ilTorinese

La Regione scommette (con nuovi fondi) su Cultura, Ricerca e Innovazione

Nel 2024 il comparto Cultura avrà a disposizione 44,7 milioni di euro di risorse regionali (+2,2 mln del 2023), cui vanno aggiunti 44,9 mln di fondi Pnrr (39,5 mln per la tutela e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale e 5,4 mln per raggiungere il target di oltre 1,3 milioni di oggetti digitali prodotti) fino al 2025 e 7 mln di fondi Fesr per il sostegno alla filiera del cinema (20 milioni complessivi nel triennio 2023-25). Le cifre sono state illustrate dall’assessore Vittoria Poggio in Sesta Commissione, presieduta da Davide Nicco, che si è riunita per l’esame del Ddl “Bilancio di previsione finanziario 2024-2026”.
L’assessore ha sottolineato che la gestione triennale degli interventi a sostegno delle attività culturali, introdotta dalla legge regionale 11/2018, “sta dando buoni risultati, consentendo alle associazioni di sviluppare progetti che durano nel tempo e con maggiori certezze di programmazione. In questi giorni abbiamo convocato i Tavoli della Cultura per la revisione del piano triennale, che contiamo di approvare a breve per proseguire con il lavoro avviato sul 2022-2024”.
Anche per il 2024 l’impegno per le residenze dello spettacolo dal vivo è di 227 mila euro di risorse statali e 235 mila di risorse regionali. Confermati inoltre gli stanziamenti di 70 mila euro per i progetti di promozione del patrimonio linguistico e dialettale, oltre a 10 mila euro per realizzare la segnaletica, e di 250 mila euro per gli istituti storici della Resistenza.
Nell’ambito delle misure destinate a cinema e spettacolo dal vivo previste dal programma regionale Fesr 2021/27, per il rilancio delle sale cinematografiche (8 mln di euro in totale) al momento sono stati approvati 7 progetti per 650 mila euro complessivi, mentre per il bando 2024 destinato a incentivare la produzione audiovisiva in Piemonte sono confermati i 4 mln dello scorso anno.

Ricerca e Innovazione

La Regione destinerà oltre 4,3 milioni di euro alla ricerca e all’innovazione nel 2024: andranno a Casa delle imprese, Città dello spazio, accordi di innovazione, Esa Bic Turin, risorse cui andranno aggiunti i fondi destinati a ricerca e innovazione provenienti dalla nuova programmazione nell’ambito del POR FESR 2021-2027: ha spiegato l’assessore Matteo Marnati, esaminando le voci del bilancio di previsione di sua competenza.
In tema di reti e altri servizi di pubblica utilità, 2,8 mln di fondi statali serviranno principalmente a garantire internet veloce nelle aree dove gli operatori di mercato non hanno programmato investimenti diretti e a ridurre le marginalità territoriali.

Occupazione in Piemonte a gennaio 2024: cresce la domanda sia nei servizi che nell’industria

Metà dei contratti a tempo determinato

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Sono circa 38.590 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per gennaio 2024, valore che sale a 95.940 se si considera l’intero trimestre gennaio-marzo 2024 secondo i dati di Unioncamere e Anpal. Resta il problema della difficoltà di reperimento che riguarda oltre la metà delle assunzioni previste. La domanda di lavoro a gennaio 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 50% delle entrate programmate

Il trend delle assunzioni previste per il prio mese di questo 2024 appare positivo sia a livello mensile (+1.250 entrate rispetto a gennaio 2023, per una variazione tendenziale del +3,3%), sia su base trimestrale (+4.310 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), in analogia rispetto a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+0,9% su gennaio 2023 e +5,3% rispetto a gennaio-marzo 2023).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a gennaio 2024 rappresentano il 22,1% delle 174.500 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 7,6% del totale di quelle nazionali (508mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 13-30 novembre 2023.

Il 65,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 21,1% lavoratori somministrati, il 4,7% collaboratori e l’8,6% altri lavoratori non alle dipendenze.

Metà dei contratti a tempo determinato

La domanda di lavoro a gennaio 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 50% delle entrate programmate (in calo rispetto ai mesi precedenti), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 38% dei casi (in aumento rispetto ai periodi precedenti). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate (stabile), mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 3% del totale complessivo regionale.


