In seguito all’adesione dei lavoratori del Teatro Regio allo sciopero nazionale indetto per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, la Fondazione Teatro Regio di Torino informa che non è in grado di garantire il regolare svolgimento della recita de La bohème, prevista sabato 21 ottobre alle ore 20.
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO I possessori di biglietto o di tagliando di abbonamento, indipendentemente dalla modalità di acquisto utilizzata, potranno scegliere fin da subito un’altra data de La bohème, non perdendo così l’opportunità di assistere all’opera di Puccini e ricevendo l’eventuale rimborso in caso di differenza di costo. Basterà recarsi in Biglietteria già da oggi per consegnare, o mostrare da smartphone, il biglietto/tagliando e scegliere immediatamente il proprio posto su un’altra data de La bohème o di un altro spettacolo della stagione. Chi fosse impossibilitato a partecipare a un’altra recita de La bohème, o non volesse scegliere un altro spettacolo, potrà richiedere il rimborso:
Chi ha acquistato online riceverà una comunicazione direttamente da Vivaticket con le modalità e la procedura di rimborso specifica. |


Il tram Ristocolor è un mezzo molto caratteristico con colori esterni che ricordano i quadri in stile Pop-art e con colori accesi che vanno dal giallo al bianco al rosso, l’artista che ha progettato la grafica è Ugo Nespolo, un pittore piemontese molto noto soprattutto negli anni ’60.

L’atmosfera risulta così molto accogliente, distante dalla visione di un cibo consumato di fretta, la musica in sottofondo aiuta ad immergersi ancora di più nella Torino barocca che si scorge guardando dai finestrini, una Torino illuminata e maestosa che sorprende i turisti e ne meraviglia ancora anche il pubblico torinese. La cena sul tram risulta così un’esperienza unica, diversa nel suo genere, a tratti romantica, come le coppie che amano festeggiare i propri anniversari in giro per la città. Vi è inoltre la possibilità di noleggiarli interamente per una serata in caso di eventi personali come gite di gruppo o eventi aziendali. Per questi ultimi risulta molto utile cenare sul tram per meravigliare i propri dipendenti o clienti, mostrandogli Torino e consolidando i rapporti pur senza parlar molto di lavoro, emerge infatti da numerosi studi che essere in un ambiente rilassato e con del buon cibo possa aiutare a trovare dei punti comuni e nuove strategie, conviene però non farlo dopo la cena perché si rischia di addormentarsi in quanto numerose sono le portate a base di carboidrati che possono portare al rilassamento e alla sonnolenza! Sicuramente l’esperienza è rilassante anche grazie alla natura che Torino ha nei suoi parchi come quello del Valentino presente nel percorso del tram, ricerche scientifiche confermano che osservare le piante e tutto ciò che ha a che fare con la natura stimoli gli ormoni del benessere, Torino è quindi ricca di questi spunti e vederli su un tram mentre si mangiano prelibatezze è sicuramente la strategia migliore.
(foto di copertina Michele D’Ottavio)

“Per poter rimediare, seppur in ‘zona cesarini’, ad un clamoroso e plateale errore politico creato
dalla precedente amministrazione del Comune di Torino a guida 5 stelle, dobbiamo sostenere con
forza e determinazione la posizione dell’attuale Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio,
se vogliamo raggiungere e centrare 3 obiettivi importanti e decisivi. Parlando, appunto, delle
prossime Olimpiadi invernali di Milano/Cortina.
Innanzitutto risparmiare e non dissipare le risorse pubbliche quando si affronta il capitolo della
costruzione dei vari impianti funzionali alle gare sportive.
In secondo luogo, e di conseguenza allo stato dei fatti, riportare un pezzo delle Olimpiadi invernali
di Milano/Cortina in Piemonte. Nello specifico, a Cesana torinese per la gara del bob.
E in ultimo, ma non per ordine di importanza, la possibilità di risolvere, e forse definitivamente, il
nodo intricato e complesso del cosiddetto post olimpico di Torino 2006.
Un triplice obiettivo che si può raggiungere solo se l’iniziativa intrapresa dal Presidente della
Regione Piemonte Cirio viene sostenuta con senso di responsabilità e coerenza politica da tutto il
sistema politico, economico ed istituzionale piemontese”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci”.
