ilTorinese

PAC e monosuccessione colturale, interviene Confagricoltura Piemonte

 

“Il divieto è un ostacolo per l’economia reale e per le attività delle imprese”

 

Anche alla luce delle recenti vicende politiche di carattere internazionale, Confagricoltura Piemonte esprime preoccupazione e perplessità sul divieto previsto dalla nuova PAC di coltivare nello stesso terreno, per due anni consecutivi, lo stesso prodotto, per ragioni di tutela ambientale e sostenibilità.

 

Riteniamo che tale divieto sia fortemente penalizzante per gli imprenditori agricoli e per il Made in Italy in generale” dichiara il presidente Enrico Allasia e precisa “In un Paese in cui il contesto culturale e alimentare è profondamente diverso tra nord e sud, applicare indistintamente l’avvicendamento colturale comporta notevoli difficoltà socio – economiche”.

 

Ad essere coinvolte in prima linea in Piemonte sono le filiere cerealicole – foraggere e a cascata la zootecnia, per la quale tali coltivazioni sono prettamente destinate (si pensi che nel 2022 la superficie totale di mais, in Regione, è stata pari a 130.420 ettari).

 

Confagricoltura Piemonte sottolinea come questa PAC sia sempre meno orientata al mercato: in un quadro segnato da grandi incertezze, l’Italia, forte delle sue tradizioni, costituisce un modello per i Paesi del Mediterraneo e, in un’ottica di aumento della popolazione e di lotta contro la fame, ha grandi potenzialità per incrementare la sua capacità produttiva. “Si tratta in primis di sicurezza e qualità alimentare: vanno rispettate pedissequamente tutte le regole sulle importazioni, soprattutto da quei Paesi come il Brasile per la soia, la Turchia per il grano e l’India per il riso, che si sono affacciati ai nostri mercati come novelli esportatori”.

 

“È poi una questione di indipendenza alimentare: è fondamentale la salvaguardia del potenziale produttivo agricolo italiano, lasciando l’imprenditore libero di scegliere, valutare cosa sia più conveniente fare, anche dal punto di vista agronomico, oltre che da quello meramente economico” fa notare Allasia.

Sulla delicata questione, Confagricoltura Piemonte ha raccolto le perplessità dagli imprenditori agricoli riguardo le semine del 2024, incerte a causa del vincolo di lasciare il 4% di un terreno a riposo: quest’operazione comporta una perdita economica per l’agricoltore, che oltretutto su quella porzione paga le tasse. Così come le pratiche di sovesciamento che prevedono coltivazioni intermedie, che non vengono portate a fine ciclo ma arate e sotterrate prima della maturazione, garantendo sì al terreno un apporto di azoto e sostanze organiche utili alla coltura successiva ma non portando alcun beneficio economico per l’agricoltore, dal momento che quella produzione non viene né raccolta, né tantomeno venduta.

CioccolaTo’, ecco gli eventi del weekend

Per dieci giorni il centro cittadino si trasformerà in una gigante cioccolateria a cielo aperto dove sarà possibile scoprire ed assaggiare il ricco assortimento di deliziose praline, tavolette al latte, fondenti e aromatizzate, creme spalmabili, liquori al cioccolato, cremini e cialde e tantissime altre cioccolatose proposte.

Cuore pulsante di Cioccolatò, inaugurato ieri le centralissime piazza San Carlo e via Roma pronte ad accogliere torinesi e turisti e accompagnarli in un viaggio fatto tra cultura, arte, divertimento, talk, giochi, laboratori, masterclass e showcooking che coinvolge tutti i sensi e regala emozioni a ogni assaggio.

“Una festa popolare‘, l’ha definita l’assessore ai Grandi eventi di Torino, Domenico Carretta, presente questa mattina all’inaugurazione, che amanti del cioccolato e golosi di ogni età non possono lasciarsi sfuggire e dove, accanto alla giostra e al trenino che sono un po’ i simboli della kermesse, sarà possibile anche fare del bene.

La manifestazione ha infatti una dolce novitá rappresentata dal ” Cioccolato sospeso”: chi lo vorrà potrà infatti acquistare del cioccolato e metterlo in un’urna apposita sulla piazza, davanti a Casa CioccolaTò, per donarla ai bisognosi. Tutto il cioccolato raccolto andrà al Sermig.

Numerosi gli appuntamenti a Torino nel fine settimana, in occasione della rassegna Cioccolato’. Questo il programma del weekend a Casa Cioccolatò:

SABATO 28 OTTOBRE

Ore 11: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) Masterclass con Maicol Vitellozzi – Pastry Chef prima presso il Ristorante del Cambio, ora nella Pasticceria Tiri – che realizzerà il Cioccolato al cubo e il Pan Suisse extra dark.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Cioccolato di Modica IGP Maestro Federico Di Rosa di Sfizi Golosi.

