ilTorinese

Lavoratori Rsa, interrogazione su 900 contratti di una multinazionale francese

“Come intende intervenire la Regione Piemonte per tutelare lavoratori i lavoratori e le lavoratrici delle Rsa del Piemonte a cui è stato applicato il contratto collettivo Anaste, dalla multinazionale francese Colisèe?”. Questa l’interrogazione che la consigliera Francesca Frediani (M4o) ha rivolto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, nell’ambito dei question time in Consiglio regionale.

La richiesta di aggiornamenti della consigliera nasce a seguito del presidio dello scorso 15 febbraio davanti al Consiglio Regionale, durante il quale i lavoratori, sostenuti dal sindacato Cub, hanno evidenziato l’aggravarsi e il peggioramento delle condizioni di lavoro nelle residenze sanitarie assistenziali del gruppo Colisée, subentrato nel 2023 a Punto Service nella gestione di alcune Rsa in Piemonte. Sono dieci le Rsa piemontesi al momento con questo contratto, collocate nelle province di Torino, Novara e Alessandria. I lavoratori coinvolti sono circa 900 per un totale di 1.186 posti letto. ll passaggio al contratto Anaste ha comportato tutele ridotte e un gap retributivo, rispetto al settore pubblico, di oltre il 30%.

“L’Amministrazione ha avviato il confronto con le organizzazioni sindacali interessate per definire ipotesi e interventi sostenibili di sostegno delle lavoratrici e lavoratori del comparto – ha dichiarato in aula l’assessore Icardi –  È stato sottoscritto tra la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale, un protocollo di intesa che, fra i suoi punti, si propone di garantire al comparto socio assistenziale ed educativo un trattamento dignitoso attraverso la corretta e integrale applicazione dei Ccnl siglati dalle organizzazioni sindacali. Sono inoltre in corso con le strutture socio sanitarie e socio assistenziali del territorio piemontese, approfondimenti per dare seguito a quanto previsto dall’accordo anche attraverso l’approfondimento del contesto giuridico normativo e contrattuale di riferimento”.

“La situazione dei lavoratori Colisée rappresenta, purtroppo, quella di molti lavoratori delle Rsa – ha concluso Frediani –  L’impegno dichiarato dalla Giunta nel contrasto all’applicazione di contratti non tutelanti e non sottoscritti dalle forze sindacali più rappresentative ci rassicura, ma la situazione va risolta nel più breve tempo possibile, per garantire adeguate condizioni di lavoro e anche un’assistenza di qualità agli ospiti delle strutture.”

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di  Monica Canalis (Pd) su Innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici (CEM): la Giunta Cirio farà obiezioni in Conferenza Stato Regioni?; di Ivano Martinetti(M5S) su riconoscimento del diritto alla mobilita¿ delle persone disabili sulla linea ferroviaria sfm4 alba, bra, cirie; di Silvio Magliano (Moderati) a che punto è il PSDTA (Percorsi di Salute e Diagnostico-Terapeutici Assistenziali) relativo alle malattie neuromuscolari in Piemonte?; di Diego Sarno (Pd) su Crisi del Centro di salute mentale di Nichelino e altri centri e servizi ospedalieri dell’ASL TO5; di Sarah Disabato (M5S) su Ospedale di Rivoli: quando termineranno i lavori all’interno del reparto di terapia intensiva?; di Raffaele Gallo (Pd) su Forte preoccupazione per la situazione del bilancio sanitario, nonché per la situazione generale di cassa della Regione Piemonte.

Un kit per trovare le persone scomparse

Riceviamo e pubblichiamo – In Italia, scompaiono ogni giorno 67 persone, di cui trenta sono minori per un totale di 24.000 persone l’anno. La scomparsa di una persona può essere legata a fatti esterni alla sua volontà o a una situazione di disagio che la induce ad allontanarsi senza lasciare informazioni su di sé. Tra queste vi sono anche le cosiddette categorie di persone “fragili”, ossia, quelle maggiormente a rischio di scomparsa; pensiamo ai bambini, agli anziani, persone con patologie quali Alzheimer o altri tipi di demenze, a membri di comunità soprattutto minorili, persone recidive di scomparsa, persone autistiche, membri di RSA. In caso di scomparsa di una persona, per favorire un esito positivo è assolutamente fondamentale l’intervento tempestivo delle unità di ricerca. Ancor più se parliamo di categorie “fragili” in quanto sono maggiormente a rischio per la loro incolumità e spesso si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo.