“Quartiere pulito” domenica in borgo Vittoria
Appuntamento con i volontari di protezione civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. OdV per “Quartiere Pulito”.
“L’iniziativa, ispirata alla guida al buon senso per una vita migliore, di L. Ron Hubbard, – dicono i promotori – è aperta a tutti, con la finalità di sensibilizzare e invitare attivamente la cittadinanza ad un sempre maggiore rispetto del territorio troppo spesso oggetto di incuria e vandalismo”. Domenica 22 ottobre alle 10:00 in via Villar, 2. Attrezzatura fornita dall’associazione.
Per informazioni: 347 345 41 72
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NBA Basketball School, successo in Italia
NBA E CHAMPIONS’ CAMP AL TERZO ANNO DI PROGETTO IN ITALIA
Dopo il grande successo dei primi due anni, escono le proposte per l’autunno 2023
Dopo il grande successo avuto nelle passate edizioni – la National
Basketball Association (NBA) attraverso la licenziataria esclusiva per l’Italia Sport and Fun
Holidays Srl ha comunicato le nuove date per l’NBA Player Clinic Tour che si terrà a novembre
2023. Sport and Fun Holidays srl, licenziataria anche del marchio Buffon Academy, è leader in
Italia nell’organizzazione di vacanze ed eventi sportivi rivolti a bambini e ragazzi ed è conosciuta
nel mercato dei summer e winter camp con il marchio Champions’ Camp (www.championscamp.it).
Il programma NBA si rivolge a maschi e femmine dagli 8 ai 17 anni.
Il progetto in Italia è stato lanciato a inizio 2022 e attraverso Player Clinic e Summer Camp ha
toccato città importanti come Roma, Bologna, Capo d‘Orlando, Roseto degli Abruzzi, Udine,
Cremona, Pistoia, Ancona e tante altre. Venti città in dieci Regioni italiane hanno vissuto e
respirato quello che oltreoceano viene chiamato l’NBA Way.
Dall’inizio del progetto oltre 3.000 giovani di tutta Italia hanno preso parte agli eventi targati
NBA Basketball School in Italia. Alcuni di questi, i più meritevoli, hanno avuto l’opportunità di
partire per Parigi e, in occasione dei Paris Games 2023 dello scorso gennaio, confrontarsi con
ragazzi pari età provenienti dalle altre NBA Basketball School in Europa e Medio Oriente
oltre ad essere allenati da allenatori del calibro di James Borrego, vice degli Spurs durante l’epoca
dominata da talenti come Emanuel Ginóbili e Tony Parker.
A novembre 2023 avrà luogo il prossimo Player Clinic Tour e presto saranno rese note le date per
i progetti estivi del 2024.
Le tappe del Player Clinic Tour di novembre 2023 sono:
• Novara – 8 novembre
• Milano – 9 novembre
• Torino – 10 novembre
• Genova – 12 novembre
• Piacenza – 13 novembre
• Reggio Emilia – 14 novembre
• Livorno – 15 novembre
I Player Clinic consistono in allenamenti della durata di 90’ e sono condotti da allenatori del
circuito NBA Basketball School. Grazie a loro vengono portati in Italia i valori NBA e quello che
chiamano NBA Way, ovvero una metodologia tipicamente americana di condurre le sessioni
tecniche che ha come elementi caratteristici la grande intensità, la dinamicità, il coinvolgimento e il
divertimento.
Informazioni e iscrizioni al link: www.nbabasketballschool.it
“Siamo onorati di far parte del programma NBA Basketball School”, ha dichiarato Fabrizio Corti,
Presidente e Amministratore Delegato di Sport and Fun Holidays Srl. “Con NBA condividiamo i
valori fondamentali alla base del progetto. Un grande Brand dietro al quale vi sono persone
altrettanto grandi e che hanno nella crescita dei giovani – non solamente come giocatori ma anche e
soprattutto come individui – la missione principale. Siamo davvero felici di condividere questo
progetto con le diverse società coinvolte, realtà con le quali abbiamo trovato immediatamente
affinità e sincera stima reciproca”.
