ilTorinese

Mentre ruba si rompe una gamba: ladro costretto a chiamare il 112

Un ladro stava compiendo un furto  in un negozio di pc di un centro commerciale in via Orvieto a Torino. Scattato improvvisamente l’allarme l’uomo ha tentato di scappare  passando per il soffitto.  Ma il controsoffitto non ha retto il suo peso e il ladro è caduto rovinosamente rompendosi una gamba. Dolorante e incapace di muoversi ha chiamato lui stesso il 112 per chiedere soccorso. Ambulanza e carabinieri sono arrivati a “salvarlo”.

Bardonecchia fa il punto a una settimana dall’esondazione

Ad una settimana dall’esondazione del torrente Frejus, a Bardonecchia proseguono gli interventi per riportare la situazione della cittadina alla normalità e gran parte delle attività e dei servizi sono stati ripristinati.

L’Amministrazione Comunale ha organizzato per mercoledì un incontro per iniziare a fare un primo punto su quanto è successo il 13 agosto scorso.

L’appuntamento “Bardonecchia. L’evento del 13 agosto. Prime considerazioni”, si terrà, il prossimo 23 agosto, alle 17.30, alla Base Logistico Addestrativa di viale Bramafam 60.

Interverranno il sindaco Chiara Rossetti, il direttore del Consorzio Forestale Alta Val Susa Alberto Dotta, il Capo Stazione del Soccorso Alpino di Bardonecchia Carlo Rossetti ed il presidente dell’Uncem Marco Bussone. Modera l’incontro il vice direttore di Mondo Economico Pier Paolo Luciano.

FOTO LOREDANA FRISOLI

Ufficiostampa@bardonecchia.it

 

Estirpa bosco grande come campo di calcio. Denunciato dai carabinieri

I Carabinieri della Stazione Forestale di Alessandria hanno scoperto lungo il fiume Tanaro, nel comune di Rivarone, un bosco di latifoglie di 9.000 mq, completamente estirpato per installare un impianto di arboricoltura da legno di pioppi, dai quali ricavare cippato e compensati da vendere.

Il titolare dell’impresa agricola responsabile dell’estirpo e della nuova coltivazione senza titolo o autorizzazione è stato denunciato dai Carabinieri.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Uncem con Bardonecchia per sostenere il turismo

“Quando qualche giorno fa abbiamo inviato il manifesto Uncem #SceglilaMontagna, eravamo alla vigilia dei gravi fatti di Bardonecchia. Che hanno subito messo in moto una catena di impegno del sistema di Protezione Civile e di tutti gli Enti locali con la Regione per risolvere le criticità nel più breve tempo possibile. #SceglilaMontagna è un hashtag perfetto per Bardonecchia, dove l’estate non è certo finita! Non si devono interrompere prenotazioni in strutture ricettive e ristoranti. Tutti siamo impegnati a sostenere il turismo a Bardonecchia e nelle Valli alpine e appenniniche. La città ferita dalla furia di quelle masse di detriti e acqua è già in piedi, non si è mai fermata. Dobbiamo tutti sostenere le attività economiche e dire con forza che l’estate è in corso, non è certo finita”.

Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Per entrare in appartamento cade dal secondo piano: è grave

È ricoverato in codice rosso al san Giovanni Bosco di Torino un uomo caduto  dal secondo piano di un edificio in corso Grosseto. Sembra volesse introdursi in un appartamento, non si sa ancora se fosse il proprietario ma è scivolato ferendosi gravemente. Sul posto la polizia e il 118.

Via Druento, l’appello: Addio al polmone verde di Torino!

