ilTorinese

Quando lo zucchero è arte. A Torino la Biennale Sugar art

Taglio   del nastro ad un evento unico, come tante altre attività artistiche si può affermare che l’arte dello zucchero, la sugar art è partita da Torino.


Ed è partita con il botto, la seconda edizione della Biennale Sugar art, patrocinata dalla Consulta femminile del Consiglio regionale vede  la partecipazione di artisti da tutto il mondo con opere create con stili e metodi diversi, ma tutti con un taglio di arte contemporanea.


Un esposizione unica nel suo genere, ma ricca di interessanti spunti e messaggi a tema sulle donne …il pubblico potrà ammirare le opere esposte presso l’Accademia Albertina fino a domenica 26,ingresso gratuito , mentre i workshop sono tutti esauriti, buon auspicio per quest’ arte che permette a molte persone di rimettersi in gioco esprimendo il meglio di se stesse.
Curatrici dell’ evento le sorelle Cocciolo.

GABRIELLA DAGHERO

Presentato in Regione il “Benessere equo e sostenibile dei territori”

L’assessore Tronzano: “I dati sono importanti e ci consegnano una fotografia dello Stato dell’arte in Piemonte”

Presentato presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte “Il benessere equo e sostenibile dei territori” redatto da Istat con la collaborazione dell’Ufficio Statistica. Si tratta   della collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Un sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018 e che comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali.  Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del BesT.

Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio come la popolazione e l’economia.

Ciò che emerge dallo studio è che le province piemontesi hanno livelli di benessere relativo più alto che in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 21,3 per cento delle misure colloca le province piemontesi nella classe di benessere più elevata; nel complesso il 47,9 per cento degli indicatori le assegna alle classi medio-alta e alta. I segnali di svantaggio sono meno frequenti: poco più del 28 per cento delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse tra le cinque considerate.

Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Torino, che si distacca in positivo dalle altre province del Piemonte per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (54,1 per cento, 6,1 punti percentuali in più della media delle province piemontesi) e per la più piccola quota di indicatori nelle classi di benessere bassa e medio-bassa (21,3 per cento).

Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove nessuna provincia piemontese si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 39,6 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 58,3 per cento nella medio-alta.

“I dati sono importanti e ci permettono di verificare la qualità della vita dei piemontesi – commenta l’Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria Andrea Tronzano – di valutare positivamente alcune azioni intraprese e di porre dei correttivi laddove necessario. Queste informazioni sono utili – continua Tronzano – perché ci consegnano una fotografia dello stato dell’arte del Piemonte e ci spingono a lavorare al meglio individuando anche le aree di miglioramento su cui operare”.

Metro 2, il Governo firma nomina commissario

“Un’altra opera sbloccata in Piemonte, dopo il Parco della Salute. Ringraziamo il governo e in particolare il ministro dei Trasporti Matteo Salvini per la firma del decreto di nomina di Bernardino Chiaia commissario per la realizzazione della Metro 2 di Torino. Si tratta di un passo avanti fondamentale per garantire tempi certi a un’opera strategica fondamentale per il nostro territorio”. Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio dopo la notizia della firma del decreto di nomina del professor Chiaia a cui la Regione augura buon lavoro e assicurato piena collaborazione.
“Come è avvenuto per il Parco della Salute, anche per la seconda linea della metropolitana il governo ha ascoltato e raccolto l’istanza che insieme al sindaco di Torino abbiamo formulato al governo, per ottenere un risultato importante per lo sviluppo sostenibile della città e della sua area metropolitana”.

Black Friday, tutti in cerca di regali da fare a Natale

Ecco il Black Friday, sei italiani su dieci faranno shopping e il 53,7% approfitterà delle offerte per acquistare in anticipo i regali natalizi.  Il budget medio sarà di  236 euro a persona e il 92,4% di quello che compreranno  spenderà fino a 500 euro. Almeno da quanto emerge dalla ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’istituto Format Research. 

