ilTorinese

Pasqua, tredici arresti a Torino

Prosegue l’attività di prevenzione sul territorio cittadino svolto dalle Volanti dell’UPGSP e dei commissariati di P.S.: durante il periodo delle festività pasquali appena trascorso, grazie al meticoloso servizio di controllo del territorio svolto, la Polizia di Stato ha tratto in arresto 13 persone gravemente indiziate di reati contro il patrimonio e la persona.

In un caso, i poliziotti del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia notano in piena notte lungo Corso Vercelli, non distante da un circolo comunale che fornisce assistenza ai bisognosi e alle persone indigenti, due individui portare a spalla delle grosse scatole. Accortisi della presenza della Polizia, i due, un 29enne ivoriano e un 19enne italiano, abbandonano i voluminosi pacchi per strada, dandosi alla fuga, ma vengono bloccati poco dopo dagli agenti. Uno dei due presenta una ferita al pollice della mano destra dalla quale fuoriesce del sangue, procuratasi verosimilmente a seguito della effrazione di una delle finestre della struttura; della sostanza ematica verrà poi ritrovata su alcune scatole trovate nei pressi del luogo dove i due vengono fermati. Tutte le scatole contenevano beni alimentari da destinare a famiglie in difficoltà, in particolare olio e scatolette di tonno.

2 sono gli arresti avvenuti a seguito di spaccate ai danni di esercizi commerciali.

Anche grazie alle segnalazioni di residenti che hanno dato tempestivamente l’allarme al 112 NUE, i poliziotti delle Volanti dell’UPGSP hanno tratto in arresto in un caso un trentatreenne italiano introdottosi, in piena notte, in un bar di piazza Castello dopo averne forzato una finestra. L’uomo, trovato poi in possesso di diversi arnesi da scasso, tentava di asportare delle bottiglie di alcolici ma l’arrivo delle Volanti lo disturbava facendolo desistere, venendo poi fermato unitamente a personale Digos nei pressi di via Pietro Micca.

Appena poche ore prima, nella mattinata di lunedì di Pasqua, un venticinquenne italiano ha invece perpetrato il furto del registratore di cassa di una panetteria ubicata nel quartiere Santa Rita, chiusa per festività.

La Volante intervenuta immediatamente lo intercettava mentre scappava: il giovane, che risulta già colpito da alcune misure cautelari in considerazione dei suoi trascorsi, al fine di sottrarsi al fermo poneva in essere resistenza nei confronti di due agenti, cagionando loro lievi lesioni prima di essere definitivamente arrestato.

4 sono i soggetti arrestati per furto su autovettura, 3 in particolare nella giurisdizione del Comm.to di P.S. Madonna di Campagna, 2 italiani in via Forlì e un gambiano in via Stradella che aveva asportato l’intero contenuto dell’abitacolo di un’autovettura parcheggiata per strada dopo averne infranto il parabrezza con un martello frangivetro. In ultimo, un 24enne marocchino in corso Valdocco che, sorpreso sul fatto dal proprietario dell’auto, lo spintonava facendolo cadere a terra, per poi essere tratto in arresto da personale delle Volanti sopraggiunto.

Agli arresti si aggiunge il caso di un cittadino egiziano che nel pomeriggio di sabato avrebbe attinto diverse autovetture transitanti su corso D’Azeglio con dei voluminosi sassi, tanto da cagionare alle auto colpite dei vistosi danni; in considerazione del fatto che esclusivamente per un caso fortuito automobilisti e trasportati non abbiano riportato ferite, il giovane è stato arrestato per tentate lesioni aggravate.

R-Esistere Festival: la Settimana della Resistenza con cultura e impegno

Druento si prepara ad accogliere la seconda edizione del R-Esistere Festival, un evento organizzato dalla Consulta Giovanile, dall’ANPI Sezione di Druento e dall’ARCI Valle Susa – Pinerolo, in collaborazione con la Proloco Druento, con il contributo del Consiglio Regionale Piemonte e delComune di Druento, in occasione della Settimana della Resistenza, che si terrà dal 19 aprile al 25 aprile 2024.