 Allarme per i lavori di via Druento: a rischio la vita di tantissimi animali 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
A Torino la vastissima area verde di via Druento finisce sotto il cemento: verranno costruite case popolari. A rischio la vita di tantissimi animali, e non solo.
È protesta per i lavori edilizi di via Druento 49, a Torino. La vastissima area incolta, piena di alberi e animali, è finita in un progetto di costruzione di case popolari, perciò i torinesi dovranno dire addio al polmone verde della loro città. A rischio inoltre la vita dei tantissimi animali abitanti del luogo, che rischiano di essere uccisi dalle ruspe. Oltre a una colonia felina, nell’area vivono ricci, scoiattoli, uccelli e altri animali.
“Un grave danno per tutti, non soltanto per gli animali che rischiano di essere uccisi dalle ruspe” – dice la referente dell’associazione Meta Parma – “Sembra che l’uomo, oltre all’importanza della tutela degli animali, si sia dimenticato anche l’importanza degli alberi per la nostra stessa esistenza. Gli animalisti stanno protestando per salvare la vita degli animali di via Druento, ma la protesta coinvolge anche la tutela dell’ambiente e della vita umana, perchè è tutto collegato. Perdere l’area verde di via Druento sarà un grave danno per la città di Torino, non dimentichiamoci che per vivere abbiamo bisogno degli alberi e l’aria che respiriamo è già troppo piena di smog. Gli alberi sono vita, bisogna tutelare e preservare le aree verdi come quella di via Druento, invece di cementificarle.”
L’allarme è stato lanciato dal veterinario Massimo Vacchetta del Centro Recupero Ricci La Ninna, che ha organizzato un presidio pacifico davanti all’area verde di via Druento 49 per salvare ricci, uccelli e scoiattoli. In diretta sulla sua pagina facebook il dottor Vacchetta ha invitato tutti a unirsi alle proteste per salvare gli animali: “Siamo preoccupati per i ricci, questa è la stagione degli amori, le mamme hanno i piccoli e di giorno è impossibile vederli perchè si nascondono. Oltre ai ricci, sono a rischio anche gli uccelli che hanno fatto i nidi sugli alberi, e ci sono anche tantissimi scoiattoli.  Non possono buttare tutto giù con le ruspe in questo modo, devono darci il tempo di salvare gli animali. Ora è il momento di unirsi tutti in questa battaglia di civiltà, non solo per salvare gli animali, ma anche per difendere il loro diritto alla vita.”
Il primo presidio pacifico è stato organizzato per lunedì 21 agosto in via Druento n.49, a partire dalle ore 8.30.
Per partecipare ai presidi contattare il veterinario Massimo Vacchetta al numero 337-352301
Link appello facebook:

Il Siulp: “Torino e la questione migratoria”

Dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo: 
TORINO E DINTORNI E LA QUESTIONE MIGRATORIA. 

Che anche a Torino l’immigrazione sia un problema che preoccupa sempre di più i cittadini della provincia, nonostante l’impegno continuo e gravoso delle forze dell’ordine è un dato assodato.
Le stazioni, i parchi pubblici, le aree più periferiche e non solo, l’accattonaggio all’incrocio dei semafori, davanti agli ospedali e ai centri commerciali, gli esercizi di vicinato (i cosiddetti Bangla Market), ma anche sotto le abitazioni della città e dei paesi, le attività illegali che vengono perpetrate da extracomunitari allo sbando che si “arruolano” nella malavita organizzata, non sono purtroppo una mera percezione di insicurezza.
Ondate migratorie senza fine e Centri di accoglienza fuori controllo,  riflettono anni ed anni di politiche migratorie completamente sbagliate. In sintesi cosa si dovrebbe fare :

1)Una task force della polizia di Stato di centinaia di poliziotti che operano a livello nazionale, dedicati esclusivamente al rintraccio, scorte e quindi alle espulsioni degli extracomunitari irregolari e di coloro che hanno commesso reati giacché, una volta scontata la pena, non sempre vengono espulsi, ma restano liberi di girovagare nel nostro paese, perché non ci sono materialmente i poliziotti ne’ i mezzi,  per procedere ai rimpatri.  I CPR, per quanto importanti, sono insufficienti se non ci sono fisicamente gli operatori per effettuare i rimpatri.

2) Moltiplicare le Commissioni Territoriali prefettizie affinché giudichino velocemente il diritto degli extracomunitari alla Protezione Internazionale, affinché possano restare a buon diritto nel nostro paese. Una valutazione che dovrebbe impiegare al massimo due mesi di tempo e non come adesso con decisioni che superano anche l’anno quando poi, circa l’80%, non ha il diritto.
 