 

Questo ha spinto Ivan Schmidt Academy, in collaborazione con la Croce Verde di Cumiana a cercare una soluzione che potesse diminuire i tempi di risposta all’intervento operativo delle unità cinofile di ricerca persone scomparse (ndr. cani molecolari). Al tavolo dei lavori Gianni Mancuso (Presidente della Croce Verde di Cumiana, Luca Fra, responsabile Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana, la Dott.ssa. Vassilia Sacco – Caposquadra delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana e Ivan Schmidt, formatore delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana per il settore K9 Mantrailing.

 

La missione è stata dunque quella di fornire un sistema ed un servizio di risposta efficace che consenta alle famiglie, alle comunità, alle categorie fragili, di velocizzare un eventuale intervento della ricerca di persona scomparsa con l’ausilio di Unità Cinofile.

 

Nasce così il K9 SCENT BOX, ossia un kit che permette ai famigliari o ai tutori delle categorie fragili, di raccogliere un’impronta olfattiva e di conservarla nell’eventualità di una scomparsa. Il K9 SCENT BOX è il corrispondente di un’impronta digitale ma olfattiva e può durare 10 anni. Grazie al K9 SCENT BOX, le Unità Cinofile potranno intervenire e partire in maniera tempestiva, senza perdite di tempo per la ricerca e raccolta di un testimone d’odore dello scomparso, evitando inoltre qualsiasi contaminazione esterna, che potrebbe pregiudicare il buon esito della ricerca stessa.

 

Ivan Schmidt: – Si tratta di un vero e proprio passo avanti nello sviluppo delle tecniche di ricerca di persone scomparse in Italia e potrebbe davvero aumentare le possibilità di ritrovamenti, grazie all’intervento tempestivo delle unità cinofile favorite da questo kit. Lo stesso é molto semplice da utilizzare e alla portata di tutti. Abbiamo sottoposto

il tutto anche al Commissario Straordinario per le persone scomparse del Ministero degli Interni, affinché possa un domani diventare parte del protocollo sulla ricerca delle persone scomparse”.

 

Il Kit è reperibile a breve presso la Croce Verde di Cumiana (TO).

Politecnico e Seingim insieme per il settore dell’ingegneria impiantistica

Il Politecnico di Torino e Seingim azienda leader in Italia nel settore dell’ingegneria impiantistica multidisciplinare, hanno siglato oggi un accordo di collaborazione per la progettazione di attività di formazione, ricerca e innovazione rivolte al territorio. Obiettivo comune, contribuire allo sviluppo socio-economico del Paese, realizzando soluzioni all’ avanguardia nel campo dell’ingegneria impiantistica.

L’Ateneo e la Società si impegnano a cooperare per fornire prospettive nuove alla ricerca sulla progettazione di impianti – spaziando dall’ambito chimico, petrolchimico e farmaceutico all’ambito oil & gas, dalla progettazione di edifici e infrastrutture all’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità, delle telecomunicazioni e della ricerca industriale.

Molteplici le soluzioni ingegneristiche prospettate – di processo, elettrica, di strumentazione, automazione e controllo, di telecomunicazioni, macchine e package, di apparecchiature statiche e piping, termotecnica e HVAC, civile e di strutture, energetica, antincendio, ambiente e sicurezza – che integrano procedure nuove nei processi di gestione delle imprese.

Un rapporto di collaborazione, quello stretto tra le due realtà, che guarda da una parte allo svolgimento di attività didattiche, di orientamento al lavoro e di inserimento lavorativo, e dall’altra al perseguimento di ambiziosi obiettivi di ricerca, sviluppo e innovazione.

Nel primo caso si tratterà, nello specifico, di coordinare insieme l’avvio e l’avanzamento di tesi, progetti ed elaborati di laurea; di tirocini formativi e di orientamento; di eventi di recruiting; di workshop, conferenze, dibattiti e seminari; di incontri in sinergia con altri enti territoriali; di percorsi per l’acquisizione di competenze trasversali utili all’inserimento in ambito aziendale.