Il Festival avrà luogo in varie location del paese, offrendo una vasta gamma di attività culturali e di intrattenimento per celebrare i valori della Resistenza, della libertà e della memoria storica.

Il 19 aprile, una data da segnare nei calendari, sarà il momento clou di questa manifestazione. Dopo una mattinata dedicata alla riflessione e all’educazione dei più giovani attraverso la lettura animata intitolata “Di che colore è la libertà?” presso la Biblioteca Civica “Ipazia”, la serata si colorerà di musica e di passione con il concerto dei Modena City Ramblers. La loro performance, parte integrante dell’Altomare Tour, non sarà semplicemente un concerto, ma un viaggio emozionante attraverso undici canti carichi di vita, speranza e coraggio. Sarà un’esperienza che risveglierà le coscienze e infiammerà gli animi.

Le attività del Festival proseguiranno il 20 aprile con l’inaugurazione della mostra “Le biciclette della Resistenzaa cura dell’ANPI sezione di Druento, presso il Centro Culturale San Sebastiano, seguita da una lettura animata per i più piccoli alla Biblioteca Civica “Ipazia”.

Il 22 aprile, gli spettatori potranno godersi uno spettacolo teatrale all’aperto dal titolo “I diritti e la libertà“, messo in scena dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Don Milani” presso Piazza XXII Martiri.

Il 23 aprile, la compagnia teatrale I Restroscena presenterà lo spettacolo “I ribelli della montagna“, diretto da Marco Alotto, presso il salone parrocchiale Don Cocchi, mentre il 24 aprile al Centro Culturale San Sebastiano la Consulta Giovanile incontrerà i giovani del Comitato Resistenza Colle del Lys.

Il Festival si concluderà il 25 aprile, con il corteo istituzionale e la deposizione delle corone, seguiti da un concerto del Corpo Musicale Santa Cecilia in Piazza XXII Martiri e da un momento di riflessione da parte di Nino Boeti, Presidente provinciale ANPI di Torino.

Il R-Esistere Festival si propone di mantenere viva la memoria della Resistenza e di trasmettere alle future generazioni i valori di libertà, democrazia e solidarietà che essa rappresenta. Invitiamo tutti i cittadini di Druento  partecipare numerosi a questa importante celebrazione della nostra storia.

«R.Esistere Festival rappresenta un pilastro fondamentale nel calendario culturale del Comune di Druento. Siamo grati per la partecipazione attiva dei giovani della Consulta e dell’ANPI di Druento, che insieme ci permettono di onorare il nostro passato e di costruire un futuro basato sui principi di pace e libertà. Quest’anno, grazie al contributo del Consiglio Regionale, siamo entusiasti di poter arricchire l’evento con il concerto dei Modena City Ramblers, un gruppo musicale che promuove i valori dell’accoglienza e dell’antifascismo attraverso la propria arte. Non vediamo l’ora di condividere questo momento significativo con la nostra comunità e oltre. » – dichiara il Sindaco di Druento, Carlo Vietti.

«L’Amministrazione Comunale, la Consulta Giovanile, l’ANPI di Druento, l’Istituto Comprensivo ed i cittadini uniti per confermare come sia importante difendere le libertà ed i valori della democrazia, che, sebbene possano sembrare scontati oggi, sono stati ottenuti attraverso sacrifici enormi. Questi sacrifici richiedono un impegno continuo per garantirne il rispetto.» – prosegue il Vice Sindaco e Assessore alla cultura, Marinella Orsino.

«In questi anni le giovani e i giovani druentini sono stati veri protagonisti della vita del nostro paese e hanno promosso molte iniziative. Siamo fieri di come la loro partecipazione sia cresciuta in questa consiliatura e speriamo che il loro impegno continui a favore della nostra comunità. Al presidente Stefano Lisa e a tutto il direttivo vanno i miei personali ringraziamenti per questo grande lavoro.» – ha sottolineato l’Assessore alle politiche giovanili, Alessandra De Grandis.

