ilTorinese

La sinistra e il pasticciaccio dei referendum

Trarrà qualche insegnamento la sinistra, dal radicale insuccesso politico del referendum? Assolutamente no! Già partita la corsa al giustificazionismo. Non contenti si sono inventati la teoria politica: visto che hanno votato 14 milioni, dato superiore ai votanti del centro destra, il referendum è una vittoria. Unico commento che mi sovviene: straparlano.
Diventando, diciamocela tutta, patetici.
Perché tutto questo? Mi sembra abbastanza elementare, un’opposizione a trazione sinistra sbrindellata e Landini è destinata alla sconfitta perenne. Mi sa che stavolta la Schlein è stata presa in mezzo e continuano a dire che il 30 % è un po’  pochino. Perché, perché tutto questo? Partiamo da chi in buona fede ricorda i bei tempi. Bisogna avere alcuni requisiti. 1) essere vissuti,  facendo politica negli anni 70 e 80. 2) una buona dose di nostalgia per gli anni che furono. Operazione che ha avuto in quest’anno il suo punto massimo nella “santificazione” di Enrico Berlinguer. Indubbiamente grande uomo politico. Tentò di mettere insieme il comunismo con la democrazia rompendo con il Pcus, i comunisti sovietici. Grandissima e coraggiosa operazione politica. Ma aveva un limite: era un ossimoro.
Già sento le orecchie che mi fischiano.
Poi due considerazioni a latere. Perse il referendum sulla scala mobile ed il segretario nazionale della Cgil Luciano Lama era contrario ad indire il referendum stesso.
Prima della sua tragica morte venne messo in minoranza nella direzione del PCI.
A questi compagni ricordo sommessamente che l’estremismo non paga anche a sinistra.
Poi la nostalgia è un inebriante sentimento, ma non può essere una proposta politica.
C’è poi chi non è in buona fede. In poche parole pensa solo a una cosa: la sua ricandidatura o il posto di lavoro al sindacato.
Ora veniamo a Conte e ai pentastellati. Parola d’ordine: fate quello che volete. Ovviamente nessun appello al voto. Fate ciò che volete, anche andare al mare. Tecnicamente un disimpegno con il solo obbiettivo: fare le scarpe alla Schlein e diventare il numero uno del campo largo. Se mai avvenisse la sconfitta è certa. Dunque? Innanzitutto 3 anni di opposizione buttati via. E andando avanti così le cose la Meloni governerà per altri 20 anni.
Ultimo ma non secondario dato. 30% di no sul passare a 5 anni la cittadinanza per i non italiani. Bisogna tenerne conto? Mi sa che tanto la politica farà come sempre. Finta di niente pensando a quello che conviene nel mentre.
Ultimissima considerazione, questa veramente marginale. Il sottoscritto è andato a votare. 2 si e tre no. Cittadinanza e responsabilità del committente si. Gli altri 3 sul lavoro no. E per l’ennesima volta mi fischiano le orecchie. Ma almeno ho coscienza di scrivere ciò che penso.
Sarà poco ma è già qualcosa.

PATRIZIO TOSETTO

In Prefettura contro il degrado e la criminalità nelle periferie

L’Osservatorio regionale per la sicurezza si è riunito in prefettura per fare il punto della situazione nella periferia nord torinese di Aurora-Barriera di Milano e quella sud di Mirafiori. Sono le periferie al centro dei lavori. Presenti le istituzioni locali, forze dell’ordine e magistratura, rappresentanti della scuola e dell’università, sindacati e associazioni. Si cercherà di favorire gli accordi di controllo di vicinato tra cittadini e forze dell’ordine, l’aggiunta di nuove telecamere. È stata proposta l’apertura delle scuole oltre l’orario delle lezioni per allontanare  i giovani dalla strada, il recupero e delle case popolari sfitte per evitare le occupazioni.