Le entrate per titolo di studio

Delle  38.590 entrate previste in Piemonte nel mese di gennaio 2024 il 19% è costituito da laureati (in crescita rispetto al 16% di dicembre 2023), il 31% da diplomati (in aumento, era il 29% il mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 33% e il 16% (in netto calo).

Maggiore richiesta nel settore dei servizi

Considerando i dati del trimestre gennaio-marzo 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 61.150 entrate, il 63,7% del totale (3.230 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 34.790 entrate, generando il 36,3% della domanda totale e segnando un aumento di circa 1.070 unità rispetto al periodo gennaio-marzo 2023.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 95.940 entrate previste nel trimestre gennaio-marzo 2024 è quello dei servizi alle persone, con 13.320 ingressi (13,9% del totale), seguiti dal commercio, con 12.730 entrate e una quota del 13,3% del totale e dai servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 10.600 assunzioni (l’11,0%).

All’interno del comparto industriale si distinguono le industrie meccaniche ed elettroniche con 8.390 entrate previste nel periodo in esame e il settore edile con 8.430 assunzioni nel trimestre e una quota del 8,8% del totale.

Il 19% delle entrate previste a gennaio 2024 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 26% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 32% delle entrate e solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 13% delle assunzioni del mese.

Un terzo degli assunti sotto i 30 anni

Circa un’assunzione su tre (33,2%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Si richiede esperienza

Per il 63,6% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 26,6% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 14,0% coordinerà altre persone.

Aree di occupazione

Il 41% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 18% nelle aree commerciali e della vendita, il 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di gennaio 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente il 6% e il 7%.

Mismatch tra domanda e offerta di lavoro

Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che, a gennaio 2024, riguarda circa il 51,1% delle assunzioni. La difficoltà di reperimento è in aumento sia rispetto al mese precedente (49,2%), sia di 1,8 punti percentuale rispetto a un anno fa (49,3%). Ancora una volta, il dato piemontese risulta più elevato rispetto a quello medio nazionale (49,2%).

Le difficoltà sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (32,9%, sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2023), cui segue l’inadeguata preparazione dei candidati (13,9%, in aumento, invece, rispetto al mese precedente).

Le professioni più difficili da reperire

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità particolarmente elevate nell’individuazione di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, che risultano di difficile reperimento nel 78,8% dei casi (per circa 1.050 figure richieste), di operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (73,1%, circa 760 figure richieste), operai specializzati installazione manutenzione attrezzature elettriche /elettroniche (71,9%), fabbri ferrai costruttori di utensili (71,1%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (70,7%) e tecnici della salute, con una difficoltà di reperimento del 68,9% e 1.400 figure richieste.

Difficoltà di reperimento per titoli di studio e per qualifica

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la criticità maggiori si segnalano nel reperimento di laureati nell’indirizzo medico e odontoiatrico (83,0% di difficile reperimento) e in quello delle chimico farmaceutico (75,2%). Difficoltà più elevate rispetto alla media si riscontrano anche per la maggior parte degli altri indirizzi di livello universitario e in particolare per le lauree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 74,2%) e, a livello secondario, per gli indirizzi socio-sanitario (70,9%) e turismo, enogastronomia e ospitalità (63,7%).

Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo riparazione di veicoli a motore (75,2%) e per quello elettrico (70,3%).

Pensioni di reversibilità, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Chi ha redditi propri ha diritto a una pensione di reversibilità decurtata. Anzi, no: l’anno scorso una sentenza della Corte Costituzionale ha costretto il sistema pensionistico a una mini-riforma. Oggi, con notevole ritardo, l’Inps provvedere a porre rimedio.

Fino a non molto tempo fa, la normativa pensionistica imponeva una sforbiciata alla pensione di reversibilità di chi continuasse a incassare redditi propri. Secondo la ratio della legge, la pensione di reversibilità veniva progressivamente ridotta al crescere del proprio reddito.

L’Inps procederà dunque a rimborsare chi abbia ricevuto una pensione di reversibilità a importi ridotti negli ultimi 5 anni.

L’Istituto previdenziale invierà agli aventi diritto un conguaglio con i mancati importi per gli anni dal 2019 al 2023. Dal 2024, invece, i conti verranno fatti secondo i criteri indicati dai supremi giudici.