Il concerto dei Modena City Ramblers è organizzato in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte. Commenta il Vicepresidente del Consiglio Regionale e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte: «Ogni anno cerchiamo di celebrare la Festa della Liberazione non solo con le tradizionali commemorazioni istituzionali e i momenti di approfondimento storico, ma promuovendo eventi che auspichiamo servano a coinvolgere le giovani generazioni e ricordare loro che 80 anni fa, ragazzi e ragazze della loro età diedero la vita per consentire a noi, oggi, di vivere in un Paese democratico. Perché il 25 aprile è un momento di gioia e, al tempo stesso, occasione di riflessione sul nostro passato per non perdere la Memoria di ciò che è stato e farne linfa del nostro impegno per un futuro libero, giusto e pacifico. Siamo quindi orgogliosi di sostenere il concerto dei Modena City Ramblers, che nella loro decennale carriera spesso si sono ispirati alle tematiche e ai valori della Resistenza. Con il loro combat folk renderemo omaggio al “sangue resistente” versato anche a Druento».

Marrone (Fdi): “Askatasuna, Comune annulla commissione controllo gestione”

 “ATTO GRAVE. LO RUSSO CERCA CONCORDIA CON ANTAGONISTI PIÙ CHE CON LA REGIONE”

“Non bastava l’annullamento dei sopralluoghi ad Askatasuna. Il Comune di Torino ha annullato anche la commissione di Controllo di Gestione convocata per questa mattina che avrebbe dovuto affrontare il tema dell’emendamento anti-Askatasuna del Dl regionale sui Beni Comuni, da poco entrato in vigore a tutti gli effetti” ad annunciarlo è l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dopo la comunicazione da parte del Comune di Torino secondo cui “la presidente del Consiglio Comunale non ha autorizzato” la commissione che di fatto avrebbe dovuto chiedere conto al sindaco Lo Russo e agli uffici tecnici dell’applicazione della norma. “È palese che il Comune stia fuggendo dal problema per il grosso imbarazzo in cui si trova – prosegue Marrone -. Il fatto però che si impedisca lo svolgimento di una commissione di controllo di gestione è particolarmente grave, dal momento che si tratta di un organo presieduto dalla minoranza proprio con il compito di verificare la corretta applicazione delle norme da parte del Comune.
Tra sopralluoghi annullati e tentativi di eludere l’applicazione della legge regionale sembra quasi che Lo Russo ultimamente cerchi la concordia istituzionale con gli antagonisti piuttosto che con la Regione”.

Motociclista muore nello scontro sulla strada provinciale

Non è stato possibile salvare, nonostante i tentativi di rianimazione, il motociclista di 52 anni, residente a Pino Torinese, morto ieri sera in un incidente sulla strada provinciale 120, tra Pessione di Chieri e Riva presso Chieri nel Torinese. Si è trattato di un tamponamento tra la moto Yamaha che stava guidando e un furgoncino.

 

 

Al MAO di Torino “Contemporary Monogatari: nuove narrazioni giapponesi”

Il museo cambia volto alla galleria del Giappone, dialogando con le opere di Kazuko Miyamoto

Fino al 5 maggio 2024

Una felice ed armonica “contaminazione” fra passato e presente. Nasce e si sviluppa su quest’idea il nuovo riallestimento della “galleria giapponese” del “MAO- Museo d’Arte Orientale” di Torino, reso possibile attraverso l’accostamento di opere delle collezioni permanenti e i lavori realizzati dall’artista performativa giapponese Kazuko Miyamoto (Tokyo, 1942): un delicato “kesa” (mantello rituale buddhista) accanto a un minimale “kimono” fatto di corda annodata, l’imponente struttura delle armature dei “samurai” (nell’antico Giappone, i soldati che difendevano il palazzo imperiale) a fianco del video delle performance “Umbrella dance” e “In the garden” o le stampe lignee ottocentesche poste a dialogare con le fotografie che raffigurano attori “kabuki” (forma classica del teatro giapponese in cui performance drammatiche si mescolano con la danza tradizionale).

