ilTorinese

Merlo: No agli ‘opposti estremismi’

Il Centro sempre più indispensabile per rafforzare la democrazia.
“La logica degli ‘opposti estremismi’ non può diventare la regola normale che disciplina il
confronto politico nel nostro paese. Una deriva che la politica italiana ha già tristemente
conosciuto e sperimentato nel passato e che sicuramente non contribuisce a rilanciare e a
consolidare la qualità della nostra democrazia.
Se da un lato la nuova segreteria del Pd ha radicalizzato il profilo di quel partito con una
impostazione chiaramente massimalista ed estremista, sull’altro versante – al di là del
comportamento politico corretto e trasparente del Premier Meloni – la destra è sempre più
speculare al comportamento della sinistra.
E di fronte ad un quadro del genere diventa sempre urgente, nonchè necessario ed
indispensabile, una forza di Centro che sia in grado di declinare una vera e credibile ‘politica di
Centro’ capace di battere quella radicalizzazione del conflitto politico inutile e dannosa per l’intero
paese.
Una forza di Centro che non si limiti a dirimere le controversie tra gli ‘opposti estremismi’ ma che,
ripercorrendo le migliori stagioni della politica italiana, sia capace di reintrodurre una credibile
cultura di governo da un lato e un corretto e democratico confronto democratico dall’altro. Non è
pensabile, oggi, di fronte ai mille problemi della società contemporanea, riproporre quella triste e
decadente conflittualità tra una sinistra sempre più estremista e una destra fortemente
massimalista. Senza un Centro forte e qualificato va in crisi la stessa democrazia italiana”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Popolari in rete.

In Polonia 8 azzurrini sul podio in Coppa Europa Speed giovanile

En plein di successi sulle vie maschili
La ‘Giovane Italia’ vince 4 ori, 2 argenti e 2 bronzi
 ​A Tarnow la Domenica delle Palme laurea campioni nella velocità dell’Arrampicata Sportiva 3 azzurri emiliani ed una veronese: Marco Rontini negli under 20, Sofia Milani e Ludovico Borghi negli under 18 e Francesco Ponzinibio negli U16. Nelle categorie Youth, Italia anche due volte nelle piazze d’onore, e due volte sul gradino più basso del podio.
Roma, 2 aprile 2023 – La Nazionale giovanile Fasi a Tarnów in Polonia regala spettacolo e medaglie ai nostri colori. Sono italiane 8 delle 18 possibili. En plein in campo maschile con tre vittorie su tre nelle tre diverse categorie. Nelle run dei Junior U20 è il 18enne faentino Marco Rontini a conquistare l’oro per soli 6 centesimi meglio del coetaneo ucraino Denys Mozolevych. Quindi nello sprint tutto azzurro per il bronzo a spuntarla è il modenese Francesco Govoni. Tra gli under 18 l’inno di Mameli suona altre due volte. Il doppio sorriso azzurro arriva in campo femminile sul podio con l’oro della veronese Sofia Milani e il bronzo della sedicenne romagnola Alice Strocchi.
L’altra via dorata azzurra è quella percorsa nella stessa categoria maschile dal fulmineo 16enne Ludovico Borghi, vittorioso con un ottimo 6’04 nel testa a testa in finale opposto allo spagnolo Fernadez. Sfiorato il podio nella stessa categoria Youth A da un altro italiano, suo compagno di squadra, il 15enne bolognese Samuele Graziani, battuto per soli 12 centesimi dal tedesco Umlauf. Altra medaglia ed altra emiliana sul podio: è la felsinea Eva Mengoli che conquista un argento per la FASI nella velocità under 16, quella stessa categoria, Youth B, in cui, in campo maschile, l’Italia domina il pomeriggio polacco con l’oro del campione del mondo Under 16, il 15enne carpigiano Francesco Ponzinibio e l’argento del promettentissimo compagno Alessandro Trezzi. Immensa la soddisfazione e l’ orgoglio espressi al termine delle gare dai vertici federali, in primis dal presidente Davide Battistella, così come dai tecnici e capidelegazione federali presenti in Polonia. Perchè nella domenica che anticipa la Pasqua, le tre Palme dei migliori sprinter sui podi maschili sono state tutte italiane e anche in campo femminile le nostre giovanissime speed-climbers rappresentano in chiave olimpica delle enormi speranze. Insomma una Nazionale giovanile Fasi con altissime ambizioni.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Niccolò Ammaniti “La vita intima” -Einaudi- euro 19,00

Ben venga il ritorno alla narrativa di Niccolò Ammaniti che a 7 anni dall’ultimo suo libro “Anna” e l’immersione in sceneggiature e regie per cinema e Tv (complice anche l’isolamento imposto dal Covid) ora ha scritto questo romanzo volato immediatamente in cima alle classifiche dei libri più gettonati.

Protagonista è la splendida 40enne Maria Cristina Palma -acclamata da un sondaggio niente meno che come la donna più bella del mondo- è al secondo matrimonio con il Presidente del Consiglio Italiano, Domenico Mascagni con il quale ha messo al mondo Irene che ha 10 anni.

La sua è un vita costantemente in vetrina ed ha i contorni della perfezione: avvenenza, ricchezza, prestigio e l’attico da sogno a due passi da Piazza Navona, nel cuore di Roma.

Poi a incrinare la sua apparente stabilità ecco l’incontro fortuito con un amico di gioventù, Nicola Sarti, che ha conservato un video decisamente hard in cui lui e Maria Cristina 20enni, erano stati ripresi con dovizia di particolari in un amplesso bollente.

E’ l’inizio di un incubo che fa da traccia a questa sorta di thriller emotivo in cui la corazza che proteggeva Maria Cristina inizia a sfaldarsi. Ammaniti, con una sottigliezza incredibile, ci conduce nei pensieri di questa donna la cui vita rischia di franare nello scandalo, con ripercussioni devastanti sulla carriera del marito e sulla politica nazionale.

