ilTorinese

Merenda in Croce Verde a Pinerolo per parlare di servizio civile

La Croce Verde di Pinerolo organizza per giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 16.30, presso la propria sede in via Saluzzo, 68, una merenda – aperitivo aperta a giovani tra i 18 e 28 anni, al fine di illustrare loro le possibilità di accesso al bando del Servizio civile universale. La partecipazione è gratuita.

Il Servizio civile universale rappresenta un’importante opportunità di formazione e di crescita personale e professionale. Un’esperienza che può essere fatta una sola volta nella vita. La Croce Verde Pinerolo mette a disposizione 8 posti per il Servizio civile con 2 diversi progetti nei settori: servizi di accompagnamento socio sanitario, educazione e promozione culturale.

Il Servizio civile in Croce Verde Pinerolo prevede un impegno di cinque ore giornaliere per un totale di 25 ore settimanali e per la durata di un anno. A volontarie e volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 507,30 euro.

Per richiedere informazioni o per comunicare la propria partecipazione all’incontro, contattare il numero di telefono 0121.321988 o inviare una email a info@croceverdepinerolo.org.

I progetti sono consultabili sul sito https://serviziocivile.anpas.piemonte.it/

La presentazione delle domande di Servizio civile va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 15 febbraio 2024, l’accesso è consentito tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

La Croce Verde Pinerolo, associata Anpas, grazie all’impegno di 158 volontarie e volontari, ogni anno svolge 15mila servizi con una percorrenza di circa 400mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzi attrezzati al trasporto delle persone con disabilità.

La Croce Verde Pinerolo aderisce ad Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze).

Duecento candeline per la torta di compleanno di  Agostino e Maddalena

Nella RSA Consolata di Grugliasco

 

Sono duecento le candeline sulla torta di compleanno all’RSA Consolata di Grugliasco in provincia di Torino, equamente distribuite tra Agostino e Maddalena, i due longevi ospiti della residenza per anziani di Orpea Italia.

Maddalena racconta di essere felice e grata : “Le cose sono cambiate da quando ero giovane io, per fortuna. Ai miei tempi non si poteva piangere perché era considerato segno di debolezza. Poi ricordo la guerra e le difficoltà vissute. Ma quando hai 100 anni i ricordi, anche quelli amari, acquistano un sapore più dolce, resta la tenerezza. L’emozione più preziosa? Il pensiero del marito siciliano e dei nostri splendidi figli maschi.

Agostino, nato in provincia di Padova, falegname di professione, ha le lacrime agli occhi nel raccontare la guerra ei suoi 8 anni di prigionia in Africa. La felicità per lui ha due volti, quello della sua adorata moglie Emilia e quello di suo figlio, gli affetti più importanti di un’intera vita.

Nella residenza a festeggiare erano presenti, accanto ai compagni di viaggio e allo staff, il sindaco di Grugliagco Emanuele Gaito, figli e parenti di Agostino e Maddalena.

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE 

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’1.5%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è all’1.6%.

Anche questa settimana si registra un andamento decrescente (settimo calo consecutivo) rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.077.448 dosi, di cui 3.347.584 come seconde, 2.966.775 come terze, 837.560 come quarte, 267.257 come quinte, 49.642come seste.

Tra giovedì 25 gennaio e giovedì 1° febbraio sono state vaccinate 2.056 persone: 27 hanno ricevuto la prima dose, 3 la seconda, 27 la terza, 277 la quarta, 1.225 la quinta, 496 la sesta, 1 la settima.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 25 gennaio a mercoledì 31 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 30.

