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Casa in città: valori in crescita nelle zone Francia, San Paolo e Collina. Scende il centro storico

Il mercato immobiliare nel primo semestre del 2024. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha visto una crescita dei valori immobiliari di Torino dello 0,9%

Secondo le analisi dell’ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, nella prima parte del 2024 i valori immobiliari di Torino sono cresciuti dello 0,9%. A segnare i maggiori incrementi sono le macroaree Francia, San Paolo e Collina, con prezzi in aumento dell’1,6%. Nella prima è il quartiere Parella a dare segnali di ripresa. Nella macroarea della Collina, crescono i quartieri di Borgata Rosa, Borgo Po Lomellina, Madonna del Pilone, Sassi-Superga. Grazie ai facili collegamenti verso il centro della città e alla sua panoramicità, è molto apprezzata l’area di Lomellina Borgo Po, che si sviluppa nella fascia precollinare e ospita tipologie dei primi anni del Novecento, che hanno prezzi medi di 2.400 euro al mq (usato).

Diminuiscono dello 0,3% i prezzi delle case del centro storico. Rimangono invariati i valori di via Lagrange e zone limitrofe, dove sono quasi ultimati i lavori per il completamento del campus di ESCP Business School, 8 mila mq del campus ospiteranno quasi 1500 studenti provenienti da tutto il mondo in un presidio accademico all’interno della zona centrale storica. Questo impatterà sugli affitti e sulle compravendite. Continuano ad esserci operazioni di cambio d’uso da uffici e negozi ad abitazioni, spesso destinati ad affitti turistici. Il centro città si sta orientando verso una vocazione residenziale più che terziaria. Ci sono imprenditori che ristrutturano immobili e realizzano B&B e case vacanze, vendendoli con questa finalità. La realizzazione di eventi come le ATP Finals e le Universiadi del 2025 spingono infatti all’acquisto di immobili con finalità turistico ricettive. I prezzi più elevati si registrano sempre in via Roma e via Lagrange, dove si arriva a 6.000 euro a mq, mentre l’usato da ristrutturare viaggia tra 3.200 e 4.000 euro mq. Si tratta sempre di una zona che offre abitazioni signorili di fine Settecento, con soffitti a cassettoni, a botte con mattoni a vista. Continua il processo di dismissione degli uffici della ex Generali e la riconversione dell’intero edificio in abitazioni residenziali. La corsa a realizzare case vacanze ha sottratto offerta alle locazioni residenziali. Un bilocale in ottimo stato e arredato costa circa 700 euro al mese. Continuano a diminuire i prezzi delle case nel quartiere Aurora, dove tanti eredi vendono, anziani investitori dismettono gli investimenti aumentando l’offerta sul mercato. Parliamo di una zona di Torino che tra Corso Vercelli e Corso Giulio Cesare concentra costruzioni popolari con ballatoio. Spesso gli immobili versano in cattivo stato di conservazione e necessitano di lavori di ristrutturazione. Per questo motivo i prezzi possono andare da 800 a 1500 euro a mq. Pochi gli immobili in vendita nel quartiere Valdocco, e questo ha portato i prezzi a 2000 euro a mq. La zona è richiesta perché è situata a ridosso di Porta Palazzo, dove c’è molta domanda anche da parte di investitori che mettono a reddito, vista la vicinanza dell’Università e le aspettative legate agli interventi di riqualificazione del mercato coperto di Porta Palazzo e al rifacimento di Porta Palazzo. Nella zona Valdocco, tra il quadrilatero romano e Porta Palazzo, si rivolgono spesso gli investitori per fare attività turistico ricettive. Sul mercato delle locazioni si registrano richieste di studenti che si spostano nella vicina zona Vanchiglia, dove i canoni sono più elevati. Diminuiscono leggermente i prezzi del quartiere della Gran Madre, allineandosi alla attuale capacità di spesa dei potenziali acquirenti e dal calo della domanda. In riduzione anche i valori del quartiere Valsalice, che in pozione collinare risulta più scomodo da raggiungere. Al momento si preferisce la zona precollinare. Si contano alcune nuove costruzioni di classe A, che si vendono tra i 4 mila e i 6 mila euro al mq. La maggioranza degli immobili dell’area è sorta tra i primi del Novecento e gli anni Sessanta. Spesso si fanno acquisti migliorativi, ma non mancano investitori che mettono a reddito: ad esempio un bilocale da 190 mila euro si affitta a 800 euro al mese. Piacciono via Villa della Regina, via Martiri della Libertà, dove si possono acquistare soluzioni di media qualità inserita in palazzine di tre piani a circa a 4 mila euro al mq. Di recente sono stati aperti alcuni supermercati di prossimità che hanno aumentato la presenza di servizi in zona. Crescono dell’1,6% i prezzi delle macroaree di Francia, San Paolo e Collina. Le quotazioni delle abitazioni a Parella-Campanella sono rimaste invariate, ma sono invece in aumento nel quartiere di Parella-Telesio, che si caratterizza per un’offerta abitativa di immobili signorili degli anni Sessanta, spesso dotati di affaccio su aree verdi. A comprare sono famiglie che realizzano acquisti di sostituzione o migliorativi. Il quartiere offre appartamenti dalle metrature generose, adatti a famiglie, spesso in buono stato di conservazione. Si acquista a 1.880 – 2000 euro al mq; a Parella-Campanella vi sono abitazioni degli anni Cinquanta spesso prive di ascensore, da ristrutturare con prezzi che vanno dai 1000 ai 1200 al mq.

