ilTorinese

Un giardino in memoria di Giancarlo Barbardoro

Giovedì 27 marzo 2025 alle ore 11 avverrà l’intitolazione del giardino tra le vie G. Oberdan, P.D. Olivero e Pio VII, a ricordo di Giancarlo Barbardoro , Teorico dell’Eco-Spiritualità, alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo e della Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo

Interverranno Rosalba Nattero e Roberto Garosci, Presidente e Vicepresidente dell’associazione ecospirituality Foundation. Durante la cerimonia sarà scoperta una Targa commemorativa e l’esecuzione dell’Inno Nazionale.

Giancarlo Barbadoro (1943-2019), era musicista, giornalista, poeta, scrittore, conduttore radiotelevisivo. Era anche noto come lo “sciamano” poiché lasciava una traccia indelebile in tutti coloro che incontrava. Giancarlo ha vissuto un’esistenza straordinaria, in pratica due vite vivine ma distinte: una nel mondo di tutti noi, europei figli del XX secolo carico di doni, libertà e consumismo, ma è stata da lui parimenti esperita una vita parallela, spesa presso la sua comunità tribale, fatta di riti ancestrali e studi di antiche tradizioni.

Nonostante questa dicotomia, non ha mai rinnegato sé stesso, sempre aiutando il prossimo con stupefacente disponibilità e senza mai chiedere nulla in cambio. La sua stessa scelta di avere un ruolo in ciò che potremmo definire società Maggioritaria era determinata dalla missione interiore di lasciare comunque un segno di speranza verso un mondo da lui percepito come malato e senza valori spirituali. Si batteva per la Fragilità Sociale, soprattutto per gli animali, da lui considerati i più deboli tra i deboli.

Barbadoro è stato indubbiamente un visionario, un viaggiatore del tempo e dello spirito, che ha lasciato un segno indelebile in tutti coloro che hanno avuto l’occasione di conoscerlo o anche solo di incontrarlo.

Teorico dell’Eco-spiritualità, diffondeva il concetto di questa forma di filosofia che riteneva in grado di risolvere i mali di una società troppo fondata sull’antropocentrismo, soprattutto occidentale e consumista. La sua opera non è però solo legata a una realtà ‘regionale’. Giancarlo Barbadoro è ancora commemorato in Africa dove, nel Benin, in Camerun e nella Repubblica Democratica del Congo viene ricordato per le sue iniziative in favore della tutela degli animali.

Da tempo è in essere il Centro Studi Giancarlo Barbadoro, per diffondere e promuovere l’immensa eredità intellettuale che ha lasciato.

Porteremo perciò avanti il suo sogno, quello di un mondo basato sulla fratellanza e l’armonia tra tutte le specie viventi, tutti cittadine dello stesso universo.

Per informazioni: info@eco-spirituality.org website: www.eco-spirituality.org

nattero@inrete.it tel. 011-530.846 – 338/7196.000

Ferruccio Capra Quarelli

Borello supermercati apre a Settimo il suo cinquantunesimo punto vendita

“Pensiamo di aver fatto un bel negozio, abbiamo assunto 13 persone di Settimo, spero di poterne assumerne altre a breve. Siamo stati attenti a fare un negozio green, che per me non significa solo sostenibilità ma anche responsabilità. Grazie a tutti coloro che ci hanno permesso di aprire questo punto vendita perchè qui non eravamo presenti e io e la mia famiglia ci tenevamo molto invece ad esserci. Grazie Settimo! – Fiorenzo Borello – ”
Presenti all’inaugurazione, oltre ai molti clienti che hanno subito affollato il negozio, autorità locali nelle persone della Sindaca Elena Piastra, del Presidente del Consiglio Comunale di Settimo Luca Rivoira e i consiglieri regionali Paola Antonetto e Alberto Avetta. Anche l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi è stato presente all’inaugurazione e il suo giro in bicicletta tra le corsie del negozio è stato un momento molto toccante per tutti.

