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Fuga volontaria di infermieri dagli ospedali del Nord: il grido d’allarme

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Sanità, Nursing Up De Palma: « Decine e decine di professionisti decidono di lasciare per tornare al sud, dove il costo della vita è decisamente più basso».

«E’ davvero il caso di dire, e a corroborare la nostra ennesima denuncia c’è il conforto di dati ancora una volta schiaccianti, che siamo nel pieno di un vero e proprio esodo di professionisti sanitari, letteralmente in fuga dal nostro SSN.

In particolare a svuotarsi sono i pronto soccorsi e i reparti nevralgici degli ospedali del Nord, con particolare riferimento all’Emilia Romagna e alla Liguria, che vivono in questo momento la drammatica realtà di una vera e propria fuga di infermieri.

Decine e decine di operatori sanitari, dal 2022 a oggi, hanno rassegnato e continuano a rassegnare, giorno per giorno dimissioni volontarie.

Questa volta i numeri, davvero preoccupanti, evidenziano, da una parte, un pericoloso percorso di abbandono volontario, con rinuncia anche a contratti a tempo indeterminato nella sanità pubblica, per scegliere, chi decide di restare nel mondo della sanità opta per questa soluzione, una libera professione che consente ritmi di lavoro meno stressanti e soprattutto la possibilità di “prendersi maggiormente cura” della propria vita privata e dei propri familiari.

Gli ultimi mesi, neanche a dirlo, ancora una volta i più difficili per la sanità pubblica italiana, raccontano di una vera e propria fuga volontaria di infermieri dal Nord verso il Sud.

Insomma, molti professionisti decidono  di tornare nelle proprie terre di origine, optano per una soluzione drastica, spesso loro malgrado, che gli consenta, in particolar modo, di far fronte a spese quotidiane che nel Mezzogiorno sono decisamente meno pesanti. 

Non è più, quindi, solo una questione di turni massacranti causati dalla carenza di personale, e di realtà sanitarie che gli negano da tempo addirittura le ferie: al nord come al sud cambia ben poco, ma è il costo della vita ad essere più basso. 

La situazione degli ospedali del Sud non è quindi certo migliore, le difficoltà sono le medesime, il caos dei pronti soccorsi è lo stesso, peggiore e insostenibile è la situazione delle violenze perpetrate durante le ore notturne ai danni degli operatori sanitari, quando non ci sono presidi di pubblica sicurezza attivi, con la Campania che rimane ai primissimi posti per numero di aggressioni. 

La verità che si nasconde dietro questa fuga è una e una sola : lo stipendio medio di poco più di 1400 euro netti, escluse le premialità e gli straordinari, non consente ad un giovane infermiere di mantenersi in una città come Bologna o come Genova. Impossibile arrivare a fine mese, con l’aumento del costo della vita a pesare come ogni giorno come un macigno. Immaginate poi, se questi infermieri originari del Sud, sono over 30 e hanno anche famiglia e figli a carico, e c’è un solo stipendio su cui contare. 

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Se nel 2022 avevamo evidenziato una situazione preoccupante per regioni come Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto, con ben 1530 dimissioni di operatori sanitari, proprio in Friuli, negli ultimi tre anni, per la maggior parte infermieri, adesso nell’occhio del ciclone ci sono l’Emilia Romagna e la Liguria.

I numeri in particolare dicono che all’Ausl di Bologna, solo negli ultimi giorni sono arrivate, come un fulmine a ciel sereno, ben 18 dimissioni volontarie, tutte insieme, oltre tutto senza preavviso, da parte di infermieri (si registrano ben 40 dimissioni negli ultimi 3 mesi). Un dato che non può non essere inquadrato come assolutamente allarmante. Lo scorso anno dall’azienda sanitaria bolognese sono usciti 270 infermieri, mentre nel 2021, erano stati 180. In piccola parte, solo in piccola parte, si tratta di pensionamenti programmati, mentre  per oltre il 50% siamo di fronte a dimissioni volontarie. 

Sono le stesse direzioni sanitarie a mettere in evidenza la realtà dei fatti. Negli ultimi anni, già prima del Covid, soprattutto in Emilia, sono stati ingaggiati tanti infermieri, soprattutto dal Sud, perché lì diverse Regioni erano in piano di rientro. Ma il costo della vita a Bologna è molto alto e diversi professionisti preferiscono avvicinarsi o tornare nei luoghi d’origine perché non ce la fanno ad arrivare a fine mese con affitto e bollette da pagare.

