ilTorinese

“Te l’avevo detto”, Ginevra Elkann alla sua seconda prova

 PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Una tragedia climatica che sconvolge corpi e menti Siamo colpiti da tragedie climatiche, siamo colpiti nei corpi e nelle menti, un paio di anni fa ce le raccontava Virzì con quella siccità che prosciugava il grande fiume della capitale, poi gli incendi e le ceneri palpabili di Sollima, dovremo aspettarci di qui a non molto la pioggia di rane di Anderson a schiacciarsi sulle strade e sui parabrezza delle auto. Torniamo ai terrori dell’antichità, il futuro ci spaventa. E non poco. Dopo “Magari”, Ginevra Elkann arriva alla sua opera seconda con “Te l’avevo detto” e annega Roma in una insopportabile calura che inaspettata la ricopre durante i mesi invernali, un imperituro disco solare fisso nel cielo, una luce rarefatta, un impasto di giallo e arancio che la fotografia di Vladan Radovic coglie con esemplare quanto più che insistita esattezza. Un deserto africano, calore, corpi sudaticci e affaticati, tutti quanti persi in un girone dantesco di smarrimento, di insicurezza, di ricerca di una strada che li riporti a ritrovare un’aria più fresca e pulita.

Una via d’uscita cercasi. Simbologie volenterose ma quantomai facili. Nella scrittura concepita con Chiara Barzini e Ilaria Bernardini, di qualche pregio e di notevoli difetti, Elkann accompagna le vicende di una mezza dozzina di strampalati esseri umani (quanta voglia abbiamo di gente normale!), ad iniziare dalla Gianna di una sempre convincente – nel suo logorroico isterismo – Valeria Bruni Tedeschi, ossessionata da un versante religioso (madonnine e sacricuoredigesù abbondano) come dal suo e dal passato di Pupa (Valeria Golino, godetevela tutta, lei sì), pornostar con ritocchini e parrucca bionda, calata ormai sul viale del tramonto e che certo non dice di no ai selfie degli ultimi fan, colpevole di averle rovinato la vita sul versante coniugale e non soltanto: per tacere della di lei figlia, Mila, un brutto rapporto con il frigorifero e uno po’ di quattrini da definirsi stipendio facendo da badante alla vecchia signora Maria Antonietta, una immobile Marisa Borini. Alba Rohrwacher, madre che combatte contro l’alcolismo anche il giorno in cui il suo piccolo vorrebbe festeggiare con lei il proprio compleanno e che invece s’ingolla i fondi dei bicchieri che ritrova sui tavoli della festa: Rohrwacher continua a essere la (insopportabile) Rohrwacher e Scamarcio, che ormai sappiamo da sempre sui binari di un’unica espressione, trovandosi di passaggio sul set ha dato una mano all’amica regista nel ruolo di padre. Quello di Caterina e Riccardo è il raccontino peggio raccontato, insulso, prevedibile, vuoto, senza un’ombra di sviluppo, con due attori disadatti a gettare loro addosso uno straccio di emozione e di sentimento. Forse qualcosa di buono, più che un barlume di autenticità, ci viene dal prete Bill di Danny Houston, eroinomane a scacciare le tentazioni, poca voglia di fedeli e di confessioni, che vede non proprio di buon occhio l’arrivo della sorella Fran (Greta Scacchi: una bella coppia d’attori) che dagli States porta le ceneri della madre, per seppellirle al cimitero acattolico, accanto alla tomba di Keats, secondo i voleri. Ma riaffiorano ricordi e infanzie non troppo felici (è il film della tensione di rapporti tra generazioni, le madri messe all’angolo, forse in una scrittura che inevitabilmente porta con sé un tratto anche fievole di autobiografia? i padri sono una fotografia incorniciata, un’assenza, una presenza senza capo né coda), egoismi e soprusi, un affetto schiacciato da anni e una mal sopportazione, un equilibrio ritrovato: le ceneri della defunta non vedranno esaudite le proprie volontà e finiranno davvero irrispettosamente male. Ambizioso e zoppicante, fragile e inconcludente, prevedibile e soltanto ben intenzionato a tratteggiare storie con una qualche robustezza, “Te l’avevo detto” non mi pare sia la somma di qualche passo avanti fatto dall’autrice di “Magari”. Al centesimo minuto di proiezione ti rimane davvero poco da portarti a casa e rimpiangi quei film corali, intelligentemente intrecciati e profondi, che portavano le firme di Altman e di Kasdan, di Anderson e di Haggis. Certamente, Elkann non ha ancora i mezzi adatti.