Mercato dinamico nel quartiere di Cit Turin dove si nota un discreto interesse soprattutto sui piccoli tagli, un leggero rallentamento per le compravendite di tagli di dimensione più ampia che richiedono una disponibilità di spesa maggiore. Gli appartamenti più piccoli sono interessanti per gli investitori che mettono a reddito affittando a studenti del politecnico o persone che lavorano presso il Grattacielo San Paolo o la Cittadella giudiziaria. La zona offre tagli ampi oltre 100 mq. Le tipologie in stile Liberty sono spesso firmate da architetti e caratterizzati da affreschi bo window parquet in stato originario, vetri e cattedrali. Sul signorile di pregio si toccano anche i 4mila euro al mq. Su corso Racconigi i prezzi scendono a 1800 – 1400 euro al mq.  Uno dei punti di forza del quartiere è rappresentato dalla presenza delle quattro fermate della metropolitana Porta Susa, Principi d’Acaja, Bernini e Racconigi. La macroarea della Collina registra un aumento dell’1,6%. Immobili prestigiosi si trovano nella zona collinare della città, caratterizzati da soluzioni indipendenti e semiindipendenti. Si tratta di tipologie costose, ma quelle di qualità media hanno prezzi più contenuti, Intorno ai 1500 euro al mq. A seguire la madre area di Santa Rita-Mirafiori Nord che evidenzia una ripresa dei valori dell’1,1% cosiccome Mirafiori Nord-Piazza Omero. La domanda principale giunge da famiglie in cerca della prima casa, quasi sempre costituiti da giovani individui. Molti immobili sono stati riqualificati con il superbonus 110%. In futuro si prevede la nascita di una fermata della metro.

A seguire, con una crescita dello 0,8% , vi è  la macro area Borgo Vittoria Barriera di Milano, di particolare interesse per gli investitori che ristrutturano e rivendono o mettono a reddito. Un bilocale da ristrutturare si aggira intorno ai 40 mila euro, già ristrutturato arriva fino a 75 mila euro. Non si registrano al momento interventi di nuova costruzione.

Nella macroarea di Nizza Lingotto – Mirafiori Sud l’aumento dei prezzi delle case è stato pari a + 0,7%. Tra i quartieri in crescita Nizza Millefonti e Piazza Bengasi. La domanda di casa arriva da acquirenti di abitazione principale, da investitori, in aumento, che affittano affittano studenti. Le entrate in funzione della metropolitana di Piazza Bengasi e Italia 61 ha determinato una buona domanda di locazione da parte di studenti universitari, prima poco presenti in zona. I canoni di locazione per una stanza si aggirano intorno a 500 euro al mese. Il completamento del Palazzo della Regione ha comportato maggior afflusso di persone e un miglioramento dell’offerta commerciale. Continuano i lavori per la costruzione di immobili di classe A, i cui prezzi si aggirano intorno ai 3000 euro al mq. La ricerca a dell’abitazione principale interessa tipologie di ampie dimensioni (4 o 5 locali), acquistate non solo da chi vive in zona, ma anche da chi si sposta da quartieri limitrofi più costosi.