Suddivisi per province: Alessandria 2, Asti 1, Biella 2, Cuneo 4, Novara 1, Vercelli 1, VCO 1, Torino città 7, Torino area metropolitana 9.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 212 (81). Questa la suddivisione per province: Alessandria 16 (-24), Asti 10 (-1), Biella 14 (0), Cuneo 26 (+8), Novara 9 (-3), Vercelli 7 (+2), VCO 7 (-14), Torino città 52 (-21), Torino area metropolitana 61 (-22).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 25-31 gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 5.0 (-27.6%) rispetto a 6.9 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 1.7 (+325%). Nella fascia 25-44 anni è 1.7 (-50%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 5.2 (-17.5%). Nella fascia 60-69 anni è 5.5 (-36.8%). Tra i 70-79 anni è 11.2 (-10.4%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 10.4 (-49.5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 25-31 gennaio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 10.9 (+28.6%), nella fascia 3-5 anni 1.1 (-49%), nella fascia 6-10 anni non si sono registrati casi (-100%), nella fascia 11-13 anni 3.5 (+288.9%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni 1.0 ( la scorsa settimana non si erano registrati casi).

Il giallo del prete esorcista: sparite 60 opere d’arte

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L’indagine nasce dal fiuto di un carabiniere che in un mercatino a Susa individua una delle opere d’arte rubate presenti nei database dell’Arma. Si tratta di  sessanta oggetti  d’arte religiosa di grande valore artistico sparite dalla diocesi di Torino e Susa parrebbe per colpa, questa è l’accusa, di un sacerdote esorcista, di 68 anni, parroco a Pecetto. Sarebbero coinvolte altre tre persone in merito alle  opere d’arte sottratte da un convento in Valsusa e al Santuario della Consolata a Torino. L’indagine è in pieno svolgimento.

Askatasuna, Centrodestra in piazza davanti a palazzo Civico: “Siamo qui per la legalità”

In piazza Palazzo di Città manifestazione del Centro destra torinese  contro la decisone del Sindaco Lo Russo di considerare benevolmente Askatasuna. “Una decisione assurda se consideriamo che proprio ieri il gruppo considerato violento dalla Cassazione ha dichiarato che continuerà le sue battaglie tradizionali, cioè quelle contro la TAV, battaglie che hanno già fatto perdere almeno 4 anni ai lavori  con un forte danno alla economia torinese e valsusini che dalla TAV avrà importantissime  ricadute economiche e di lavoro in una Bassa Valle che ha visto calare il PIL procapite in modo vertiginoso”, così commenta Mino Giachino, leader Sì Tav, già sottosegretario nel Governo Berlusconi.
La difesa del cantiere di Chiomonte , essenziale per costruire l’opera,  si avvia a costare  quasi 500 milioni di euro. Alla manifestazione organizzata da FDI Lega, F.I. e Italia Bellissima hanno  aderito gruppi della Società civile come i SITAV di Giachino, che hanno avuto un ruolo decisivo nel salvare l’opera con la grande manifestazione di piazza Castello del 10.11.2018. Lo stesso Giachino sarà candidato a Giugno per la Regione nella lista di Fratelli d’Italia. Presente pure il gruppo di Puliamo Torino, consiglieri circoscrizionali, comunali, gli Onorevoli Montaruli, Comba, Rosso e Maccanti e Ambrogio.
“Il sit-in che abbiamo promosso contro la decisione del Sindaco di legalizzare Askatasuna è stata volutamente silenziosa. Solo un silenzio indignato puó rispondere alla folle scelta dell’Amministrazione Lo Russo. Forza Italia con la sua presenza ha rimarcato al Pd un principio ‘meno okkupazioni, più occupati’. Il Sindaco invece di occuparsi dei giovani disoccupati torinesi, una piaga sociale visto che il loro tasso di disoccupazione è doppio della media nazionale, preferisce spendere il suo tempo per sostenere i giovani dei centri sociali, i giovani eversivi e violenti”. Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana coordinatore provinciale e cittadino di Forza Italia.

