Un importante gesto di solidarietà ha visto protagonista la Fondazione Giuseppe Cardaropoli per la Cura e la Ricerca in Parodontologia. Nella persona del presidente Dott. Daniele Caldaropoli, fratello del compianto luminare dell’odontoiatria Giuseppe Cardaropoli, scomparso prematuramente nel 2018, la fondazione ha donato un assegno di 9000 euro al reparto di odontoiatria dell’Ospedale Mauriziano.
La cerimonia di consegna si è svolta nella sala consiglio dell’ospedale. Erano presenti il primario del reparto di odontoiatria, Prof. Paolo Appendino, la direttrice sanitaria, Dott.ssa Carmen Azzolina, l’assessore regionale, Dott. Maurizio Marrone, e la consigliera regionale, Dott.ssa Alessandra Binzoni.
Daniele Caldaropoli ha spiegato il significato della donazione:
“In ricordo di mio fratello abbiamo organizzato un convegno con i massimi luminari mondiali del settore odontoiatrico a febbraio, il cui ricavato oggi ci permette di essere qui a fare questa donazione, a sostegno del reparto e, personalmente, a consolidamento di una profonda amicizia e collaborazione con il dottor Appendino. Sono certo che i fondi verranno utilizzati nel miglior modo ed in maniera efficace! Sono sicuro che mio fratello sarebbe orgoglioso di essere ricordato in questo modo.”
Il Prof. Paolo Appendino ha espresso la sua gratitudine per la generosa donazione, sottolineando l’importanza del contributo:
“Una donazione di cui siamo veramente grati, a nome di tutta la struttura ospedaliera, e che verrà subito utilizzata per il sostegno e la cura delle patologie odontoiatriche verso bambini con disturbo dello spettro autistico, in collaborazione anche con il Politecnico, nella creazione di un programma, con l’ausilio di materiale audiovisivo, che permette ai pazienti di togliere la paura e, dopo le dovute sedute di avvicinamento, poter iniziare le cure.”
L’assessore regionale, Maurizio Marrone, ha elogiato l’iniziativa, ribadendo il supporto delle istituzioni regionali:
“È un onore poter oggi presenziare, non solo in ricordo di un grande luminare della medicina, ma soprattutto a dimostrazione di un progetto entusiasmante e di un percorso che vede impegnata la medicina verso patologie oggi in aumento. La regione è presente ad appoggiare ed affiancare questi progetti.”
Anche la consigliera regionale, Alessandra Binzoni, ha espresso il suo apprezzamento:
“È sempre apprezzabile e lodevole vedere non solo un privato che appoggia e contribuisce all’aiuto sociale mettendo a disposizione la propria professionalità e impegno, ma soprattutto vedere come da una situazione difficile legata a una perdita, si possa dare vita a un progetto importante di solidarietà, in ricordo di chi non è più con noi fisicamente, ma nel costante ricordo.”
La donazione della Fondazione Giuseppe Cardaropoli rappresenta un esempio significativo di come la solidarietà possa supportare la ricerca e l’innovazione medica. Grazie a questi fondi, l’Ospedale Mauriziano potrà sviluppare nuove tecniche e programmi per migliorare la qualità delle cure odontoiatriche per i pazienti più vulnerabili, in particolare i bambini con disturbi dello spettro autistico.
Per far sedere su una poltrona ed iniziare le cure sono necessarie all’incirca 17 sedute di avvicinamento, ma la tecnica, studiata in primis dal Dott. Giuseppe Cardaropoli, permette in questo modo di far vedere ed immagazzinare verso questi bambini le informazioni necessarie a togliere la paura e far sì che si possano avviare le cure senza necessità di alcun tipo di sedazione.
In un periodo in cui la sanità ha bisogno di risorse e sostegno, gesti come questo dimostrano come la collaborazione tra privati e istituzioni possa portare a importanti risultati per il benessere della comunità.

I visitatori diventano parecchie migliaia tra studiosi, appassionati d’arte e turisti in cerca di tesori culturali da scoprire e ammirare. A Settimo Vittone, a una decina di chilometri da Ivrea, lungo la strada che conduce alla Valle d’Aosta, si trova un luogo ancora poco conosciuto ma di grande importanza storica e architettonica. È il complesso formato dalla Pieve di San Lorenzo e dal battistero di San Giovanni Battista, una delle vestigia più antiche del canavese e del Piemonte, risalente al IX secolo o forse anche prima. È diventato un pezzo unico perché in origine il battistero era separato dalla chiesa e più tardi fu inserita una galleria di collegamento per unirli. Sorge sulla rocca dell’antico castello, circondato da ulivi secolari e dalla vigne che producono il rosso Carema, e da lassù domina il paese e il corso della Dora Baltea. Qui nel Medioevo passavano e sostavano i pellegrini e i viandanti provenienti dal nord Europa e diretti a Roma lungo la via Francigena. Oggi è un monumento nazionale che il Fai (Fondo Ambiente Italiano) gestisce e apre al pubblico nelle tradizionali Giornate Fai mentre una locale associazione culturale lo tiene aperto tutte le domeniche tra marzo e ottobre.