Gian Giacomo Della Porta

Europeista da sempre non sarò in piazza con Serra

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 
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Pier Franco Quaglieni
Non andrò in piazza  il 15 marzo per l’Europa. Non sono mai andato volentieri in piazza e ci sono andato pochissime volte: per Jan Palach  e a sostegno delle vittime dei terroristi islamici che fecero strage dei redattori della rivista Charlie Hebdo. In quest’ultimo caso  poi mi pentii perché la satira deve avere rispetto delle religioni e non oltraggiarle. Forse ho partecipato un’altra volta ad un sit -in radicale, ma il protagonismo di Viale mi mise subito a disagio e mi allontanai dopo pochi minuti.  Ritengo che sia più utile adoperare la penna più che i piedi e in tante occasioni invece ho scritto appelli ed articoli.  Di fronte alll’Europa non si può restare inerti e non c’è bisogno dell’appello di Michele Serra, che non ho mai stimato e che ritengo un europeista di origini sospette.
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A muoversi per l’Europa, oltre che i dati di fatto che vediamo, vale invece l’appello ideale di Luigi Einaudi, di Ernesto Rossi, di Alcide De Gasperi, di Mario Pannunzio, di Gaetano Martino e Vittorio Badini Confalonieri, mentre nutro dei dubbi su Altiero Spinelli,  fautore di un europeismo socialistoide poco chiaro. Ritengo un  mio errore nel 1975 aver rinunciato, dopo cinque anni di impegno a fianco di Mario Scelba e di Giuseppe Petrilli, a partecipare come vicepresidente  al Movimento Federalista Europeo:  dopo aver visto cosa accadeva a Bruxelles e a Strasburgo ritenni di dedicarmi esclusivamente al Centro “Pannunzio”. Non dico di più. Molti che conobbi allora avevano un’unica aspirazione:  diventare funzionari europei, se non, in futuro,  persino deputati  europei, a costo di ogni compromesso.
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L’impegno europeo dei miei amici Sergio Pistone ed Emilio Papa è invece rimasto indelebilmente nel mio DNA.  Oggi bisogna muoversi per una nuova Europa davvero unita anche militarmente  ed economicamente capace di interloquire e di resistere a Trump,  a Putin,  alla Cina. Un’Europa protagonista di una Nato di cui non sia un alleato di serie B. L’Europa burocratica di Bruxelles non mi ha mai convinto. L’Europa dei 27 che deve decidere solo  all’unanimità; ma da‘ spazio alle evasioni fiscali e alle delocalizzazioni non mi è mai piaciuta. Non mi piacque inizialmente neppure quella dell’Euro da cui l’Italia uscì fortemente penalizzata, ma ritengo oggi che senza l’Euro saremmo al disastro assoluto. Fu  preziosa lungimiranza quella di Ciampi in modo particolare. Oggi quasi nessuno solleverebbe dubbi sulla moneta unica europea capace di tenere testa al dollaro.
Ma bisogna anche riprendere l’Europa delle radici storiche giudaico – cristiane che vennero rifiutate. L’Europa vera è fatta da secoli di storia, non solo dai Lumi settecenteschi.
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Bisogna tornare a credere ad un’Europa antidoto alle guerre come pensavano Einaudi e De Gasperi, l’Europa delineata magistralmente da Benedetto Croce nel suo grande libro dedicato alla storia europea. I piccoli politici europei d’oggi non inadeguati di fronte agli eventi drammatici dell’ora che ci toccare di vivere. Per questa Europa vale più che mai la pena di combattere. Essa non è una bandiera blu con tante stelline, ma un patrimonio di valori che noi italiani vediamo rappresentati da Cavour e da Cattaneo, da Mazzini e Garibaldi  insieme a tanti patrioti che dal 1943 al 1945 combatterono  contro l’Europa barbara di Hitler. Se fosse, ad  esempio, Valdo Fusi a chiamarmi in piazza il 15 marzo, non avrei esitazioni.
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Ma al di là della piazza occorrono le idee e su questo piano il contributo di chi ha qualcosa da dire  è necessario. Lasciamo gli slogans  issati sui cartelli  e la protesta senza idee e senza proposte agli attivisti di turno,un termine che  mi fa inorridire. Le semplificazioni  manichee non portano mai alle soluzioni equilibrate che sono quasi sempre  incompatibili con la piazza che rumoreggia e  si limita all’applauso acritico o all’urlo violento delle imprecazioni.