Tavolo tecnico dedicato all’A32 Torino-Bardonecchia

Nell’ambito delle attività di monitoraggio sulla rete autostradale piemontese, la Regione ha convocato a Torino un tavolo tecnico dedicato all’autostrada A32 Torino-Bardonecchia.
«Per andare incontro alle esigenze dei sindaci della Valle di Susa, che nei giorni scorsi avevano chiesto un incontro alla Sitaf, la società concessionaria dell’autostrada, si è deciso di istituire un tavolo di monitoraggio sulla A32, dove sono in corso importanti interventi di manutenzione e potenziamento che proseguiranno anche il prossimo anno», ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi.
Il tavolo di monitoraggio sara’ costituito da Regione Piemonte, Sitaf, Città metropolitana di Torino, Comuni e Unioni Montane della Valle di Susa: «L’obiettivo – ha precisato l’assessore Gabusi – è monitorare i flussi di traffico in relazione ai cantieri aperti e favorire lo scambio tempestivo di informazioni con i Comuni e le Unioni Montane locali, soprattutto per quanto riguarda l’avanzamento dei lavori e le conseguenti modifiche alla viabilità. Sarà anche possibile gestire in anticipo situazioni che potrebbero causare disagi al traffico autostradale e, di riflesso, alla viabilità ordinaria».
«La richiesta dei territori di introdurre la cabina di regia – ha concluso Gabusi – è stata accolta positivamente dal concessionario, anche in vista delle significative opere che interesseranno l’autostrada A32 da qui ai prossimi mesi e dell’apertura della seconda canna del traforo del Frejus, prevista in primavera. La Regione è impegnata nel portare avanti il confronto con le società concessionarie e con gli enti locali sulla situazione delle autostrade e dei cantieri in corso o programmati, sulla Torino-Bardonecchia ma anche per quanto riguarda l’autostrada Torino-Aosta e le arterie che collegano il Piemonte alla Liguria».

Paesaggi, natura e città nuova mostra alla galleria d’arte Pirra

Dal  9 febbraio al 2 aprile 2024

 

“Paesaggi, natura e città” è il titolo della nuova mostra ospitata alla galleria d’arte Pirra da venerdì 9 febbraio 2024.

Il paesaggio costituisce un percorso tematico che permette di essere declinato in molti modi, a volte anche antitetici, valorizzando la natura incontaminata o il contesto urbano ed è stato scelto per questa mostra in virtù della sua vaghezza, per consentire, come presso amiamo fare, di spaziare liberamente tra i tanti nostri artisti, spesso distanti per epoca o formazione.

Tra le opere italiane spiccano una bellissima veduta dalle alture di Torino di Enrico Reycend (1855-1928), sorella di una tela di proprietà della Gam e un paesaggio futurista di Taro (1896-1974).

Saranno esposti altri dintorni torinesi e una veduta di Salerno di Edgardo Corbelli (1918-1989), oltre a una veduta di Venezia e a un lungofiume a Parigi rispettivamente di Angelo del Bon (1898-1952) e Cesare Breveglieri (1902-1948). Saranno presenti anche i non luoghi di Fernando Farulli, pittore fiorentino che partecipò alla Biennale di Venezia nel 1952 dalle violente dissonanze cromatiche.

Gli autori francesi sono rappresentati da Henry Biva (1848-1928) con l’opera “Paysage”, esposta in diverse mostre istituzionali tra cui la recente esposizione “Impressionisti. Tra sogno e colore” al Mastio della Cittadella nel 2023, Henry Maurice Cahours (1889-1974), con le incantevoli marine tra Bretagna e Normandia, e l’ormai iconica Dora Maar (1907-1997), con i suoi paesaggi astratti. In mostra anche l’opera del tedesco Ernst Liebermann (1869-1960), con un suggestivo quasi fiabesco paesaggio notturno, essendo stato egli stesso illustratore di fiabe, tra le quali quelle dei fratelli Grimm. Altre opere in mostra sono quelle degli artisti russi delle Scuole di Mosca e San Pietroburgo che, refrattari alle tematiche del regime, nel paesaggio esprimono al meglio il profondo legame con la terra madre e i grandi spazi aperti, come il loro vissuto quotidiano fatto di scorci urbani.

 

La mostra rimarrà aperta fino al 2 aprile 2024

Corso Vittorio Emanuele 82

Tel 011543393

info@galleriapirra.it

 

Mara Martellotta

A teatro: “Foibe. Il ricordo”

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Giovedì 8 febbraio, ore 21

 

 

 

La foiba di Basovizza è diventata simbolo di un eccidio a lungo dimenticato. Da lì parte “Foibe. Il ricordo”, di e con Anna Tringali e Giacomo Rossetto, il racconto della tragedia di quegli italiani che a migliaia finirono gettati nelle tante grotte carsiche, uccisi così, barbaramente, negli anni che conclusero e seguirono la Seconda Guerra Mondiale. A questa vicenda terribile si aggiunse quella di tanti altri connazionali, circa 250mila, protagonisti di un doloroso esodo dall’Istria e dalla Dalmazia verso l’Italia: esuli in patria.