“Siamo qui in piazza, oggi, perché riteniamo inaccettabile che il Comune di Torino sdogani l’illegalità, l’abusivismo e la violenza: la scelta di regolarizzare Askatasuna è una macchia indelebile alla credibilità delle Istituzioni. Il fatto di veicolare un messaggio di democrazia e di pacifica convivenza civile e poi, nella realtà, fare l’esatto opposto è qualcosa di molto pericoloso: si nobilita la lotta armata, si soffia sull’odio. Chi lo fa se ne assume tutta la responsabilità”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

A Diagon Hall ritornano i “Dialoghi tra prosa e poesia” sull’onda degli Spiriti del Mare

Dopo le due edizioni vincenti di “Dialoghi tra prosa e poesia”, la prima dedicata al tema della finzione e la seconda alla storia della ferrovia come simbolo, il 21 febbraio prossimo, alle ore 19:00, presso lo spazio culturale Diagon Hall, si terrà la terza edizione dei “Dialoghi” dedicata agli Spiriti del Mare.

Protagonisti dei “Dialoghi tra prosa e poesia” saranno Gian Giacomo Della Porta e Jacopo Marenghi.

I Dialoghi saranno incentrati su quegli Spiriti del Mare che accompagnano nel loro viaggio i marinai, a tratti con benevolenza, a tratti con ostilità. A essi viene chiesta benedizione e amicizia e da essi prendono origine la musica e il suono: il suono del ruggito in tempesta e la quieta finale, il canto del mare di Ulisse e quello di Enea. Il mare, con i suoi Spiriti, rappresenta una grande storia di scoperte, segreti e unione di continenti, un mito letterario antico, simbolo di nascita, morte, salvezza e metamorfosi.

Tutti questi temi li ritroviamo nel capolavoro di Shakespeare “La Tempesta”, dal quale impareremo a conoscere meglio lo Spirito di Ariel e del Mago Prospero. La mitologia celtica e quella greca entreranno in contatto grazie alle Sirene, figlie di Afrodite e Spiriti temuti da Ulisse, ai quali verrà a capo solo grazie al noto stratagemma.

Si ascolterà la musica del “Vecchio marinaio” di Samuel Taylor Coleridge, per poi tuffarsi al largo delle coste cubane e salire a bordo della barca da pesca di Santiago, protagonista de “Il vecchio e il mare” di Hemingway. Sarà anche presente il tema del Leviatano attraverso il capolavoro di Melville “Moby Dick”.

Non mancheranno gli Argonauti di Apollonio Rodio e una citazione più contemporanea legata al tema dei migranti e all’ospitalità.

 

Mara Martellotta

Sviluppi Askatasuna: i commenti

RIFONDAZIONE COMUNISTA: NO AI FANTASMI DELLA CRIMINALIZZAZIONE 

Di Fausto Cristofari Segretario provinciale Prc Torino

In questi giorni molto si è detto a proposito dell’apertura di un confronto fra Askatasuna e il Comune di Torino che punta a costruire un assetto di riconoscimento sociale nei confronti di una realtà associativa da anni presente sul nostro territorio. In questo percorso, saranno naturalmente gli stessi e le stesse militanti di Askatasuna a valutare i passaggi di un confronto che può comunque segnare una svolta positiva nella loro storia e nella situazione torinese.

Ma, a fronte di una situazione che si sta così evolvendo, i vecchi fantasmi ritornano, sotto forma di 12 misure cautelari, con un complesso di 25 denunce nei confronti di altrettanti componenti di Askatasuna. L’intervento giudiziario si riferisce ai fatti che avvennero in occasione del corteo del 1° maggio del 2022.

Tutti e tutte ricorderanno che tali fatti derivarono dalla “consuetudine”, da parte delle forze dell’ordine, di separare con la forza lo “spezzone sociale” dal resto del corteo, per impedirne l’ingresso in piazza San Carlo durante lo svolgimento dei comizi conclusivi.

Così avvenne anche quell’anno, una prima volta in piazza Vittorio e poi durante lo svolgimento del corteo, in via Roma. Va ricordato che questa “consuetudine” si è finalmente interrotta solo l’anno scorso, grazie anche all’intervento di mediazione svolto, fra gli altri, dalla FIOM e dal Coordinamento Antifascista Torinese.

Ma anche in quel 2022, come Rifondazione Comunista, insieme a varie forze politiche e associative, contestammo l’immotivata esclusione dal corteo di una sua parte significativa e ci adoperammo per evitare che il corteo popolare del 1° maggio si traducesse, ancora una volta, in scontri con la polizia.