«Quadila Festival» ad Albugnano: teatro, letteratura e luoghi non comuni

Il 13 e 14 giugno anteprima 

 

Il Festival ideato da Lo Stagno di Goethe Ets tornerà a luglio 2025

 

Uno spazio per permettere al teatro di recuperare il proprio carattere autentico, magico e sociale, in relazione con le altre arti, con la letteratura, la storia e le scienze. Ed è per questo che il Quadila Festival è teatro, musica e saperi con una quinta edizione dedicata al tema “Tragedia e Libertà”, in programma ad Albugnano e nei paesi vicini del Basso Monferrato, da giovedì 10 a domenica 27 luglio.

Il festival, ideato e organizzato dall’associazione culturale e compagnia teatrale Lo Stagno di Goethe Ets, sarà preceduto – a giugno – da una due giorni di anteprime ospitate ad Albugnano, il balcone del Monferrato: si tratta di iniziative pensate per creare un filo diretto tra la passata edizione e quella del prossimo luglio che trasformano luoghi non comuni in esperienze immersive.

«Il Quadila Festival prevede spettacoli, concerti, scambi di sapere, installazioni letterarie e passeggiate – spiega Diego Coscia, coordinatore del Festival insieme a Marco Gobetti –. Quest’anno, con il tema “Tragedia e libertà”, si cercherà di sviluppare gli esiti delle riflessioni pubbliche, delle suggestioni, delle emozioni e degli scambi empatici che hanno caratterizzato le precedenti quattro edizioni per declinarli in alcune domande che attraversano e ispirano l’intera proposta: quando, la libertà può diventare una tragedia? E viceversa? Si può raggiungere la libertà attraverso il sapere?». Il tema di quest’anno estende, dunque, le riflessioni delle edizioni precedenti e invita a un dialogo profondo sulla relazione tra conoscenza, destino e autodeterminazione.

Vediamo il programma. Venerdì 13 e sabato 14 giugno, in occasione della festa patronale primaverile di Albugnano, il Quadila Festival inizierà a contaminare anime e pensieri. Venerdì 13 giugno, alle 17,30 alla Rsa “Il Giglio”, è in programma un momento dal grande valore simbolico e dal potente impatto emotivo con uno scambio di sapere sulle risultanze di “Come sogni stesi al sole: le fiabe della buona vita”, il laboratorio teatrale per anziani e bambini condotto da Enrica Brizzi e Cristina Sertorio durante l’edizione 2024 del Festival. Il pomeriggio è infatti il punto di incontro tra il passato e il futuro di Quadila Festival, mentre sabato 14 giugno, dal sorgere del sole al tramonto, dalle 5,40 fino alle 21,17, Albugnano ospita “Furore dall’alba al tramonto”, installazione letteraria con, tra gli altri, Marco Gobetti, Diego Coscia, Chiara Galliano, Paolo Andriano, Paolo Forsennati, Gloria Bruno, Luis Abel Valencia Ardiles, Silvia Binello, Gabriele Cico. Attori e attrici, ma anche abitanti del luogo o semplici turisti, si alterneranno nella lettura teatrale ininterrotta di “Furore” il capolavoro di John Steinbeck e intersecheranno la versione in lingua originale – incontrando, così, anche la curiosità dei turisti stranieri – a quelle tradotte in italiano e in spagnolo (due delle quattro lingue parlate ad Albugnano): una storia di cultura contadina, sradicamento e di migrazione che anticipa e introduce l’azione Rerooted, protagonista del primo weekend di luglio di Quadila Festival. Per partecipare attivamente, ed essere parte integrante della lettura collettiva, è sufficiente avvicendarsi via via ad attrici e attori. La maratona letteraria si svolgerà in due luoghi: dal mattino fino alle 12 al Prato dei cinque cipressi accanto all’Abbazia di Vezzolano, poi dalle 14 fino a sera in piazza Serra, nel centro di Albugnano. Infine, alle 21,30, la Corte del Gelso Antico in via Roma, ospiterà “I buoi e la memoria del presente”, uno scambio di sapere, un ragionamento pubblico con attori e attrici de Lo stagno di Goethe per scandagliare il rapporto fra le attività umane e la tradizione, che diventa motore di riflessione sul tempo presente e futuro.