Il programma della NBA Basketball School, che è stato progettato per sviluppare i giocatori e
fornire a genitori, allenatori e organizzazioni una migliore comprensione del processo di
miglioramento, è stato sviluppato dal dipartimento International Basketball Operations della NBA
in consultazione con attuali ed ex allenatori NBA, giocatori e specialisti dello sviluppo dei
giocatori. Dal 2017 sono state lanciate o annunciate NBA Basketball Schools in Argentina, Brasile,
Cina, Repubblica Dominicana, India, Italia, Kuwait, Lituania, Messico, Spagna, Emirati Arabi
Uniti, Portogallo, Grecia, Uruguay, Giordania e Svizzera.
Per maggiori informazioni sulla NBA Basketball School in Italia, visitare il sito
www.nbabasketballschool.it e Instagram (nbabasketballschool_italy).
SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA, INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO: 2 LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE
INCONTRO PUBBLICO CON IL COMITATO DI SOSTEGNO
DOMENICA 22 OTTOBRE ORE 16 A TORINO
(piazza CASTELLO angolo via GARIBALDI)
Nel nostro Paese c’è una grande emergenza che si chiama “lavoro”.
Dai dati OCSE emerge che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui il salario medio dei
lavoratori e delle lavoratrici, in questi anni, è diminuito (-2,9% rispetto al 1990). Oggi il 30%
dei lavoratori e delle lavoratrici (oltre 5 milioni di persone) guadagnano meno di 1.000 €
lordi al mese. 3 milioni di persone, pur lavorando, versano in condizioni di povertà.
Il nostro è anche il Paese dove chi lavora non ha neppure la certezza di tornare a casa:
dal 2018 si sono registrate oltre 1.000 morti l’anno sul lavoro (più di 3 morti al giorno).
Morti che sono dovute a sistemi di sicurezza inesistenti, insufficienti od obsoleti. Morti che
derivano da ritmi e condizioni di lavoro sempre più pesanti, che si accompagnano alla
precarizzazione del lavoro e alla catena infinita degli appalti.
Per frenare questa deriva, presentiamo due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP): la prima, per
approvare una legge che fissi un Salario Minimo legale pari a 10 € l’ora, agganciato in
automatico all’aumento del costo della vita ed il cui costo sia a carico del datore di lavoro;
la seconda, a favore dell’istituzione del reato di “omicidio sul lavoro” per frenare,
insieme a maggiori controlli e al protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici, la sequela
di morti sul lavoro, figlia della sete di profitto delle aziende, che sono state
progressivamente alleggerite delle loro responsabilità penali.
Non si tratta di una semplice petizione, come altri stanno facendo, ma di una iniziativa di
legge popolare, destinata a portare in Parlamento due esigenze vitali per i lavoratori e le
lavoratrici del nostro Paese.
A sostegno della nostra richiesta si è formato un Comitato di sostegno a livello nazionale,
di cui fanno parte, oltre alle forze che compongono Unione Popolare (Rifondazione
Comunista, Potere al Popolo, DEMa e ManifestA), organizzazioni sindacali come CUB e
USB, l’Area CGIL “Le radici del sindacato”, forze politiche come PCI e Sinistra
Anticapitalista, e numerose personalità, fra cui Vauro Senesi, Moni Ovadia, Emiliano
Brancaccio, Vittorio Agnoletto e molti altri.
Per spiegare le ragioni delle due proposte di legge il Comitato di Sostegno
formatosi a livello torinese terrà, DOMENICA 22 OTTOBRE ALLE 16, IN PIAZZA
CASTELLO ANGOLO VIA GARIBALDI un INCONTRO PUBBLICO APERTO, al quale
invitiamo a partecipare la cittadinanza.
In concomitanza con l’incontro sarà possibile sottoscrivere le due proposte di legge.
