrà esporre alle spalle degli oratori le opere realizzate dall’artista eporediese Alessandra Ferri, e sarà possibile visitare l’esposizione fotografica “In viaggio nello Storico di Ivrea” nella sala adiacente la presentazione del volume.

 

 

Sabato 4 febbraio PROGRAMMA

 

ore 17.00 Saluti istituzionali: intervengono il Sindaco Stefano Sertoli, il Pres. Fondazione Storico Carnevale di Ivrea Piero Gillardi, Lucia Mongiano Preside Liceo Classico-Linguistico C. Botta, Ennio Pedrini direttore editoriale Edizioni Pedrini

 

ore 17.15 Presentazione del libro “Una volta anticamente: fra Mito e realtà” autrice Marianna Giglio Tos e illustrazione della litografia 2023 opera di Daniele Gismondi

 

 

ore 18.15 Presentazione del manifesto degli J’Amis ad Piassa d’la Granaja: “La preda in Dora”   di Tiziana Cascio

 

ore 18,30 “In alto i calici” brindisi al Carnevale di Ivrea

 

Dalle ore 17.00 alle 19.00 apertura esposizione fotografica: “In viaggio nello Storico di Ivrea”

Scenografia alla presentazione con: “Il mio Carnevale” opere di Alessandra Ferri

 

 

 

 

Lutto nel mondo della radiofonia, addio all’editore di Radio Grp Luciano Sdei

Un grave lutto ha colpito il mondo della comunicazione piemontese.  A 77 anni appena compiuti lo scorso primo gennaio, si è spento Luciano Sdei, editore di Radio Grp, scomparso nella serata di mercoledì  4 gennaio scorso. Alcuni mesi fa era mancato il fratello Agostino.

Divenne editore di Radio Grp nei primi anni Novanta quando rilevò, insieme al fratello Agostino, la radio da Stelio Cassano, dando vita alla terza rete radiofonica di Radio Dancing. Radio Grp diveniva emittente a carattere regionale, con una diffusione capillare nelle varie province piemontesi, giungendo a toccare l’apice nel 2006, quando approdò anche in Val d’Aosta.

“Mi piace pensarlo adesso nell’etere, insieme alle onde della sua radio che ha tanto amato – ha ricordato con affetto il figlio Alessandro.

Luciano Sdei lascia la moglie Graziella e il figlio Alessandro. I funerali verranno celebrati martedì mattina 10 gennaio alle ore 10,nella chiesa di San Martino a Rivoli.

MARA MARTELLOTTA

Elogio della prostituzione

La prostituzione è, spesso, definita come il mestiere più antico del mondo; non so quanto sia vero perché anche i ministri di culto affondano le loro origini in tempi remoti, come i contadini, i guerrieri, i pastori, i pescatori.

Di sicuro è sopravvissuta a rivoluzioni sociali, leggi severe, punizioni dovute al dittatore di turno e è trasversale a tutte le culture e tutte le latitudini.

I Paesi più evoluti si sono dati una regolamentazione di tale attività, prevalentemente per tre ordini di fattori: fiscale, sanitario e di ordine pubblico; l’Italia, proprio per questo, ancora non si è dotata di una valida regolamentazione che metta d’accordo l’anima cattolica e conservatrice con quella progressista preferendo, come spesso accade, un comportamento pilatesco. Da noi, infatti, la prostituzione non è vietata a condizione di esercitarla singolarmente (la prostituta, i clienti possono anche essere più di uno contemporaneamente) pena la violazione della legge 20 febbraio 1958, n. 75 (la c.d. legge Merlin dal nome della non compianta senatrice socialista che per prima firmò il disegno di legge).

Qualunque persona che scelga di erogare prestazioni sessuali in cambio di denaro non può essere fermata dalle Forze dell’Ordine e non rischia alcun procedimento di tipo penale, salvo per altri reati quali immigrazione clandestina o atti osceni in luogo pubblico. Allo stesso modo anche chi si rivolge alla professionista del sesso non può essere fermato da Polizia o Carabinieri.