Il nuovo complesso urbanistico che ospita il negozio sorge presso l’ area dismessa dell’ex Paramatti e Standa, in un contesto innovativo, green e di design. Anche il supermercato è stato progettato tenendo conto dell’impatto ambientale e in tale direzione è ricaduta la scelta di frigoriferi che utilizzano gas refrigeranti naturali che, rispetto ai tradizionali sintetici, hanno un inquinamento minore di 1400 volte. Tutta l’impiantistica è monitorata ed eventuali malfunzionamenti possono essere subito rilevati per evitare sprechi. Il negozio ha un’esposizione di vendita di 600 mq con all’interno i reparti serviti di macelleria, gastronomia e panetteria e i reparti di frutta e verdura e surgelati con un assortimento importante di pesce surgelato di qualità. Sono stati assunti 20 lavoratori di cui 13 settimesi. Il negozio è aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e la domenica invece dalle ore 9.00 alle ore 13.00.


“I suoi negozi danno tanto lavoro, è un imprenditore responsabile e io sono orgogliosa della sua amicizia – Paola Antonetto Consigliere Regione Piemonte”
“Borello è un imprenditore ma anche un politico locale, assessore al bilancio del comune di Castiglione T.se e anche oggi ha dimostrato di avere una marcia in più. Sono qui per fargli un grande in bocca al lupo. – Alberto Avetta Consigliere regione Piemonte”
“Per noi è un onore avere questo marchio in città, rafforza l’offerta sul territorio. Auguro una buona spesa a tutti i cittadini e porto l’augurio di tutto il Consiglio Comunale – Luca Rivoira Presidente del Consiglio Comunale -”


“Fiorenzo Borello è un esempio di come si fa impresa sul territorio. E’ attento all’innovazione, all’ambiente e alla cura del cliente. Questa apertura a Settimo per tutti noi è un simbolo, è finalmente la partenza di una trasformazione della città. Questo luogo è un inizio di cui tutti quanti noi avevamo bisogno. Borello, anche se lui non vuole che lo dica, in città, ancora prima di aprire, ha dimostrato attenzione all’aspetto sociale, come solo lui sa fare, in silenzio, partecipando e la sponsorizzazione all’atleta paralimpico Andrea De Vicenzi, qui oggi presente, è l’ennesima testimonianza del suo modo di essere. La sua attenzione all’emporio solidale non era scontata, non tutti lo fanno e qui, pubblicamente, io e a nome dell’Amministrazione Comunale abbiamo bisogno di dirgli grazie e benvenuto a Settimo”. – Elena Piastra Sindaca Settimo Torinese.

 

San Giuseppe, in crescita i visitatori della mostra nazionale

Alle 22 di domenica 23 marzo è calato il sipario sulla 76esima edizione della Mostra Nazionale di San Giuseppe al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato, organizzata dalla società D&N Eventi, la prima che si è fregiata dal titolo di Nazionale.

Come era stato preannunciato immediatamente dopo la chiusura della Fiera, l’organizzazione visti i dati sugli afflussi comunica che nel corso dei 10 giorni sono stati 143mila circa i visitatori, cifra leggermente superiore a quella dell’edizione 2024, in ogni caso la cifra più alta di sempre.

Sicuramente, al di là del dato assoluto, è un dato ampiamente positivo se si tiene conto delle condizioni meteorologiche che durante i 10 giorni non sono state stabili, avendo presentato spesso giornate fredde e piovose, tali da non invogliare le persone ad uscire di casa, soprattutto nelle ore serali.

Ma nonostante il ‘tempo avverso’ il pubblico è stato ancora una volta il grande protagonista con le sue presenze ed attenzioni sia verso le offerte fieristiche, sia con la partecipazione agli eventi collaterali.

L’evento è stato organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, con la partnership di Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Coniolo Fiori, Asproflor, Vivai Varallo, sponsor Alma SPA.