Ad assaltare” i negozi e a utilizzare internet alla ricerca di prodotti scontati saranno soprattutto le donne ( il 63,2%), i giovani fino a 34 anni, e chi abita nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Il 55% delle farà acquisti online, invece il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.  A Torino iniziative legate al Black Friday sono in corso ad esempio alla Rinascente, al Torino Outlet Village, da Decathlon e in tutti i grandi store di elettrodomestici e telefonia.

I Comuni dicono No al blackfriday online

CAMPAGNA UNCEM CONTRO LA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE NEI PAESI:
PER IL BLACK FRIDAY SCEGLI IL NEGOZIO SOTTO CASA, DEL TERRITORIO.

COMPRARE LOCALE SALVA L’ECONOMIA LOCALE E FA BENE AL PAESE

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio. Gli acquisti solo sotto casa,
e non sulle grandi piattaforme di logistica e mega siti web.
Salviamo con Uncem i negozi, che nei paesi sono sempre meno, più deboli,
visto che oltre 200 Comuni in Italia non hanno più negozi e bar.
Altri 500 sono a rischio desertificazione commerciale.
Il black friday on line è distruttivo per l’economia delle città e dei paesi.Secondo anno di campagna Uncem

Uncem ridiffonde l’appello e la campagna di marketing territoriale, da far circolare ovunque, da affiggere nei negozi e nei bar.
Per un invito a tutti a comprare nei negozi del proprio territorio, a comprare sotto casa. Sempre di più. Diciamolo sui social.
Quando Uncem lanciò, con le Camere di Commercio, la campagna ‘Compra in valle, il tuo paese, la montagna vivrà’, dieci anni fa,
vi è stata una grande attenzione culturale, mediatica, che è cresciuta. Ripartiamo oggi nella settimana del #blackfriday.
Da fare, come gli acquisti di Natale, nei negozi della valle, del territorio, dei paesi e delle città.

Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio.

Un mare di noia ma bisognerà “continuare a vivere”

Al Carignano sino a domenica 26 novembre

L’altra sera, quando al Carignano assistevo alla prima dello “Zio Vanja” cechoviano che Leonardo Lidi ha messo in scena l’estate scorsa per lo Stabile dell’Umbria, in coproduzione con quello torinese e con il Festival di Spoleto, il primo pensiero che mi veniva alla mente era l’edizione di Mario Missiroli sul finire degli anni Settanta. Eravamo nel novembre 1977, esattamente quarantasei anni e sembrano millenni. Mi veniva alla mente di primissimo approccio la scena di Giancarlo Bignardi, lo spaccato di una grande casa, persa nella campagna russa, il desiderio di curiosarci dentro tra vetrate e tendaggi, tra tavoli e samovar, tra salotti e poltroncine e librerie, tra tavoli da lavoro dove nello struggimento del finale Sofia s’immergeva nei conti con Vanja, spingendolo a lavorare e a vivere, a reinventarsi “una lunga, lunga serie di giorni, di interminabili sere”. Ogni oggetto, una sequenza di oggetti, al proprio posto, fotografato e animato, riportato in vita. Millenni. Oggi, ogni cosa, ogni oggetto, ogni angolo delle ventisei stanze della casa, sono stati cancellati come se fosse passato nei decenni uno tsunami a travolgere tutto, i personaggi che potrebbero non avere nome e che già non hanno più tempo, un loro tempo, sono fissati, schiacciati, annientati, immaterialmente fermati contro una parete, biancogrigiastra, di cui ci si sente in obbligo di darci le esatte misure, cinque metri d’altezza per sei di base, il corpus di un gradino/pedana, lungo tre e mezzo, incollato contro, su cui Astrov Vanja Serebrjakov Elena e tutti gli altri ridono e si tormentano, s’addormentano e si amano, si fuggono e si cercano, si dichiarano e vengono respinti, si lamentano dei propri dolori non soltanto fisici, sparano pistolettate che fanno “pum” e portano mazzi di fiori vistosamente di plastica. Ogni cosa in un mare di noia, che non sconquassa più.

