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Traforo Monte Bianco, Piemonte e Francia al lavoro per soluzioni condivise

Urgente le seconda canna al Bianco per superare fragilità degli attraversamenti transalpini
Ieri il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha avuto un colloquio telefonico con Emily Rini, la presidente della società Società italiana per il Traforo del Monte Bianco. Al centro del confronto la prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco a partire dalla prossima settimana e le ricadute attese in Piemonte alla luce della chiusura del tunnel del Frejus ai mezzi pesanti, oltre che della linea ferroviaria, a causa della frana di domenica sera in Maurienne, in Francia. «Le notizie odierne, che prospettano l’allungamento dei tempi di ripristino della frana in Francia, e quindi della completa riapertura del Frejus, meritano particolare attenzione alla luce della prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco – spiega il presidente della Regione Alberto Cirio* – Per questo ho avuto un confronto con la presidente Rini: la frana in Francia e le ricadute sulla circolazione in Piemonte confermano ciò che il Piemonte sostiene da tempo, ovvero la necessità, non più rinviabile, di realizzare la seconda canna del Monte Bianco – prosegue Cirio – Della questione si sta occupando anche il ministro Tajani che porrà il tema alla sua omologa francese in occasione di un incontro già previsto giovedì a Toledo».
«Stiamo monitorando la situazione insieme alla parte francese per trovare una soluzione, alla luce degli ultimi eventi – aggiunge la presidente Emily Rini – Quello che è accaduto in questi giorni dimostra la fragilità del sistema degli attraversamenti transfrontalieri e l’urgente necessità di trovare soluzioni condivise».

Si conclude con un concerto lo stage estivo di ErreMusica

Si conclude con un concerto lo stage estivo promosso dall’associazione musicale torinese ErreMusica, in collaborazione con l’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo, che ha sede nella chiesa di San Filippo Neri

 

Lo stage estivo di ErreMusica, associazione culturale musicale torinese, per ragazzi è giunto alla sua seconda edizione e ha previsto un corso di Alta formazione per studenti di violino, pianoforte e chitarra, che si svolge presso l’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo a Torino, in via Accademia delle Scienze 11, un luogo davvero affascinante che si trova all’interno della chiesa di San Filippo Neri, nel centro di Torino, davanti al Museo Egizio.

Presidente dell’Accademia è il maestro liutaio Tommaso Rovetta, che si occupa della scuola di alta formazione per liutai, un’arte artigianale di ricercata finezza.

Il corso è destinato agli allievi italiani e stranieri che abbiano intrapreso lo studio di uno strumento e desiderino approfondire, perfezionare la propria conoscenza con docenti musicisti di alto livello professionale e artistico.

Durante il periodo estivo è importante studiare e approfondire gli studi musicali, ma è importante farlo soprattutto in un ambiente circondato da bellezze artistiche, presenti a Torino, a pochi passi dall’Accademia, tutti luoghi che possono essere visitati insieme ai docenti, agli organizzatori e a una guida turistica.

Lo stage estivo si terrà il 31 agosto, il 1, 2, 3 settembre 2023.

Nell’ambito dello stage si terrà un concerto all’Accademia Liuteria Piemontese (solo su inviti per gli allievi dell’Associazione e i partecipanti allo stage), il 31 agosto, alle 16.45, che vedrà protagonisti i ragazzi dello stage, diretti dal maestro Francesco Bergamasco.

Lo scorso anno la prima edizione dello stage promosso da ErreMusica ha avuto luogo presso la Fondazione Michelangelo Pistoletto di Biella ed è stato presente anche il Maestro.

L’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo APS rappresenta un polo culturale dedicato alla liuteria, uno spazio di formazione adiacente al teatro Carignano e ospitato nel complesso di San Filippo Neri. Dal 2016 al loro interno maestri liutai professionisti, scienziati e professionisti di diversi settori disciplinari insegnano l’arte della costruzione degli strumenti musicali a studenti di tutte le età, attraverso corsi di durata annuale e biennale. La realtà dell’Accademia rappresenta il desiderio di riportare in auge l’eccellenza della liuteria piemontese, nei secoli passati rappresentata da diversi autori come Rocca, Pressenda, Guadagnini e nota a livello internazionale. Molto profondo è il legame con la musica, accanto al desiderio di tramandare una passione che affonda le proprie radici nella tradizione della scuola piemontese.