Si presenta così il progetto espositivo “Contemporary Monogatari: nuove narrazioni giapponesi”, visibile al “MAO” di via San Domenico, fino a domenica 5 maggio 2024, con la curatela del direttore Davide Quadrio, insieme allo staff del Museo e realizzato in stretto dialogo con la direttrice del “Museo Madre” di Napoli, Eva Fabbris. L’iter espositivo si apre con l’opera di Miyamoto “Kimono/corde” (2003), una sagoma di “kimono” stilizzata e minimalista realizzata in corda e posta in contrasto con la matericità serica e raffinata dei “kesa” delle collezioni permanenti del Museo, tre esemplari del XIX secolo decorati con elaborazioni astratte e geometriche di motivi ispirati al mondo naturale, quali fiori e nuvole. “Attraverso il processo creativo – sottolineano gli organizzatori – Miyamoto scarnifica l’originale struttura del ‘kimono’, uno dei simboli più potenti e universali del Giappone, e, attraverso un estremo gesto di sottrazione, la trasforma in un soggetto anatomico, uno scheletro che, però, del soggetto originale conserva l’essenza profonda”.

Quello del “kimono” è un tema ricorrente nella pratica performativa dell’artista nipponica – quanto quelli delle corde, degli ombrelli e della natura – e torna anche nello “sketchbook” (quaderno di schizzi), che riunisce fotografie e riproduzioni di 22 opere, così come nei disegni in cui torna evidente quel recupero della memoria e delle tradizioni nipponiche, ancora ben presente nei video “In the garden” (2014) e “Umbrella Dance” (2004), che rileggono alcuni degli elementi più caratteristici dell’iconografia tradizionale giapponese. Le due opere sono accostate alla presenza imponente delle armature dei “samurai” e alla delicatezza delle “fotografie” di fine ‘800 che raffigurano attori di teatro “kabuki”, beltà femminili (“bijin”) immerse in colorati giardini e fanciulle intente a comporre “ikebana”. E il percorso prosegue intercettando l’opera “Ladder and Branches” (2010), “effimera struttura dalle forme organiche e archetipiche – un po’ scala, un po’ nido – chiaro riferimento alle ‘shimenawa’, le corde utilizzate nei rituali di purificazioni ‘shintoisti’”, via via fino alla “Sala da tè” che chiude la sezione giapponese del “MAO”, dove troviamo collocata “Kimono con corde e bastoni” (2004), opera dal forte valore simbolico legato al “soffio vitale” che “permea spazio e corpo ed è al centro della ricerca espressiva di Kazuko Miyamoto”.

Spiega il direttore Davide Quadrio“La sintassi espositiva scelta per il progetto ‘Contemporary Monogatari’, fondata sul rapporto dialogico fra le opere delle collezioni e lo sguardo laterale di un’artista donna della diaspora giapponese del secondo dopoguerra, si inserisce all’interno di un rinnovamento radicale del ‘MAO’, che ambisce a creare una tensione dinamica fra passato e presente con l’obiettivo di generare narrazioni che non si ripiegano su sé stesse, ma che aprono possibili declinazioni del futuro e inedite occasioni di comprensione della storia e delle sue manifestazioni in ambito artistico e creativo”. E conclude: “Con un approccio analogo verranno affrontati nei prossimi mesi anche i riallestimenti delle gallerie dell’Himalaya e della Cina, previste per i primi mesi del 2024”.

