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ITINERARI E SORPRESE TORINESI
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ITINERARI E SORPRESE TORINESI
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Il piazzale all’angolo tra via Bologna e via Gottardo, da questa mattina è dedicato alla storia e al ricordo delle “Operaie della Manifattura Tabacchi”, storica fabbrica di corso Regio Parco specializzata nella lavorazione del tabacco costruita nel 1768 che, dalla seconda metà del XIX secolo, si è consolidata come una delle realtà produttive più importanti della città.
Preponderante il personale femminile (nel 1925 le donne erano 1400).
Alla cerimonia, presenti molte fra quelle che hanno visto la chiusura dell’impianto, nel 1996, con lo scoprimento della targa da parte della presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo e del presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto.
Nel suo intervento, Grippo ha sottolineato come quella della Manifattura Tabacchi sia una storia di grande rilievo per la città, dove, a fare la differenza nel percorso della memoria collettiva è stato il carattere mostrato dalle tabacchine e il valore delle loro battaglie, non soltanto da un punto di vista sindacale, ma anche in termini di una nuova cultura del lavoro. Un lavoro che, ha ricordato, ha conosciuto le sue stagioni più aspre nella negazione dei diritti e, grazie all’impegno delle tabacchine, si è imposta la questione di genere pubblicamente. Le “sigaraie” del Regio Parco”, ha aggiunto Grippo, furono l’emblema di un movimento femminile per tutto il ‘900, sviluppando una coscienza di classe, schierandosi a sostegno di grandi cause, tra tutte l’impegno nella Resistenza. L’intitolazione, ha concluso, lascia un’impronta della storia in un contesto di prossime trasformazioni, non tanto per chi già c’era ma per chi deve ancora venire.
Lomanto, nel portare il saluto della Circoscrizione, ha evidenziato come un luogo vissuto come un parcheggio, da oggi possa essere vissuto in modo diverso perché la storia della Manifattura Tabacchi deve essere riscoperta.
Una delle ultime tabacchine, Maura Fenoglio ha ricordato “i gradevoli spazi destinati al benessere della vita lavorativa, dedicati alla refezione, con una mensa di cibi preparati freschi, dedicati alla pulizia personale di fine giornata, docce calde e asciugamani puliti”, la presenza di un’infermeria con un’infermiera sempre presente e a orari definiti, la presenza di un medico. Ha ricordato la sartoria che sistemava gli abiti di lavoro, e i capi puliti con il nome ricamato. “Questo ambiente, ha sottolineato, è il frutto delle lotte delle tabacchine che ci hanno preceduto. L’intitolazione, ha concluso, è un omaggio alle tabacchine che hanno animato il quartiere con i loro acquisti nei molti negozi che ora non ci sono più, a coloro che allattavano i loro bimbi all’interno della fabbrica.
Toccante anche la testimonianza di Simone Birolo, classe 1940, che nel nido della fabbrica venne allattato dalla mamma e di quelle fabbrica divenne responsabile degli impianti elettrici, nel 1963.
Domenica 15 ottobre 2023 in Piazza Castello, a Torino, e in altre piazze italiane
Si chiama “Una Manovra per La Vita” ed è l’iniziativa – promossa dalla Simeup (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino e la Croce Verde Torino – che dalle ore 10 alle ore 17 di domenica 15 ottobre in piazza Castello, a Torino, promuoverà la manovra necessaria ad impedire il soffocamento da inalazione di corpi estranei, un fenomeno generato dall’ostruzione completa delle vie aeree e che in Italia provoca ogni anno la morte di circa trenta bambini.
Nei tre stand di piazza Castello – allestiti da ospedale Infantile Regina Margherita, e da Croce Verde Torino – gli operatori saranno a disposizione dei cittadini e spiegheranno come eseguire la manovra di disostruzione delle vie aeree in caso di inalazione dei corpi estranei. Lo faranno anche con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici.
“Quando c’è ostruzione completa – spiega la dottoressa Claudia Bondone, Segretario Nazionale SIMEUP e Direttore della Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita – i tempi d’azione sono davvero limitati e se si agisce immediatamente, le possibilità di salvare il bambino crescono in modo notevole: “Ecco perché è opportuno che la manovra di disostruzione da corpo estraneo delle vie aeree sia conosciuta da quanta più gente possibile”, conclude il dottor Urbino, Direttore Sanitario della Croce Verde di Torino.