L’Associazione musicale ErreMusica organizza, nell’ambito degli stage estivi, corsi preaccademici di primo livello e corsi di alto perfezionamento di secondo livello indirizzati a tutti coloro che abbiano già frequentato scuole a indirizzo musicale o Conservatori. Al termine del corso gli studenti si esibiranno insieme ai docenti in un concerto conclusivo.

ErreMusica è un’associazione nata nel quartiere della Circoscrizione 3 e lavora con assiduità con bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Torino, molti dei quali hanno raggiunto ottimi livelli e si sono diplomati al Conservatorio e specializzati, in seguito, nella didattica della musica.

Mara Martellotta

Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi, ultimi giorni per le iscrizioni alla prova di ammissione

Formare professionisti in grado di gestire in modo eticamente consapevole e sostenibile i meccanismi che regolano l’interazione tra ricerca e innovazione.

Questo l’obiettivo della Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi, la scuola di eccellenza che affianca e integra il percorso degli studenti iscritti al 1° anno di tutti i Corsi di Studio #UniTo.

Le iscrizioni alla prova di ammissione sono aperte fino al 31 agosto.
Gli studenti meritevoli della #SSST hanno diritto a:
– posto gratuito nelle residenze universitarie convenzionate
– rimborso delle tasse universitarie
– contributo per lo studio.

https://ssst.campusnet.unito.it/do/avvisi.pl/Show?_id=2hvp

Preioni (Lega): “Euro 5, si sta evitando di danneggiare famiglie e lavoratori”

“Grazie all’impegno della Lega”.

“Come ha dichiarato il nostro Vicepremier Matteo Salvini e come stabilito nella seduta del Consiglio dei Ministri, ci saranno urgenti approfondimenti tecnici per spostare la data adempimento e sospendere misura. In questo modo eviteremo di danneggiare centinaia di migliaia di famiglie e lavoratori piemontesi”. Così il capogruppo in Consiglio Regionale del Piemonte della Lega.

“Patto per la sicurezza”, dalla Regione un milione di euro per nuove pattuglie interforze a difesa dei torinesi

La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità che guida l’azione di chi amministra: è questo il principio che ha spinto l’assessorato alla Sicurezza della Regione Piemonte a stanziare 1 milione di euro per ottenere due importanti risultati: promuovere nuovi servizi di vigilanza interforze del territorio (con pattuglie concentrate su focus specifici per le aree di spaccio e le zone strategiche di passaggio come le stazioni) e l’implemento di un sistema di video-sorveglianza di nuova generazione capace di individuare le vetture rubate o quelle intestate a soggetti ricercati dalle forze dell’ordine.

Sono questi gli obiettivi al centro del patto che la Regione Piemonte ha sottoscritto  con la Prefettura e il Comune di Torino per concretizzare un nuovo progetto fortemente voluto e finanziato proprio dalla Regione con un milione di euro. Nell’intesa, sottoscritta questa mattina dall’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca, oltre al tema dello stanziamento regionale da 1 milione che sarà gestito anche dalla Prefettura di Torino (incaricata anche di coordinarlo), vengono specificate le iniziative rivolte all’implementazione della sicurezza urbana nel territorio comunale di Torino.

Tra queste:

 Implementare i sistemi di video sorveglianza già esistenti nel territorio del capoluogo, in un’ottica di un controllo del territorio sempre più capillare.

 Svolgere mirati servizi interforze di controllo del territorio, specie nelle aree urbane ritenute siti maggiormente esposti a forme di degrado e alla commissione di reati.

 Potenziare gli interventi finalizzati alla risoluzione di particolari situazioni di degrado e di disagio sociale che possono degenerare in situazioni critiche dal punto di vista della gestione dell’ordine pubblico, anche attraverso il controllo interforze.

«La criminalità diffusa e l’insicurezza che troppi cittadini vivono nei loro quartieri trova una risposta certa in un modo soltanto: più pattuglie per presidiare il territorio. Per questo come Regione abbiamo deciso di stanziare un milione di euro per far arrivare contingenti interforze nelle strade di Torino – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca -. I torinesi vogliono poter vivere serenamente senza correre il rischio di essere derubati, aggrediti o assediati dagli spacciatori. Con questo patto per la Sicurezza vogliamo fare in modo che, tra nuove pattuglie e nuovi sistemi di video vigilanza, le loro richieste sacrosante non cadano nel vuoto ma diventino, in breve tempo, una realtà».

