ilTorinese, Autore presso Il Torinese - Pagina 1476 di 4723

ilTorinese

L’importanza della memoria europea: il “Pannunzio” ricorda la risoluzione parlamentare

 

19.9.2019  LA STORICA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO CHE ANCORA INCONTRA INCOMPRENSIONI

Il Centro Mario Pannunzio nella giornata odierna vuole ricordare la Risoluzione P.E. “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Adottato nell’ottantesimo anniversario del Patto Ribbentrop – Molotov, questo fondamentale documento afferma cose importanti.

1.      Con il 1945 NON abbiamo avuto la totale liberazione dell’Europa (punto D).«Dopo (…) la fine della Seconda guerra mondiale (…) per mezzo secolo altri paesi europei (…) occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico»

2.      C’è stata la Norimberga del Nazismo ma rimane la «urgente necessità» di una Norimberga del comunismo (punto E).

3.      Mentre in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste, in altri si vietano le prime ma non le seconde. (punto F).

Poi la Risoluzione consegna raccomandazioni agli Stati membri.

A) Ricordare «l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista (…) invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto».

B) «Celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari»: data che già esisteva dal 2008 ma da alcuni paesi (fra cui il nostro) poco osservata.

C) «Sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi, inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole».

D) Quindi l’indigesta equiparazione di tutti i regimi totalitari. «I regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità (…) Invita tutti gli Stati membri della UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista».

Infine il Parlamento si rivolge ai capi della Federazione Russa. «Invita la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato. [Il P. E. è] profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico. Parole profetiche, se si pensa che nel 2019 in Occidente nessuno pensava alla piega che avrebbe preso la storia; ma evidentemente ben diversa era la percezione di quei popoli che con Russia confinano, i quali riuscirono a portare i loro stati d’animo nell’aula di Bruxelles.

Il Centro Pannunzio, agenzia culturale di un Paese occidentale, ribadisce l’importanza di una Memoria europea che, abbracciandone le sofferenze, accolga anche le sensibilità di tutte le genti di quell’Europa che chiamavamo d’Oltrecortina.

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Evan Hunter “Le strade d’oro” -Neri Pozza- euro 20,00

Evan Hunter è nato a New York nel 1926 con il nome di Salvatore Albert Lombino, figlio di seconda generazione dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti.

Nel 1952 con un atto legale lo ha cambiato in Evan Hunter, e nel corso della sua vita -conclusa con la morte nel 2005 in Connecticut- ha pubblicato oltre 250 opere, molte firmate con lo pseudonimo Ed McBain e svariati altri “nom de plume”.

I suoi libri hanno ispirato parecchi film e lui è stato anche uno sceneggiatore di rilievo; per dare l’idea, tra le sue incursioni nel mondo del cinema c’è la sceneggiatura de “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock.

Stiamo parlando di uno dei più grandi autori di letteratura (gialla) del Novecento, (prolifico al pari dell’altro mostro sacro Georges Simenon), che ha raggiunto la fama planetaria con l’avvincente epopea dei detective dell’87simo distretto.

Nel 1974 scrisse e pubblicò “Street of gold”, ovvero “Le strade d’oro”, ora finalmente tradotto da noi.

Un libro strepitoso in cui rende omaggio alle sue radici italiane e racconta infiniti pensieri, vite, avvenimenti, che danno l’idea delle grandi opportunità offerte dall’America a chi attraversava l’oceano per inseguire un futuro migliore di quello possibile in patria.

Opera a cavallo tra fantasia e storia familiare in cui racconta se stesso attraverso il personaggio di Blind Ike, jazzista cieco cresciuto nella comunità italoamericana newyorkese, diventato famoso e ricco (proprio come Evan Hunter).

L’autore considerava questo il suo libro migliore, una saga familiare lunga 80 anni che attinge sia alla fantasia che ai reali ricordi; una famiglia che anche se non è la sua, le somiglia parecchio.

Per lui fu fondamentale la figura del nonno materno, Giuseppantonio Coppola, che aveva abbandonato la miseria della Lucania per emigrare in America dove trovare riscatto anche morale.
A lui ha dedicato questo romanzo che, attraverso molteplici personaggi, celebra un grandioso affresco degli States dove gli emigrati laboriosi, intraprendenti e più fortunati avevano trovato “strade d’oro” e nuove opportunità.