Inutile negare che, a fronte delle uscite, non esiste assolutamente un piano di assunzioni capillare, anche perché i bandi dei concorsi regionali vanno praticamente deserti: è come un cane che si morde la coda, la ragione è sempre la stessa. Le proposte economiche  rispetto alle responsabilità sulle spalle di questi professionisti vengono ritenute decisamente inadeguate. 

A monte, continua De Palma, quindi, la motivazione principale legata a questa drammatica fuga è la triste condizione delle retribuzioni dei nostri infermieri. Se poi aggiungiamo i disagi che da sempre il nostro sindacato denuncia, come disorganizzazione, turni massacranti, l’essere spesso addirittura costretti ad accumulare ferie su ferie a causa della carenza di colleghi, senza poter esercitare il legittimo diritto ai riposi periodici, fondamentale per un indispensabile recupero psico fisico, si comprende bene come una parte di questi professionisti decida di lasciare addirittura la professione, oppure di optare per l’apertura di una partita iva come libero professionista. La triste realtà delle ferie negate non è certo una novità ma rappresenta l’apice di un tortuoso percorso che ci ha condotti, tutti, in un vicolo cieco.

Aumenta, di netto, giorno dopo giorno, la voragine di operatori sanitari: chi resta sul campo deve sopperire alla pericolosa mancanza di colleghi e soprattutto è a rischio, molto spesso, la funzionalità e la vita degli stessi reparti chiave, a causa della penuria di personale. Non è certo una novità che sono molti i reparti che vengono accorpati, con tutte le conseguenze del caso per la qualità dei servizi  sanitari offerti ai cittadini.

Di base, dice ancora De Palma, la professione infermieristica, con  situazioni organizzative di questo tipo, continua a perdere di appeal agli occhi dei giovani che dovrebbero scegliere i nostri percorsi di studio: questo lo dimostrano i recenti dati della Liguria.

L’ateneo genovese, al corso di scienze infermieristiche, si troverà per la prima volta ad avere più posti, 460, rispetto ai 448 candidati per accedere al corso di laurea: numeri che ci dicono, senza mezzi termini, che siamo di fronte ad una situazione che rischia di diventare senza ritorno.

La risposta della politica? I dati dell’Ufficio Statistiche del Ministero della Salute, aggiornati al 2021, in merito al numero reale di operatori sanitari dipendenti del nostro SSN, dicono che, c’è stato un flebilissimo aumento di assunzioni, poco più del 2%. Manca quindi, ancora, quel tanto decantato piano di investimento sulle risorse umane, che di fatto pare non essere  arrivato nemmeno in piena emergenza sanitaria», conclude De Palma.

Il MAUTO riceve il Premio Anniversary Award di Autolook

 Importante riconoscimento per il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, che ad AUTOLOOK TORINO 2023 ha ricevuto l’ANNIVERSARY AWARD, conferito da un comitato di professionisti, tra giornalisti di Formula 1 ed esponenti del settore Motorsport, “Per essere simbolo e testimone del legame della nostra cultura sociale con una delle invenzioni che hanno fatto la storia: l’automobile”.

A ricevere il Premio – consegnato da Andrea Levy, Presidente e Founder di Autolook Week – Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO, che ha dichiarato: “Fin dall’avvio sono state chiare le intenzioni dei visionari che nel 1933 hanno fondato a Torino il Museo Nazionale dell’Automobile: non solo la conservazione della storia della rivoluzione industriale, sociale e culturale, che attraverso l’automobile ha trasformato il Novecento, ma anche la presentazione delle tendenze del futuro. Il MAUTO oggi, con il programma celebrativo dei 90 anni, e in particolare con le prossime mostre, conferma questo progetto” .

Fondato il 19 luglio del 1933, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile ha festeggiato a luglio i 90 anni dalla sua nascita con un programma ricco di eventi aperto con l’inaugurazione della mostra “Una storia al futuro” visitabile fino all’8 ottobre: un’esposizione che ripercorre le tappe salienti dello sviluppo del Museo attraverso lo spirito visionario dei protagonisti – progettisti, imprenditori e giornalisti – che ne hanno determinato la nascita.