Ore 15: Laboratorio Racconti e Degustazione, Cioccolato I segreti della Provincia – Cuneo a cura di Paola Gula Giornalista, Scrittrice Food Lovers.

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato, A raccontare la storia della famiglia Massari sarà Debora Massari, la figlia del Maestro Iginio che, dopo aver creato l’e-commerce, i social e aver sviluppato il brand Iginio Massari, oggi si occupa di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti

sostenendo il Made in Italy.

Ore 17.30: Il glamour della tavola natalizia tendenze 2023 curato da Event Creator Willy Ghia DeaBambina Events ispirato al Grande Gatsby con le delizie e prelibatezze firmate dal Maestro Massari.

Ore 18.30: Dolci letture, Stefano Marando fondatore di @30politico, la pagina Instagram più amata dagli studenti, presenta il libro “Il periodo di m*rda più bello della mia vita”.

DOMENICA 29 OTTOBRE

Ore 11: Torino a Colazione – Oropuro Caffè Day Laboratorio Racconto Degustazione con Messineo Roberto Maestro Torrefattore Caffè San Domenico e già ambasciatore del Caffè all’Expo di Milano per conto di Slow Food e Rai Expo.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Presentazione gioco “Stivaletto” la maschera d’Italia e degli italiani in collaborazione con N.I.D.A. Nazionale Italiana dell’Amicizia.

Ore 15: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) con Antonio Raimondo

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato. Valentina Arzilli, Managing Director di La Perla di Torino, racconterà la storia familiare

della sua azienda: un brand sinonimo di eccellenza del cioccolato italiano che, grazie a un solido progetto imprenditoriale, ha saputo trasformarsi negli anni da realtà artigianale radicata sul territorio in un’azienda strutturata, altamente competitiva e votata all’innovazione.

Ore 17: CioccoLaboratorio Masterclass con Chiara Petracchini Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese.

Ore 18: Dolci letture, Sarah Scaparone, Giorgio Pugnetti e Federica Giuliani presentano il libro “Dalla bagna cauda al sushi”.

Ore 19: CioccoLaboratorio – ShowCooking. Le ricette della pasta fresca al cacao con Pasta Girardi, realtà artigianale piemontese specializzata nella produzione giornaliera di pasta fresca e gastronomia di alta qualità.

www.cioccola-to.events

Impossibile essere atei

Partiamo dal presupposto che per “Dio” intendo un qualsiasi ente (participio presente del verbo essere, cioè “ciò che è”) nel quale credere, al quale mostrare devozione, in nome del quale propugnare le proprie idee, e non quell’anziano con la barba bianca ed il forcone in mano o altre rappresentazioni analoghe.

Tutti gli uomini, da sempre, hanno bisogno di qualcosa in cui credere, qualcosa che ne giustifichi la presenza sulla Terra, che li gratifichi se si sono comportati in un certo modo e che, per contro, reprima le loro condotte deviate, agendo anche come deterrente.

Nella storia dell’uomo di fianco alla religione, o più spesso al posto di questa, abbiamo avuto fazioni schierate per questo o quel Dio, intendo con questo termine l’oggetto di devozione del singolo o di gruppi.

Ecco, dunque, che andiamo dall’adorazione del fuoco, che permetteva di scaldarsi, cuocere, difendersi dagli animali feroci e dai nemici e di illuminare l’ambiente a quella per l’acqua (il dio Poseidone) passando per Manitù, Giano, Giove, Anubi, Osiride e molti, molti altri.

Alcuni, vuoi perché scaturiti dall’immaginazione umana, vuoi perché considerati antropomorfi per assimilazione o perché vi sono state testimonianze dirette sono stati tramandati a noi attraverso icone, dipinti e sculture: Gesù, Buddha, Zaratustra e tutti gli altri; di altri sono più note le manifestazioni in loro onore: la pace, la non violenza, l’antifascismo, l’antisemitismo, la tifoseria sportiva, la new age e così via decine di altri oggetti di culto.

Anche se apparentemente lontani tra di loro, tutti i soggetti (anche astratti) citati sopra hanno in comune una cosa: raccolgono adepti che, nel nome di quella divinità, compiono atti e misfatti che poco li distinguono tra i seguaci complessivamente intesi.