Solo a seguito di ciò la polizia acconsentì alla partenza in corteo dello “spezzone sociale”, per poi interromperne nuovamente la partecipazione in via Roma. A quel punto, una parte significativa del corteo (fra cui lo spezzone di Rifondazione Comunista) si rifiutò di continuare a sfilare mentre si svolgevano le cariche della polizia e venne sostenuta da vari interventi verbali la necessità di garantire l’agibilità del corteo. Ricordiamo con una certa commozione che, fra questi interventi, vi fu anche quello, assai significativo, del nostro compagno Gastone Cottino, ex partigiano e grande intellettuale antifascista, scomparso alcuni giorni fa all’età di 99 anni.

Questi furono, quindi, i fatti del 1° maggio 2022. Fa specie, ora, che proprio nel momento in cui è in corso un dialogo positivo con le istituzioni locali, si torni a riproporre la solita vecchia logica della criminalizzazione, scegliendo di preferire, al riconoscimento del ruolo sociale di una realtà come Askatasuna, la prosecuzione di una logica di scontro permanente, adatta a giustificare ulteriori interventi repressivi, in una spirale senza fine.

E’ assolutamente necessario impegnarsi e vigilare affinché ciò non avvenga: occorre sviluppare un impegno vero in questo senso, in particolare da parte delle forze della Sinistra di alternativa, ma anche di tutti e tutte coloro che intendono difendere gli spazi di democrazia nella nostra città.       

 

LEGA: Opposizione al Progetto di Legalizzazione del Centro Sociale Askatasuna da Parte della Giunta Lo Russo

Torino, [2 febbraio 2024] – Una manifestazione è stata organizzata oggi davanti a Palazzo Civico dal centro destra, guidata dal segretario cittadino della Lega di Torino, Fabio Tassone, per esprimere il dissenso contro l’iniziativa della Giunta Lo Russo di regolarizzare la situazione del centro sociale Askatasuna. La protesta sottolinea il malcontento verso un’azione considerata un affronto ai cittadini torinesi che vivono nel rispetto della legalità, attribuendo alla Giunta comunale l’accusa di favorire un’organizzazione etichettata come pericolosa.
Il centro Askatasuna, oggetto di occupazione abusiva per oltre vent’anni, è stato al centro delle critiche per atti di devastazione e danneggiamento. La Lega, attraverso il segretario cittadino Tassone, critica aspramente la decisione dell’amministrazione cittadina di tentare di sanare questa situazione con accordi non trasparenti, trascurando gli anni di illegalità. La richiesta avanzata è quella di uno sgombero immediato dello stabile di Corso Regina Margherita e l’apertura di un dibattito inclusivo sul futuro dell’immobile, sottolineando l’inaccettabilità di una legalizzazione senza solide basi.
 Fabio Tassone:
La manifestazione di quest’oggi davanti a Palazzo Civico contro l’iter avviato dalla Giunta Lo Russo di legalizzare il centro sociale Askatasuna era necessaria e doverosa. Il Sindaco Lo Russo prenda coscienza che questo è l’ennesimo schiaffo ai torinesi che vivono nella legalità e rispettano i propri doveri per favorire un’organizzazione pericolosa e riconosciuta come tale dalla Cassazione. Con un colpo di spugna e trattative ‘sotto banco’ la Giunta cittadina non può pensare di cancellare anni di occupazione abusiva di un bene pubblico e che avrebbe potuto essere destinato ad altre funzioni a beneficio dell’intera collettività. La Lega non dimentica tutti gli atti di devastazione e danneggiamento posti in essere negli anni dal centro sociale Askatasuna a danno di beni pubblici e privati e contro le forze dell’ordine, fatti che evidentemente il Sindaco ha dimenticato per decidere di ‘premiarli’. Askatasuna è noto agli onori della cronaca non di certo per fatti meritori e per questo diciamo chiaramente che lo stabile di Corso Regina Margherita va immediatamente sgomberato. Si apra un dibattito serio e partecipato per deciderne le sorti e per restituirlo alla cittadinanza, è intollerabile che uno stabile di proprietà pubblica sia occupato da più di vent’anni con la connivenza delle istituzioni cittadine ed è ancora più intollerabile che una situazione di illegalità venga sanata senza che vi sia alcun presupposto. Il Sindaco ritiri la delibera e chieda scusa ai torinesi.
MISURE RESTRITTIVE PER VIOLENZE 1 MAGGIO 2022, ENNESIMA PROVA INCOMPATIBILITA’ LEGALIZZAZIONE DI ASKATASUNA
Il Segretario Generale Provinciale Siap Torino Pietro Di Lorenzo
“ I numerosi provvedimenti a carico di appartenenti al circuito antagonista confermano,
senza ombra di dubbio, la professionalità e capacità investigativa della Polizia Scientifica
e Digos Torinese capaci di individuare responsabilità precise nelle violenze contro le
forze di Polizia durante il primo maggio 2022.
E’ anche, se mai ce ne fosse stato il bisogno, l’ennesima dimostrazione di quanto sia
assurda e inaccettabile la strada intrapresa dal comune di Torino per legalizzare
Askatasuna.
Proprio i loro aderenti in quella occasione, come in molte altre, attuarono violenze
provocando diversi feriti tra le forze di Polizia tentando di aggredire ed impedire gli
interventi istituzionali sul palco di piazza san carlo.
La Polizia difende le autorità ed ora queste premiano i violenti legalizzando la loro
storica occupazione, mai come in questo momento la politica di governo della città è
distante dai cittadini, dalle forze di polizia e dal buon senso.