Ed è questo il motivo per cui è nata “Una Manovra per La Vita”: domenica 15 ottobre, per la quattordicesima edizione, l’iniziativa sarà presente in più di 40 piazze italiane.
Quest’anno a Torino, in collaborazione con la Fondazione Terres des Hommes Italia, la manifestazione sarà anche occasione per diffondere nella popolazione un altro importante messaggio: la prevenzione della Shaken baby syndrome o sindrome dello scuotimento. La Shaken Baby Syndrome è una grave forma di maltrattamento, ancora poco conosciuta, che si verifica quando il neonato viene scosso violentemente dal caregiver, come reazione al suo pianto inconsolabile. Secondo i dati della recente indagine “NONSCUOTERLO!”, realizzata da Terres des Hommes in collaborazione con la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia (Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, Ospedale Vittore Buzzi di Milano, Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, Istituto Giannina Gaslini di Genova, Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer IRCCS di Firenze, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari e l’Ospedale Santobono – A.O.R.N. Santobono-Pausilipon di Napoli), la Shaken baby sindrome in oltre il 50% dei casi provoca danni permanenti al bambino e nel 9.4% dei casi porta al coma o alla morte.
Informare e far conoscere i rischi e le conseguenze di una delle “manovre consolatorie” più frequenti del pianto dei bambini rimane la principale arma di prevenzione rivolgendosi in particolare ai genitori ed a chiunque si occupi, a vario titolo, dei bambini, specie quelli fra gli 0 e i 2 anni di vita.
Maggiori informazioni sul sito nonscuoterlo.it
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«La scomparsa di Sante Bajardi mi addolora profondamente. Oggi siamo tutti un po’ orfani, perché ci ha lasciato un grande protagonista della vita politica ed istituzionale della nostra Regione, un “padre fondatore” del nostro Piemonte. Partecipò giovanissimo alla lotta di Liberazione, sempre presente a tutte le commemorazioni e alle iniziative resistenziali, è stato un compagno di viaggio del Comitato Resistenza e Costituzione sin dalla sua nascita. Testimone di cosa è la buona politica, Sante Bajardi è stato uno stimato ed apprezzato esponente della vita pubblica piemontese in anni particolarmente fecondi, in particolare ricoprendo gli incarichi di vice Presidente della Regione, assessore ai trasporti e soprattutto alla sanità: se nel nostro Paese abbiamo la sanità pubblica lo dobbiamo anche a Sante Bajardi, che fu un pioniere del servizio sanitario nazionale e regionale, dando così attuazione ai principi sanciti nell’art. 32 della nostra Costituzione».
Daniele Valle
Vicepresidente del Consiglio Regionale
Presidente Comitato Resistenza e Costituzione della Regione
Calvino 100
Lunedì 16 ottobre la Città di Nichelino rende omaggio a uno dei grandi scrittori e intellettuali italiani del secolo scorso.
Isola ecologica itinerante 2023
Fino al 28 ottobre 2023 l’Isola ecologica itinerante è in tour e toccherà tutti i quartieri della città.
L’Ufficio Mobile della Polizia Locale fa tappa nei Quartieri anche a ottobre
Ultimo appuntamento di ottobre giovedì 26 17.00/18.00 via Giusti ang. via Carducci e 18.00/19.00 piazza Spadolini
Rinnovo del protocollo d’intesa triennale “Rete dislessia e accessibilità”
Lunedì 16 ottobre alle 9.00 nella sala Mattei del Comune di Nichelino (piazza Di Vittorio) verrà rinnovato il protocollo d’intesa del progetto “Rete Dislessia e accessibilità: dare a tutti le stesse opportunità” alla presenza del Sindaco della Città di Nichelino Giampiero Tolardo, dell’Assessore all’Istruzione Alessandro Azzolina e dell’Assessora a Welfare e Sanità Paola Rasetto.
30 ANNI DI BIBLIOTECA A NICHELINO
Giovedì 19 ottobre alle 17.00 la Biblioteca civica Giovanni Arpino festeggia i suoi primi 30 anni di vita.
“Sabati Incantati” 2023/2023
Tornano, da ottobre 2023 ad aprile 2024 ogni terzo sabato del mese, le letture ad alta voce per bambine e bambini da 0 a 11 anni alla Biblioteca civica Giovanni Arpino (via A. Azzolina 4), a cura dell’Associazione Culturale “Città Incantata”.
