ilTorinese

“C’est l’hiver! Le ciel est bleu” della compagnia francese La Diagonale du Vide

 Al CALEIDOSCOPIO di Circo FLIC


Sabato 6 aprile ore 19:30 e domenica 7 aprile ore 18:00

@ Spazio FLIC, via Niccolò Paganini 0/200, TORINO

Spettacolo consigliato per un pubblico a partire dagli 8 anni di età.

Ingressi a pagamento con informazioni nel comunicato

www.flicscuolacirco.it
LE INFORMAZIONI IN BREVE

CALEIDOSCOPIO è il titolo della Stagione Spazio FLIC 2023/2024, cartellone di spettacoli che la FLIC Scuola di Circo di Torino propone presso Spazio FLIC, Centro Internazionale per le Arti Circensi.

Dall’11 gennaio è iniziato il secondo tempo della Stagione con 18 spettacoli in 27 appuntamenti e grande finale dal 28 al 30 giugno con la seconda edizione del Festival OSCILLANTE.

Il 6 e il 7 aprile è attesa la compagnia francese La Diagonale du Vide con “C’est l’hiver! Le ciel est bleu”, spettacolo che mette in scena i mondi interiori di due essere sensibili che, nella disposizione dei corpi e delle loro evoluzioni, fanno riconoscere emozioni che spesso sono troppo difficili da esprimere a parole.

Una creazione che esplora il tema della solitudine a due, esaminando le diverse sfaccettature di questo sentimento, sia gioioso che opprimente, attraverso l’arte del circo contemporaneo.

La Stagione viene realizzata grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Ministero della Cultura, Regione Piemonte e Città di Torino, con il patrocinio di Circoscrizione 6 – Barriera di Milano

LE INFORMAZIONI COMPLETE

CALEIDOSCOPIO è il titolo della Stagione 2023/24 che la FLIC realizza grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte e della Fondazione Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Città di Torino, con il patrocinio di Circoscrizione 6 – Barriera di Milano.

Gli spettacoli vanno in scena allo Spazio FLICil Centro Internazionale per le Arti Circensi che la FLIC ha ricavato da un vecchio hangar industriale nell’Area Bunker nel quartiere Barriera di Milano.

Sabato 6 aprile alle ore 19:30 e domenica 7 aprile alle ore 18:00 viene presentato “C’est l’hiver! Le ciel est bleu” della compagnia francese La Diagonale du Vide, spettacolo consigliato a un pubblico a partire dagli otto anni di età che mette in scena i mondi interiori e le emozioni di due personaggi combinando tecniche di corde aeree, manipolazione di oggetti, giocoleria e movimento.

La Sinossi dello spettacolo

Due esseri sensibili, fragili, che risuonano insieme nel loro piccolo mondo con la loro vita quotidiana insignificante, le loro piccole fratture umane, che a volte lasciano intuire i loro paesaggi interiori.

Due corpi che condividono lo stesso spazio e tutto ciò che si legge in un legame inevitabile che si crea tra di loro. Far parlare il non detto, accettare il mistero di ciò che li unisce, e poi improvvisamente, all’angolo di un silenzio, di un gesto maldestro, di una parola lanciata in aria, immergersi. Immergersi nei loro mondi interiori, in quei paesaggi che portano dentro di sé e che, talvolta, li travolgono, così come travolgono tutti noi.

Questi spazi segreti, interiori, eppure immensi, dove improvvisamente, nell’organizzazione dei corpi circensi, nello spazio di un gesto, si riconoscono emozioni spesso troppo difficili da esprimere a parole.

Le note d’intenzione

Questo spettacolo di circo contemporaneo esplora il tema della solitudine a due, esaminando le diverse sfaccettature di questo sentimento, che può essere sia gioioso che opprimente. Attraverso l’ispirazione tratta da artisti come Hopper, Han Kang, Roy Andersson e Clarissa Bonnet, gli artisti scavano negli immaginari poetici di un mondo freddo che nasconde profondità inesplorate. Il progetto nasce dalla sorprendente collaborazione di due artisti con background diversi, che trovano nella loro diversità un punto di forza per esprimere la propria unicità. La solitudine è il punto di partenza, esplorata sia con la presenza che con l’assenza dell’altro, una condizione paradossale e complessa che viene esplorata attraverso le tecniche circensi, che rivelano l’intimità nascosta dietro le emozioni umane.