465 portentose pagine in cui, tra vicende private e miti famosi, Hunter si sofferma e si interroga sul sogno americano e su stesso, a partire dalle sue origini. Un romanzo che ricorda molto la grandezza delle saghe italoamericane del regista Martin Scorsese.

 

Christopher Isherwood “Il mondo di sera” -Adelphi- euro 21,00

Pubblicato nel 1954 è uno dei romanzi meno conosciuti del grande scrittore inglese, eppure racchiude pagine bellissime.

Il romanzo inizia a Hollywood nei primi anni Quaranta del Novecento, con il fastoso ricevimento in una villa di personaggi del cinema e la voce narrante è quella di Stephen Monk, habitué un po’ disadattato di questi eventi. Più che altro è preoccupato per il comportamento della bellissima moglie Jane che si apparta con un corteggiatore. Scoperta la tresca esplode in una scenata di gelosia, poi corre all’aeroporto e sale su un aereo che lo catapulta all’altro capo del continente.

Si rifugia presso la comunità quacchera dove abita Sarah, donna accogliente che lui chiama zia, ma che in realtà è l’amica di famiglia che l’ha cresciuto dopo la morte dei genitori. Poi viene travolto da un furgone e finisce ingessato dalla testa ai piedi. Immobilità che lo obbliga a fermarsi e riflettere sulla sua vita.

Ed è un tuffo nel passato, negli anni Venti e Trenta, quando era giovane, alto, biondo, attraente, senza occupazione se non vivere agiatamente dell’eredità ricevuta, che però altri amministrano per lui. E’ allora che conosce la famosa scrittrice Elizabeth Rydall: lui all’epoca ha 20 anni, lei 12 di più. Si innamorano e si sposano; sarà un matrimonio riuscito e felice per oltre un decennio. Viaggiano in lungo e in largo per il mondo; lei scrivendo e lui battendo a macchina i manoscritti. Vivono in perfetta simbiosi e si adorano. Poi ci sarà un pericoloso aborto spontaneo che la porterà in punto di morte e il progressivo declino della salute di lei.

Un legame che ebbe anche zone d’ombra, come, sul finire della vita di Elizabeth, l’incontro di Stephen con Jane. E’ soprattutto attrazione fisica, ma una volta rimasto vedovo finisce per sposarla, pur se in preda a parecchi rimorsi.

Le pagine più riuscite sono quelle dedicate al legame con la prima moglie, donna matura e comprensiva che seppe superare anche una breve liaison di Stephen con un giovane innamorato di lui.

 

Helga Schubert “Alzarsi” -Fazi Editore- euro 18,00

Helga Shubert, nata a Berlino nel 1940, scrittrice, sceneggiatrice e psicoterapeuta ha vissuto nella Repubblica Democratica Tedesca fino al 1990, e in questo romanzo-memoir incrocia la sua storia personale con quella europea.

Ci sono la seconda guerra mondiale, Berlino e la costruzione del Muro che la trancia in due destini diversi, la Stasi, poi la riunificazione e un nuovo inizio con elezioni libere alle quali la Shubert ha collaborato.

Voce narrante dei tanti frammenti che costellano la sua vita è quella di Helga, e inizia con l’immagine di lei bambina che dondola su un’amaca nel giardino della nonna, nella Germania dell’Est nel 1947. Potrebbe essere una scena idilliaca se non fosse che la piccola è rimasta orfana del padre quando aveva appena un anno.

Il giovane soldato di 28 anni 3 mesi e 1 giorno era stato dilaniato sul Volga da una bomba a mano il 5 dicembre del 1941, ma la notizia sarà comunicata alla moglie solo un mese dopo. E’ il primo trauma devastante nella vita di Helga che quel padre non l’ha mai conosciuto. Di lui, che si era appena laureato in Giurisprudenza e aveva trovato lavoro come praticante presso la Corte d’Appello di Berlino, le restano i racconti di famiglia e le 184 lettere che dal fronte aveva scritto alla giovane compagna di studi diventata sua moglie, rimasta incinta poco prima che il marito fosse arruolato.

Il seguito è il racconto crudo e drammatico della vita della piccola alle prese con una madre fredda, indurita dalla vita, dalla vedovanza straziante, dalla povertà e dall’affanno di sopravvivere in tempo di guerra.

