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Torino 2025 FISU World University Games, il bilancio

A un mese dalla fine dei Torino 2025 FISU World University Games, è utile tirare le somme dei risultati ottenuti dall’evento. Questo il significato della conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Colonne di Palazzo Civico di Torino, alla presenza del Presidente del Comitato Organizzatore Torino 2025 Alessandro Ciro Sciretti, dell’Assessore allo Sport e Grandi Eventi della Città di Torino Domenico Carretta, della Sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto, del Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo, e Adolfo Lorenzi, papà di Matilde e promotore della omonima Fondazione.
Sono intervenuti all’incontro anche i rappresentanti Università di Torino e del Politecnico, rispettivamente il Prof. Cristopher Cepernich, Vicerettore per la comunicazione istituzionale di Ateneo e per i rapporti con gli studenti e le studentesse, e la prof.ssa Tania Cerquitelli, con Funzioni aggregate al Vicerettore del Politecnico per la Società, la Comunità e per l’Attuazione del programma. 
Il Presidente Sciretti ha aperto la conferenza stampa illustrando i dati relativi a questa 32ma edizione dei Giochi Mondiali Universitari, svoltasi a Torino e nelle Valli olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025.
Sono oltre 10.000 le persone che si sono mosse da tutto il mondo nell’arco dei 10 giorni dei Torino 2025 FISU World University Games. In particolare, le 6 località di gara dove si sono svolte le 13 discipline in 12 diverse strutture – Torino, Pinerolo, Pragelato, Torre Pellice, Bardonecchia e Sestriere – sono state invase dagli oltre 2565 atleti e staff facenti parte delle 54 delegazioni giunte in Piemonte da ogni parte del mondo, con un numero di alberghi occupati pari a 26.500 notti di hotel (equivalenti, se messe in fila, a 72 anni) suddivisi su asse Pinerolo, Bardonecchia, Fenestrelle, Pragelato Rua, Borgata Sestriere, Sestriere, Cesana, Bardonecchia e Torino. Il numero di accreditati alle gare è stato di oltre 15.000 persone, mentre numero di biglietti totali venduti supera i 100.000 spettatori. Le Cerimonie di apertura e chiusura, l’Exhibition Gala al Palavela e le gare semifinali e le finali hanno raggiunto tutti il sold out114 le persone dello staff del Comitato, 75 i tirocini, 2.099. I volontari sono stati 2099, con una forbice di età che va dal più giovane appena diciottenne al più anziano di 87 anni (più di 16mila i turni coperti). Oltre 150.000 i pasti somministrati, 44.550 i passeggeri che hanno usufruito del trasporto pubblico del circuito GTT, metropolitano SFM e Trenitalia (tra accreditati, volontari, ospiti e staff), con oltre 6.500 passaggi in metropolitana.
Il Programma Culturale realizzato dal Comitato ha collezionato 9.000 prenotazioni presso il FISU Village, 50 incontri calendarizzati presso l’ICE Cube, e 1.200 prenotazioni per visitare la mostra allestita presso l’Archivio di Stato.
Sul fronte mediatico, il network FISU ha collezionato circa 1000 ore trasmesse sulle TV lineari di tutto il mondo e 140 ore di trasmissione in diretta su Eurosport, mentre per la Cerimonia di Apertura è stata stimata una media di circa 85 milioni di visualizzazioni, oltre a più di 10.000 pubblicazioni online tracciate. I social del Comitato, in Games Time, hanno collezionato 694.404 utenti unici che hanno visualizzato i contenuti, mentre le interazioni deli utenti sui canali sono state 33.093 e gli account che hanno interagito attraverso commenti, tag, ricondivisioni e “mi piace” 10.957.
Dal punto di vista del “valore economico della visibilità mediatica” dell’evento, il sistema di monitoraggio Eco della Stampa ha quantificato che le uscite concernenti i Giochi da ottobre a fine evento hanno ottenuto un AVE – Advertising Value Equivalency – di 10.772.411 €, suddiviso in 3.224.533 € per le uscite stampa, 2.293.460 € per le uscite su testate web, 3.047.042 € per i servizi tv, 88.821 € per i servizi trasmessi in radio, e 2.118.555 € per le uscite sui social di tutte le diverse testate e soggetti coinvolti. A questi risultati si sommano i dati della rassegna stampa internazionale, che ammontano a circa 16.000.000 €, per la maggior parte legati ad articoli web.
Inoltre, per la prima volta nella storia delle Universiadi, il Comitato Torino 2025 si è impegnato nella realizzazione della case history per la valutazione di impatto ambientale. L’evento è stato analizzato attraverso un modello illustrato dalla dott.ssa Ropolo, Presidente del Comitato scientifico della società di Event Green, il primo servizio di compensazione ambientale progettato per gli eventi. Si tratta di uno strumento innovativo per la quantificazione delle emissioni di Co2 dell’evento, investendo in progetti concreti che restituiscano valore per il territorio per raggiungere un impatto ambientale positivo. Nelle attività realizzate dal Comitato si inseriscono le azioni mitigatrici preventive con il progetto “Make school (and SPORT) more sustainable”, il programma dedicato alla sensibilizzazione dei più giovani ai temi della sostenibilità, e la piantumazione degli alberi che le scuole cureranno nel prossimo futuro.
Infine, è stato comunicato l’importo raccolto dal Comitato – attraverso la vendita dei biglietti, per ciascuno dei quali è stato donato 1€ – a favore del Charity Partner Fondazione Matilde Lorenzi, ovvero € 27.210,00.
L’assegno simbolico è stato consegnato dal Presidente del Comitato Alessandro Ciro Sciretti ad Adolfo Lorenzi, papà di Matilde, giovane sciatrice della Nazionale mancata lo scorso ottobre per un tragico incidente durante un allenamento, il quale ha commentato: “Questa straordinaria collaborazione con i Torino 2025 FISU World University Games rappresenta per la Fondazione molto più di una semplice partnership: è un’opportunità concreta per promuovere la sicurezza sulle piste da sci e sensibilizzare giovani atleti e appassionati sul valore della prevenzione. Grazie alla scelta della FISU di destinare 1 euro per ogni biglietto venduto alla nostra Fondazione, abbiamo raggiunto una cifra davvero significativa. Questo contributo ci permetterà di continuare a investire in ricerca, formazione e sviluppo di nuove soluzioni per ridurre i rischi nello sci. È un gesto di grande valore che ci aiuta a portare avanti il sogno di Matilde: rendere lo sci più sicuro per tutti. Desidero ringraziare di cuore la FISU, il Comitato Organizzatore Torino 2025, tutti coloro che hanno scelto di acquistare un biglietto, gli atleti e le famiglie che hanno condiviso con noi questa esperienza. Il vostro sostegno non è solo un aiuto economico, ma un segnale forte che ci incoraggia a continuare il nostro impegno con ancora più determinazione”.