L’azione è in programma in occasione della Festa Patronale di Albugnano, dedicata a Sant’Antonio da Padova, e nell’ambito delle attività derivanti dall’adesione del Comune di Albugnano al protocollo per la creazione della Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione di ‘Uomini, buoi e fiori. Processioni devozionali e cerimoniali agrari’, sotto il coordinamento di Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura. La giornata propone anche un excursus sugli esiti delle iniziative messe in atto ad Albugnano negli ultimi anni, per vivificare la tradizionale festa, studiandone le radici e mettendo a confronto la ritualità sopravvissuta con quella di altri cerimoniali di Comuni aderenti alla Rete e non solo.

   

Il festival è realizzato da Lo stagno di Goethe – Ets con il patrocinio, la collaborazione e il sostegno di Comune di Albugnano e con la co-operazione e il sostegno di Fondazione Enrico Eandi. Ha inoltre il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Comune di Aramengo e Comune di Casalborgone, cui si aggiunge il patrocinio di Comune di Montafia, Comune di Moncucco, Comune di Berzano San Pietro e Comune di Pino d’Asti; fra tutti, collaborano anche le Pro Loco di Albugnano, Aramengo e Castelnuovo Don Bosco, il Politecnico di Milano – Dipartimento di Design e Ideazione srl (nell’ambito di “Trame Locali: Percorsi Sostenibili e Narrativi nel Basso Monferrato”, un progetto PNRR – Changes, finanziato da Next Generation EU), associazione culturale La Cabalesta, associazione Incollina e Direzione Regionale Musei Piemonte.

Fra gli altri partner e collaboratori: Unione Culturale Franco Antonicelli, STEMS – Istituto di Scienze e Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibili, Accademia dell’Agricoltura di Torino, AstaroTheatro, biblioteca comunale “Sarboraria-Giachino”, Casa Rosa aps, PIAM Onlus: Progetto Integrazione Accoglienza Migranti, EO Arte, Associazione Albugnano 549, Enoteca Regionale dell’Albugnano, Azienda agricola Pianfiorito, azienda agricola Cascina Sarassi, Ca’ Mariuccia, Agriturismo Arcobaleno, Terra e gente, Bed & Breakfast Ca d’ Pinin, Ristoro dell’Abbazia di Vezzolano.

 

Informazioni su www.quadila.com/edizioni/2025

Manutenzione straordinaria dei sovrappassi di Pinerolo

Entro la fine di giugno verrà avviato il cantiere per importanti lavori di manutenzione straordinaria su tre sovrappassi della circonvallazione di Pinerolo lungo la Strada Provinciale 23 del Sestriere:

– il sovrappasso di via del Valentino in prossimità della frazione Riva di Pinerolo

– il sovrappasso di Strada Baudenasca

– il sovrappasso in prossimità dello svincolo di San Secondo.

Il progetto esecutivo dei lavori è stato approvato con una Determina della responsabile della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana, per un importo dei lavori a base di gara pari ad 1 milione e 235.000 euro, finanziati con un Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Gli interventi sui sovrappassi di via del Valentino e di Strada Baudenasca prevedono il rinforzo strutturale dell’impalcato, il ripristino corticale della struttura del ponte (spalle e impalcato), il miglioramento della funzionalità dei manufatti mediante l’allargamento della sede stradale a 7 metri e mezzo, il rifacimento dell’impermeabilizzazione, dei giunti e della pavimentazione, la messa in sicurezza della viabilità dei cavalcavia e della strada sottostante mediante la sostituzione delle barriere stradali e l’inserimento dellereti parasassi, al momento mancanti.

L’impalcato di via del Valentino sarà temporaneamente sollevato dal basso, per consentire il rifacimento degli appoggi. L’impalcato di Strada Baudenasca sarà sollevato in maniera permanente di 30 centimetri, al fine di ottenere l’altezza libera di 5 metri rispetto al piano viabile della Provinciale 23, come da normativa vigente.