La sua patinata e perfetta immagine pubblica entra in rotta di collisione con la sua vita intima, viene messo in discussione tutto il suo mondo, anche affettivo, con un susseguirsi di colpi di scena che tengono alta la tensione per tutto il romanzo.

Una sorta di revenge porn che conduce la penna di Ammaniti nel piccolo inferno personale della protagonista, l’occasione per fare i conti con bilanci anche scomodi.

Maria Cristina è passata attraverso una serie di tragedie, di quelle che lasciano il segno e che hanno affossato in modo ciclico la sua esistenza. Un’ infanzia sfregiata dall’abbandono del padre, la morte prematura della madre, il trasferimento dalla tenuta di famiglia in Maremma a Roma sotto la tutela dei nonni, la misteriosa morte in mare del fratello Alessio quando lei aveva 20 anni (sepolto in uno strepitoso cimitero a bordo acqua).

Poi una carriera da atleta e modella, il primo matrimonio con lo scrittore Andrea Cerri, angosciato e in crisi di ispirazione; fino a quando i suoi tormenti non finiscono bruciati nel rogo dell’incidente d’auto che lo carbonizza e lascia sul corpo di Maria Cristina cicatrici da ustioni a ricordarle per sempre la tragedia.

Una escalation di disgrazie e la stampa malevola l’aveva ribattezzata Maria Tristina; poi il secondo matrimonio con l’avvocato di grande successo che si butta in politica e diventa Premier. Sembra che Maria Cristina abbia così una seconda chance, anche se è più che altro una moglie –trofeo, con scarsa autostima e un marito assorbito nel suo ruolo, distante quanto basta per farla sentire vuota e sola.

Ammaniti è superlativo nell’immedesimarsi nell’universo femminile, in una donna esposta mediaticamente e sempre in affanno per restare giovane, perfetta, iconica e con il difficile ruolo di first lady. A curare la sua immagine pubblica (dicendole come vestirsi, truccarsi, comportarsi) è un guru dei social, abile stratega che ha creato l’immagine della donna perfetta…ma che fatica per Maria Cristina. A incasinare tanta apparente sicurezza ecco allora il passato che ritorna e la costringe a reagire….e vedrete come.

 

Honorée Fanonne Jeffers “I canti d’amore di Wood Place” -Guanda- euro 22,00

E’ monumentale e bellissimo il primo romanzo della poetessa 55enne afroamericana Honorée Fannone Jeffers, autrice di 5 raccolte poetiche. Ora pubblica “I canti d’amore di Wood Place” dalla lunga gestazione; 10 anni per la stesura, un anno e mezzo per l’editing.

La storia spazia tra i primi decenni del Settecento e la fine del XX secolo.

Da un lato è il racconto della formazione di Ailey Pearl Garfield, nata alla fine degli anni Sessanta del Novecento in una famiglia dell’élite afroamericana. Dottoranda in Storia impegnata in un’ambiziosa tesi, narra anche la sua personalissima storia di formazione, l’educazione sentimentale e soprattutto il trauma degli abusi sessuali subiti in famiglia. Ci sono i suoi buchi neri, ma anche grandi sogni ed ambizioni.

Il romanzo racchiude anche la storia degli antenati di Ailey che, aiutata dall’adorato zio Root, ripercorre all’indietro il suo albero genealogico, in Georgia, a Chicasetta dove i suoi lontani parenti arrivarono in catene come schiavi.

Un’ampia saga generazionale che ripercorre le pagine del colonialismo britannico dal 1773, la diaspora afro-amerindiana, le barbarie della discriminazione. Chicasetta è un nome fittizio e sta ad indicare un villaggio rurale nel cuore della Georgia che un tempo era la terra dei nativi Creek (che vennero spazzati via) poi la piantagione di Wood Place negli anni spietati dello schiavismo.

Il romanzo è giocato sull’alternanza tra capitoli ambientati nel presente e altri che invece rendono voce agli antenati, i cui canti restano eco lontane nelle sepolture dimenticate e nella testa di Ailey.

Su di lei e le donne della famiglia aleggia un segreto terribile. Sono tre sorelle: la maggiore Lydia finirà per soccombere alle droghe, la seconda Coco lascerà la Georgia per inseguire la sua vera identità sessuale, mentre Ailey è quella che resta, profondamente radicata alle sue origini

Abbandona gli studi di medicina e guidata dallo zio intraprende un viaggio anche doloroso nel passato della sua famiglia, che è un incrocio di nativi americani, neri schiavi, neri liberati, padroni bianchi e bianchi miserevoli. Impara ad accettare il suo retaggio che è intriso anche di oppressione e resistenza, schiavitù e aneliti d’indipendenza, tanta crudeltà ma anche grandi esempi di coraggio. Di fatto sono le tappe della storia americana.

Ailey si dedica anima e corpo alla sua tesi di dottorato sul riscatto di due schiave georgiane (Adeline Ruth Hutchinson Routledge e Judith Naomi Hutchinson) fuggite da Wood Place nel 1859 e poi fondatrici del Routledge College, un Istituto femminile per l’istruzione delle giovani ragazze nere.

 

Michael McDowell “Blackwather. La Piena” -Neri Pozza Beat- euro 9,90

La riscoperta e pubblicazione dell’opera “Blackwather” di Michael McDowell (uno dei grandi sceneggiatori di Hollywood, morto nel 1999) è curiosa ed annoverabile tra quei colpi di genio che fanno venire alla luce libri- tesori nascosti. E’ stato un piccolo editore francese di grande qualità che un anno fa ha deciso di tradurre dall’americano, in sei volumi, l’opera che McDowell aveva scritto nel 1983. Ed è stato un immediato e strepitoso successo in Francia.