Una madre distante e di indole anaffettiva che la porta con sé durante la fuga durante la Seconda Guerra Mondiale. Pagine toccanti e oneste che assemblano le vicende personali della protagonista con i rivolgimenti storici.

In “Alzarsi”, che Helga riesce a scrivere solo dopo la madre della madre, ripercorre le tappe più significative della sua vita. Il suo crescere tra mille difficoltà nella DDR, dove studia e diventa psicoterapeuta, intellettuale brillante e acuta, controllata dalla temibile Stasi. Autrice di testi teatrali, programmi televisivi e sceneggiatrice, troverà un nuovo promettente inizio con la caduta del Muro, il fatidico 9 novembre 1989, che apre finalmente l’accesso alla libertà.

 

Pierre Lemaitre “Il silenzio e la collera” -Mondadori- euro 23,00

E’ il secondo volume del nuovo ciclo di romanzi che lo scrittore francese 72enne -Premio Goncourt nel 2013- dedica ai “trent’anni gloriosi” di crescita economica e sociale del secondo dopoguerra; che però lasciarono molti francesi in un angolo privo di prospettive. In tal senso l’opera di Lemaitre è anche un grande romanzo sociale che si presta a più registri di lettura e vanta l’accurata ricostruzione storica di una Francia perbenista e ipocrita, tra nostalgie pètainiste e “grandeur”.

Ritroviamo i protagonisti del precedente “Il gran mondo”, i figli Pellettier ormai lontani da Beirut, ognuno per la sua strada. Siamo nel 1952 e la giovane Helene Pellettier aspirante fotoreporter (amante del direttore del prestigioso giornale per cui lavora), viene inviata a Chevrigny. Paesino della provincia francese che sarà sommerso a breve per consentire l’inaugurazione di una diga. Il progetto è quello di spazzare via la vita rurale e lenta dei primi anni cinquanta della valle, per aprire l’accesso a modernità, benessere e progresso.

La distruzione del paese è la metafora portante del romanzo, l’acqua scorrendo dovrebbe sommergere e seppellire segreti e misteri. In realtà la trama converge su tre luoghi emblematici della storia: Parigi, Beirut e Chevrigny.

La narrazione si concentra sui misteri e i conflitti che attraversano le esistenze dei Pellettier.

Il patriarca Louis vive a Beirut e manda avanti con successo il saponificio che ha creato e fatto la sua fortuna; vuole che ogni anno a febbraio i figli, anche se ormai verso altri lidi, partecipino alla cerimonia in onore dell’apertura dell’azienda. La moglie Angèle, solo apparentemente sottomessa, è felice soprattutto di riunire la prole.

Il figlio maggiore Jean è il solito pingue indolente, soprannominato “Bouboule”, che ha investito tutti suoi averi per aprire un grande magazzino. Sempre sposato con l’orribile e perfida Geneviève che lo umilia continuamente; lui sfoga la sua rabbia e i suoi impulsi in modo decisamente borderline che scoprirete leggendo.

L’altro figlio Françoise invece è giornalista presso lo stesso giornale per cui lavora Helene…ed è innamorato della misteriosa Nine. Tutti mentono e ingarbugliano le loro vite nascondendo segreti indicibili. E Lemaitre è abilissimo nel seguire le complicate vite dei personaggi, mentre scrive un romanzo che è anche potente denuncia sociale.

Oltre 200 persone identificate dalla polizia a Porta Nuova

/

Nei giorni scorsi ha avuto luogo un controllo straordinario del territorio ad alto impatto coordinato dal Commissariato di P.S. San Secondo, con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, dell’unità cinofila antidroga svolto in collaborazione la Polizia Ferroviaria e con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Municipale.

Complessivamente, l’attività, che si è concentrata nell’area circostante la zona della stazione Porta Nuova e nelle vie limitrofe, ha consentito:

l’identificazione di 210 persone;

l’arresto di 1 persona;

la denuncia in stato di liberà di 4 individui (2 per furto; 1 per possesso di sostanza stupefacente; 1 per possesso di un coltello);

il sequestro di diversi grammi di stupefacente grammi di stupefacente (hashish e cocaina);

il controllo di 4 locali.

