ilTorinese

Torna “UWA Ugi weekend ad Alassio”

Anche quest’anno si ripete l’iniziativa che consentirà ai bambini in cura a Torino, ospiti di Ugi, di trascorrere un fine settimana in una rinomata località marina ligure

Dopo il successo della prima edizione si ripeterà anche quest’anno il weekend “UWA Ugi Weekend ad Alassio”, iniziativa che consentirà ai bambini in cura a Torino, e ospiti di Ugi (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV), di trascorrere un intero fine settimana in una delle località marittime liguri più rinomate della riviera di ponente. Saranno sei i nuclei famigliari ospitati e 22 persone in tutto. Il progetto nasce da un’idea di Davide Revello, “Balneare da oltre 30 anni”, che ha messo a disposizione nei giorni 24 e 25 maggio i suoi Bagni Corner Beach per i bambini accompagnati da fratellini e genitori. Come l’anno scorso, in ologramma due giorni di intrattenimento e giochi, il tutto in forma rigorosamente gratuita, grazie al prezioso contributo degli sponsor. Tante novità per questa edizione, alla quale hanno voluto partecipare anche nuove personalità dell’imprenditoria, sia torinese che ligure.

“In inverno trascorro la maggior parte del mio tempo a Torino – spiega Davide Revello – sono stato colpito dalla realtà di Ugi, che ho imparato a conoscere molto bene, e mi sono imposto di fare qualcosa per questi bambini che ogni giorno combattono una battaglia difficilissima. Ecco allora l’idea di regalare loro un intero weekend di relax e spensieratezza, mettendo a disposizione il mio stabilimento e il mio staff, composto dai miei figli Simone e Marco, sua moglie Barbara e tanti amici che si sono prestati a collaborare, come ristoratori, colleghi e albergatori della zona. Sono istruttore di nuoto, in passato ho lavorato nelle piscine con bambini disabili o malati. So quello che passano e cosa devono sopportare le famiglie. È importante dare una mano, e ogni gesto può fare la differenza”.

“Quello di Alassio non è solo un weekend al mare – spiega Emma Sarlo Postiglione, Segretario Generale Ugi – è un dono prezioso di normalità, di allegria condivisa, di tempo sereno per i nostri bambini e le loro famiglie. Occasioni come queste sono boccate d’ossigeno all’interno del difficile percorso che ogni giorno affrontano. Per questo vogliamo ringraziando con profonda gratitudine Davide Revello e tutti gli amici sostenitori, che hanno scelto di essere al nostro fianco”.

Mara Martellotta

Salute e benessere nell’arte e a tavola

Arte e cibo hanno da sempre un legame molto stretto, come stretto è il rapporto tra il cibo e la salute.

E proprio questo ha ispirato l’evento

 SALUTE E BENESSERE NELL’ARTE E A TAVOLA

che si terrà il 6 giugno prossimo, venerdì, a partire dalle ore 20.45 al piano terreno di Palazzo Dal Pozzo, corso XXV Aprile n 6, nel cuore di Moncalvo (Asti).

In questa storica location, dimora signorile, sotto gli splendidi soffitti affrescati da Pietro Fea, la serata si snoderà in due momenti, coordinati dal giornalista Massimo Iaretti.

Nella prima parte Lia Carrer, docente di lettere illustrerà quella che nei secoli è stata la presenza del cibo nell’arte, soffermandosi in particolare sui secoli ‘400 – ‘700. Il cibo del resto è essenziale per la sopravvivenza del genere umano ma è anche uno dei grandi piaceri della vita. Non deve, pertanto, sorprendere che frutta, verdura, carne, bevande, siano stati soggetti comuni nella pittura nei secoli dall’epoca etrusca sino ad oggi.

Ma il cibo, soprattutto nella nostra società odierna, può anche essere oltre che un piacere, una fonte di problemi, soprattutto se male somministrato, di incerta provenienza o assunto in eccesso. Di qui la necessità più volte ribadita, a livello medico-scientifico, di corretti stili di vita che vedono come prioritaria una sana alimentazione, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.