“Premio Gianmaria Testa” a due giovani cantautori

Un romano e un pugliese, sono i vincitori del “Premio” tenuto in memoria del grande cantautore, “poeta in musica”, cuneese

Moncalieri (Torino)

Ventiquattro anni, cantautore romano “che con la sua musica crea un ponte fra passato e presente, un viaggio nostalgico tra sonorità retrò e pensieri contemporanei”: è Alessio Alì il vincitore assoluto della V edizione del “Premio Gianmaria Testa – Parole e Musica” (sezione speciale dello storico “Premio Letterario Internazionale Città di Moncalieri”, organizzato dal Circolo Culturale “Saturnio” in collaborazione con “Produzioni Fuorivia”) tenutosi nei giorni scorsi, con grande successo di pubblico, alle “Fonderie Teatrali Limone” di Moncalieri.

Dopo un lungo e selettivo percorso, la Giuria, presieduta da Eugenio Bennato insieme a Paola Farinetti (moglie e produttrice di Gianmaria Testa) ha scelto, tra i 142 brani originali arrivati da tutta Italia, cinque finalisti under 38 che hanno saputo interpretare con intensità e originalità sia la canzone di Gianmaria Testa sia il proprio brano inedito.

Al vincitore, Alessio Alì, andrà la possibilità di esibirsi all’“Attraverso Festival”, in apertura del concerto di Goran Bregovic in programma il prossimo 25 luglio a Bra (Cuneo) nonché la partecipazione a “Canzoni&Parole” al “Café de la Danse” di Parigi, nell’ambito del Festival dedicato alla “canzone d’autore” italiana.
Accanto ad Alì, è stato premiato, per  “la miglior esibizione”, anche il pugliese di Molfetta (oggi anche lui residente a Roma) Mizio Vilardi, classe ’88, “che ha saputo mescolare il dialetto molfettese alle parole e alla musica di Gianmaria Testa”. Infine, il riconoscimento per la partecipazione alla prossima edizione di “Reset festival” è andato a Fabio Schember.

Tutti i brani dei finalisti faranno parte di un “album” prodotto da “Incipit Records” e “Produzioni Fuorivia”, distribuito da “Egea Music”.

La serata finale, condotta da Chiara Buratti nella Sala Grande delle “Fonderie Teatrali Limone” esaurita in ogni ordine di posti, ha visto anche la partecipazione speciale di Stefano Bollani – storico amico e collaboratore di Gianmaria Testa – che ha arricchito l’evento con uno show ironico, divertente e affettuoso in compagnia della moglie, attrice e poliedrica performer, Valentina Cenni. La chiusura della serata ha visto il presidente della Giuria, Eugenio Bennato, chiamare sul palco alcuni dei giovani musicisti che si erano esibiti durante l’evento, eseguendo due intensi brani che hanno trasmesso un messaggio di continuità e speranza, celebrando il potere unificante della “vera” musica.

“Il Premio Gianmaria Testa – hanno sottolineato in chiusura Wanda Sorbilli del ‘Circolo Culturale Saturnio’ e Paola Farinetti di ‘Produzioni Fuorivia’ – rappresenta non solo una vetrina per i giovani talenti, ma un vero e proprio laboratorio culturale che rinnova il dialogo tra tradizione e innovazione. Siamo orgogliosi di contribuire a questo progetto, che celebra la grande eredità della canzone d’autore italiana e offre opportunità concrete per il futuro della cultura. Insieme, continuiamo a costruire ponti tra passato e presente, valorizzando il talento e la creatività delle nuove generazioni”.

g. m.

Nelle foto di Elisabetta Canavero: Alessio Alì, Mizio Vilardi eStefano Bollani con Valentina Cenni

La Curia di Torino trasloca, torna in via Arcivescovado

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Cambia sede la Curia di Torino, anzi torna nella vecchia sede, nel centro della città. Se ne parlava da tempo ma ora c’è il via libera ufficiale dell’arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole. Tutti gli uffici della Curia torneranno a settembre in via Arcivescovado. Nel complesso del Santo Volto in via Val della Torre arriverà l’Ufficio Immigrazione della Questura. Con gli uffici della Curia traslocherà anche il giornale della Diocesi, il settimanale “La Voce e il Tempo”. Giornalisti, collaboratori e fotografi torneranno nel mitico palazzo di corso Matteotti 11, sopra la libreria cattolica, dove un tempo nascevano i vecchi settimanali “La Voce del Popolo” di monsignor Franco Peradotto e Marco Bonatti e “Il Nostro Tempo” di Beppe Del Colle. E da lì trasmetteva Telesubalpina, nota come Telesu, la televisione della chiesa torinese. Nei locali lasciati liberi dalla Curia si trasferirà l’Ufficio immigrazione della Questura che potrà così disporre di ampi spazi per offrire un servizio più dignitoso agli stranieri che si recheranno per chiedere il rilascio dei permessi di soggiorno.         Fr

Città Italiana dei Giovani 2025: Catania, Pisa e Torino in finale

Il prestigioso riconoscimento è promosso dal Consiglio Nazionale Giovani in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia Italiana per la Gioventù.