Pensiamo, ad esempio, all’Inquisizione ed alle Crociate perpetrate dai seguaci di una Chiesa che predica amore e uguaglianza, salvo poi mettere sulla graticola l’ostetrica romana Finnicella ed elevare all’onore degli altari (è diventato Santo nel 1450) quel Bernardino da Siena che la fece arrostire; o, ancora, condannare per eresia quel Galileo Galilei che venne riabilitato soltanto dopo oltre 350 anni da Papa Giovanni Paolo II ma soltanto dopo che la Pontificia accademia delle scienze riconobbe che fu un errore condannarlo sulla base delle conclusioni alle quali pervenne un’apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981; non bastava leggere un libro di geografia o di scienze delle superiori? Oppure pensiamo alle nefandezze compiute da alcune tifoserie, da estremisti politici di tutti gli schieramenti (vedi il comizio dell’On. Saccucci a Sezze, nel 1976).

E’ evidente che, pur con motivazioni diverse e finalità molto distanti tra di loro, tutti questi comportamenti, queste appartenenze hanno in comune un dato: chi vi aderisce ha bisogno di un qualcosa (o, astrattamente, qualcuno) in cui credere, per il quale compiere determinati gesti, attraverso il quale realizzarsi e sentirsi così a posto con sé stessi piuttosto che con gli altri.

Chi di voi era già almeno adolescente negli anni ’70 ricorderà i cortei e le manifestazioni contro la guerra in Vietnam, per la riforma dell’istruzione contro il Ministro Malfatti, prima ancora nell’autunno caldo del 1969 dal quale nacque lo Statuto dei lavoratori e potrei citare molti altri esempi.

Va notato che tutti questi idoli hanno in comune, troppo spesso, il fanatismo: chi si schiera da una parte inevitabilmente lotterà strenuamente contro chi è schierato sul fronte opposto mentre quasi sempre lascerà senza considerazione chi non è, almeno ufficialmente, schierato anziché scambiare con altri le proprie opinioni e, soprattutto, ascoltare le ragioni altrui: solo gli stolti, infatti, non cambiano mai idea.

Sembra insito nell’animo umano non tollerare dissensi o contraddizioni arrogandosi il diritto di essere seduti dalla parte della ragione, una specie di pregiudizio della convenienza sempre identico.

Io sostengo sempre che è meglio sedersi dalla parte del torto perché vi sono più posti liberi, visto che tutti vogliono sedersi dalla parte della ragione; credere di avere sempre ragione si manifesta in molti modi diversi, ma mai costruttivi: dai litigi condominiali alle separazioni coniugali, alle cause civili fino alle guerre dove ogni parte sostiene che è il suo diritto ad essere stato violato, e non il contrario.

Sono convinto che se ognuno di noi agisse secondo la propria coscienza, in totale umiltà, accettando che non sempre la ruota giri a tuo favore molte divinità cesserebbero di avere senso.

Sergio Motta

L’omaggio all’artista catalano, dal titolo Mirò a Torino, in mostra al Mastio della Cittadella

Dal 28 ottobre a 14 gennaio

Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo curano l’esposizione 

organizzata da Navigare srl che raccoglie quasi 200 opere, tra collezioni private e prestiti dei Musei francesi. 

 

           Torino, 2023 – Presentata  al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella a Torino, la mostra antologica dedicata all’artista catalano Mirò. A quarant’anni dalla sua scomparsa l’esposizione, che comprende quasi 200 opere, celebra la sua prolifica arte improntata alla joie de vivre con una raccolta di opere datate 1924 – 1981, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico poiché appartenenti a privati e prestate grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.

La mostra, in programma dal 28 ottobre al 14 gennaio 2024, è prodotta da Navigare srl con la curatela affidata ad Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e patrocinata da Città di Torino, Regione Piemonte e dal Consolato di Spagna a Torino. Per numero della opere e per la completezza delle esposizioni, che rappresentano l’intero periodo artistico ed evolutivo dell’artista, si pone come la mostra più importante mai presentata in Italia sul pittore spagnolo.

           Parte preponderante dell’esposizione è composta da Litografie e altre opere grafiche, presenti anche nell’area dedicata alla Poesia, ai Manifesti per le mostre dell’artista e alla rivista Derriére le Miroir, mentre le aree Pittura e Musica presentano opere a tecnica mista, ceramiche dipinte e disegni. Un focus specifico ripercorre, poi, la trasformazione dei linguaggi pittorici sviluppata dall’artista catalano negli anni ’20.

