ilTorinese

Merlo: Piemonte, il Centro alternativo al populismo

“Al di là del confronto tra il Pd della Schelin e il partito di Conte e di Grillo in vista delle prossime
elezioni regionali piemontesi, l’unico dato certo è che il Centro e le forze centriste sono
politicamente alternative rispetto al populismo pentastellato. Perchè se è vero, com’è vero, che
un’alleanza non può diventare un banale pallottoliere, è altrettanto vero che ci sono ragioni
politiche, programmatiche e anche e soprattutto culturali che certificano l’impossibilità per
stringere alleanze con le forze populiste che fanno dell’anti politica e della demagogia la loro
ragion d’essere.
E, a maggior ragione, i centristi dell’area cattolico popolare e sociale piemontese erano e restano
alternativi a qualsiasi deriva populista, demagogica e anti politica”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari nuovi.

Donna di Torino cade dalla bici in Liguria: ferita gravemente

Mentre era in vacanza sulla riviera di Ponente, stamane una donna 54enne di Torino ha riportato gravi ferite e un trauma al volto, cadendo mentre era in bici sulla pista ciclabile tra Imperia e San Lorenzo al Mare. Pare sia caduta autonomamente  senza coinvolgere altre persone. Sono intervenuti il  personale medico del 118, un’ambulanza della Croce Bianca di Imperia, l’automedica 118 e l’elisoccorso. La donna è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

Non erano tornati dal veglione: marito e moglie morti in fondo al canale

La notte di Capodanno non erano rientrati a casa da una festa presso alcuni amici: la loro auto è stata ritrovata dai vigili del fuoco sul fondo del canale Cavour, a Galliate, nel Novarese vicino alla casa dove avevano festeggiato. Sono morti così due anziani coniugi del paese. La vettura è uscita di strada forse anche per la senza nebbia presente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Intervento con protesi TAVI di ultima generazione all’ospedale Mauriziano

La Cardiologia dell’ospedale Mauriziano è il primo Centro ad utilizzare la protesi aortica di ultima generazione per il trattamento interventistico della stenosi valvolare aortica
Due pazienti della Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino sono stati trattati con successo con una valvola aortica TAVI di ultima generazione. È accaduto pochi giorni fa ed il Mauriziano è così diventato il primo ospedale del Piemonte ad utilizzare una protesi aortica, che rappresenta ad oggi la più moderna ed avanzata per eseguire procedure interventistiche di sostituzione della valvola aortica (TAVI).
La nuova protesi aortica utilizzata dai cardiologi del Mauriziano vanta caratteristiche tecniche che ne permettono più agevole posizionamento e navigabilità, rendendo così più semplice e rapido l’intervento con evidenti vantaggi per il paziente.
La stenosi aortica rappresenta una delle malattie più comuni delle valvole cardiache: in Italia interessa oltre un milione di persone, nonché il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni che ne è la fascia più colpita. L’intervento TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, vale a dire “Impianto transcatetere di valvola aortica”) è una procedura estremamente innovativa e mininvasiva, eseguita dai cardiologi, che permette di sostituire la valvola aortica passando da un’arteria della gamba senza necessità di intervento chirurgico ed anestesia generale.
Il paziente viene dimesso nel giro di tre o quattro giorni, sempre che non ci siano particolari complicanze procedurali o necessità di riabilitazione post dimissione.
«Nonostante gli incrementi nazionali e regionali di interventi con protesi TAVI, il numero di pazienti trattati risulta purtroppo basso rispetto al fabbisogno di salute – afferma il dottor Giuseppe Musumeci, Direttore della Cardiologia dell’ospedale Mauriziano e Presidente regionale dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri – . Ad oggi, sono soltanto 194 i pazienti trattati ogni milione di abitanti in Italia (212 per milione in Piemonte) rispetto ai circa 415 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento, secondo le evidenze cliniche». Nel 2022 la Cardiologia del Mauriziano è risultata il primo Centro in Piemonte ed il terzo in Italia (dopo il Policlinico San Donato di Milano ed il Policlinico Sant’Orsola di Bologna) con 274 interventi TAVI eseguiti nel corso dell’anno. Numeri che confermano la crescita dell’ospedale. «Questo incremento dei volumi si è associato ad esiti clinici eccezionali, con una riduzione della mortalità a 30 giorni che negli ultimi tre anni si attesta allo 0.3 per cento rispetto al 3 per cento descritto in letteratura, perché a volumi più alti si associano esiti migliori», osserva ancora il dottor Musumeci.
È stata inoltre creata una rete “Hub and Spoke” che migliora gli esiti di cura ed abbassa la mortalità dei pazienti in collaborazione con la AslTo3 per il territorio dell’Area Omogenea Torino Ovest (che comprende la Cardiologia dell’Ospedale di Rivoli e quella dall’Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano). Inoltre sono state create convenzioni con le Cardiologie di Aosta, Vercelli e Savigliano. Questi Centri hanno inviato i loro pazienti presso l’ospedale Mauriziano, dove sono stati trattati da équipe miste, composte da cardiologi del Mauriziano e degli ospedali invianti. Tanto che nel 2022 ben 132 dei 274 pazienti trattati al Mauriziano arrivavano da altri ospedali (49 di loro da Rivoli).
«Questa rete ha garantito le migliori cure ai pazienti provenienti dai Centri Spoke e, contestualmente, ha portato alla formazione di cardiologi che in prospettiva potranno garantire le cure dirette ai loro pazienti – conclude il dottor Giuseppe Musumeci -. In questo modo, in un futuro prossimo anche i cardiologi del Centri Spoke potranno rispondere più adeguatamente al fabbisogno crescente di salute, eseguendo alcuni casi selezionati direttamente presso i loro Centri e lasciando che il centro Hub si concentri sui casi più complessi».

