ilTorinese

Pugilato giovani: il Team Piemonte di Coppa Italia

Selezionato Lorenzo Abatangelo della Boxing de Rua

Il 6° Criterium giovanile regionale di pugilato organizzato domenica scorsa da Boxing de Rua, è stata la prova finale per stabilire la squadra piemontese che parteciperà alla Coppa Italia dal 24 al 25 giugno a Roseto degli Abruzzi.

I pugili in erba sono stati valutati  dai giudici federali Domenico Bulone e Martina Dimitrova, coordinati dal referente dell’attività giovanile del Comitato regionale FPI Piemonte e Valle d’Aosta, Angelo Fabiano e dal coordinatore nazionale, Domenico Virton.

Tra i tantissimi partecipanti sono stati selezionati, in quanto al vertice delle classifiche delle rispettive qualifiche, il Cucciolo Nathan Gamarra Rodriguez dellaPugilistica Biella Boxe, la coppia di Cangurini formata da Pietro Marra della boxe Chivasso e da Thomas Fierro della Pugilistica Biella Boxe, la coppia di Canguri composta da Lorenzo Abatangelo della Boxing De Ruae da Alessio Virton della boxe Galliate e la coppia di allievi Margherita La Spisa e Samed Karaj del Boxing Club Tortona.

I baby pugili saranno accompagnati dai tecnici dell’attività giovanile Fabiano Angelo eVincenzo Frascella.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Mazo de la Roche “I frutti di Jalna” -Fazi Editore- euro 19,50

E’ il quinto capitolo della monumentale saga canadese che la scrittrice Mazo de la Roche scrisse tra 1927 e 1960, con al centro le vicende della tenuta della famiglia Whiteoak (di origini inglesi), nella natura selvaggia dell’Ontario, e dei suoi abitanti che si succedono negli anni.

Il racconto riprende da dove si era fermato nel precedente “Il padrone di Jalna”, ora la famiglia cresce, mentre i rapporti tra i suoi membri, tra ritorni e partenze definitive, sono sempre complicati.

Tanti capitoli che ci aggiornano sull’evoluzione di tensioni che già abbiamo conosciuto nei volumi precedenti e che qui si sviluppano ulteriormente.

Renny e Alyne all’inizio del quinto capitolo sono ai ferri corti per il tradimento di lui con Clara, che però è pronta ad andarsene visto che Renny non le offre un futuro insieme.

Alyne -che di Whiteoak ne ha sposati ben due (Eden, prima del fratello Renny)- capisce di non appartenere veramente alla famiglia e se ne va a New York presso una zia, decisa a voltare pagina e mettere una distanza definitiva tra lei e Jalna.

Renny rimane con la piccola figlia Adeline da crescere.

Il piccolo di casa, Wakefield, ora maggiorenne, nel passaggio dall’adolescenza alla maturità rompe il fidanzamento con Pauline per farsi monaco, una decisione radicale e inaspettata per la famiglia.

L’altro Whiteoak, Finch, nonostante il successo come pianista ottenuto in Europa, lascia Parigi e torna a Jalna con la moglie Sarah.

La coppia è in crisi e minaccia di travolgere gli equilibri familiari. Inoltre si presenta con una sorpresa; ha con se Patience, la bambina che Eden aveva avuto da Minnie, ma ora non può occuparsene perché è ricoverata in un sanatorio svizzero.

E vedremo se andrà a fare compagnia alla viziata e coccolata Adeline.

Dunque personaggi che abbiamo già seguito nei romanzi precedenti, ma anche interessanti new entry, come Sarah la moglie di Finch, e Miss Archer, la zia newyorkese presso la quale Alyne si è rifugiata…. con in serbo pure una sorpresa….

Dunque lo scorrere complesso della vita, tra pressanti preoccupazioni economiche e il timore costante di perdere la casa e con essa le radici della famiglia, tempeste affettive con fughe, fidanzamenti in frantumi e nuove nascite…..la vita che va avanti.

 

Annalena Benini “Annalena” -Einaudi- euro 17,50

E’ una figura monumentale quella di Annalena Tonelli, missionaria laica che ha dedicato la sua vita agli ultimi della terra, per 30 anni in Africa, uccisa da un commando nel 2003.

A ricostruire la sua vita, unica e incredibile, è la giornalista, autrice televisiva e scrittrice Annalena Benini, nuova direttrice del Salone del Libro di Torino. Stesso nome e un legame di parentela con la sua lontana cugina.