       Esplosioni di colore, segni in libertà e una spiccata attitudine alla sperimentazione mantengono Mirò sempre in bilico tra figurazione e astrattismo, in un mondo fantastico che caratterizza ogni sua opera, come le 23 litografie (1950-1980), stampate da Fernand Mourlot al quale si devono anche le prestigiose stampe litografiche dei manifesti per le mostre di Mirò, oggetto di culto per i collezionisti. La mostra torinese ne presenta 11 (1968-1980), insieme a 7 litografie realizzate per la rinomata rivista d’arte francese Derrière le Miroir attiva dal 1946 al 1982. Le opere di Mirò per la rivista rappresentano un unicum, di grande lirismo, in cui l’artista di Barcellona, misurandosi con la dimensione del foglio litografico, deve contenere la sua esuberanza creativa in uno spazio predefinito.

        Mirò è stato un importante illustratore per libri di poesia e di racconti, traducendo la parola in colore e forma in una perfetta fusione. Dalla sua passione per le poesie di Tristan Tzara, tra i fondatori del movimento Dadaista, nascono le 16 bellissime illustrazioni in stampa litografica per la raccolta di versi Parler Seul (1950).

Di Mirò pittore, la mostra propone 27 opere a tecnica mista su carta, con acquerello, guazzo, carboncino, matita, olio, ma anche quella a inchiostro cinese e pastello a cera per il disegno Ubu Roi, il personaggio dell’opera teatrale di Alfred Jarry. Nella stessa sezione, anche 12 ceramiche, tra vasi e piatti, dipinti da Mirò.

 

Anche la musica è stata una intensa passione dell’artista. In esposizione ci saranno 18 bozzetti, disegni in facsimile, realizzati per la Biennale di Venezia 1980, dove Mirò fu invitato a realizzare scene e costumi per l’opera L’uccello Luce con musica di Silvano Bussotti. Completa il percorso una serie di fotografie, alcune delle quali realizzate da Man Ray, che ritraggono Joan Mirò in momenti di vita privata.

 

Mirò a Torino è co-prodotta da AICS – Comitato Provinciale Torino, e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Da un accordo di partnership tra Navigare srl e Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tutti i possessori della card accederanno alla mostra in forma gratuita. Vettore ufficiale: Trenitalia. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 19:30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Biglietti online: ticketone.it. Sito internet: navigaresrl.com

Lutto nella comunità: addio alla bancaria gentile scomparsa prematuramente

Ha suscitato grande dolore a Biella  e nel territorio la morte prematura di Rossana Biassoli, 61 anni. La donna lottava contro una grave malattia. Era molto conosciuta e apprezzata per la sua cortesia e competenza come dipendente della Biverbanca, e aveva lavorato in alcune filiali di Biella e ad Andorno Micca. Lascia i genitori, il figlio e il compagno.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

NUOTO Coppa Piemonte e Valle d’Aosta Sprint Edition

La Coppa Piemonte e Valle d’Aosta Sprint Edition 2023 sarà ancor più speciale grazie alla premiazione dei migliori atleti della stagione passata in programma domenica 29/10 alle 16.30. Tra i premiati il campione di casa Alessandro Miressi protagonista della velocità azzurra ai Mondiali di Melbourne e di Fukuoka. Ci saranno poi Sara Curtis, Giulia Vetrano e Giada Gorlier, che si sono distinte con la Nazionale Giovanile agli Eurojunior di Belgrado e ai Mondiali Giovanili a Netanya. Verranno premiati anchre i campioni delle Universiadi di Chengdu, Anita Gastaldi, Ludovico Viberti e Francesca Fresia, insieme a Gabriele Mancini, campione italiano assoluto dei 200 Rana al campionato invernale di Riccione, e Andrea Scarcina, che ha brillato alla Coppa COMEN in Grecia.

L’evento presenterà anche atleti di alto livello che si allenano in Piemonte, ma che rappresentano società fuori regione. Tra questi spiccano nomi di Benedetta Pilato (GS Fiamme Oro/CC Aniene), Marco Orsi (GS Fiamme Oro/CN Uisp Bologna), Anna Pirovano (Fiamme Azzurre/In Sport Rane Rosse) e Alessandro Bori (GS Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse).

L’“Indipendent Book Tour” a cura del Salone del Libro

Ad Asti, la prossima tappa del progetto ideato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e dalla Regione a favore dell’Editoria indipendente piemontese