 

Roma, 13 marzo 2025 – Catania, Pisa e Torino sono le tre città finaliste del Premio Città Italiana dei Giovani, promosso dal Consiglio Nazionale dei Giovani in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia Italiana per la Gioventù. Il Premio valorizza progetti di città a misura di giovani, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. 

I progetti presentati dai tre Comuni finalisti sono stati selezionati dalla Giuria per la loro capacità di favorire il coinvolgimento dei giovani attraverso la costruzione di spazi e strumenti validi a garantire la loro partecipazione attiva ai processi decisionali locali.

“Le tre città finaliste per l’edizione 2025 del premio Città Italiana dei Giovani, Catania, Pisa e Torino, sottolineano come l’attenzione delle amministrazioni comunali sul tema delle giovani generazioni abbracci idealmente tutta la Nazione. Il fatto che Pisa e Catania siano arrivate in finale per il secondo anno consecutivo indica la costanza e la determinazione con le quali le due amministrazioni vogliono manifestare la consapevolezza dell’importanza di questo riconoscimento, che si pone l’obiettivo di stimolare la partecipazione di ragazzi e ragazze alle politiche locali e nei processi decisionali territoriali, promuovendo quindi la partecipazione attiva nel proprio territorio. Prima volta invece per Torino e chissà se sarà l’outsider a strappare il premio alle due città “veterane”. Ancora una volta il compito della Commissione esaminatrice sarà arduo e la città vincitrice dovrà ereditare il testimone da Potenza, città dei giovani uscente, che bene ha operato in quest’anno e che mi auguro proceda nel percorso di affiancamento dei giovani, perché il riconoscimento dura un anno, l’impegno deve essere costante nel tempo. In bocca al lupo alle città finaliste!”, ha commentato Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani.

 

Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, ha aggiunto: “Catania, Pisa e Torino hanno saputo accogliere con cuore e visione una sfida meravigliosa: rendere i giovani protagonisti delle scelte delle loro città. Hanno ascoltato, coinvolto e dato spazio alle loro idee, trasformandole in opportunità reali di crescita e cambiamento. Il Premio Città Italiana dei Giovani, che promuoviamo ogni anno con orgoglio, non è solo un riconoscimento, è una promessa e un impegno che ha l’obiettivo di costruire un futuro in cui le nuove generazioni siano parte attiva delle scelte decisionali territoriali e nazionali. Lo ha testimoniato Potenza, nell’ultimo anno, valorizzando energie, competenze e idee di tantissimi ragazzi e di tantissime ragazze, rendendoli parte integrante delle scelte strategiche del territorio. Lo testimoniano oggi queste straordinarie città finaliste: quando le istituzioni credono nei giovani, tutto è possibile. A Catania, Pisa e Torino, un grande in bocca al lupo. E un grazie speciale a tutti i comuni che hanno partecipato, perché insieme dimostrano che possiamo essere un Paese capace di ascoltare, valorizzare e dare spazio ai sogni e alle aspirazioni delle giovani generazioni.”

 

“Il Premio Città Italiana dei Giovani rappresenta oggi un’ulteriore opportunità per i nostri territori di esprimere e realizzare spazi di protagonismo, in cui i giovani possano non solo manifestare la propria creatività e il loro impegno per il bene comune, ma anche sentirsi parte attiva dei processi decisionali; luoghi in cui fare esperienza di partecipazione, responsabilità, socialità. È fondamentale che le nuove generazioni trovino nelle Istituzioni interlocutori affidabili, pronti ad ascoltare le loro idee, valorizzare le loro visioni e trasformarle in azioni concrete.

Sono certa che le tre città finaliste, Catania, Pisa e Torino, rappresentino appieno questo spirito. Da nord a sud, raccontano la bellezza di essere comunità in grado di accogliere e accompagnare, di sostenere e incoraggiare soprattutto le giovani generazioni, affinché possano contribuire con entusiasmo e responsabilità alla costruzione di una Nazione capace di tradurre in percorsi e progetti i sogni di ciascuno.

