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Biraghi anticipa la primavera: torna in Piazza San Carlo il Gelato di Latte

Dopo aver raddoppiato le vendite nel 2023, il Gelato di Latte Biraghi anticipa di un mese il suo ritorno a Torino, su grande richiesta di torinesi e turisti

 

Torino, 1° febbraio 2024 – Per le sue caratteristiche, il gelato viene tipicamente associato all’estate e ai mesi caldi, ma l’inverno mite e le belle giornate stanno portando torinesi e turisti sempre più alla ricerca di questo prodotto adatto a tutte le stagioni. Per questo motivo, da venerdì 2 febbraio il Gelato di Latte del Negozio Biraghi di Piazza San Carlo torna a disposizione dei clienti, con più di un mese di anticipo rispetto allo scorso anno.

 

Nel 2023 il Gelato di Latte ha battuto ogni precedente record e raddoppiato le vendite di coni e coppette presso il negozio di Piazza San Carlo. La storia di questo prodotto ha inizio negli anni Cinquanta allo Spaccio Freschi dell’azienda, situato a Cavallermaggiore, meta di gite domenicali e tappa obbligata per i torinesi in viaggio verso il mare. Si tratta di un prodotto artigianale costituito da soli tre ingredienti – latte, panna e zucchero – e realizzato ogni ora con il latte fresco proveniente esclusivamente dalle province di Cuneo e Torino, senza emulsionanti, aromi né stabilizzanti.

 

In occasione della riapertura, dal 2 all’11 febbraio sarà possibile gustare il prodotto nel negozio di Piazza San Carlo al 50% di sconto, quindi cono e coppa al costo di 1 euro.

 

«Siamo lieti di tornare a offrire il nostro Gelato di Latte in Piazza San Carlo, e di farlo in anticipo per accontentare le numerose richieste ricevute dai nostri clienti» dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. «Nel 2023 abbiamo superato le nostre più rosee aspettative e non vediamo l’ora di poter fare ancora meglio nel corso del 2024».

Commesso pestato violentemente da minori che volevano rubare

Volevano rubare una pistola giocattolo con piombini in un negozio di corso Torino a Grugliasco. Quando un dipendente se n’è accorto hanno iniziato a prenderlo a calci e pugni. Gli aggressori sono minorenni, nomadi rom di 15 anni. Sono stati arrestati per la rapina e l’aggressione per la fortuita presenza di un agente di polizia  fuori servizio e di un cliente. Poi sono arrivati i carabinieri del nucleo della compagnia di Rivoli. L’aggredito, un cinese, ha riportato ferite guaribili in alcuni giorni.

I 10 anni di Seeyousound, un festival unico

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Seeyousound edizione numero 10 per un festival unico nel suo genere.

Contaminazioni e incroci tra musica e cinema. Il Festival si svolgerà dal 23 febbraio al 3 marzo. Tra lungometraggi, corti , documentari e videoclip, 90 saranno i film in programma al cinema Massimo. Gli ospiti saranno 60, 24 i live e dj set. Il 23 febbraio aprirà il Festival il documentario “Let The Canary Sing” che vede protagonista Cyndi Lauper. Molti i film proposti. Dedicati a : Nick Cave e i Birthday Party, Fatboy Slim, Joan Baez, Little Richard. Uno sguardo anche sulla bossa nova con Tom Jobim e Elis Regina. Spazio anche per i Gogol Bordello, il batterista Max Roach, il punk rock dei Crass, la dance degli anni 70 e la dancehall giamaicana degli anni anni 90. Protagonista di questa edizione sarà il regista Julian Temple che presenterà le sue “rarities”  realizzate per la Bbc. Quattro opere dedicate a Keith Richards, Clash e Sex Pistols. Gli sarà consegnato un premio alla carriera. Oltre le proiezioni vi saranno momenti di musica dal vivo tra cui le esibizioni di Lepre, Cristina Donà e Saverio Lanza, Lamante che aprirà la serata inaugurale. Domenica 25 Masterclass “Music Doc” con Carlo Massarini. “Stimiamo che il festival 2024 costi 150 mila euro, cifra che attualmente è coperta solo in parte” ci tiene a precisare il direttore Carlo Griseri. Per sostenere il Festival verrà lanciato un Crowdfunding.

Pier Luigi Fuggetta

Atteso ritorno di Uri Caine sabato 3 febbraio al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

 Per una serata di jazz e non solo

 

Uri Caine torna finalmente a Torino al Conservatorio Giuseppe Verdi il 3 febbraio prossimo alle 21, dopo un’assenza di qualche anno, con un programma inedito delle sue ultime composizioni e con il ricco repertorio musicale del passato. Il concerto è organizzato dall’associazione Erremusica e dalla sua presidente Marisa Rivera.

Uri Caine è un pianista di fama internazionale, considerato un alchimista e al tempo stesso un esecutore virtuoso. Nel lontano 2003 fu direttore della Biennale Musica di Venezia, con cui ottenne un grande successo con “The Othello Syndrome”.

Nelle sue tournée italiane torna spesso in formazioni jazzistiche diverse tra loro, anche classiche.