Definire l’opera non è facile, ognuno la leggerà a modo suo, possiamo provare a lanciare qualche idea: romanzo gotico, fantastico sudista, saga familiare fantasy….

Blackwather è il nome del fiume che attraversa la cittadina Perdido in Alalabama, profondo sud degli Stati Uniti d’America. La saga prende l’avvio nel 1919 quando il fiume straripa e provoca una devastante alluvione che tutto sommerge fino a cancellare quasi completamente la cittadina e i suoi abitanti.

A solcare le acque del fiume -limaccioso e pieno di ratti- che ha affogato la vita di Perdido, è una barca a remi guidata da Ray, lavorante di colore alle dipendenze di Oscar Caskey, erede di una delle famiglie più importanti della città. Remando tra le case sommerse e un silenzio di tomba vanno alla ricerca di superstiti.

Quando intravedono alla finestra dell’hotel cittadino una donna, il primo istinto di Ray, superstizioso e memorie delle leggende sinistre che circolano sulle creature di fiume (metà donne e metà mangiatrici di carne umana) è quello di allontanarsi velocemente. Invece Oscar gli ordina di avvicinare la barca e salvare quella misteriosa fanciulla dai capelli rossi.

Dice di chiamarsi Elinor, una maestra che ha perso tutto, documenti compresi, nell’alluvione.

E’ solo l’inizio di accadimenti che danno vita a tutta la saga.

I cittadini superstiti si divideranno in due fazioni: quelli che adorano Elinor e quelli che invece la odiano.

La fanciulla è sicuramente particolare: pallidissima, si bagna nel fiume al chiaro di luna ed è capace di far crescere dall’acqua querce mai viste prima. Non mangia quasi nulla, ma quando un bimbo di colore perde la vita risucchiato dai vortici del fiume, lei riappare pasciuta e di nuovo con le gote rosse.

Chi è Elinor? Misteriosa e imperscrutabile…. Lo scopriremo leggendo i successivi 5 volumi che concluderanno la vicenda nel 1958.

 

Cristiano Bussola “Una fetta di sorriso” -Paola Caramella Editrice- euro 18,00

Una biografia costruita intorno alle testimonianze di oltre 40 intervistati – tra comici, operatori, truccatrice, e tutti quelli che fecero un tratto di strada professionale con lui, dai più famosi ai più sconosciuti- che ricordano un personaggio epico. E’ Renzo Villa, colui che negli anni 70 inventò e creò la Tv commerciale italiana.

La storia di un sogno al limite dell’azzardo, perseguito con passione, lungimiranza e grandi doti manageriali; dietro questa magia fatta di duro lavoro, tenacia e un pizzico di fortuna, c’era Renzo Villa, nato nel 1941 a Luino.

Dopo la terza media inizia a lavorare: mansioni umili come il lavapiatti e le più disparate, dal radiotecnico all’assicuratore. Però ha un sogno grande come una casa, vuole cantare e recitare; ma a Roma scopre ben presto di non avere le doti necessarie per emergere.

Torna a casa e diventa dipendente del Dazio, ma questo lavoro gli va stretto e resta quel sogno irrealizzato. Allora decide di creare dal nulla il suo palcoscenico, una sua televisione.

Sostenuto dall’imprenditore Giuseppe Mancini che finanzia l’impresa, insieme a Enzo Tortora, dal 1975-76, anima la prima televisione via etere d’Italia, TeleAltoMilanese, ed è anche l’avvio di un sodalizio che reggerà nel tempo, tra glorie e disfatte.

Insieme a Tortora, a Legnano, nel 1977, fonda Antenna 3 Lombardia ed il clamoroso successo è dietro l’angolo.

Inventore e conduttore del fortunato programma in diretta per 4 ore “Il Bingo”, un tombolone musicale a premi rivolto alle famiglie, che gli fruttò l’ambito premio Telegatto come quarto conduttore (dopo Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Corrado). Di lì in poi una messe di idee brillanti, innovative e successi via uno sotto un altro.

Inoltre fu un incredibile talent scout con un intuito eccezionale nello scovare artisti sconosciuti ma dalle potenzialità enormi; è lui che scoprì talenti che oggi sono famosissimi come Massimo Boldi.

Dalle testimonianze raccolte da Cristiano Bussola emerge a tutto tondo la statura di un grande uomo dalle grandi capacità manageriali e genialità da inventore.

A detta di tutti quelli che hanno lavorato lui, era un uomo sensibile, un capo amico e carismatico che lasciava libertà di espressione, attento alle esigenze e alle vite dei suoi collaboratori, rispettoso e sempre disponibile. Insomma una grande uomo anche umanamente parlando, un puro e un sognatore che concretizzava i suoi sogni, capace di veleggiare attraverso le difficoltà. Morto prematuramente, stroncato nel 2010 da un tumore, ma sulla breccia fino all’ultimo, fino a quando le forze glielo hanno consentito, in tv e a disposizione del suo amato pubblico.

Il giornalista Cristiano Bussola, nato nel 1967 ad Alessandria, era un bambino all’epoca in cui Renzo Villa spopolava sul piccolo schermo; ne seguiva le trasmissioni e si appassionava a sua volta, tanto che i primi passi professionali li ha fatti proprio nelle emittenti private.

Bussola, è un giornalista di razza e questo libro costruito in modo magistrale, scorrevole come un romanzo, ma documentatissimo, ne è la prova.

Ha iniziato la sua avventura professionale come giornalista televisivo e collaboratore di periodici, ha costruito un carriera come responsabile dei servizi giornalistici e conduttore di tg e programmi di approfondimento politico e di attualità.

Una passione per la politica che l’ha condotto ad essere portavoce del presidente della Giunta Regionale piemontese e poi Vicepresidente della Commissione Cultura della Regione Piemonte, ed oggi è il direttore del quotidiano online “Il Torinese” da lui fondato.