Sabato 28 ottobre, ore 17,30

Asti

Quinta tappa. Dopo Verbania, Torino, Novara ed Alessandria, sosterà ad Asti l’“Indipendent Book Tour”, il viaggio nei capoluoghi del Piemonte, ideato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e “Hangar del Libro”(Regione Piemonte), in collaborazione con la “Fondazione Circolo dei Lettori”, per raccontare la ricchezza, eccellenza a livello nazionale, dell’Editoria indipendente piemontese. L’appuntamento è per sabato 28 ottobre, ore 17,30, negli spazi di “FuoriLuogo”, in via Enrico Toti 18/20, ad Asti. Protagoniste nella tappa astigiana, saranno quattro case editrici, tra le 28 partecipanti al tour, che racconteranno al pubblico la propria storia, i propri progetti e un proprio libro scelto per l’occasione, tra i tanti pubblicati (ingresso libero): “Buendia Books” presenterà il romanzo “Saluteremo il signor padrone” di Stefano Valerio, “Yume Edizioni” racconterà il libro “Teen generation” di Beatrice Varetto, “Be strong Edizioni” illustrerà il romanzo per ragazzi “Un destino su misura” di Fulvio Drigani e “Edizioni del Capricorno” parlerà del “noir” “Anatomia di una rapina” diMaurizio Blini. Sono nel complesso otto le tappe, una in ciascun capoluogo piemontese, messe in agenda per l’edizione 2023 dell’iniziativa.

A ogni appuntamento le case editrici, selezionate a giugno attraverso la “call Hangar del Libro”, presenteranno il loro libro del momento, accompagnate da brani musicali e azioni teatrali curate da “B-Teatro”. Per il secondo anno, grazie al progetto “#Booklovers” della rivista digitale “exlibris20”, saranno nuovamente coinvolti 28 lettrici e lettori, anch’essi selezionati a giugno grazie ad una “call” dedicata, che ha visto partecipare ben 267 appassionati di libri e lettura di ogni età.

A ogni tappa i “booklovers”affiancheranno una casa editrice ciascuno per raccontare il loro punto di vista sul libro, trasmettendo così al pubblico anche le emozioni e le riflessioni del lettore che pubblicheranno poi sui propri profili social, con recensioni e interviste.

E il viaggio continua.

Sabato 11 novembre la tappa sarà Vercellicon l’appuntamento alle 17.30 alla “Biblioteca Civica”, in via A. G. Cagna, 8. Ultimi incontri: sabato 18 novembre alle 17.30, alla “Cassa di Risparmio (Villa Poma) di Biella, in via Fratelli Rosselli 116 e sabato 25 novembre a Cuneo, alla “Biblioteca Civica” (Palazzo Audifreddi), in via Cacciatori delle Alpi 9, alle 17.30.

Da segnalare che, per ogni edizione, “Independent Book Tour” prevede la “vetrina virtuale online” su www.hangardellibro.it , uno strumento informativo che illustra tutti i titoli delle case editrici presentati nel viaggio letterario, per aiutare lettrici e lettori nella scelta dei libri che più incontrano i loro interessi, le loro passioni, i loro gusti. Dice Carola Messina, project manager dell’evento: “L’‘Independent Book Tour’ ha il preciso obiettivo di raccontare e dare visibilità alla capacità delle case editrici indipendenti piemontesi di sperimentare, innovare e ampliare gli orizzonti di lettori e lettrici grazie alla presentazione delle loro proposte di punta. Rafforzare il prezioso ruolo dell’editoria indipendente è uno degli scopi principali del progetto ‘Hangar’, al fine di preservare l’importante valore della bibliodiversità portata nel panorama culturale regionale e nazionale”.

Per info su programma nel dettaglio: www.hangardellibro.it o www.salonelibro.it

g.m.

Nelle foto: Immagine guida “Indipendent Book Tour” e cover di “Anatomia di una rapina” (Edizioni de Capricorno), “Saluteremo il signor padrone” (Buendia Books) e “Teen generation” (Yume Edizioni).

Intitolato alla diva del cinema Caterina Boratto il giardino in piazza Statuto

È stato intitolato il 27 ottobre 2023 all’attrice torinese Caterina Boratto il giardino di fronte ai civici 3 e 4 di piazza Statuto a Torino, non lontano da dove abitava (all’inizio di corso Francia). Aprendo la cerimonia, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio ha ripercorso la vita di Caterina Boratto, che inizialmente sognava di cantare come soprano, ma che poi è diventata una diva del cinema, famosa in America e in Italia. Nel dopoguerra recitò anche per Fellini e Pier Paolo Pasolini e con grandi registi stranieri. Recitò in una quarantina di film e in una ventina di serie televisive. Dedicarle uno spazio nel centro cittadino – ha dichiarato – è un modo per fare memoria e dare visibilità alle grandi donne torinesi del passato. Paolo Ceratto, figlio dell’attrice, ha ringraziato da parte di tutta la famiglia il Comune di Torino e gli Uffici, il Circolo degli Artisti (che Caterina Boratto frequentava e che ha proposto l’intitolazione del giardino) e il Museo del Cinema. Ha quindi sottolineato l’amore della madre per Torino, dove è sepolta al Cimitero Parco, e il legame professionale con la città: qui recitò nel film Bel Amy di Sandro Bolchi nel 1979 e nella serie tv Villa Arzilla del 1990 diretta da Gigi Proietti.