Gianni Milani

“Contemporary Monogatari: nuove narrazioni giapponesi”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino a domenica 5 maggio 2024

Orari: dal mart. alla dom. 10/18.Lunedì chiuso

Nelle foto:

–       Kazuko Miyamoto: “Artist book”, 2016

–       Kazuko Miyamoto: “Artist book”, 2016

–       Allestimento Giappone: “Kesa”, metà XIX sec., Dinastia Edo, Ph. Giorgio Perottino

–       Panoramica galleria Giappone 2

Aziende torinesi in mostra, torna Open Factories

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Le aziende torinesi si mettono in mostra grazie a Open Factories, l’evento dedicato alle visite d’impresa realizzato da Turismo Torino e Provincia in collaborazione con le aziende partner di Made in Torino Tour The Excellent, il  18, 19, 20 aprile e 23, 24, 25 maggio. L’iniziativa fa parte  del più ampio progetto di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024 riconoscimento ufficializzato da Confindustria al capoluogo subalpino e frutto di un dossier di candidatura realizzato da Unione Industriali Torino e intitolato “Torino, spazio al futuro”.  Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino spiega che “L‘obiettivo del titolo è valorizzare la storica vocazione produttiva e manifatturiera del capoluogo piemontese; siamo quindi lieti che le aziende del progetto di Turismo Torino e Provincia siano entrate nel ricco programma di iniziative che avranno luogo nel corso dell’anno dedicato alla cultura d’impresa, un programma costruito con una logica di inclusione e condivisione con tutti gli attori economici del nostro territorio.” Sono 35 le aziende aderenti ad Open Factories che gratuitamente aprono le porte ai visitatori, per un’esperienza di conoscenza e scoperta delle eccellenze produttive torinesi, con una fee di prenotazione il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro per supportare le attività di cura e ricerca oncologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Un modo innovativo di rendere fruibili al pubblico alcune realtà industriali del territorio con importanti marchi sinonimo di Made in Italy ed innovazione tecnologica; dalle 9 aziende del 2005, oggi sono 61 le aziende aderenti nelle categorie merceologiche Aerospaziale, Agroalimentare, Ambiente ed Energia, Arte Cultura Editoria, Automotive e Design, Cosmesi, Manifatture ed Artigianato, Tessile. “Sono oltre 37mila i visitatori – commenta  Marcella Gaspardone, Dirigente di Turismo Torino e Provincia – che hanno varcato la soglia delle aziende per conoscerne la storia e la produzione; siamo certi che questa iniziativa congiunta con l’Unione Industriali Torino, seppur con un approccio turistico, contribuisca a valorizzare ulteriormente la storica vocazione produttiva torinese ribadendo il ruolo di Torino all’interno dell’industria italiana, grazie al passaggio da una monocultura automobilistica a un più ricco e articolato mix di attività”. Mara Martellotta   Ecco le aziende di Open Factories: A Tavola! La Pasta Artigianale La Cucina Artigianale – Alberto Marchetti Gelaterie – Antica Cioccolateria Artigiana Croci Bruno dal 1930 – Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio -1843 – Aurora Penne – Azienda Agricola Essenzialmenta – Banco Azzoaglio – Birrificio Artigianale Gilac – Boella&Sorrisi – Bonfante Nocciolini – Centrale Del Latte di Torino – Cidimu – Costadoro – Croci – Dual Sanitaly – Eurofork – Fabbrica Artigiana Cioccolato Ziccat – Ferrino – Fresia Alluminio – Galup – Gios Torino – Graziadio – Gruppo Iren – Guido Gobino – Human Brain Wave  – La Castellamonte – La Perla Di Torino – Mia Luis – Oscalito Maglificio Po – Pastiglie Leone – Petronas Lubrificanti Italy – Reynaldi – Sabelt – Sensi Skinfood – Smat – Vanni Per informazioni e prenotazioni Le visite sono prenotabili da mercoledì 3 aprile, nel link che segue; basta scegliere l’azienda e recarsi autonomamente 15 minuti prima dell’orario di inizio per le pratiche di accreditamento. https://www.turismotorino.org/it/esperienze/eventi/made-torino-tour-excellent-open-factories-2024-torino-spazio-al-futuro  

Il dramma di Tennessee Williams rivive tra i dettagli della compagnia Eleftherìa

Sabato 6 aprile al Teatro Cardinal Massaia e sabato 11 maggio al Teatro della Provvidenza va in scena Lo Zoo di Vetro con la regia di Claudio Destino e Federica Tucci.