Se poi volete fare un salto indietro nella memoria e rivedere la storia di Antenna 3 raccontata da chi c’era e l’ha vissuta, è bellissimo il docufilm che potete trovare a https.//viaperbusto15.it. Una full immersion negli anni gloriosi dell’emittente con filmati dell’epoca e spezzoni di programmi animati da grandi personaggi.

 

Quando l’ambiente si disegna a matita

Lunedì 3 aprile 2023 alle 16 nella sala conferenze dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14/G a Torino) verrà presentata la mostra “L’ambiente a matita. Ognuno di noi può contribuire a disegnare l’ambiente di cui abbiamo bisogno”.

La mostra, promossa dal Consiglio regionale e realizzata dal Sermig, è composta da 21 pannelli espositivi che propongono, attraverso le splendide illustrazioni di Gian Piero Ferrari, tanti modi diversi ma semplici per riflettere su come tutelare l’ambiente naturale in cui viviamo: dall’uso dell’acqua del rubinetto alla raccolta differenziata dei rifiuti, fino ai reati ecologici, alla siccità, ai pannelli solari…

La mostra rimarrà a disposizione del pubblico nelle vetrine dell’Urp fino al 19 maggio 2023.

 

Interventi:

Saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale

Renato Bonomo, rivista mensile del Sermig “Nuovo Progetto”

Carlo e Manuele Degiacomi, Ecofficina srl

Gian Piero Ferrari, illustratore grafico

Paura in tangenziale, auto contro il guardrail Conducente ferito

Sulla tangenziale di Torino nella serata di ieri a Moncalieri, in direzione  sud Savona-Piacenza una  Ford è sbandata e si è schiantata contro il guardrail all’ingresso del raccordo di corso Unità d’Italia. L’uomo al volante  è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. È stato trasportato in ambulanza al Cto. Sul posto la polizia stradale.

Controllo del vicinato, serata a San Mauro

San Mauro Torinese è stato il terzo centro del Piemonte ad introdurre il sistema del Controllo del Vicinato – dopo Casorzo e Ponzano Monferrato – ed il primo nella Città Metropolitana di Torino.

La scorsa settimana  si è tenuta una partecipata serata nell’aula consigliare su quello che il Controllo del Vicinato può essere di supporto per i commercianti.

Sono intervenuti il presidente nazionale Acdv-Associazione Controllo del Vicinato, Ferdinando Raffero, che con l’illustrazione di numerose slides ha affrontato la tematica, il comandante della polizia locale Carlo Delfini, il referente comunicazione Acdv, Diego Innocenti ed il consiglieri Acdv Claudio Capone e Mauro Zucca, oltre al sindaco di San Mauro Torinese, Giulia Guazzora

Il 5 aprile a Chivasso la staffetta della Peace Run

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È previsto per mercoledì 5 aprile, alle ore 10, nel Parco del Bricel
di Chivasso l’arrivo della staffetta internazionale della Peace Run, l’iniziativa podistica
dell’Associazione Sri Chinmoy Oneness Home Peace Run, con sede a New York, fondata
nel 1987 da Sri Chinmoy, – ambasciatore di pace, atleta, poeta, artista, musicista,
scomparso nel 2007, che ha dedicato la sua vita ad ispirare le persone a trovare la pace
dentro se stesse, per poi diffonderla all’esterno.
La tappa europea di quest’anno è partita dal Portogallo, attraverserà diverse nazioni
europee concludendosi in settembre in Latvia, Estonia e Lituania per promuovere la
cultura della pace e della fratellanza tra i popoli. Ad oggi ha attraversato più di 150 nazioni
in tutti i continenti ed incontrato più di 7 milioni di partecipanti.
La staffetta è composta da un team di corridori provenienti da diverse nazioni, e porta con
sé una fiaccola di tipo olimpico, simbolo della comune aspirazione alla Pace, che viene
consegnata ai membri delle comunità locali. Autorità, associazioni e scolaresche
accoglieranno la Peace Run 2023, condivideranno il messaggio di pace con il motto “La
pace inizia da me – Peace begins with me” celebrando contestualmente anche la giornata
internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace indetta dall’Onu per il 6 aprile.
Peace Run ha ricevuto nel corso degli anni il sostegno di numerosi luminari tra i quali
citiamo di recente Papa Francesco, e tra i grandi della storia Nelson Mandela, Madre
Teresa di Calcutta, Michail Gorbačëv, Papa Giovanni Paolo II, il presidente della
conferenza generale dell’Unesco David Hepburn, personaggi dello sport e tanti altri.
A Chivasso, è previsto il prezioso coinvolgimento dell’associazionismo locale attraverso
attività di accompagnamento, animazione e sorveglianza dell’iniziativa.
La fiaccola infatti, lungo il percorso, viene consegnata ai membri delle comunità locali, dai
cittadini alle personalità di rilievo del mondo delle istituzioni, cultura e sport, ma una
particolare attenzione è rivolta a bambini e studenti, ai quali sono riservati percorsi
specifici sul tema della Pace (in Piemonte, quest’anno, la Peace Run ha collaborato con
l’USR). La fiaccola viene passata di mano in mano per condividere un’esperienza di unità
e fratellanza, affinché ognuno possa sentirsi parte di una “unica famiglia mondiale” che si
estende oltre i confini geografici, culturali e sociali.
“La Città di Chivasso – ha commentato il sindaco Claudio Castello – è onorata di
accogliere la staffetta internazionale della Peace Run e di consacrare ai valori della pace,
dell’amore e della fratellanza uno degli scenari ambientali più belli del territorio, a
conferma che in natura l’armonia è la regola, e la guerra è una contraddizione. Specie in