La compagnia

La compagnia artistica “La Diagonale du Vide” è nata nel 2019 in alcuni caffè-librerie di Tolosa. Amanda Homa e Idriss Roca si sono conosciuti alla scuola di circo contemporaneo Lido di Tolosa negli anni 2014-2017. Nonostante le loro differenze estetiche, relazionali e metodologiche, condividono un legame profondo che si propone di esplorare il circo come espressione delle emozioni universali, senza ricorrere a esibizioni straordinarie ma focalizzandosi sulla manifestazione delle sensibilità personali e dei contrasti gioiosi.

Idriss Roca, giocoliere, acrobata e attore, si è inizialmente formato presso le scuole preparatorie CRAC di Lomme e ECL di Lione prima di entrare nel programma del Lido di Tolosa nel 2014. Nel 2018, ha cofondato la compagnia La Mob à Sisyphe per la creazione del suo primo spettacolo, “Huitième Jour”. Nel 2019, si è unito alla formazione di Magie Nouvelle presso il CNAC. Oltre alla sua attività artistica, ha lavorato come osservatore esterno per altre compagnie e ha insegnato giocoleria presso Esacto’Lido per la formazione continua.

Amanda Homa, cordista aerea, ha iniziato il suo percorso nel circo nel 2010, prima presso il CEFAC a São Paulo (Brasile), poi presso la FLIC a Torino e ha concluso i suoi studi al Lido di Tolosa tra il 2014 e il 2017. Nel 2017 si è unita alla compagnia inglese Ockham’s Razor per la creazione di “Belly of the Whale”. Successivamente ha fatto parte della compagnia SCOM e nel 2022 ha fatto parte dello spettacolo “La Spire” della compagnia Rhizome/Chloé Moglia. A partire dal 2020, ha iniziato il suo lavoro di creatrice e continua a collaborare occasionalmente con altre compagnie come interprete e osservatrice esterno.

BIGLIETTI E INFORMAZIONI

Biglietto intero di 15 € intero, 10 € ridotto (per soci della Reale Società Ginnastica, allievi di scuole di circo e teatro, studenti, over 65) e gratuito per bambini sino ai 5 anni di età acquistabili online in www.flicscuolacirco.it, oppure presso la biglietteria in loco a partire da 1 ora prima dell’inizio.

Per maggiori informazioni: tel. 011530217; email booking@flicscuolacirco.it

Al via Circular plastic, il più grande impianto di recupero

L’impianto, altamente innovativo, processerà ogni anno fino a 100mila tonnellate di plastiche, selezionando fino a 17 tipologie di materiali preparandoli per il recupero 

Torino, 5 aprile 2024 – È stato inaugurato a Borgaro Torinese, in provincia di Torino, Circular Plastic, uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici. Realizzato da Amiat e gestito da I.Blu, due società del Gruppo Iren attive nella filiera ambientale e dell’economia circolare, l’impianto ha una capacità di trattamento annuale pari a circa 100.000 tonnellate. È stato realizzato con le più moderne tecnologie del settore, che permettono la massima flessibilità a tutti gli elementi di riciclo della plastica.

Sono intervenuti all’inaugurazione il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’Assessore all’Ambiente, Energia e Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, il Sindaco della Città di Torino e della Città Metropolitana, Stefano Lo Russo, il Sindaco di Borgaro Torinese, Claudio Gambino e il Direttore Generale di Corepla, Giovanni Bellomi.

Presenti per il Gruppo Iren il Presidente, Luca Dal Fabbro, la Presidente di Amiat, Paola Bragantini, e l’Amministratore Delegato di Iren Ambiente, Eugenio Bertolini.