Questo è il mio augurio, oltre che per le tre finaliste, per tutte le città e per tutti gli amministratori locali che ogni giorno si mettono a servizio della cittadinanza: possiate rendere le città luoghi di tutti e per tutti, spazi aperti al dialogo, alla collaborazione e alla crescita condivisa”, ha concluso Federica Celestini Campanari, Presidente dell’Agenzia Italiana per la Gioventù.

 

La Giuria è composta dai tre enti promotori e da esperti scelti tra coloro i quali si sono distinti per sensibilità e impegno nell’ambito delle politiche giovanili: Annamaria Giannini, Direttrice del Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma, Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Maria Rosaria Santangelo, Direttrice del Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II e Patrizia Giallombardo, Direttrice tecnica della Nazionale Italiana di Nuoto Artistico.

La vincitrice del Premio Città Italiana dei Giovani sarà annunciata nelle prossime settimane nell’ambito della cerimonia ufficiale di premiazione. 

In quell’occasione, verranno presentate le iniziative delle città finaliste, offrendo un’opportunità di confronto e scambio di buone pratiche per e con i giovani.

Sapori di famiglia: il polpettone gustoso e casereccio

Polpettone al forno con patate

Una ricetta della tradizione dagli antichi sapori di pranzi in famiglia. Questo è il polpettone, un secondo gustoso ed economico che racchiude un goloso e succulento ripieno.
Un piatto che rende felice tutti.

Ingredienti

600gr. di carne trita di manzo
2 uova
50gr.di grana grattugiato
4 grissini ridotti in polvere
3 fette di prosciutto crudo
100gr. di toma o fontina
Sale, pepe q.b.
5 patate
1 rametto di rosmarino
Sale, olio q.b.

In una ciotola impastare la carne con le uova, il parmigiano, la polvere di grissini, il sale ed il pepe. Stendere l’impasto su un foglio di carta forno, dare una forma rettangolare, sistemare le fette di prosciutto e sopra, il formaggio a tocchetti.
Arrotolare la carne aiutandosi con la carta forno e sigillare bene. Chiudere a caramella e sovrapporre un altro foglio di carta forno sigillando bene. Sistemare il polpettone al centro di una pirofila da forno, aggiungere le patate tagliate a cubetti condite con olio e rosmarino.
Infornare a 180 gradi per 30 minuti. Estrarre il polpettone, togliere la carta e rimettere in teglia per altri 15 minuti.

Servire caldo.

Paperita Patty

 

Animali … Oh, se potessero parlare!

In anteprima nazionale, sul palco dello “Spazio Kairòs”, lo spettacolo teatrale “Animal perfezione”

Domenica 16 marzo, ore 16,30

Il testo é della giovane regista torinese Camilla Bassetti (formatasi come attrice e drammaturga, prima alla Scuola di Teatro “Giuseppe Erba” per poi passare alla “Sergio Tofano” – ora “Accademia Mario Brusa – e, sempre a Torino, alla “Shakespeare School” diretta da Jurij Ferrini), con la regia di Emily Tartamelli, in collaborazione con la Compagnia “Liberipensatori ‘Paul Valery’”, fra i fondatori, nel 2020, del Progetto C.Ar.Pe – Coordinamento Arti Performative” di Torino. E il titolo la dice già tutta: “Animal perfezione”. Nel senso La perfezione sarà pur vero che non è di questo mondo, ma, se lo fosse, gli animali in molti casi potrebbero dare un bel po’ di punti, in tema di rispetto soprattutto, a noi intelligenti (?) esseri umani! Spettacolo curioso, che di certo attrae, non poco, in particolare proprio sotto questo suo aspetto fantasioso e didattico. Didattico, certo. Basti pensare che, insieme alle due attrici protagoniste, Stefania Rosso e la stessa Camilla Bassetti, sul palco s’aggira pur anche, in carne e ossa, una “vera e propria” etologa (!), Cristina Argirò, la cui partecipazione straordinaria allo spettacolo fa da collante – ben  riuscito – fra teatro e scienza, come input prezioso per riconsiderare il nostro ruolo umano nella relazione con il mondo animale. Per chi interessato, e sono certo sarete non pochi, la pièce andrà in scena, in anteprima nazionale, allo “Spazio Kairòs” di via Mottalciata 7, a Torino, domenica prossima 16 marzoalle 16,30.