Nel corso dell’attività, tre esercizi commerciali sono stati sanzionati complessivamente per 4800 euro per diverse violazioni amministrative. Un quarto esercizio, invece, ha subito formale diffida finalizzata al ripristino delle condizioni igieniche.

Nel corso dell’attività, un cittadino rumeno di 48 anni è stato arrestato poiché gravato da un ordine di carcerazione dovendo espiare una pena di 5 mesi e 14 giorni. Il cittadino straniero è stato rintracciato in corso Vittorio Emanuele II angolo via Camerana.

Tre persone, invece, sono state sanzionate amministrativamente per il possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente.

 

Moto si scontrano, tre bikers finiscono in ospedale in condizioni serie

Due moto si sono scontrate ieri in località Mentoulles sulla la provinciale 23 del Colle del Sestriere. Il sinistro in prossimità del bivio che porta a Villecloze. Sono intervenute due ambulanze e l’elisoccorso del  118. Due bikers sono stati trasportati in codice rosso al Cto di Torino, invece un terzo in codice giallo è stato portato all’ospedale di Pinerolo.

Controlli nei locali della movida: ottomila euro di multe

Sabato notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in aree maggiormente interessate dall’afflusso di persone: quartiere San Salvario, Piazza Santa Giulia, Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe.

Complessivamente l’attività ha portato:

all’identificazione di 90 persone;

al controllo di 11 esercizi pubblici;

all’emissione di 10 sanzioni amministrative per 8106 euro, per violazioni al Regolamento di Polizia Urbana.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.

Il Questore sospende la licenza a Kebab di Torino

 

 

Il Questore di Torino ha sospeso per 15 giorni, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un Ristorante-Kebab di via Nizza, con la contestuale chiusura dell’esercizio.

Nel mese di agosto e settembre, il locale è stato oggetto di diversi controlli coordinati dal Comm.to di P.S. Barriera Nizza. Nel corso di tali controlli l’esercizio è risultato essere caratterizzato dall’abituale frequentazione di individui gravati da pregiudizi di polizia, soprattutto per reati contro la persona, contro il patrimonio e lo smercio di sostanze stupefacenti.

Inoltre, negli ultimi giorni di agosto nel locale furono tratti in arresto quattro soggetti ritenuti responsabili di rissa aggravata scatenata per futili motivi all’interno del locale e poi proseguita all’esterno. Nella circostanza, in una prima fase i contendenti si colpivano con calci e pugni, successivamente nella colluttazione facevano uso di mazze e cocci di bottiglia. A seguito delle ferite riportate, due cittadini stranieri vennero trasportati in ospedale: in un caso per la frattura della mandibola, nell’altro per quella del metacarpo.

Inoltre, nel corso di un controllo effettuato a fine agosto all’esercizio furono contestati diversi illeciti amministrativi per più violazioni come la mancanza di autorizzazioni/certificazioni oltre alle più che carenti condizioni igienico-sanitarie del locale. Per tali violazioni, il titolare fu sanzionato per oltre 23mila euro.

In considerazione della dimostrata e significativa presenza di  tali soggetti, ritenuto che l’esercizio in questione costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico,  il Questore di Torino ha  disposto,  ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del ristorante-kebab, che rimarrà chiuso per 15 giorni  a decorrere dal 16 settembre 2023.

Merlo: Regionali Piemonte, i Popolari per una lista civica, centrista e plurale

No al massimalismo radicale della Schlein e al populismo anti politico dei 5 stelle.
“Per le prossime elezioni regionali piemontesi i popolari e i cattolici democratici che non
condividono la sinistra radicale, estremista e massimalista della Schlein e il populismo
demagogico e qualunquista dei 5 stelle, hanno il dovere politico, culturale e anche programmatico
di condividere un progetto politico ‘civico’ e ‘riformista’ che punti alla concretezza amministrativa e al buon governo del nostro territorio. Lo potremmo definire un ‘civismo centrista e popolare’.
Sotto questo versante l’iniziativa di una lista civica, e plurale, è lo sbocco più naturale e normale
per i popolari che hanno scelto di ricostruire il Centro a livello nazionale lontani dal radicalismo
dell’attuale sinistra e dal populismo anti politico”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale “Tempi nuovi-Popolari uniti”.