Del concetto di bellezza e di benessere (meglio di ben essere come preferisce definirlo) parlerà Francesco Leva, medico Specialista in medicina interna e malattie del metabolismo che ha successivamente approfondito le sue competenze nel campo dell’endocrinosenescenza  e degli inestetismi causati da alterazioni ormonali. La sua passione per il settore lo ha portato a specializzarsi ulteriormente in medicina estetica e rigenerativa e a sviluppare anche notevoli competenze nel contrasto all’obesità che è una delle ‘piaghe’ della nostra società.

Chiuderà l’evento Riccardo Longo, medico dentista, esperto in identificazione personale DIV, coautore del protocollo Mydenos, che da una vita si occupa di estetica dentale e protesica e da sempre sul territorio è impegnato nella divulgazione di azioni chiave per la prevenzione e l’identificazione precoce del tumore del cavo orale.

La Giornata Nazionale del Cavallo in Piemonte

25 maggio 2025 si celebra la Quarta Giornata Nazionale del Cavallo

La Giornata Nazionale del Cavallo è un’idea della No-profit Passione Cavallo e nasce perché tutti, o quasi tutti, hanno la loro Giornata Nazionale. Tutti, meno il cavallo.

Così ci ha pensato Passione Cavallo creando, nel 2022, la Giornata Nazionale del Cavallo e noi di Club Cavallo Italia abbiamo abbracciato e gestiamo questo straordinario evento che rende, finalmente, omaggio al cavallo, a questo splendido animale al quale l’uomo deve moltissimo e che, senza di esso, non avrebbe mai raggiunto i traguardi odierni.

La Giornata Nazionale del Cavallo si celebra l’ultima domenica del mese di maggio di ogni anno, una data che ha grandi contenuti storici riferiti al cavallo; infatti, l’ultima domenica del mese di maggio del 1250 risulta essere la prima data conosciuta di quando l’uomo ha iniziato, in Italia, la sua lunga vita assieme al cavallo.

Nel 2025 la quarta Giornata Nazionale del Cavallo è il 25 maggio e in tutta Italia esistono uno o più luoghi dove celebrare e ricordare il cavallo.

Il Piemonte offre un Museo, una Passeggiata a Cavallo e un monumento.
Iniziamo con il Museo, il
Museo Storico dell’Arma di Cavalleria a Pinerolo, uno tra i più ricchi musei d’Arma di tutta Europa, straordinarie Passeggiate a Cavallo al Lago Maggiore tra i laghi più belli d’Italia e, visitare e scoprire la storia del Monumento Equestre a Emanuele Filiberto di Savoia, noto col nome piemontese di Caval ëd Bronz (cioè cavallo di bronzo) a Torino.

Per sapere cosa fare e dove trascorrere la Giornata Nazionale del Cavallo nelle altre regioni d’Italia: https://www.clubcavalloitalia.it/cosa-fare-nella-giornata-nazionale-del-cavallo/ dove sono indicati i luoghi in ogni regione d’Italia, ordinate in elenco alfabetico.

Per ogni informazione: info@lagiornatanazionaledelcavallo.it

Club Cavallo Italia

 Voci e luoghi della Resistenza piemontese al Polo del ‘900

SABATO 24 MAGGIO 2025, ORE 10

POLO DEL ‘900 – Auditorium

Piazzetta Franco Antonicelli – Torino

80 anni dopo – Verso un Museo regionale

RESISTERE AL TEMPO, CONSERVARE LA MEMORIA

Voci e luoghi della Resistenza piemontese

Con un intervento di Valentino CASTELLANI

I luoghi della Memoria e della Resistenza del Piemonte si raccontano al pubblico e offrono un contributo di idee e di proposte verso la realizzazione del Museo “regionale” della Resistenza.

Sabato 24 maggio, alle ore 10, l’Auditorium del Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli), a Torino, ospiterà l’incontro «80 anni dopo – Verso un Museo regionale. RESISTERE AL TEMPO, CONSERVARE LA MEMORIAVoci e luoghi della Resistenza piemontese», organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, dal Polo del ‘900 e dalla Rete tematica regionale della Guerra e della Resistenza.

Introdurrà i lavori Domenico Ravettivicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione.