Festival dell’Innovazione e della Scienza
Si chiama Voice for Purpose il progetto che mira a preservare la voce delle persone con malattie neuromuscolari. L’evento è aperto a tutti, prenotazioni sul sito web.
Come ogni anno, AISLA – l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – dedica la stagione invernale alla ricerca scientifica e alla sua divulgazione. Il primo appuntamento sarà questo fine settimana a Settimo Torinese, con il Festival della Salute e della Scienza, dove AISLA e NEMOLAB parleranno dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei diversi tipi di linguaggio e come questa possa migliorare e arricchire la vita delle persone. In particolare, si parlerà dell’importanza della conservazione della voce per chi ha perso la capacità di parlare a causa di malattie come la SLA.
I linguaggi sono il tema trasversale e universale scelto per questa edizione del Festival dell’Innovazione e della Scienza. Attraverso una grande varietà di laboratori, incontri, caffè scientifici e mostre, sono undici anni che il Festival si prefigge di rendere la scienza accessibile e coinvolgente per tutti. L’evento, infatti, non si limita a divulgare contenuti scientifici, ma offre anche l’opportunità di creare contaminazioni tra le arti, di mettere in relazione scuola e industria e di dare spazio alle nuove aziende innovative, alle start-up e ai centri di ricerca.
L’appuntamento con AISLA e NEMOLAB è per domenica 15 ottobre alle ore 14:30 alla Biblioteca Archimede, in Sala Ragazzi. “Donne, STEM e la rivoluzione del linguaggio nell’Intelligenza Artificiale“, discutendo di come le nuove tecnologie stiano rivoluzionando e semplificando la nostra vita. Il futuro dell’Intelligenza Artificiale, infatti, non è solo nell’automazione dei processi produttivi ma anche nella creazione di strumenti sempre più efficaci per una migliore qualità della vita.
Ne parleranno Silvana Secinaro (dip. Management Università di Torino), ed Elena Cordani (amministratore unico e CEO di Interlinguae), figure professionali di rilievo nei rispettivi campi, che si uniranno a Stefania Bastianello, Direttore Tecnico di AISLA, Giordana Donvito, terapista occupazionale di NemoLab. Modera l’evento Alberto Borgatta, attore, storico e divulgatore scientifico. L’evento, organizzato dal MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica in collaborazione con il Forum Donne di Settimo Torinese, esplorerà le innovative applicazioni dell’intelligenza artificiale nelle diverse tipologie di linguaggio. Attraverso le loro competenze e conoscenze, gli ospiti discuteranno di come l’IA, utilizzata con saggezza, stia arricchendo la vita delle persone, aprendo prospettive straordinarie per il futuro.
Tra queste, l’IA viaggia verso un’evoluzione che possa permetterle di aiutare coloro che hanno difficoltà nelle comunicazioni quotidiane. Proprio in tale ambito, AISLA presenterà il progetto Voice for Purpose, nato con l’obiettivo di aiutare le persone affette da malattie neuromuscolari a mantenere la propria voce personale, grazie ad un servizio dedicato alla conservazione della voce. Il progetto ideato per rispondere alle esigenze del paziente che perdendo l’eloquio, come nel caso della Sla, è costretto ad utilizzare un comunicatore la cui sintesi presenta notevoli limitazioni. Nasce da Voice Lab, uno dei dieci laboratori del polo tecnologico nato due anni fa con l’obbiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con malattie neuromuscolari mediante lo sviluppo di tecnologie innovative. La sintesi vocale personalizzata, infatti, consente ai pazienti di dialogare in maniera naturale e confortevole con le altre persone, senza perdere la propria identità comunicativa.
La partecipazione all’evento è aperta a tutti. E’ possibile effettuare la prenotazione tramite il sito web (https://www.eventbrite.it/e/biglietti-donne-stem-e-la-rivoluzione-del-linguaggio-nellintelligenza-artificiale-717092090747?aff=oddtdtcreator).
AISLA, che quest’anno celebra i suoi 40 anni di attività, rappresenta un punto di riferimento per le persone affette dalla malattia e dalle rispettive famiglie, sostenendo la ricerca scientifica, la formazione di operatori sanitari e caregiver per una corretta presa in carico dei pazienti, l’informazione sulla malattia e l’assistenza.
Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase? Se non ti aiuti tu per primo, qualsiasi aiuto cadrà vano.