Lavori alle alberate di corso Turati: tram linea 4 deviato

A seguito dei lavori per la sostituzione di una parte di binario nel tratto di corso Turati compreso tra via Vespucci e corso Sommeiller e a causa di lavori sulle alberature nel tratto compreso tra via Vespucci e corso Stati Uniti, dalle ore 8.30 di martedì 2 gennaio alle ore 18.00 di venerdì 19 gennaio saranno deviati i tram della linea 4.

  • Direzione strada del Drosso: da via Arsenale deviata in corso Matteotti, corso Re Umberto, via Barrili, corso Turati, percorso normale.
  • Direzione Falchera: da corso Unione Sovietica deviata in corso Lepanto, corso Re Umberto, corso Stati Uniti, via Sacchi, percorso normale.

Prostituzione nel night: due condanne a Torino

A Torino i due ex titolari di fatto di un night di via Galliari sono stati condannati per sfruttamento della prostituzione. Si tratta di un uomo di 49 anni già ai domiciliari, che ha patteggiato una pena di tre anni e 800 euro di sanzione e di una donna condannata a due anni con la condizionale e 300 euro di multa. Su ordine della procura della repubblica erano stati ispezionati dalla polizia municipale altri due locali dove sono state sentite 16 giovani tra i 21 e i 26 anni. È da verificare se offrivano sesso a pagamento. Sarebbe invece accertato che nel primo locale alcune ragazze molto giovani venissero fatte prostituire.

Museo Egizio da record: più di un milione di visitatori nel 2023

Il Museo Egizio archivia il 2023 con 1.061.157 visitatori, numero comprensivo anche degli eventi istituzionali e privati, a fronte degli 898.500 ingressi del 2022. Un record per il Museo, che per la prima volta chiude l’anno con un numero così alto di visitatori.

I mesi che hanno registrato un maggiore afflusso di pubblico sono stati aprile, con 128.576 ingressi e maggio, con 107.415. Ottima anche la performance di mesi in genere meno gettonati dai visitatori, come gennaio e febbraio, soprattutto se confrontati con i numeri del 2022: a gennaio 2023 i visitatori sono stati 85.373 a fronte dei 44.209 dell’analogo mese del 2022, così come lo scorso febbraio ha registrato 86.646 ingressi, quasi doppiando i 44.844 del 2022. Nel 2023 il Museo ha aperto le porte a 128.000 studenti (circa 5.650 classi), in visita didattica. In crescita anche i canali social del Museo, che totalizzano 420mila follower (con un incremento del 433%).

