Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è a Brandizzo, insieme al Sindaco Paolo Bodoni e al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio:
“In questo momento di dolore terribile ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari.
Quello che è avvenuto questa notte è una tragedia enorme, che lascia davvero sgomenti e si aggiunge al dolorosissimo elenco di incidenti in cui persone che stavano semplicemente svolgendo il loro compito hanno perso la vita.
Un elenco terribile, fatto di nomi e volti di persone che non sono tornate dal loro posto di lavoro, che continua a crescere e che dobbiamo fare di tutto per arrestare”.
Gli operai travolti e uccisi non sapevano del passaggio del treno: così riportano alcuni media che citano le parole dei sopravvissuti, ricoverati all’ospedale di Chivasso. Così come il macchinista del convoglio avrebbe detto che nessuno lo aveva avvertito dei lavori. Saranno le indagini ad appurare le responsabilità che hanno causato la strage ferroviaria di Brandizzo.
I cinque operai morti nella notte investiti da un convoglio ferroviario in transito mentre erano al lavoro per sostituire i binari nei pressi della stazione di Brandizzo, sono stati identificati. Il più giovane era Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli, morto sul colpo con i colleghi Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, di Brandizzo, Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso e Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni.
A Torino il giovedì sera è a tutto country!
A Torino il giovedì sera è a tutto country! Da anni, ogni estate, al chiaror di luna e sotto le stelle, l’appuntamento più originale ed imperdibile in città è quello di trascorrere una serata a “stelle e strisce” al Punto Verde della Circoscrizione 2. Tra corso Galileo Ferraris e corso Montelungo, in piazza d’Armi non c’è solo il liscio!
Oltre all’immancabile appuntamento, tutti i pomeriggi e tutte le sere, rivolto agli innumerevoli amanti, e sono sempre di più, del ballo, della musica, dei quattro salti e dello stare insieme, ogni giovedì con Old Wild West & Friends, sembra di venire catapultati nel vecchio west, in un saloon all’aperto, con i cowboy e relativi suoni cadenzati dei tacchi dei loro stivali. La danza country è un ballo di formazione nel quale tutti i ballerini schierati in pista si dispongono su di una o più linee, rivolti dallo stesso lato, ballando in perfetta sincronia.
Questo tipo di coreografia non prevede quindi che ci sia contatto fisico. Appunto: ci può essere una sola linea, ci si può disporre su più file, una dietro l’altra, e di solito i movimenti sono per tutti gli stessi, anche se qualche variante c’è sempre, magari per iniziativa di un leader che si sposta intorno alla pista, tenendo la mano ai vicini. “Old Wild West & Friends” è un’iniziativa di Mapi Gualdi che dopo avere diretto per decenni una Scuola di danza, dal 2000 ha pensato, ed è stata la prima ad avere l’idea, di organizzare iniziative con la country e western dance.
“Sì, sono stata la prima a proporre a Torino questo genere di appuntamenti all’aperto e non solo, che hanno riscosso subito un notevole successo di pubblico tra gli appassionati, e poi tanti altri, piano piano, si sono avvicinati; così da anni tantissimi ballerini, ed oramai lo confesso siamo diventati davvero tutti amici, si ritrovano in pista per ballare, trascorrere qualche ora insieme, bere una birra e scambiare quattro chiacchiere in serenità”.
Mapi Gualdi con gli occhi pieni di entusiasmo, gioia e tanta passione aggiunge: “Quest’estate ci sposteremo con “Old Wild West Country Western Dance Summer Edition”, sabato 16 settembre, alle ore 21.30, in pieno centro città, in un altro punto verde, ad “Estate in Circolo”, al Giardino dell’Anagrafe centrale, in via Giulio angolo via della Consolata, e poi sempre a settembre, il giorno dopo, domenica 17, saremo alla Festa Patronale di Arignano, nella piazza e centro storico del paese; il 24 invece alla Fiera del Miele a Marentino ed a fine settembre al Valsassina Country Festival” Anche il Festival quindi! Infine Mapi ricorda che: “l’apporto fondamentale per la riuscita di tutti questi eventi lo danno soprattutto “I tre moschettieri” ovvero i Dj Antonio, Fiorenzo e Riccardo che fanno ballare e divertire tutti noi lanciando musiche adatte e balli di ogni livello di country e western dance”. A questo punto: tutti in pista!