COMITATO TORINESE DI SOSTEGNO ALLE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE
PER IL SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA
PER L’INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO
A Mondovì, concerto delle “Officine Schwartz” , in occasione della mostra al “Museo della Ceramica”
Domenica 22 ottobre, ore 18
Mondovì (Cuneo)
L’accostamento è particolarmente suggestivo e in linea con l’arte espressa da entrambe le parti. Arte capace di affondare nelle radici di antiche scuole per prendere il volo verso spazi espressivi e immaginativi appartenenti al futuro più remoto. Musica alta e alta Ceramica. L’appuntamento è per domenica 22 ottobre, ore 18, presso la “Sala Ghislieri” dell’ex “Oratorio di Santa Croce” (via Francesco Gallo 3, Mondovì), con il concerto “Addio al 900” organizzato dalla “Fondazione CRC” e tenuto dalle “Officine Shwartz”, gruppo musicale “industrial – folk” (nato a Bergamo nel 1983 ad opera di Osvaldo Airoldi) autore di ritmiche assolutamente singolari spesso generate da strumenti metallici autocostruiti e dalle straordinarie sonorità, come il “tubicordo” e la “bisciarpa”. L’evento vuole rappresentare un omaggio a Pablo Picasso (1881-1973) e a Cesare Peverelli (1922-2000), artista-artigiano come i componenti delle “Officine Schwartz” e cultore di musica sperimentale, in occasione della mostra a loro dedicata “Cesare Peverelli. Ceramiche a Vallauris. Avec Pablo Picasso” ( di cui già s’è scritto), aperta presso il “Museo della Ceramica” di Mondovì ( in “Palazzo Fauzone di Germagnano”) fino al 5 novembre prossimo. L’ingresso al concerto è libero e gratuito, con registrazione consigliata sulla piattaforma “eventbrite”. Spiega Enzo Biffi Gentili, curatore della mostra al “Museo della Ceramica”: “Per celebrare il cinquantenario picassiano e l’artista Cesare Peverelli, si è scelto di invitare in concerto le ‘Officine Scwartz’, al di là del loro storico valore, per una doverosa esigenza di coerenza con il contesto urbano ed espositivo. Le ‘Officine Scwartz” sono infatti alte esponenti dell’‘Industrial Music’, che sovente si sono esibite in industrie esauste e aree dismesse: con la scomparsa di tutta la sua grande industria ceramica anche Mondovì è passata da una drammatica esperienza di questo tipo. Il concerto è intitolato ‘Addio al 900’, sia per la crisi dell’industria ‘pesante’, sia perché la mostra su Peverelli e Picasso, ed il suo catalogo, si concludono registrando proprio l’indebolimento o la caduta di alcuni miti ideologici e culturali del 900, dall’impegno filocomunista al picassismo”.
Le “Officine Shwartz” proporranno un secolo (il 900) di “sonorità acustiche”, elettroniche e “rumoristiche”, di stili colti, popolari e sperimentali. I loro strumenti vanno dal pianoforte a coda a strumenti autocostruiti a corde e a percussione, a metalli vari, campanine di vetro, drum e synth analogici anni ’70, per chiudere con una chitarra elettrica dagli effetti “inconsueti”. I “quadri sonori”, in buona parte inediti, andranno velocemente su e giù lungo il secolo, in Europa e oltre, soffermandosi su alcuni momenti della storia, della cultura e della quotidianità.
Ricordiamo ancora che la mostra “Cesare Peverelli. Ceramiche a Vallauris. Avec Pablo Picasso” nasce per valorizzare la collezione di 50 ceramiche inedite del milanese Peverelli, realizzate a Vallauris, località situata fra Cannes ed Antibes, e donate alla “Fondazione CRC” nell’ambito del progetto “Donare. Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo”, dall’imprenditore provenzal-piemontese Michel Ribero. Cogliendo poi l’occasione della ricorrenza del Cinquantenario dalla morte di Picasso, il curatore Enzo Biffi Gentili ha inteso proporre in mostra un accostamento fra le ceramiche di Peverelli ed una serie di litografie del “padre del cubismo”, anch’essere realizzate a Vallauris.
Per info: tel. 0174/330358 o iatmondovi@visitcuneese.it
g.m.