Giovani che hanno fatto camminare la storia

La presentazione del libro Giovedì 27 marzo 2025

Sala Proiezioni – ore 18.30

Piazza dei Mestieri – via Durandi 10

(Ingresso gratuitoprenotazione OBBLIGATORIA all’indirizzo email eventi@piazzadeimestieri.it)

Un’opera a più mani alla ricerca di storie di giovani che si sono spesi per la crescita, per la trasformazione positiva delle loro comunità e delle società più vaste a cui sono appartenuti.

Agli autori è stato chiesto di individuare tali storie secondo le loro personali sensibilità e di raccontarle in maniera “dialogante” con i giovani di oggi, senza toni paternalistici o amicali, bensì riferendosi semplicemente ai fatti, rimarcando le condizioni di partenza, il coraggio manifestato, gli obiettivi raggiunti, le sconfitte subite, le ricadute nei loro ambienti.

I libri di Storia ci riportano fatti dei cui protagonisti raramente evidenziano le età che avevano: così anche quando sono giovani li immaginiamo o ci vengono descritti come persone mature, mentre in realtà erano ancora in ricerca. Intraprendenti, visionarie, strategiche sì, ma caratterizzate anche da ingenuità e da incertezze. Eppure, hanno trainato l’intera società (o settori significativi di essa) verso il cambiamento culturale, etico, religioso.

Un libro che vuole anche veicolare un messaggio alle nostre nuove generazioni, che vuole mettere insieme la maggioranza degli adulti e gli stessi giovani nel garantire il futuro di questa Terra, sostenendo libertà e diritti insieme ai doveri.

gli autori

Edoardo Di Mauro, Bruno Ferrero, Graziella Luttati, Ezio Marinoni, Fulvia Natta, Carlo Palumbo, Mario Parodi, Luca Reteuna, Luca Rolandi, Salvatore Tripodi.

introduzione

Luca Rolandigiornalista e scrittore

saluti

Giampiero Leo, portavoce coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”

interviene

Donatella Genisio, fondatrice Cooperativa Sociale EtaBeta

modera

prof. Salvatore Tripodi

In collaborazione con

conclusioni

Antonio Rocco Labancaeditore, Edizioni Mille                                                                        

                                    info011.197.09.600 – eventi@piazzadeimestieri.it  www.eventinpiazza.it

Targa a Gianni Letta “Statista” consegnata da SiTav SiLavoro

L’associazione SiTav SiLavoro ha consegnato una targa a Gianni Letta Statista. “Quasi dieci anni come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio a coordinare la attività dei venti e più Ministri dei Governi Berlusconi,  a presiedere il Pre Consiglio dei Ministri, con una discrezione e senso dello Stato unici. Dopo Andreotti DeGasperi e Berlusconi e’ stato più a lungo a Palazzo Chigi. Ha sempre avuto una grande attenzione ai trasporti e alle infrastrutture come la TAV. Il primo che mi telefono’ sul palco della grande Manifestazione SITAV del 10 Novembre 2018 in piazza Castello a Torino” commenta Mino Giachino già Sottosegretario di Stato ai trasporti.