Tutto è un fallimento, tutto è una sconfitta, non c’è il più debole sorriso che possa salvaguardare qualche avvenire, tutto è sopravvivenza, il tentativo di sopravvivere, anzi. Si crede che una ubriacatura aggiusti le cose: invece bisognerà con concretezza riempire dei vuoti, un vuoto enorme, e costruire dei domani. L’arrivo del vecchio professore (quello pietosamente con i pantaloni scesi a mezzacoscia e ridicolmente pronto a guardare quel che gli resti dentro le mutande) e della sua giovane moglie (sigaretta sempre accesa, pettinatura biondiccia fuori misura, come se fosse un cespuglio per gli uccelli, falsamente sicura e pronta alla risata per seppellire un dolore e la più bisognosa d’amore) portano lo sconquasso ma forse tutto è già definitivamente distrutto, già cadono vistosamente i pezzi di quella casa dentro cui “guardiamo” soltanto con le parole. Parole che hanno un sapore e una sonorità vuoti – eppure quanto si parla in “Zio Vanja” -, come la vecchia acciaccosa Marina parla a inesistenti oche e pulcini, così ognuno si parla addosso, a se stesso, come in una privatissima confessione, pur parlando a chi gli sta di fronte in quel momento e non lo sente. Anche Astrov, che più di tutti cerca di camuffare il vuoto che gli sta intorno, con la spavalderia, anche con la goffaggine, con le sue tante sbrodolature, con quei suoi atteggiamenti da viveur da strapazzo, con l’accesa corte a Elena, con un appuntamento campato in aria nel bosco demaniale, con un bacio più o meno richiesto, più o meno rubato, anche lui all’inizio si confessa alla vecchia che da sempre vive tra quelle mura: e la risposta è “vuoi mangiare qualcosa?”. Sarà mai stata a sentirlo? E sarà poi sicuro che la lunga chiacchierata ecologica entri con sincerità in qualche cuore e soprattutto in qualche mente, ad ognuno di quanti gli sono davanti e distruggono i boschi come distruggono i sentimenti?

La noia, il succedersi dei giorni, il grigiore, il mestiere di vivere rosicchia tutti, tutti a raccontare a se stessi le loro fini. Astrov alle prese con i suoi contadini ignoranti, Elena che ne ha abbastanza di quel marito che le sta accanto, Sonia che combatte con la sua bruttezza, Vanja arcistufo delle sue ricotte e alla ricerca di un pezzo d’affetto, pronto a gigionare quanto basta, a fare il clown, a cercare di sorridere, Serebrjakov che si dà ancora un cinque anni di vita “e poi vedrete che mi sarò tolto dai piedi”. Tutti sognano un riscatto, tutti sognano e basta: e non succede nulla. Solo una partenza, chi arriva se ne va di nuovo. E chi rimane s’illude che tutto torni come prima. Qualcuno ha un briciolo di consapevolezza: uno dei pezzi più belli della commedia e uno dei brani di maggior resa da parte di Lidi, Astrov che abbraccia forte Vanja, quasi a stritolarlo, ma come in un abbraccio di protezione, per dirgli che noi due siamo eguali, siamo due perdenti dentro una vita che non ci ha dato nulla.