Dal punto di vista civilistico, il contratto verbale che si stipula con una prostituta non è valido: ne consegue che, nel caso in cui una delle due parti non dovesse adempiere agli accordi presi, esiste la possibilità di risolvere la questione in Tribunale solamente se vi sia rilevanza penale.

Le prostitute chiedono sempre il pagamento anticipato, ma qualora il rapporto avvenisse senza che vi sia stata dazione di denaro e il cliente, al termine, si rifiutasse di corrispondere quanto pattuito, questi potrebbe essere denunciato per violenza sessuale; alla stessa sorte sarebbe soggetto un cliente che si sfilasse il preservativo all’insaputa della prostituta (ma se sapesse di essere positivo a HIV o epatite, scatterebbe la denuncia per lesioni personali gravissime).

Se, invece, la prostituta, una volta incassato quanto pattuito si rifiutasse di onorare il contratto potrebbe essere accusata di truffa o rapina, a seconda della tecnica utilizzata.

Va da sé che, non essendovi regolamentazione tutte le prostitute sfuggano ai controlli sanitari e di Polizia ed ecco che si assiste, dopo anni relativamente tranquilli, ad un nuovo aumento dei casi di malattie a trasmissione sessuale, si è impotenti di fronte alla tratta delle schiave perché molte di loro non testimonierebbero mai contro i loro aguzzini e, non da meno, vengono evasi miliardi di euro di gettito fiscale.

Ho intervistato, davanti ad un caffè, alcune operatrici del sesso in Torino e Milano riportando i dati di quelle che sembravano più aderenti alla realtà.

Ogni prostituta, lavorando 7 giorni su 7 incontra mediamente 15 clienti al giorno; ad una media di 50-100 euro ciascuno (a seconda della prestazione erogata) fanno da 750 a 1500 euro al giorno, pari a 22500 -45000 al mese per ogni prostituta.

D’accordo c’è il costo di affitto, luce, preservativi, lubrificanti, calze,… ma sono poca cosa rispetto alla somma di cui sopra.

Hanno calcolato che in Italia vi siano tra le 100 mila e le 120 mila prostitute inserendo nel conteggio anche trans, transgender,…; arrotondando molto per difetto, ed escludendo le top escort (che percepiscono anche 3-4 mila euro per un week end) arriviamo ad un importo di 1,5 miliardi di euro l’anno.

Senza ridurre le prestazioni a chi paga regolarmente le tasse o aumentare la tassazione a carico di operai, insegnanti e dipendenti vari, si otterrebbe soprattutto di far versare loro i contributi INPS per la pensione.

Visto l’importo ed una soluzione mai trovata dal 1958 siamo sicuri che lo Stato voglia davvero risolvere il problema?

Una statistica ha portato alla luce l’entità del fenomeno prostituzione in Italia; almeno 9 milioni di maschi si rivolgerebbero, con frequenza molto variabile, al sesso mercenario.

Nel suo libro “La prostituzione in Egitto e nel mondo antico”, l’egittologo Alfredo Luvino descrive questa arte e il valore che aveva allora in quei luoghi. Dalla dottrina veterotestamentaria in poi, si è cominciato ad osteggiare questa professione con le motivazioni che tutti conosciamo e con i risultati, negativi, che sono sotto gli occhi di tutti.

Conosciamo tutti la figura della geisha in Giappone; non tutti sanno, però, che non è una semplice figura dedita al conseguimento maschile del piacere ma che si tratta di una persona colta, in grado di intrattenere il “cliente” non soltanto sessualmente ma anche e soprattutto emotivamente.

Non sottovalutiamo, inoltre, l’aspetto sociale del sesso a pagamento: il sesso è considerato, finalmente, un bisogno al pari del cibo e del sonno; anche in Italia è nata la figura del sex giver, il donatore di sesso, per entrambi i generi, che procura il piacere a chi non possa ottenerlo diversamente (ad esempio disabili gravi); si tratta, di fatto, di una forma di prostituzione anche se determinata da intenti nobili.

Considerando che non fanno del male a nessuno (escluso lo Stato, al quale non pagano le tasse), anzi, semmai svolgono una funzione sociale importante, perché continuare ad osteggiarle o, peggio, ignorarle fingendo che non esistano?