Ecco l’Appartamento del Principe, mai visitabile a Palazzo Reale

Persiane spalancate e luci accese a Palazzo Reale a Torino. Non solo al primo piano, visitabile ogni giorno, ma anche al secondo piano, aperto in via eccezionale per le Giornate FAI di primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano. Lunghe code per entrare nell’Appartamento del Principe ma l’attesa viene subito ripagata dallo splendore degli arredi, degli arazzi, dei dipinti e dei mobili della dimora dell’ultimo Re d’Italia. Code tutto sommato abbastanza scorrevoli e ben gestite dai volontari del Fai.
Grazie a loro siamo entrati nei saloni dove vivevano i Principi ereditari, un luogo che viene aperto solo in occasioni molto particolari. Il secondo piano di Palazzo Reale è infatti sempre chiuso al pubblico per mancanza di personale. Con il Fai si entra, non accadeva da quindici anni. Mentre il primo piano, sempre aperto alle visite del pubblico, era riservato al sovrano e alla sua famiglia, il secondo piano di Palazzo Reale, un tempo cuore politico e artistico di Torino dal Seicento alla metà del Novecento, era destinato ai principi ereditari e alle loro consorti. Naturalmente i saloni hanno subito radicali cambiamenti nei secoli decisi dai vari architetti chiamati a Palazzo.
Molto sfarzosa appare infatti la scenografia allestita per le nozze del futuro Carlo Emanuele III con Anna Cristina di Baviera Sultzbach celebrate nel 1722 dal messinese Filippo Juvarra, il celebre l’architetto che ha cambiato il volto di Torino e che operò per tanti anni alla corte dei Savoia. Per il matrimonio Juvarra realizzò la Scala delle Forbici, capolavoro assoluto della residenza. L’appartamento del Principe fu in seguito riallestito da Benedetto Alfieri a metà Settecento per Vittorio Amedeo III e nella prima metà dell’Ottocento toccò a Pelagio Palagi ridisegnare in termini neoclassici gli spazi interni per Vittorio Emanuele, il futuro primo Re dell’Italia unita, e Maria Adelaide d’Asburgo.
I tempi cambiano, i secoli passano, le mode anche. Infine sarà il principe ereditario Umberto, trasferitosi a Torino nel 1925 per seguire le manovre del suo reggimento, a rinnovare le trenta sale di Palazzo Reale con arredi del Settecento e strutture moderne. Verrà installato un impianto di riscaldamento con termosifoni nascosti nelle bocche dei camini e ogni sala verrà attrezzata con ascensori e montacarichi. Si può vedere lo studio di Umberto in cui il principe leggeva la corrispondenza e riceveva ospiti importanti. L’allestimento di Palagi verrà mantenuto solo nell’alloggio occupato nel 1930 dalla moglie Maria Josè del Belgio. Dopo la guerra e la fine della monarchia l’Appartamento del Principe venne dimenticato per almeno 50 anni.
Di recente è stato restaurato seguendo le scelte di Umberto II. L’appartamento dei Principi è uno dei 105 beni che il Fai ha aperto nel weekend in 51 città tra Piemonte e Valle d’Aosta nelle tradizionali Giornate di Primavera giunte alla 33esima edizione.
 Filippo Re
Nelle foto alcuni saloni dell’Appartamento del Principe a Palazzo Reale e le code in Piazzetta Reale

Al via co-progettazione per riaprire la colonia di Loano

Per decenni ha ospitato i soggiorni marini delle bambine e dei bambini torinesi poi, nel 2016, ha chiuso i battenti. Ora la colonia marina di Loano, di proprietà dell’amministrazione comunale, potrebbe riaprire grazie ad un percorso di co-progettazione con gli enti del Terzo Settore.

Lo ha deciso la Giunta comunale, su proposta dell’assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno.

Le ultime attività all’interno della struttura, che ha ospitato anche il Laboratorio Didattico sull’Ambiente Mediterraneo, risalgono a circa dieci anni fa. Poi il complesso immobiliare è tornato nella piena disponibilità della Città che deciso di valorizzarlo riconsegnandolo alla funzione originaria.

Il primo passo è stato a giugno dello scorso anno quando è stata avviata una consultazione preliminare di mercato finalizzata alla scelta della procedura da adottare e alla raccolta di proposte sulle possibili modalità di utilizzo del complesso, individuando gli interventi necessari e le modalità di realizzazione più adeguate ed economicamente sostenibili.

A seguito del confronto con gli enti partecipanti, l’amministrazione ha deciso di intraprendere un percorso di co-progettazione con gli enti del Terzo Settore.  Obiettivo quello di dar vita ad un’operazione di partenariato pubblico-privato per finanziare la riapertura dell’attività, con un progetto integrato che riguardi sia la ristrutturazione e l’adeguamento del complesso immobiliare che l’offerta di servizi.