L’intervento sul sovrappasso in prossimità dello svincolo di San Secondo prevede solamente il ripristino superficiale della struttura del ponte (spalle e impalcato), il rifacimento dell’impermeabilizzazione e della pavimentazione, la messa in sicurezza della viabilità dei cavalcavia e della strada sottostantemediante la sostituzione delle barriere stradali e l’inserimento delle reti parasassi.

I lavori cominceranno dal cavalcavia dello svincolo San Secondo e prevedono a fasi alterne il restringimento della carreggiata del ponte e della sottostante Provinciale 23.

Successivamente saranno effettuati i lavori sul sovrappasso di via del Valentino, che verrà chiuso al traffico per circa 3 mesi a partire indicativamente dalla fine di luglio. A seguire si interverrà sul sovrappasso di Strada Baudenasca, che sarà interdetto al traffico per un tempo stimato di 3-4 mesi a partire dall’autunno. Anche questi ultimi lavori prevedono il restringimento a fasi alterne della Strada Provinciale 23.

Gli interventi nel loro complesso sono fondamentali per migliorare la sicurezza e la funzionalità per il traffico passante sui cavalcavia e sulla sottostante circonvallazione. Le chiusure saranno necessarie per la buona riuscita dei lavori, oltre che per la sicurezza della circolazione e delle maestranze impiegate nel cantiere.

Al fine di limitare al minimo i disagi per i cittadini e le attività del posto, la Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino ha organizzato giovedì 5 giugno un incontro tecnico, al quale hanno partecipato i comuni di Pinerolo e Macello per valutare i possibili percorsi alternativi per il traffico sia leggero che pesante durante le chiusure, a cui ha fatto seguito un sopralluogo congiunto sul territoriolunedì 9 giugno.

I percorsi alternativi definitivi, al momento ancora oggetto di valutazioni tecniche, saranno tempestivamente comunicati a tutti gli Enti interessati e opportunamente segnalati da apposita cartellonistica.

Rapina supermercato: fermato dalla polizia

Un cittadino tunisino di 32 anni è stato fermato dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziato di rapina.

A fine maggio viene perpetrata una rapina in danno di un supermercato cittadino di corso Galileo Ferraris. Nella circostanza, un uomo entra nell’esercizio e, dopo aver spinto per terra un’addetta, si impossessa di 1500 euro, prelevati dal registratore di cassa; poi fugge lungo corso Vittorio Emanuele II. Grazie all’analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, si risale al presunto autore del gesto.

A seguito di mirati servizi, l’uomo viene rintracciato e sottoposto a fermo alcuni giorni dopo, in corso Marconi angolo via Nizza da personale della Squadra Mobile.

La Procura della Repubblica di Torino ha disposto per il presunto autore del delitto la misura della custodia cautelare in carcere.

Per il triennio 2025-2028 al teatro Astra le Persone al centro

Un viaggio nell’identità e nelle sue trasformazioni. Tre le tematiche scelte, Mostri per il 2025-2026, Guerra e Amore per gli anni successivi

Il Teatro Astra svela il triennio 2025-2028 che sarà  intitolato “Persone, un viaggio nell’identità e nelle sue trasformazioni”. Di fronte ad un’epoca in cui le certezze vacillano e la realtà ci costringe a riflettere su chi siamo, il direttore artistico del TPE Teatro Astra, Andrea De Rosa, ha scelto per il triennio di esplorare le sfaccettature più intime e complesse del concetto di identità, attraverso le tre tematiche dei Mostri, della Guerra e dell’Amore.