Sergio Motta

Gennaio in biblioteca a Chieri

Per bambini, ragazzi, genitori, insegnanti, educatori…
Venerdì 20 gennaio
Ore 17,30
Sale conferenze

Presentazione del libro Le matite sbriciolate di nonno Antonio, di Antonella Bartolo con illustrazioni di Sara Mancuso. Introducono l’insegnante Pina Pertusio e l’editore Cristina Voglino.

Come raccontare ai bambini il dramma della deportazione? In “Le matite briciolate di nonno Antonio” due fratellini, Agata e Nicola, scoprono i disegni realizzati dal nonno durante la prigionia nei lager tedeschi. Agata conosce la storia e la rivela al fratellino. Insieme guardano i disegni, osservano le baracche e i campi circondati dal filo spinato, cercano di comprendere la difficile condizione dei soldati italiani internati: la fame, il freddo, la lontananza da casa. Ma nei campi era proibito disegnare. Nonno Antonio trova un modo: spezza le matite, sfila le mine colorate, le sbriciola nelle tasche e le nasconde fino alla fine della prigionia.
L’albo illustrato, dedicato ai bambini dai 7 ai 10 anni, racconta la storia del capitano Antonio Colaleo e dei 650 mila militari che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutarono di collaborare con la Germania e vennero deportati nei campi del Terzo Reich.

In allegato locandina.

Sabato 21 gennaio
Ore 10,30
Sezione ragazzi
Primo Sabato da favola del 2023. Maga Minin aspetta bimbi e famiglie per letture, canti e, ovviamente, magie!
In allegato locandina, info su https://www.comune.chieri.to.it/biblioteca/sabato-favola-2022

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Sportelli gratuiti 
Venerdì 11 gennaio

In orario 17-19

Punto Informa Dislessia
Su appuntamento
Torna lo sportello informativo sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Un luogo dove i ragazzi con DSA, genitori, insegnanti ed educatori troveranno i volontari dell’Associazione Italiana Dislessia – sezione di Torino – per fornire informazioni, ascolto e materiali specifici.
Lunedì 24 gennaio
Ore 15-18
Sportello Chiedi al Commercialista: su prenotazione entro il giovedì mattina precedente, una consulenza gratuita su temi fiscali e tributari con un professionista dell’Ordine dei Commercialisti di Torino.

Caldo anomalo, in pericolo la produzione di frutta E rischiano di morire le api 

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Il caldo anomalo di questi giorni rischia di mettere a rischio la produzioni agricole del nostro territorio. Con temperature, che nei frutteti di Cavour superano i 15 gradi, e con lo zero termico a 3.000 metri nelle ore centrali, le coltivazioni del Torinese, a iniziare da quelle frutticole, sono ingannate dal clima.

Il pericolo è che le gemme e i fiori sboccino quando sarà ancora molto alta la probabilità di gelate notturne distruggendo, in un colpo solo, la frutta prima ancora che le piante mettano fuori le foglie. Come è accaduto nel 2021, quando, l’8 aprile, la gelata più forte degli ultimi 50 anni ha colto gli alberi da frutta con i frutticini già allegati causando in un paio di notti milioni di danni quasi azzerando sul nascere la produzione di mele, pere, pesche, albicocche, kiwi, ciliegie nel Pinerolese.

«Se questo inverno anomalo non lascia subito posto al normale freddo di gennaio – spiega Sergio Bunino, tecnico frutticoltore coordinatore della Commissione ortofrutta di Coldiretti Torino – c’è il forte pericolo che le piante percepiscano una falsa primavera e che, a febbraio, con un mese di anticipo, diano il via alla stagione vegetativa arrivando alle fioriture troppo presto. Se un albero da frutto fiorisce a marzo invece che aprile in un clima come quello pedemontano è quasi sicuro che verrà esposto a un ritorno di freddo, magari con i frutticini che iniziano a svilupparsi. In questo caso i frutti muoiono e non ricrescono».

Ma a preoccupare è anche l’anticipo di scioglimento della poca neve caduta nelle nevicate di dicembre. «I 40 cm di manto oltre i 1.500 metri erano una garanzia per l’estate. Ora questo scioglimento rapido fin oltre i 2.000 metri fa già sparire la riserva d’acqua preziosa per le irrigazioni estive».