Euro 5: Molinari (Lega), presentata mozione per stop blocco anticipato

. Noi gli unici ad interessarci del problema

Roma – “La Lega ha presentato una mozione che impegna il governo ad impedire il blocco anticipato delle vetture euro 5 in Piemonte e trovare soluzioni alternative che consentano il rispetto dei limiti previsti dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria. Sorprende però che in queste settimane, mentre la Lega lavorava a tutti livelli, interessando anche il vicepremier Salvini che ha portato subito nello scorso Cdm il tema, per trovare una soluzione, la sinistra, ideatrice di queste politiche green folli dall’impatto devastante per lavoratori e imprese, che peraltro è stata al governo della regione Piemonte quando l’accordo sull’anticipo di queste misure è stato sottoscritto nel 2017, abbia cercato in modo risibile di utilizzare questo tema contro il Governo regionale di centrodestra. Altrettanto sorprendenti sono state anche alcune dichiarazioni di membri della maggioranza del governo regionale e nazionale che sono sembrati far opposizione a se stessi. Dichiarazioni rimaste tali perché non è seguito alcun atto concreto a differenza di quanto ha fatto la Lega immediatamente alla riapertura degli uffici della Camera. Confidiamo nel lavoro del governo per una pronta soluzione, pronti a portare in aula la mozione appena possibile”.

Così Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega e primo firmatario della mozione.

Chiorino, sindacati: “Rispetto diritti e doveri”

SICUREZZA SUL LAVORO
“Convergiamo tutti sulla necessità di intervenire in modo ancora più incisivo e puntuale: solo se c’è pieno rispetto dei diritti e dei doveri, c’è sicurezza sul lavoro”. Cosi l’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino dopo l’incontro in Prefettura a Vercelli con i sindacati ha ribadito come: “Diventa fondamentale ragionare sul concetto di partecipazione: siamo in linea con il Governo nel ribadire che non servono norme aggiuntive, ma acquisire una maggiore consapevolezza dell’importanza di quelle già esistenti e potenziare il più possibile i controlli ispettivi come ata avvenendo con i nuovi isoettori assunti e ad oggi in fase di formazione. In Regione prosegue il lavoro congiunto con i sindacati e Istituzioni sul tema della sicurezza, che in autunno vedranno due nuovi incontri già fissati. In sede di Conferenza Stato/Regioni – ha aggiunto Chiorino – sarà ufficializzato il protocollo con Inail Nazionale per rafforzare la formazione di chi lavorerà nei cantieri Pnrr attraverso fondi destinati alle Regioni. Ciò dimostra la grande attenzione del Governo investendo sulla formazione a partire dai grandi cantieri dotando le Regioni di risorse importanti. Non ci conforta in questo tragico momento, ma bene l’arrivo di nuovo personale in forza all’Ispettorato del Lavoro che sarà destinato sul territorio nazionale, Piemonte compreso. Le norme ci sono – ha concluso Chiorino – come le sanzioni per chi non rispetta le regole: bisogna rafforzare la cultura della sicurezza”.