I tagli erano stati applicati a partire da chi possiede un reddito proprio superiore a 4 volte il trattamento minimo e non fa parte di nuclei familiari con figli minori, studenti o disabili. Questo il limite di reddito di riferimento per ogni anno, oltre al quale sono scattati i tagli: anno 2019 – redditi personali oltre i 20.007,39 euro annui; anno 2020 – redditi personali oltre i 20.107,62 euro annui; anno 2021 – redditi personali oltre i 20.107,62 euro annui; anno 2022 – redditi personali oltre i 20.449,26 euro annui; anno 2023 – redditi personali oltre i 21.985,86 euro annui.

Il conguaglio è dovuto per la pensione di reversibilità (che spetta anche al coniuge separato senza redditi) riconosciuta al coniuge o ad eredi, in assenza del coniuge. Sono due le categorie escluse dai conguagli: chi, negli ultimi 5 anni, abbia incassato un reddito proprio inferiore a 3 volte il trattamento minimo; chi faccia parte di un nucleo familiare in cui sono presenti figli minorenni, studenti o disabili di qualsiasi età.

Tirando le somme, il conguaglio spetterà solo a quella minoranza di persone rimaste vedove di un percettore di pensione dagli importi molto alti, in caso il superstite abbia redditi assai inferiori. Il conguaglio conterrà anche interessi e rivalutazione.

Non occorre fare domanda per ottenere il conguaglio della pensione di reversibilità dal momento che l’Inps procederà in automatico a elargire il dovuto ai beneficiari. Consigliamo tuttavia di verificare i propri diritti, a maggior ragione in caso di situazioni complicate dalla compresenza di pensioni erogate da differenti istituti o in caso di decesso anche del coniuge beneficiario.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

L’ictus ischemico: incontro all’Accademia di Medicina

Martedì 30 gennaio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “L’ictus ischemico: dalla stroke unit alle nuove terapie di rivascolarizzazione”. L’introduzione sarà a cura di Roberto Mutani, Professore emerito di Neurologia, Università degli Studi di Torino e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Mauro Bergui, Dirigente Neuroradiologia interventistica, Città della Salute di Torino e Paolo Cerrato, Dirigente Medico presso la Clinica Neurologica I, Università di Torino.

L’occlusione acuta di un vaso cerebrale provoca uno stroke – o ictus – ischemico, la terza causa di morte e la prima causa di disabilità nei paesi sviluppati. Fino ad una decina di anni fa, il paziente con ictus veniva semplicemente assistito, confidando nella “vis sanatrix naturae” – il recupero spontaneo. Oggi, è possibile ricanalizzare in acuto i vasi occlusi, con risultati clinici clamorosi, ma a spese di una profonda riorganizzazione della neurologia e della neuroradiologia che è ancora in corso.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.

Frio contro il bullismo, assemblea con oltre 800 studenti

Nella giornata di mercoledì 24 gennaio oltre 800 studenti delle seconde e quarte superiori dell’Istituto Vallauri di Fossano e della sede associata Tesauro hanno partecipato all’assemblea organizzata dall’Istituto nell’aula magna del Vallauri. Ospite e relatore dell’assemblea è stato Frio, cantante italo brasiliano di Sommariva Del Bosco (Cn), che ha parlato di un tema molto delicato: il bullismo.

Frio ha anche raccontato la sua esperienza spiegando che è stato vittima di bullismo ed invitando tutti i ragazzi e le ragazze a non stare zitti davanti ad una scena di bullismo ma ad intervenire. Ha anche sottolineato quanto spesso dai problemi e dalle situazioni difficili e dolorose ci si può mettere forza e fare di tutto per poter realizzare i propri sogni. Lui stesso ad esempio dopo queste situazioni di bullismo è riuscito a ripartire ed a puntare sempre più in alto, riuscendo a realizzare grandi sogni ed altri ne ha ancora da realizzare.

L’assemblea è stata organizzata come detto dall’istituto Vallauri, dal Preside Paolo Cortese e dai rappresentanti di istituto da sempre molto sensibili all’argomento. Insieme a Frio era presente anche la psicologa Luisa Di Biagio.

È stata una mattinata molto importante dove gli oltre 800 studenti e studentesse hanno potuto quindi riflettere su questo tema importante.

Per Frio non è la prima volta in cui partecipa ad iniziative sociali e dove tocca temi attuali e al tempo stesso delicati in particolare con i giovani. Questo dimostra anche la sua personalità che non si racchiude esclusivamente nell’artista e nella musica, ma che va ben oltre.