Tra eventi storici e testimonianze, “Foibe. Il ricordo” vuole essere un cammino alla riscoperta di una pagina del nostro recente passato che merita memoria. Il 10 febbraio 2007, dopo una serie di lavori di recupero e di restauro dell’area, a Basovizza è sato ufficialmente inaugurato il nuovo Sacrario in onore dei martiri delle foibe. Il 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo.

 

Giovedì 8 febbraio, ore 21

Foibe. Il ricordo

Di e con Anna Tringali e Giacomo Rossetto

Biglietti: intero 5 euro

Uncem: favorire operatori privati ferrovie piemontesi

Mentre Trenitalia non scioglie il nodo dell’arrivo – si o no e quando – del treno a Ceres, si mette anche a ostacolare altri operatori privati che vorrebbero andare sulle reti non attive da anni. “Sulla Ceva-Ormea e sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano a Longitude sta accadendo qualcosa che è fuori da ogni limite. Chi non ha attivato il servizio, se la prende con chi vorrebbe attivarlo. Fanno bene i Sindaci a essere arrabbiati. Perché i Sindaci vogliono il servizio per le comunità. E così Uncem. Vogliamo anche concorrenza che favorisca il miglior servizio, soprattutto quando questo servizio da anni non esiste per troppo disinteresse di molti. Si dia il servizio, con operatori qualificati ed efficaci”, affermano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. “No ai ricatti – proseguono – si alle azioni vere nell’interesse delle comunità. Finora troppo penalizzate. Intervenga il legislatore. E non si lasci questa vicenda ai Tar”.

Corso per volontari del Telefono Amico Torino

Dal 15 febbraio 2024 un corso gratuito di comunicazione finalizzato al servizio:
12 incontri, ogni giovedì dalle 20.45 alle 22.45, in parte su piattaforma google meet.
in parte a Torino in zona Piazzale Valdo Fusi
Il corso per diventare volontario del Telefono Amico di Torino è gratuito ed
aperto a tutti gli interessati che abbiano compiuto 18 anni.
Il per-corso c permette di sperimentare le  capacità nella
relazione con persone completamente sconosciute che stanno vivendo
momenti di difficoltà e di fragilità e, nello stesso tempo, di condividere con
un gruppo l’impegno per un servizio di volontariato.
“Per mantenere la promessa di amicizia che caratterizza il Telefono, – commentano a  Telefono amico Torino –  non c’è
solo un po’ di compassione da mettere in pratica: nel tentativo di accogliere
davvero chiunque, o cercare di imparare a farlo, c’è la sfida ai pregiudizi ed
alle paure che si palesano attraverso i mille volti della sofferenza interiore,
della fatica di vivere e della solitudine.
C’è la sfida a provare ad essere diversi grazie alla scoperta, intimamente
vissuta, che la prima, e forse unica, rivoluzione da compiere è quella di
cambiare noi stessi. É l’occasione per un’esperienza bellissima”.

Torna il Glocal film festival: si fa preannunciare dalla sezione “Too short to wait”

Da ormai dodici anni il Glocal Film Festival, rassegna cinematografica legata al territorio piemontese, si fa preannunciare da una vetrina “Too short to wait”, vetrina per tutte le opere che ambiscono ad accedere ai concorsi “Spazio Piemonte “ per corti di fiction, e Doc Short, per documentari brevi, e far parte della 23esima edizione del Glocal, in programma al Cinema Massimo di Torino dal 20 al 25 marzo 2024.

In attesa del festival i corti e i lavori che hanno risposto alla call saranno proiettati tutti al Cecchi Point in via Cecchi 17 in dieci appuntamenti lungo il weekend di sabato 17 febbraio alle ore 14.30, 16.30, 18.30, 20.30 e la domenica anche alle 10.30, 12, 14.30, 16.30, 18.30 e 20.30.

Si tratta di una carrellata di 867 minuti di proiezione frutto del lavoro di 112 registe e registi che hanno dato forma a storie e idee delle più diverse in una manciata di minuti.

In tutto ottanta proiezioni, di cui 66 lavori di fiction e 14 documentari girati in regione o realizzate/-presentate nel 2023 da professionisti attivi sul territorio.