Il giardino più bello. Un premio alle case popolari

L’ASSESSORE CAUCINO: LA RIQUALIFICAZIONE DELLE CASE POPOLARI INIZIA DALLA CURA DEGLI SPAZI COMUNI
Iniziativa dell’assessorato regionale alla Casa: verranno premiati i tre condomìni piemontesi che realizzeranno i cortili e i giardini più belli. L’assessore Caucino: «Anche dalla consapevolezza del valore dei beni comuni e dalla cura di ciò che è di tutti parte la rinascita degli stabili più degradati e dei quartieri più problematici».
La riqualificazione, urbana, sociale e, di conseguenza, la sicurezza, partono anche dalla bellezza e dalla presa di coscienza dell’importanza di valorizzare i beni comuni e non solo quelli privati, della propria abitazione. Ne è convinta l’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino che ha indetto un concorso dedicato a tutti gli inquilini delle case popolari piemontesi gestite dalle tre Atc.
L’iniziativa si chiama «Il Giardino più bello» e premierà i condomìni di edilizia residenziale pubblica – e gli inquilini che si saranno impegnati per raggiungere l’obiettivo –  che realizzeranno i cortili e i giardini più belli nei loro stabili. Il riconoscimento andrà a un condominio dell’Atc Piemonte Centrale, a uno dell’Atc Piemonte Nord e un’altro ancora  a uno che insiste nel territorio dell’Atc Piemonte Sud.
Gli inquilini, che verranno avvisati dalle rispettive Atc, dovranno fotografare il proprio cortile «prima della cura» e «dopo la cura» inviando la foto all’assessorato regionale alla Casa entro e non oltre il 15 ottobre all’indirizzo email: giardinopiubello@gmail.com
Le immagini saranno valutate da una commissione interna dell’assessorato che sceglierà i vincitori: verrà assegnata una targa al condominio e verranno premiati coloro che si saranno distinti per il lavoro svolto. La premiazione verrà effettuata dall’assessore Caucino stessa, insieme ai presidenti delle Atc, in loco.
Si tratta di una prima edizione, che vuole diventare un appuntamento annuale fisso.
«In questi anni, girando frequentemente per le case popolari del Piemonte – spiega Caucino – ho potuto toccare con mano che, in generale, a fronte dell’importante cura dedicata alle abitazioni private, non corrisponde altrettanta attenzione per gli spazi comuni, in particolare per i giardini degli stabili, molto spesso vasti e in balia dell’incuria e della trascuratezza».
«Si tratta della dimostrazione – prosegue Caucino – che esiste una cultura – purtroppo diffusa non solo nelle case di edilizia residenziale pubblica, ma in tutta Italia – tesa a sottostimare l’importanza del bene pubblico, degli spazi comuni. Al contrario proprio dalla bellezza e dalla cura degli stessi può generarsi un volano positivo che porta alla riqualificazione dei singoli palazzi e, di conseguenza, di interi quartieri».
«Dove c’è il bello, dove le persone valorizzano il proprio territorio – conclude Caucino – c’è più sicurezza, meno degrado sociale a tutto beneficio degli assegnatari degli alloggi e delle loro famiglie. Auspico che questa iniziativa venga recepita e rappresenti l’incipit di quel cambiamento culturale che rappresenterebbe il primo vero passo verso una vera e duratura riqualificazione delle aree in cui insistono le case popolari e che deve essere portata avanti insieme: dall’Atc e dalla Regione, che devono svolgere con solerzia ed efficacia tutti gli interventi necessari ma anche – e forse soprattutto – da chi in quelle case ci vive, partendo proprio dagli spazi comuni, che rappresentano un patrimonio di fondamentale importanza».

Premio Pavese 2023, i vincitori

Domenica 10 settembre 2023
Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Santo Stefano Belbo

I vincitori della 40a edizione:
Franca Cavagnoli (traduzione)
Laura Pariani (narrativa)
Paolo Repetti (editoria)
Giovanna Rosadini (poesia)
Rosemary Salomone (saggistica)

vincitori del Premio Pavese 2023, promosso e organizzato dalla Fondazione Cesare Pavese, sono Franca Cavagnoli (traduzione), Laura Pariani (narrativa), Paolo Repetti (editoria), Giovanna Rosadini (poesia) e Rosemary Salomone (saggistica). Domenica 10 settembre alle ore 15 a Santo Stefano Belbo riceveranno il premio e terranno il discorso di approvazione nella chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, ora auditorium della Fondazione Cesare Pavese (Piazza Luigi Ciriotti, già Piazza Confraternia, 1).

La cerimonia di consegna del premio entra da quest’anno a far parte del programma del Pavese Festival, che inizierà martedì 5 settembre e animerà Santo Stefano Belbo con numerosi incontri e ospiti, tra cui l’assegnazione del Premio Pavese Musica, altra novità di quest’anno, a Claudio Baglioni, un evento con Neri Marcorè e un concerto di Mario Biondi. Per la prima volta, l’assegnazione del Premio Pavese e il Pavese Festival si svolgeranno nella stessa occasione, per rendere omaggio al meglio a Cesare Pavese, riunendo nel suo paese natale personalità di spicco dell’ambiente culturale e letterario italiano.

La giuria che ogni anno assegna collegialmente il premio per ciascuna sezione è presieduta da Alberto Sinigaglia (presidente del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese) ed è composta da Gian Arturo Ferrari (figura di rilievo dell’editoria italiana), Giulia Boringhieri (traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi), Chiara Fenoglio (docente, saggista, giornalista), Claudio Marazzini (già presidente dell’Accademia della Crusca), Carlo Ossola (filologo e critico letterario), Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese).