Nonna Ortensia compie 101 anni

Trofarello – Con i suoi 101 anni, compiuti giovedì scorso, 24 agosto, Ortensia Rabino, è una delle più longeve ospiti della casa di riposo Trisoglio. «Ortensia – racconta la figlia Iolanda – ha sempre lavorato tanto, tanto in campagna e ha lavorato sempre volentieri. E’ una persona allegra e di compagnia. Anche lavorando nella povertà con mio papà hanno fatto una bella vita perché stavano bene insieme….

 

Agenti di commercio, autotrasportatori, ambulanti: “Il blocco Euro 5 diesel penalizza tutta l’economia”

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LA POSIZIONE DI ASCOM TORINO

L’estate 2023 ha portato una ‘tempesta perfetta’ che rischia di mettere in ginocchio il terziario torinese. L’annuncio del blocco dei diesel Euro 5 è, infatti, l’ultimo atto di una concentrazione di elementi avversi al commercio, al turismo e ai servizi, dall’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici e delle strisce blu al rincaro del carburante, dall’inflazione alle temperature eccessive, le bombe d’acqua e le strade interrotte per le frane.

«Siamo seriamente preoccupati – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – per quella che si configura come un’amplificazione della crisi già in essere di molti settori del commercio, che rischia di pesare anche su un turismo che stava finalmente vedendo la ripresa. Rischiamo un cortocircuito letale, dove il blocco dei diesel Euro 5 rappresenta un problema enorme per molti lavoratori, in particolare per le categorie rappresentate da Ascom. Autotrasportatori, agenti di commercio, ambulanti e tutte le attività che devono portare e ricevere le merci sono le prime vittime di questa misura, che chiediamo di sospendere».

«I consumatori e i lavoratori non sono in grado di adeguarsi a queste disposizioni – dichiara Enzo D’Alicantro Pompilio, presidente F.A.I. Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino -, anche in presenza dei pochi incentivi esistenti, che sono del tutto inadeguati. La soluzione proposta dalla Regione, il sistema del “move-in” appare comunque insufficiente e complicato dal punto di vista burocratico. Peraltro, i provvedimenti individuati non sono risolutivi del problema e creano difficoltà assurde alla sola economia e cittadinanza piemontese. Vogliamo inoltre ricordare che il settore dei trasporti è già in forte tensione a causa di due eventi: la chiusura del traforo del Monte Bianco per 15 settimane a partire da lunedì prossimo con un forte impatto sul traffico della A32, la Torino-Bardonecchia (attualmente interessata da un numero eccezionale di cantieri) e il blocco forzato del traforo del Frejus a causa della frana del 27 agosto. Al momento la chiusura del traffico merci ferroviario è previsto per almeno 4 settimane e per il traffico merci stradale si prevede una riapertura più breve, ma con forti limitazioni e tempi di attesa inquantificabili. L’autotrasporto piemontese è di fatto isolato, non può sostenere ulteriori limitazioni al libero esercizio di impresa a causa della nuova normativa regionale per motivi ambientali».

«I rappresentanti e gli agenti di commercio sono tra le categorie più colpite, ma l’emergenza è ben più ampia – evidenzia Gino Mattiolo, presidente Piemonte e Val d’Aosta FNAARC Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio -. Annunciare il blocco dei mezzi

 

da mattina a sera significa, di fatto, paralizzare totalmente l’economia del territorio. Non parliamo, infatti, solo delle difficoltà per gli agenti di commercio, per i quali l’automobile è il bene strumentale indispensabile, ma pensiamo anche, ad esempio, ai negozianti che non possono ricevere la merce dai padroncini o ai ristoratori a cui non vengono consegnati i prodotti. Non diciamo che le misure ambientali non vadano prese, ma chiediamo di dare ai lavoratori un tempo congruo per provvedere al cambio mezzo. La transizione significa ‘accompagnamento’, quindi le imprese devono essere accompagnate da misure governative utili, in modo che non siano una mannaia sul collo delle imprese».