“Fantasticando” alla Mostra di San Giuseppe

La San Giuseppe compie 76 anni e per la prima volta si fregerà del prestigioso titolo di Mostra Nazionale a dimostrazione della notevole crescita avvenuta negli ultimi anni

L’evento si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 14 al 23 marzo 2025 organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, con la partnership di Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Coniolo Fiori, Asproflor, Vivai Varallo, sponsor Alma.

Come ogni anno, poi, proseguendo una strada intrapresa da qualche tempo a questa parte non mancherà un’area dedicata a particolari format dai quali possano nascere in futuro vere e proprie fiere, a dimostrazione che la Mostra di San Giuseppe oltre ad essere una pregiata rassegna multisettoriale è anche un interessante incubatore di idee. Lo dimostra il successo, qualitativo e quantitativo, ottenuto lo scorso anno dallo spazio dedicato alla Domotica.

La proposta dell’edizione è inerente al mondo della creatività e della fantasia con la partecipazione di alcuni espositori rappresentanti una piccola anteprima di una futura fiera settoriale denominata “Fantasticando”. In questa futura manifestazione che si svolgerà in periodo pre-natalizio, saranno presenti espositori del food, aziende creative e spettacoli fantasy.

A questa serie di eventi, novità tra le novità, si affiancheranno gli altri appuntamenti che saranno inseriti nel calendario fieristico che darà spazio al territorio e alla sua cultura, all’ambiente, alle potenzialità della sua offerta turistica, il tutto all’insegna del denominatore di FIERA NAZIONALE CULTURA TERRITORIALE E TRADIZIONI DAL MONDO, in quanto saranno presenti anche alcune aziende provenienti dall’estero che proporranno manufatti e prodotti della loro terra e alcuni espositori che porteranno in fiera prodotti internazionali.

La Fiera Campionaria di Casale e del Monferrato, darà ampio spazio come di consueto, alle categorie produttive del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, confermando la formula che negli ultimi anni ha sempre portato a presenze di pubblico da record, peraltro di aumento di anno in anno. Verrà ripetuta la ‘formula’ gradita da visitatori ed espositori: ingresso gratuito e percorso obbligato a giornali alterni. E anche quest’anno sarà visitabile il sabato mattina.

Sarà presente, come tutti gli anni, lo spazio dedicato alle “Eccellenze Enogastronomiche” da sempre momento di grande attrazione in Mostra – con la Piazzetta del Gusto, la Piazza del Vino, ospitanti le specialità gastronomiche provenienti da tutta Italia.

A questi appuntamenti si aggiungeranno tante novità con particolare attenzione alla cultura, al turismo, all’ambiente, nell’ottica della valorizzazione delle ricchezze del territorio .

Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a

D&N Eventi S.r.l.

Cell. 335/7404114

info@mostrasangiuseppe.it

www.mostrasangiuseppe.it

Orari:

Inaugurazione: venerdì 14 marzo ore 18

Feriali: dalle 18 alle 23

Sabato 15 Marzo : dalle 11 alle 23

Domenica 16 Marzo: dalle 11 alle 23

Sabato 22 Marzo: dalle 11 alle 23

Domenica 23 Marzo : dalle 11 alle 22.

A Horeca Expoforum la selezione italiana per il Bocuse d’Or 2027

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Oltre alla prestigiosa selezione per il Bocuse d’Or, nel Lingotto Fiere di Torino Horeca Expoforum 2025 offrirà tre giorni di eventi dedicati alle eccellenze enogastronomiche, alle nuove tecnologie per il settore Ho.Re.Ca. e alle opportunità di business e formazione.

Torino, febbraio 2025 – La lunga corsa in vista dell’attesissima edizione 2027 del Bocuse d’Or parte da Torino. Il capoluogo piemontese ospiterà infatti per la prima volta le selezioni italiane in occasione di Horeca Expoforum, il Salone organizzato da GL events Italia per i professionisti del comparto Ho.Re.Ca., in programma dal 16 al 18 marzo 2025 a Lingotto Fiere.

Cuochi over 23 provenienti da tutto lo Stivale, ognuno accompagnato da un commis di cucina e dal proprio allenatore, martedì 18 marzo si contenderanno l’opportunità di partecipare alla più prestigiosa competizione di arti gastronomiche a livello mondiale, che si terrà come consuetudine al Sirha Lyon dal 21 al 25 gennaio 2027. All’appuntamento torinese verrà eletto il candidato italiano, scelto da una giuria composta da importanti chef. Il vincitore avrà di fronte a sé un percorso ricco di appuntamenti e di ostacoli che culminerà con la selezione europea e, successivamente, con la finale mondiale di Lione.

La selezione italiana del Bocuse d’Or è organizzata in collaborazione con la FIC (Federazione Italiana Cuochi) che, in occasione di Horeca Expoforum, proporrà anche altri momenti culinari di grande interesse come la Best Student Selection, l’appuntamento con la lady chef e quello con la Scuola Italiana Pizzaioli.

Gli altri eventi

Se gli appuntamenti in vista del Bocuse d’Or 2027 vogliono celebrare la grande versatilità e creatività della ristorazione italiana, altrettanto stimolanti si preannunciano gli altri eventi in programma durante la tre giorni di Horeca Expoforum.

Come, ad esempio, il calendario di incontri realizzato insieme all’Associazione Culturale Pièce che focalizzerà l’attenzione sulle eccellenze del territorio con momenti di contest, presentazioni e approfondimento sul mondo del cioccolato, del gelato e della tradizione dolciaria piemontese.