IL MONDO ALLA ROVESCIA: LA VIOLENZA VIENE PREMIATA
SIULP, SAP, FSP:  Bravo Perna Pantanella
Letteralmente basiti dalla scelta della Giunta del Sindaco Lo Russo che ha
optato per legalizzare il centro sociale Askatasuna.
Il Sindaco Lo Russo, a quanto sembra, ha preferito l’intolleranza e l’illegalità
alle Forze dell’Ordine.
Uno stupore che nasce da anni di violenze subite dai poliziotti di Torino, i
cui autori, noti anche alla magistratura che indaga ormai da tempo sui
promotori di tali atti, appartengono proprio al centro sociale Askatasuna.
In barba a queste già note considerazioni, la Giunta Comunale del Sindaco
Lo Russo ha deciso di legalizzare un centro sociale intriso di simboli
inneggianti all’illegalità.

Aggiudicata la gara per l’ospedale Torino Nord Ovest

Si è svolta questa mattina la seduta pubblica di apertura delle offerte economiche per la progettazione del nuovo ospedale dell’area Nord Ovest di Torino. Dopo l’esame delle sei offerte, pervenute da altrettanti raggruppamenti, oggi  la commissione giudicatrice ha stilato la graduatoria e l’offerta più vantaggiosa è risultata quella presentata dal raggruppamento composto da ATI PROJECT, con Ferrari, Giraudo e associati s.r.l. Stp, 3 E Ingegneria srl, P’arcnouveau, Sma Progetti. Ora si procederà alla verifica della documentazione amministrativa in relazione al soggetto che ha presentato la migliore offerta, per arrivare, nelle prossime settimane, all’aggiudicazione definitiva. A quel punto scatteranno i 150 giorni previsti per la progettazione.
L’intervento è finanziato con 347 milioni di fondi Inail. Entro il mese di marzo, sarà sottoscritta la convenzione con l’Istituto per rendere effettivo il finanziamento già previsto dal Dpcm del 14 settembre 2022, che ha assegnato al Piemonte le risorse per la realizzazione degli ospedali.
«L’aggiudicazione “provvisoria” della progettazione è ulteriore tassello nel processo di realizzazione di questo ospedale che la città attende da anni. Da quasi 70 anni a Torino non si progetta un nuovo ospedale e, dopo anni di parole, anche grazie all’intesa raggiunta con il Comune di Torino, per cui ringrazio in particolare gli assessori Rosatelli e Mazzoleni, abbiamo individuato e condiviso la localizzazione e ora si parte con la progettazione  dell’ospedale che consente di superare gli attuali, e vetusti, presidi del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia, e risponde ai bisogni di cura di quest’area della città e della zona metropolitana. L’obiettivo è arrivare all’approvazione entro la fine del prossimo anno, per poi partire con i lavori nel 2026», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«L’affidamento della progettazione – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – segna un passo fondamentale nel percorso per la realizzazione del nuovo ospedale Torino Nord, un’opera che migliorerà in modo sostanziale la qualità dell’offerta sanitaria del territorio, sostituendo