 

Ha poi ricordato la citazione di un aneddoto del regista Fellini, riportatagli da Lina Wertmüller quando lavorava con lui al film 8½. Disse: “È lei chi ci dà la luce”. Era una donna sobria, elegante, concreta, semplice e operosa. Come la città di Torino – ha detto il figlio. Apparteneva a una generazione intrisa di amarezza a causa della guerra (perse anche un fratello a Cefalonia), ma – ha concluso Paolo Ceratto – ha vissuto protetta dell’ironia e dal suo motto “forza e coraggio”. Il direttore del Museo nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, ha raccontato il “melodramma” della vita di Caterina Boratto, donna e artista, tra le principali attrici del cinema torinese e italiano. Dedicarle un giardino – ha affermato – è un’occasione per far riscoprire la storia del cinema e rendere omaggio ai tanti talenti femminili dimenticati. Ha quindi segnalato che il Museo del Cinema conserva alcuni suoi scatti di Angelo Frontoni e molto materiale relativo ai suoi film. Infine, la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, ha celebrato la personalità e il percorso artistico e di vita di Caterina Boratto. Era una donna cosmopolita – ha affermato – che si sentiva cittadina del molto, sin da giovanissima, quando a 20 anni, dopo aver recitato nel film Vivere, fu chiamata a lavorare in America. Era una bellezza iconica e aveva un grande talento, che coltivò con passione. È un orgoglio per Torino, città del cinema, averla avuta e ora – ha spiegato – consegniamo la sua figura alla storia, non soltanto del cinema. Fu una donna carismatica, una diva del cinema, che si impegnò nella Resistenza e si dedicò anche alla famiglia: visse tre vite in una – ha dichiarato la presidente Maria Grazia Grippo. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti, oltre ad autorità civili e militari, al gonfalone della Città di Torino e al labaro della Croce Rossa di Torino, anche la classe VB della scuola primaria Federico Sclopis e la VE del Liceo artistico Passoni. Caterina Boratto (Torino, 15.3.1915 – Roma, 14.10.2010). Nata il 15 marzo 1915 a Torino nel quartiere San Donato, orfana di padre, a soli 13 anni si diploma in canto e pianoforte. Diviene una star del cinema al suo esordio, con il successo del film “Vivere” del 1936, a cui fanno seguito altri film da protagonista. Nel 1939 viene scritturata dalla Metro come unica attrice italiana destinata alla prestigiosa “scuderia” di L.B. Mayer, dove lavorano i nomi più noti della cinematografia mondiale: Gable, Garbo, Garland, Tracy. Nel 1942, a seguito della dichiarazione di guerra dell’Italia agli Stati Uniti, si trova a dover lasciare Hollywood per far ritorno a Torino, interrompendo così il suo contratto settennale con la Mgm. Nel 1944 sposa Armando Ceratto, proprietario della clinica Sanatrix, sede di una base operativa del Cln.

Con il marito, darà protezione ad alcuni ricercati. In quegli anni, l’artista soffre il dolore per la fucilazione a Cefalonia del fratello Filiberto, il cui corpo non verrà mai ritrovato. Nel dopoguerra decide di dedicarsi alla vita familiare. I suoi due figli nasceranno nel 1946 il primo e nel 1954 il secondo. Caterina Boratto torna davanti alla cinepresa nel 1962 con una parte nel film “8 1⁄2” di Federico Fellini che vede in lei “una regalità completa” e la vorrà con sé per altri due film. Alternando cinema, televisione, radio, teatro, operetta, fotoromanzi e pubblicità lavora con oltre 40 registi, tra i quali anche premi Oscar: Bolt, Pollack, Wertmuller, oltre allo stesso Fellini. Caterina Boratto vivrà sempre l’eterno “ricominciare” degli attori, che devono essere sempre pronti a dare vita a nuovi personaggi, affrontare altre opportunità e superare momenti difficili. Per lei fu particolarmente critico il momento della morte di Pier Paolo Pasolini nel 1975, avvenuta poco dopo che avevano collaborato alla realizzazione di “Salò”. Accompagnata dal motto “forza e coraggio”, appreso in famiglia fin da piccola, l’attrice, in oltre 50 anni di carriera, s’impose sullo schermo valorizzando le proprie qualità: voce, talento, fotogenia, portamento, professionalità e bellezza, riuscendo così anche a sfidare con successo lo scorrere del tempo. Nel 2003 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferisce l’onorificenza di Commendatore per meriti artistici.