O, ancora, il ricco programma a cura di SCA Italy, che in un susseguirsi di spettacolari competizioni e workshop formativi coinvolgerà gli esperti e gli appassionati di caffè in un viaggio alla scoperta degli infiniti mondi racchiusi in una semplice tazzina: dal coffee triathlon alla latte art knock out, dai consigli per una buona tostatura a quelli per il corretto assaggio di un caffè.

Domenica 16 marzo torna anche il Master Coffee Grinder Championship, che mette al centro le capacità dei baristi o tecnici in gara di dimostrare le proprie conoscenze sul caffè e sull’utilizzo del grinder. Per la prima volta il centro di formazione Antonelli Academy fornirà supporto ai baristi che parteciperanno alla competizione, mentre Costadoro Caffè preparerà lo specialty per i concorrenti, proponendo un caffè di alto valore sociale appartenente alla Slow Food Coffee Coalition.

Al Lingotto Fiere ci sarà spazio anche per incontri b2b, pensati per favorire nuove connessioni tra fornitori, clienti e partner commerciali, showcooking, convegni tematici su tecnologie e trend emergenti, masterclass, momenti di formazione e molto altro.

La Fiera

Cuore pulsante di Horeca Expoforum 2025 sarà la parte fieristica con più di 200 aziende: dai grandi brand che guidano il mercato alle piccole aziende artigiane, partecipanti grazie al supporto di Regione Piemonte con lo sportello del fondo unico artigiano e contributi per la partecipazione alle fiere. Dalle start up innovative, che metteranno in mostra le nuove tecnologie a servizio del settore, alle tante Associazioni con le loro iniziative sociali.

Uno spaccato ricco e multiforme di un settore cardine dell’economia e della vita sociale, rappresentato in Italia da quasi 460 mila imprese, il 6,4% delle quali in Piemonte. Di queste, oltre 386 mila operano nella ristorazione (fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere).

Dopo il successo riscontrato lo scorso anno con la prima edizione, nel 2025 Horeca Expoforum si conferma punto di riferimento per gli operatori del comparto ai quali, da una parte si propone come terreno fertile per l’incontro, lo scambio di esperienze e la nascita di nuove opportunità di business. Dall’altra offre una fotografia nitida delle nuove tendenze e delle potenziali sfide future: dall’Intelligenza Artificiale, destinata a diventare un fattore determinante per intercettare e in certi casi guidare i desideri della clientela, alle nuove forme di esperienzialità e personalizzazione a servizio delle singole esigenze. Dalle nuove frontiere salutistiche alle sempre più necessarie soluzioni in termini di sostenibilità e antispreco.

Proprio in tema di antispreco GL events Italia ha stretto un accordo con il Banco Alimentare del Piemonte per allestire, durante Horeca Expoforum, uno spazio dedicato alla raccolta di prodotti non utilizzati dagli espositori. Questi verranno poi distribuiti alle persone in difficoltà attraverso le Organizzazioni Partner Territoriali.

Altrettanto caldo sarà il tema del lavoro. In quest’ottica, per il secondo anno Horeca Expoforum ospiterà la start-up Horeca Job, che offre un servizio innovativo per chi cerca e offre lavoro nel mondo Ho.Re.Ca. La ricerca di personale, infatti, è uno dei problemi più urgenti in una fase di scarsità di candidati. A un anno dal suo lancio, proprio in occasione della prima edizione della manifestazione torinese, Horeca Job ha raccolto 6.000 iscrizioni, facilitando 900 candidature per circa 200 offerte di lavoro. A Horeca Expoforum 2025 la piattaforma presenterà una novità importante, unica in Italia: Mirror, un test di valutazione psico-attitudinale sviluppato in collaborazione con Idea Management, leader nel settore, che integra il matching logico già gestito dall’intelligenza artificiale, fornendo un output anche sulle predisposizioni dei candidati.

«Dietro a un comparto complesso come quello dell’Ho.Re.Ca. ci sono infiniti mondi da esplorare – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia – È un settore trainante per l’Italia e, come tale, si merita eventi dedicati di alto livello, capaci di andare oltre la semplice esposizione. Da questa analisi, un anno fa, è nato Horeca Expoforum: un investimento teso a creare un appuntamento di riferimento per il settore, dove gli operatori possano consolidare vecchie alleanze o stringerne di nuove, testare prodotti appena lanciati sul mercato, scoprire tecnologie e approfondire le tendenze con cui dovranno confrontarsi nel futuro prossimo. Questo approccio strategico fa di Horeca Expoforum un evento di successo».

HORECA EXPOFORUM 2025

  • date e luogo: 16-18 marzo 2025 ore 9.30 – 18.30 – Padiglione 3, Lingotto Fiere Torino, via Nizza 294
  • pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca.
  • ingresso: gratuito previo accredito sul sito
  • Partner Horeca Expoforum –

Per ricevere la documentazione stampa e accelerare la procedura di ingresso al salone i giornalisti sono invitati ad accreditarsi online

Horeca Expoforum: i numeri del 2024

  • 150 espositori e circa 250 marchi rappresentati
  • 140 show cooking, masterclass ed eventi formativi
  • Un visitatore su tre è proprietario di un ristorante
  • 10.000 professionisti del settore

Le imprese dell’Ho.Re.Ca.

L’universo di aziende che fanno parte dell’Ho.Re.Ca. si compone di realtà molto diverse tra loro per dimensioni e tipologia. Tutte sono legate all’ospitalità, alla ristorazione e alla somministrazione di bevande AFH, ma includono anche società che, pur non offrendo servizi diretti al pubblico, sono essenziali, fornendo tutto il necessario per la preparazione e la gestione professionale degli spazi.

Tutte insieme contribuiscono alla diffusione della cultura enogastronomica italiana e alla promozione delle tradizioni locali e delle eccellenze del Made in Italy.

Il decalogo delle principali tipologie:

Il comparto Ho.Re.Ca. – Fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

Sotto il cappello “HoReCa” è possibile identificare tutte quelle attività orientate alla ricettività turistica, cui è possibile aggiungere altri settori strumentali funzionali alla fornitura di attrezzature alberghiere o per la ristorazione1.