Le due non si sono mai incontrate, ma la Benini sembra essere entrata nella testa e nell’anima della sua omonima, che porge al lettore un ritratto a tutto tondo di una donna che ha dedicato ogni sua fibra al prossimo, fino al sacrificio estremo.

Annalena Tonelli nasce a Forlì il 2 aprile 1943, seconda di 5 figli. E’ bella, intelligente, studiosa, vince una borsa di studio in America a 19 anni. L’aspetta una vita formidabile, ma non nel senso comune.

Non aspira all’amore di un uomo, né di una famiglia e dei figli.

La sua è una visione più ampia, una vocazione assoluta che la conduce a rinunciare a tutto per mettersi al servizio di chi non ha nulla. Il suo è amore cosmico per l’umanità e i suoi figli sono tutti i disperati della terra.

Dopo la laurea in Giurisprudenza (presa per accontentare i genitori) nel 1970 punta dritta verso l’Africa, nel Nord ovest del Kenya.

Nel deserto del Wajir inizia innamorandosi degli ammalati di tubercolosi delle tribù nomadi. La sua vita è decisa. Rinuncia a qualsiasi comodità, dorme per terra come i poveri che aiuta, mangia poco nulla e dedica tutte le sue energie a curare, istruire, costruire scuole e ospedali.

E’ inarrestabile, per 30 anni salva vite umane rischiando la propria e fa un lavoro immenso, impedisce massacri, tra Kenya e Somalia, e ovunque l’Africa abbia bisogno di lei.

Una vita di felicità assoluta perché dedicata a chi non ha nulla e appagata dal condividere le loro vite di stenti. Dedizione assoluta, sprezzo dei pericoli che corre; è stata maltrattata, rapita, picchiata, diffamata e odiata.

Ma il suo era un disegno molto più grande di tutto questo: era madre, sorella, figlia, medico, maestra, al servizio di quelli che chiamava brandelli di umanità ferita, amati da nessuno, se non da lei.

La sua vita quasi mistica viene fermata da proiettili vigliacchi alla nuca, a Borama, il 5 ottobre 2003 prima di riuscire a vedere completata la nuova ala dell’ospedale per malati di tubercolosi.

Non temeva la morte e ora le sue ceneri sono sparse intorno all’eremo di Wajir, in Kenya, dove sognava di tornare e dove ora starà per sempre.

 

 

Mavie Da Ponte “Fine di un matrimonio” – Marsilio- euro 19,00

E’ il primo romanzo della spumeggiante giovane scrittrice italo francese dal profilo Instagram con 35mila followers, e due anni fa ha aperto un blog letterario in cui pubblica racconti brevi. E’ subito chiaro che la sua passione è scrivere, tra Parigi e Bari che è casa sua. Ora ha appena pubblicato un corposo romanzo in cui narra il terremoto emotivo di un divorzio.

Berta è una donna prossima alla cinquantina che ha una galleria d’arte, è sposata da 15 anni con il ginecologo Libero; non hanno figli, bensì il loro consolidato tran tran quotidiano che però sta per finire. Una sera lui arriva e senza tanti giri di parole le dice di avere un’altra donna e di volere il divorzio.

Mai fulmine fu più a ciel sereno e per Berta è come ricevere uno schiaffone che la manda al tappeto. E’ l’inizio di un viaggio nell’inferno interiore tra delusione, senso di solitudine, metabolizzazione di un tradimento, rimessa in discussione della propria vita. Tutto avviene senza scenate o recriminazioni; lei reagisce quasi in silenzio, ripensando alla sua vita, a quel matrimonio appena sfracellatosi, e soprattutto a come ricostruirsi una vita.

Mavie da Ponte ha scelto di raccontare in modo estremamente lineare come una donna di 47 anni si trovi sull’orlo di un gigantesco burrone.

Cade, si spezza e si piega, poi scatta la volontà ferrea di risalire la china.

Rispolvera -anche se a fatica e sbagliando strada facendo- le dinamiche di un nuovo amore al quale dare la possibilità di una storia nuova.

Il romanzo racconta proprio il nuovo inizio che la protagonista si costruisce a piccoli passi, con coraggio e tenacia, cercando di stare bene…. anzi, possibilmente, meglio di prima.

 

 

Costanza DiQuattro “Arrocco siciliano” -Baldini+Castoldi- euro 18,00

Ha un po’ il sapore di altri tempi l’ultimo romanzo della talentuosa scrittrice siciliana (nata a Ragusa nel 1986) che oltre ad averci regalato altri libri bellissimi (il primo “La mia casa di Montalbano” nel 2019) dal 2008 si occupa anche del Teatro Donnafugata. Teatro di famiglia che dopo un lungo restauro è tornato in attività grazie a lei.