 

Torino è una città che ha imparato a mostrare i suoi punti di forza, ad attirare turisti e a incantare i visitatori di passaggio. Ma è negli angoli nascosti che cela tesori inaspettati. Sono le sale oltre l’entrata dei caffè storici, i cortili con statue e fregi dei palazzi, le fabbriche dismesse trasformate in luoghi di cultura e svago. Non fanno eccezione i teatri come il Cardinal Massaia di Via Sospello 32/c che, come uno scrigno, sabato 6 aprile si aprirà per mostrare una piccola manciata di pietre preziose.

 

La compagnia Eleftherìa debutta nel 2016 per esigenza creativa e artistica di Claudio Destino e Federica Tucci, attori e registi che si sono formati al Centro di formazione attori Gruppo Teatro 1 guidato da Maurizio Messana. Portano così in scena Ionesco, Pirandello, Dario Fo e ora Tennessee Williams, che avevano già affrontato con 27 Vagoni di Cotone e che con il suo Zoo di Cristallo ci riporta nelle angosce più che mai attuali dell’America degli anni 1940.

Ho incontrato, o per meglio dire mi sono imbucata ad una delle prove della compagnia, nel sabato piovoso che ha preceduto la Pasqua, in una Torino grigia che ha deciso di fare da scenografia naturale alle vicende della famiglia Wingfield. Claudio e Federica dirigono e interpretano i figli Tom e Laura, Angela di Tria è l’ingombrante madre Amanda e Claudio Errico il controverso Jim.

 

Con Zoo di Vetro ritroviamo una società malinconica, una famiglia in piena decadenza. D’altronde Williams scrive a ridosso di quella crisi del 1929 da cui l’America non si è ancora ripresa e che vive in bilico tra sogno americano e disillusione. La sola speranza è partire per la guerra, per l’avventura.

 

Al dramma di un’intera società si affianca quello di una famiglia abbandonata dal padre dove una madre deve fare i conti con una figlia zoppa che non riesce a trovare marito. I personaggi vivono nel loro immaginario, tanto che lo stesso Williams lo definisce un dramma di memoria. Madre, sorella e fratello vivono immaginando qualcosa che non hanno o che hanno perso: la madre una gioventù ormai sfiorita. Tutto è immobile, cristallizzato in un tempo che non c’è più. I personaggi sono come gli animaletti di vetro della figlia: uno zoo, per l’appunto, di cristallo.

 

Ho chiesto a Claudio e Federica se non sia un ostacolo essere coppia sul lavoro e nella vita. Rispondono completandosi a vicenda: “No, perché portiamo in scena un’idea comune, una visione dove inserire tematiche a noi care. Le idee degli autori sono più che mai condivise oltre che attuali.” In effetti Williams avrebbe potuto scrivere questo testo nel 2024, cambiando un dettaglio o due.

 

La stessa complicità dei due registi si ritrova nell’intero gruppo di lavoro. Gli attori sembrano muoversi con delicatezza sulla scena. L’atmosfera è sospesa, complice un tappeto sonoro italiano anni 1960, studiato dal regista e coadiuvato da Marcello Coco, che ci permette di identificarci e che trasporta i personaggi, ormai archetipi, nel nostro tempo. Impossibile non riconoscere in un’Amanda talvolta isterica, quell’amore tossico che porti in terapia in età adulta, o non arrabbiarsi di fronte all’ambiguità di Jim che oggi forse ti bloccherebbe vigliaccamente sui social senza darti spiegazioni.

 

La compagnia Eleftherìa si muove perfettamente tra l’aderenza al testo e la libertà di proporlo a noi con atmosfere che, a ridosso di una pandemia, sentiamo purtroppo familiari. Noi come loro in quello stesso zoo di cristallo. Il pericolo è di riuscire a sentire quelle stesse angosce e soffrire con i personaggi. Esattamente come succede quando una buona compagnia mette in scena il teatro dell’assurdo. Il rischio di non poter sopportare quelle atmosfere porta lo spettatore a saltare sulla sedia, a sentirne tutta la scomodità e ad abbandonare il teatro prima della fine. E, purtroppo o per fortuna, gli Eleftherìa sono bravi, inopportunamente bravi.