questa fase storica di drammatiche tensioni internazionali promuovere la cultura della
pace è un dovere che va seguito con vigore”.
“Un grande evento che ha portato la fiaccola della pace in moltissimi Paesi del mondo,
dall’Australia agli Stati Uniti, dall’Asia all’Africa – ha spiegato l’assessore comunale alla
Cultura e allo Sport Gianluca Vitale -, passando per quasi tutti i Paesi europei da nord a
sud dell’Europa, accolta anche dal papa, il 5 aprile farà una tappa straordinaria nella
nostra città. Cogliendo l’occasione del suo passaggio a Torino siamo riusciti con gli
organizzatori a portarla a Chivasso. Un evento sportivo senza precedenti che coniuga lo
sport con la promozione della pace. Sono orgoglioso e felice, come assessore alla cultura,
allo sport e all’istruzione che ciò possa accadere a Chivasso coinvolgendo i nostri studenti
e tutta la città in un messaggio meraviglioso – ha concluso Vitale – che lo sport può e deve
essere anche un potente strumento di promozione della cultura della pace”.
Per l’assessore comunale all’Ambiente Fabrizio Debernardi: “Il passaggio della fiaccola di
Peace Run a Chivasso è un’ottima occasione per riflettere quanto sia importante coltivare
la pace. Se poi uniamo questo gesto al bello della natura che ci circonda, siamo tutti più
portati ad entrare in sintonia con il creato e i nostri simili. La pace va coltivata innanzitutto
dentro di noi, per poterla poi ottenere anche altrove.”
Nella stessa giornata, il fiume Po sarà denominato fiume di Pace, ovvero Luogo dedicato
alla Pace, aderendo così agli altri simboli permanenti di ispirazione per la pace “Sri
Chinmoy Peace-Blossom” che includono luoghi di incantevole bellezza ed ispirazione,
meraviglie della natura e siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco in più di cento nazioni.
Luoghi che contribuiscono a far fiorire la pace nei cuori e nelle vite di milioni di persone in
tutto il mondo e ci ricordano la comune ricerca della pace. Il tratto del fiume Po che bagna
Chivasso fa anche parte delle risorse dei luoghi Mab Po collina dell’Unesco, un vanto per il
patrimonio ambientale del territorio piemontese.
Al Parco del Bricel sarà piantumato un acero campestre dedicato alla Pace e sarà messa
in posa una targa per ricordare che pace e natura fanno parte della stessa famiglia e che
entrambe hanno bisogno del contributo di ognuno di noi per poter crescere ed espandersi.
L’associazione “Amici del Po – Chivasso” sensibilizzerà gli alunni sull’importanza del fiume
e dell’acqua.
La cultura della Pace viene intesa non tanto come mera assenza di conflitti, siano essi tra
singoli o individui, ma come una “presenza di pace” da costruire attivamente, una cultura
che per sua natura non può che fiorire a partire dal singolo individuo, dalla mente e dal
cuore di ognuno di noi, come ci ricorda il fondatore della staffetta, Sri Chinmoy: “Pace non
significa assenza di guerra, pace significa presenza di armonia, amore, soddisfazione e
unità. Pace significa un flusso di amore nella famiglia umana”.

L’Ecosistema “NODES-Nord Ovest Digitale E Sostenibile”: dal Pnrr 110 milioni per il territorio

Ricadute su Piemonte, Valle d’Aosta, sulle province di Como, Varese e Pavia e sulle regioni del Sud del Paese. Il piano presentato al castello del Valentino 

Al via i “bandi a cascata” per le aziende a favore della crescita sostenibile e inclusiva dai territori di riferimento

 

Il progetto “NODES-Nord Ovest Digitale E Sostenibile”, selezionato dal Ministero dell’Università nell’ambito degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato presentato presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino. Alla conferenza stampa erano presenti il Presidente del consorzio NODES e Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il Direttore Generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del MUR Fabrizio Cobis, l’Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese Andrea Tronzano e il Segretario Generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino.

L’ammontare complessivo del finanziamento di NODES è di 110 milioni di euro, che porteranno ricadute sul territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e sulle province più occidentali della Lombardia (Como, Varese e Pavia); 15 milioni di euro saranno dedicati ad attività di ricerca e bandi a cascata a favore delle regioni del Sud del Paese.Si tratta di uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazioneche il Ministero ha individuato al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione (digitale ed ecologica).

Il soggetto attuatore – cosiddetto Hub – cui spetta la gestione e il monitoraggio dei risultati e dell’impatto, è la società NODES Scarl, costituita a tale scopo da tutte università pubbliche del territorio: Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Pavia e Università della Valle D’Aosta.

I soggetti realizzatori sono denominati Spoke e sono coordinati dalle stesse Università che hanno costituito l’Hub, unitamente all’Università di Scienze Gastronomiche. L’iniziativa nel suo complesso vede il coinvolgimento di 24 partner pubblici e privati.

L’obiettivo ambizioso del progetto, che si concluderà in tre anni, è la creazione di filiere di ricerca e industriali in sette ambiti legati alla vocazione imprenditoriale del nostro territorio: Industria 4.0 per la mobilità sostenibile e l’aerospazio, Sostenibilità industriale e green technologies, Industria del turismo e cultura, Montagna digitale e sostenibile, Industria della Salute e silver economy, Agroindustria primaria e secondaria.

 

Il progetto si propone di sostenere l’innovazione su traiettorie tecnologiche a elevato potenziale per sviluppare da un lato nuovi prodotti e processi nelle PMI esistenti, stimolando processi di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico e aumentandone la competitività anche a livello internazionale e dall’altro di favorire la nascita di start-up e spin-off «Deep Tech» negli ambiti individuati, attraendo risorse economiche aggiuntive da fondi di Venture Capital. Per attuare questa collaborazione, si studieranno percorsi e strumenti di innovazione collaborativi tra start-up, PMI, grandi imprese e mondo della ricerca, che siano scalabili e replicabili anche a PNRR concluso.

Il progetto NODES è iniziato il 1° ottobre 2022 con l’avvio delle attività di ricerca e di progettazione delle azioni di trasferimento tecnologico, accelerazione e formazione per le imprese e nuovi talenti.