In Piemonte, a fine settembre 2024 (ultimo dato disponibile) le imprese che sono riconducibili al canale “HoReCa” sono oltre 29.600 e rappresentano il 7% circa del tessuto imprenditoriale regionale.

A livello italiano, dove si possono contare circa 459.500 imprese in questo settore, il Piemonte rappresenta il 6,4% del canale HoReCa. Il 91% delle imprese svolge attività di ristorazione e bar, mentre la ricettività rappresenta l’8,7%; la fabbricazione dei mobili per cucine incide solo per lo 0,1% del totale.

La consistenza imprenditoriale resta stabile sia rispetto al 2023, sia a confronto con dieci anni prima, grazie al fatto che la crescita della ricettività turistica ha compensato la riduzione a carico di bar e ristoranti.

Attività HORECA – Fonte: Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

III trim 2024

ANNO 2023

ANNO 2014

ITALIA PIEMONTE ITALIA PIEMONTE ITALIA PIEMONTE
Settore Classe Registrate Registrate
Fabbricazione di mobili per cucina

3102

518

25

534

25

572

18

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 55

70

0

78

0

133

2

Alberghi e strutture simili 551

29.463

1.093

29.649

1.102

30.774

1.321

Alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni 552

40.818

1.324

36.744

1.230

16.672

672

Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte 553

2.095

150

2.083

147

1.945

140

Altri alloggi 559

155

7

157

8

129

7

ToT Alloggio

72.601

2.574

68.711

2.487

49.653

2.142

Attività dei servizi di ristorazione 56

2.832

99

3.112

113

5.476

223

Ristoranti e attività di ristorazione mobile 561

228.085

16.109

226.296

15.988

190.288

14.011

Fornitura di pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione 562

67

1

75

1

144

8

Fornitura di pasti preparati (catering per eventi) 5621

2.492

142

2.301

127

1.035

73

Mense e catering continuativo su base contrattuale 5629

1.931

104

1.996

105

2.441

142

Bar e altri esercizi simili senza cucina* 563

150.953

10.558

153.803

10.766

169.057

13.010

ToT Ristorazione

386.360

27.013

387.583

27.100

368.441

27.467

ToT HORECA  

459.479

29.612

456.828

29.612

418.666

29.627

*Include: bar, pub, birrerie, caffetterie, enoteche

1 Sulla base della classificazione delle attività economiche “Ateco” è stata possibile estrapolare i dati statistici relativi ai servizi di alloggio e ristorazione (Divisioni 55 e 56), integrati dal Codice 31.02, che corrisponde alla “fabbricazione di mobili per cucina”.

Cirio di nuovo alla guida delle Regioni a Bruxelles

«Grazie della fiducia, lavoriamo insieme per far crescere sempre di più il ruolo delle Regioni e degli enti locali in Europa. Per il Piemonte la conferma della centralità nei dossier strategici per l’Ue».Ieri l’incontro con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, domani con i vicepresidente Fitto e con il commissario Tzitzikostas

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio è stato indicato, all’unanimità, capo della delegazione italiana all’interno del Comitato delle Regioni che si è insediato ieri a Bruxelles, dopo le elezioni dello scorso giugno e la nomina della nuova Commissione europea.

Il Comitato delle Regioni è l’assemblea che riunisce i rappresentanti locali e regionali dei paesi membri dell’Unione europea. La delegazione italiana è composta da 24 membri (più altrettanti supplenti) , tra cui numerosi presidenti di Regioni – tra cui Fedriga per il Friuli Venezia Giulia, Acquaroli per le Marche, Marsilio per l’Abruzzo, Occhiuto per la Calabria, Proietti per l’Umbria, Todde per la Sardegna e Zaia per il Veneto – e sindaci, come quelli di Roma e di Bologna, Gualtieri e Lepore.

La designazione del presidente Cirio è avvenuta con voto unanime, confermandolo nel ruolo che ha già ricoperto a partire dal 2022.

«Desidero ringraziare la delegazione italiana per la fiducia: essere confermato alla guida di questa squadra, in modo unanime da tutte le forze politiche, è un motivo di orgoglio per il lavoro fatto in questi anni, ma soprattutto è la testimonianza di come a Bruxelles rappresentiamo tutti l’Italia, i suoi enti locali, le sue Regioni e i suoi Comuni, senza divisioni di partito – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Il Comitato negli ultimi anni ha saputo far crescere il suo ruolo all’interno di un’Europa nella quale, finalmente, si respira un’aria diversa anche alla luce della rinnovata consapevolezza dell’importanza che l’Ue ha e deve avere nello sforzo unitario per superare la crisi industriale dell’auto, nelle sfide della transizione energetica e del cambiamento climatico, della competitività delle imprese, del futuro della coesione e dell’Intelligenza Artificiale, per le quali il nostro ruolo diventa sempre più importante».

«Essere parte del Cdr e guidare la delegazione italiana contribuisce poi a consolidare la centralità del Piemonte in Europa: la frequentazione diretta dei palazzi di Bruxelles, con un ruolo che è parte integrante degli organismi comunitari, è per noi un’opportunità strategica – prosegue il presidente – Non è un caso che la nostra Regione abbia ottenuto, nell’ultima programmazione dei fondi europei, un aumento significativo delle risorse del Fondo Sociale e del Fesr, ovvero quello dedicato allo sviluppo e alle imprese, e non è un caso nemmeno che il Piemonte, come certificato dal ministero, sia la prima Regione d’Italia per capacità di spesa su questo fondo. Per contare, bisogna esserci ed è importante essere nei posti giusti – conclude il presidente – e il Piemonte a Bruxelles c’è».

Nella giornata di oggi il presidente Cirio ha incontrato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, con la quale ha fatto il punto su una serie di temi strategici per il Piemonte. I due hanno concordato una visita della presidente in Piemonte nel mese di aprile. Domani sono in programma gli incontri con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme Raffaele Fitto, per affrontare i dossier relativi ai fondi strutturali, e con il commissario ai trasporti sostenibili e il turismo, Apostolos Tzitzikōstas, in un vertice dedicato alla crisi e al futuro dell’automotive.