Igino Macagno
Un drammatico incidente ferroviario è avvenuto dopo la mezzanotte nella stazione di Brandizzo, sulla linea ferroviaria Torino-Milano. Sette operai sono stati investiti da un treno passeggeri vuoto, fuori servizio che viaggiava in direzione di Torino. Dei sette operai travolti che stavano eseguendo lavori sui binari cinque sono morti. I due sopravvissuti sono stati trasportati all’ospedale di Chivasso dove stato di choc, è ricoverato anche il macchinista del treno. Le vittime stavano sostituendo un tratto di binari ed erano dipendenti di una ditta esterna alle Ferrovie dello Stato.
Un incidente mortale ha avuto come vittima un giovane motociclista diciottenne. È da chiarire la dinamica su cui indagano le forze dell’ordine. Pare che il giovane centauro abbia fatto tutto autonomamente andando a schiantarsi contro una ringhiera sul lato della strada a Sagliano Micca, nel Biellese, lungo un rettilineo. Inutili i soccorsi del 118 giunti sul posto, il giovane è deceduto per le gravi ferite.
In riferimento a quanto accaduto ieri nel proprio stabilimento di Venaria Reale Lighting, Marelli informa che la produzione è ripresa regolarmente già nel corso del pomeriggio.
Si è trattato di alcune fiamme, probabilmente causate da un corto circuito, che hanno riguardato esclusivamente tre uffici direzionali al primo piano.
Non si sono registrati danni a persone.
Traffico ferroviario sospeso tra Settimo e Chivasso
- Tra Settimo e Chivasso
Sulla linea convenzionale Milano-Torino, la circolazione ferroviaria è sospesa tra Settimo e Chivasso per gli accertamenti in prossimità di Brandizzo da parte delle Autorità competenti.
I treni Regionali delle linee Torino-Milano, Sfm2 Pinerolo-Chivasso, Torino-Aosta, Biella-Torino E Chivasso-Alessandria subiranno ritardi e cancellazioni e sono sostituiti da un servizio bus attivo tra Torino Porta Nuova e Chivasso e tra Chiasso-Brandizzo e Settimo. I treni Intercity tra Milano e Torino subiscono cancellazioni, limitazioni di percorso e sostituzioni con bus.
La circolazione sulla linea ad Alta Velocità è regolare.
In mostra all’ “Ufficio del Turismo” di Sauze d’Oulx, l’intensa narrazione pittorica del torinese Claudio Campini
Fino al 17 settembre
Sauze d’Oulx (Torino)
La pittura come coraggioso racconto di sé. Come emotiva confessione dell’ “io” più profondo narrato in contesti astratti (ma non solo) dove segno e colore si fanno voce inquieta e inquietante di esistenze spesso costrette nella routine del vivere quotidiano a immaginare di dover scegliere fra due opposti che opposti non sono. Il “coraggio” e la “paura”. “Oro” e “Nero”. Non realtà totalmente “altre” o sentimenti paralleli fra loro, sul cui possibile ipotetico incontro meglio non giocare un centesimo che sia uno, ma assidue compagne di strada, da tenere addosso e per mano con giusta considerazione, saggezza e tenace pacatezza. “Anche il coraggio è fatto di paura”: su questa ferma convinzione – fortemente espressa, in ogni tempo, da non pochi “grandi” della storia – trovano vita e diventano storie di “cuore”, “ragione” e “anima” gli acrilici (una ventina) esposti, fino a domenica 17 settembre prossimo, presso il salone espositivo dell’ “Ufficio del Turismo”di Sauze d’Oulx, dal pittore torinese Claudio (Claude) Campini, che già in precedenza, aveva realizzato un’analoga personale, sempre a Sauze, nella suggestiva location dello “Scacco Matto” di Paola Debili.