“La Fondazione TPE- Teatro Piemonte Europa- si distingue per l’importanza e la rilevanza all’interno del panorama culturale italiano e internazionale.  Il progetto culturale consolida il TPE nella dimensione di un  teatro regionale- afferma il Presidente Giulio Graglia – ma posizionandolo anche come attore chiave nella scena culturale del Paese, ruolo comprovato dalle tantissime recite fuori sede delle produzioni in tournée.  Il suo fondamento istituzionale vanta soci fondatori di rilievo quali la Regione Piemonte, la Città di Torino e l’Associazione Teatro Europeo e sostenitori multistrato,  quali il MIC, la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Fondazione Compagnia di Sanpaolo,  la Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo, che evidenziano la stabilità della fondazione, stabilità confermata anche in termini numerici.  La stagione 2024-2025  ha visto la crescita degli abbonati del 10%. Un dato che vogliamo sottolineare è quello dell’incremento dei fruitori under 30 che registra un significativo +19%. Ciò significa che il TPE non è semplicemente un teatro, ma un bene culturale riconosciuto”.

“Il teatro- spiega il direttore artistico Andrea De Rosa – ci permetterà  di giocare e di indossare una maschera, ma il gioco funzionerà  solo se, al calare delle luci in sala, saremo disposti ad ammettere  che, dietro quella maschera, ci sono persone, che potremmo essere anche noi”.

“Nell’etimologia della parola latina- aggiunge Andrea De Rosa – mònstrum è colui che rivela qualità buone o cattive che oltrepassano i limiti della normalità, uomini e donne che si ritrovano, per scelta o per necessità, a diventare qualcosa che non rientra  nei parametri prestabiliti, eroi, assassini, geni, squilibrati, artisti, maghi, maniaci… creature straordinarie, ma pur sempre umane ( fin troppo umane). Il mostro appare all’improvviso nelle nostre vite e le sconvolge perché altera il fluire quotidiano degli eventi . Ci fa paura, ma non lo possiamo ignorare perché ci costringe a guardare come in uno specchio l’immagine di cosa potremmo diventare  e ci pone davanti a un bivio, tra luce e oscurità.

Chi sono le persone che si trasformano in mostri? Dalle leggende più antiche fino ai racconti della cronaca contemporanea,  ogni spettacolo offre una prospettiva unica, trasformando il palcoscenico in uno specchio delle nostre ombre più profonde.

Abbiamo domandato a registe e registi chi fosse il mostro nel loro spettacolo ed essi hanno risposto dandoci  un punto di vista inedito sul loro lavoro. Ci sono mostri inequivocabili come il leggendario Dracula di Bram Stocker per la regia di Andrea De Rosa e quelli reali, come il Charles Manson in “Fanny & Alexander”, ci sono fatti mostruosi come quelli narrati da Nicola Lagioia in “La città dei vivi”, per la regia di Ivonne Capece, e quelli descritti da Günther Anders dal pilota che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, in “Atomica” dei Muta Imago. Quindi ci sono “Gli Angeli dello sterminio” di Testori, per la regia di Antonio Latella, “Antigone” , per la regia di Roberto Latini, Macbeth e lady Macbeth protagonisti di “Anatomia di un assassinio”, un progetto di Chiara Muti in collaborazione con il teatro Regio di Torino; Sesto Tarquinio, l’orrido violentatore di Lucrezia  nei Poemetti di Shakespeare di Walter Malosti, Shakespeare stesso per Lucilla Giagnoni nella piéce intitolata “A pelle nuda sul palco”, il Cancro, l’animale mitologico inteso come simbolo di un femminile orgogliosamente mostruoso in “iGirl” di Marina Carr, per la regia di Federica Rosellini. Infine vi sono le mostruosità della realtà,  individuale e collettiva, contenute  nei 26 spettacoli in cartellone: il decadimento ( come in Enrico IV, per la regia di Giorgia Cerruti), la natura umana ( “Improvvisamente l’estate scorsa” per la regia  di Stefano  Cordella), la marginalità ( come in “Bloomsville”, per la regia di Valentina Renna), i regimi ( LUI di Ashkan Khatibi), la normalità ( “Pinocchio” di Davide Iodice), i limiti ( “Biancaneve”, per la regia di Andrea Lucchetta), il Mediterraneo  ( “A place of safety” di Enrico Baraldi  e Nicola Borghesi). Perché in fondo il mostro siamo noi, come dimostra il testo shakespeariano de “La Tempesta” per la regia di Alfredo Arias”.