Tennis & Friends, Salute e Sport a Torino

 

 A TORINO OLTRE 11.000 SCREENING GRATUITI

Circolo della Stampa Sporting

Corso Giovanni Agnelli 45 Torino

15,16,17 settembre 2023

Grande affluenza e partecipazione di pubblico presso il Circolo della Stampa Sporting di Torino per la terza edizione di Tennis & Friends – Salute e Sport.  L’evento, Official Charity delle Nitto ATP Finals, ha rilanciato anche quest’anno l’importanza della pratica dello sport, dei corretti stili di vita e della prevenzione con il claim La Prevenzione è GIOVANE. 

I NUMERI DI TENNIS & FRIENDS – SALUTE E SPORT

La Manifestazione ha accolto nelle tre giornate circa 20.000 visitatori; oltre 11.000 gli screening effettuati da 300 tra medici e operatori sanitari in 48 aree specialistiche all’interno del Villaggio della Salute allestito in collaborazione con la ASL Città di Torino.

Oltre 1.000 gli studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio che hanno aderito ai percorsi didattici legati ai temi della prevenzione e della pratica sportiva presso i Villaggi della Salute, dello Sport e Interforze.

I numeri importanti e in crescita della terza edizione torinese di Tennis & Friends – Salute e Sport dimostrano che è necessario proseguire con la promozione della prevenzione, dei corretti stili di vita e dello sport; un’attività che portiamo avanti grazie anche al fondamentale sostegno delle Istituzioni sanitarie, civili e militari. La missione comune è quella di formare le giovani generazioni e non solo, su questi temi”, ha dichiarato il Prof. Giorgio Meneschincheri, Medico Chirurgo Specialista in Medicina Preventiva, Presidente di Tennis & Friends – Salute e Sport e Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

LE ISTITUZIONI EUROPEE E NAZIONALI A FIANCO DI TENNIS & FRIENDS – SALUTE E SPORT

Due i momenti istituzionali importanti che hanno avuto luogo durante la terza edizione di Tennis & Friends – Salute e Sport: la Cerimonia inaugurale della Settimana Europea dello Sport, alla presenza delle Istituzioni Europee, del Ministero per lo Sport e i Giovani, della Regione Piemonte, della Città di Torino e di numerosi campioni dello sport, rilanciando l’hashtag #beactive per richiamare l’attenzione sul valore della pratica sportiva, dei corretti stili di vita e della prevenzione; la Cerimonia di Inaugurazione alla presenza di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, di Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport della Regione Piemonte, di Domenico Carretta, Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Tempo libero della Città di Torino e del dott. Carlo Picco, Direttore Generale dell’Asl Città di Torino e Commissario di Azienda Zero Regione Piemonte. La cerimonia è stata presentata dalla madrina storica Veronica Maya, accompagnata da Sebastiano Sommaguest star Al Bano Carrisi, che ha cantato l’Inno nazionale italiano, accompagnato dalla Fanfara dell’Accademia Navale di Livorno.

NUMEROSI GLI AMBASSADOR IN CAMPO A FAVORE DELLA PREVENZIONE

Numerosi gli Ambassador di Tennis & Friends – Salute e Sport scesi in campo: Vittorio Brumotti, Neri Marcorè, Marzia Roncacci, Sebastiano Somma, Edelfa Chiara Masciotta, Filippo Magnini,  Angelica Savrayuk, il plurimedagliato olimpico di tiro con l’arco Marco Galiazzo, i judoka Ermes Tosolini e Davide Pozzi, il canoista fluviale Zeno Ivaldi, Davide Manenti, atletica leggera e gli ex calciatori Nelson Dìda, Simone Pepe, Stefano Sorrentino, Omar Milanetto, Simone Lorìa,  Serginho, Ciro Ferrara, Ciccio Grabbi e Fabio Grosso.

“Take Care”: 8 sportelli sociali promossi dalla Rete delle Case del Quartiere di Torino

Con il sostegno dell’8xmille dell’Unione Buddhista Italiana

 

Gratuiti e aperti a tutti, gli sportelli di comunità recepiscono i bisogni del territorio lavorando in rete con altre realtà del territorio. Oltre 2.200 le persone prese in carico nell’ultimo anno.