3) I ricorsi al Tribunale sul diniego alla Protezione Internazionale non dovrebbero accogliere la sospensiva al rimpatrio ma dovrebbero poter giudicare sul ricorso con l’extracomunitario che si trova già nel suo paese in attesa di sentenza, atteso che molti di coloro che ricorrono, non vivono in paesi dove avrebbe effetto la Protezione Internazionale. Diversamente resterebbero liberi di girovagare nel nostro paese in attesa di pronuncia sul ricorso e magari diventare poi irreperibili.
 
4) Procedere all’immediato “riaccompagnamento” utilizzando l’istituto del respingimento degli extracomunitari che sbarcano nelle coste italiane la cui nazionalità è facilmente riconoscibile ( esempio tunisini) utilizzando i Consolati che dovrebbero trovarsi nelle prossimità dello sbarco. In pratica coloro che sbarcano a Lampedusa, avendo tali requisiti, non dovrebbero  essere mandati negli hotspot delle varie regioni d’Italia ma  “rimpatriati” con voli charter, atteso che in alcuni casi sussistono anche accordi bilaterali. Naturalmente anche in questo caso occorrerebbero uomini per le scorte e mezzi per potere attuare tali respingimenti.
 
Senza queste quattro condizioni fondamentali parlare di controllo dei flussi migratori è un palliativo se non una
pia illusione.
Con gli uomini dedicati, i mezzi e le risorse, la macchina delle espulsioni potrebbe procedere anche a rimpatriare il 50% degli extracomunitari che sono nel nostro paese, atteso che le espulsioni possono essere effettuate a prescindere  degli accordi bilaterali, con la differenza che richiedono, tuttavia,  più viaggi e più uomini atteso che non si possono organizzare voli charter ma i rimpatri sono effettuati  per singoli extracomunitari.
Si tratta sicuramente di un investimento importante ma inevitabile se si vuole agire drasticamente sul fenomeno migratorio e che, forse, a ben vedere, potrebbe costare meno del mantenimento degli irregolari sotto l’aspetto sociale e sanitario, dei danni che provoca chi svolge attività illegali,  per non parlare delle condizioni di degrado, di insicurezza e di paura che si ingenerano nella popolazione. L’efficacia della velocità delle espulsioni potrebbe anche dissuadere gli extracomunitari a ritornare in Italia, attesa la velocità con cui verrebbero rimpatriati. Naturalmente migliorare l’accoglienza diffusa per chi ne ha diritto, lo sviluppo dei paesi africani, il blocco navale e gli hotspot nei paesi africani restano interventi importanti sebbene, al momento, sembrano di difficile realizzazione.

Agosto, pensioni più corpose: che cosa è bene sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Sono in arrivo tante novità con le pensioni di agosto, che per alcuni pensionati saranno molto più ricche. Nel cedolino del prossimo mese, saranno presenti gli arretrati sugli aumenti delle pensioni spettanti per il 2023. Inoltre, ci saranno i conguagli e i rimborsi IRPEF legati al modello 730/2023 e il ricalcolo della pensione dopo i controlli della campagna RED per le prestazioni legate al reddito.

Coloro che ricevono la pensione in banca con accredito sul conto corrente, o con accredito sul conto di Poste italiane, il pagamento arriverà il primo giorno bancabile del mese, martedì primo agosto.

Con il cedolino di agosto è in arrivo per alcuni pensionati il pagamento degli arretrati legati alla rivalutazione della pensione calcolata sulla base dell’andamento dell’inflazione dello scorso anno. Il ricalcolo era già partito nel mese di luglio, ma le operazioni non sono state completate in tempo per tutti. Per questo motivo alcuni pensionati, titolari della pensione minima Inps, vedranno comparire gli arretrati nel cedolino di agosto 2023.

Con la pensione di agosto molti pensionati potrebbero beneficiare di un rimborso IRPEF, che funziona in modo simile a quello per i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Se l’importo IRPEF trattenuto è superiore a quanto dovuto, il pensionato avrà diritto al rimborso, che in tal caso viene effettuato direttamente dall’Inps, in qualità di sostituto d’imposta.

Ricordiamo che i pensionati possono consultare il cedolino del mese di agosto, già pubblicato sul sito dell’Inps, per conoscere l’importo della propria pensione.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.