E la passione teatrale fa capolino anche in “Arrocco siciliano” che vanta uno scorrevole ritmo perfetto per una pièce sul palco.

La vicenda è ambientata nell’incanto barocco di Ibla, paesino siciliano dove si conoscono tutti e la vita scorre con una lentezza antica.

Pochi avvenimenti eclatanti e la consolidata abitudine di ruotare intorno a due luoghi di ritrovo prediletti, in cui incontrarsi e spettegolare di piccole cose del quotidiano.

Sono il Caffè 900 e la farmacia del paese, dove più che per pillole e sciroppi si va per curare anche l’anima con i rimedi forniti dalla saggezza del farmacista, personaggio strategico e punto di riferimento della comunità.

Il romanzo inizia nel 1912 proprio con il funerale dello storico farmacista Filippo Albanese che era stato l’uomo più affidabile del paese, stimatissimo e amato, al quale i compaesani avevano confidato segreti e stati d’animo da sempre.

Il dolore per la perdita accompagna la vedova, ma quello che più cattura l’attenzione dei compaesani è l’arrivo inaspettato di un giovane napoletano mai visto prima, Antonio Fusco, che il defunto avrebbe designato come suo successore.

Partono immediati curiosità, commenti, diffidenza, ipotesi e tanto altro riguardo al forestiero. La vedova Albanese lo accoglie come il figlio che non ha mai avuto, fiduciosa della saggezza delle disposizioni lasciate dal marito.

Ben diverso è l’approccio dei notabili del paese e dei cittadini che lo mettono sotto una spietata lente di ingrandimento… e si scatenano in pettegolezzi e illazioni.

Chi sia Antonio Fusco lo scoprirete poco a poco e con continue sorprese dosate con maestria dalla scrittrice, che mette in scena un certo clima di provincia, e ci svela per gradi la storia di quell’uomo in fuga dal suo passato, i suoi errori e debolezze.

Ancora una volta Costanza DiQuattro fa centro con un romanzo che scava sotto la superficie delle convenzioni e mette a nudo anfratti dell’anima.

 

Sinistra Ecologista si prepara alle Regionali

Le elezioni regionali saranno esattamente tra un anno e per Sinistra Ecologista è tempo di mettersi in moto. Sabato si è tenuta l’assemblea dei soci e delle socie, in via Baltea 3, al termine della quale è stato approvato un documento che indica la posizione dell’organizzazione. Fra i presenti l’assessore al welfare del Comune Jacopo Rosatelli, la consigliera delegata della Città metropolitana Valentina Cera e la consigliera Sara Diena.

Nel documento approvato si legge che “per SE è fondamentale essere in campo per dare un contributo decisivo alla creazione sia di una coalizione ampia e competitiva, sia di una lista rosso-verde credibile e capace di generare entusiasmo che rappresenti le istanze di giustizia sociale e giustizia climatica, auspicando che anche per le elezioni regionali possa proseguire il percorso di Alleanza Verdi Sinistra”.

L’assemblea ha dato mandato alla segreteria guidata dalla capogruppo in Comune Alice Ravinale e dal capogruppo in Circoscrizione 3 Emanuele Busconi di “istituire un gruppo di lavoro che abbia il compito di attivarsi in ogni direzione per i due obiettivi citati, in particolare sinergia con la Federazione provinciale e regionale di Sinistra Italiana, con il gruppo consiliare regionale di Liberi Uguali Verdi guidato da Silvana Accossato, con le liste civiche coinvolgendo il più possibile comitati, associazioni, gruppi e movimenti”.

“Per noi è importante innanzitutto il metodo con il quale si vuol fare nascere una coalizione che possa sconfiggere la destra: dovrà essere aperto alla cittadinanza attiva e alle liste municipali come la nostra, oltre che alle forze politiche progressiste” dichiara Ravinale. “Il nome del candidato o della candidata presidente viene dopo la definizione del progetto e del metodo di lavoro per definire il programma, del profilo complessivo della coalizione. Dobbiamo avere come obiettivo prioritario quello di convincere le tante persone che hanno smesso di andare a votare, ma che sono ben consapevoli dei problemi che riguardano la sanità, il lavoro e il cambiamento climatico”.