Uri Caine è molto amato dal pubblico torinese che apprezza il jazz e la musica classica, e non solo. La sua sconfinata cultura e il suo virtuosismo pianistico incantano sempre la platea di giovani.

Recentemente ha suonato nel Duomo di Firenze insieme a Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura e i Virtuosi italiani.

Il suo ritorno tanto atteso al conservatorio Giuseppe Verdi è avvenuto su invito del direttore del Conservatorio prof. Francesco Pennarola e del professor Emanuele Cisi, responsabile del Dipartimento jazz.

Sabato mattina incontrerà i ragazzi delle classi del Conservatorio per dialogare con loro.

 

Mara Martellotta

Gallo (Pd): Un piano terapeutico per le ulcere cutanee”

1 febbraio 2024 – “Ho presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a attivarsi per avviare, nella nostra regione, un piano terapeutico omogeneo per il trattamento della patologia ulcerativa cutanea e, altresì, per implementare le reti specialistiche e strutturate e l’attività di screening sulla popolazione allo scopo di far conoscere maggiormente e curare tempestivamente questa patologia invalidante” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’atto di indirizzo – prosegue l’esponente dem – prevede, inoltre, che vengano realizzate campagne di informazione, coinvolgendo i presidi ambulatoriali e ospedalieri, con team multidisciplinari. Si stima che il problema delle ulcere cutanee, in Italia interessi oltre mezzo milione di persone e siano 600 mila i nuclei familiari direttamente coinvolti nell’assistenza e nella gestione dei pazienti”.

“Gli studi epidemiologici sono, purtroppo, ancora relativamente pochi e l’entità numerica delle persone affette è, pertanto, sottostimata. Sarebbe importante un approccio condiviso della malattia per consentire un’adeguata risposta di carattere clinico e organizzativo-assistenziale, correlate alla patologia. Data l’importanza del tema, auspico che il mio ordine del giorno venga approvato in tempi rapidi e con il voto positivo di tutte le forze politiche per avviare, con urgenza, un piano terapeutico omogeneo e efficace” conclude Gallo.

Paura in centro: gli ruba 100 euro e lo minaccia con un coccio di bottiglia

Negli scorsi giorni personale del Commissariato di P.S. Centro ha tratto in arresto 2 persone gravemente indiziate di rapina impropria.

Nel primo caso i fatti avvengono attorno alla mezzanotte, quando due giovani lasciano qualche istante l’auto parcheggiata in corso Vittorio Emanuele angolo San Secondo per acquistare delle sigarette al distributore automatico; in quel frangente, i due si accorgono che un persona sconosciuta si è introdotta nell’abitacolo dell’auto, asportando dal vano della portiera due banconote da 50 €. Il proprietario dell’auto cerca di farsi riconsegnare il maltolto, ma il soggetto, un cittadino tunisino di 27 anni, prende da terra una bottiglia di birra di vetro, la spacca e, armato di un coccio, lo minaccia. Intervengono in soccorso del malcapitato due passanti, anche questi vengono fatti oggetto di minaccia e addirittura del lancio della bottiglia rotta; personale del Comm.to di P.S. Centro in servizio di Volante, che transita proprio in quel momento nelle vicinanze, si accorge della situazione e si occupa del fermo del soggetto che, nonostante un tentativo di fuga, viene fermato all’angolo con via San Secondo.

Un secondo evento si verifica nel pomeriggio di qualche giorno dopo nella centralissima via XX Settembre, quando una donna di 32 anni si introduce all’interno di un negozio che vende articoli per l’igiene del corpo e della casa e viene vista da una commessa occultare della merce all’interno della propria borsa. Richiamata in merito, la donna esce fuori dal negozio senza restituire tutti i prodotti e, quando si vede raggiunta dalla dipendente, la aggredisce colpendola al viso. Grazie all’intervento di altri esercenti viene però fermata e poco dopo tratta in arresto dalla Volante del Commissariato.

A Torino l’European Cybersecurity Challenge, il campionato europeo di cybersicurezza

Dal 7 all’11 ottobre si svolgerà a Torino la nona edizione dell’European Cybersecurity Challenge (ECSC), il campionato europeo di cybersicurezza promosso da Enisa e organizzato dall’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (ACN), insieme a Cybersecurity National Lab del CINI, con il supporto del Comune di Torino.

A ospitarlo saranno le OGR, Officine Grandi Riparazioni dove le squadre, composte da 10 giocatori dai 14 ai 24 anni (provenienti da Paesi europei ed extraeuropei), si sfideranno in una due giorni di gare.

La competizione prevede lungo tutto il corso di quest’anno una serie di eventi preparatori, finalizzati a promuovere l’allenamento in vista della gara finale delle nazioni partecipanti e a selezionare i membri delle squadre nazionali.

Tra le squadre concorrenti anche la nazionale italiana, il TeamItaly, selezionato tra più di 10mila studenti e studentesse tramite i programmi Cyberchallenge.IT,Olicyber.IT Cybertrials iniziative organizzate dal Cybersecurity National Lab.