L’impianto, per la cui realizzazione sono stati investiti 45 milioni di euro, sorge su un’area di 77mila mq di superficie ed è in grado di trattare rifiuti sfusi derivati dalla raccolta differenziata della plastica e mono/multimateriale, conferiti dal sistema di raccolta oppure derivanti dalle operazioni di preselezione effettuata in altri impianti dell’Italia centro-settentrionale, tra i quali l’impianto di Iren Ambiente di Pianezza.

Circular Plastic comprende 130 nastri trasportatori dotati di 22 lettori ottici in grado di riconoscere e suddividere 17 tipi di polimeri e plastiche, svolgendo una selezione accurata delle plastiche che potranno rientrare in un ciclo di recupero successivo della materia prima.  Il materiale in ingresso viene innanzitutto selezionato per dimensione: i rifiuti più fini subiscono una successiva separazione, che permette di recuperare ulteriori frazioni di imballaggi valorizzabili. I materiali di dimensione intermedia vengono differenziati tra rigidi e flessibili e, nel caso delle bottiglie in PET, anche per colore.

Una volta terminato il processo di selezione ottica e dimensionale, la plastica viene stoccata e consegnata ai consorzi autorizzati, mentre gli scarti non plastici o le plastiche non valorizzabili vengono lavorate e preparate per il recupero energetico.

Da un unico flusso di materiale l’impianto permette quindi di dividere i differenti prodotti, selezionati per tipo di polimero e per colore, inviando agli impianti di riciclo circa l’80% del rifiuto in ingresso, e favorendo così una significativa circolarità attraverso il riuso dei materiali.

Efficienza che potrà essere ulteriormente migliorata: all’interno di Circular Plastic verrà infatti realizzata una sperimentazione legata al progetto europeo ReBioCycle, finanziato nell’ambito del programma Horizon, grazie al quale saranno testati sistemi robotici per la selezione, attraverso algoritmi di Intelligenza artificiale, delle bioplastiche.

Con l’impianto Circular Plastic prosegue il forte impegno nella gestione e trattamento dei rifiuti da parte del Gruppo Iren attraverso un progetto all’avanguardia a livello internazionale”, dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren. “L’Innovazione e l’efficienza nell’utilizzo circolare della materia  rappresenta la strategia vincente del modello industriale di Iren   e valorizza un  territorio strategico come il Piemonte, attraverso impianti che garantiscono autonomia nella gestione dei rifiuti, produzione di energia e  creazione di valore aggiunto”.

 

L’impianto inaugurato oggi è un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo per il settore del waste management“, commenta Paola Bragantini, Presidente di Amiat “L’elemento altamente innovativo del polo testimonia la lungimiranza di una società come Amiat, legata al proprio territorio ma al contempo in grado di guardare lontano e innovare. Una mission a cui affianchiamo un lavoro quotidiano di sensibilizzazione: per questo motivo anche questo impianto sarà aperto alla cittadinanza grazie a percorsi di visita dedicati, per sensibilizzare gli utenti sull’importanza del recupero per trasformare scarti in risorse”. 

I lavori di realizzazione dell’impianto hanno permesso di portare a termine una completa riconversione del sito, che in precedenza ospitava un impianto di compostaggio Amiat: il cantiere, che ha avuto una durata di circa tre anni, ha visto alternarsi come massima presenza sul posto fino a 150 lavoratori delle diverse imprese appaltatrici.

Sul piano della sensibilizzazione alle tematiche ecocompatibili, il revamping dell’impianto è stata inoltre l’occasione per collaborare con due artiste, la fotografa Silvia Fubini e la scultrice e fotografa Ornella Rovera, che hanno realizzato ognuna un’opera ispirata all’impianto e ai temi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico: le due installazioni – alcune fotografie stampate in grandi dimensioni e una scultura – saranno posizionate all’interno del sito.

Viridea, laboratorio natura per bimbi

Viridea torna a proporre sabato 6 aprile un nuovo ciclo di eventi gratuiti per bambini, pensati per avvicinarli  alla ricchezza della natura e sviluppare maggiore consapevolezza nei confronti dell’ambiente che ci circonda.