Nel secondo caso verranno invece attuati programmi per la realizzazione di linee di ricerca d’avanguardia, con particolare attenzione alle caratteristiche specifiche del territorio e alle tecnologie emergenti nel panorama dell’ingegneria impiantistica.

Innovazione al servizio della sostenibilità: Politecnico di Torino e Seingim puntano a diventare dei modelli di riferimento per la società a tutela e nel rispetto dell’ambiente per contribuire, insieme, ai processi di transizione ecologica diventati oramai imprescindibili.

Il burnout. Esaurimento delle energie e stress da lavoro

LOMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2019 lo ha definito una sindrome inserendolo ufficialmente nella lista delle malattie:

l’ICD-11 (“International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems”) che entrerà in vigore dal 2022. Il Burnout è un fenomeno molto serio legato alla sfera lavorativa caratterizzato da ansia, stress, perdita di motivazione, mancanza di energia, una profonda stanchezza e nei casi più gravi fobie specifiche e disturbi dell’umore che possono portare al totale distaccomentale  dalla propria attività professionale e ad una conseguente carenza di efficienza.

In epoca attuale il rendimento, la competizione e risultati professionali sono determinanti, siamo costantemente sotto pressione, alla ricerca della produttività e della perfezione mentre  il tempo da dedicare a noi stessi è molto ridimensionato, se non addirittura inesistente.  

Nel Burnout l’esaurimento fisico è il primo sintomo ad insorgere in risposta ad una situazione lavorativa non più sostenibile. Ci si sente consumati, svuotati ed incapaci di trovare energie ed affrontare sfide e nuovi obiettivi. Alla questione fisica si aggiunge, poi, una forte apatia emotiva, l’allontanamento  dall’attività    ma anche da tutti quei valori e ideali che accompagnano l’impegno professionale. Il cedimento fisico e l’intorpidimento dell’interesse portano ad una ridotta efficienzanell’espletamento dei compiti previsti dal proprio ruololavorativo e questo, a sua volta, può causare un senso di inadeguatezza che spegne l autostima.

Perché si arriva a questa condizione di elevato stress lavorativo?

Come accennato stiamo sperimentando condizioni di lavoro “disumane” che ci mettono continuamente in gara con noi stessi e con gli altri; il nostro valore come persone viene troppo spesso definito attraverso i risultati professionali e il successo, così come viene concepito attualmente ovvero attraverso una dimensione puramente materiale. Tutto deve essere vissuto secondo schemi predeterminati di innaturale esemplarità, mentre l’aspetto spirituale della nostra esistenza così come quello creativo è sempre meno considerato macinicamente sostituito dalla tecnica e da ritmi impersonali che puntano solo all’efficienza.

Il Burnout può colpire qualsiasi categoria lavorativa mace ne sono alcune più a rischio come le cosiddette le “professioni d’aiuto” per esempio gli insegnati, i medici, gli operatori sociali, le forze dell’ordine, i pompieri, gli psicologi e psicoterapeuti. In alcune di queste attività, al sovraccarico di lavoro e di responsabilità, si aggiunge lo scarso controllo sulle situazioni e sulle condizioni di lavoro e la scarsa remunerazione.

Uscirne è complicato ma possibile, venirne fuori necessita di una riorganizzazione dello stile di vita e un riordino della scala delle priorità. E’ necessario prendere consapevolezza di quanto il nostro benessere debba dipendere dal nostro interno e non dall’esterno, del fatto che non siamo quello che produciamo e che il nostro valore non è legato unicamente ai nostri risultati professionali e al denaro che siamo capaci di guadagnare. Fare troppo arrivando ai limiti della sopportazione non farà di noi degli individui migliori ma, al contrario, ci porterà sulla riva dell’ esaurimento fisico e mentale e questo può avere gravi conseguenzesulla nostra salute. E’ necessario riprendersi i propri spazi e il proprio tempo , riconquistare quei momenti fondamentali per alimentare la sfera spirituale e creativa.Cosa vuol dire concretamente? Vuol dire dare valore alla nostra vita praticando attività che ci piacciono, dedicaretempo alle nostre passioni, stare a contatto con la natura e con le persone a cui teniamo e che ci fanno stare bene. E’ necessario ricaricarci di energia positiva, assecondando i nostri bisogni, accettando i nostri limiti come esseri umani e soprattutto non ricercando quella perfezione che nella realtà non può esistere. Se le condizioni lo richiedono è essenziale l’ aiuto e il supporto di uno specialista per imparare ad affrontare lo stress sul posto di lavoro ma anche per apprendere l’autoaccettazione e riprogrammare l’autostima in base a valori sani e aderenti ad una realtà che ci vuole sereni e non impeccabili e altamente performanti.