Un fiume in piena “Zio Vanja” e quel fiume in piena Lidi lo guida e lo regge a mano ferma, con grande maturità, con una sicurezza che in altre occasioni aveva avuto più l’aspetto dello sfacciato esperimento, dell’”épater le bourgeois” a tutti i costi (leggi “Bernarda Alba). Fedelissimo alle parole del testo, gioca tuttavia intelligentemente a sconvolgercelo davanti agli occhi, in una atmosfera mai provata, a schiacciare il pedale dell’acceleratore, a farci conoscere personaggi del tutto “nuovi”, come fino a qui mai li avevamo visti, a riempirli di sentimenti e mancanze assai più moderni di quanto non facesse Cechov al termine dell’Ottocento sul palcoscenico del Teatro d’Arte di Mosca (ci ha catapultati nel bel mezzo degli anni Sessanta del secolo scorso). Un successone che non può non coinvolgere tutti gli attori della compagnia, grandiosi negli assolo e nel gioco di squadra, ognuno pronto a confermare il percorso registico, a irrobustire quanto possa nascere da ogni personaggio, una parola, un silenzio, un gesto, un sorriso, un pianto. Tutti da citare, anche se le personali convinzioni vanno a Mario Pirrello (Astrov) e Massimiliano Speziani (Vanja), accanto a loro Giuliana Vigogna, Ilaria Falini, Francesca Mazza, Maurizio Cardillo, con Giordano Agrusta, Angela Malfitano e Tino Rossi. Meritatissime ovazioni finali.

Elio Rabbione

Le immagini sono di Gianluca Pantaleo

Da Torino 4 treni in più per il Milan Games Week & Cartoomics

6 mila posti in più disponibili sui treni regionali

Torino, novembre 2023 – Nel prossimo fine settimana quattro treni straordinari tra Torino e Milano offriranno ai viaggiatori una comoda opportunità per raggiungere Rho Fiera e visitare il Milan Games Week & Cartoomics, l’evento dedicato al gaming, agli e-sport e al digital entertainment.

Il Regionale di Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane, d’intesa con Regione Piemonte e Agenzia per la Mobilità, ha, infatti, reso disponibili un maggior numero di collegamenti sulla linea Torino-Milano.

Alla programmazione già in vigore si aggiungeranno, sia sabato 25 che domenica 26 novembre, un treno in partenza da Torino Porta Nuova alle ore 9.54 con fermata alla stazione di Rho Fiera alle ore 11.34 e arrivo Milano Centrale alle ore 11.45, e uno straordinario collegamento in partenza alle ore 10.15 da Milano Centrale con fermata a Rho Fiera alle ore 10.25 e arrivo nel capoluogo piemontese alle ore 12.06.

I treni speciali per il Milan Games Week & Cartoomics sono già disponibili per l’acquisto su tutti i canali Trenitalia.

Un giardino per Eva Mameli Calvino, botanica e antifascista

Si tirne oggi venerdì 24 novembre 2023, alle ore 11.00 in via Campana 32/A a Torino, la cerimonia di intitolazione di un giardino a ricordo di “Eva Mameli Calvino, botanica e antifascista”.

Interverranno: Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica di Torino; Massimiliano Miano, presidente della Circoscrizione 8; Bice Fubini, già docente di Chimica generale e inorganica all’Università di Torino e fondatrice dell’associazione nazionale Donna e scienza; Alessandra Melloni, già docente di Scienze al liceo Cavour e componente dell’associazione Donne per la difesa della società civile.

Eva Mameli Calvino

(Torino, 12.02.1886 – Sanremo, Imperia, 13.03.1978)