“L’esito della consultazione non lascia dubbi, – afferma l’assessora Salerno –  gli Enti del Terzo Settore vedono nella coprogettazione un metodo di lavoro con le istituzioni valido ed efficace. Le politiche educative e giovanili hanno utilizzato lo strumento della coprogettazione fin da inizio mandato e, passo dopo passo, consolidiamo l’esperienza in un iter amministrativo dalle caratteristiche “sartoriali”, complesso, ma in grado di dare risultati significativi. Siamo certi che questo percorso possa consentire all’ex colonia di Loano di tornare ad essere un autentico punto di riferimento dal punto di vista ludico ed educativo per bambine, bambini e famiglie.”

Gli ambiti di intervento potranno riguardare soggiorni estivi fruibili dalle scuole di ogni ordine e grado; turismo scolastico; opportunità educative e formative attraverso laboratori esperienziali; laboratori didattici sull’ambiente marino del Mediterraneo; scambi internazionali e ospitalità nell’ambito di progetti europei e di cooperazione internazionale e attività culturali, artistiche, sportive o ricreative di interesse sociale, incluse attività di promozione della pratica del volontariato.

Per la realizzazione del percorso di co-progettazione la Città pubblicherà a breve un avviso ad hoc per la presentazione di proposte da parte di enti del terzo settore.

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Patente a punti: servizio digitale per la comunicazione dei dati 

Dal 12 marzo, sulla piattaforma Torino Facile è attivo un nuovo servizio digitale per la ‘Comunicazione dei dati del conducente’ nei casi di violazione del Codice della Strada per cui sia prevista la decurtazione dei punti sulla patente.

Il servizio è accessibile da chiunque tramite Spid o C.I.E. (carta d’Identità elettronica). Solo il proprietario del veicolo può effettuare l’accesso senza SPID/CIE, qualora sia in possesso dei dati obbligatori: numero di verbale, data del verbale, targa del veicolo.

Dopo aver inserito tutti i campi obbligatori richiesti dall’applicativo (compreso il documento di guida in formato PDF o JPG), l’utente riceverà una e-mail di conferma o diniego da parte del sistema di validazione.

Il nuovo canale digitale sulla piattaforma Torino Facile per la comunicazione dei dati del conducente non sostituisce le precedenti modalità, ma va ad aggiungersi e integrare quelle già in uso, ovvero:
– consegna a mano della comunicazione in una delle Sezioni Territoriali o presso gli Uffici del Comando Generale di via Bologna 74;
– invio tramite Lettera raccomandata A.R. indirizzata a Polizia Locale di Torino – Ufficio Procedure Sanzionatorie – Via Bologna 74 – 10152 Torino;
– invio tramite PEC all’indirizzo di posta elettronica pm.patenteapunti@cert.comune.torino.it.

Ulteriori informazioni di dettaglio sulla Patente a Punti sono reperibili sul sito internet della Polizia Locale http://www.comune.torino.it/vigiliurbani/ alla pagina Patente a Punti.

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“L’Artigliere Cartoliniere” al Mastio della Cittadella: ultimi giorni

Cartoline e disegni  di Antonio Mascia

Fino a sabato 29 marzo

Cartoline e disegni che esprimono in ogni tratto segnico e cromatico, l’abilità del grafico – pittore, ma anche la passione verso ideali etici ed esistenziali che da sempre guidano la sua mano e il suo cuore e, con essi, il trasporto emotivo verso valori che hanno fatto la “nostra” Storia e che, oggi, purtroppo appaiono troppo spesso trascurati, se non del tutto dimenticati o, ancor peggio, portati alla ribalta di talk televisivi assai poco “onesti” e convincenti.