Maria La Barbera 

Doppia inaugurazione della mostra “3 G” Dall’Art Design alla Post Pop Art

Presso lo spazio espositivo di Open Ada di Torre Pellice

 

Da sabato 2 marzo a sabato 6 aprile prossimo riapre, con un intreccio di linguaggi creativi, la stagione espositiva di Open ADA, in via Repubblica 6, a Torre Pellice. Protagonisti della scena i “3 G”, ovvero Diego Maria Gugliermetto, Luciano Gallino e Beny Giansiracusa. Il primo si distingue per i suoi oggetti e arredi di design, Luciano Gallino per le fotografie tra tango e design, Beny Giansiracusa per le serigrafie e opere uniche. Tutti e tre gli artisti sono esempi creativi di un Piemonte che sa distinguersi per capacità di sperimentare e innovare le espressioni artistiche del nostro tempo, ognuno nella sua specificità.

Trattando il tema del rapporto tra mondo formale seduttivo e l’ergonomia tra uomo e materia, all’inaugurazione di sabato 2 marzo, prevista per le ore 16, alla presenza degli artisti e della curatrice Monica Nucera Mantelli, vi sarà l’esibizione di tango della coppia formata da Marco Cavalli e Tiziana Ignazzi, eleganti ballerini reduci da “Ballando on the road” di Milly Carlucci.

Domenica 3 marzo, nel pomeriggio, abbinato alla mostra 3 G, visitabile dalle 15 alle 17.30, sarà presente il Convivio dei Sensi a partire dalle ore 18, tra vino, tango, cioccolato presso il Caffè Arnaud, in collaborazione con Fiorella Cordin, Les Accordeon du Villar, Casa de Tango Etnotango e una coppia di ballerini a sorpresa.

Info: progettimantelli@gmail.com

 

Mara Martellotta

,

Tu mi hai capito? Una comunità che cura: 2° festival sul benessere mentale

Caro direttore,

finalmente, parlare di salute mentale non è più considerato un tabù ed esistono richieste, provenienti da più parti, che invocano una maggiore presenza e garanzia di supporto psicologico.

Per rispondere a questa domanda, tante realtà e associazioni che si spendono quotidianamente con gli adolescenti, hanno organizzato un festival diffuso per condividere pratiche e strumenti a sostegno delle fragilità, ritrovando nella comunità un luogo sicuro e libero.

Perché crediamo che sia fondamentale costruire intorno alla parola “cura” una nuova narrazione, fatta di persone, servizi, luoghi e relazioni, una vera e propriarete di salvataggiodove i legami, forti e resistenti, diventano appoggio per le persone, sostegno per le fragilità individuali.

Vogliamo provare a dirci che farsi collettivamente carico del malessere può rappresentare un percorso, anche politico, di cura

Non si tratta di sanɜ e di malatɜ, di chi sta bene e di chi sta male, ma di persone (il più possibile) in relazione che, attraverso percorsi di partecipazione ed esperienze condivise, possono avere l’opportunità di esprimere il dolore, di non sentirsi più solɜ e di agire per rendere la società un luogo più giusto. Uno spazio di cura.

Perché tutti insieme possiamo costruire una comunità di cura.

https://acmos.net/tu-mi-hai-capito-una-comunita-che-cura-seconda-edizione-del-festival-sul-benessere-mentale-dell%c9%9c-giovani

Nell’ambito del Festival siamo lieti di invitarVi alla 

SERATA OPEN di TELEFONO AMICO TORINO

Martedì 27 Febbraio h21 – CSV  Vol.To – Via Giolitti 21 – Torino

Legge sulla casa, la Regione: “premiato chi risiede qui da anni”. Opposizione critica

La norma è stata approvata ieri dal Consiglio Regionale: tra le novità più significative, l’introduzione di nuovi punteggi di premialità e la «linea dura» contro l’illegalità, anche con alloggi destinati alle forze dell’ordine, il tutto per garantire il più possibile sicurezza ed equità sociale.