due strutture ospedaliere che non avevano più possibilità di ammodernamento. I tempi del cronoprogramma sono stati perfettamente rispettati, il prossimo passaggio sarà la consegna del progetto di fattibilità tecnica ed economica all’Inail, che metterà a bando la progettazione esecutiva e la costruzione dell’ospedale. E’ l’ennesima dimostrazione di come il piano Marshall messo in campo dalla Regione per il rinnovo del parco ospedali stia procedendo con efficacia e celerità».
«Dopo 70 anni in cui non si progettava a Torino un nuovo ospedale, dopo aver completamente rinnovato Oftalmico, Martini e San Giovanni Bosco, sia nelle componenti strutturali sia in quelle tecnologiche e di servizi, abbiamo proceduto rapidamente a creare le condizioni per il superamento del Maria Vittoria che con 76000 passaggi annui è il primo pronto soccorso in Piemonte, per numero di accessi, in un contesto strutturale antiquato, e dell’Amedeo di Savoia, che stiamo rifunzionalizzando dopo anni di abbandono, pur con limiti strutturali importanti – sottolinea il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco – La velocità impressa a questo progetto è merito di una sinergia tra le pubbliche amministrazioni che hanno lavorato insieme per superare le criticità e individuato una sede idonea, senza interessare le aree verdi, che saranno addirittura implementate e in tutto le svolgimento delle procedure di gara. Un ringraziamento particolare va ai tecnici dell’Asl, alla direzione regionale alla Sanità, e all’Inail che ci ha permesso di reperire le risorse economiche necessarie per un nuovo e moderno ospedale, oltreché naturalmente a Regione, Comune, Politecnico e al Comitato dei primari per il nuovo Maria Vittoria».
Il progetto di pre-fattibilità e il documento di indirizzo alla progettazione, a cui si è lavorato in questi mesi è stato elaborato in collaborazione con il Politecnico di Torino e coordinamento con il Comune di Torino, e prevede 511 posti letto, su una superficie di oltre 76 mila metri quadrati, individuati nell’area che fino a ora è stata destinata alle giostre, senza coinvolgere la zona del parco.
Il nuovo ospedale, sulla base dello studio di prefattibilità, dovrà avere un impianto di tipo orizzontale, sull’asse nord-sud, sul quale di innestano, come in un pettine doppio, tre corpi trasversali disposti in direzione est-ovest, separati tra loro da ampi spazi a giardino attraversati dalle grandi vetrate della galleria di collegamento. Grande attenzione sarà posta ai temi ambientali, all’impiego di materiali di riciclo e alla riduzione dei consumi energetici. Il nuovo ospedale avrà infatti sistemi di captazione di energia, pannelli fotovoltaici e impianti geotermici.

Il Pd del Nord Ovest a Torino

I PRESIDENTI GRUPPI PD PIEMONTE, LIGURIA, LOMBARDIA, VALLE D’AOSTA SI SONO RIUNITI A PALAZZO LASCARIS: “PROSPETTIVA NORD-OVEST: LA PROPOSTA DEMOCRATICA”. ECCO I PUNTI SALIENTI NELLA NOTA CONGIUNTA