Il Museo Egizio nel 2023 ha puntato su numerosi progetti espositivi non solo al proprio interno, ma anche al di fuori del Museo e sul riallestimento del terzo piano, dove è stata appena inaugurata la Galleria della Scrittura. L’Egizio si è inoltre focalizzato su progetti internazionali, come missioni archeologiche di scavo e collaborazioni con grandi istituzioni mondiali per studi e restauri.  

Tra i progetti espositivi del 2023 all’interno del Museo vanno citati “Il dono di Thot: leggere l’antico Egitto” (6 dicembre 2022 7 settembre 2023), un viaggio all’origine dei geroglifici e delle antiche scritture egiziane, curato da Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Toepfer.
Si è poi concluso quest’anno il ciclo di mostre bimestrali “Il laboratorio dello studioso”, cinque mostre nel 2023 per un percorso a puntate dietro le quinte del museo, alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca dell’Egizio.

Per celebrare il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon, il Museo Egizio ha invitato un’artista contemporanea, Sara Sallam, per riflettere ancora una volta sull’etica dell’esposizione dei resti umani. Il Museo ha quindi ospitato fino a fine febbraio 2023 una piccola esposizione di arte contemporanea: “Attraverso gli occhi di Tutankhamon”. Un’istallazione video ha condotto i visitatori nella tomba di Tutankhamon, al momento della sua scoperta, mostrando però il punto di vista del faraone.

Tra le mostre di maggior successo al di fuori del Museo vanno citate “I creatori dell’Egitto eterno – Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, curata dal direttore del Museo Christian Greco, assieme a Corinna Rossi, Cédric Gobeil e Paolo Marini, alla Basilica Palladiana di Vicenza  e “Gioielli e amuleti, la bellezza nell’antico Egitto” al Museo del Gioiello di Vicenza, entrambe in esposizione fino al 28 maggio 2023. Uno sforzo produttivo notevole, realizzato quasi in contemporanea con due mostre internazionali: a Montreal in Canada, dal 20 aprile al 15 ottobre 2023, 300 reperti del Museo sono stati protagonisti dell’esposizione Egypt. Three Millennia on the Nile, mentre a Zhengzhou in Cina, dal 3 marzo al 3 giugno 2023, si è tenuta l’esposizione “Civiltà dei grandi fiumi”, che ha ospitato una grande sezione dedicata all’Egitto e alla Mesopotamia con reperti provenienti dall’Egizio e da altri grandi musei italiani. E infine una esposizione più piccola al Centro Trevi di Bolzano “Antichi Egizi: maestri dell’arte”, che ha ospitato 18 reperti dal 21 settembre al 10 dicembre 2023.

L’Egizio si è poi confermato crocevia di studi e ricerche internazionali, con l’obiettivo di ripensare il ruolo dei musei all’epoca della globalizzazione e della digitalizzazione. In particolare, in questo solco si è inserito What is a Museum?”, un ciclo di dieci incontri, ideato dal direttore, Christian Greco, per riflettere sul futuro dei musei e per accompagnare l’Egizio in un percorso di trasformazione fisica e di innovazione, in vista del bicentenario, che verrà celebrato nell’autunno del 2024.  Dieci direttori delle più prestigiose istituzioni museali mondiali sono stati e saranno i protagonisti di un confronto con il direttore dell’Egizio per delineare il ruolo e le sfide del futuro dei musei, intesi sempre più come una sorta di laboratorio della contemporaneità e non solo come luoghi di ricostruzione e conservazione della memoria. Il ciclo è partito a maggio con Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani a Roma, per poi ospitare Massimo Osanna, direttore generale Musei del Mic, Hermann Parzinger, direttore del PreußischerKulturbesitz di Berlino, Miguel FalomirFaus, direttore del Museo Nacional del Prado di Madrid.