Da subito sono partiti i lavori di definizione delle traiettorie di sviluppo industriale sui sette ambiti sulle quali l’Ecosistema intende stimolare e supportare percorsi di innovazione in grado di aumentare la competitività del territorio. Un importante contributo nella definizione è già stato raccolto dal coinvolgimento degli stakeholder territoriali rappresentati dell’industria, finanza privata, pubblica amministrazione locale e società civile.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare gli strumenti di finanziamento e lanciare le attività che verranno realizzate per il territorio su ciascuno dei sette ambiti del progetto.

Sono 35.5 milioni di euro i primi fondi dedicati ai bandi a cascata per le imprese per sostenere le loro attività di ricerca e innovazione:

  • 25.3 milioni di euro sono i fondi per progetti di ricerca e sviluppo, presentati dalle imprese – anche in collaborazione – del territorio Nord-Ovest e in parte dalle imprese del Mezzogiorno.
  • 10.2 milioni di euro i fondi per facilitare accesso delle start-up e PMI a servizi di supporto rivolti a promuovere investimenti strategici in attività di innovazione di prodotti, servizi e/o processi e ad accelerare lo sviluppo delle imprese innovative

I bandi a cascata per le imprese saranno emanati dagli Spoke, gli Atenei pubblici del territorio di NODES, con una collaborazione istituzionale con Unioncamere Piemonte rivolta ad aumentare la competitività delle imprese. In virtù della piattaforma a livello nazionale webtelemaco.infocamere.it utilizzata dal mondo delle imprese, Unioncamere Piemonte supporterà la gestione ottimale dei bandi.

A questi fondi si aggiungono 5.8 milioni di euro per sostenere progetti di “Proof of Concept” (PoC) proposti da ricercatori che intendono valorizzare i risultati della propria ricerca verso lo sfruttamento commerciale, favorendone il trasferimento alle imprese e la costituzione di nuove realtà imprenditoriali e più di 2 milioni di euro per formare nuovi talenti attraverso il Dottorato di ricerca in ottica «industriale» con percorsi di inserimento nel mondo produttivo.

La Direttrice Generale di NODES, Chiara L. G. Ferroniha chiarito come questi bandi potranno innescare un effetto leva che sia in grado di ampliare il raggio d’azione del PNRR, generando nuove opportunità di finanziamento e moltiplicando gli investimenti. Il Direttore invita le imprese e il pubblico più ampio a visitare il sito dell’Ecosistema – ecs-nodes.eu – per conoscere la ricca offerta di percorsi di formazione per up-skilling e re-skilling del personale impiegato, l’ampia attività di animazione e dialogo con le imprese, ed i tanti percorsi di open innovation per le imprese che vedranno il coinvolgimento di studenti e start-up.

Saranno molti gli appuntamenti sul territorio per incontrare i partner dell’Ecosistema ed entrare nel vivo delle attività, qui i primi appuntamenti:

  • Martedì 4 aprile a Novara, presso l’Aula Magna del Campus “Perrone” dell’Università Piemonte Orientale, alle ore 10.30, presentazione dei bandi e delle attività nell’ambito dell’Industria della Salute e della silver economy (Spoke 5).
  • Mercoledì 12 aprile a Pollenzo, presso l’Università di Scienze Gastronomiche, alle ore 14.30, presentazione dei bandi e delle attività legate al settore dell’Agroindustria secondaria (Spoke 7).
  • Giovedì 13 aprile a Torino, presso l’Auditorium Aldo Moro dell’Università degli Studi di Torino, alle ore 17.00, presentazione dei bandi e delle attività nell’ambito Green Technologies e industria sostenibile (Spoke 2).
  • Lunedì 17 aprile ad Aosta, presso l’Università Della Valle d’Aosta, alle ore 15.30, presentazione dei bandi e delle attività nell’ambito Montagna digitale e sostenibile (Spoke 4).
  • Martedì 18 aprile a Torino, presso l’Auditorium dell’Energy Center del Politecnico di Torino, alle ore 17.00, presentazione dei bandi e delle attività nel settore Aerospazio e Mobilità Sostenibile(Spoke 1).
  • Mercoledì 19 aprile a Pavia, presso l’Università degli Studi di Pavia, alle ore 17.00, presentazione dei bandi e delle attività nell’ambito dell’Agroindustria primaria (Spoke 6).
  • Giovedì 20 aprile a Biella, presso la sede di Città Studi, alle ore 14.30, presentazione dei bandi e delle attività nell’ambito Industria del Turismo e Cultura (Spoke 3).

Il Presidente di NODES e Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco commenta: “L’ecosistema NODES ha tutti i presupposti per portare avanti la sua missione di innovazione delle nostre PMI e di nascita di start up nel modo migliore: grazie al grande lavoro in fase di presentazione della proposta, siamo riusciti a farci assegnare un finanziamento molto ingente, che ci permetterà di realizzare iniziative che avranno una ricaduta importante sulla società promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali. Siamo consapevoli che si tratta di un’opportunità unica che non deve essere sprecata, e i nostri sforzi andranno tutti nella direzione di massimizzarne i risultati”.