Cani e gatti, la scelta della razza

IL TORINESE… CON LA CODA

Abbiamo finalmente deciso di accogliere a casa un nuovo amico, un cagnolino o un gattino, ce ne piacciono tanti, ma non sappiamo decidere che tipo di razza faccia per noi. E’ assolutamente consigliabile rivolgersi al professionista prima di decidere per un nuovo pet a casa. Il veterinario saprà consigliarvi al meglio, sulla razza o sulla tipologia, se doveste scegliere un meticcio al canile.

Esistono davvero molte razze, con caratteri e bisogni molto diversi. Scegliere la razza o la tipologia di pet più adatta al nostro stile di vita, alle nostre aspettative, alla nostra casa, è molto importante. Se siamo persone sedentarie, cittadine e poco interessate a passare ore della nostra giornata a giocare all’aria aperta, non sceglieremo un border collie o un cane da caccia. Se invece ci piace correre o andare in montagna, non prenderemo un bulldog.

I cani piccoli sono più comodi, ma questo non vuol dire che siano più tranquilli, pensiamo ai jack russel, sono piccoli, ma sono terrier!

Alcune razze sono decisamente più delicate di altre, la scelta deve essere fatta anche riguardo alla provenienza del cucciolo, ci sono infatti allevatori molto seri, che lavorano sulla selezione genetica di qualità, e altri … meno. La selezione è importante non solo per l’estetica, ma soprattutto per le patologie su base ereditaria e sul carattere.

Anche la scelta dell’età è importante, un cucciolo non è adatto alle persone anziane. Ricordiamo anche sempre che i canili sono pieni di bisognosi di coccole, ma anche in questo caso facciamo delle scelte con criterio. Purtroppo molti cani hanno subito maltrattamenti, sono traumatizzati e avranno bisogno di molto tempo e pazienza per ritornare ad avere fiducia nelle persone. Bisogna tenerne conto quando decidiamo di adottare.

Nel mondo dei gatti, esistono razze più tranquille, come i persiani, e altre decisamente più feline, tipo i bengala.

In questo senso la moda purtroppo fa dei danni, scegliere la razza più vista o più in voga, non sempre è un bene.

La conclusione è che la scelta che faremo ci accompagnerà per gli anni a venire, quindi è importante valutare bene tutti gli aspetti e affrontarli nel modo giusto, e ben seguiti. Rivolgersi al medico veterinario prima della scelta serve proprio a ponderare bene tutte queste cose, per poi non avere dubbi dopo.

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Gli Alpini protagonisti della protezione civile

DIFESA IDRAULICA E ANTINCENDIO:  NELL’ESERCITAZIONE VARDIREX 2023 IN PIEMONTE, ABRUZZO E VENETO

Cuneo –  Si è conclusa  l’esercitazione di protezione civile Vardirex 2023 (acronimo di Various Disaster Relief Exercise), che dal 18 al 27 ottobre ha visto le Truppe Alpine dell’Esercito e la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) addestrarsi insieme sul territorio di tre regioni italiane, con il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile nazionale.

Vardirex 2023 è stata organizzata dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano con la collaborazione della Brigata Alpina Taurinense di stanza a Torino e la Protezione Civile dell’ANA, basandosi sulla simulazione realistica di due emergenze, di tipo alluvionale e di incendio boschivo, inscenate rispettivamente sul territorio di Piemonte e Abruzzo. Complessivamente sono stati oltre 400 gli uomini e le donne che hanno partecipato all’esercitazione, impiegando oltre 200 mezzi ed equipaggiamenti.

Nella provincia di Cuneo il focus è stato incentrato sulla difesa idraulica, in uno scenario che ha simulato l’esondazione di un torrente a causa di un’alluvione, con conseguenti allagamenti, frane, interruzioni stradali e l’isolamento di alcuni centri abitati. Per fronteggiare l’emergenza, insieme alla Protezione Civile dell’ANA, ha messo in atto una serie di interventi in diverse località, coinvolgendo personale e macchine movimento terra del 32° reggimento genio della Brigata Alpina Taurinense, insieme a quelli della Protezione Civile del 1° Raggruppamento dell’ANA.

Presso il Bioparco Acquaviva di Caraglio è stata asportata per pompaggio l’acqua alluvionale (in realtà tratta dal locale bacino artificiale) grazie a speciali moduli HCP (high capacity pumping).