In primavera il Museo Egizio è stato sotto i riflettori internazionali per un uovo ritrovamento archeologico in Egitto nella necropoli di Saqqara, a 30 km a sud de Il Cairo. Gli archeologi del Museo Egizio, del Ministero delle Antichità Egiziane e del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda, sotto la direzione del direttore dell’Egizio, Christian Greco e della curatrice della Collezione Egiziana e Nubiana del Museo di Leiden, Lara Weiss, hanno rinvenuto in aprile i resti della tomba di Panehsy, che risale al primo periodo Ramesside (1250 a.C.). Panehsy era il responsabile del tempio dedicato al dio Amon. La spedizione archeologica ha inoltre portato alla luce alcune cappelle funerarie.

A luglio il simposio internazionale “The Mensa Isiaca under review. Technical study and new interpretations, organizzato dal Museo, in collaborazione col J. Paul Getty Museum e col Getty Conservation Institute ha riunito a Torino egittologi, archeologi ed esperti provenienti da tutto il mondo. Proprio grazie alla collaborazione tra il Museo Egizio, il J. Paul Getty Museum e il Getty ConservationInstitute, un gruppo di conservatori e di scienziati, alla luce delle nuove tecnologie, ha sottoposto il reperto a nuove analisi per studiare tutti i dettagli, di cui la Mensa è ricchissima, è stato fatto un approfondito esame con microscopia ottica assistita.

In autunno poi Im/materialities, un simposio dedicato all’archeologia e ai musei “tra reale e digitale”, ha messo a confronto 44 tra antropologi, sociologi, filosofi, chimici e fisici, provenienti da tutto il mondo.

Tutte attività che sono state realizzate, accanto alla progettazione di cantieri, innovazioni, riallestimenti e restauri, a cui andrà incontro l’Egizio, in vista delle celebrazioni del bicentenario il prossimo autunno. Il 18 ottobre scorso sono iniziati i lavori di restauro delle facciate interne del Museo, propedeutici al cantiere vero e proprio di trasformazione del Museo. Con l’anno nuovo si darà così concretezza ad un progetto ambizioso di rifunzionalizzazione della corte e di restituzione alla città di un nuovo spazio pubblico, di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo, del restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di investimenti.

Desideriamo ringraziare quanti hanno creduto in noi. Tra i primi a credere in questa nuova stagione dell’Egizio, sostenendolo anche dal punto di vista finanziario, c’è stato il Ministero della Cultura. C’è stato poi l’appoggio incondizionato di Accademia delle Scienze, che crede in questo ampliamento. Fondazione Compagnia di San Paolo ha dato avvio ad un progetto innovativo di mecenatismo con il Concorso internazionale di idee per il nuovo Egizio, vinto dallo Studio Oma di Rotterdam e anche Fondazione Crtha deliberato un sostegno economico all’Egizio, così come la Regione Piemonte e il Comune di Torino. Hanno poi generosamente offerto un sostegno economico per i diversi progetti che riguardano il nostro bicentenario Alpitour, Camera di Commercio di Torino, Cdp, Consulta di Torino, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo, Lavazza, Reale Mutua, a cui siamo molto grati per il loro appoggio”, ha dichiarato Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio.

Completamente ubriaco molesta i passanti e aggredisce i carabinieri

Mancavano poche ore alla fine del 2023 e un 26enne era già totalmente ubriaco, tanto da molestare i passanti per le vie di Nichelino. Qualcuno ha chiamato i carabinieri che, una volta arrivati, hanno cercato di placare il giovane. Il ragazzo non solo non si è calmato ma ha aggredito i militari che lo hanno dovuto arrestare.

Schianto frontale tra due auto: morto un uomo, donna in codice rosso

Ieri sulla  SP 23 del Sestriere nel comune di Perosa Argentina si è verificato uno scontro frontale tra una Fiat 500 e una Golf. È morto a seguito dell’impatto un ottantenne residente in Val Chisone, alla guida della seconda vettura. L’elisoccorso, inoltre, ha trasportato in ospedale una donna rimasta ferita. È in codice rosso.

“Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza” al  Forte di Bard

La mostra dedicata al celebre fotografo di moda milanese s’accompagna a un docufilm che ne ripercorre la vita e l’opera

Mercoledì 3 gennaio

Bard (Aosta)

Fra i massimi esponenti della fotografia contemporanea di moda e di costume, Gian Paolo Barbieri (Milano, 1935) è stato classificato nel ’68 dalla rivista “Stern” come “uno dei quattordici migliori fotografi di moda al mondo”. Voce creativa dei brand più famosi a livello internazionale, con l’ostinata e superlativa vocazione a cristallizzare il “bello” secondo personali magie di visione che lo rendono unico e irripetibile, di lui possiamo ripercorrere vita e carriera attraverso il docufilm “Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza”, proiettato, mercoledì 3 gennaio (ore 16), all’Auditorium dell’“Opera Mortai” del valdostano “Forte di Bard”. Prodotto da “Moovie” (Distribuzione Wanted), il film nasce dalla regia di Emiliano Scatarzi (soggetto dello stesso Scatarzi in coppia con Federica Masin) e vanta già un palmarès di tutto rilievo con la vittoria dell’ “Audience Award” al “Biografilm Festival” di Bologna e di due prestigiosi premi (l’“Award for Best Debut documentary on Art” e lo “Special Award for Best documentary”) al “Festival Master of Art” in Bulgaria. La proiezione nasce a corollario della grande retrospettiva “Gian Paolo Barbieri. Oltre” (in mostra 112 fotografie, di cui 88 inedite che spaziano dagli anni ’60 agli anni Duemila, frutto di un’approfondita ricerca condotta all’interno dell’archivio analogico dell’artista) realizzata dal “Forte” valdostano in collaborazione con la “Fondazione Gian Paolo Barbieri” di Milano e curata da Emmanuele Randazzo, Giulia Manca e Catia Zucchetti.

A soggetto della pellicola, la vita dell’uomo Barbieri e del celebre fotografo, dagli esordi a Roma e la consacrazione negli anni ’70, ’80 e ’90, passando per Cinecittà e Parigi, fino agli ultimi anni, caratterizzati dalla nascita della “Fondazione Gian Paolo Barbieri”, costituita nel 2016 in via Lattanzio 11 a Milano dallo stesso Barbieri che ne è oggi presidente. Un racconto intimo che ripercorre un’era. Maestri, icone di cultura e bellezza, materiale d’archivio, testimonianze di chi ha lavorato con lui portano alla luce una vita alla perenne “ricerca della bellezza”. E volti e artisti che hanno segnato nel profondo la storia mondiale della moda e del cinema: i maestri Tom Kublin e Richard Avedon; icone dello star system tra cui Audrey Hepburn, Ava Gardner, Sofia Loren, Elisabeth Taylor e Monica Bellucci; il teatro e il cinema, sue grandi fonti di ispirazione; la moda in cui ha trovato la fama, grazie anche al padre, proprietario negli anni ‘50 di un negozio di tessuti, che diventeranno protagonisti assoluti della sua ispirazione scenografica, permettendogli di comprendere al meglio il “Gotha” del settore, da Valentino a Versace a Ferré ad Armani e ad altri grandi stilisti di peso internazionale.

La macchina da presa è al servizio delle emozioni che il protagonista stesso fa trapelare nei suoi racconti, testimoniando una vita spesa per la fotografia. Oggi, Gian Paolo Barbieri continua il suo percorso creativo, ancora più ispirato. “Un ritratto tra passato e presente, la storia di un uomo mosso dalla passione, costellata di infiniti scatti fotografici di impareggiabile valore artistico, sempre volti alla ricerca della bellezza”.

L’accesso alla proiezione è incluso nel biglietto di ingresso alla mostra “Gian Paolo Barbieri. Oltre” (intero 8 euro; ridotto 7 euro; ragazzi 19-25 3 euro; gratuito 0-18 anni).

Non è necessaria la prenotazione.

g.m.

Nelle foto: la locandina del film e immagini della mostra “Gian Paolo Barbieri. Oltre”