“La destra attualmente al governo della regione è nemica dei diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+, quindi è necessario mettere tutto il nostro impegno per sconfiggerla, alle regionali come alle europee. Il contributo delle liste municipaliste come la nostra può fare la differenza“, aggiunge Busconi.

SINISTRA ECOLOGISTA TORINO

Canalis (PD): “Sanità e trasporti talloni d’Achille di Cirio”

CANALIS (PD): “CIRIO OSCURA I SUOI TALLONI DI ACHILLE. SANITA’ E TRASPORTI SONO IN CRISI. LO RIPETEREMO AI CITTADINI!”

 “È evidente come Alberto Cirio, nell’odierna disponibilità a ricandidarsi, oscuri i suoi principali talloni d’Achille. Innanzitutto il peggioramento della sanità piemontese (era prima in Italia nel 2017 con Chiamparino, secondo valutazioni ministeriali, ed oggi è settima). Anche altre Regioni italiane hanno affrontato la grave crisi pandemica, ma ci hanno superati nella classifica nazionale Il sistema sanitario è in chiara crisi, basti pensare alle liste d’attesa, alla privatizzazione progressiva, alle mancate assunzioni di personale sanitario e ai ritardi nell’edilizia ospedaliera e nel potenziamento delle cure domiciliari, per citare solo i fenomeni più eclatanti. In Piemonte 12 mila persone non autosufficienti sono in attesa di assistenza domiciliare” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.

“Voglio, inoltre, sottolineare la drammatica riduzione del trasporto ferroviario in Piemonte, Regione tra le più inquinate d’Europa. L’Assessore Gabusi non ha ripristinato nemmeno per intero il trasporto ferroviario pre Covid” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Le principali competenze della Regione sono sanità trasporti e formazione professionale. Cirio non cerchi armi distrazione di massa nelle grandi opere che sono competenza statale! Diciamolo ai cittadini! Noi continueremo a ripeterlo dall’opposizione!” conclude la Consigliera Canalis.

Monica Canalis – Consigliera regionale del Partito Democratico

Tav e aeroporto per il futuro di Torino

Al termine di due giorni di lavori all’Urban Center di Torino nei quali gli esperti invitati dal sindaco LO RUSSO, a quasi due anni dalla sua elezione, hanno discusse le proposte attorno allo schema di nuovo Piano Regolatore , l’intervento della esperta di Bloomberg ha chiarito che Torino non è New York e neanche Milano.
Dopo tre Piani strategici/decennali che non hanno dato i risultati previsti,  se Torino dal 1996 cresce meno della media nazionale, e’ già un passo avanti.
Si è parlato di dotare la nostra Città di ben quattro Linee di Metropolitana, come ha da tempo Lione, tutte collegate con i Paesi della prima Cintura , ad esempio la Linea 2 dovrà assolutamente arrivare a S. Mauro Pescarito-Settimo. Qui saranno decisivi i tempi di costruzione e le fonti di finanziamento vista la grave situazione del bilancio Comunale lasciata da Chiamparino.
Così come potranno subire importanti gli interventi di sistemazione dei 4 fiumi che attraversano la nostra Città con lavori che potranno interessare i lavori socialmente utili dei titolari di reddito di cittadinanza . Concordo con la proposta dei costruttori edili di chiamare il nuovo Piano regolatore un Piano di Sviluppo di Torino .
Il rilancio della nostra Città , che come è noto da oltre vent’anni cresce meno della media nazionale potrà derivate solo dal grande salto di qualità dei collegamenti internazionali che potranno arrivare dalla TAV e dal rilancio del nostro Aeroporto .
Nella attesa che venga costruita la TAV, salvata dalla nostra grande manifestazione del 10.11.2028, e’ importante sviluppare  già oggi i rapporti tra Torino, Genova e Milano , come propongono intelligentemente gli imprenditori di Confindustria perché tra due anni grazie alla conclusione dei lavori della linea ferroviaria Genova Rotterdam, Genova sarà raggiungibile via treno da Torino e Milano in un’ora e pertanto la collaborazione e la integrazione delle attività di studio e di consulenza troveranno il treno come il mezzo di collegamento più competitivo . I porti liguri e gli aeroporti delle tre Città saranno raggiungibili molto più velocemente così come le venti tra Università, Centri di ricerca e i Politecnici potranno integrarsi e collaborare meglio.
In quest’ottica occorre risolvere al più presto la questione della concessione alla ATIVA, la società che gestisce la tangenziale, o per completarla con la Gronda Gassino-Chieri-Santena o con la quarta corsia perché a Settembre la tangenziale subirà gli effetti della chiusura del Traforo del Bianco.
Il salto di qualità definitivo si avrà con il termine dei lavori della TAV perché a quel punto territori che insieme producono oltre 700 miliardi di PIL  (Lombardia, Liguria, Piemonte, Rhone Alpes) potranno offrire una dimensione alle attività dei Servizi avanzati un mercato amplissimo.
La TAV VALLEY così chiamo io questa Nuova Entità territoriale e amministrativa non avrà nulla da invidiare alla Silicon VALLEY e Torino ne sarà la Città centrale.
Un’area talmente importante in grado di attrarre ogni tipo di investimenti pubblici e privati tali da fermare la emorragia di cervelli, anzi di diventare a sua volta attrattiva dei migliori laureati del Continente e del mondo.
Ecco perché da oggi noi dobbiamo difendere meglio e di più i nostri settori produttivi  a partire da quello dell’auto , perché l’industria ha bisogno dei servizi di un Terziario avanzato oggi trasferitisi prevalentemente a Milano. Ecco perché mi aspetto molto dalla gestione dei soldi  , oltre sei miliardi, del fondo auto Giorgetti nato da una mia iniziativa lo scorso anno. Ecco perché dobbiamo valorizzare in ogni modo le nuove eccellenze produttive sorte negli ultimi anni .
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Giochi e letture a Susa con la Panchina letteraria