Dopo una stagione in tournée con la produzione di Edipo Re di Andrea De Rosa e Wonder Woman di Antonio Latella, che ha toccato le principali città italiane, la nuova produzione in circolazione nei teatri sarà  Orlando da Virginia Woolf, con Anna Della Rosa, per la regia di Andrea De Rosa, che partirà da Torino per un’attesissima ripresa. A grande richiesta continuerà il suo tour Wonder Woman di Antonio Latella, la cui delicatissima tematica, la storia di uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza di Ancona che ha dovuto lottare per ottenere giustizia, ha riscontrato urgenza di discussione e visione.

Nella stagione del TPE si inserisce la rassegna di Palcoscenico Danza, diretta da Paolo Mohovich, che ha voluto anch’egli imprimere quest’anno la programmazione di creature mostruose: i due vulcani Fuji e Etna dello spettacolo di Roberto Zappalà intitolato “Brother to Brother” in programma il prossimo 25 gennaio,  i “Divine Monsters”, mostruose divinità proposte dalla Hung Dance Taiwan dal 28 febbraio 2026 al 1 aprile 2026, il mostro sacro Maria Callas interpretato da Roberto Tedesco, Adriano Bolognino, Carlo Massari per l’Opus Ballet in “Callas, Callas, Callas” del 5 febbraio 2026; le figure umane deformate grazie all’arte libera di Emanuela Tagliavia, in “Short Cuts” il 24 marzo; le donne insetto create dal trio guidato da Cristiana Casadio  dal titolo “Of restless nature”, cui si aggiungono Interplay link e Made4you di Eko Dance Project il 22 e 23 aprile, giunto alla sua decima edizione.

È giunto alla sua trentesima edizione il Festival delle Colline Torinesi, la cui gestione e realizzazione dal 2018 fa capo al TPE. La riapertura del teatro Astra spetterà proprio al Festival delle Colline e punto di condivisione artistica  sarà “iGirl” di Marina Carr per la regia di Federica Rosellini. Il festival si terrà dall’8 ottobre al 3 novembre prossimo e si snoderà come location tra teatro Astra, Fondazione Merz, Palazzo degli Istituti Anatomici, Fonderie Limone, Museo del Risorgimento,  San Pietro in Vincoli e Le Roi Music Hall

Mara Martellotta

Scanderebech (Fi): “Torino ostaggio dei cantieri”

Una città ostaggio di cantieri infiniti, rattoppi raffazzonati e strisce pedonali ridipinte con bombolette spray. È questo il quadro che emerge dall’interpellanza presentata dalla Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Federica SCANDEREBECH, che chiede chiarezza e interventi urgenti per migliorare la gestione dei cantieri stradali privati a Torino.

«La situazione è ormai insostenibile. – dichiara SCANDEREBECH (FI) – Da un lato abbiamo una cittadinanza sempre più esasperata da cantieri che si aprono e chiudono a ripetizione nello stesso tratto di strada, spesso senza una logica apparente. Dall’altro, assistiamo a ripristini eseguiti in modo inadeguato, con strisce pedonali cancellate, asfaltature a macchia di leopardo e segnaletica imprecisa che mette a rischio la sicurezza di tutti».

Aggiunge SCANDEREBECH (FI): «Non è ammissibile che nel 2025 in una grande città europea si verifichino ancora scene grottesche come quella, documentata dai notiziari, di un operaio che ridisegna le strisce pedonali con una bomboletta spray. O che, su un singolo incrocio, si contino tre tipi diversi di segnaletica orizzontale nel giro di pochi metri».

Incalza SCANDEREBECH (FI): «Il tavolo tecnico per la gestione dei cantieri non basta. Occorre istituire un organismo indipendente che verifichi, a lavori conclusi, la qualità dei ripristini eseguiti. E servono strumenti chiari per intervenire su quei cantieri che sembrano non chiudere mai, con opere eseguite a lotti e continui disagi per residenti e attività commerciali».