La formazione della squadra prevede un evento di preselezione nel mese di giugno, una fase intermedia di formazione online finalizzata a individuare i 20 membri e un bootcamp fisico di “allenamento” nel mese di settembre per scegliere i 10 componenti ufficiali che prenderanno parte all’europeo.

Come Città di Torino ci siamo messi a disposizione per ospitare questo importante evento, che richiederà la collaborazione di imprese, associazioni e istituzioni territoriali per organizzare nel migliore dei modi l’accoglienza”, ha affermato Giovanna Pentenero, assessora del Comune di Torino con delega alla cybersicurezza.

 “Abbiamo bisogno, come Nazione, di lavorare sulla consapevolezza in tema di cybersicurezza, coinvolgendo ragazzi e ragazze e, in generale, tutti i cittadini. L’European Cybersecurity Challenge rappresenta, per i nostri giovani, per le nostre imprese, un importante momento di incontro e confronto sulle nuove sfide della sicurezza informatica con gli altri Paesi europei”, ha dichiarato Luca Nicoletti di ACN.

Avremo a Torino a ottobre oltre mille persone che arriveranno dai 45 Paesi che parteciperanno al Campionato. La gara vedrà la partecipazione dei migliori talenti cyber europei e di altri Paesi, che si sfideranno nell’attacco e difesa di sistemi che simulano situazioni molto realistiche”, ha spiegato Paolo Prinetto, direttore del Cybersecurity National Lab.

ECSC è una occasione unica per l’Italia, che si aggiunge alle attività che ACN sta attuando nell’ambito della Strategia Nazionale di Cybersicurezza, il documento di indirizzo strategico che pianifica, coordina e attua ben 82 misure per rendere il Paese più sicuro e resiliente.

Un pittore torinese contro il Sultano, una mostra in Duomo

Si infila a sorpresa in mezzo alla battaglia con un autoritratto e dipinge la liberazione di Belgrado dall’assedio degli Ottomani nel 1456 quando le bandiere della Mezzaluna minacciavano il mondo cristiano. L’artista torinese del Settecento Pietro Domenico Olivero (1679-1755) appare sul lato destro del quadro, con un manto rosso, la spada in mano e ai suoi piedi il suo amato cane, quasi coperto e protetto da Fra Giovanni da Capestrano, il vero protagonista dell’opera, un coraggioso frate francescano che con il vessillo crociato e il crocifisso in mano uscì dalla fortezza assediata e lanciò i cristiani contro i turchi che circondavano la città mettendo in fuga l’armata del sultano Maometto II che tre anni prima aveva conquistato Costantinopoli. Il religioso ebbe un ruolo importante nella battaglia, incoraggiò soldati e cittadini di Belgrado con le sue preghiere impegnandosi per la libertà dei cristiani.
Con le sue parole infuocate affascinò una folla enorme di giovani, studenti, contadini, borghesi, religiosi, poveri, eremiti e mendicanti diventando l’anima della lotta. La battaglia di Belgrado del 1456 fu vinta da una coalizione serbo-ungherese contro gli Ottomani e ritardò di 70 anni l’invasione turca dei Balcani. Le campane delle chiese suonarono a festa per interi giorni e la notizia della vittoria esaltò l’Europa cristiana. Nato a Capestrano, paesino presso l’Aquila, il francescano Giovanni è stato proclamato santo dalla Chiesa nel 1690. Oggi il frate abruzzese è il patrono dei cappellani militari di tutto il mondo. “Giovanni da Capestrano alla liberazione di Belgrado” è una delle sei opere di Olivero, recentemente restaurate, provenienti dalla Chiesa di San Tommaso ed esposte in via eccezionale in Duomo per pochi giorni, fino all’11 febbraio, negli orari d’apertura della cattedrale, in attesa di trovare una sede adeguata. Si tratta di sei dipinti a olio su tela con le storie di Santi Francescani commissionati nel 1731 a Olivero dai Frati Minori per l’antica chiesa di San Tommaso. Le tele era ridotte assai male, annerite e poco comprensibili, il delicato intervento di restauro le ha riportate all’originario splendore. Oltre alla liberazione di Belgrado, nella navata laterale destra del Duomo si ammirano altre cinque opere di Olivero, l’estasi di San Francesco d’Assisi, Francesco che muta l’acqua in vino, San Salvatore da Horta risana gli infermi, il miracolo della mula di Sant’Antonio da Padova e Sant’Antonio che predica ai pesci. Il restauro è stato fortemente voluto da don Carlo Franco, ex parroco del Duomo, musicista e direttore del Museo diocesano, scomparso un anno fa e proprio a lui è dedicata la mostra. Pittore dei Savoia, Pietro Domenico Olivero nacque e morì a Torino, subì l’influsso dei pittori olandesi e fiamminghi attivi in città alla fine del Seicento. È ritenuto tra i principali autori italiani della pittura bambocciante, scuola pittorica cresciuta a Roma nel XVII secolo.
                                                                      Filippo Re
nelle foto:
“San Francesco muta l’acqua in vino” opera di Pietro Olivero
“San Giovanni da Capestrano alla liberazione di Belgrado” opera di Pietro Domenico Olivero