 

“Siamo felici che le Università e i partner del progetto Nodes abbiano voluto coinvolgere il sistema camerale in questo progetto: l’obiettivo principale dell’iniziativa coincide con un’attività ‘core’ delle Camere di commercio, ovvero potenziare il trasferimento tecnologico verso le imprese, in particolare nei confronti delle MPMI. Tra le attività di particolare interesse per le aziende figurano sicuramente i cosiddetti ‘bandi a cascata’, ossia contributi a fondo perduto tesi allo sviluppo di progetti d’investimento in digitalizzazione e innovazione. Il sistema camerale, anche in questo caso, è pronto a fare la sua parte sia facilitando la promozione verso le imprese sia supportando gli atenei nella gestione della fase di aiuti alle aziende”, aggiunge il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

“Per il Politecnico di Torino l’ecosistema NODES è centrale per le attività di ricerca, trasferimento della conoscenza alle aziende e anche formazione. La space economy e la mobilità sostenibile, tematiche dello Spoke 1 che coordiniamo, sono due degli ambiti che per tradizione industriale e vocazione sono più vicini al tessuto industriale piemontese e alle competenze che già possiede storicamente. Per questo riteniamo che le azioni di trasferimento tecnologico, di riconversione e di sviluppo di nuove competenze e nuove figure professionali altamente specializzate saranno particolarmente efficaci e produrranno rapidamente ricadute importanti in tutto il Paese” – dichiara Giuliana Mattiazzo Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino e Research and Innovation Manager dello Spoke 1.

“È motivo di grande soddisfazione per l’Università di Torino – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – aver partecipato alla fondazione dell’hub NODES, con il quale contribuiremo alla messa a terra in chiave strategica di importanti quote di finanziamento sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il nostro Ateneo guiderà come capofila dello Spoke 2 le azioni su Tecnologie Green e Industria Sostenibile, a conferma della qualità dell’impegno messo in campo dai nostri dipartimenti sui temi dello sviluppo sostenibile. Lavoreremo su tecnologie e industrie verdi partendo dalla consapevolezza di quanto importante sia una strategia basata sull’economia circolare. Le politiche pubbliche giocano oggi un ruolo cruciale nel promuovere la transizione ecologica: in questo contesto, l’attrazione di giovani ricercatrici e ricercatori e di studenti come protagonisti del trasferimento di conoscenze sarà il miglior investimento per tutto il territorio. Lo Spoke 2, infatti, avrà un impatto trainante anche su tutto l’ecosistema dell’innovazione locale, operando in concreto per la transizione ai modelli industriali dei prossimi anni”.

 

“L’Università dell’Insubria partecipa da protagonista al Progetto NODES mettendo a segno due risultati eccellenti: il riconoscimento della qualità della ricerca condotta in Ateneo, la creazione di una filiera dell’innovazione che esce dalle aule e viene recepita dal territorio.

I bandi a cascata per le imprese offerti dal Progetto Nodes ne sono la dimostrazione. Nell’ambito dello spoke coordinato dal nostro Ateneo le imprese che agiscono nell’industria del turismo e della cultura, avranno la possibilità di candidarsi per il finanziamento di progetti innovativi di ricerca industriale volti ad accelerare la trasformazione digitale dei loro processi produttivi”,aggiunge Angelo Tagliabue, Rettore dell’Università dell’Insubria che coordina lo Spoke 3.

 

“Il progetto NODES costituisce per i territori montani una grande opportunità per far riguadagnare centralità alle imprese e alle comunità” – ha spiegato Mariagrazia Monaci, Rettrice dell’Università della Valle d’Aosta. “Il cambiamento climatico sta generando importanti trasformazioni in tutti i territori, e in particolare quelli montani, che sono al centro delle attività di ricerca e innovazione condotte dall’Università della Valle d’Aosta principalmente nello Spoke 4 “Montagna digitale e sostenibile”, del quale UNIVDA è capofila, e parimenti partecipando allo Spoke 3 “Industria della cultura e del turismo”, guidato da UNINSUBRIA. Se, da un lato, queste trasformazioni presentano elementi di complessità, dall’altro emergono opportunità che l’ecosistema NODES può contribuire a intercettare. In particolare, lo Spoke 4 vuole sfruttare appieno le potenzialità offerte dai nuovi strumenti tecnologici suggerendo interventi volti a consentire alle aziende di organizzare efficacemente il lavoro ibrido e remoto, con lo scopo di aumentare le prestazioni aziendali e migliorare il benessere dei lavoratori. Allo stesso tempo, è nostra intenzione accompagnare le comunità del territorio verso la gestione delle risorse idriche e della produzione energetica nell’era digitale, mostrando come la smart technology possa potenziarne la gestione integrata. Infine, si affronterà la sfida della rigenerazione e del ripopolamento delle aree montane offrendo un piano strutturato di ricerca e azione che guardi a modelli sensibili al contesto ecologico e capaci di adattarsi alle mutevoli condizioni ambientali. In conclusione, gli atenei e le strutture coinvolti forniscono risorse e strumenti a imprese e comunità per governare il cambiamento e aumentare la competitività attraverso l’innovazione tecnologica e l’attenzione alla sostenibilità”.

“NODES è un’occasione formidabile per il sistema del Nord-Ovest e l’Università del Piemonte Orientale, incrociando il proprio Piano strategico con le linee di sviluppo sostenibile del progetto, sta impegnando il meglio delle proprie risorse umane e tecniche”, afferma il Rettore dell’UPO Gian Carlo Avanzi. “Siamo l’ente capofila dello Spoke 5, dedicato all’industria della salute e della silver economy. Attraverso la ricerca e il trasferimento della nostra ricerca all’industria vogliamo sviluppare un modello sanitario che riconosca l’interdipendenza tra la salute dell’uomo, del mondo animale e vegetale e dell’intero ambiente che ci ospita, responsabilizzando tutti alla cura e alla prevenzione. Così contribuiremo alla realizzazione di nuovi strumenti di cura dei soggetti fragili, come la telemedicina, la digitalizzazione del sistema sanitario e del monitoraggio del paziente, di diagnosi e di terapie con farmaci innovativi e sostenibili, sviluppando così la medicina rigenerativa e nuovi profili di salute. Il tutto, interconnesso con l’ambiente: One Planet, One Health, insomma”.