“Equità sociale, premialità per chi ha scelto di fare del Piemonte la propria casa e, di conseguenza, nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione della casa popolare”, così l’assessore regionale alla casa Chiara Caucino. La nuova legge – è scritto in una nota della Regione-  è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. 

L’assessore Caucino: “L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio. La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali con figli minori a carico che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione. 

La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i «furbetti», coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni «da ricchi». Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso. Inoltre sono stati esclusi dall’applicazione della legge 3 del 2010 gli immobili che verranno destinati alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati. 

La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria «casa». 

«Oltre a tutto ciò – ha spiegato Caucino  abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti».

Decisamente contro il provvedimento l’opposizione.

 Accossato (LUV): “Alla Regione a guida Cirio non è bastato essere stata condannata quasi un anno fa per le norme discriminatorie sull’assegnazione degli alloggi a canone agevolato,  approva una legge in materia di edilizia sociale ancora più discriminatoria”.

«Il centrodestra in Regione ha voluto a tutti i costi approvare la sua leggiucola di modifica alle norme in materia di edilizia sociale tra le proteste dell’opposizione e nonostante le preoccupazioni ribadite più volte dei tanti soggetti che quotidianamente sono coinvolti a diverso titolo nel favorire il diritto alla casa» ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

«Il testo approvato in aula non solo non va a modificare il requisito di avere la residenza anagrafica o l’attività lavorativa da almeno 5 anni nel territorio regionale per accedere agli alloggi di edilizia popolare, requisito già dichiarato incostituzionale in diverse sentenze della Corte Costituzionale riguardanti per esempio la Lombardia, l’Abruzzo e la Liguria, ma in aggiunta introduce una nuova norma che prevede punteggi aggiuntivi alle persone residenti in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. Questa proposta va a ledere il principio che dovrebbe guidare il diritto e quindi anche il diritto alla casa: essere equamente garantito, dunque rivolto alle persone giudicate in condizione di maggiore necessità e fragilità. Questa norma, che favorisce chi è residente da più tempo e in modo continuativo, va a discriminare tutte le persone, cittadine italiane e non, che, nonostante ne abbiano la necessità e il diritto, per diversi motivi possono non avere maturato la residenza richiesta e risultare quindi ingiustamente svantaggiate, come hanno giustamente denunciato più volte le associazioni del settore» ha proseguito Silvana Accossato.

 “Il provvedimento sull’edilizia sociale che abbiamo votato,  ha avuto un lungo iter, ma nonostante ci sia stato il tempo per audire, approfondire e dibattere sono rimasti inascoltati gli appelli di molti soggetti interessati e le proposte migliorative dell’opposizione. Abbiamo espresso voto contrario perché non accettiamo la scelta di introdurre il criterio profondamente discriminatorio della premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte che pone di fatto in secondo piano quello del bisogno, perché non condividiamo l’assegnazione alle forze dell’ordine per motivi di presunta sicurezza, perché non si è voluta affrontare veramente la questione delle case popolari, ma anche perché sarà una legge profondamente inutile e inapplicabile, voluta per puro spirito di propaganda” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Ho voluto concludere il mio intervento, a nome del Gruppo Pd, con le parole del professore associato di diritto costituzionale Francesco Pallante che, analizzando il disegno di legge, ha sottolineato che per la Corte Costituzionale il ricorso alla residenzialità prolungata risulterà illegittimo qualora questo sia un fattore decisivo nella formazione delle graduatorie. Nel Regolamento attuativo quale peso sarà dato dalla residenza prolungata? Se sarà dato un peso determinante, come dichiarato da Cirio e suoi Assessori, l’esito non potrà che essere la dichiarazione di incostituzionalità della legge. Se il criterio avrà un peso ridotto smentirà nei fatti quanto proclamato. Ai posteri l’ardua sentenza. Andrò nelle case popolari, come sempre fatto, per denunciare questo disegno discriminatorio e inutile voluto da Cirio e dalla sua maggioranza. I temi da risolvere sulle case popolari sono altri e loro non li hanno mai affrontati con la giusta efficacia” conclude Sarno.