Fra le innumerevoli (circa 200) opere originali esposte – tutte realizzate a mano, tra cartoline, disegni, incisioni, quadri, taccuini, una cassetta postale ed un tamburo – troviamo i vividi colori del “foulard di Madama Micca” e il soldato con l’uniforme dei “Dragoni di Piemonte”, accanto al rapido essenziale e nitido disegno blu “a biro” della “batteria” pronta a far fuoco e alla “cassetta postale da campo” con lo stemma sabaudo di “rosso alla croce argento”: sono queste solo alcune delle opere raccolte in un’avvincente mostra, dal titolo “L’Artigliere Cartoliniere”, curata dall’“Associazione Amici del Museo Pietro Micca” ed ospitata, fino a sabato 29 marzo, presso il “Mastio della Cittadella”, in corso Galileo Ferraris, a Torino. A firmarle è Antonio Mascia che, nove anni dopo la prima mostra tematica “Il dragone cartoliniere” (al Museo Civico “Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706”), presenta ora un’accurata selezione di nuove opere, attraverso le quali rendere omaggio all’“Artiglieria” Italiana” e in cui l’artista “vuole raccontare – scrive il Gen. Di Brigata Luigi Cinaglia – come si comportano i ‘reenactors’, vale a dire coloro che partecipano attivamente alle rievocazioni storiche, con lo scopo di invitare le varie generazioni a volgere uno sguardo al passato per indagare il presente con uno slancio verso il futuro”.

L’esposizione documenta circa quindici anni d’impegno dell’artista, in qualità sia di “disegnatore” sia di “socio volontario” dell’Associazione “Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706”, con l’uniforme dei “Dragoni di Piemonte” all’interno delle attività di rievocazione del “Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino”, a partire dal 2007. Inserendosi nel filone degli artisti che hanno accompagnato gli eserciti, vivendo accanto ai soldati e documentandone le vicissitudini, Antonio Mascia prosegue la tradizione nel far vivere emozioni che attraversano il tempo. Una tradizione che continua ancora oggi in Francia e nel Regno Unito con manifestazioni prive di qualsivoglia alone nostalgico e organizzate secondo i canoni della piena  contemporaneità. Per questa ragione, l’invito rivolto al pubblico da Mascia (il cui percorso creativo annovera migliaia di opere) è quello di “avvicinare le cartoline, toccarle e girarle sul retro per meglio cogliere tutti gli elementi di questa particolare forma d’arte popolare che viaggia nel mondo e unisce popoli e culture differenti”. Il tutto, attraverso “soggetti militari” che vanno dagli antichi eserciti “sanniti e romani”, agli “ussari napoleonici”, fino alla vita nelle trincee durante la prima guerra mondiale e agli attuali contingenti italiani di stanza in luoghi del mondo particolarmente “fragili” dal punto di vista della sicurezza, così come ai reportages disegnati negli accampamenti di “rievocazione storica” delle più famose battaglie della storia europea a cui

l’autore solitamente prende parte.

Non solo come “attore – dragoniere”, ma altresì come “artista – cartoliniere”, autore di opere assolutamente convincenti, sotto vari aspetti, che, per questo,  troviamo oggi conservate in numerose Collezioni private in Italia e all’estero (in Spagna, presso la sede dell’“Asociación 1707 Almansa Histórica” di Almansa) e in Collezioni pubbliche (“Civica Galleria d’Arte Moderna” di Torre Pellice, “Museo Diocesano” di Susa, “Museo Arte Urbana” di Torino, “Museo Civico dell’Illustrazione” di Bolzano, “Museo della Cartolina” di Isera, “Fondazione Peano” a Cuneo), “testimoni di un lungo e creativo percorso tra tecniche diverse che compongono una iconografia inedita e ben bilanciata tra le due dimensioni del reale e dell’immaginario”.