La città che cambia: demolizione dell’area ex Ogm

Hanno preso il via nelle scorse ore nella parte sud dell’area ex Ogm compresa tra via Damiano, via Cuneo, corso Vercelli e via Carmagnola le opere di demolizione propedeutiche alla realizzazione di un giardino pubblico e di un parcheggio a raso. L’intervento dà il via ufficiale alla riqualificazione tanto attesa di quest’area nel cuore del quartiere Aurora.

A fare il punto sul progetto di trasformazione che interesserà l’area sono stati, sul posto, l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, il vicepresidente della Circoscrizione 7 Ernesto Ausilio e i rappresentanti dell’impresa Mattioda che è soggetto attuatore del programma di riqualificazione urbanistica dell’area.

“L’avvio delle opere propedeutiche ai lavori – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni– è il punto di partenza per la rigenerazione molto attesa di un sito dismesso. L’area Ex Ogm rappresenta uno dei grandi tasselli della dismissione industriale, particolarmente importante viste la sua vicinanza con il centro e il suo rapporto col tessuto urbano circostante. Questa riqualificazione segnerà una svolta nella trasformazione della zona nord di Torino che vedrà nei prossimi anni importanti cambiamenti, come l’arrivo della linea 2 della metropolitana. Un’area complessa, che da tempo aveva perso la sua originaria funzione produttiva, troverà nuove vocazioni con un interessante mix funzionale, con spazi e servizi a disposizione dei cittadini, di cui questo progetto al via costituisce un primo, importante, tassello”.

“L’avvio del cantiere per la riqualificazione dell’area ex Ogm – aggiunge il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri – è una buona notizia che il territorio attendeva da oltre vent’anni. La collocazione e le dimensioni dell’area in questione fanno sì che essa possa ambire ad essere volano per la trasformazione non solo del quartiere Aurora, ma più in generale della Città, nonché a creare nuovi posti di lavoro. Per quanto concerne la qualità della vita dei residenti, sarà importante la messa disposizione di aree verdi con spazi sportivi di utilizzo gratuito oltreché spazi a disposizione degli studenti universitari”.

Si parte con la demolizione dei fabbricati esistenti, premessa indispensabile per dare l’avvio alle opere di bonifica dell’area e, successivamente, col progetto. L’intervento prevede la realizzazione di un grande giardino pubblico di 15mila metri quadrati articolato con una serie di percorsi, principali e secondari, che costituiscono una trama geometrica irregolare. Verrà realizzata una piastra polifunzionale nella zona centrale, mentre le superfici ombreggiate contribuiranno alla riduzione del fenomeno urbano delle cosiddette isole di calore. I percorsi pedonali saranno disposti in modo da realizzare una serie di quinte verdi che, pur permettendo una permeabilità visiva costante, condurranno alla piastra polifunzionale. I percorsi costituiranno una traccia geometrica sulla quale localizzare l’illuminazione serale.

Per quanto riguarda invece il parcheggio a raso si prevede un significativo incremento del verde con aiuole alberate organizzate nella zona centrale con un impianto a rastrello, che consentiranno non solo la piantumazione di nuovi alberi ma anche di implementare significativamente la superficie ombreggiante.

Nella parte sud sono in corso ipotesi di sviluppo in conformità alle destinazioni d’uso previste dal PR.IN. (terziario/residenziale quali edifici per studenti, residence) mentre per la parte nord dell’area si procederà al restauro conservativo dei fabbricati esistenti dando un’impronta commerciale al fabbricato denominato “Basilica” e una destinazione turistico ricettiva dei piani superiori del fabbricato denominato “Lingottino”.

Tutta la viabilità pubblica a contorno verrà completamente riqualificata con nuovi parcheggi, piste ciclabili e viali alberati.

“Diamo il via a questo progetto, simbolicamente, con l’avvio delle opere per la realizzazione di un giardino – conclude l’ingegner Giorgio Garzino dell’impresa Mattioda – che sorgerà innestandosi sulle radici di un complesso edilizio con una lunga storia alle spalle e sarà la prima parte del progetto a diventare fruibile per i cittadini. Oggi è un giorno importante perché inizia questa avventura che sappiamo restituirà ad un territorio una sua parte importante”.

I lavori di demolizione e la successiva bonifica con la rimozione della piattaforma in calcestruzzo termineranno entro la fine dell’estate. Poi potrà prendere il via la seconda fase progettuale.

Biraghi alla seconda edizione del Salone del Vermouth

L’azienda lattiero casearia Biraghi, azienda storica di Cavallermaggiore nel settore lattiero caseario interamente dedicato alle eccellenze enogastronomiche piemontesi, a Torino, ha annunciato la sua partecipazione alla seconda edizione del Salone del Vermouth, l’evento focalizzato sul vino liquoroso torinese che si terrà sabato 22 e domenica 23 febbraio al Museo Nazionale del Risorgimento italiano del capoluogo piemontese. In occasione della manifestazione, patrocinata da Regione Piemonte e Città di Torino, ideata da Laura Carello, anima del progetto, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Eat Bean e l’agenzia di organizzazione eventi ToBe, Biraghi non racconterà solo l’ampia gamma di prodotti presente nel suo negozio di Torino, ma farà anche cultura sull’eccellenza del Vermouth. All’interno degli eventi del fuori Salone che anticipano la kermesse, venerdì 21 febbraio il negozio Biraghi di piazza San Carlo ospiterà un incontro esclusivo con il produttore Bordiga.

In programma, a partire dalle ore 18, una masterclass a ingresso libero con un momento di dialogo con l’esperto e una degustazione gratuita del Vermouth Bordiga.

Per il Salone, sabato 22, dalle 12 alle 21, e domenica 23 febbraio, dalle 12 alle 20, Biraghi sarà presente al Museo del Risorgimento italiano per raccontare il valore del proprio marchio, far conoscere la gamma di Vermouth presente in negozio e offrire una degustazione dei prodotti che lo rendono conosciuto in Italia e nel mondo.

“Nel negozio Biraghi di piazza San Carlo, oggi vero punto di riferimento per i torinesi che amano mangiare e bere bene, proponiamo alcuni tra i migliori Vermouth del territorio – dichiara Daniele Di Palma, direttore marketing di Biraghi Spa – ecco perché quando abbiamo saputo che l’evento sarebbe tornato in città abbiamo subito voluto farne parte.

