Ruffino (azione): “Le radici dell’odio non si sono ancora spente”

La morte ha colto Bruno Segre, memoria viva e operosa della Resistenza al nazifascismo, e mi piace ricordarlo, cittadino onorario di Giaveno, nel giorno in cui si celebra il “Giorno della Memoria”. La sua vita e il suo impegno civile e politico sono la testimonianza di quanto lunga e ancora non conclusa è la lotta per affermare i valori della vita e della dignità della persona. Vittima dell’odio scatenato dalle leggi razziali del 1938, Bruno Segre è stato e rimane un simbolo alto per tutti coloro che credono nella libertà e nella democrazia. Spegnere l’odio razziale significa risalire alle radici della tragedia in cui precipitò l’Europa nel secolo scorso.

Quelle radici non sono ancora morte e sprigionano veleni che stanno intossicando le nuove generazioni. Esse vanno recise in modo netto e limpido, senza ambiguità o reticenze, per ricondurre la storia alla verità dei fatti. Solo operando nella chiarezza potremo restituire senso al presente e speranza nel futuro. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)

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