2 febbraio 2024 – L’incontro che si è tenuto oggi in Piemonte rappresenta il punto di partenza di una collaborazione fra i Gruppi Pd dei Consigli regionali delle regioni del Nord-Ovest con l’obiettivo di organizzare un’azione condivisa per costruire un’alternativa forte al centrodestra, a cominciare dalle prossime elezioni regionali che si svolgeranno a giugno in Piemonte. “Prospettiva Nord Ovest” si articolerà attraverso uno scambio di informazioni, idee, spunti, prioritariamente su alcuni temi: sanità pubblica, infrastrutture e trasporti, sviluppo economico e transizione ecologica. Porteremo avanti un lavoro condiviso che si concretizzerà nella presentazione di proposte di legge, mozioni e ordini del giorno comuni. Un’attività che si è già concretizzata con la presentazione delle proposte di legge al Parlamento per vincolare ad una percentuale non inferiore al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del sistema sanitario nazionale.

Il confronto aperto tra i gruppi regionali del Partito Democratico è partito dal tema della sanità che deve essere necessariamente potenziata per superare le criticità che investono il sistema. Un primo passo di un’azione coordinata che in Liguria, Lombardia e Piemonte – rispettivamente con “La salute prima di tutto”, “Prima è salute” e “Stop liste d’attesa” – si è sviluppata con delle campagne e petizioni a tutela della sanità pubblicache hanno raccolto migliaia di firme e testimonianze di cittadini in difficoltà alle prese con il malgoverno della destra. Da oggi lavoreremo su diverse direttrici: potenziamento dell’organico attraverso una specifica pianificazione dell’assunzione di personale sanitario e amministrativo, tempistiche certe consentendo ai pazienti di ottenere esami e interventi in tempi adeguati, investimenti sulle strutture e sulla prevenzione. Lo faremo tenendo la barra dritta su due coordinate, da un lato non deve esistere disuguaglianza nella lotta alla malattia, dall’altro occorre coinvolgere attivamente chi vive e lavora quotidianamente il mondo della sanità.

La Macro-regione del Nord-Ovest è una realtà interdipendente sotto il profilo infrastrutturale all’interno della quale porti, rete ferroviaria e terminali intermodali di entroterra costituiscono un fattore decisivo di competitività. E’ fondamentale portare a compimento le grandi opere: la Torino-Lione, il Terzo Valico, la soluzione dei problemi del Tunnel del Monte Bianco, il Tunnel di Tenda, l’Alta Velocità Torino-Genova, il Retroporto di Alessandria. Lo sviluppo economico pone molti problemi e richiede soluzioni tempestive. Stiamo vivendo un’onda lunga di crisi che colpiscono aziende e lavoratori e i dati economici italiani e internazionali non sono rassicuranti. Occorre una politica industriale seria che oggi manca e bisogna utilizzare nel miglior modo possibile i fondi europei. Se lavoro e sviluppo devono essere le grandi priorità politiche occorre una programmazione all’altezza: proprio alcuni degli aspetti più carenti delle amministrazioni di centrodestra che non hanno saputo ottimizzare le risorse e le opportunità legate al PNNR.

Ridurre le emissioni di CO2, puntare alla neutralità delle emissioni entro il 2050, salvare e tutelare la biodiversità e contrastare la povertà e le diseguaglianze devono essere obiettivi comuni a tutti i Paesi europei. Per raggiungerli è fondamentale smettere di vedere l’ecologismo come una questione di élite e puntare a prevedere misure strutturate per essere leve di contrasto alle diseguaglianze. E’ importante intervenire sul consumo indiscriminato di suolo, partire da un piano per la riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, rivedere il sistema di trasporto e mobilità, improntandolo sul potenziamento sia delle ferrovie regionali che del trasporto pubblico locale nelle città, concentrandosi su accessibilità, efficientamento e elettrificazione.

“E’ necessario – commenta il Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte Raffaele Gallo – guardare oltre i confini regionali e concepire una politica di più ampio respiro che, insieme a azioni mirate e condivise, proietti il Piemonte non solo nel contesto di una collaborazione con le Regioni del Nord Ovest, ma in un’ottica europea, sviluppando anche cooperazioni transfrontaliere. Tante sono le sfide che non possiamo permetterci di perdere: dalla difesa e dal rilancio della sanità pubblica a un corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, dalle connessioni interregionali e internazionali rese possibili grazie solo grazie ai grandi assi di trasporto che si stanno realizzando fino a una nuova politica per la difesa dell’ambiente votata alla transizione ecologica. L’azione comune consentirà di realizzare una strategia macroregionale e si tradurrà in atti importanti per i nostri territori e per i cittadini”.