L’iniziativa è stata molto apprezzata sia dagli studenti che dai docenti dell’Istituto.

Di seguito la biografia di Frio e della psicologa Luisa Di Biagio.

 

FRIO

Frio, nome d’arte di Yuri Vidal, è un cantautore emergente Italo-brasiliano di 23 anni ed è conosciuto per i moltissimi eventi a cui ha preso parte tra cui: Deejay on Stage di Radio DeeJay condotto da Rudi Zerbi, classificato tra i primi 8 emergenti in Italia, Una Voce Per San Marino, dove è arrivato fino alla finale contro Achille Lauro per poter rappresentare la piccola Repubblica all’Eurovision, e moltissime aperture a cantanti di fama nazionale come i The Kolors, Noemi, Mahmood e molti altri! I suoi brani hanno centinaia di migliaia di ascolti su Spotify.

Oltre a questo lui è anche un giovane imprenditore che ha aperto la sua azienda a 22 anni. Frio è molto attivo nel sociale e grazie agli eventi benefici e di inclusione in cui ha preso parte, nell’estate 2023, è stato premiato dal Comune di Alba e dal Presidente della Regione Piemonte Cirio.

Da ottobre è anche uno speaker radiofonico.

Da pochi giorni è uscito tra l’altro il suo ultimo singolo dal titolo “Cose Zozze” che sta avendo un grande successo sia su YouTube che su Spotify.

 

LUISA DI BIAGIO

Luisa Di Biagio, ChPsychol, Membro Accreditato della BPS, Psicologa iscritta a quattro ordini professionali in Italia e all’estero è esperta di Autismo, esperta in relazione Uomo Animale, referente e responsabile del progetto di Cascina Blu Onlus. È relatore in conferenze nazionali e internazionali ed autrice di numerose pubblicazioni sia accademiche che divulgative. È inoltre attivista per i diritti delle persone Autistiche e persone vittime di ogni forma di violenza.

 

Potete seguire Frio anche sui suoi social

Facebook: https://www.facebook.com/friovofficial/

Instagram: https://www.instagram.com/friovofficial/

TikTok: https://www.tiktok.com/@friovofficial

Ivan Quattrocchio

 

Merlo: Universiadi 2025, per il pinerolese e la Val Susa sono come le Olimpiadi

“Le Universiadi del 2025 non sono certamente le Olimpiadi invernali ma per il pinerolese e l’alta val Susa rappresentano, comunque sia, un appuntamento internazionale pari all’evento olimpico. E questo non solo perchè saranno protagonisti, oltre a Torino, i Comuni di Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato e Sestriere con i loro autorevoli e qualificati siti sportivi ma anche, e soprattutto, perchè i giochi universitari rappresentano uno straordinario volano di integrazione sociale, di sviluppo, di conoscenza culturale e di promozione dei territori. Purchè prevalga quel metodo che ha caratterizzato la stagione di Torino 2006. E cioè, una forte e visibile ‘coesione istituzionale’ tra gli enti preposti alla manifestazione da un lato e la volontà politica di promuovere realmente i territori interessati dall’evento universitario dall’altro.
Un doppio impegno, politico ed amministrativo, che può fare delle Universiadi del 2025 un momento davvero importante non solo per questi Comuni ma per tutti i territori circostanti. Che, purtroppo, hanno dovuto pagare a caro prezzo la scelta politicamente irresponsabile e sciagurata dell’amministrazione grillina torinese dell’epoca nel non volere pregiudizialmente ed ideologicamente le prossime Olimpiadi invernali in Piemonte e, nello specifico, nelle nostre valli”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Ravetti (Pd): “Intervenire sul nodo ferroviario di Casale”

“Ho chiesto all’Assessore regionale ai trasporti, con un question time, chiarimenti urgenti in merito alle azioni che la Giunta regionale intende mettere in campo per migliorare il servizio ferroviario nel territorio alessandrino e nell’importante nodo di Casale Monferrato e riportarlo almeno al periodo pre-pandemico. Ho voluto sollecitare l’Assessore competente per risolvere i problemi sulla linea Casale Monferrato-Mortara” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Pur essendo stata riattivata, nel settembre scorso, sulla linea ferroviaria Casale-Mortara permangono criticità che condizionano negativamente la velocità dei convogli e non garantiscono un servizio eccellente. L’attuale offerta ferroviaria per Casale Monferrato è carente se non, in alcuni specifici casi, addirittura inesistente e i pendolari casalesi e alessandrini, nei mesi scorsi, hanno subito pesanti disagi sulla tratta ferroviaria Chivasso-Casale-Alessandria” spiega l’esponente dem. “Per questo sostengo che a Casale Monferrato quello che per la Giunta regionale è adeguato per i cittadini e per noi non lo è.”