Dopo un semplice esperimento scientifico per vedere “sbocciare” fiori di carta, ogni bambino potrà costruire un vero e proprio erbario, da portare a casa con sé al termine del laboratorio, per poter custodire su una speciale scheda i propri fiori preferiti.

Gli eventi sono completamente gratuiti, non richiedono iscrizione, e si svolgeranno  sabato 6 aprile dalle 15.00 alle 18.30  presso i Viridea Garden Center  di Collegno e Settimo Torinese .

Io sono io, e voi non siete…

Chi non ricorda questa frase del Marchese del Grillo, magistralmente interpretato da Alberto Sordi, con la quale il Marchese spiega, in modo inequivocabile, come lui possa tutto e gli altri no, come lui sia qualcuno e gli altri poco nulla.

Senza arrivare ad un personaggio così simbolico, quotidianamente siamo circondati da persone che credono di sapere, di essere, di potere mentre è già tanto se la natura ha permesso loro di vivere un tempo sufficientemente lungo da pronunciare queste eresie.

La scienza spiega, in parte, questa deformazione cognitiva con la sindrome di Dunning-Kruger, che ho trattato in un mio articolo su queste colonne il 27 febbraio del 2023; in parte, tuttavia, c’è la presunzione da parte delle persone, ed indipendentemente dal titolo di studio conseguito, di essere meglio degli altri, più potenti, più sapienti, più tutto.

Ce ne accorgiamo nelle cose più banali, come aiutare una persona in difficoltà a caricare la spesa sull’auto, piuttosto che nell’aiutare una persona anziana o con difficoltà motorie ad attraversare la strada e, in generale, aiutare chi a nostro giudizio sia inferiore a noi, momentaneamente o per eventi occorsi.

Il criterio col quale giudichiamo l’altro, la sua presunta inferiorità o diversità, è ovviamente in stretta relazione col nostro carattere, con la nostra cultura (non in senso scolastico) e con le nostre esperienze di vita; in altre parole, non può essere parametrata o misurata in alcun modo, non esistendo per fortuna una scala di valori ai quali rapportarsi.

Mi capita, quindi, di elargire volentieri qualche euro ad un anziano, che vorrebbe aiutarmi a caricare la spesa nell’auto e al quale non permetto di farlo, vista l’età e ipotizzando le sue condizioni di salute, ma di rifiutare qualsiasi aiuto ad un giovane che stia seduto con la birra in mano o il cartoccio del vino al suo fianco che guarda ed aspetta l’obolo, come fosse un diritto acquisito; non perché sia etilista, ma perché sarebbe opportuno imparasse a guadagnarseli e perché, aiutandolo economicamente, lo illudiamo che il suo stile di vita sia corretto e che il suo modus operandi sia accettato.

Salendo nella scala dei possibili casi di egocentrismo, abbiamo il collega che appena arrivato pensa di poter dettare legge, stravolgere le regole dell’ufficio e decidere quali compiti gli siano maggiormente graditi ritenendo che l’esperienza, le capacità ed il ruolo dei colleghi siano poco importanti, se non addirittura inferiori ai propri.

Se queste condotte sono parzialmente accettabili dove la gerarchia sia istituzionalizzata (in ambito militare, per esempio) è pur vero che la dignità umana va sempre preservata: anni or sono i superiori si potevano rivolgere ai subordinati (un sergente al soldato, per esempio) con il “tu” o urlando perché “da che mondo è mondo, il sergente è un persona che urla” come diceva Abatantuono nel film “Mediterraneo”; da alcuni anni è fatto obbligo, salvo concessioni da parte degli interessati, usare il “lei”, trattandosi di un luogo di lavoro a tutti gli effetti e la confidenza va bene se concessa, non estorta.