 

Tavolo sull’automotive, promesse di crescita per la produzione a Mirafiori della 500 elettrica

“Un incontro positivo per definire un elenco di priorità condivise da porre al Governo per rafforzare la competitività di Torino e degli insediamenti dell’automotive torinese, a partire da Mirafiori”. Il Sindaco Stefano Lo Russo definisce così il tavolo di lavoro cittadino per l’automotive che si è tenuto questo pomeriggio a Palazzo Civico e ha riunito i rappresentanti dell’azienda Stellantis, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil Torino, Unione Industriali, Camera di Commercio, ANFIA, API Torino e le istituzioni del territorio ovvero Regione Piemonte, Città Metropolitana e Città di Torino.

A stimolare la nascita di un tavolo a livello locale erano state le organizzazioni sindacali che in un incontro con l’amministrazione comunale a fine gennaio avevano manifestato preoccupazione per il futuro della produzione industriale nel torinese e le conseguenti ricadute per l’occupazione.

Stellantis, con una relazione del Corporate Affairs Italia Davide Mele, ha ribadito le iniziative avviate nel comprensorio di Mirafiori e l’importanza dell’ingegneria in Italia e, in modo particolare, a Torino. L’azienda ha inoltre fornito rassicurazioni circa il fatto che l’avvio del nuovo piano incentivi italiano dia la possibilità di aumentare la produzione a Mirafiori della 500 elettrica.

“Le informazioni che abbiamo ricevuto da Stellantis sono un buon punto di partenza” ha detto il Sindaco, riferendosi in modo particolare alla “conferma del piano industriale che vede Torino come centro europeo sulla green economy e anche per quanto riguarda l’ingegneria di processo e di prodotto”. Notizie che, ha aggiunto “ci consentono di guardare in maniera un po’ più serena al futuro. Ovviamente – ha concluso- l’obiettivo è quello di confrontarci costantemente ad un tavolo per porre all’attenzione del Governo nazionale l’esigenza di garantire i livelli occupazionali anche a Torino”.

Per questo il Sindaco ha dato mandato all’assessora al Lavoro Gianna Pentenero per la Città e alla Consigliera Sonia Cambursano per la Città metropolitana di scrivere una piattaforma da condividere con gli interlocutori del tavolo per ripartire dai risultati positivi del protocollo del 2022 con Stellantis che ha definito Torino come hub dell’economia circolare.

Per l’assessora Pentenero “questo territorio è pronto ad approfondire gli aspetti che riguardano l’automotive coinvolgendo tutti gli attori: sindacati, associazioni datoriali, amministrazioni intavoli di lavoro specifici. Perché è necessario portare al tavolo nazionale tutti gli aspetti che riguardano il settore dell’automotive territoriale. Siamo in una fase di transizione ed è necessario procedere, ognuno per sua competenza, acquisire informazioni per prendere le decisioni più adeguate per garantire lo sviluppo di Torino e del torinese”.