Seguirà la proiezione del cortometraggio vincitore della 43° edizione del “progetto Storia contemporanea” realizzato dagli studenti del Liceo Cavalieri di Verbania e dedicato alla figura della partigiana musicista e ministra della libera Repubblica dell’Ossola Gisella Floreanini.

Interverranno i rappresentanti di Alpette (Torino), Benedicta (Alessandria), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Colle del Lys (Torino), Cumiana (Torino), Ornavasso (Vco), Paraloup (Cuneo) Pozzol Groppo (Alessandria), Rocchetta Ligure (Alessandria), Verbania Fondotoce (Vco), Vesime e Vinchio (Asti).

È previsto un intervento di Valentino Castellani.

 

Dichiara Domenico Ravetti: «Per conoscere il Piemonte basta recarsi a visitare i tanti luoghi in cui si custodisce la memoria della lotta di Liberazione e dove si sono forgiati i principi della nostra Costituzione. Per questo crediamo nella necessità che il Museo Diffuso della Resistenza di Torino si trasformi in un “Museo del Piemonte”, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento. Un museo “regionale”, con protagonisti gli Istituti storici della Resistenza ma anche le Province e i Comuni, cosicché i nostri luoghi della Memoria possano essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico (pensiamo ai sentieri partigiani e agli ecomusei), trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando l’anima multimediale e immateriale dell’attuale Museo Diffuso di Torino, con tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con l’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali».

 

Castelli Aperti: “Tutti colori della Cultura”

 

Nel 2025, il progetto Castelli Aperti celebra trent’anni di attività con un’edizione speciale che unisce storia, creatività e partecipazione. Nata per promuovere e rendere accessibile il vasto patrimonio di castelli, borghi, dimore storiche e musei del Piemonte, l’iniziativa ha coinvolto in tre decenni centinaia di luoghi e migliaia di visitatori, diventando uno degli appuntamenti culturali più longevi e riconoscibili della regione.

Per festeggiare questo importante anniversario, nasce “30 anni di Castelli Aperti – Tutti i Colori della Cultura”, un progetto diffuso che dal 25 maggio al 29 giugno propone cinque weekend tematici, ciascuno ispirato a un “colore” simbolico e a un’esperienza culturale diversa: il teatro, il mistero, la musica, la natura, il romanticismo. Un viaggio emozionante tra le tante anime della cultura, declinato nei luoghi più affascinanti del Piemonte.

Il primo appuntamento di questa rassegna si terrà proprio domenica 25 maggio a Pamparato, in provincia di Cuneo, con “CASTELLI IN SCENA”, la sezione dedicata al colore del teatro. Il borgo, incastonato tra i boschi della Val Casotto, diventerà palcoscenico per lo spettacolo itinerante “Impronte di storia a Pamparato”, una produzione originale del Teatro delle Dieci, con la regia e drammaturgia di Fulvia Roggero. Gli attori, in costume d’epoca, guideranno il pubblico tra le vie, le piazze e il castello, dando voce a personaggi realmente esistiti e a vicende che hanno segnato la storia locale. Uno spettacolo immersivo ed emozionante, che si svolgerà in quattro repliche (ore 11.00, 15.00, 16.30 e 18.00), con prenotazione consigliata sul sito www.castelliaperti.it. L’inaugurazione perfetta per una rassegna che mette al centro il potere evocativo della parola, della scena e della memoria.

Nel giorno d’apertura della manifestazione, anche la provincia di Torino propone diverse opportunità di visita che valorizzano l’eleganza architettonica e paesaggistica delle sue dimore storiche.

Arignano, il maestoso Castello delle Quattro Torri, tra i più scenografici del torinese, apre le sue porte con visite guidate alle ore 15.00. Il parco sarà visitabile dalle 14.00 alle 17.00. L’ingresso è di 10€ intero e 5€ ridotto, per un pomeriggio che unisce storia, natura e bellezza paesaggistica.

Caravino, si potrà visitare il meraviglioso Castello e Parco di Masino, proprietà del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. Aperto con orario continuato 10.00 – 18.00, il sito offre un itinerario tra architetture nobiliari, giardini storici e collezioni d’arte. L’ingresso combinato castello + parco costa 15€ intero8€ ridotto. Gli iscritti FAI entrano gratuitamente.