 

“Il progetto NODES rappresenta una grande opportunità di collaborazione tra l’Università di Pavia e il territorio. In particolare, con lo Spoke 6 “Agroindustria primaria” rivolto al comparto agroindustriale dell’area nord-occidentale, siamo al fianco delle aziende per aiutarle ad affrontare le sfide presentate dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione. Il progetto offre un’occasione importante per esprimere il forte potenziale del comparto, grazie all’introduzione di nuove tecnologie, alla digitalizzazione e alla sostenibilità”, dichiara il Rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto.

 

“Il sistema agroalimentare del Nord Ovest è già molto avanzato, oggi tuttavia dobbiamo lavorare per la sfida ambientale e sociale, in una prospettiva sistemica ed ecologica globale. La sfida dello Spoke 7 è di contribuire all’innovazione di questo sistema, attraverso il miglioramento della sua competitività, per garantire produzioni alimentari salubri, di alta qualità e sostenibili. Saranno finanziate la ricerca sulle filiere di origine animale e vegetale, contestualmente alla formazione e l’innovazione delle imprese. Queste ultime si potranno confrontare e collaborare con i ricercatori per far nascere nuovi progetti di ricerca attraverso un processo di co-creazione”, conclude il Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bartolomeo Biolatti.

Ivrea, affidati i lavori per Palazzo Giusiana

Quello che riguarda il più aulico tra gli edifici cittadini è sicuramente uno dei principali interventi finanziati dal PNRR,  tra quelli ottenuti dalla Città di Ivrea. All’interno del Piano Urbano Integrato “TORINO METROPOLI AUMENTATA: ABITARE IL TERRITORIO”, nell’ambito della Missione 5 del PNRR “Inclusione e coesione”, il progetto che comprende la rigenerazione di Palazzo Giusiana, dei Giardini Giusiana e della Sala Cupola beneficerà, infatti, di un finanziamento di 9.692.438,01 Euro.

Grazie al supporto di Invitalia relativamente alla procedura di gara e alla collaborazione con Città Metropolitana di Torino che coordinerà le lavorazioni, sono state rispettare le scadenze del PNRR in merito all’affidamento delle operazioni necessarie.
Le progettazioni saranno curate dalla Barretta & Partners s.r.l., IQT Consulting S.p.A., TFE Ingegneria s.r.l. e Geologia Tecnica s.a.s., mentre i lavori saranno eseguiti dalla Cobar S.p.A. Nelle scorse settimane si sono già svolti i primi sopralluoghi con l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico di Ivrea.

Palazzo Giusiana sarà oggetto di una profonda ristrutturazione finalizzata all’ampliamento del Liceo Botta e alla restituzione alla città delle aree più prestigiose dell’immobile, con nuove potenzialità quindi per le strutture sociali e culturali del territorio.
La riqualificazione dei Giardini Giusiana sarà oggetto di un intervento, particolarmente interessante, incentrato sul percorso di visita che immetterà direttamente alla straordinaria area archeologica sotto La Serra, rendendola accessibile.
La Sala Cupola sarà completamente rifunzionalizzata dal punto di vista impiantistico e adeguata alla normative odierne.
Come per molti interventi finanziati dal PNRR i lavori dovranno essere conclusi entro il 2026.

Vivicittà, sei tappe per raccontare i luoghi della Uisp tra sport e valori

La UISP si è messa in cammino

Vivicittà 2023 si è trasformata in una camminata in sei tappe per raccontare i luoghi simbolo della Uisp torinese tra sport e valori.

Per una volta la corsa simbolo dello sportpertutti ha cambiato pagina e da corsa competitiva è diventata una staffetta dall’alto valore simbolico, con partenza dalla periferia nord e arrivo in centro.

Il GR1 come di consueto ha dato il via alle 9,30 alle  altre 34 città italiane e ancora una volta si è rinnovata l’emozione  di  quella partenza, con il cuore in tutta Italia, che ci fa sentire parte della  grande rete associativa. che solo Uisp riesce a costruire ogni giorno .

Le classifiche hanno lasciato il posto ai sorrisi dei nostri pazienti dei centri di salute mentale, che hanno percorso con noi tutti i 7 km. della camminata, incantati con tanti altri soci innamorati di questa manifestazione, dalla scoperta di pezzi di città bellissimi  e dei luoghi simbolo della nostra attività di sport sociale a Torino.

La partenza è stata data dal centro polisportivo Massari,che si è messo a disposizione per rappresentare tutte le associazioni sportive, che sanno essere presidi importanti  e capillari del territorio .

Una realtà che ha avuto il merito di organizzare, per la prima volta in Italia, una piscina femminile che promuove l’interazione tra culture e rispecchia “il diritto allo sport per tutti e le pari opportunità”.

La seconda tappa è stato il parco Dora, luogo di archeologia industriale diventato un grande progetto di “riqualificazione urbana, spazi e beni comuni”, dove tanti giovani hanno trovato casa per praticare sport come skate e parkour.

Via Cecchi 14, sede della terza tappa, è la dimostrazione che lo sport è lo strumento per eccellenza per “l’inclusione e i diritti dei nuovi cittadini” , in questa struttura si allena Balon Mundial, il torneo calcistico dedicato alle comunità straniere

“Il diritto di essere protagonisti del proprio futuro” è stato il tema della quarta tappa coincisa con il lungo Dora Napoli dove Uisp Torino e Aurora in Movimento promuovono tante iniziative.

L’incontro della quinta tappa in lungo Dora Savona è per ricordare “il diritto alla salute e ad uno sport a misura di ognuno”, sede del centro di salute mentale dove la Uisp promuove attività motorie e sportive per pazienti psichiatrici, che hanno partecipato attivamente e in gran numero alla camminata.

La sesta e ultima tappa è stata alla Rai di via Verdi 16 per ricordare “il diritto all’informazione” e chiedere che si parli di più dello sport per tutti e sociale.

La presidente Uisp Piemonte, Patrizia Alfano ha consegnato il comunicato stampa e il testimone finale di questa staffetta.