 

A questo punto il lettore si starà chiedendo perché andare a vederli. Per due motivi. Intanto per apprezzare la cura maniacale dei dettagli che vanno dalla scelta degli oggetti di scena, ai brani anni 1960 (no, non posso e non devo svelarvi tutto).

 

E poi perché l’arte non è solo denuncia, memoria o svago. L’arte ci permette di assimilare, analizzare e rielaborare. Come in una seduta psicoanalitica, l’arte ci dona quella leggerezza che solo la consapevolezza può regalarci. O forse dovrei dire libertà, che è anche la traduzione dal greco di Eleftherìa. Affrontate questo spettacolo con la tenacia di chi sa che, per alleggerirsi, deve attraversare il fuoco, non girarci attorno.

 

 

 

Per maggiori informazioni e per acquistare i biglietti

 

https://teatrocardinalmassaia.com/lo-zoo-di-vetro/

 

6 Aprile ore 21 – Teatro Cardinal Massaia, Via Sospello 32/c Torino (prenotazione in teatro o online)

 

11 Maggio ore 21 – SpazioPRO – Teatro Provvidenza, Via Asinari di Bernezzo 34/a Torino (prenotazione al numero 3407896306 o per e-mail eleftheria.teatro@gmail.com)

 

Lori Barozzino

 

Fermato l’uomo della “truffa del pedone”

Può essere considerato uno “specialista” della materia visti i precedenti: stiamo parlando della cosiddetta  “truffa del pedone” ossia la simulazione di un investimento stradale a danno di ignari automobilisti, il più delle volte anziani o donne sole, da parte di un malvivente con abiti lacerati ed eventuali macchie di sangue finte. L’autore in questione è noto alle forze dell’ordine e alla cronaca in quanto già denunciato e condannato negli ultimi anni per lo stesso reato. Recentemente, nel gennaio scorso, ha tentato di truffare un’automobilista buttandosi, a piedi, contro la sua autovettura ma la donna, una avvocata penalista che lo aveva già incrociato, lo aveva riconosciuto e segnalato alle forze dell’ordine.
E così è accaduto anche il 28 marzo scorso, di prima mattina, in pieno centro, nel quartiere Crocetta di Torino, quando una coppia del posto lo ha visto aggirarsi per strada e la donna lo ha indicato al marito come l’autore dello stesso tipo di truffa da lei subita nel 2022. Il marito della donna non ha esitato ed ha chiamato il 112: ha indicato il luogo ove si trovavano e l’autovettura in uso al presunto criminale. Dopo pochissimo sono arrivate sul posto due pattuglie del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo Carabinieri di Torino: i militari hanno avuto l’accortezza di rimanere defilati nei pressi dell’autovettura dell’uomo ad attenderlo e quando quest’ultimo è comparso ed è salito a bordo è stato fermato.
Dall’identificazione nessuna sorpresa: l’uomo, un cinquantanovenne giostraio già noto alle forze dell’ordine, annoverava denunce specifiche in ordine alle c.d. “truffe del pedone”, risultava già destinatario di provvedimenti di pubblica sicurezza mirati al contenimento della pericolosità sociale e, peraltro, utilizzava l’auto sprovvisto di patente di guida, revocatagli anni addietro. Quando si è reso conto di essere stato scoperto, l’uomo ha cercato di disfarsi di un fazzoletto sporco di vernice rossa – preparato ad arte per simulare il sangue, oltre ad indossare pantaloni con un vistoso taglio sul ginocchio. Inoltre, dalla ricostruzione dei fatti è emerso che nella stessa mattinata il presunto malfattore aveva già tentato – senza riuscirci – di truffare altre due persone che lo hanno comunque riconosciuto.
Per lui è scattata l’ennesima denuncia per “tentata truffa continuata” e “guida di veicolo con patente revocata a soggetto con avviso orale”, mentre l’autovettura è stata sequestrata.