Giuliana Luigia Evelina Mameli, detta Eva, nasce a Sassari nel 1886. Trasferitasi con la famiglia a Cagliari, nel 1905 si laurea in matematica. Morto il padre, raggiunge il fratello maggiore a Pavia, dove, nel 1907, si laurea in Scienze naturali, iniziando una brillante carriera come assistente volontaria nel laboratorio crittogamico di Pavia. Nel 1908 consegue il diploma di scuola di Magistero e nel 1910 ottiene l’abilitazione all’insegnamento, iniziando così la carriera di docente, pur continuando l’attività di ricerca che, nel 1915, le permette di conseguire, prima donna in Italia, la libera docenza in botanica. La sua fama giunge fino a Cuba, dove Mario Calvino dirige una Stazione sperimentale agronomica. Dovendo inserire nel gruppo di lavoro una persona esperta di genetica per le ricerche sulle piante tropicali, nel 1920 si reca in Italia dove incontra Eva Mameli, con la quale poi convola a nozze. Rientrati a Cuba, Eva Mameli assume la direzione del Dipartimento di botanica della Stazione e, tre anni dopo, nasce il primogenito Italo Giovanni, che sarebbe diventato uno tra i maggiori scrittori italiani del XX secolo. Nel 1925, rientrati in Italia, i coniugi riprendono un progetto di Stazione sperimentale di floricoltura a Sanremo. Negli anni seguenti, Eva Mameli vince il concorso per una cattedra di Botanica, prima all’Università di Catania e poi a quella di Cagliari, insieme con la direzione dell’orto botanico della medesima Università: due incarichi che nessuna donna aveva fino ad allora ottenuto. Con la nascita del secondogenito Floriano, nel 1927, lascia gli impegni accademici per restare a Sanremo. Durante il periodo della Repubblica di Salò, i Calvino danno ospitalità ai più autorevoli antifascisti sanremesi e i loro figli, Italo e Floriano, partecipano alla Resistenza. I coniugi vengono arrestati affinché forniscano informazioni sul nascondiglio dei figli, subendo entrambi fucilazioni simulate. Dopo la morte del marito, Eva Mameli prende il suo posto alla direzione della Stazione sperimentale, che lascia nel 1959 per raggiunti limiti d’età. Importantissimo è il suo ruolo nello sviluppo della floricoltura ligure e il suo impegno come divulgatrice, che la fanno diventare una personalità di rilievo nella ricerca scientifica botanica del Novecento.

E’ partita la 38a edizione di GiovedìScienza

GIOVEDÌSCIENZA 38ª EDIZIONE

TORINO, 23 NOVEMBRE 2023 – 14 MARZO 2024

La 38ª edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus,

Stare bene. Vivere meglio. Sentirsi realizzati. Aspirare alla felicità, mettere la qualità della vita al centro della propria vita. Non un’utopia ma una possibilità, un obiettivo alla portata di tutti anche grazie al supporto, all’aiuto e alla meraviglia della scienza e dell’appassionato lavoro di ricercatrici e ricercatori. Dal 23 novembre 2023 al 14 marzo 2024 torna GiovedìScienza, la storica rassegna realizzata dall’associazione torinese CentroScienzaOnlus che, da oltre trent’anni, svolge un ruolo cruciale nel trasmettere in modo efficace la complessità della scienza al grande pubblico.

Frutto di una sperimentata collaborazione tra docenti universitari, giornalisti e professionisti della museologia la nascita di Centro Scienza Onlus risale a un periodo in cui in Italia la divulgazione scientifica non era ancora molto conosciuta. Grazie all’impulso dei soci-tra i fondatori dell’associazione Piero Angela, Tullio Regge e Piero Bianucci–nasce GiovedìScienza che, nel corso degli anni, è diventato uno degli eventi più longevi e rilevanti nel campo della divulgazione scientifica in Italia e in Europa.

Filo conduttore della 38a edizione di GiovedìScienza è il concetto di “ben-essere”, inteso in senso più ampio e sfaccettato possibile che punta ad esplorare in varie direzioni come la ricerca scientifica abbia reso e renda migliore la qualità della vita delle persone tutti i giorni.

Un’edizione sempre più partecipata ed interattiva che quest’anno torna in presenza in una nuova sede, il Polo del 900, ma anche sul palco del Teatro Colosseo, approda alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e coinvolge le biblioteche civiche torinesi e le Case del Quartiere.

Da sempre la mission di GiovedìScienza è quella di raccontare la scienza in modo chiaro, diretto e alla portata di tutti cercando di coinvolgere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

Con l’obiettivo di entrare sempre di più a stretto contatto con le giovani generazioni, la grafica di questa edizione si ispira a Minecraft, il videogioco più venduto di sempre. La sua filosofia va oltre il semplice gioco e si può riassumere in due parole chiave: esplorare e costruire, a cui si può aggiungere cooperare. I tre principi si sposano perfettamente con il ciclo di conferenze di GiovedìScienza: esplorare inteso come approfondire, costruire inteso come sviluppare spirito critico grazie a una panoramica ampia delle tematiche ed infine cooperare per migliorare la qualità della vita di ognuno e dell’intera comunità.