Lo vedo quotidianamente, nella mia attività di coaching, quando le persone ti contattano o ti vengono segnalate ma fin dalle prime battute risulta chiaro che non hanno alcuna attenzione di uscire dalla loro zona di confort, per piccola e scomoda che possa essere, perché è comunque una zona che conoscono mentre un cambiamento è sempre un’incognita.
L’approssimarsi della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre, ripropone proprio il problema di aiutare efficacemente quante ne abbiano bisogno.
Il c.d. “codice rosso”, cioè quell’insieme di norme promulgate per aiutare le vittime di violenza ha sicuramente semplificato le cose, consentendo non soltanto di avere il patrocinio gratuito indipendentemente da altre condizioni (reddito), ma anche e soprattutto di poter agire d’ufficio, cioè senza querela della parte lesa; questo comporta che il “carnefice” non sarà punito dalla vittima, ma dallo Stato che con altri mezzi è venuto a conoscenza del reato da lui (o lei) commesso: basta infatti una segnalazione alle Forze dell’ordine da parte di un vicino, o dei colleghi, o di qualsiasi ne abbia conoscenza per attivare la macchina della giustizia.
Si va da un ammonimento del Questore all’allontanamento, fino all’arresto. Da notare che i minori che assistono alle violenze vengono dalla legge considerati vittime anch’esse e, nel caso siano figli, per l’aggressore questo comporta l’aggravante del rapporto di parentela.
Vi è ancora, tuttavia, una forte resistenza da parte delle vittime a parlarne con chi sta loro vicino, perché il meccanismo mediante il quale il carnefice fa leva sulle vittime è quello di una vera e propria sottomissione psicologica: la vittima comincia a sentirsi colpevole, inadeguata ad un uomo così capace, che lavora tutto il giorno mentre lei una sera si è attardata al telefono anzichécucinare, non sa fare l’amore, è invecchiata e altre accuse aberranti. E’ comprensibile perciò che anche le percosse, le privazioni vengano viste dalla vittima come una reazione legittima ai suoi errori, da parte di un uomo che le ama e che proprio per questo vorrebbe che lei non sbagliasse.
Di fronte ad un quadro simile, non vigendo più la pena di morte per individui simili, occorre fare in modo che non soltanto il carnefice venga allontanato dalla vittima nel minor tempo possibile ma anche, e soprattutto, venga assicurato alla vittima il necessario supporto psicologico, medico, economico per ridurre i danni che, spesso, si protrarranno per anni.
Il problema, dicevo all’inizio, è che molte di queste donne non si rendono conto di non poter risolvere da sole il problema nella sua globalità, per carattere, per ignoranza, per vergogna e cercano di procrastinare la soluzione.
Proprio qualche giorno fa una signora, inviatami da amici comuni, mi disse che era vittima del figlio, paziente psichiatrico dipendente da sostanze, e che il problema, lei lo sapeva, si sarebbe risolto con l’uscita di casa (leggasi TSO o arresto) del figlio. E’evidente che la signora non si renda conto né della gravità del problema (se il figlio, chiedendole i soldi per la dose, esagera e la colpisce provocandone la morte?) né la sua resistenza perché tutti noi abbiamo un limite oltre al quale si perdono la voglia e la capacità di reagire.
Dopo averle sentito dire che era andata dalla psicologa ma dopo la seduta (ripeto: una seduta) la psicologa non aveva capito nulla, cominciai a pensare che il problema fosse più grave del previsto.
Le suggerii un percorso di coaching fissando percorsi e scadenze precisi, avvalendomi anche della fotografia terapeutica che pratico ormai da anni ma mi disse che la fotografia per ora non la riteneva necessaria; in altre parole, pretese di decidere lei come essere curata: le dissi che preferivo non averla come cliente.
Questo, purtroppo, non è un caso isolato e dipende non soltanto dalla situazione in cui ci si trova ma anche, e soprattutto, dalla cultura, dal carattere e dall’intelligenza dei soggetti; se così tante persone si rivolgono ogni anno ai maghi perché tolgano loro il malocchio o creino filtri di magia bianca, rossa e nera un motivo ci sarà e non è certo l’efficacia di queste tecniche.
Sergio Motta
Sabato 21 ottobre, alle ore 18, l’Associazione culturale LetterAltura organizza nel parco di Villa Giulia a Pallanza l’incontro Scrittori in dialogo tra storia e immaginazione con Wilma Minotti Cerini e Sandro Gros-Pietro. Nell’occasione, introdotti da Amadio Taddei, presidente di LetterAltura, verranno presentati due libri.