«La categoria degli ambulanti – commenta Silvano Ritta, presidente UBAT Unione Battitori Ambulanti Torino – è nella totale disperazione. I nostri mezzi servono solamente per portare la merce sul posto di lavoro, rimangono fermi per otto ore, quindi non inquinano. In questo modo impediscono a molti di noi di lavorare. Il sistema del move-in proposto non è risolutivo e, inoltre, nella zona arancione non permette la circolazione. Acquistare un mezzo nuovo con la crisi in corso e dopo una pandemia è impossibile: i tempi di attesa per la consegna sono di un anno, un anno e mezzo. Temiamo, inoltre, che di questo passo a breve vengano bloccati anche gli euro 6».

«Da parte nostra – conclude la presidente Coppa – siamo impegnati a collaborare con le istituzioni locali per trovare soluzioni immediate e a lungo termine, dove le imprese non siano soggetti passivi, ma protagonisti delle innovazioni che ci permetteranno di superare questa crisi e le problematiche ambientali. Torino è una città sensibile al tema ambientale, ma i problemi non si risolvono senza la cooperazione e il supporto di tutte le istituzioni».

Il comandante della Legione Carabinieri in visita a Bardonecchia

Visita del Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle D’Aosta”, Gen. B. Antonio Di Stasio, questa mattina a Bardonecchia.

Il Generale Di Stasio ha incontrato, insieme al sindaco Chiara Rossetti, i primi carabinieri intervenuti la notte dell’esondazione del torrente Frejus, il 13 agosto scorso.

A loro, il Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” ha espresso, “il proprio plauso per la testimonianza di vicinanza alla popolazione”.

“Ringrazio il Generale Di Stasio per la sensibilità e l’attenzione dimostrata alla nostra Comunità – ha detto il sindaco Chiara Rossetti – Fin dalle prime difficili ore, successive all’esondazione, abbiamo sentito forte ed attiva la vicinanza dell’Arma. E di questo voglio ringraziare il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Bardonecchia, Luogotenente Aldo Radaelli, ed il Comandante della Compagnia Carabinieri di Susa, Capitano Federico Mucciacciaro, insieme a tutti i rappresentanti dell’Arma intervenuti e presenti a Bardonecchia “.

 

Sei ore di ritardo per i voli Catania Torino e ritorno, ai viaggiatori 250 euro

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Mattina da incubo per i passeggeri aerei dei voli Catania Torino e Torino Catania, che, nella giornata di oggi, martedì 29 agosto, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Catania Torino FR909 doveva partire alle 06:25 ed i passeggeri sono stati atterrati solamente alle 14:15. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Torino Catania FR910 con partenza prevista alle 9.

Per attivare l’assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Catania Torino e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell’homepage del sito web italiarimborso.it.

A Niella Tanaro il Bebado Jazz Duo racconta la “bossa nova”

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Domani, mercoledì 30 agosto alle 21, a Niella Tanaro, quinto e ultimo appuntamento della XXIX edizione di “Musica sull’Aia”, la rassegna musicale a carattere culturale, che promuove e diffonde la musica dotta e popolare, portandola direttamente nelle caratteristiche aie e nei cortili del paese. La serata conclusiva, di respiro internazionale, si terrà presso Aia Camilla-Borio, in località Sant’Anna. Il Bebado Jazz Duo con Enrica Capilli, voce, e Gioele Mazza alla chitarra, si esibirà in “Racconto musicale sulla Bossa Nova”. Sotto forma di un racconto con interventi musicali si narra la storia della “bossa nova”, partendo dalle origini, all’inizio del 1900, e abbracciando l’evoluzione storica del Brasile che vede questo genere musicale, nato alla fine degli anni ‘50 traendo origine dalla samba, mutare ed espandersi. Nel primo atto ci si concentrerà sui personaggi che hanno dato inizio al movimento quali Vinícius de Moraes, Antônio Carlos Jobim, João Gilberto e Chico Buarque. Nel secondo invece, si farà un salto attraverso l’oceano per ritrovare questi autori in Italia e, grazie alla fruttuosa collaborazione con Ornella Vanoni, esplorare la brillante unione tra musica brasiliana e lingua italiana. “Musica sull’Aia” è una rassegna di Maestro Società Cooperativa in collaborazione con Pro Niella Tanaro, con il patrocinio del Comune di Niella Tanaro, della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, della Fondazione CRC e di Banco Azzoaglio. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito Internet www.musicasullaia.it, le pagine Facebook (www.facebook.com/modulazioni.net) e Instagram (www.instagram.com/modulazioni) o telefonare al numero 347/3810902 (Emanuele Rovella).