Chieri, nella frazione Pessione, sarà eccezionalmente aperto il Castello di Castelguelfo, con visite guidate alle ore 11.00 e 15.00. L’ingresso è di 10€ intero e 6€ ridotto: un’occasione speciale per scoprire una dimora privata normalmente non accessibile al pubblico, tra affreschi, stanze storiche e un parco suggestivo.

Infine, a PiossascoCasa Lajolo, elegante residenza con giardino all’italiana e orto-giardino storico, sarà visitabile con tour guidati dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00. L’ingresso è di 10€ e comprende l’accompagnamento a cura dei Ciceroni, per una visita attenta ai dettagli artistici, botanici e storici della villa.

Per informazioni dettagliate e aggiornamenti su tutte le aperture: www.castelliaperti.it

Info e contatti
www.castelliaperti.it | info@castelliaperti.it
https://www.facebook.com/castelli.aperti/ | https://www.instagram.com/castelliaperti/

Villa Gualino, nello storico edificio torinese una struttura senior living per over 65

Invimit SGR S.p.A., società interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un’offerta ricevuta da un operatore per la locazione di una porzione a destinazione alberghiera di Villa Gualino, a Torino. L’immobile, una villa storica vincolata risalente al 1929 e voluta dal finanziere e mecenate biellese Riccardo Gualino, sarà destinato alla realizzazione di una struttura senior living per persone autosufficienti over 65.

La porzione interessata, attualmente inutilizzata, si estende su una superficie di 8.000 mq ed è stata conferita a Invimit all’inizio dello scorso anno dalla Regione Piemonte, con l’obiettivo di valorizzarla. L’avvio della procedura rappresenta un importante passo per restituire funzionalità e valore al complesso, generando al contempo benefici economici e sociali per la collettività.

Il contratto di locazione prevede una durata di 20 anni più un’opzione di rinnovo per ulteriori 5, con un canone progressivo nei primi due anni e a regime dal terzo anno. L’offerta è stata pubblicata in conformità con le procedure vigenti, al fine di consentire la presentazione di eventuali offerte migliorative entro 60 giorni dalla data di pubblicazione.
Tutti i dettagli e le modalità di adesione sono disponibili nella sezione Vetrina immobili del sito di Invimit.

Buon compleanno, Festival delle Colline!

La trentesima edizione, dall’8 ottobre al 3 novembre

Una lunga storia d’amore e di teatro”, dice l’Assessora Rosanna Purchia non appena arrivata alla Fondazione Merz per la presentazione della nuova edizione del Festival delle Colline (dall’8 ottobre al 3 novembre prossimi), un’edizione e un anniversario – un trentennale – che Marzio Zorio ha riassunto in quel logo più che esplicativo, tre grandi X che in obliquo formano una lunga linea compatta, attraversate dagli oscillii zigzaganti di una sorta di elettrocardiogramma emotivo che sta lì a decifrare trent’anni di spettacoli. Era il 1996 e gli scenari erano le piazze di paese, i cortili e le case rubate per una sera anche furtivamente a chi li abitava, le ville e i castelli della collina torinese, tutto frutto di chiacchierate e di intuizioni da parte di Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, che ancora ne sono al timone. Una storia d’amore che forse chiamarla un susseguirsi di serate e di appuntamenti suona riduttivo: piuttosto una specie di follia che a un certo punto prese organizzatori e pubblico – quel pubblico che a volte vagava per i verdi pendii alla ricerca dell’introvabile luogo di rappresentazione, che sottostava al maltempo improvviso e vedeva l’allora assessore Valter Giuliano asciugare sedie e materiale fonico mentre Pippo Delbono aspettava le ventitré per poter iniziare la sua “Rabbia” -, un momento di teatro aperto alle molte voci teatrali sempre in arrivo che catturò anno dopo anno un momento importante, fondamentale, nella vita culturale di Torino e dell’intero Piemonte. Tempi pionieristici, ieri come ieri un confronto pieno d’entusiasmo tra drammaturgie differenti, a partire da quelle ore del tramonto del 10 luglio, sulla scalinata della settecentesca Villa Bria di Gassino, quando Galatea Ranzi vi prese a recitare i versi di Clemente Rebora – un’altra antica follia credere nella forza della poesia! -, quando Roberta Bosetto intonò Emily Dickinson nella chiesa di Santa Croce di San Raffaele Cimena, quando Alessandro Quasimodo, in una piazza di Pavarolo, si mise di fronte all’Odissea tradotta da suo padre, quando Aldo Reggiani recitò le poesie di Oddone Cappellino nel palazzo comunale di San Raffaele Cimena.