Nelle foto:
– Dettaglio della “bisciarpa” delle “Officine Schwartz”
– Osvaldo Airoldi, leader delle “Officine Shwartz”
– Ezio Raviola, vicepresidente della “Fondazione CRC” ed Enzo Biffi Gentili all’inaugurazione della mostra “Cesare Peverelli. Ceramiche a Vallauris. Avec Pablo Picasso”. Ph. Luca Privitera
Album fai da te… o quasi
CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60
Potrò sembrare ripetitivo, ma non si insiste mai abbastanza su due fattori sostanzialmente ricorrenti, quasi un “leitmotiv”, nella realtà delle bands di teenager del garage rock americano anni ‘60: il “management” autogestito e la precarietà delle condizioni di registrazione ed incisione per 45 giri ed album “in economia”. In particolare per la prima questione era fondamentale la capacità di individuare immediatamente uno stile musicale preciso, che mirasse a gusti specifici di un certo uditorio o di una certa fascia di età, soprattutto se si trattava di “teen clubs” o piuttosto palestre di “high school”. La band di cui trattiamo in questo articolo dovette subito individuare il “target” di pubblico da affrontare nei “gigs” e nelle esibizioni, anche in caso di “opening” per altri gruppi. L’ambito operativo erano le feste di “high school” dell’area di Chicago, il “management” era (manco a dirlo) autogestito e il “budget” a disposizione ridotto e calcolato con grande realismo. Il gruppo si chiamava “The Bachs”, si definì stabilmente tra primavera ed autunno 1965 e comprendeva: John Peterman (V, chit), Blake Allison (V, b), John Harrison (chit), Mike DeHaven (chit), John Babicz (batt). L’area di attività più intensa era a nord-ovest di Chicago, tra Crystal Lake, Barrington, Mundelein, Lake Forest, Northbrook, Des Plaines e la band seppe crearsi una vivace rete tra le feste di liceo, i “teen clubs” e le feste private, limitando al massimo spese e dispersione di denaro in “personale extra” di dubbia affidabilità; in particolare i “teen nightclubs” (specialmente Pink Panther e Midnight Hour) garantivano le entrate economiche migliori ed il repertorio era molto funzionale all’uditorio, con gran numero di cover di Beatles, Rolling Stones e Kinks. Tra 1967 e 1968 gli impegni non mancavano e i “gigs” avevano cadenza settimanale fissa il venerdì e sabato notte e non di rado “The Bachs” (sebbene mediamente nemmeno diciassettenni) erano “opening band” di The Amboy Dukes di Ted Nugent. A differenza di altri gruppi, “The Bachs” non erano particolarmente attratti dalle “Battles of the Bands” e preferivano mantenere il “giro” ben sedimentato nelle fasce d’età “teens”, dove erano considerati compagine di ottimo livello. Nel 1968 giunsero occasioni di incisioni in sala di registrazione, ma non ne scaturì il solito 45 giri isolato, bensì un intero album, sebbene condizionato dal difficile ambiente di presa di suono e dal “budget” ridotto: “Out of The Bachs” (Roto Recordings PR-1044). Si può davvero definire un “album fai da te”, per stessa ammissione dei musicisti, che successivamente lamentarono l’impossibilità di prendere “takes” successivi al primo e l’approssimativa esperienza dei tecnici del suono coinvolti (“crappy production”, sezione ritmica mal bilanciata). Ne scaturirono circa 150 copie (da distribuire tra amici e parenti e nella cerchia vicina…) e si può ben intuire come l’album sia ora diventato merce rarissima e trattato a peso d’oro tra gli appassionati di oggi. Gli stessi componenti della band ricordavano quell’album con una vena di malinconia, definendolo una sorta di “farewell to The Bachs” (addio ai The Bachs), in quanto già scorgevano chiaramente il destino della band, con l’incombere dell’entrata nei college, della chiamata in esercito e della necessità di lavori stabili per condizioni economiche familiari non felici; con l’estate del 1968 erano ormai maturi i tempi dello scioglimento, che si definì entro agosto.
Gian Marchisio
Sono milionario, anzi sul lastrico
Ai tempi del totocalcio, unico gioco a scommesse oltre al totip ed all’enalotto che però avevano meno sostenitori, i “tredici” erano attesi non soltanto da chi aveva giocato ma anche da chi sperava di scoprire chi fosse il vincitore.
Col passare degli anni e le modifiche intervenute non soltanto nella società ma anche nei regolamenti di gioco, il superenalotto ha sicuramente spodestato gli avversari ed ogni settimana ci si aspetta di vedere se il jackpot aumenterà o verrà finalmente vinto e da chi.
Non so voi ma io mi sono sempre domandato, pur non giocando, nel casso vincessi o ereditassi una somma simile cosa farei, come la impiegherei e come cambierebbe la mia vita; personalmente continuerei a condurre la vita attuale almeno fino alla pensione salvo, forse, permettermi un’auto più comoda, un monolocale dove lavorare senza interferire con le abitudini di casa e poco altro.
Quanti ne conosciamo anche solo per sentito dire che, invece, da milionari sono precipitati in miseria?