Allo stesso modo, anche in ambito scolastico si assiste, oggi più che mai, a perfetti deficienti che insultano i docenti ritenendo inutili i loro insegnamenti, non riconoscendo la loro autorità e, ancora peggio, assumendo toni e atteggiamenti pericolosi che, di per sé, impediscono qualsiasi legittimazione del loro comportamento.

Come porre rimedio a questo stato di cose? Iniziando con la consapevolezza che non sappiamo mai chi abbiamo di fronte: mi è capitato di incontrare, al pub di pomeriggio, una persona che sembrava uno scappato di casa e scoprire, in breve tempo, che si trattava di un docente di matematica di un prestigioso politecnico italiano, autore di non ricordo quante pubblicazioni, come pure una persona che, dopo la morte dei genitori, non si curava più di stesso, non si lavava (rendendo impegnativo ogni contattoravvicinato), e scoprire che parlava fluentemente sei lingue edaveva conseguito due lauree.

Analogamente, ho incontrato spesso persone che potevano fare il manifesto animato di diversi brand di moda, vestiti elegantemente, con macchinone da centomila euro, ma che a parlargli insieme dimostravano non solo la loro ignoranza in ogni campo, ma palesavano senza vergognarsene la loro supponenza, l’arroganza e la pochezza dei loro ragionamenti.

Ma la consapevolezza non è sufficiente: se l’umiltà ed il buon senso sono doti innate, l’educazione, l’umiltà sono frutto dell’educazione che i genitori in particolare, e la scuola in aggiunta, devono saper erogare fin dalla più tenera età con le parole e soprattutto con l’esempio.

Quindi, prima di criticare qualcuno, domandatevi se in casa vostra avete fatto tutto il possibile per evitare ciò che vi sta dando fastidio in altri; è più saggio aspirare la polvere anziché raccoglierla sotto il tappeto.

Sergio Motta

Corso Anpas Vasc, Volontari Assistenza e Soccorso Caravino

Inizierà il 9 aprile il nuovo corso dell’associazione Anpas Vasc, Volontari Assistenza e Soccorso Caravino per diventare volontari soccorritori e soccorritrici e ottenere la certificazione per operare sulle ambulanze per i servizi di emergenza urgenza 118.

Sono previste due lezioni a settimana in orario serale presso la sede del Vasc a Caravino, verranno trattati diversi argomenti tra cui la valutazione e gestione delle emergenze sanitarie, il mantenimento della pervietà delle vie aeree e la rianimazione cardiopolmonare, la gestione delle lesioni traumatiche, l’uso dell’attrezzatura sanitaria di base, la comunicazione e il coordinamento.

Il corso è interamente gratuito ed è riconosciuto e certificato dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale. Inoltre, all’interno dello stesso percorso formativo è prevista l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambito extraospedaliero.

Per informazioni e adesioni contattare l’associazione Vasc di Caravino, tel. 0125 778139, e-mail: info@vasc-caravino.org.

L’associazione Vasc di Caravino, Pubblica Assistenza aderente all’Anpas, può contare sull’esperienza e la disponibilità di 157 volontari, di cui 86 donne, grazie ai quali annualmente svolge circa 4 mila servizi fra trasporti di emergenza 118, servizi ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti intraospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite e terapie e interventi di protezione civile con una percorrenza di oltre 211 mila chilometri.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte ODV rappresenta 81 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.677 volontari (di cui 4.263 donne), 5.502 soci, 701 dipendenti, di cui 82 amministrativi che, con 462 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 267 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 587.874 servizi con una percorrenza complessiva di 19.714.238 chilometri.

Piccoli Comuni, Pd: “Il Governo ripristini le risorse tagliate”

I consiglieri regionali Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd): “Si accolga l’appello UNCEM e si tutelino le aree periferiche con fatti e non solo a parole: anche la Regione Piemonte deve incrementare le risorse”.