 

“Take Care. La cura è di Casa” è un progetto innovativo sostenuto dai fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana: 8 sportelli sociali di comunità, gratuiti e aperti a tutti, anche persone in grave stato di marginalità sociale, in altrettante Case del Quartiere di Torino. Gli operatori degli sportelli forniscono informazioni e orientamento sui servizi della città, tra cui il supporto alimentare in casi di indigenza; garantiscono supporto nelle pratiche burocratiche e strutturano percorsi di inclusione personalizzati, attivando reti e risorse locali e offrendo opportunità sociali, formative ed educative.

Take Care nasce con un duplice obiettivo: l’empowerment delle persone e delle famiglie in difficoltà, per potenziare la loro capacità di uscire dalla condizione di disagio, e la creazione di un network di soggetti pubblici e privati e servizi territoriali che si occupano di welfare e cura.

 

 “Take Care è una rete territoriale di ascolto, cura e cittadinanza attiva il cui obiettivo è integrare le modalità di intervento sperimentate in un sistema di welfare di prossimità più ampio, dove le reti territoriali siano in grado di accogliere cittadini e famiglie fragili, specie con minori 0-18 anni” spiega Sara Medici, coordinatrice del progetto per la Rete delle Case del Quartiere.

Nell’ultimo anno sono state accolte e prese in carico 2.260 persone, un numero in costante crescita: i dati raccolti dalla Rete raccontano di una persistente povertà diffusa sul territorio cittadino e di fragilità multiple, a partire dalla richiesta di sostegno alimentare, la più frequente (20%). Il 73% degli utenti sono donne, il 55% è disoccupato e il 64% è costituito da cittadini extracomunitari; due persone su tre non sono prese in carico dai servizi sociali.

Grazie anche al finanziamento ricevuto dall’8xmille di Unione Buddhista Italiana, la Rete delle Case del Quartiere ha potuto creare la “dote per l’inclusione”: un fondo che ha permesso di offrire un supporto economico a 284 persone e nuclei familiari che, presi in carico dagli sportelli, si trovano a dover fronteggiare situazioni di emergenza sanitaria, lavorativa e abitativa.

 

È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero, grazie ai fondi 8xmille che, attraverso la dichiarazione dei redditi, si può destinare a una confessione religiosa o allo Stato. Nel 2022 sono stati più di 150 i progetti umanitari sostenuti dall’Unione Buddhista e 40mila i beneficiari raggiunti. Ciascun progetto è selezionato in coerenza con l’idea, che sta alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura, perché ogni essere senziente, umano o animale che sia, è interconnesso e quando ci si prende cura di qualcuno si agisce a favore dell’intera collettività.

L’Unione Buddhista predilige piccole realtà non profit che sviluppano progetti concreti sul territorio rivolti alle categorie più fragili, con particolare attenzione ai diritti umani, al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica. Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti.

Tra gli esempi nel 2023: la produzione di salsa di pomodoro caporalato-free nel leccese; la liberazione dalle reti illegali da pesca che provocano la morte di preziose specie marine nell’arcipelago delle Eolie; i percorsi di meditazione in carcere, da Milano a Palermo, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale; gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino; il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati; il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini.

L’impatto delle attività finanziate con l’8xmille è evidenziato nell’Impact Report 2022, il primo rapporto di sostenibilità realizzato da una confessione religiosa in Italia. Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il rapporto è uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno.

È disponibile sul sito: https://unionebuddhistaitaliana.it/news/impact-report-2022/

 

Per info:

https://unionebuddhistaitaliana.it/

https://8xmilleunionebuddhista.it/progetti/a-torino-la-cura-e-di-casa/

www.retecasedelquartiere.org

 

L’Unione Buddhista Italiana nasce nel 1985 come associazione che raggruppa i vari centri buddhisti presenti in Italia, proponendosi come rappresentante unico dell’insieme del movimento buddhista, nel rispetto di tutte le tradizioni storiche. Dai 9 centri buddhisti iniziali, il numero è cresciuto oggi a 64. L’Unione Buddhista Italiana contribuisce alla diffusione degli insegnamenti e delle pratiche della dottrina buddhista, sviluppa la collaborazione tra le diverse scuole, favorisce il dialogo con le altre comunità religiose e le istituzioni, l’Unione Buddhista Europea (di cui fa parte dal 1987) e la Federazione mondiale dei buddhisti. Il buddhismo rappresentato dall’Unione Buddhista Italiana si connota per un forte spirito di apertura e dialogo verso le altre religioni, a partire da quella cattolica. https://unionebuddhistaitaliana.it/