Ma a preoccupare è anche il comportamento delle api che stanno già cessando la letargia invernale e che escono per cercare nettare e polline che, naturalmente, non  trovano ancora. Un danno enorme per le oltre 300 aziende apistiche del Torinese.

«Quando le api percepiscono le temperature miti iniziano a uscire dall’alveare perché, per loro, è iniziata la primavera e immaginano di trovare fioriture nettarifere – spiega Claudia Roggero, apicoltrice, di Giovani Impresa Coldiretti Torino – Inoltre se continua così, la Regina, ricomincerà a produrre uova, al ritmo di duemila al giorno, con le nuove larve che dovranno essere nutrite proprio nel momento in cui saranno terminate le scorte invernali. Così, da una parte aumenta la popolazione dell’alveare e dall’altra le api bottinatrici consumano più energie nel volo senza trovare nulla da mangiare. Questo mentre le scorte sono state intaccate già dalla tarda estate per la cessazione prematura delle fioriture causata dalla siccità. Per non vederle morire abbiamo dovuto alimentarle artificialmente con fruttosio e candito: una spesa, viste le ultime annate disastrose, che speravamo di non dovere affrontare».

Coldiretti Torino invita a non perdere tempo in vista di un anno che potrebbe essere di nuovo caldo e avaro di precipitazioni.

«Dobbiamo varare adesso quelle misure strutturali che ci permettano di affrontare siccità, alte temperature e un clima che alterna bombe d’acqua a lunghi periodi di mancanza di precipitazioni – torna a chiedere il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Piccoli invasi, sburocratizzazione per la trivellazione di pozzi nei campi, utilizzo delle acque depurate, uso plurimo delle acque per le derivazioni idroelettriche: sono tutte azioni che devono partire il più presto possibile se non vogliamo trovarci impreparati ad affrontare nuove emergenze».

Questo inverno che sa di primavera fa seguito a un 2022 che si classifica come l’anno più bollente mai registrato prima con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica in cui sono cadute quasi 1/3 di precipitazioni in meno, secondo le analisi Coldiretti su dati Isac Cnr che evidenziano che nei primi undici mesi la temperatura in Italia e stata superiore di 1,06 gradi la media. Si accentua la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che, in Italia, hanno già superato i 6 miliardi di euro e che, solo in provincia di Torino, superano i 250 milioni.

“Torino e Rivalta contro la cultura piemontese”

In questi ultimi mesi dell’anno 2022 sono state portate in consiglio comunale a Rivalta e al consiglio della circoscrizione 4 di Torino la mozione proposta dai consiglieri autonomisti di Villamiroglio della lista ‘Progetto Villamiroglio Mpp’ “sull’istituzione di una giornata della lingua e della letteratura piemontese”.

Purtroppo sia nel comune di Rivalta che nella circoscrizione 4 di Torino la mozione è stata respinta. E’ davvero un peccato. Ci sembrava più che lodevole questa proposta che si collegava all’iniziativa del Dantedì a livello nazionale per valorizzare la lingua e letteratura italiana.

A Torino mozione è stata presentata dal consigliere leghista Carlo Morando . Hanno votato contro: Partito Democratico, Sinistra Ecologista, Lista civica per Torino, Moderati, Torino Domani. Astenuto il capogruppo dei 5 Stelle. Non abbiamo sufficienti informazioni sulle motivazioni che ha spinto questi consiglieri a votare contro la valorizzazione del  nostro patrimonio culturale regionale.