 

La Regione Piemonte deve attivarsi nei confronti del Governo nazionale e del Parlamento, affinché siano ripristinate le risorse per i piccoli Comuni sotto i 1.000 abitanti, tagliate di quarantaquattro milioni dalla legge di Bilancio, e a prevedere nel prossimo assestamento di bilancio regionale un adeguato incremento di risorse finanziarie a compensazione e/o in aggiunta a quelle nazionali: è quanto previsto dall’Ordine del giorno presentato dal Partito democratico (prima firmataria la consigliera Monica Canalis) e approvato dal Consiglio regionale del Piemonte nella sua ultima seduta. Commentano i consiglieri Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd): «L’ultima legge di Bilancio ha ridotto le risorse destinate ai piccoli Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti di 44 milioni di euro per l’anno 2024 (e di 14 milioni di euro sul 2025 e di 26 milioni di euro sul 2027). Si tratta di risorse importanti perché destinate a investimenti che riguardano la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché per gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Sui piccoli Comuni e sull’importanza di salvaguardarli si fanno tante parole, poi smentite dai fatti. La decisione del Governo Meloni è grave, e lo è ancor di più per una Regione come il Piemonte che ha caratteristiche peculiari, essendo quella che conta in Italia il maggior numero di piccoli Comuni con meno di mille abitanti  (595 su 1180 Comuni). Ringraziamo il Consiglio regionale del Piemonte che in modo bi-partisan ha accolto l’allarme lanciato dai territori e dall’UNCEM, chiedendo al Governo Meloni il ripristino delle risorse tagliate e alla Giunta regionale un incremento nel prossimo assestamento di bilancio. Le aree montane e collinari e i territori periferici meritano ben altro trattamento, se si vuole davvero contrastare lo spopolamento e renderli attrattivi anche e soprattutto per le nuove generazioni».

Alberto AVETTA, Consigliere regionale Pd

Monica CANALIS, Consigliera regionale Pd

Shaken Baby Syndrome: domenica 7 aprile in piazza Castello

Simeup (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) e Terre des Hommes, fondazione da sempre attiva per la tutela dei minori, in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino e la Croce Verde Torino, saranno in piazza Castello dalle ore 10 alle ore 14 per la prima Giornata di Prevenzione della Shaken Baby Syndrome, la sindrome dello scuotimento, che in 1 caso su 4 porta a coma o morte del lattante.
L’iniziativa porterà per la prima volta in piazza a Torino ed in oltre 25 città in Italia, la campagna NONSCUOTERLO! avviata da Terre des Hommes nel 2017 con il sostegno della Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile.
La Shaken Baby Syndrome è una forma di grave trauma cerebrale che può avvenire in neonati e lattanti se scossi violentemente, talvolta da parte di genitori estenuati dal pianto del bambino, particolarmente intenso nei primi mesi di vita, ignari che questa manovra possa essere così pericolosa.
“E’ questo il messaggio che vogliamo trasmettere ai genitori ed a coloro che si prendono cura dei più piccoli. I più colpiti sono i bambini tra le 2 settimane ed i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante.
“A chiunque può capitare di perdere il controllo, ma se un genitore si accorge di essere in difficoltà, è importante mettere il bambino in un luogo sicuro e chiedere aiuto” spiega la dottoressa Barbara Lauria, Presidente SIMEUP Regione Piemonte e Valle d’Aosta e Responsabile dell’ambulatorio Bambi della Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita, dedicato ai minori vittime di abusi e maltrattamenti.
“Siamo orgogliosi del grande impegno che il nostro Ente svolge  nel campo della prevenzione in età pediatrica. Alla giornata dedicata alla manovra per la vita (disostruzione da corpo estraneo) si aggiunge questa iniziativa che vuole prevenire le gravi conseguenze che lo scuotere un bambino può presentare” dice il dottor Antonio Urbino, Direttore Sanitario della Croce Verde di Torino.
Nello stand di piazza Castello – allestito da ospedale Infantile Regina Margherita e Croce Verde Torino – gli operatori saranno a disposizione dei cittadini per spiegare i pericoli dello scuotimento e come gestire senza rischi il pianto del lattante nei primi mesi di vita. Lo faranno anche con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici.