Daria Collovini: “La ballerina di Degas” e “L’ora blu”, alla ricerca del senso della vita

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L’AUTRICE  Sono state alcune dolorose esperienze, unite alla sua passione innata per i viaggi, ad averla portata a dedicarsi totalmente alla scrittura

Daria Collovini coltiva il suo amore per la letteratura sin dall’infanzia, indirizzandosi nel suo percorso di studi verso la filosofia e la pedagogia per poi scegliere l’insegnamento di italiano, storia e geografia.
Scrivere è sempre stato parte integrante del suo modo espressivo, realizzando poesie e racconti, come testi critici per progetti fotografici d’arte e relative pubblicazioni. Ma sono state alcune dolorose esperienze, unite alla sua passione innata per i viaggi, ad averla portata a dedicarsi totalmente alla scrittura.
Ha pubblicato le raccolte poetiche Oltre il buio (Gea Print – 2000) e La lingua di latta (Ellerani – 2011), i racconti Un orso alla Nasa (Quando il male è ormai alle spalle – Franco Angeli editore – 2000) e Il sorriso di Anna (Racconti friulani-giuliani – Historica Edizioni – 2020).
La ballerina di Degas (Gaspari editore – 2019) è il suo romanzo d’esordio con il quale ha ricevuto il Primo premio ex aequo al Premio letterario Le parole di Lavinia, sezione narrativa, 2021 e il premio “Profumo d’autrice” al Premio Internazionale Città di Cattolica, 2021.
L’ora blu (Gaspari editore – 2022) è il suo ultimo romanzo.
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 LA BALLERINA DI DEGAS
Il romanzo è ambientato nel mondo della danza e dell’arte degli anni ’90. Narra la storia di Diego, fotografo di talento, e Adele, una giovane ballerina dell’Opéra di Parigi. Intrighi e passioni si alternano sullo sfondo di Milano e Parigi, in un intreccio di eventi e personaggi legati ai due protagonisti: Francesca, compagna di Diego, Alex, amico di sempre di Adele, Elisa, l’amatissima zia di Adele e soprattutto Elena, la rivale pronta a tutto pur di primeggiare.
Adele e Diego dovranno lottare duramente per proteggere il loro amore e realizzare i loro sogni, ostacolati da un mondo in cui non si riconoscono, ma uniti da un legame profondo.
Sarà Adele, spinta da un’innata fiducia nell’avvenire a sostenere Diego, inguaribile pessimista, nel difficile percorso verso il riconoscimento del suo talento.
La scrittura fluida e talvolta ironica, ricca di colpi di scena, cattura il lettore e lo trasporta in un viaggio avvincente nel mondo affascinante dell’arte e della danza, attraverso le complesse relazioni che legano i protagonisti della narrazione.
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L’ORA BLU 
E’ il seguito del romanzo “La ballerina di Degas” e si articola dagli anni Novanta ai giorni nostri. Ritroviamo i protagonisti Adele e Diego, ora genitori di Sophia, ma anche Francesca ed Elena, e li seguiamo insieme a nuovi personaggi come Tariq, Federico, Audrey e altri ancora, attraverso anni di cambiamenti e sfide globali e individuali, sullo sfondo di Milano, Parigi, Marrakech e Miami, tra un passato che riemerge in circostanze apparentemente casuali e un intrecciarsi di destini diversi, ma accomunati da una stessa dignità e costante ricerca di identità e amore, che altro non sono che il significato della vita stessa. Una lettura travolgente ed emozionante, che coinvolge il lettore in situazioni e luoghi sapientemente descritti e lo porta a riflettere su temi quanto mai attuali dell’esistenza umana.
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I romanzi sono in vendita presso le librerie, nelle piattaforme online anche in versione eBook e ordinandolo dall’editore: www.gasparieditore.it