A Rivalta invece è stata presentata dal consigliere Federico Bò. In questo caso le motivazioni  che hanno spinto i consiglieri del pd e delle liste di maggioranza a bocciare la proposta le abbiamo potute constatare direttamente. Purtroppo non si sente nelle loro motivazioni alcun opinione nè giudizio obiettivi, ma esclusivamente pregiudizi ideologici col paraocchi: dall’appello alla multiculturalità (tranne che per la cultura piemontese), al doversi riconoscere in un’identità italiana (cosa c’entra con una giornata culturale sul piemontese?), allo spregio verso quel modello cantonale elvetico  – menzionato nella mozione, con riferimento alla Carta di Chivasso – che ha saputo valorizzare appieno i territori nelle loro specificità sia economiche che culturali. Ma il peggio del trash politico l’abbiamo riscontrato nell’atteggiamento di una consigliera, che si è in seguito astenuta, la quale ha liquidato il dibattito con considerazioni del tipo:  ‘non sono cose da portare in un consiglio”….”se abbiamo proprio del tempo da perdere” chiudendo con un “mi sembra di essere in Catalunya’. Ci chiediamo allora quando tutte le volte in cui nei consigli comunali si affrontano temi di portata generale come l’uguaglianza di genere o il sostegno a Greta Thunberg , temi che esulano dall’amministrazione locale, cosa avrebbe da dire in questo caso la suddetta consigliera….

Gruppo consigliare lista civica Progetto Villamiroglio Mpp

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

FOCUS SETTIMANALE,

I DATI DELLA REGIONE 

In Piemonte la curva dei contagi presenta anche questa settimana un andamento decrescente rispetto al periodo precedente.

L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 7,4%, quella dei posti letto in terapia intensiva è all’1,6%, entrambe in calo rispetto alla scorsa settimana, mentre la positività dei tamponi è al 6,1%.

I dati del Piemonte si confermano migliori rispetto a quelli nazionali.

VACCINAZIONI

Tra venerdì 30 dicembre e giovedì 5 gennaio sono state vaccinate 13.941 persone: 41 hanno ricevuto la prima dose, 129 la seconda, 421 la terza, 6.370 la quarta, 6.980 la quinta.

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.769.313 dosi, di cui 3.344.974 come seconde, 2.962.344 come terze, 749.252 come quarte, 105.844 come quinte.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 30 dicembre al 5 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 736. Suddivisi per province: Alessandria 84, Asti 43, Biella 33, Cuneo 77, Novara 65, Vercelli 25, VCO 39, Torino città 128, Torino area metropolitana 227.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 5.154 (-913).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 588 (- 146), Asti 302 (-21), Biella 228 (-6), Cuneo 539 (-139), Novara 456 (-109), Vercelli 176 (-31), VCO 201 (-73), Torino città 897(-103), Torino area metropolitana 1.587 (-285).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 30 dicembre al 5gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 121.2 con andamento calante (-15,1%) rispetto ai142.7 dei sette giorni precedenti.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 52.5 (+30,3%).

Nella fascia 25-44 anni è 99 (-13,5 %).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 130.8 (-10,7%).

Nella fascia 60-69 anni è 158.1 (-17,6%).

Tra i 70-79 anni è 184.1 (-20,2%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 237.5 (-17,8%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

In età scolastica, nel periodo dal 30 dicembre al 5 gennaio, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti è in calo in tutte le fasce di età.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 52.2 (23,1%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 11.8 (31%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 13.6 (24,9%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 15.5 (-25,1%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 17.1 (-8,6%).

Papa Ratzinger, il carbone dei Radicali per le bandiere a mezz’asta

“Oggi alle 16 davanti al comune di Torino lasceremo il carbone in segno di protesta”

Oggi, giorno della Befana, alle ore 16, in Piazza del Municipio, per lasciare il carbone a chi viola la laicità dello Stato.

Dice Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani):
“Che la presidenza del consiglio abbia disposto l’imbandieramento a mezz’asta in onore di Papa Ratzinger e che il Comune di Torino e la Regione Piemonte abbiano prontamente ubbidito senza battere ciglio la dice lunga su quanto chi ci governa a ogni livello consideri la laicità dello Stato.
Il principio di laicità e la divisione netta tra Stato e Chiesa sanciti dalla nostra Costituzione come si conciliano con una scelta del genere? Le bandiere saranno poste a mezz’asta per la morte di igni leader religioso di ogni confessione o per ogni capo si Stato straniero? Il divieto di discriminazione e il pluralismo confessionale più volte sanciti dalla Corte Costituzionale si vanno a fare benedire (letteralmente). Simbolicamente lasciamo in occasione dell’Epifania il carbone a chi continua a negare e violare uno dei pilastri delle democrazie: la laicità”.