Conclude SCANDEREBECH (FI): «I torinesi sono stanchi, la loro pazienza è finita. Non si può continuare a chiedere tolleranza a fronte di strade disastrate, cantieri infiniti e ripristini vergognosi. Ogni giorno di ritardo, ogni scavo ripetuto inutilmente, è un costo che pagano i cittadini in termini di disagi, tempo perso, inquinamento e risorse pubbliche buttate. Serve un cambio di passo, un approccio finalmente proattivo: pianificare meglio, controllare davvero, sanzionare chi sbaglia. Coordinare significa risparmiare e, oggi, ogni euro speso male è un insulto ai cittadini. È il momento di agire, con decisione e visione e restituire ai torinesi una città che funzioni, che rispetti chi la vive ogni giorno».

cs

Chieri, oltre 140mila euro per studio e intrattenimento centri estivi

Il Comune di Chieri ha stanziato oltre 140mila euro per le attività di studio e intrattenimento dei centri estivi in programma nei mesi di giugno e luglio, e iniziate in questi giorni. Lo annuncia l’assessora all’Istruzione Antonella GIORDANO «Anche quest’anno la nostra Amministrazione ha investito importanti risorse a favore dell’Estate Ragazzi. Oltre al centro estivo diurno per l’infanzia (3–6 anni), organizzato dalla cooperativa Cittattiva, ed al soggiorno marino ad Alassio nel Ponente ligure (6 – 14 anni), sosteniamo le attività dei due centri estivi scolastici convenzionati, gestiti dagli Istituti Comprensivi Chieri I e Chieri III, e quelle di otto centri estivi religiosi (Duomo, San Francesco, San Luigi Gonzaga, Santa Maria Maddalena, San Giovanni Bosco, San Giacomo, San Giorgio e Cristo Re). Mi piace evidenziare che oltre 40mila euro sono destinati a favore delle persone con disabilità, per garantire a tutte e a tutti un’estate realmente inclusiva».

“Figure”… che si/ci raccontano

Fa scuola, anche nel Contemporaneo, la grande “Arte del Ritratto” ospitata a “Palazzo Bellini SPA – Spazio per Arte” di Oleggio

Fino al 5 luglio 2025

Oleggio (Novara)

“Die Zwei Schwestern (Kammend)”. Niente paura! Semplicemente e letteralmente, dal tedesco: “Le due sorelle (Avvicinandosi)”. Grande olio su tela del 1994, firmato dal pittore tedesco Herman Albert (Ansbach, 1937), in cui compaiono due graziose fanciulle, l’una di spalle all’altra. La prima scruta pensierosa in un piccolo specchio tenuto in alto dalla mano sinistra i suoi lunghi capelli biondi: meglio raccoglierli o sfoggiarli “nature” a coprir la spalle?, pare chiedersi. L’altra dai capelli neri (la sorella, come da titolo) pare assecondare la prima idea: vedi come stai meglio con i capelli sciolti e ben pettinati? Piccola scena di famiglia, sul muretto in primo piano anche un frutto sbocconcellato e un cofanetto nero, forse porta-gioie. Lascio a voi il giudizio “pilifero”. Quello artistico è sicuramente di grande effetto.