Ingrediente base del classico aperitivo torinese e dei cocktail internazionali, il Vermouth è un simbolo di tradizione e convivialità che merita di essere conosciuto e approfondito. Celebrarlo insieme a produttori e professionisti del settore è per noi un grande piacere.

L’iniziativa si inserisce nelle nostre attività di promozione dell’eccellenza enogastronomica piemontese”.

“Il coinvolgimento di un’azienda prestigiosa come Biraghi nell’organizzazione di una manifestazione importante come il Salone del Vermouth, è per noi motivo di orgoglio – dichiara l’organizzatrice del Salone del Vermouth Laura Carello – un’azienda che investe tanto sul proprio territorio d’origine e che ha scelto di legare il proprio brand alla nostra realtà dimostra una cosa sola: che la direzione della strada intrapresa finora è quella giusta”.

Mara Martellotta

Clima e malattie infantili, studio della Città della Salute

Pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Environment International una nuova ricerca dell’Epidemiologia della Città della Salute di Torino che evidenzia i possibili effetti cronici dell’esposizione a eventi estremi legati al cambiamento climatico sulla salute respiratoria nella prima infanzia

 

I cambiamenti climatici causati dalle attività antropiche influenzano la frequenza e l’intensità di eventi estremi. Fenomeni come ondate di calore, siccità, inondazioni ed incendi hanno potenziali conseguenze sulla salute delle persone e sono collegati ad un rischio più elevato di mortalità, lesioni acute e ricoveri ospedalieri nei giorni e anche nelle settimane successive al loro verificarsi.
I risultati dello studio “Exposure to climate change-related extreme events in the first year of life and occurrence of infant wheezing”, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Enviroment International e condotto da un team di ricerca dell’Epidemiologia della Città della Salute e dell’Università di Torino, suggeriscono che il cambiamento climatico abbia un impatto sulla salute sin dalle primissime fasi della crescita, mettendo in evidenza la necessità di misure di mitigazione e adattamento al clima per proteggere non solo le future generazioni, ma anche per tutelare la salute delle attuali fasce di popolazione più fragili, come i bambini e le bambine nei primi anni di vita.
Condotta nell’ambito del progetto NINFEA, la più grande coorte italiana arruolata tramite Internet che raccoglie dal 2005 dati su più di 7000 coppie di mamme e bambini sull’intero territorio italiano, la ricerca ha riscontrato un aumento del rischio di fischi e sibili al torace associato all’esposizione a siccità estrema e ondate di calore durante il primo anno di vita. A differenza di studi precedenti, focalizzati sugli effetti acuti degli eventi estremi, questo lavoro mette in rilievo gli effetti cronici che si manifestano già nelle prime fasi dello sviluppo e sono associati all’esposizione ripetuta durante il primo anno di vita.
Il campione della ricerca è composto da circa 6000 bambini per i quali si dispone di informazioni sull’insorgenza di fischi e sibili al torace tra 6 e 18 mesi. La comparsa di questi episodi durante l’infanzia è considerata un indicatore di alterata salute respiratoria in età successive. Combinando gli indirizzi di residenza geocodificati dei partecipanti allo studio con i dati climatici, sono state ricavate informazioni sulla loro esposizione, durante il primo anno di vita, a diversi tipi di eventi estremi. L’esposizione agli eventi estremi è stata messa in relazione alla salute respiratoria tenendo conto di multipli fattori (socioeconomici, ambientali ecc.).
“I risultati di questo studio – spiega Silvia Maritano, prima autrice dell’articolo e ricercatrice presso l’ Epidemiologia  della Città della Salute e dell’Università di Torino – sottolineano l’importanza di considerare le conseguenze del cambiamento climatico come potenziali determinanti di patologie croniche in ottica longitudinale. Questo lavoro apre la strada a nuove ricerche sui rischi a lungo termine del cambiamento climatico, mettendo in luce l’urgente necessità di politiche congiunte di mitigazione e prevenzione volte a ridurre l’esposizione ai fenomeni meteorologici estremi fin dalle prime fasi di vita delle persone”.

Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio

Oltre Torino: storie miti e leggende del Torinese dimenticato

È luomo a costruire il tempo e il tempo quando si specchia, si riflette nellarte. 

Lespressione artistica si fa portavoce estetica del sentire e degli ideali dei differenti periodi storici, aiutandoci a comprendere le motivazioni, le cause e gli effetti di determinati accadimenti e, soprattutto, di specifiche reazioni o comportamenti. Già agli albori del tempo luomo si mise a creare dei graffiti nelle grotte non solo per indicare come si andava a caccia o si partecipava ad un rituale magico, ma perché  sentì forte la necessità di esprimersi e di comunicare.

Così in età moderna – se mi è consentito questo salto temporale – anche i grandi artisti rinascimentali si apprestarono a realizzare le loro indimenticabili opere, spinti da quella fiamma interiore che si eternò sulla tela o sul marmo.  Non furono da meno gli  autoridelle Avanguardie del Novecento  che, con i propri lavori disperati, diedero forma visibile al dissidio interiore che li animava nel periodo tanto travagliato del cosiddetto Secolo Breve.

Negli anni che precedettero il primo conflitto mondiale nacque un movimento seducente ingenuo e ottimista, che sognava di ricreare la natura traendo da essa motivi di ispirazione per modellare il ferro e i metalli, nella piena convinzione di dar vita a fiori in vetro e lapislazzuli che non sarebbero mai appassiti: gli elementi decorativi, i ghirigori del Liberty, si diramarono in tutta Europa proprio come fa ledera nei boschi. Le linee rotonde e i dettagli giocosi ed elaborati incarnarono quella leggerezza che caratterizzò i primissimi anni del Novecento, e ad oggi sono ancora visibili anche nella nostra Torino, a testimonianza di unarte raffinatissima, che ha reso la città sabauda capitale del Liberty, e a prova che larte e gli ideali sopravvivono a qualsiasi avversità e al tempo impietoso. (ac)

Torino Liberty

1.  Il Liberty: la linea che invase l’Europa
2.  Torino, capitale italiana del Liberty
3.  Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio
4.  Liberty misterioso: Villa Scott
5.  Inseguendo il Liberty: consigli “di viaggio” per torinesi amanti del Liberty e curiosi turisti
6.  Inseguendo il Liberty: altri consigli per chi va a spasso per la città
7.  Storia di un cocktail: il Vermouth, dal bicchiere alla pubblicità
8.  La Venaria Reale ospita il Liberty:  Mucha  e  Grasset
9.  La linea che veglia su chi è stato:  Il Liberty al Cimitero Monumentale
10.  Quando il Liberty va in vacanza: Villa  Grock

Articolo 3. Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio

Con lEsposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna del 1902, Torino assume il ruolo di  polo di riferimento per il Liberty italiano. LEsposizione del 1902 è un evento di grandissimo successo, e numerosi sono gli architetti che offrono il proprio contributo, ma il protagonista indiscusso di questa stagione èPietro Fenoglio, il geniale ingegnere-architetto torinese, che abitònella palazzina di Corso Galileo Ferraris, 55.