Uno dopo l’altro corti amatoriali e opere che hanno già fatto il giro dei festival mondiali, fiction e doc, horror e animazione, location familiari e volti nuovi e noti come Carolina Crescentini (Mare fuori e Boris, due volte vincitrice del Ciak d’oro), Riccardo de Filippis ( Romanzo Criminale) presenti in “Benzina” di Daniel Daquino. Compare anche il torinese Renato Liprandi con “Camera café” che ritroviamo diretto da Alessandro Garelli e Mattia Capone in Livandro. Stesso corto in cui recita Jozef Gjura, vincitore del premio prospettiva Glocal 2023, attore albanese che ha esordito con “Capri revolution” di Mario Martone per poi entrare nel cast di “Sul più bello”.

Rosa Palasciano , candidata ai David di Donatello e ai Nastri d’argento come miglior attrice, è in Birdwatching di Francesco Eramo. In Due di Alessia Olivetti c’è un altro torinese, Eugenio Gradabosco, attivo da vent’anni tra teatro e televisione. Il cabarettista astigiano Franco Barbero, spalla di Macario negli anni Settanta e poi con Nichetti, Pieraccioni, Benigni, Giordana, prende parte a Le pinne magiche di Enza Lasalandra. Per Giovanni Scarpa in “Ama chi ti ama, fosse pure un cane” recita Johnson Righeira.

Torna inoltre ‘Corsi corti. Piccole storie di cinema’ che porterà davanti al pubblico professionisti e professioniste del cinema Glocal in due masterclass di circa 30 minuti l’una, che apriranno le proiezioni delle 20.30 e vedranno ospiti lo scrittore e sceneggiatore Francesco Scarrone, con la sessione “Racconto? Dal racconto al corto”, sabato 17 febbraio, e Cristina Vecchio, location manager che ha lavorato con registi quali Dario Argento, Marco Ponti e Davide Ferrario, che si concentrerà sul tema “Dal testo al set. Filosofia della ricerca location”, domenica 18.

Tra i 66 corti di fiction, il voto del pubblico e le valutazioni del team di selezione composto da Chiara Pellegrini, Roberta Pozza, Elia Tron e Fabio Bertolotto decreteranno quelli che accederanno al Glocal film festival di marzo e concorreranno per doversi riconoscimenti, tra cui il premio Toret miglior cortometraggio, premio Doc Short, i premi ODS miglior attore e miglior attrice e il premio Pantaleon miglior corto di animazione, oltre ai premi dei partner Macchiavelli Music, Scuola Holden, Unipop e Cinemaitaliano.info.

MARA MARTELLOTTA

Scontro tra due camion, un morto in autostrada

È un autotrasportatore piemontese l’uomo  deceduto sulla A22 in territorio modenese. Era residente a Cuneo ma originario dell’Albania. Il camion che guidava si è scontrato con un altro mezzo pesante. Dopo lo schianto quando i soccorritori sono intervenuti sul posto per estrarlo dalle lamiere non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. L’incidente non è collegato al maxi tamponamento avvenuto sempre sulla A22, in territorio modenese, alcune ore prima.

Partita a Torino e in Piemonte la giornata di raccolta del farmaco

Iniziativa benefica che durerà fino al 12 febbraio prossimo

 

È iniziata oggi la GRF giornata di raccolta del farmaco, che durerà fino a lunedì 12 febbraio. Nelle farmacie che espongono la locandina dell’iniziativa è chiesto ai cittadini di donare uno o più farmaci ai bisognosi.

A Torino e provincia il fabbisogno espresso dagli enti benefici è di 137.148 confezioni di farmaci (con un aumento di 31.324 confezioni rispetto al 2023), che andranno ad aiutare 42.855 assistiti, 13860 persone in più rispetto al 2023. Le richieste di farmaci e le persone assistite sono aumentate del 30% a livello regionale.

Le farmacie coinvolte a Torino e provincia sono 311 e i farmaci raccolti sosterranno 64 realtà benefiche del territorio. Durante l’edizione del 2023 sono state raccolte 39365 confezioni, pari a un valore di 324.453 euro, che hanno aiutato 28995 persone in condizioni di povertà sanitaria assistite da 61 enti.

Nel Piemonte la raccolta di confezioni di farmaci nel 2023 è stata di 66514, in 567 farmacie, pari a un valore di 554325 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a aiutare 60.180 persone supportate da 153 realtà socio assistenziali del territorio regionale.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 19 mila farmacisti, titolari e non, che ospitano la GRF e la sostengono con erogazioni liberali. Quest’anno saranno impegnati 25 mila volontari.

MARA MARTELLOTTA