Ho cercato indietro nel tempo le vincite che hanno fatto notizia e vi sono notizie decisamente curiose. Andando al 1947 salta all’occhio la storia di Pietro Aleotti, trevisano, che vinse 64 milioni di lire ma non si accorse di aver realizzato un “12”. Fortunatamente, avendo indicato il suo nome sul retro della schedina (all’epoca era possibile) fu rintracciato e poté ricevere il premio.
Altre volte, invece, un montepremi record viene diviso fra così tanti vincitori da rendere il premio pari ad uno stipendio. E’ il caso del concorso n. 17 del 5 dicembre 1993, il cui montepremi raggiunse la cifra record di 34.470.967.370 lire; peccato che a realizzare il “13” furono 1.472 giocatori che intascarono, comunque, circa 12 milioni a testa, giusto il costo di una berlina.
Il rischio è in agguato quando la vincita è clamorosa e chi vince non è abituato a tali somme o non è pratico del mondo della finanza; in più occasioni qualche vincitore, mal consigliato o per aver voluto far di testa sua, ha investito fino all’ultimo centesimo in azioni, quindi un investimento ad alto rischio, ritrovandosi poi, per il lunedì nero di Wall Street nel 1987 o per lo scoppio della bolla tecnologica all’inizio di questo millennio, per la crisi finanziaria del 2008 o la pandemia di COVID-19 a vedere azzerati o quasi i propri investimenti.
Ma il rischio davvero maggiore è quello di sottovalutare la diminuzione della nostra vincita (o eredità) man mano che la erodiamo in cene e spese pazze.
Ricordate il film “Eccezzziunale veramente” in cui l’interista Franco (uno dei tre personaggi interpretati da Diego Abatatantuono) ritenendo di aver fatto “13” al totocalcio comincia a spendere in auto, hotel, videoregistratore, spese superflue, oltre a licenziarsi dal lavoro, salvo poi scoprire che la schedina era fasulla, sostituita dai suoi amici con una riportante i risultati a fine partite.
Ecco, ho conosciuto alcune persone che agivano nello stesso modo, anche con il TFR: cosa vuoi che siano diecimila euro? Ne ho vinti un milione. Poi era la volta di altri settantamila per l’auto desiderata da anni e così il capitale si avvicinava ai novecentomila… poi la casa, il gioiello alla compagna, le vacanze da sogno e alla fine la banca ti augura lunga vita, almeno quantane basta per rientrare dal rosso.
E’ nella natura umana, salvo rare eccezioni, non programmare a lungo termine perché meno gratificante, perché mentalmente faticoso, perché troppe sono le variabili coinvolte; si preferiscenavigare a vista salvo poi ritrovarsi sugli scogli o in secca.
La componente caratteriale di un individuo ha sicuramente una parte notevole in questo fenomeno, ma molto è dovuto anche agli insegnamenti ricevuti in famiglia, all’imprinting: spendere tutto quanto si guadagna espone senza dubbio al rischio di uscite impreviste, non affrontabili, o di dover rinunciare a qualche evento, anche conveniente, perché non lo si era calcolato.
L’Italia era, fino ad un paio di decenni fa, uno dei Paesi con la maggior propensione al risparmio; ora siamo tra i Paesi messi peggio, dove si chiedono prestiti per andare in ferie anziché rinunciare ad esse, dove non si compra l’auto più economica ma ci si indebita pur di averne una già di fascia medio-alta, complici le aziende che applicano uno sconto sul prezzo di acquisto se accendi un finanziamento a questo scopo.
Non stupisce, quindi, che persone anche con cultura elevata, abituate ad un tenore di vita agiato, trovandosi all’improvviso a disporre di ingenti somme di denaro modifichino il loro stile di vita, per il solo gusto di farlo e non certo per bisogno, per compiacere il proprio ego, per sfoggiare uno stile di vita che non appartiene loro, trovandosi presto o tardi (solitamente presto) a possedere meno di quanto avessero prima di diventare ricchi.
La differenza tra i ricchi e gli arricchiti è sotto gli occhi di tutti: se volete recitare un ruolo che non vi appartiene oltre a dimenticare il copione rischiate di ricevere fischi anziché applausi; posso assicurarvi che diventare ricchi e poi tornare poveri è molto peggio che essere rimasti poveri.
Sergio Motta