Prosegue il recupero dell’area ex Diatto

Lavori per oltre 6,5 milioni di euro

Completerà il recupero di una vasta area di circa 25mila metri quadrati – dove a inizio Novecento  i fratelli Pietro e Vittorio Diatto decisero di costruire il proprio stabilimento nel quale produrre lussuose berline e costose vetture sportive ad alte prestazioni – la riqualificazione degli edifici di via Frejus 21 il cui progetto esecutivo, presentato dalla vice Sindaca Michela Favaro, è stato approvato ieri dalla Giunta comunale.

I lavori – che riguarderanno la palazzina uffici e un ex capannone industriale abbandonato progettati in stile Art Nouveau dall’ingegner Pietro Fenoglio, significative testimonianze di un periodo storico così importante per Torino come quello protoindustriale – consentiranno la rifunzionalizzazione del complesso edilizio trasformandolo in uno spazio polifunzionale.

In particolare l’ex capannone industriale sarà oggetto di una completa riqualificazione con interventi per rendere fruibile a un utilizzo pubblico per attività culturali lo spazio inutilizzato. Gli ambienti verranno riadattati, saranno realizzati gli impianti termici, elettrici, idraulico-sanitari, si procederà al recupero delle facciate, al rifacimento della copertura e al posizionamento  dell’impianto fotovoltaico. Sono previsti inoltre interventi per l’efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche, mentre nella palazzina si lavorerà alla messa in sicurezza dei locali.

 “A lavori ultimati l’isolato tra le vie Fréjus,  Revello, Cesana e Moretta – che negli anni Quaranta ha ospitato lo stabilimento SNIA Viscosa per poi diventare, fino al 2012, sede dell’Ufficio Toponomastica e Statistica della Città, e dove sono  state realizzate una nuova residenza destinata agli studenti con circa 600 stanze e un’area verde aperta alla fruizione dell’intera cittadinanza – si trasformerà in un polo culturale a disposizione di studenti, bambini, giovani, adulti e associazioni, un luogo bello da frequentare e da utilizzare”, commenta la vice Sindaca Michela Favaro.

Il progetto – che prevede anche la riqualificazione della struttura di via Bixio 56 oggetto di interventi di manutenzione straordinaria relativa al rifacimento dei blocchi spogliatoi e servizi igienici e alla sostituzione dei serramenti esterni –  si inserisce nel Piano Integrato Urbano della Città di Torino che prevede interventi di rigenerazione urbana sulle sedi delle biblioteche di quartiere e sul tessuto urbano che le ospita, per contrastare le vulnerabilità materiali e sociali, eliminare le barriere fisiche e socio-culturali, migliorare l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusione.

La spesa per gli interventi,  pari a 6 milioni 571 mila e 974 euro (di cui 4 milioni e 850mila euro circa per le opere) sarà finanziata con risorse del Pnrr ‘Piano integrato urbano Più’ .

Maria Grazia Cucinotta madrina di Lovers 2024

 

Prosegue il conto alla rovescia della più  antica rassegna cinematografica sui temi LGBTQI+ d’Europa e terza nel mondo, che si terrà al Cinema Massimo dal 16 al 21 aprile prossimo.

Maria Grazia Cucinotta sarà  la madrina di Lovers 2024. Il più  antico festival italiano sui temi LGBTQI ( lesbici, gay, trans, bisessuali, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio mai ha annunciato che Maria Grazia Cucinotta sarà  la madrina della trentanovesima edizione. Attrice, produttrice e regista di fama internazionale è  da sempre molto vicina alla comunità  LGBTQI+ e molto impegnata in campo sociale.

“Anche quest’anno,  come lo scorso anno – dichiara Vladimir Luxuria – ho voluto come madrina una persona amica, una persona che ci è  sempre stata vicino anche in momenti storici in cui non era così facile metterci la faccia appoggiando e sostenendo le nostre battaglie e le nostre rivendicazioni.