“Spettacolo per tutta la famiglia”, assicurano i responsabili. Dai bambini di 6 anni ai “bambini” che di anni ne fanno 106! Purché siano sempre “bambini”. Donne e uomini che, dentro, mantengano, a qualunque età, quella “purezza” e quella “libertà” d’intendere infantile, capaci di trasformare, in un soffio, le emozioni in vita reale.

Attraverso storie, dati e performance, lo spettacolo “invita a riflettere, in un dialogo fra animali e uomini, fra attori e pubblico, sul nostro rapporto con gli animali, sulla loro intelligenza, su emozioni e comunicazione, e su come queste nuove conoscenze possano promuovere una società più inclusiva e rispettosa”.

Scriveva il grande francese Daniel Pennac, papà del celebre Benjamin Malaussène e grande amico e cantore di bimbi e cani Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì, mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione. Il mondo capovolto. E quant’è vero! Quanto, in fatto di amore gratuito rispetto fedeltà generosità amicizia, e quant’altro ancora, avremmo noi da imparare dai nostri amici pelosi a quattro zampe! Lasciatemi sognare! Lasciateci sognare! E’ quanto ci permette di fare, alla fin fine, il racconto teatral-didattico “Animal perfezione”. Che racconta di un sogno “quasi post apocalittico”. Di un mondo in cui  gli animali decidono di andarsene dalla terra perché non riescono più a comunicare con gli esseri umani. Questo sogno però “non è frutto – sottolineano ancora i responsabili – della creazione di un mondo fantascientifico, ma attinge alle scoperte e allo studio dell’etologia”. Che ci avvertono di quanti gravi danni nel corso dei tempi l’uomo abbia provocato al mondo animale, andando a minacciare la sopravvivenza di moltissime specie e la tutela della biodiversità. E allora, perché non avvalersi di questo per portare in scena le testimonianze concrete dell’impatto di ciò che noi, donne e uomini, costruiamo?

“Animal perfezione” propone dunque “un gioco, in cui, si cerca – questa la conclusione – di cambiare le logiche di pensiero sugli animali, lasciando da parte il pensiero antropocentrico e cercando, invece, di dare spazio a loro, cercando di immaginarci e di giocare su cosa farebbero loro, oggi, se fossero legittimati a essere i protagonisti. La speranza è quella di cercare uno spazio per scoperte, ipotesi e domande su queste creature, che conosciamo meno di quel che pensiamo, con lo scopo di aumentare la consapevolezza di ciò che spesso non ci è visibile, che sembra lontano, ma che accade”. Basta usare un po’ di fantasia. E pensarci su, senza troppi preconcetti. Del resto, dice ancora Pennac E’ proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia! Parole sante!

Per info: “Spazio Kairòs/Onda Larsen Teatro”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 351/4607575 o www.ondalarsen.org

Gianni Milani

Nelle foto: “Animal perfezione”, immagini di scena

Torino Respira: garantire corsie libere ai mezzi pubblici

Garantire corsie libere ai mezzi pubblici non è una penalizzazione per chi si muove in auto, ma una scelta di buon senso per migliorare la qualità della vita urbana, la salute pubblica e l’efficienza degli spostamenti

Per ridurre l’uso, e abuso, del mezzo privato nella nostra città, serve incentivare il trasporto pubblico locale, rendendolo più efficiente, riducendo i tempi di percorrenza, permettendo al TPL di mantenere una velocità costante e riducendo di conseguenza i tempi di attesa alla fermata.

La scelta di introdurre le telecamere per controllare i transiti non autorizzati sulle corsie preferenziali dei bus, e impedire che questi restino incolonnati in mezzo al traffico, è una scelta che va in questa direzione, seppur ancora timidamente e parzialmente.

Se si vogliono sostenere le alternative all’auto non si può che mettere in atto azioni che favoriscano il trasporto pubblico locale, così come favorire la ciclabilità e la camminabilità, per buona pace di chi continua a difendere l’uso del mezzo privato come un diritto e inneggia allo scandalo per il rischio multe.

Stupisce che ora si osservi che i mezzi privati contribuiscano allo smog: lo fanno non solo quando sono incolonnati in corso Sommelier, per proteggere legittimamente la corsia del tram, ma anche in assenza di corsie preferenziali.