Non un’improvvisa (né tantomeno improvvisata) “folgorazione sulla via di Damasco”, la passione per la pittura, per Campini, ha radici ben profonde nel tempo. E per varie ragioni, motivazioni anche professionali. Ma esplode, in tutta la sua concretezza e nelle sue giuste esigenze di raffronto espositivo, solo di recente. “E’ solo nel 2018, al termine della mia vita professionale – ricorda il pittore – che decido di dedicarmi in toto a sviluppare quell’amore per segni e colori portato avanti da sempre, dedicandomi completamente al ‘mestiere’ del dipingere, con la volontà di sviluppare in particolare, oltre all’immagine, idee che siano ‘idee creative’”.
Idee specchio del reale, frutto di contesti sociali su cui confrontarsi e dialogare e aprirsi al mondo. Il colore è il grande protagonista delle sue tele. Grigi, neri, gialli luminosi si contendono, in grumosi grovigli materici, spazi di tela su cui la cifra stilistica riporta alle grandi lezioni dell’espressionismo astratto e informale non meno che a certe intuizioni arrivate dall’attenta osservazione e ammirazione per quei color field paintings espressioni di “avanguardie” novecentesche (Mark Rothko su tutti) sul cui tracciato Campini muove il suo attuale percorso creativo, per “raccontare, senza la pretesa di essere compreso, l’importanza del coraggio”. Coraggio “fatto anche di paura”. Come scriveva Oriana Fallaci, ricorda Campini, nel suo celebre “Insciallah”, ambientato ai tempi della guerra civile in Libano negli anni ’80, durante l’intervento delle forze internazionali, cui partecipò anche l’Italia. Romanzo corale, ma soprattutto “storia di coraggio”.
“La prova che senza il coraggio – sottolinea il pittore – non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l’intelligenza ti serve. Il coraggio ha molti volti, il volto della generosità, della curiosità, della necessità, dell’orgoglio, della disperazione perfino della ‘paura’ cui rimane sempre legato da un vincolo quasi filiale”. E conclude: “Nei protagonisti di quel romanzo ci siamo noi tutti, donne e uomini, quelle e quelli, ad esempio, che hanno avuto il coraggio di affrontare la pandemia e le sofferenze derivatene, portandosi dietro lo zaino ‘nero’ della paura”. “Nero” e “Oro”. L’ “oro” della sfera che sorge e sferza il “nero” del cielo o il contrapporsi dei ruvidi grovigli “gialli”e “grigi” e “neri” de “Il coraggio e la paura”, fino all’esplosione salvifica di skylines urbane capaci di aprire spazi d’azzurro in cieli ancora nuvolosi e mitigare il grigiore terrifico di oceani infernali, oscuro imbuto di disperse speranze. Campini ci apre il libro dei suoi “sogni” e delle sue emozioni. Cosa non semplice. Perché “ci vuole un sacco di coraggio – com’ebbe a dire la grande scrittrice statunitense, Erma Bombeck – per mostrare i tuoi sogni a qualcun altro”.
Gianni Milani
“NERO E ORO. Anche il coraggio è fatto di paura”
“Ufficio del Turismo”, viale Genevris 7, Sauze d’Oulx (Torino); tel. 0122/858009 o www.comune.sauzedoulx.to.it
Fino a domenica 17 settembre
Orari: tutti i giorni, 9/12 e15/18
Nelle foto:
– Claudio Campini
– Claudio Campini: “Città dorata”
– Claudio Campini: “Il coraggio e la paura”
– Claudio Campini: “Notte di coraggio”
Opere dell’ingegno e delle arti, un’avventura in bicicletta per la lotta ai tumori
Si concluderà a Torino il 10 settembre l’edizione 2023 di un eccezionale progetto ciclistico, la “Pontedera – Lingotto” promosso in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), il Politecnico di Torino e il Touring Club Italiano. Questa iniziativa unisce passione, impegno sociale e scoperta del patrimonio italiano in un’avventura senza precedenti.