La nuova edizione di GiovedìScienza si caratterizza per la composizione articolata e variegata degli incontri con un denominatore comune: la partecipazione attiva grazie a spunti di approfondimento, domande poste direttamente al relatore, laboratori propedeutici alla conferenza e molto altro ancora.

Dalle cellule “immortali” di Henrietta Lacks alla spiegazione del concetto di dolore fino alla maternità consapevole, passando per le nuove frontiere di cura e prevenzione e le tecnologie applicate in ambito riabilitativo ed ecosostenibile.

7 incontri in cui sono protagoniste le donne. Donne di scienza del passato e del presente, per parlare di storie straordinarie e casi emblematici, per essere d’ispirazione per le giovani generazioni e stimolare la curiosità nei confronti della scienza.

5 incontri che spaziano dall’economia della felicità, alle nuove frontiere della cura e della prevenzione, dalla gestione delle risorse idriche passando dall’analisi del ruolo della divulgazione oggi.

4 incontri dedicati alle giovani generazioni, 2 al Teatro Colosseo con conferenze-spettacolo e 2 a scuola con conferenze progettate direttamente con gli studenti.

4 incontri in orario mattutino nelle zone periferiche della città.

1 incontro in diretta dal Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste, per capire con quale approccio arrivare a una “scienza davvero per tutti”.

1 conferenza spettacolo dedicata alle famiglie in occasione delle festività natalizie.

Gli incontri saranno trasmessi anche in diretta streaming sul sito www.giovediscienza.it e successivamente sul canale YouTube, perché GiovedìScienza è anche una grande community che si confronta e dialoga online: sono oltre 18.500 gli iscritti al canale YouTube e quasi 3 milioni le visualizzazioni, più di 22.000 i follower dei canali social di GiovedìScienza.

Anche per questa edizione si confermano alla conduzione Alberto Agliotti, divulgatore scientifico, Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico eEdwige Pezzulli, divulgatrice scientifica INAF.

Ingresso libero con prenotazione consigliata compilando il form presente nei singoli appuntamenti suwww.giovediscienza.it

Per info: tel. 0118394913 – WhatsApp 375 6266090 –gs@centroscienza.it

Confermato l’appuntamento con il Premio Nazionale GiovedìScienza, il riconoscimento per la divulgazione scientifica rivolto a ricercatori e ricercatrici Under 35 di tutta Italia.

A gennaio 2024 il via alla tredicesima edizione con l’obiettivo di incoraggiare i protagonisti e le protagoniste della ricerca a comunicare la scienza e di contribuire alla promozione della cultura d’impresa attraverso la valorizzazione della comunicazione scientifica.

Quattro i premi in denaro, due percorsi formativi per i finalisti e per il vincitore del Premio GiovedìScienza, l’opportunità di raccontare i risultati della propria ricerca al pubblico della 39a edizione di GiovedìScienza.

La 38ª edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino, Città metropolitana di Torino, Camera di Commercio di Torino. Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di Fondazione CRT, Regione Piemonte e Banca d’Alba.

Partner culturali: Polo del 900, Biblioteche civiche torinesi, Rete delle Case del Quartiere. Partner istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Centro di Biotecnologie Molecolari “Guido Tarone” Università di Torino e SISSA Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. In collaborazione con gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3, con Fondazione LINKS, e con il Club degli Investitori. E in collaborazione con: Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus, Mind To Move, Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, OFF TOPIC Torino Youth Centre e Teatro Colosseo. Media Partner: Torinoscienza. Partner tecnici: OrangePix e TOP-IX. Ufficio stampa Maybe. Amici di GiovedìScienza: Associazione Solidarietà Insieme 2010.