Con il monitoraggio civico “Che aria tira”, con il quale per cinque anni il Comitato Torino Respira ha monitorato in centinaia di punti le concentrazioni di NO2 in città, si sono mostrati i luoghi più inquinati della città: nel 2023 il 14% dei siti misurati ha superato i limiti di legge di NO2 e tutti i siti avevano valori superiori ai limiti raccomandati da OMS. Sono soprattutto le periferie quelle che vivono livelli più alti di inquinanti e sono anche le zone che richiederebbero una maggiore accessibilità a un servizio di TPL efficiente.

Più traffico significa più emissioni, più smog e più tempi di percorrenza lunghi per tutti. Garantire corsie libere ai mezzi pubblici non è una penalizzazione per chi si muove in auto, ma una scelta di buon senso per migliorare la qualità della vita urbana, la salute pubblica e l’efficienza degli spostamenti.

Comitato Torino Respira

www.torinorespira.it

Treni regionali, TAP&TAP contactless sulle linee SFM

E’ stato attivato sulle linee del Servizio Ferroviario Metropolitano TAP&TAP, il canale di acquisto rapido tramite carte di pagamento contacless direttamente dalle validatrici in stazione.

Dopo l’esordio sulla linea Torino Aeroporto di Caselle –Torino Lingotto, alla fine dello scorso anno il servizio è stato esteso sulla SFM3 Torino-Bardonecchia, ora prolungato sulla Bussoleno-Torino, da questo mese si estende alla SFM 1 (Rivarolo-Torino-Chieri), alla SFM 2 (Pinerolo-Torino-Chivasso), alla SFM 7 (Fossano-Torino).

L’iniziativa fa parte del continuo impegno del Regionale per migliorare l’esperienza di viaggio dei passeggeri e mira a rendere gli spostamenti più semplici e flessibili.

Oltre al Piemonte, TAP&TAP è attivo in Sardegna, sulla Cagliari-Elmas Aeroporto, in Veneto, in Toscana, nel Lazio, per Leonardo express tra Roma Termini e Fiumicino Aeroporto, e in Sicilia, sulla Palermo-Punta Raisi Aeroporto evidenziando un trend di utilizzo in costante crescita.

FUNZIONAMENTO

È necessario avvicinare la propria carta di pagamento contactless ad una validatrice contraddistinta dall’apposito simbolo sia nella stazione di partenza (Tap in) che di arrivo (Tap out).

Il cliente può utilizzare il servizio anche attraverso un dispositivo digitale, come uno smartphone o smartwatch, sul quale avrà già caricato la propria carta di pagamento contactless, accertandosi di utilizzare sempre lo stesso dispositivo sia in partenza che in arrivo.

Inoltre, previa registrazione della carta di pagamento al profilo ‘TAP&TAP’ nella propria area riservata sul sito di Trenitalia, il cliente può accedere e controllare le proprie transazioni e, soprattutto, beneficiare della “best fare”. Per tutti gli approfondimenti sulla ‘best fare’ è possibile consultare la pagina TAP&TAP su trenitalia.com.

La Grande arte italiana, ultimi giorni

Musei Reali di Torino

 

prorogata fino a domenica 16 marzo 2025

 

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

 

 

A seguito del grande successo di pubblico, è stata prorogata fino a domenica 16 marzo 2025, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali a Torino, la grande e inedita mostra dedicata ai capolavori dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra.

L’ingente numero di opere, per un totale di 79, proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, è stato riunito insieme per la prima volta fuori dal museo di appartenenza. Un’occasione straordinaria per dare vita a un progetto critico ed espositivo dal forte rigore scientifico e presentare a un ampio pubblico le testimonianze artistiche di una stagione irripetibile.

 

Prodotta da Musei Reali Arthemisia con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la rassegna curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, è stata fortemente voluta e resa possibile da Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore delegato dei Musei Reali di Torino.

 

La mostra, oltre a sottolineare il trentennale rapporto che la soprintendente Palma Bucarelli ebbe con un gruppo eccezionale di artisti, mette in risalto la ricchezza delle collezioni del museo romano ed esalta i 21 artisti più rappresentativi che hanno animato una stagione senza precedenti nel panorama dell’arte moderna italiana.

 

La mostra vede come special partner Ricolamobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale media partner La Stampa.

 

 

 

Informazioni e prenotazioni

+ 39 011 1848711

www.arthemisia.it