Al via il progetto “Onda pazza” nel Piemonte

Gli  alunni realizzano elaborati scritti e graphic novel

Gli studenti hanno incontrato e ascoltato la testimonianza di Arianna Mazzotti, nipote della vittima di mafia Cristina Mazzotti

È partito anche in alcune scuole del Piemonte il progetto “Onda pazza – Il filo della memoria” (che si propone di creare momenti di riflessione e divulgazione sul tema della legalità e della memoria coinvolgendo 35 scuole di 7 regioni italiane – Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna).

Gli studenti piemontesi hanno incontrato Arianna Mazzotti, nipote di Cristina Mazzotti, sequestrata e uccisa dalla ‘ndrangheta nell’estate del 1975 quando aveva solo 18 anni.

Nello specifico il coordinamento dei laboratori per la Regione Piemonte è stato affidato all’associazione FNAS, che ha individuato come collaboratori l’associazione Crab e l’associazione Stalker Teatro per portare in tre istituti piemontesi il progetto laboratoriale.

Fondata nel 1999, la FNAS è nata come associazione di artisti e programmatori di festival che operano nello spazio pubblico attraverso lo spettacolo di strada. Insieme all’associazione Crab sono stati individuati gli istituti Romero di Rivoli e Vittorini di Grugliasco dove verrà sviluppato con i ragazzi il linguaggio del graphic novel. La scelta del graphic novel non è stata casuale, infatti tra i membri della compagnia figura il fumettista Luca Ferrara.

Gli alunni saranno guidati nella realizzazione di una graphic novel come mezzo espressivo per gli studenti per raccontare il loro punto di vista sulla tematica.

Partendo dalle riflessioni che sono emerse dall’incontro con la testimone, si percorrerà insieme ai ragazzi la storia e la nascita della mafia analizzando come questa si sia sviluppata nel corso degli anni, al fine di fornire gli strumenti per meglio comprendere il fenomeno. La riflessione partirà da una frase che molto spesso la coordinatrice del progetto si è sentita dire dai suoi studenti reclusi: “Dottoré, la mafia non esiste. È un’invenzione dello stato per tenerci chiusi qui dentro”.

Insieme all’associazione Crab sono stati individuati gli istituti Romero di Rivoli e Vittorini di Grugliasco dove verrà sviluppato con i ragazzi il linguaggio del graphic novel.

L’associazione Crab nasce nel 2008 con lo scopo di costruire percorsi artistici e formativi che privilegiano il linguaggio teatrale come tramite di sperimentazione di nuove forme di comunicazione e interazione.

La scelta del graphic novel non è stata casuale, infatti tra i membri della compagnia figura il fumettista Luca Ferrara. Il laboratorio artistico sarà a cura dell’Associazione Crab sotto la guida dell’esperto formatore e attore Pierpaolo Congiu e del fumettista Ferrara che guideranno i ragazzi nella realizzazione di una graphic novel come mezzo espressivo per gli studenti per raccontare il loro punto di vista sulla tematica.

Insieme all’associazione Stalker Teatro, invece, è stato individuato l’istituto Beccari di Torino dove verrà sviluppato il linguaggio del video. L’attività si svolge privilegiando lo studio dei linguaggi non verbali e utilizzando alcuni elementi compositivi della performance multidisciplinare (corpo, spazio, oggetti, musica), in cui è lecito considerare diversi mezzi espressivi. L’obiettivo è di condividere con il gruppo di lavoro alcune esperienze e pratiche in merito ai processi di co/creazione.

Il nucleo artistico di Stalker Teatro è attivo sin dal 1975 come “Collettivo Politico” all’Accademia di Belle Arti di Torino, all’interno dei movimenti di controcultura del post-68: una genesi che ha lasciato un segno indelebile nel lavoro del gruppo, caratterizzato da un forte impegno nella sperimentazione artistica in contesti socialmente marginali e sfidanti.