A Susa letture, giochi e bellissimi laboratori animati per i bambini hanno colorato i giardini intorno alla panchina letteraria . La biblioteca che esce ovunque è al servizio della comunità, dei grandi e piccoli lettori.

Domani il quarto concerto per il decennale dell’Orchestra Polledro

 Martedì 13 giugno prossimo al teatro Vittoria 

 

L’Orchestra Polledro prosegue i festeggiamenti per i primi dieci anni di attività 2012-2020 con il quarto concerto, per la direzione di Federico Bisio, in programma al teatro Vittoria in via Gramsci 4, martedì 13 giugno.

Il programma del concerto prevede di Luigi Boccherini l’esecuzione della Sinfonia dall’Opera la Clementina, la Sinfonia in Si bemolle maggiore P.51 di Michael Haydn e, infine, la Sinfonia n. 26 in do minore Op. 41 G 519 di Luigi Boccherini.

Il quarto concerto del decennale è dedicato esclusivamente alle forme sinfoniche, sviluppate da autori di importanza internazionale, a completamento del grande repertorio classico di Franz Joseph Haydn e Mozart.

La Clementina è una zarzuela, ovvero un’opera giocosa di ambientazione spagnola, in due atti scritta da Luigi Boccherini su libretto di Ramon de la Cruz. La sua prima rappresentazione ebbe luogo nel 1786 al Palazzo Puerta de la Vega di Madrid.

La Clementina è l’unico lavoro teatrale completo di Boccherini, scritta quando stava finendo il periodo della zarzuela e, all’inizio dell’Ottocento, veniva già dimenticata in favore dell’opera italiana.

Ramon de la Cruz, librettista della Clementina, aveva tentato di introdurre innovazioni nel genere, aggiungendo elementi più folcloristici e popolari ad argomenti puramente mitologici.

Questo lavoro, la cui musica è allegra e orientata al comico, con qualche incursione nel patetico, usato nella descrizione dell’amore non corrisposto, fu commissionato dalla duchessa-contessa Osuna-Benavente, una mecenate amante di arti e musica, che vantava una sua piccola orchestra e sotto la cui protezione lavorava de la Cruz. La prima rappresentazione avvenne probabilmente nel Palazzo della contessa, con cantanti non professionisti e Boccherini compose la musica in meno di un mese. Nel Novecento la Clementina fu riproposta a Venezia, al teatro La Fenice, a Monaco e in Spagna e, in anni più recenti, anche a Lucca nel 2005.

Boccherini, nato a Lucca il 19 febbraio 1743, terzo di sette figli, ebbe una vita difficile e movimentata, non troppo felice, nonostante la protezione di Bonaparte e un lungo servizio presso la Corte di Madrid.

Boccherini, comunque, secondo il critico Stephenson, fu compositore originale e il principale interprete dello stile drammatico nel campo della musica strumentale e anche concreatore della musica da camera.

Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph Haydn, era considerato un compositore di musica sacra migliore del fratello. Tra le molte Messe che scrisse, ricordiamo la Missa a due cori, nota anche come Missa Hispanica, composta nel 1786, un’opera eccezionale per Orchestra e solisti vocali, e il suo Requiem del 1771, che influenzò notevolmente il Requiem di Mozart del 1791.

La Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore (Perger 51) fu la prima composta da Michael Haydn a Salisburgo e che egli completò il 7 dicembre 1763.

Il tema principale del primo movimento presenta una struttura chiaramente delineata con un certo grado di raffinatezza ritmica e un alto livello di arte melodica. Fa poi apparizione un motivo derivato dal tema principale, un’apparizione discreta del basso nell’esposizione, che poi si sposta verso altri strumenti e tocca varie tonalità nella sezione dello sviluppo.

Il movimento in MI bemolle maggiore porta il titolo “La Confidenza”. I due fagotti hanno un ruolo da solisti e prendono il posto degli oboi e dei corni impiegati nel primo movimento. I vari strumenti dialogano in un tranquillo andante punteggiato da due brevi episodi di Allegretti in tempo danzante.

La Sinfonia si conclude con un rondò, contrassegnato da Allegro molto.

Di Luigi Boccherini verrà anche eseguita, nella parte finale del concerto, la Sinfonia op. 41 in do minore (G519), opera del gennaio 1788 e composta per il re di Prussia, ma non pubblicata durante la vita di Boccherini.

Il suo aspetto tempestoso la colloca nello stile musicale dello Sturm und Drang, che aveva ottenuto il suo apice qualche anno prima. Il secondo movimento della Sinfonia, una Pastorale in mi bemolle maggiore, emana la tranquillità di un ambiente di campagna. Il minuetto presenta tracce di carattere scherzoso. È presente la parte del basso di accompagnamento del tema principale di quattro misure del primo movimento.

Gli archi gravi e i fagotti presentano il tema, che passa poi come controparte nei primi violini nel primo oboe. Tutta la sinfonia risulta caratterizzata dalla presenza di elementi ciclici e ricorrenze all’interno dei loro movimenti. L’allegro finale, non da ultimo, possiede chiare affinità tematiche con l’ouverture della Clementina.

Sul podio il maestro Federico Bisio, direttore stabile dell’Orchestra. Primo oboe il maestro Carlo Romano, già primo oboe dell’Orchestra Nazionale della RAI.

Mara Martellotta

Ente organizzatore “Orchestra Giovanni Battista Polledro”

Sede operativa presso Cecchi Point, via Antonio Cecchi 17.

 

www.orchestrapolledro.eu

Biglietti anche in prevendita a 16 € presso ticket.it

La sera del concerto in vendita al teatro Vittoria a 20 €

Come nasce un grande murales

[ 🎨 CAAT X ART ] Sono iniziati i lavori per un murales presso il Caat Centro Agroalimentare Torino.

Spiegano al Caat: “Attualmente, siamo impegnati nella preparazione delle basi e nella creazione dei disegni per il murales vincitore del bando CAAT X ART.

I talentuosi artisti Rama Mancardi, conosciuta come “No Reason Art”, e Emanuele Gigantelli, noto come “Giga”, stanno lavorando a questo progetto insieme alla collaborazione di @Mara Mancardi”.

Il bozzetto vincitore, creato da questi due giovani artisti, è il risultato del loro percorso di formazione attraverso i progetti Depurarte e MurArte, ideati e coordinati da Monkeys Evolution.

L’opera è affascinante, poetica e studiata con cura, utilizzando vernici fotocatalitiche in grado di depurare l’aria. La coppia ha fuso abilmente i loro stili artistici distinti, ottenendo un risultato sorprendente.

“Vogliamo sottolineare l’uso sapiente di palette di colori che si integrano perfettamente con l’ambiente circostante, fondendo forme e colori nell’architettura stessa del CAAT.

Il presidente di Monkeys Evolution, Berny Scursatone, è estremamente soddisfatto nel vedere i vincitori all’opera per creare questo imponente murales sulle pareti Caat.

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Ultimo giorno di scuola al Liceo Salesiano Valsalice

Ultimo giorno di scuola: a Valdocco il Liceo, vicini a don Bosco nella preghiera e tutti attorno ai maturandi che fanno un altro passo verso il loro futuro; le Medie a scuola tra giochi e divertimento con i loro professori, educatori e con i compagni finendo in allegria un anno in allegria!
Ora pronti per chiudere l’anno scolastico e iniziare le attività estive che animeranno la scuola nelle prossime settimane!
(Facebook Liceo Salesiano Valsalice)