Penso al 2000, quando ci fu il World Pride a Roma in concomitanza con il Giubileo. Non era facile trovare persone del mondo dello spettacolo che volessero schierarsi per ripercussioni sulla propria carriera. Lei scelse, invece, di stare dalla nostra parte e di partecipare all’inaugurazione e al taglio del nastro del World Pride. Da allora si è sempre spesa e la posso definire un’artista militante. Lei ha anche fortemente voluto il film “Viola di mare”che affronta il tema transgender e dell’identità di genere. Sono davvero felice che abbia aderito entusiasticamente al nostro invito”

 

Mara   Martellotta

 

Bonus benzina 2024, ecco a chi tocca

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Da oggi, 1° aprile, è possibile richiedere il bonus gasolio. Fino al 30 aprile saranno accettate le domande per il rimborso delle accise relative al primo trimestre del 2024 su gasolio e HVO acquistati per l’autotrasporto commerciale.

Il contributo, che potrà essere ottenuto in denaro o come compensazione, ammonta a 214,18 euro per ogni mille litri di diesel consumato nei primi tre mesi dell’anno. Il bonus benzina potrà essere richiesto dal 1° al 30 aprile 2024. La domanda può essere compilata direttamente sul sito Internet dell’Agenzia, seguendo il percorso relativo alle “Accise”; “Prodotti energetici”; “Benefici per il gasolio da autotrazione” e “Benefici gasolio autotrazione del 1° trimestre 2024”. È ammessa anche la presentazione in forma cartacea, ma dev’essere riprodotta su supporti come pen drive Usb, Cd-Rom e Dvd, da presentare insieme alla richiesta. Nel caso di imprese nazionali, le dichiarazioni devono essere inviate all’Ufficio delle Dogane competente territorialmente rispetto alla sede operativa dell’impresa.

Nel caso di più sedi operative, andranno inviate all’ufficio competente rispetto alla sede legale dell’impresa o, se applicabile, alla principale tra le sedi operative. Per le imprese europee che devono presentare la dichiarazione dei redditi in Italia, le dichiarazioni devono essere presentate all’Ufficio delle Dogane competente territorialmente rispetto alla sede di rappresentanza dell’impresa. Per individuare l’Ufficio delle Dogane competente, è possibile consultare l’elenco pubblicato sul sito delle dogane. Per le imprese al di fuori dell’Unione europea, la necessità di presentare la dichiarazione dei redditi in Italia deve ancora essere confermata. Se tale obbligo sussiste, saranno soggette alle disposizioni di ogni esercente unionale. Nell’istanza è necessario specificare se si desidera ricevere il contributo in denaro, indicando il Bic e l’Iban per il bonifico, oppure se si preferisce riceverlo mediante compensazione utilizzando il codice tributi 6740 nel modello F24.

Per poter beneficiare del rimborso, è fondamentale che nella fattura elettronica sia indicata la targa del veicolo rifornito presso gli impianti di distribuzione carburanti. Le dichiarazioni devono essere trasmesse tramite il Servizio Telematico Doganale da parte dei soggetti abilitati. Come in passato, possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti impegnati nelle attività di trasporto di merci con veicoli di massa massima complessiva pari o superiore a 7,5 tonnellate, svolto da: persone fisiche o giuridiche iscritte nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi; persone fisiche o giuridiche munite della licenza di esercizio dell’autotrasporto di cose in conto proprio e iscritte nell’apposito elenco; imprese stabilite in altri Stati membri dell’Unione europea, che soddisfano i requisiti previsti dalla disciplina dell’Unione europea per l’esercizio della professione di trasportatore di merci su strada. E soggetti che fanno trasporto di persone svolto da: enti pubblici o imprese pubbliche locali che esercitano l’attività di trasporto secondo il Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n. 422, e le relative leggi regionali di attuazione; imprese che esercitano autoservizi interregionali di competenza statale, come previsto dal Decreto Legislativo 21 novembre 2005, n. 285; imprese che esercitano autoservizi di competenza regionale e locale come stabilito dal citato Decreto Legislativo n. 422 del 1997; imprese che esercitano autoservizi regolari in ambito comunitario secondo il Regolamento (CE) n. 1073/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.