Gianni Milani

“L’Artigliere Cartoliniere”

Mastio della Cittadella, corso Galileo Ferraris 2, Torino; tel. 011/5629223 o www.artiglieria.org

Fino al 29 marzo

Orari: dal mart. alla dom. 10,30/12,30 e 15/18

Nelle foto: Antonio Mascia “Il foulard di Madama Micca”, acrilico su tela; “In batteria”, cartolina postale, penna a biro; “Cassetta postale da campo”

Malinpensa by La Telaccia: “Tra natura e sensazioni cromatiche”, personale dell’artista Vanni

Informazione promozionale

Dal 27 marzo al 9 aprile prossimo la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia ospita la mostra intitolata “Tra natura e sensazioni cromatiche”, personale dell’artista Vanni.

Il pittore si avvale di un modulo cromatico segnico altamente suggestivo, che vive mirabilmente nell’opera creando effetti unici e incisivi, all’insegna di una pittura contrassegnata da una interpretativa del tutto autonoma. Il rapporto continuo con la natura, che Vanni stabilisce con qualità descrittiva e stile personale, delinea una libertà esecutiva incisivamente espressiva.

Utilizzando la tecnica mista ad olio, acrilici, pastelli e terre su tela o su tavola con magistrale stesura, l’artista realizza opere ampiamente interessanti, dove l’energia del tratto, il movimento ritmico del colore e il valido tessuto compositivo evidenziano un linguaggio pittorico di vivace scansione materica capace di vivere in continua vibrazione. La visione incontaminata della natura, che si fonde con la memoria e con il vissuto, è rivelatrice di una profonda carica vitale in cui il taglio prospettico dei suoi paesaggi si veste di abilità tecnica e contenuto poetico. La ricerca costante della dinamicità della luce attraversa magistralmente l’opera con una potenza descrittiva unica, dettata dalla sensibilità evocativa dell’artista Vanni.
L’emozionalità visiva, l’esecuzione tecnica e l’equilibrio formale evidenziano una pittura significativa, costruita con originale talento e passione.

 

Vanni vive e lavora in Umbria, contornato da una natura incontaminata, capace di suggerire spesso trame artistiche che vengono successivamente narrate con cromaticità legate alla luce mediterranea appartenente alle proprie radici. Dopo i primi studi artistici compiuti a Roma, Vanni ha perfezionato il suo percorso pittorico a Parigi, città dove ha vissuto diversi anni, entrando in contatto con il variegato mondo artistico della capitale francese. Dopo aver frequentato “Les Études des Beaux-Arts de Paris”, l’artista ha perfezionato i suoi studi presso gli atélier di affermati artisti espressionisti contemporanei, i cui insegnamenti hanno definitivamente tracciato il suo indirizzo pittorico, l’osservazione degli spazi circostanti e delle loro cromaticità. Figurano al palmarès numerose esposizioni personali e collettive in Italia, Francia, Belgio, Ungheria, Lussemburgo e Grecia, così come diverse sono le manifestazioni culturali cui Vanni ha preso parte riscuotendo sempre successo di critica e pubblico. Il linguaggio pittorico di Vanni si concretizza in opere che testimoniano inequivocabilmente la fascinazione nell’artista provocata dalla luce mediterranea, caratterizzata da visioni terse e luminose e dai colori netti ed abbaglianti. Tali contrappunti orientano la ricerca dell’artista verso un colore più marcato ed evidente, colori dominanti, decisi e filtrati da uno sguardo abbagliato dal Sole, in grado di cogliere i contorni delle cose. Di qui una palette intensa, ricca di colore, data senza compiacimenti cromatici, che pare scolpire nello spazio ciò che lo sguardo coglie.

 

Vanni – “Tra natura e sensazioni cromatiche” – dal 27 marzo al 9 aprile 2025 alla galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia – corso Inghilterra 51, Torino.

Orario: 10.30 – 12.30 / 16 – 19 – chiuso lunedì e festivi

Telefono: 011 5628220

 

Mara Martellotta