In Viaggio intorno a me stessa Wilma Minotti Cerini racconta la sua infanzia infelice contrassegnata dalla perdita del padre, Medaglia d’Oro ed eroe della Resistenza milanese, subito seguita da quella della madre e della nonna. Le vicende della vita personale diventano metafora della storia di un paese che rinasce alla democrazia e alla libertà. Nata poco dopo l’inizio del secondo conflitto mondiale, la scrittrice ( milanese d’origine e verbanese d’adozione) descrive l’inatteso riscatto italiano dalle ceneri della guerra e la sua ascesa vertiginosa che da fanalino di coda dell’Europa occidentale diventa la terza forza ispiratrice dell’Unione Europea, insieme a Germania e Francia, sviluppando una cultura e uno stile di vita che si sono imposti come modello di realizzazione delle facoltà espressive e del modo di vivere a livello internazionale. Il libro di Sandro Gros-Pietro si intitola Totocaelo, parola che equivale a totalmente, comprendendo ogni cosa reale e immaginaria passata, presente e futura. La vicenda di Shanti, donna tailandese divenuta europea e poi cittadina del mondo, rappresenta un ponte tra l’Occidente e l’Oriente, tra realtà e fantascienza, coinvolgendo l’intero pianeta nella narrazione di una utopia che è saldamente radicata nella realtà mondana del secolo in cui viviamo e del probabile prossimo futuro che ci aspetta dietro l’angolo.
Marco Travaglini
Affrontare l’inquinamento luminoso per promuovere un nuovo modo di fare turismo
La prima Summer School di Starlight, progetto promosso anche dal GAL Escartons e Valli Valdesi e finanziato dal programma europeo Erasmus+, si è tenuta dal 25 al 29 settembre a Razlog, in Bulgaria. Quattordici partecipanti provenienti da tutta Europa hanno lavorato insieme per discutere e approfondire il tema dell’inquinamento luminoso e gli strumenti per la promozione dell’astroturismo.
Il progetto Starlight, nato con l’obiettivo di fornire una formazione su astronomia, biodiversità e turismo sostenibile, procede dunque nel proprio percorso che sta coinvolgendo 60 giovani partecipanti da 6 paesi europei.
Trasformare le conoscenze in opportunità lavorative. Ed è proprio da questo presupposto che nascono le Summer school di Starlight. Il soggiorno è stato organizzato dal partner bulgaro del progetto, la National Business Development Network. Cinque giorni di formazione, durante i quali i partecipanti hanno ricevuto spunti sull’imprenditoria, sulla valutazione dei bisogni del turista e sulle opportunità nello sviluppo di un nuovo turismo dei cieli bui in Europa.
I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, ciascuno con l’obiettivo di sviluppare un progetto con al centro la valorizzazione del turismo dei cieli bui sul territorio. A guidare ragazzi e ragazze nei loro progetti sono stati docenti ed esperti provenienti dall’Università di Economia di Varna, dall’Istituto Astronomico dell’Accademia Bulgara di Scienze e dall’Osservatorio Astronomico Naturale di Rozhen, nonché i partener del progetto, tra i quali l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Un’occasione unica, resa ancora più speciale dall’evento organizzato nella città di Razlog nella giornata del 28 settembre, per presentare a vasto pubblico di stakeholder il progetto Starlight. In quell’occasione, i gruppi dei giovani partecipanti hanno avuto l’opportunità di presentare e discutere i loro modelli di business, destando l’interesse verso questo nuovo tipo di turismo da parte dei presenti
Questo evento segna una nuova e importante tappa del progetto Starlight, nel percorso verso la sensibilizzazione dell’Europa verso i danni provenienti dall’inquinamento luminoso e verso la promozione del turismo dei cieli bui.
E il prossimo appuntamento sarà proprio sul territorio del GAL Escartons e Valli Valdesi. Dal 15 al 19 aprile, un altro gruppo di partecipanti seguirà la Spring School che si svolgerà nelle vallate delle Alpi Cozie, portando anche sul territorio piemontese l’energia di questa nuova opportunità turistica perfetta per i territori rurali delle Alpi.
Per ulteriori informazioni riguardanti il progetto Starlight, visita la pagina dedicata www.evv.it/starlight.