Immensa Reale Mutua Fenera Chieri ’76: 1-3 a Novara

La final four della Coppa Italia Frecciarossa è realtà

Torino, 25/01/2024

Il primo acuto stagionale della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 contro una delle “quattro sorelle” dell’A1 arriva forse nel momento più importante: le ragazze di Bregoli firmano l’impresa espugnando il PalaIgor con un successo per 1-3 contro l’Igor Gorgonzola Novara, risultato che le qualifica per la terza volta nella loro storia alla final four della Coppa Italia Frecciarossa di serie A1: appuntamento sabato 17 febbraio a Trieste.

Dopo aver guadagnato un punto in campionato contro Conegliano e Milano, le biancoblù sfoderano un’altra prestazione maiuscola che frutta una meritatissima vittoria fatta di tanta pressione al servizio, un gran lavoro in attacco (il dato finale recita un 48% di positività) e nel muro-difesa, tanto coraggio e lucidità.

Dominato il primo set 17-25, e vinto il secondo mantenendo un’incollatura di vantaggio fino al 22-25, nel terzo set Chieri subisce il ritorno della squadra di Bernardi e cede 25-23. Lo stesso punteggio, ma a parti invertite, consegna quindi la vittoria alle chierese nella quarta frazione.

Bregoli schiera inizialmente la diagonale Malinov-Grobelna, la coppia centrale Weitzel-Zakchaiou, Omoruyi e Skinnerin banda, Spirito libero. Anche Morello, Gray, Rolando e Kingdon danno il loro contributo. Il premio di MVP va a Malinov. Top scorer Grobelna con 23 punti, seguita da Skinner a 16 e Zakchaiou a 11. A Novara non bastano i 19 punti di Akimova e i 16 di Bonifacio.

Igor Gorgonzola Novara-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 1-3 (17-25; 22-25; 25-23; 23-25)

IGOR GORGONZOLA NOVARA: Bosio 3, Akimova 19, Danesi 4, Bonifacio 16, Szakmary, Bosetti 10; Fersino (L); Bartolucci, Buijs 11, Kapralova, Chirichella 3. N. e. Guidi, De Nardi. All. Bernardi; 2° Baraldi.

REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 5, Grobelna 23, Weitzel 9, Zakchaiou 11, Omoruyi 8, Skinner 16; Spirito (L); Morello, Gray 2, Rolando, Kingdon 1. N. e. Anthouli, Kone, Aliotti (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.

ARBITRI: Caretti di Roma e Cappello di Sortino.

NOTE: presenti 2320 spettatori. Durata set: 22′, 25′, 28′, 32′. Errori in battuta: 7-14. Ace: 3-2. Ricezione positiva: 57%-43%. Ricezione perfetta: 32%-25%. Positività in attacco: 38%-48%. Errori in attacco: 12-4. Muri vincenti: 9-12. MVP: Malinov.

La cronaca

COMUNICATO STAMPA

Primo set – Parte fortissimo Chieri che sul 2-3 allunga a 2-9 su servizio di Skinner. L’errore in battuta della statunitense torna a muovere il punteggio di Novara, ma il punteggio resta in mano alle biancoblù che mantengono sempre il controllo della situazione: 6-13 (Weitzel), 8-16 (Grobelna), 12-21 (Weitzel), infine 17-25 alla seconda palla set grazie all’errore al servizio della neo entrata Bartolucci.

Secondo set – Bernardi conferma nel suo sestetto Buijs, entrata nel set precedente al posto di Szakmary. Dopo una prima parte di set all’insegna dell’incertezza, sul 13-13 Chieri piazza un mini-break di 2 punti con Zakchaiou e Grobelna (13-15). È l’allungo che decide il set. Nella seconda parte della frazione Novara resta a contatto e si riporta più volta a un punto di ritardo, senza riuscire però a ritrovare la parità. Nel finale da 21-22 fa tutto Novara con quattro errori di fila in attacco, ultimo dell’elenco quello di Danesi che vale il 21-25.

Terzo set – Nel sestetto gaudenziano c’è la novità Chirichella al posto di Danesi. Da 10-10 Novara sale a 13-10 con Bonifacio, Bujis e Akimova. Il vantaggio raggiunge i 4 punti sul 17-13, si riduce a 17-16 (errore di Bosetti), torna a crescere a 20-17 (Akimova). Novara guadagna la prima palla set sul 24-21 con Bosetti. Con due attacchi vincenti Weitzel prolunga il set a 24-23. Al terzo tentativo Akimova piazza il colpo vincente ed è 25-23.