Il Premio Pavese, da quando è sotto l’egida della Fondazione Cesare Pavese, premia i più importanti esponenti del mondo culturale italiano che meglio rappresentano il lavoro culturale di Cesare Pavese. Traduzioni, poesia, narrativa, editoria e saggistica sono i diversi volti in cui si è espressa l’attività intellettuale di Cesare Pavese, un autore fortemente innovatore per la letteratura italiana e ancora oggi una guida sicura per chi vuole districarsi nel proprio labirinto interiore: è infatti l’urlo alla vita che emerge forte dalle sue opere e che il lavoro culturale della Fondazione vuole far emergere e sottolineare. Il Premio Pavese è un omaggio al grande intellettuale e alla sua terra che è stata per lui risveglio, Mito, vita“, dichiara Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese.

Durante la cerimonia, verrà anche lanciata l’edizione 2023 del Premio Pavese Scuole, rivolto a studenti e studentesse del triennio della scuola secondaria di secondo grado, chiamati a confrontarsi con i temi pavesiani attraverso un’interpretazione in chiave personale delle sue opere.

L’ingresso è libero su prenotazione fino a esaurimento posti (prenotazioni sulla pagina Eventbrite della Fondazione Cesare Pavese).
Sarà possibile seguire la cerimonia di domenica 10 settembre anche in streaming sulla pagina Facebook della Fondazione Cesare Pavese.

In calce il link al press kit digitale, contenente il comunicato stampa, le motivazioni, le foto e le bio dei vincitori del Premio Pavese 2023:

La supponenza degli imbecilli e la compostezza delle anime belle

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

La cosa seccante di questo universo è che gran parte degli imbecilli sono estremamente sicuri di sé stessi, mentre le anime intelligenti sono piene di interrogativi e di precauzioni…
Questa una consapevolezza che spesso ci dona anche la storia dell’umanità. Chi ha bovinamente cercato di ottenere il potere affrontando con troppa supponenza il pericolo, ha poi finito per essere divorato dallo stesso . Calma….camminiamo con passo felpato dinnanzi al rischio, dirigendoci lentamente verso il nostro obiettivo, cercando di non fare troppo chiasso.
Non è necessario esagerare e neppure osare senza pensare… Magari, così facendo, riusciremo a passare inosservati e a vincere proprio grazie alla compostezza della nostra intelligenza!

“Eclectic Estival”. Dal jazz alla musica classica

Quattro appuntamenti musicali raccontano l’eclettismo della musica nella torinese “Villa Chiuminatto”

Sabato 9 e domenica 10 settembre

Straordinaria e centenaria (il prossimo ottobre) Villa Liberty, opera dell’architetto piemontese Gottardo Gussoni, che scelse di costruirla insolitamente in travertino e con stile eclettico – in netto contrasto con gli altri villini della torinese Crocetta – sarà “Villa Chiuminatto”, in via Galliano 27, ad ospitare e ad ispirare anche quest’anno, sabato 9 e domenica 10 settembre (a partire dalle 17,30) la seconda edizione dell’“Eclectic Estival”. Promosso dalla “Fondazione BuonoLopera” e assolutamente “trasversale per stili – spiega il direttore artistico, musicista e compositore umbro, Federico Bonifazi – che riflette l’eclettismo della villa, straordinario connubio fra antico e moderno”, il Festival si inserisce si inserisce “nel programma di quegli eventi benefici che hanno tutti un comune denominatore: offrire momenti artistici di alto livello capaci di emozionare ma soprattutto di catturare l’attenzione su temi di impatto sociale raccogliendo fondi per realtà ‘no profit’ del territorio”. In quest’ottica, l’evento intende sostenere quest’anno il progetto dell’Associazione Culturale “I Buffoni di Corte”, devolvendo interamente il ricavato, ottenuto attraverso le donazioni raccolte sulla piattaforma “Rete del Dono”, alla Onlus di corso Sebastopoli, realtà torinese fondata nel 2008 che si occupa di offrire a persone con disabilità percorsi artistici volti alla valorizzazione dell’ “io”. Il palco di “Eclectic Estival” metterà in scena anche un loro inedito.