A voltarsi indietro, vediamo ancora una volta questo “palcoscenico privilegiato” – che continua -, italiano e internazionale per il teatro contemporaneo, ci rivediamo alle spalle numeri di tutto rispetto, come 603 spettacoli di cui 157 stranieri, circa 1300 recite con 287 prime, 336 luoghi a raccogliere 2300 interpreti. Una lunga storia d’amore che ha raccolto 38 paesi esteri per un totale di 180mila spettatori. Bei traguardi, invidiabilissimi. Qualcosa s’è assestato da ieri a oggi, molte cose sono cambiate, le visioni e l’impegno politico-civile, lo spirito di ricerca e di importanza e di bellezza sono sempre quelli. Oggi il Festival delle Colline – ancora l’inossidabile duo alla direzione artistica – è realizzato da TPE – Teatro Piemonte Europa in partnership con Fondazione Merz e in collaborazione con il Teatro Stabile Torinese e Torinodanza Festival, la Fondazione Piemonte dal Vivo e il Museo Nazionale del Cinema, e vede il sostegno del Ministero per la Cultura, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione Compagnia San Paolo e della Fondazione CRT.

Nei luoghi scelti quest’anno a ospitare i sedici spettacoli proposti – dall’Astra alla Fondazione Merz, dal teatro San Pietro in Vincoli al Museo del Risorgimento al Palazzo degli Istituti Anatomici, dalle Fonderie Limone a Le Roi Music Hall – si avvicenderanno la compagnia catalana Agrupaciòn Senor Serrano (nel 2015 Leone d’Argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia) con “Historia del amor”, una reliquia pre-colombiana e una storia d’amore che inizia sul web ma pure Katharine Hepburn e Humphrey Bogart con Virginia Woolf ed Enea, Rimini Protokoll che porterà un titolo alla Magritte, “Ceci n’est pas une Ambassade” con un anziano diplomatico, una vibrafonista e una attivista digitale durante l’inaugurazione di un’ambasciata di Taiwan a Torino, ovvero le mire espansionistiche dell’imperialismo cinese, la Compagnia Arnaboldi con “Autour du Corps”, il Bauhaus cancellato dal nazismo e la Sagra della Primavera di Stravinskij. Federica Rosellini è al centro di “iGirl” di Marina Carr (lo spettacolo farà anche parte del cartellone del TPE, sabato 11 e domenica 12 ottobre), bella scoperta di una delle più importanti drammaturghe irlandesi, una fusione di teatro, videoarte e musica, un curioso sconfinamento nell’arte contemporanea, e Marco Lorenzi che guarda in chiave moderna, con il Mulino d’Amleto, al “Giulio Cesare” shakespeariano che per lui è “la notte della Repubblica”, vista come vittima da uccidere e da sacrificare, ovvero amore per la patria o per il potere?, “La vie secrète des vieux” che dobbiamo a Mohammed El Khatib, ovvero un gruppo di persone anziane, sul parquet di una sala da ballo, “per esaltare passioni che sono inversamente proporzionali alla fragilità dei corpi”, amori in là con gli anni, e ancora Lina Majdalanie e Rabin Mroué, artisti libanesi, a firmare il rapporto tra Brecht e la Commissione per le attività anti-americane, mentre guardano alle loro vite di esuli e ai disastri delle dittature.