Sul fronte dei soccorsi, ad Entracque si è svolto il recupero di persone ferite e rimaste isolate a seguito dell’alluvione, ad opera di una Squadra di Soccorso Alpino Militare del 2° Alpini di Cuneo calata da un elicottero AB 205 del 34° distaccamento permanente ‘Toro’ dell’Aviazione dell’Esercito, utilizzando la tecnica del rappeling. L’infortunato era stato precedentemente soccorso via terra e stabilizzato da parte di operatori dell’ANA ed infine recuperato con verricello ed evacuato grazie a un elicottero HH139 SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare. Al fine di valutare danni strutturali, i genieri del 32° di Fossano e gli specialisti della Protezione Civile hanno condotto ricognizioni a bordo di imbarcazioni a motore sul bacino della diga di Entracque, gestita da ENEL Greenpower, partner della Vardirex 23.

A causa delle allerte meteo reali che si sono registrate nella provincia di Cuneo nei giorni dell’esercitazione, gli specialisti del 32° genio e della Protezione Civile ANA hanno tempestivamente effettuato interventi concreti di difesa idraulica, con la rimozione di detriti a seguito di una frana realmente avvenuta, oltre alla pulizia dell’alveo fluviale e al rafforzamento degli argini in un tratto del fiume a cavallo dei comuni di Revello e Martiniana Po.

In Abruzzo, lo scenario ha visto la simulazione di un grande incendio boschivo che colpiva tre località della provincia di Chieti. A Casoli e Atessa, sono intervenuti i nuclei Anti Incendio del Battaglione Multifunzionale ‘Vicenza’ del 9° Alpini dell’Aquila, insieme ad assetti della Protezione Civile del 4° Raggruppamento ANA, supportati da un elicottero del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito, equipaggiato per il trasporto e lo sgancio dell’acqua. Squadre di specialisti hanno posato diverse vasche per la raccolta idrica che, collegate in serie da un sistema di tubazioni e motopompe hanno permesso di trasportare l’acqua fino al fronte dell’incendio simulato, dove sono intervenuti gli operatori del battaglione Alpini ‘l’Aquila’ e della Protezione Civile dell’ANA per spegnere le fiamme. Contemporaneamente, personale medico di Esercito, Croce Rossa Italiana e Sovrano Militare di Malta, è intervenuto per soccorrere turisti rimasti isolati, muovendosi sul lago a bordo di battelli militari, mentre un elicottero dell’Esercito salvava una persona trascinata nel lago dall’alluvione.

In località Gessopalena una Squadra del Soccorso Alpino Militare del 9° Alpini e due binomi cinofili della Protezione Civile ANA, sono stati impegnati nella ricerca e soccorso di 2 dispersi, uno dei quali, caduto in un dirupo, recuperato con l’utilizzo di una barella speciale, grazie a tecniche di soccorso alpino che sfruttano un sistema di paranchi e contrappesi realizzati con le corde dai soccorritori.

Presso Lago S. Angelo i nuclei degli Alpini hanno infine realizzato una linea forestale tagliafuoco, con la collaborazione tecnica dei Carabinieri Forestali. L’intervento, a carattere permanente, si è inserito nei piani di prevenzione a tutela dei centri abitati vicini.

In Veneto, a Campiglia Dei Berici (Vicenza), per tutta la durata dell’esercitazione è stata attivata la sala operativa integrata della Colonna Mobile Nazionale dell’ANA, che ha testato l’approntamento rapido di mezzi e materiali per le emergenze.

Nella giornata conclusiva dell’esercitazione, si è tenuto un meeting presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, al quale hanno partecipato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale Ignazio Gamba, il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e Luigi D’Angelo, Direttore Operativo del Coordinamento Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile, alla presenza dell’Onorevole Monica Ciaburro e delle istituzioni regionali. A seguire, la visita al personale in esercitazione presso la diga di Entracque.

Il Generale Gamba ha evidenziato “il contributo sul fronte della prevenzione fornito ai territori di Piemonte e Abruzzo dall’edizione 2023 dell’esercitazione Vardirex, attraverso la realizzazione di lavori concreti e stabili di difesa idraulica e antincendio, in aggiunta alla valenza corale dell’addestramento condotto sul campo dalle Truppe Alpine dell’Esercito insieme alla Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e ad altri partner di eccellenza”.

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero ha sottolineato “il ruolo degli Alpini e l’importanza di saper operare insieme, per prevenire le conseguenze delle emergenze naturali ed essere in grado di salvare la vita a chi è colpito dalle calamità”.

La Vardirex è un bellissimo esempio di integrazione e interoperabilità tra le Truppe Alpine dell’Esercito e l’Associazione Nazionale Alpini, un’esercitazione cui ha contribuito il Dipartimento e che rappresenta un’eccellenza per il sistema nazionale di Protezione Civile”, ha dichiarato il Direttore Operativo della Protezione Civile Luigi D’Angelo a margine dell’evento.