Allinizio del Novecento, Torino vede in particolare il quartiere di Cit Turin al centro della propria trasformazione. A partire da Piazza Statuto si dirama il grande Corso Francia che, con le sue vie limitrofe, costituisce in questa zona un quartiere ricco di architetture in stile Art Nouveau unico nel suo genere. Un tratto urbanistico in cui sono presenti numerose testimonianze dellopera di Fenoglio, riconoscibile dai caratteristici colori pastello, dalle decorazioni che alternano soggetti floreali a elementi geometrici e dallaudace utilizzo del vetro e del ferro. 

Personalità artistica di estremo rilievo, Pietro Fenoglio contribuisce in modo particolare a rimodellare Torino secondo il gusto Liberty. Nato a Torino nel 1865, larchitetto-ingegnere orienta il suo campo dinteresse nelledilizia residenziale e nellarchitettura industriale. Nato da una famiglia di costruttori edili, frequenta la Regia Scuola di Applicazione per ingegneri di Torino; subito dopo la laurea, conseguita nel 1889, inizia unintensa attività lavorativa, raggiungendo ottimi risultati in ambito architettonico. Partecipa, nel 1902, allOrganizzazione internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino e in questoccasione approfondisce la conoscenza dello stile liberty, riuscendo poi a concretizzare quanto appreso nei numerosi interventi edilizi di carattere residenziale, ancora oggi visibili nel territorio cittadino. La sua attività di progettista si estende anche al campo dellarchitettura industriale, come testimoniano la Conceria Fiorio (1900 – Via Durandi, 11) o la Manifattura Gilardini (1904 – Lungo Dora Firenze, 19). Nel 1912, Pietro entra a far parte del Consiglio di Amministrazione della Banca Commerciale Italiana ed è tra i promotori della SocietàIdroelettrica Piemonte. Colto da morte improvvisa, Pietro Fenoglio muore il 22 agosto 1927, a soli 62 anni, nella grande casa di famiglia a Corio Canavese.

Tra tutte le sue realizzazioni spicca lopera più bella e più nota per la ricchezza degli ornati: Casa Fenoglio-La Fleur (1902), considerata unanimemente il più significativo esempio di stile Liberty in Italia. Progettata in ogni più piccolo particolare da Pietro Fenoglio per la sua famiglia, la palazzina di Corso Francia, angolo Via Principi dAcaja, trae ispirazione certamente dallArt Nouveau belga e francese, ma lobiettivo dellIngegnere è di dar vita al modello Liberty. La costruzione si articola su due corpi di fabbrica disposti ad elle, raccordati, nella parte angolare, da una straordinaria torre – bovindo più alta di un piano, in corrispondenza del soggiorno. Manifesto estetico di Fenoglio, ledificio – tre piani fuori terra, più il piano mansardato –  riflette lestro creativo dellarchitetto, che riesce a coniugare la rassicurante imponenza della parte muraria e le sue articolazioni funzionali, con la plasticità tipicamente Art Nouveau, che ne permea lesito complessivo. Meravigliosa, e di fortissimo impatto scenico, è la torre angolare, che vede convergere verso di sé le due ali della costruzione e su cui spicca il bovindo con i grandi vetri colorati che si aprono a sinuosi e animosi intrecci in ferro battuto. Unedicola di coronamento sovrasta lelegante terrazzino che sporge sopra le spettacolari vetrate.  Sulle facciate, infissi dalle linee tondeggianti, intrecci di alghe: un ricchissimo apparato ornamentale, che risponde a pieno allautentico Liberty. Gli stilemi fitomorfi trovano completa realizzazione, in particolare negli elementi del rosone superiore e nel modulo angolare. Altrettanto affascinanti per la loro eleganza sono landrone e il corpo scala a pianta esagonale. Si rimane davvero estasiati di fronte a quelle scale così belle, eleganti, raffinate, uniche. Straordinarie anche le porte in legno di noce, le vetrate, i mancorrenti, e le maniglie dottone che ripropongono lintreccio di germogli di fiori. 

La palazzina non è mai stata abitata dalla famiglia Fenoglio, e fu venduta, due anni dopo lultimazione, a Giorgio La Fleur, imprenditore del settore automobilistico, il quale volle aggiungere il proprio nome allimmobile, come testimonia una targa apposta nel settore angolare della struttura. Limprenditore vi abitò fino alla morte. Dopo un lungo periodo di decadenza,  la palazzina venne frazionata e ceduta a privati che negli anni Novanta si sono occupati del suo restauro conservativo.

Alessia Cagnotto

Il Consiglio regionale approva il Documento di economia e finanza regionale, opposizioni critiche

Il Consiglio regionale, presieduto da Francesco Graglia, ha approvato il Defr, Documento di economia e finanza regionale 2025-27, con 28 voti a favore e 19 contrari.

La seduta di oggi è stata sospesa a lungo per permettere alla conferenza dei Capigruppo di discutere del Bilancio di previsione finanziaria, anch’esso all’ordine del giorno nelle sedute convocate in queste giornate; alla ripresa, nel tardo pomeriggio, sono state respinte 12 pregiudiziali di costituzionalità e quindi si è proceduto con il Defr.