La fresca corposità delle due “sorelle” ci riporta a un “fare pittorico” profondamente attratto, pur se tradotto in cifre stilistiche di evidente attualità, dai crismi di una bellezza classica occhieggiante, pur anche, a certo vigoroso realismo formale e concettuale del miglior Picasso post-cubista. In tutti i casi, davvero un bel dipinto di “figure”! Uno fra i 20 “ritratti” selezionati dalla “Collezione Laura e Luigi Giordano” (circa 200 opere) e raccolti, proprio sotto il titolo di “Figure”, in quel prodigio espositivo che è lo “SPA / Spazio per Arte” (o “Centro per il benessere dell’arte contemporanea”) aperto, nel 2023, ai piani superiori del settecentesco (ma di origini medievali) “Palazzo Bellini” nel centro storico di Oleggio (Novara), dai coniugi collezionisti Laura e Luigi Giordano. Curatrice della mostra, in programma fino a sabato 5 luglio, è Federica Mingozzi, che spiega: “Si è imposta nel corso del tempo, una tendenza, che va al di là del realismo, ed è quella secondo la quale si intende per ritratto anche un’immagine distorta della persona, mediata e filtrata dall’occhio dell’artista che ne interpreta la psicologia attraverso un modello cognitivo del tutto personale … Per questa ragione, le distinzioni tra realismo e idealismo perdono molto del loro valore, dando maggiore rilievo al processo emotivo che ogni fruitore deve mettere in atto per decodificare un linguaggio artistico a volte complesso, ma sicuramente efficace nel rivelare anche il mondo intenzionale dell’autore in relazione al soggetto”.

Ad aprire la rassegna “Masked Figure”, le celebri “Figure Mascherate” (opera permanente della “Collezione”) dell’americano David Finn, pittore scultore e storico della scultura, scomparso a cent’anni (New York, 2021) “vero nume tutelare di ‘SPA’”, seguito dai lavori di alcune artiste contemporanee (obbligatoria la sintesi di citazione), fra cui Zehra Dogan, pittrice e attivista curda (che fa dell’arte il suo strumento di comunicazione e denuncia dei limiti imposti da una società brutalmente “patriarcale” e “sessista”) e la meno inquietante Tania Roscic, con “Untitled, Don9t worry. I9m ûne series”, artista dal singolare e ironico linguaggio visuale caratterizzato dall’uso di materiali tratti dalla più semplice quotidianità. A seguire, sempre dagli States “Caffeine” di Georgia Gardner Gray“Shell” di Brandon Landers che usa la matericità del colore per narrare le difficoltà del vivere e tre fotografie anni ’70 di Cindy Sherman (artista, fotografa e regista), tratte da una serie di quindici “autoritratti concettuali”, in cui la Sherman impersona altrettanti passeggeri di un bus.

Decisamente sul chi va là ci fa stare il “Desmond” del tedesco Rainer Fetting con quel volto informe che ne fa uno dei più interessanti protagonisti dell’espressionismo tedesco, ma anche – è stato giustamente osservato – un attento lettore dell’opera di Velasquez e Van Gogh. Nel percorso espositivo, non mancano ovviamente le “opere permanenti” di “SPA”, da “Untitled #3” della giovane cortonese Giulia Cenci (scultura calco di una sagoma da “tassidermista” realizzato con materiali di recupero ed ispirato alla morte di Marat, immortalato come martire della “Rivoluzione francese” in un quadro del 1793 di Jacques-Louis David) al “Senza titolo – Stabat Mater” del beneventano di Paduli, Mimmo Paladino, fra i principali esponenti della “transavanguardia” italiana, magica creatura dell’Achille Bonito Oliva. E l’iter prosegue con altri interessanti nomi dell’arte internazionale (tutti da vedere, tutti da scoprire), in cui il “ritratto” e la “figura” sono sempre, o quasi, “occasione per” … per raccontare storie di anime, messaggi di dolore e di speranza. Di gioco e libere capovolte nell’aria. La vita negli occhi e nei volti di singoli o di intere generazioni. Di una donna, di un uomo, di un popolo. Volti in cui rifletterci e, forse – perché no? – ritrovarci. E leggere un po’ della nostra storia.

Gianni Milani

“Figure”

SPA/Spazio Per Arte – Palazzo Bellini, piazza Martiri della Libertà, Oleggio (Novara); www.spazioperarte.it

Fino al 5 luglio

Orari: ogni primo sabato del mese 9/13; su appuntamento info@spazioperarte.it

Nelle foto: Herman Albert “Die Zwei Schwestern”, olio su tela, 1994; Tania Roscic “Untitled, Don9t worry. I9m ûne series”; Rainer Fetting “Desmond”, tecnica mista su carta, 1993; Mimmo Paladino “Senza titolo – Stabat Mater”