Quarto set – Sul 6-6 Chieri tenta un primo allungo a 7-10 (Grobelna), ma subito Novara recupera e passa avanti 11-10 (Bosetti). Skinner torna a muovere il punteggio chierese (11-11). Sul 13-12 entrano Gray per Weitzel e Kingdon per Omoruyi. I punti di Grobelna e Zakchaiou propiziano un nuovo break a 15-18, che Novara nuovamente azzera pareggiando a 20 (Bosetti). L’attacco di Skinner vale il 20-21. L’attacco lungo di Bosetti e l’ace di Kingdon riportano avanti Chieri, che guadagna poi la prima palla match sul 21-24 con un muro di Gray. L’errore in battuta della stessa Gray e la diagonale fuori di Skinner danno a Novara il 23-24. Al terzo tentativo Grobelna mette il pallone a terra e fa scendere i titoli di coda sul 23-25.

Il commento


Ofelia Malinov: «Siamo contentissimi. Era una partita importante, ci tenevamo, e tenevamo a rifarci dopo le due sconfitte in campionato con Novara. Dobbiamo essere felicissimi. Era una partita da dentro o fuori e siamo riusciti a portarla a casa. Sono super orgogliosa di tutte perché siamo entrate in campo concentrate e lo siamo rimaste fino alla fine. Nel terzo set siamo calate un po’ – brave loro che hanno cambiato – ma siamo state bravissime a riprenderle e chiudere così».

Anche i Testimoni di Geova furono tra i perseguitati dal nazismo

Riceviamo e pubblichiamo – Il 27 gennaio 2024 ricorre il Giorno della Memoria, che commemora le vittime dell’Olocausto. La data scelta corrisponde all’anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, il più grande campo di concentramento e sterminio nazista.

Il Giorno della Memoria è stato istituito per informare il pubblico sull’Olocausto e commemorare ufficialmente tutte le vittime del regime nazista. Tra queste si contano 6 milioni di ebrei e milioni di altre persone, tra cui polacchi, slavi, rom e sinti, omosessuali e persone con disabilità.

Un altro gruppo che è stato vittima di persecuzione sono i Testimoni di Geova.

Il professor Detlef Garbe, ex direttore del Memoriale del campo di concentramento di Neuengamme, ha spiegato: “I testimoni di Geova, che nel Terzo Reich subirono un’implacabile persecuzione, sono tra le cosiddette vittime dimenticate del regime nazista. Per decenni sono stati ignorati […] nonostante il fatto che un considerevole numero di testimoni di Geova subì persecuzione e morte”.

I Testimoni furono oppressi perché si rifiutarono di imbracciare le armi o di conformarsi all’ideologia nazista dell’odio.

I testimoni di Geova erano l’unico gruppo cristiano sotto il Terzo Reich a essere contrassegnato da un simbolo specifico per i prigionieri: il triangolo viola. Erano perseguitati solo sulla base delle loro convinzioni religiose”, dice Daniele Clementi, portavoce dei Testimoni di Geova. “I nazisti offrirono loro la libertà se avessero rinunciato alla loro fede e avessero sostenuto il regime. Eppure hanno avuto il coraggio di attenersi ai valori cristiani: la lealtà a Dio e l’amore per il prossimo”.

Alcune statistiche sulla persecuzione dei Testimoni di Geova sotto il regime nazista:

  • Dei circa 35.000 Testimoni che si trovavano nell’Europa occupata, circa 13.400 furono vittime della persecuzione nazista.

  • Circa 11.300 persone furono arrestate.

  • Circa 4.200 furono mandati nei campi di concentramento.

  • Più di 1.250 testimoni di Geova vittime della persecuzione nazista erano minorenni.

  • Circa 600 figli di testimoni di Geova furono sottratti ai loro genitori dal governo nazista.

  • Almeno 72 testimoni di Geova furono uccisi con l’eutanasia.

  • Almeno 548 Testimoni, alcuni dei quali minorenni, morirono per esecuzione o omicidio volontario.

  • In totale circa 1.600 Testimoni persero la vita a causa della persecuzione nazista.

  • Si stima che circa 6.000 Testimoni fossero detenuti in prigioni o campi di concentramento durante il periodo dell’Olocausto.

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