 

Raffaele GALLO, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte

Luca GARIBALDI, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale della Liguria

Pierfrancesco MAJORINO, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale della Lombardia

Luca TONINO, Segretario regionale Pd Valle d’Aosta

Torino, gli agricoltori: “La nostra protesta a Bruxelles perché è in Europa che si prendono le grandi decisioni”

A Bruxelles a protestare contro le politiche dell’Unione europea che bloccano l’agricoltura c’era anche una folta delegazione di agricoltori del Torinese guidati dal presidente di Coldiretti Torino, il leinicese Bruno Mecca Cici, la vice presidente Tiziana Merlo, di Argentera-Rivarolo, dalla delegata Coldiretti Giovani Impresa, la rivolese Claudia Roggero, la coordinatrice provinciale di Coldiretti Donne Impresa, Mirella Abbà, di Favria, dal valsusino Sergio Barone, presidente provincia e regionale del movimento pensionati di Coldiretti, oltre ai segretari Coldiretti di zona di Chieri-Carmagnola, Pinerolo, Ivrea-Rivarolo, Ciriè, Torino, Chivasso-Caluso, Rivoli-Bussoleno.

«Siamo stati a Bruxelles perché è in Unione europea che si prendono le decisioni – spiega il presidente Bruno mecca Cici – Coldiretti Torino nelle sue 183 sezioni comunali e nei suoi 12 Uffici di Zona ascolta quotidianamente le ragioni degli agricoltori. Noi stessi siamo coltivatori e viviamo sulla nostra pelle le scelte scellerate che ci impone l’Unione europea. Conosciamo bene le ragioni dei nostri agricoltori. Ed è per  questo che siamo andati a Bruxelles. Siamo andati davanti al Consiglio d’Europa mentre si svolgeva il Vertice straordinario dei capi di governo europei perché è in Europa che andava portata la nostra protesta insieme agli altri sindacati europei con cui Coldiretti si coordina da sempre in Europa. Siamo stati in mezzo a quei 1.300 trattori che hanno paralizzato il quartier generale Ue. In serata, il nostro presidente nazionale Ettore Prandini ha incontrato la presidente dell’Unione europea Ursula Von der Leyen e il commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni insieme ai rappresentanti degli altri sindacati europei. Dall’incontro abbiamo ottenuto l’impegno di dare priorità all’esame delle nostre richieste».

Il presidente di Coldiretti Torino ribadisce le istanze portate ai vertici europei con la protesta di piazza di Bruxelles.

«Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. Non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Sugli accordi commerciali occorre garantire il principio di reciprocità e in tale ottica è positivo l’annuncio della Commissione Ue sul fatto che “non sono soddisfatte le condizioni” per raggiungere un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale. Coldiretti chiede di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea assicurando più fondi alla Politica agricola comune anche per investimenti adeguati nella difesa attiva e passiva dai cambiamenti climatici. Vogliamo anche aumentare gli investimenti in agricoltura garantendo più sostegni ai giovani per il ricambio generazionale nel nostro settore. Ma soprattutto serve la cancellazione dell’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac). Ma l’Europa deve sostenere anche gli accordi di filiera per costruire mercati più equi. La nuova Politica agricola comune dovrà incentivare questo modello che rafforza i rapporti tra produzione, trasformazione e commercializzazione, anche per contrastare le pratiche sleali. Alla presidente Meloni chiediamo di continuare a tutelare gli agricoltori italiani portando in Europa le nostre ragioni. Serve un cambio di passo rispetto al recente passato. Non ci può essere più spazio per politiche ideologiche che hanno penalizzato gli agricoltori, mettendo a rischio tante filiere anche nel nostro Paese».