Ancora Benedetta Parisi con una performance itinerante, uno spettacolo con il pubblico in cuffia alle prese con percorsi individuali e collettivi che esplorano la Fondazione Merz e il vicino Garage Lancia, il gruppo Sotterraneo con il pubblico che danza, due celebri discorsi di Matteotti che Elena Cotugno porta negli spazi del Museo del Risorgimento mentre Paolo Musio s’affida alla maratona poetica della lettura dell’Eneide virgiliana e Tiziano Cruz con “Wayqeycuna” (il titolo si traduce in “miei fratelli”) fa rivivere storia e cultura di una comunità andina. Il primo novembre torna la compagnia che più è stata presente in questi trent’anni di festival, i Motus, con “Frankenstein (A Love Story) e Frankenstein(A History of Hate”), ancora Maria Hassabi, danzatrice coreografa artista, Sergio Ariotti in veste di autore/attore con Aldo Salassa per “L’ispezione”, quattro repliche per uno studio su Emilio Salgari e Mario Carrara che si incrociarono nel 1911, l’uno morto suicida, l’altro obbligato a fare un’ispezione sul cadavere, mentre l’Italia entrava nell’avventura coloniale in Libia e Carrara sarebbe stato costretto a fare i conti con il fascismo vent’anni dopo. Lunedì 3 novembre, in finale di festival, una sempre interessante tappa, “Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi” presentato con lo Stabile torinese, dello studio che Valter Malosti va conducendo sulla figura dello scrittore di “Se questo è un uomo”, del suo mondo letterario, saggistico e poetico. Una silloge di poesie, al suo fianco la chitarra di Paolo Spaccamonti.

Elio Rabbione

Nelle immagini: “l’elettrogramma emotivo” inventato dall’artista Marzio Zorio per i trent’anni del Festival; scene dagli spettacoli “Ceci n’est pas une ambassade” e “Autour du Corps”; Federica Rosellini interprete di “iGirl” di Marina Carr.

Piemonte, delegazione chiede di “dimezzare i lupi sul territorio”

“La prima urgenza è quella di ridurre di almeno la metà i lupi che abitano il nostro territorio, dopodiché bisogna mantenere stabile il loro numero con le stesse modalità adottate al di là delle Alpi dalle autorità francesi”. Lo ha detto una delegazione di esperti per un approfondimento sull’impatto economico, sociale ed ambientale del lupo sul territorio montano in una congiunta tra terza e quinta Commissione, sotto la presidenza di Claudio Sacchetto. La delegazione era composta da Vittoria Riboni Commissaria dell’Ente, Luca Maria Battaglini professore di UniTo, Lilia Garnier assessore del Comune di Villar Pellice, Giovanni Dalmasso presidente Coordinamento pastori d’Italia, Marco Bruzzone portavoce Agricoltori autonomi d’Italia, Gesine Otten presidente Comitato salvaguardia allevatori Vco. Riboni specifica che il suo ruolo “è stato soprattutto di tramite tra le associazioni della delegazione (pastori, agricoltori, allevatori) e la Commissione, gli abbattimenti sono una loro particolare richiesta”.

“Autorizzando l’abbattimento annuo del 20% dei lupi che corrisponde alla normale percentuale di incremento dei branchi, si potrà mantenere un controllo sui numeri – hanno aggiunto -. Bisognerebbe anche consentire ai pastori di essere armati, in modo da poter difendere le greggi dai lupi che si avvicinassero eccessivamente. Sarebbe pure necessario che le visite di accertamento dei veterinari fossero espletate in tempi brevi e i risarcimenti venissero pagati rapidamente. Ristori che dovrebbero tener conto della reale entità del danno subito dagli allevatori”, hanno concluso.

Hanno preso la parola per chiarimenti il Marco Protopapa (Lega), Monica Canalis (Pd) e Sarah Disabato (M5s).

Ufficio stampa CRP

Giovane spogliato e picchiato violentemente, due arresti

Dopo due mesi di indagini i carabinieri hanno arrestato due persone ritenute responsabili di una violenta aggressione. Nel mese di marzo all’esterno della caserma Passalacqua a Novara era stato trovato un senza fissa dimora di 70 anni vittima aggredito ed era stato soccorso anche un giovane di nazionalità marocchinaanche lui vittima di un pestaggio, spogliato e picchiato in modo violento. Come riporta Novara Today le indagini dei carabinieri hanno portato a un 18enne e un 24enne egiziani, arrestati per sequestro di persona, lesioni e violenza privata.

Notizie dal Piemonte