Addio a Franco Gallea, figura nota a tanti torinesi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il nome di Franco Gallea è stato un nome noto a tanti torinesi in vacanza ad Alassio.  Le estati culturali alassine fino a pochi anni fa sono state caratterizzate dalla presenza costante di Gallea che ha presentato tutte le iniziative in biblioteca e per il premio letterario. Il sindaco Marco Melgrati ha individuato assai bene, anche come assessore alla cultura, il valore unico di Gallea per Alassio. Altri non hanno invece colto la presenza di Gallea nella cultura forse per invidia, forse per incapacità provinciale. E’ caso della associanzioncina albenganese della fionda che Gallea non ha mai considerato e che si è limitata a dichiarare che lui ha “gettato buoni semi”, magari pensando con presunzione a se’ stessi. Anche altri non hanno dedicato l’attenzione ad uomo di cultura davvero eccezionale.  La scomparsa del prof. Franco Gallea ha privato Alassio e il Ponente ligure di un grande protagonista intellettuale che ebbe anche fama nazionale col premio letterario Alassio di cui è stato protagonista con Beniscelli, Baldassarre, Strizioli. Tutti i più importanti scrittori italiani conoscevano Gallea e ne apprezzavano l’acume critico e lo spirito libero  Era un cosmopolita che non si lasciò imbrigliare dal provincialismo locale, anche se Franco amava profondamente Alassio, Albenga (dove ha insegnato), Ceriale dove viveva.  Nessuno potrà dirsi suo erede perché il livello a cui giunse era inarrivabile. Fui contento di conferirgli un piccolo premio ad Albenga al teatro Ambra e il Premio Soldati su indicazione di Marco Servetto diventato studioso e saggista su esempio del maestro. Ci fu ad Albenga quasi più folla plaudente per lui che per lo scrittore premiato, considerato a torto più importante.  Franco che ebbe l’alassino d’oro insieme a me, meritava molto di più perché la biblioteca di Alassio deve a lui la sua fama e la sua autorevolezza. Aver partecipato ai suoi incontri letterari e alle sue interviste fu per me un onore e un piacere. Antonio Ricci che lo apprezzava molto, colse a pieno la straordinarietà di questo professore che andò tanto oltre il liceo dove ha lasciato tanti allievi che oggi lo piangono. La sua fama è forse più riposta nell’ oralità delle sue lezioni e delle sue conferenze che nei suoi scritti perché Franco ha voluto soprattutto donare agli altri, giovani e non giovani, la sua immensa cultura e trasmettere la passione per la lettura come nel caso del prediletto Marco Servetto conosciuto al liceo classico “Pascoli”. Gallea non è mai stato un uomo banale. Aveva una forte identità personale che non esibiva mai,  ma le sue parole, solo apparentemente semplici, rivelavano la sua intensa inquietudine intellettuale, tesa sempre alla ricerca del vero, come avrebbe detto Croce.  Senti’ il suo compito di professore e di intellettuale non nella militanza politica, non nelle certezze ideologiche, non nel conformismo, ma nell’essere suscitatore di dubbi. Così è riuscito a far crescere generazioni di giovani innamorati della letteratura fin nel midollo. Il Sindaco Melgrati avrà difficoltà a sostituire Gallea, davvero unico e preziosissimo, ma le estati culturali alassine resteranno sicuramente al livello di Gallea e di Baldassarre, un torinese diventato alassino.

Bonus acqua potabile, ecco come accedervi

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Bonus acqua potabile è stato confermato anche nel 2024 e mancano pochi giorni alla scadenza per inoltrare la domanda. I contribuenti hanno tempo fino al 28 febbraio per fare richiesta, che garantisce un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute nel 2023 per comprare e installare i sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica all’acqua del rubinetto.

La misura vede tuttavia un taglio dei fondi, dimezzati e passati dal milione del 2023 ai 500mila euro di quest’anno. Si tratta dell’ultima “edizione” della misura, visto che non è stato confermato dall’ultima Manovra.

L’incentivo statale è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2021 del Governo Draghi con l’obiettivo di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto, evitando in questo modo di aumentare l’inquinamento da plastica acquistando bottiglie e contenitori che poi diventano rifiuti.

Il credito d’imposta riguarda le spese sostenute, come recita la dicitura ufficiale del bonus, “per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”. Il bonus può essere richiesto per la fornitura idrica sia nelle abitazioni civili sia negli immobili adibiti ad attività commerciali o istituzionali. Nel dettaglio, la Manovra 2021 specifica che la domanda può essere inoltrata da: persone fisiche;soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni; enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

L’importo massimo delle spese su cui si può calcolare l’incentivo è di 1.000 euro per ciascun immobile in uso a persone fisiche. Il tetto sale però a 5mila euro per ogni immobile destinato invece ad attività commerciale o istituzionale.

Sulla base della dotazione disponibile e delle domande inviate dai contribuenti, l’Amministrazione finanziaria stabilirà il valore effettivo del bonus acqua potabile.

I contribuenti che hanno sostenuto spese per l’installazione di sistemi di filtraggio nel 2023 possono inoltrare la domanda per il bonus acqua potabile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 28 febbraio. Bisognerà accedere alla sezione “Servizi” e cliccare sulla categoria “Agevolazioni”, scegliendo l’opzione “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”.

La piattaforma richiede l’invio della comunicazione delle spese sostenute, insieme alla fattura elettronica o al documento commerciale da cui si evinca il codice fiscale del richiedente. È inoltre necessario che “i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria” abbiano effettuato il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.