Su tale documento l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha dato per svolta la relazione e sono intervenuti esclusivamente i consiglieri di opposizione. Per il Pd Fabio Isnardi, che critica le previsioni di crescita le quali “rischiano di rendere le entrate previste non veritiere”, mentre Domenico Rossi (Pd) parla di un documento redatto quasi per dovere, senza una vera analisi approfondita circa la difficile situazione economica generale e quella debitoria dell’Ente. Emanuela Verzella dichiara che il Defr esplicita “la dipendenza dai fondi europei, che ammontano a circa 6 miliardi. Dovremo pensare però a quando i fondi del Pnrr non ci saranno più e capire come renderci indipendenti”. Gianna Pentenero ritiene che la gestione dei fondi strutturali europei sia stata descritta in modo superficiale e non sono indicate le linee di indirizzo che si intendono adottare. Nadia Conticelli (Pd) sostiene che “facciamo fatica a coniugare le linee guida del Defr con la situazione reale: per esempio sulle liste d’attesa non c’è programmazione, così come per i trasporti”.

Vittoria Nallo (Sue) afferma che “nel Defr la situazione economica descritta è diversa da quella che ci ha presentato il presidente Cirio, con una crescita inferiore a quella nazionale, non superiore”.

Alice Ravinale (Avs) lamenta la mancanza di “politiche attive contro il patriarcato, quindi contro la violenza sulle donne, e non c’è alcun riferimento agli stranieri, che ad esempio a Torino sono il 15% della popolazione”.

Per Sarah Disabato (M5s) si tratta di “poco più di un tema, pieno di buone intenzioni. Quanto ai fondi europei resta un grosso punto interrogativo: quanto siamo dipendenti da questi fondi?”.

Ufficio Stampa CRP

Economia, Pil Piemonte: crescita zero, industria penalizzata dalla crisi dell’auto

Il Comitato Torino Finanza diffonde in anteprima le stime sull’andamento dell’economia regionale, calcolate attraverso il modello del PILNOW. Il settore industriale penalizzato dalla crisi dell’auto e dalla recessione della Germania. Cala l’export, bene il turismo e l’occupazione.

Crescita zero nel IV trimestre del 2024 per l’economia del Piemonte. Per quanto riguarda l’intero anno, chiude in linea con la media nazionale (+0,42% contro +0,45%), ma sotto le aspettative iniziali.

Sono queste le stime sul Pil del Piemonte fatte con il PILNOW, un modello di valutazione dell’economia regionale elaborato dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, in grado di fornire indicazioni tempestive – quelle sul Pil annuale regionale l’Istat le diffonde 12 mesi dopo – e affidabili: ad esempio per il 2023 il modello PILNOW ha stimato una crescita media annuale del +0,7% contro un consuntivo Istat del +0,6%.

Dopo un inizio promettente con il primo e secondo trimestre che hanno registrato rispettivamente un +0,5% e +0,7%, la crescita si è indebolita nel terzo trimestre e si è arrestata nel quarto (-0,005%). La regione si confronta con la crisi del settore auto e con una recessione tedesca persistente (-0,2%), che influenza negativamente l’export piemontese, calato del 9% verso la Germania.

Il PILNOW del Piemonte ha un valore di 134,6 miliardi di euro a prezzi costanti del 2015; supera i livelli del 2019, ma mancano ancora 7 miliardi per tornare al livello del 2009.

Settori in Evidenza

  • Energia e Trasporti: I trasporti pesanti chiudono l’anno a +2,6%, nonostante una frenata nel IV trimestre (+0,75%). I consumi elettrici crescono più della media nazionale, suggerendo un impatto positivo del turismo.
  • Turismo: Crescita del turismo estero (+11% nel 2023) e incremento delle presenze nel primo semestre 2024 (+4,2%).
  • Occupazione: Aumento del 4% nel 2024 (sopra la media nazionale che è del

+2%), trainato da commercio e turismo (+19%) e servizi (+5%), mentre l’occupazione flette nelle costruzioni (-10% ) e nella manifattura (-3%). La Cig cresce tuttavia del 13%, portando il tasso di disoccupazione pro forma effettivo stimato dal 6,2% al 7,3%. L’aumento si concentra nel commercio e turismo (+19%) e nei servizi (+5%), La Cig annualizzata (37 milioni di ore) è aumentata del 13%

Credito e Investimenti

  • Credito al Consumo: Positivo, con un aumento stimato del +5,5% nel IV trimestre.
  • Leasing e Prestiti: Il leasing mostra un calo del -2,4%, risentendo della perdurante debolezza degli investimenti strumentali, mentre i prestiti alle attività produttive diminuiscono del -1% in Piemonte, ma crescono del 3% a Torino grazie ai servizi.

Consumi

  • I consumi interni sono riflessivi (eccetto i durevoli con finanziamento) e non è passata la preoccupazione dell’inflazione, per l’aumento ancora sopra la media dei prezzi di molti generi quotidiani.

“Le aspettative iniziali di crescita economica del Piemonte sono andate in parte deluse

– commenta Mario Cavarero, Vicepresidente del Comitato Torino Finanza — – indubbiamente pesano il perdurare delle turbolenze internazionali, la crisi tedesca e i problemi del settore automotive. Bisognerà, poi, vedere quale impatto avranno le preannunciate politiche protezionistiche sul nostro export. Ma le ultime dichiarazioni dei vertici di Stellantis rappresentano per la nostra regione un’inversione di tendenza che apre migliori prospettive. Comunque, la competitività economica e industriale del Piemonte rimane forte, recenti indagini ci dicono che siamo una delle regioni leader in Europa per l’attrazione di investimenti esteri”.

“Continua la stasi del quarto trimestre in Piemonte, con una crescita complessiva dello 0,42%, in linea con la media nazionale, ma inferiore alle aspettative iniziali. Diversi fattori hanno inciso su questa performance. In particolare, la crisi del settore automobilistico e la recessione tedesca hanno avuto un impatto negativo sul nostro export. Tuttavia, non mancano segnali positivi. Il turismo estero è in crescita, così

come l’occupazione, trainata dai settori del commercio, del turismo e dei servizi. Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo anche fiduciosi nelle potenzialità del nostro territorio e nella capacità dei piemontesi di superare le difficoltà. Le Camere di commercio continueranno a lavorare con impegno per sostenere le imprese, promuovere l’innovazione e creare nuove opportunità di lavoro” commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte”.