Quattro gli appuntamenti articolati in due giorni. Si parte sabato 9 settembre alle 17.30 con il pianoforte a quattro mani del duo formato da Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio, attivo dal 1993, che propone musiche da Mozart, Bach, Schubert, Brahms e dal viennese Czerny. Dalla classica al jazz. Nel secondo concerto della giornata, la voce della cantante afroamericana Joyce Elaine Yuille incontra infatti l’ensemble jazz “The Jammers”, formato da Alessandro Fariselli al sax tenore, Sam Gambarini all’organo e Fabio Nobile alla batteria, strumentisti che, insieme o singolarmente, hanno collaborato con numerosi artisti internazionali, da Fabrizio Bosso a Flavio Boltro, Paolo Fresu, Jimmy Haslip, Mario Biondi e Tullio De Piscopo. Originaria di New York, nella zona di El Barrio, Spanish Harlem, Joyce Elaine Yuille, entra giovanissima nella “Fiorello Laguardia High School of the Music & Performing Arts” di Manhattan, divenuta poi famosa nel mondo con la serie televisiva “Saranno Famosi”. Lasciati gli States, intraprende una carriera di modella a Parigi ed infine approda in Italia dove entra nel mondo musicale e matura una grande esperienza nel circuito live dei club e festival, collaborando con Paolo Conte, Donna Summer e Gloria Gaynor.

Domenica 10 settembrealle 17.30, a salire sul palco sarà il “Trio Ovidius” composto dal soprano Jolanta Stanelyte, dal sassofonista Gaetano Di Bacco e dal pianista Guido Galterio. Il Trio, attivo dal 2016, mostrerà tutte le capacità liriche di uno strumento come il sax, poco conosciuto nella sua veste classica, attraverso un viaggio sentimentale nella “melodia dell’anima”, un percorso di emozioni e suggestioni intense tra le più belle romanze da camera e canzoni composte tra ‘800 e ‘900 e ispirate tutte ai temi dell’amore e della passionalità.

A seguire, grande chiusura con il pianista Dado Moroni e il trombettista Giampaolo Casati, due tra i più internazionali strumentisti italiani, che proporranno un viaggio nella storia del jazz, ripercorrendo alcune irresistibili atmosfere sulle note dei duetti Armstrong-Hines, sulle armonie incredibili inventate da Duke Ellington, passando dal trascinante swing di Fats Waller e al contempo rivisitando storici brani di Gershwin e dell’“American Songbook” tra Broadway e gli affascinanti “speak easy”.

In occasione del Festival, a “Villa Chiuminatto” sarà anche inaugurata, sabato 9 settembre, l’esposizione temporanea a cura della “Massimo De Carlo”, la galleria milanese di arte contemporanea che vanta artisti in scuderia del calibro di Maurizio Cattelan, Elmgreen&Dragset, Carsten Höller, Urs Fischer e Liu Xiaodong. Un’occasione per fruire di un’ulteriore esperienza eclettica artistica, grazie al dialogo tra arte contemporanea e architettura storica. La mostra sarà visitabile fino al 4 novembre.

Per info: “Villa Chiuminatto”, via Galliano 27, Torino o info@buonolopera.foundationDonazioni e acquisto ticket: “Rete del Dono”, www.retedeldono.it/it/onp/fondazione-buonolopera

g.m.

Nelle foto:

–       Villa Chiuminatto

–       Joyce Elaine Yuille & The Jammers

–       Trio Ovidius

Sanità in carcere

Nella seduta della IV Commissione della Regione Piemonte si è tenuta  l’audizione dello psichiatra Antonio Maria Pagano, presidente del consiglio direttivo della Società italiana di Medicina e Sanità penitenziaria (SIMSpe), sulla questione sanità in carcere.

Si possono riassumere in due grandi filoni le criticità emerse. A parte il sovraffollamento e la carenza di personale, che però non è di competenza regionale, seppur sollevata più volte, è stata ribadita la questione della gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, di tossicodipendenza e dei minori dell’area penale.

Sono invece le Regioni che devono garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) e bisogna migliorare le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso).

Sono intervenuti per delucidazioni Cane Francesca Frediani (M4o), che si è soffermata sui rischi suicidari negli istituti di pena.

Il corso di Ipla per gli operai forestali

A Salbertrand (TO) si è tenuta la seconda giornata del corso per gli operai forestali della Regione Piemonte, dedicato alla raccolta di semi e frutti dagli alberi della foresta.
In particolare la giornata è stata incentrata sulla raccolta con salita in chioma su conifere montane, analizzando le problematiche e allestendo un cantiere di raccolta. Al corso hanno anche partecipato tre rappresentanti di ERSAF Lombardia.
L’iniziativa, nel complesso, prevede due corsi di tre giorni ciascuno, rispettivamente per gli operai e i direttori lavori della Regione Piemonte, per gli addetti alla raccolta di semi e frutti di specie forestali.
I corsi sono organizzati dall’IPLA su incarico del Settore Foreste e in accordo con i vivai forestali della Regione Piemonte.