In un’epoca in cui la salute e il benessere assumono un ruolo centrale nelle nostre vite, la ciclomobile diventa una metafora di speranza e resilienza. Il progetto si prefigge di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’importanza della prevenzione e della ricerca oncologica, promuovendo nel contempo un approccio attivo e sostenibile alla scoperta del nostro Paese.
Partendo da Pontedera il 31 agosto, un nutrito gruppo di “ciclisti”, seguiti da un team di supporto dell’Associazione “La Storia in Bici”, che da anni promuove la cultura e la storia attraverso la passione per la bicicletta, intraprenderà un emozionante viaggio attraverso alcune delle regioni italiane più affascinanti. 1000 chilometri, 10 tappe, per attraversare 6 Regioni e 100 Comuni e località per incontrare comunità locali, appassionati delle due ruote, esperti e sostenitori dell’iniziativa, in questa edizione dedicata alla scoperta dei principali protagonisti dell’ingegno, dell’industria e della tecnologia, toccando con mano i prototipi che hanno fatto grande il nostro Paese e lasciato un segno indelebile tutto italiano, nella cultura e nella storia. Una profonda riflessione intorno alle origini dei miti della tecnologia e dell’innovazione che, con la leggerezza di un viaggio su due ruote, ha l’obiettivo di riscoprire e valorizzare personaggi e luoghi che hanno affermato i marchi e i prodotti del “made in italy” nel mondo. Un percorso studiato per essere alla portata di tutti, con il filo conduttore rappresentato dallo stile e dalla creatività che, dalla fine dell’Ottocento, hanno reso grande l’Italia.
Il Politecnico di Torino, accreditata dai ranking internazionali come una delle principali università tecniche in Europa, si unisce a “La Storia in Bici”: in occasione dell’ arrivo dell’ultima tappa a Torino il 10 settembre, sarà inaugurata la mostra allestita presso il Castello del Valentino “Biciclette Politecniche. Tra invenzioni, innovazioni e sfide sociali” curata dal professor Claudio Germak e presentato l’omonimo volume di Vittorio Marchis.
La LILT, con il suo costante impegno nella lotta contro i tumori e nel sostegno ai pazienti e alle loro famiglie, sarà il prezioso partner sociale in questa avventura. Grazie alla sua esperienza e dedizione, si pedalerà su una strada di consapevolezza, cambiamento e speranza per un futuro migliore.
Il Touring Club Italiano, noto per la sua dedizione nella scoperta e tutela del patrimonio culturale e naturale del nostro Paese, supporterà l’itinerario del viaggio, in questa esperienza autentica alla scoperta delle meraviglie italiane che coniuga attività fisica, cultura, conoscenza, tecnologia, cibo, musica, arte. In definitiva, il buon vivere.
Anche in questa edizione 2023 la Polizia di Stato accompagnerà il gruppo della “PO-LI23”, per vegliare sulla sicurezza dei partecipanti e sul rispetto delle regole lungo le strade d’Italia e delle norme del Codice della Strada. Un ulteriore, prezioso contributo che, grazie al reparto Polizia Stradale, arricchisce la campagna di educazione stradale e promuove la consapevolezza dei pericoli derivanti da condotte scorrette e pericolose.
Durante il percorso, gli appassionati di ciclismo, sostenitori della causa e chiunque voglia unirsi al gruppo per pochi km o per una tappa, sarà il benvenuto. L’invito è esteso ai media e agli influencer che vogliano condividere una storia di impegno sociale, scoperta e avventura: “La Storia in Bici”.
Le tappe della Po-Li23:
Ven 01/09 PONTEDERA – RUFINA
Sab 02/09 VICCHIO – SASSO MARCONI
Dom 03/09 BOLOGNA – MODENA
Lun 04/09 CARPI – MONTECCHIO MAGGIORE
Mar 05/09 VALDAGNO – PERGINE VALSUGANA
Mer 06/09 TRENTO – RIVA DEL GARDA
Gio 07/09 SALÒ – BRESCIA – BERGAMO
Ven 08/09 BERGAMO – VARESE – CITTIGLIO
Sab 09/09 VERBANIA – OMEGNA – BIELLA
Dom 10/09 BIELLA – IVREA – TORINO